FORMIDABILE TESTIMONIANZA FRUTTARIANA E TERZANIANA

da 19 Ago 2013Testimonianze

LETTERA

Adorato Valdo, ho trovato questa testimonianza fruttariana su un sito che tratta dei fratelli Animali, della loro anima e dell’importanza che hanno nella nostra esistenza terrena. La trovo molto commovente, soprattutto perché mi ricorda le tue parole. Pensi che si possa pubblicare? Ti abbraccio con affetto e stima. Nicole

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INTERVISTA AD ANNE OSBORNE (condotta da Federica Brignoli di Leiweb.it)

QUANDO SEI DIVENTATA FRUTTARIANA?

Ho cominciato nel 1991. Facevo parte di un gruppo di attivisti animalisti della mia zona. Ci incontravamo regolarmente e, in uno di quegli incontri, un uomo del posto, David Shelley, tenne un discorso sul fruttarismo. David era un magnifico testimonial. Era pieno di energia, il suo corpo era in piena forma e la sua pelle luminosa. Il suo aspetto e le sue parole mi impressionarono talmente che cominciai a mia volta a mangiare frutta.

COMINCIAI CON UN PERIODO DI TRANSIZIONE DI 18 MESI

Feci un periodo di transizione di circa 18 mesi, perché al tempo ero incinta e non volevo diventare 100% fruttariana tutto d’un colpo, per evitare di avere un processo di disintossicazione troppo brusco.Prima di incontrare David, avevo esplorato diversi tipi di dieta vegana. Ero diventata vegana nel 1986 e da allora la mia salute era già molto migliorata.

PERCHÉ HAI FATTO QUESTA SCELTA?

Ero rimasta ispirata dalla salute e dalla vitalità di David Shelley e volevo provare quella dieta su di me. Nessun’altra dieta mi ha dato una salute così ottimale, e per questo motivo sono rimasta fedele alla dieta fruttariana, e lei è rimasta fedele a me per tutti gli ultimi 20 anni. La dieta fruttariana inoltre soddisfa le mie convinzioni etiche e io credo che sia anche la dieta più rispettosa del nostro ambiente.

NON TI SUCCEDE MAI DI VOLERE QUALCOSA DI DIVERSO? NON TI ANNOI MAI?

Anche quando pratico una mono-dieta, ovvero quando mangio lo stesso frutto per diversi giorni, non mi annoio mai. Ciascun singolo frutto è veramente un individuo. Se mangi una scatola di fagioli Heinz in America, avrà esattamente lo stesso gusto di una scatola di fagioli Heinz mangiata in Algeria e ciascun fagiolo contenuto nella scatola avrà esattamente lo stesso gusto. Al contrario, ogni singolo frutto è veramente unico e ha le sue particolari sfumature di sapore.

UNICITÀ E DIVERSITÀ DI OGNI SINGOLO FRUTTO

Persino un lato di un singolo frutto può avere un sapore completamente diverso da un altro lato, e ogni spicchio di un’Arancia può avere un gusto leggermente diverso. Ogni singolo frutto che teniamo in mano è del tutto unico e speciale per noi e nessun’altra persona in nessun’altra parte del mondo avrà in mano un frutto che abbia esattamente lo stesso gusto. Io trovo quindi impossibile annoiarmi con la varietà di sapori della frutta.

COSA MANGERAI OGGI? COSA MANGI IN UNA GIORNATA QUALSIASI?

Oggi, per colazione ho mangiato un Melone giallo Honeydew. A metà mattina ho mangiato tre Albicocche seguite da due Mango Kensington Pride, e poi tre Youngberry dal mio giardino, bacche ottenute dall’incrocio tra lamponi e more. Per pranzo ho mangiato due Sapote Cioccolato. A metà pomeriggio ho mangiato tre Mango e nel tardo pomeriggio altre due Sapote Cioccolato. Alcuni giorni mangio di più, altri di meno. Tendo a mangiare qualunque frutto sia di stagione e di buona qualità. Ogni volta che è possibile, cerco di mangiare frutta coltivata nelle vicinanze, biologica, biodinamica, selvatica, coltivata nell’orto o nel giardino di casa. Raramente mangio noci. A volte mangio Avocado.

COME TI COMPORTI QUANDO VAI AL RISTORANTE O A UNA FESTA?

