GLI STRAFALCIONI DEL VEGETARIAN-COTTISMO

da 21 Dic 2014Dieta vegan-crudista

LETTERA

ININFLUENTE MANGIARE CRUDO O COTTO PER LA SOCIETÀ SCIENTIFICA DI NUTRIZIONE VEGETARIANA

Gentile dr Valdo, gradirei un chiarimento sul funzionamento degli enzimi. Ho scritto alla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana quanto segue: “Buongiorno, sono Gaetano Perna, vegano da circa 5 anni. Gradirei un chiarimento sugli enzimi. Alcuni esponenti della Medicina Ufficiale sostengono che sia ininfluente mangiare cotto o crudo perché gli enzimi del cibo crudo vengono distrutti a contatto con i succhi gastrici nello stomaco. Quindi l’organismo per la digestione del cibo si avvale solo dei propri enzimi. Io ho un’alimentazione crudista al 75% e gradirei sapere se esiste un fondamento scientifico che dimostri che effettivamente nello stomaco succede quanto sopra indicato. Grazie mille”.

CONFERMA DI QUANTO SOPRA DA PARTE DELLA BARONI

La risposta arrivatami è la seguente: “Certo, lo stomaco è la prima sede di digestione delle proteine. Gli enzimi sono proteine e come tali vengono degradati già nello stomaco. Inoltre non esiste alcuna conferma che gli enzimi delle piante siano attivi come tali anche nell’organismo umano. Cordiali saluti”. Dr.ssa Luciana Baroni.

CONCETTI IN NETTA CONTRADDIZIONE SUI FOOD ENZYME

A pag. 253 del suo libro Alimentazione Naturale leggo: “I food-enzyme sono entità presenti nei cibi allo stato naturale. Quelli, per intenderci, che stanno dentro la frutta e la verdura appena raccolte, dando loro vitalità e freschezza, profumo e colore e soprattutto la capacità di autodigerirsi quasi totalmente quando sono all’interno del corpo, senza usare e consumare enzimi organici interni già troppo impegnati e stressati dai loro innumerevoli compiti in corso. Food enzyme che lavorano per noi gratuitamente”. Grazie di cuore come sempre. Gaetano Perna


RISPOSTA

LA VERITÀ SI CERCA DOVE ESISTE REALMENTE E NON DOVE ESISTE ESTERIORMENTE ED IN ELEGANTE APPARENZA

Ciao Gaetano. La domanda è pertinente e merita risposta. Ma se uno continua a vivere con questi dubbi amletici a getto continuo, i dubbi e le incertezze verranno fuori senza limiti, da Natale a Pasqua, soprattutto se si vanno a cercare chiarimenti alle porte sbagliate, per quanto reputate, blasonate e divine esse possano apparire. Perché non chiedi ai medici una spiegazione logica, convincente, credibile e scientifica su argomenti-base tipo i batteri, i virus, da dove provengono e quali funzioni hanno, idem sul tumore e il cancro. Ti saranno date risposte evasive, lacunose, misteriose e cervellotiche, questo è poco ma sicuro. Come dire che l’abito non fa il monaco, per cui le strutture accademiche non significano necessariamente cultura e verità, essendo troppo spesso fabbrica di strafalcioni e di inquadramento ideologico più che di conoscenza scientifica dinamica ed in continua evoluzione.

LO STRAORDINARIO RUOLO DEI FOOD ENZYME

Come tutte le reazioni chimiche richiedono la presenza di catalizzatori che entrano nel meccanismo trasformativo apportando la loro presenza quasi impercettibile ma indispensabile, così i food enzymes giocano un ruolo straordinario a livello biochimico nel settore salutistico ed in quello alimentare. Tutta l’attività cellulare parte dagli enzimi. Sono gli enzimi che disgregano le sostanze tossiche in modo che il corpo le possa eliminare senza danneggiare gli organi come i reni, preposti alla loro eliminazione. Da qui l’importanza di