Telefono per tempo al ristorante e chiedo che mi preparino un piatto di frutta. Normalmente trovo che la maggior parte dei ristoranti è disponibile a prepararmi un piatto di frutta fresca e ho mangiato meravigliosi piatti di frutta fresca in tutti i tipi di ristoranti. Alcuni ristoranti ti permettono di portare con te la tua frutta e te la preparano e servono su un piatto quando arrivi. Ho sempre avuto la fortuna di avere una famiglia e degli amici che mi hanno compreso. A ogni matrimonio cui sono andata da quando sono diventata fruttariana, mi hanno sempre servito un bellissimo piatto di frutta preparato apposta per me.

TU RICONOSCI CHE IL FRUTTARISMO NON È NECESSARIAMENTE LA DIETA MIGLIORE. CI SONO DELLE CARENZE IN QUESTA DIETA? E COME LE COMPENSI?

Tu scrivi che il fruttarismo non è necessariamente la dieta migliore. Ci sono delle carenze in questa dieta? E in che modo le compensi? Io credo che, sebbene per struttura fisica siamo tutti dei frugivori, e tutti condividiamo una fisiologia simile, abbiamo però delle storie di vita molto diverse. Le vite e le diete dei nostri precursori influenzano la nostra salute attuale e tutte le nostre diverse storie di vita, io credo, significano che per ognuno di noi esiste un percorso personale verso la salute ottimale. Per questo motivo, alcune persone passano direttamente a una dieta fruttariana con facilità, mentre altre hanno bisogno di lunghi periodi di transizione.

NON VA BENE PER TUTTI MA SOLO PER COLORO CHE LA SCELGONO E LA PRATICANO CON DEDIZIONE E CONVINZIONE

Ritengo di poter dire che la dieta fruttariana funziona molto bene per me personalmente, ma questo non significa che sia necessariamente la dieta ottimale per tutti. Alcune persone potrebbero avere una storia personale che rende per loro più difficile vivere bene con una dieta di frutta. Io posso solo dire ciò che funziona meglio per me, e ciascuno deve trovare la dieta che funziona meglio per se stesso.

RITIENI CHE LA TUA SIA UNA DIETA BILANCIATA? E LA VITAMINA B12?

Personalmente ritengo che la dieta fruttariana sia una dieta molto bilanciata. È la dieta che mi fa stare meglio sul piano mentale, fisico e spirituale. Io credo che la frutta sia il vero “supercibo”. La frutta, se coltivata in suoli di qualità, fornisce al corpo tutte le vitamine, i minerali, i grassi, le proteine e i carboidrati di cui il corpo ha bisogno. In un corpo veramente sano io credo che la vitamina B12 possa essere prodotta e assorbita nel tratto digerente. Tuttavia, dato che non tutti siamo in perfetta salute e non sempre conduciamo una vita idilliaca, in qualche caso potrebbe essere necessario integrare la vitamina B12.

CREDI CHE LA TUA SIA UNA SCELTA ESTREMA?

No, non la ritengo una scelta estrema, ma potrebbe apparire estrema a coloro che non hanno mai sperimentato questa dieta. A me, la dieta fruttariana sembra molto razionale e logica, oltre che in armonia con il nostro bel pianeta.

COME SI SCEGLIE LA FRUTTA MIGLIORE?

È quasi un’abilità istintiva quella che porta chi ama la frutta verso la Pesca più dolce, il Durian più cremoso o il Mango più maturo. Credo che quanto più a lungo ci affidiamo alla frutta per il nostro sostentamento, tanto più diventiamo abili nel sceglierla. Dato che dipendiamo dalla frutta per la nostra sopravvivenza, la frutta semplicemente deve essere della migliore qualità possibile. Possiamo utilizzare e sviluppare i nostri sensi dell’odorato, della vista, del tatto e del gusto per affinare e migliorare le nostre doti di raccoglitori di frutta. Vista, olfatto, tatto e gusto sono tutti strumenti importanti che possiamo utilizzare, unitamente all’istinto, per aiutarci a scegliere frutta di grande qualità.

PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE MANGIARE FRUTTA, ANCHE SE NON SI È FRUTTARIANI?

La frutta contiene vitamine, minerali, bioflavonoidi, antiossidanti, zuccheri naturali e grassi sani; io credo che la frutta sia un modo bello e gustoso per ottenere il nutrimento di cui abbiamo bisogno per prosperare. Credo che la frutta, specialmente la frutta ottenuta da alberi di coltivazione biologica, comporti i maggiori vantaggi e i minori svantaggi per il nostro pianeta. Per esempio, un albero di Avocado in età matura può assorbire la stessa quantità di anidride carbonica prodotta da un’auto che percorra 26000 miglia (41843 chilometri). E un acro (circa 4000 metri quadrati) coltivato a Banane può produrre in un anno 24000 libbre (10886 kg) di frutta.

IL FRUTTARISMO HA ANCHE UN EFFETTO SULLA PSICHE? TI SENTI PIÙ FELICE?

Mi sento molto felice e appagata. Mi sento veramente fortunata di aver scoperto questo modo di vivere. E mi sento felice perché sento una grande gratitudine verso il mondo e sento una forte connessione con tutte le forme di vita del pianeta, incluse le piante. Questa riconoscenza verso il nostro meraviglioso pianeta Terra mi aiuta a sentirmi felice e piena di gioia. E credo anche che l’assenza di stimolanti e di zuccheri raffinati della dieta fruttariana ci aiuti a portare corpo e mente in uno stato di equilibrio.

LA FRUTTA REGALA BUONUMORE MENTALE E STRAORDINARIO EQUILIBRIO, GRAZIE ANCHE A MELATONINA E SEROTONINA, GLI ORMONI DEL BENESSERE

Non mi succede di sentirmi al massimo in un certo momento e depressa nel momento successivo. Non ci sono quegli sbalzi di umore che fanno parte di una dieta ricca di droghe e stimolanti. Penso sia davvero difficile essere fruttariani e avere un cattivo umore. La frutta ti dà un buon umore naturale. È cibo pieno di luce e di sole, che inonda il corpo di energia e nutrienti in una forma facilmente digeribile. Inoltre, molti frutti sono ricchi di ormoni del benessere come serotonina e melatonina, che possono aiutarci a sentirci bene e in armonia. Credo che, per di più, una dieta a base di frutta aiuti a mantenere un funzionamento ottimale del sistema endocrino, e quando gli ormoni sono in equilibrio si raggiunge uno stato mentale di felicità e armonia.

MANGI MENO DELLA MEDIA. QUESTO POTREBBE CAUSARE DEPRESSIONE NLLE PERSONE CHE HANNO BISOGNO DI MANGIARE DI PIÙ. È POSSIBILE?

Credo sia importante mangiare quantitativi sufficienti di frutta, quando si è all’inizio di questa dieta. Nei primi tempi della dieta fruttariana avevo bisogno di mangiare molta più frutta di adesso, sia per mantenere il mio peso, sia per soddisfare i miei bisogni energetici. Io credo che, poiché la dieta fruttariana aiuta il corpo a purificarsi e riequilibrarsi, il sistema digerente nel tempo diventa più effciente e l’assorbimento dei nutrienti più efficace. Per questo motivo, si potrebbe scoprire che, col passare del tempo, si riesce a mantenere il proprio peso e i propri livelli energetici con una quantità di frutta sempre minore. Credo sia importante mangiare “abbastanza” per i propri bisogni.

FICHI, DATTERI, JACKFRUIT, BANANE, DURIAN, MANGHI, CACHI E AVOCADO RAPPRESENTANO AUTENTICI SUPERCIBI PER IL MANTENIMENTO DEL PESO

Ritengo che i frutti più densi come le Sapote, il Jackfruit, le Banane, i Fichi freschi, i Datteri freschi, il Durian, i Mango, i Cachi, gli Avocado e le Custard Apple possono essere frutti importanti per mantenere il peso e ottenere energia in abbondanza, soprattutto nei primi tempi della dieta di frutta. Sono anche convinta che la frutta di buona qualità sia un vero supercibo, una delle sostanze più potenti del pianeta. Di conseguenza, ritengo che dalla frutta possiamo ricavare molti più nutrienti che dalla maggior parte degli altri alimenti. Infine, dato che la frutta succosa richiede molta meno energia per essere digerita rispetto ai cibi lavorati o ricchi di grassi e proteine, la frutta rappresenta un alimento molto efficiente dal punto di vista energetico.

COME È CAMBIATA LA TUA VITA?

Adottare una dieta fruttariana ha cambiato la mia vita da molti punti di vista. E tutti i cambiamenti hanno migliorato la mia qualità di vita! Io credo che la dieta fruttariana sia una dieta molto olistica: influisce sugli elementi mentali, fisici e spirituali della vita. A mano a mano che viene purificato e riequilibrato, il corpo fisico vive una grandiosa e impagabile sensazione di vera salute.

STATO MENTALE E STATO SPIRITUALE AL TOP

Poi, dato che la frutta contiene una quantità minima di tossine e stimolanti, si hanno anche molti benefici per il nostro stato mentale. E ne beneficiamo anche a livello spirituale, poiché quando il corpo e la mente sono felici e sani, questo si riflette anche sulla nostra salute spirituale. Io ho 45 anni e ogni mattina salto giù dal letto. Non sono mai saltata giù dal letto quando avevo vent’anni! Sarebbe meglio dire che mi trascinavo fuori dal letto!

STO MEGLIO A 45 ANNI DI QUANDO NE AVEVO 18

Non ho alcuno di quei doloretti che molte donne della mia età iniziano a sentire. La mia schiena è in buona salute e il mio ciclo è regolare e armonico e non mi causa quei disagi che mi dava quando ero adolescente. Con questa dieta, mi aspetto solo un’eccellente salute a lungo termine. Non ritengo che invecchiare debba essere un’esperienza disagevole o dolorosa. Sono convinta che possiamo essere felici e sani a qualsiasi età, se viviamo in maniera appropriata. L’età non è un ostacolo alla buona salute e credo che un grande vantaggio che la dieta di frutta mi ha dato sia quello di stare meglio a 45 anni di quanto non stessi a 18.

MANGIANDO FRUTTA CAUSO IL MINOR DANNO POSSIBILE ALLA NATURA, E GIÀ QUESTO MI APPAGA STUPENDAMENTE

In più, con una dieta di frutta io sento di vivere in armonia con le mie convinzioni etiche, che mi portano a cercare di causare meno danno possibile. E questo mi fa sentire appagata e soddisfatta. Mi sento molto fortunata ad aver scoperto e adottato una dieta fruttariana, perché questa dieta ha senso per me, da tanti punti di vista. Grazie per avermi intervistato. Amore e pesche! Anne Osborne

*****

RISPOSTA

POESIA E FANTASCIENZA FRUTTARIANA, IN UN MONDO CHE HA DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE PERSINO IL VEGAN-CRUDISMO TENDENZIALE

Grazie Nicole per questa magnifica poesia nutrizionale fruttariana, e grazie anche alla Anne Osborne per la sua straordinaria intervista. Non ho alcuna difficoltà a condividere punto per punto le affermazioni e i sentimenti espressi dalla Osborne, nonostante permanga intorno a noi un costante feeling di scetticismo e di diffidenza verso il vegetarianismo, il veganismo, il crudismo, e persino verso il vegancrudismo tendenziale e di manica larga che propongo nei miei scritti. Chiaro che se parliamo poi di fruttarismo totale finiamo per scivolare nella fantascienza.

LE DONNE DIMOSTRANO GRINTA E RISULTATI

Devo osservare, una volta di più, che sono le donne a dare al mondo l’esempio migliore. È successo per Johanna Quaas, regina dell’atletica e delle parallele alla tenera età di 86 anni, ed è successo con Annette Larkins e Karyn Calabrese, come da mia tesina “Bellezze mozzafiato a 65 e 70 anni, ovviamente vegane“, del 4/8/13.

IN AUSTRALIA COLTIVANO CON SUCCESSO MANGHI, E DURIAN AL NORD, MENTRE CILIEGIE, MIRTILLI, ARANCE E UVA ABBONDANO SUL VERSANTE MERIDIONALE

In questo caso si parla di una aitante 46enne inglese, trasferitasi opportunamente in Australia, dove ha anche potuto trovare un clima “favorevole alla crescita di frutta abbondante e succosa”, e ha dato alla luce due figli, cresciuti in piena salute, ed alimentati, sin dalla nascita, esclusivamente di frutta fresca. La sua intera storia si trova nel testo La Via Verso il Paradiso, Impronte Di Luce Edizioni.

NON È IL CASO DI INSEGUIRE ESPERIMENTI ESTREMI SENZA I GIUSTI MEZZI E LE GIUSTE CONDIZIONI PER FARLO

A scanso di equivoci, comunque, dobbiamo sottolineare subito che, a differenza di quanto si possa pensare, il fruttariano ideale non è colui che, di quello che c’è abitualmente sulle nostre tavole, mangia solo la striminzita frutta reperibile localmente, o magari solo mele come i melisti.

SERVE UNA ADEGUATA VARIETÀ DI FRUTTA

Chi dovesse decidere di intraprendere volontariamente una dieta fruttariana, infatti, dovrà ampliare il ventaglio di scelte offerte dalle vecchie abitudini alimentari. Ovvero non più solo mele, pere, banane, fragole, arance, mandarini, albicocche, pesche e quant’altro possano offrire abitualmente i nostri mercati. “Per poter avere i vantaggi della dieta fruttariana, evitandone le carenze, è necessario aggiungere anche altri frutti magari meno noti”, osserva Doriana Tozzi, in un suo commento al libro.

LO STILE DI VITA FRUTTARIANO RIMANE VALIDISSIMO PER TUTTI COME PUNTO DI RIFERIMENTO E COME AUSPICABILE TENDENZA

Tra questi, la Osborne consiglia in particolar modo durian, manghi, jackfruit, cocco, avocado, longan, rambutan e le diverse varietà di sapote. Tutte cose che probabilmente non sarà facile trovare nel supermercato sotto casa. Per questa ragione l’autrice si dedica da anni a diffondere lo stile di vita fruttariano, “per condividere con tutti i benefici che ne ha tratto”, in quanto, finché non diventerà possibile scegliere ciò che mangiamo tra tutte le possibilità che offre il creato, non sarà facile abbandonare le vecchie abitudini in virtù di altre probabilmente più sane ma anche così diverse.

MA NON CI DEVONO ESSERE RINUNCE, LIMITAZIONI E CARENZE ENERGETICHE

Se abbracciare la dieta vegetariana è relativamente facile, già con quella vegana si iniziano ad avere i primi problemi legati alla ricerca di cibi “alternativi”, dunque una dieta fruttariana è certamente ancor più difficile da poter seguire correttamente. Libri come questo, però, dal notevole valore divulgativo e forti di testimonianze dirette, sono interessanti per riflettere sulle abitudini, per poter offrire a tutti la possibilità di scoprire e comprendere usanze alimentari alternative, e, chissà, per trovare una delle possibili “vie verso il Paradiso”.

LA MIA ESPERIENZA DIRETTA CONFERMA QUANTO SOPRA

Io stesso devo confessare che col caldo torrido di agosto e col tipo di frutta che si trova sui nostri mercati, non sempre mi trovo a mio agio. Difficile spiegarne i motivi. Angurie e nettarine troppo dolci. Mele che non convincono. Fichi rinsecchiti spaventosamente. Uve troppo gonfiate. Fragole, ciliegie e nespole di prima stagione sono già acqua passata troppo velocemente, acqua biologica che non macina più. Melograni e cachi che non arrivano ancora. In tutta onestà è proprio grazie a manghi, durian, rambutan, longan, cherimoya, guava, mangustin, leichi, papaia, cocco, tamarindo, passion fruit, dragon fruit, salak o snake fruit, angurie e meloni più dissetanti di quelli nostri, e arance, pompelmi e cachi tutto l’anno, che riesco a fare il fruttariano come la Osborne quando vivo in Sud-Est Asiatico. Al limite aggiunti il succo di carota o di canna da zucchero, e magari la polentina di manioca, la patata dolce alla brace e la pizzetta vegana come stuzzichini e riempitivi, e il gioco è fatto.

OCCORRE ESSERE OBIETTIVI E RICONOSCERE I NOSTRI LIMITI

È facile, oltre che appagante e divertente, fare i fruttariani in zone come Singapore, Bangkok, Hongkong, Malesia, Indonesia, Filippine, Vietnam, Taiwan, India, Sri Lanka, Myanmar, Australia, Africa, America Latina e Hawaii. Da noi, le cose più interessanti del momento restano l’anguria, i mirtilli e le more, le noccioline e i pinoli. E tante belle vigne coi grappoli in attesa di maturazione. Ottime per la cura dell’uva, il frutto più ricco di flavonoidi del mondo intero, a condizione di trovare grappoli privi di spruzzatura anticrittogamica.

SE NON TROVI LA FRUTTA GIUSTA SEI COSTRETTO A COMPENSARE IN UN MODO O NELL’ALTRO

Tutto sommato, troppo poco per convincere una persona normale a diventare di punto in bianco fruttariana al 100%, come Hilton Hotema (o George Cléments), che si divertiva da matti tra i frutteti delle Hawaii, o come per l’appunto la Anne Osborne. E, se non trovi il giusto nutrimento nella frutta, devi per forza compensare. Chi con le verdure e le patate, chi con cereali e legumi, chi con la pasta, chi con l’ovetto ruspante, chi con le acciughe e i capperi, chi coi gelati e coi latticini.

CI VUOLE APERTURA MENTALE, FLESSIBILITÀ E SENSO PRATICO

Dobbiamo pertanto essere franchi, sinceri, trasparenti e concreti. Non possiamo ubriacarci di teorie virtuose ma nel contempo non realistiche e non sostenibili. Occorre che la gente trovi modo di soddisfare il suo appetito e le sue necessità biologiche. Non possiamo fare un discorso per pochi addetti e per degli sparuti eroi vegani, crudisti, fruttariani e magari respirazionisti. Ci serve un aggancio con la realtà e col popolo. Con la gente che studia e lavora, che ha le sue difficoltà a reperire la giusta frutta.

APRIAMO LA MENTE E NON ASSUMIAMO ATTEGGIAMENTI BARRICADIERI O DOGMATICI

Occorre pertanto essere aperti, generosi e flessibili. Niente irrigidimenti dogmatici. Niente etichettature. Niente classificazioni  tipo vegani, fruttariani, onnivori e carnivori, ma solo esseri umani che hanno il dovere di puntare al miglioramento e non alla degenerazione. Vogliamo che più gente sperimenti i vantaggi enormi di una alimentazione leggera, incruenta e più vicina alla natura. Se qualcuno incespica o arretra temporaneamente sulla grande via dell’alimentazione innocente e naturale, non sarà il caso di demonizzarlo. Un vegano si mangia l’ovatto?  Rimane semplicemente un vegano che arretra temporaneamente a vegetariano. Non ha perso per questo la verginità o la nobiltà d’animo. La raccomandazione principale rimane quella di mantenersi il più puliti possibile dentro, nel corpo e nell’anima. Coltivare insomma giusti pensieri e chiari obiettivi.

ALLA RISCOPERTA DI UNA COSA STUPENDA E DIMENTICATA DI NOME NATURA

Anche perché la vera rivoluzione non è quella esterna, che spacca, distrugge, annienta, creando una scia di incubi e di massacri, come la Rivoluzione Francese, quella Sovietica, quella Cinese, quella Vietnamita e quella Cambogiana. Una serie di orribili e fallimentari accadimenti. “La vera rivoluzione è quella che realizziamo al nostro interno. Dopo 30 anni di viaggi esterni, ho deciso di intraprendere quello più importante di tutti, che è il viaggio dentro te stesso. E questo mi ha permesso di riscoprire una cosa stupenda che avevo dimenticato, e che per nome si chiama Natura”. Parole sante di un grande uomo come Tiziano Terzani (1938-2004).

LA LEZIONE DI TERZANI SU VIOLENZA E SOPRAFFAZIONE

“Tutta la nostra società è fatta per dare spazio alla violenza!”, diceva Terzani, dopo aver abitato a Singapore e Hongkong per decenni, e prima di ritirarsi nel suo eremo sull’Himalaya finché le forze lo sorressero. Aveva assistito in diretta alla guerra del Vietnam e alle carneficine di Pol Pot in Cambogia. Violenza produce violenza. Ogni forma anche minima di sopraffazione nei riguardi del più debole gli causava un insopprimibile senso di angoscia e di malessere. “Ecco il mio motivo per essere vegetariano. Come si può allevare la vita per ucciderla e mangiarla?”

CHI HA IL CORAGGIO DI MANGIARE POLLO, BISTECCHE E HAMBURGER, ESPRIME CINICA APPROVAZIONE NEI RIGUARDI DI ABOMINEVOLI SOPRUSI UMANI

Come si possono tenere in spaventose gabbie migliaia di galline a cui si deve tagliare il becco perché, impazzite dal dolore e dalla disperazione, non attacchino le colleghe di prigionia? Come si può allevare un magnifico vitellino chiudendolo immobilizzato in una gabbia di ferro, per renderlo anchilosato e fonte di carni bianche e tenere per i luridi appetiti di un bipede degenerato?

TOGLIERE LA VITA AL PROSSIMO NON PORTA BENE NÉ ALLO STOMACO NÉ ALLA MENTE

Tutto per ingrassare e sfamare le mostruose brame di avvoltoi e iene chiamate impropriamente uomini? Avete mai sentito le urla dei bovini e dei maiali provenienti direttamente da un macello? Avete mai assistito a qualche scena di esecuzione, con un boia armato da una parte e una creatura inerme e terrorizzata dall’altra, nell’atto estremo della privazione efferata, ingiusta ed incomprensibile della sua vita?

L’INSOPPORTABILE CRIMINE QUOTIDIANO FA APPARIRE IL FRUTTARISMO TOTALE COME MENO FANTASCIENTIFICO E MENO UTOPISTICO

Ed è da queste considerazioni di Terzani che appaiono più evidenti i contorni dell’insopportabile crimine alimentare quotidiano. Alla luce di queste riflessioni, il fruttarismo di Anne Osborne assume dimensioni assai meno teologiche, estremiste, utopistiche e fantascientifiche. Maggiore comprensione verso chi sbaglia e verso chi trasgredisce dunque, soprattutto se i scivoloni sono veniali, casuali e non sistematici. Può succedere a tutti noi. Vietato scoraggiarsi e vietato demonizzare se stessi o gli altri. Fare sempre e solo del proprio meglio, rendendo minimo e tollerabile il nostro prelievo e il nostro danno giornaliero operato nei riguardi di Madre Natura.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

9 Commenti

  1. Francesco

    La Osborne afferma, con fin troppa modestia, di non sentirsela di proporre la sua dieta fruttariana per tutti. Tu invece, Valdo, non esiti a proporre il tuo personale menù tendenzialmente crudista come metodo valido per tutti, almeno qui da noi (e non nei climi tropicali, dove invece preferisci un menù quasi fruttariano). Personalmente sono anch’io più vicino alla dieta fruttariana (nel mio caso tuttavia mitigata dal pasto serale di verdure) che a quella che tu proponi e che ho abbandonato quasi un anno e mezzo fa. Non voglio però qui pronunciarmi su quella che dovrebbe essere la dieta ottimale, non lo fa la Osborne che è fruttariana dal ’92, figuriamoci io che sono un novellino; ma piuttosto consentimi di farti qualche osservazione (critica) sul tuo modo di impostare il problema.
    In sintesi la questione è questa: mi sta bene il tuo menù tendenzialmente crudista come menù di transizione, non invece come una sorta di dieta ideale, o comunque molto valida, almeno rispetto ai nostri climi e alle nostre tradizioni alimentari. Per i soggetti, come me e come tanti altri, che hanno un cattivo rapporto coi cereali, il tuo menù non è affatto valido: posso accettarlo solo come menù di transizione, il cui passo successivo è costituito dall’eliminazione dei cereali.
    Non si tratta di una questione di poco conto. Quelli come me, infatti, non costituiscono poche eccezioni, forse giustamente trascurabili in un tentativo di generalizzazione come il tuo. Siamo tantissimi, io credo almeno il 50% dell’universo. Non ti sto parlando di persone che hanno problemi specifici di intolleranza ai cereali, tipo celiachia o cose simili, ma di persone che non hanno lì per lì alcun disturbo evidente dopo un pasto di cereali, dunque di persone che non hanno neppure modo di rendersi conto di quanto i cereali siano dei cattivoni per loro. Sarà per la glicemia (ognuno ha il pancreas che mamma gli ha dato), sarà per quella rete proteica che incolla i villi intestinali, sarà per quel che sarà, ma a noi i cereali ci creano alla lunga un sacco di problemi, prevalentemente di tipo intestinale ma poi a cascata anche di altro genere. (continua)

    Rispondi
  2. Francesco

    (segue da) La mia personale esperienza credo sia piuttosto illuminante in proposito. Io per diversi anni ho seguito la tua dieta, e il mio intestino era in perenne sofferenza (feci scarse, mollicce e puzzolenti). Solo un anno e mezzo fa ho conosciuto una persona che aveva avuto problemi simili ai miei e che ne era uscita eliminando totalmente i cereali. La sua positiva esperienza mi ha indotto a provare la stessa cosa a mia volta: il risultato è stato che ho cominciato a vedere qualche significativo beneficio già dopo due o tre mesi, mentre per una guarigione completa ho dovuto aspettare circa un anno. Ora il mio transito intestinale è quasi perfetto, con evacuazione dopo ogni pasto, feci formate e senza cattivo odore. Finchè mangiavo i cereali (1 pasto al giorno), questa almeno la mia interpretazione, questi costituivano per così dire il carburante di un processo costante di detox attivato dalla frutta: una detox cioè divenuta ormai permanente, attivata certamente dalla tanta frutta del mio menù, ma senza conoscere mai fine in quanto quotidianamente alimentata dal pasto di cereali. Eliminati i cereali, infatti, è venuta meno la materia prima della mia vecchia detox, e la frutta (oltretutto ulteriormente aumentata nel frattempo) ha smesso di farmi brutti scherzi all’intestino.
    Ora mangio tre o più chili di frutta al giorno (di cui 1 chilo almeno di frutta zuccherina), 1 chilo almeno di verdura, e sto benissimo. Può essere che a sera, se non ho mangiato frutta a sufficienza durante la giornata, io abbia ancora voglia di qualche cibo cotto, specie quando fa freddo: in tal caso concludo la mia dieta giornaliera con un pasto di verdura cotta. Il mio prossimo obiettivo è quello di ridurre al minimo ed anzi di eliminare anche la verdura cotta, ma non me ne faccio un grosso problema (che infatti non è il cotto in sé, ma di quale cibo cotto: cioè cerale cotto no, verdura cotta ok).
    Io credo, Valdo, che tu invece appartenga all’altro 50%, quello che i cereali li tollera benissimo, e non conosca quindi la micidiale detox da cereali. Buon per te, ma che tu proponga la tua personale dieta, valida per il vostro 50% di appartenenza, anche al restante 50%, questo non mi sta bene. Semplicemente, non è corretto da parte tua. Non lo è nei confronti di una moltitudine di persone, alle quali l’idea di una dieta ideale basata su due pasti cotti (cereali compresi) è una pugnalata alle loro speranze di salute: io infatti ho conosciuto la salute solo dopo aver abbandonato la tua dieta, e non è stato per niente semplice perché tu sei un’autorità in materia (ora mi sono reso più autonomo).
    Vedi, Valdo, a volte mi sembri come quei preti che predicano bene (parli bene della frutta e della verdura, pubblichi l’intervista della Osborne ecc), ma poi razzolano piuttosto maluccio, nel tuo caso cadi sui cereali.
    La Osborne, che pure avrebbe, a mio avviso, tutte le carte in regola per proporre a tutti, sia pure in progress, il suo menù fruttariano, dimostra un’ammirevole modestia che mi sento di suggerirti ad esempio. E comunque ricordati che ci siamo anche noi, cioè l’altro 50%.

    Rispondi
  3. Enzo Spataro

    …e meno male che era Valdo a fare le filippiche…:)

    Rispondi
  4. alessandro

    ……non capisco questa gente che non condivide le scelte alimentari vegan tendenzialmente crudiste (igieniste) che viene a rompere le scatole qui!! I post sono essenzialmente degli scambi di vedute ed esperienze di noi vegan crudisti tendenziali, se voi non le condividete andate da un'altra parte per favore, grazie

    Rispondi
  5. alessandro

    oppure volete convincerci che stiamo sbagliando, allora non avete capito nulla, perchè io ho trovato il paradiso con questa alimentazione e dovro' dire centomila volte fino all'infinito grazie a Valdo per avermi aperto gli occhi.
    Altro discorso per i cereali:
    io sono 3 anni di vegan crudismo tendenziale, mangio cereali integrali tipo pane e pizza fatti in casa e devo dire di non soffrire di alcun disturbo, ovviamente non eccedo però una bella pizza integrale con verdure me la mangio (beh anche 2), il pane integrale fatto da me lo mangio e non vedo grossi problemi. Chi forse ha problemi non dipende dai cereali se mangiati con parsimonia ma dal loro stato di intossicazione che non riesce a digerirli in maniera appropriata, quindi una volta rimesso in carreggiata il proprio apparato digestivo non credo che un bel pane integrale di avena e grano possa far male.

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  6. Francesco

    Mi sa che anche Valdo, come tutti noi nella vita, dovrà rassegnarsi a beccarsi, insieme al consenso e ai complimenti certamente meritati, la sua parte di osservazioni critiche, forse altrettanto meritate e comunque assolutamente legittime quando siano rispettose e non strumentali. Come nel mio caso, in cui non mi interessa farmi pubblicità o perseguire qualche secondo fine ostile, ma solo far conoscere nel nostro ambiente la mia personale esperienza di vegan crudista, che ritengo utile a tanti altri con problemi simili ai miei. Se ciò comporta una presa di distanza dal pensiero di Valdo, non ci vedo proprio niente di male; anzi la critica ci può arricchire, se la sappiamo prendere per il verso giusto. Davvero non crederai che la “dottrina Valdo” non sia scalfibile né migliorabile, anzi ti posso anticipare fin d’ora che di osservazioni critiche da rivolgere a Valdo ne ho parecchie nel cassetto, tutte rigorosamente testate sulla mia personale esperienza, che credo abbia diritto di asilo presso una sede aperta come questo blog. Purchè, ripeto, nei limiti del rispetto, come a me pare di stare in ogni mio intervento, sempre calibrato sul merito dell’argomento e mai pretestuoso né irriguardoso verso chicchessia.

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  7. guglielmo brescia

    Ciao a tutti e buon anno! Mi sto introducendo in una fase fruttariana ho 18 anni e sono pronto a risolvere i miei problemi alimentari.
    Ho scaricato il progetto 3M che se non conoscete gia vi posterò.
    Vorrei chiedere a voi esperti consiglio su quale frutta comprare dato che non riesco a trovare nessun blog che divida in maniera scientifica e completa le varietà di frutta in modo scientifico ( frutta-ortaggio frutta-dolce frutta-acida frutta semiacida, e chi più ne ha più ne metta), voi potete aiutarmi?
    Un saluto Guglielmo

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  8. guglielmo brescia

    Meris non sono su fb!(e sono sicuro di non trovarci quello di cui ho bisogno) Se c'è mi potresti gentilmente fare un copia e incolla?

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  9. guglielmo brescia

    ciarlattaniiiiiii

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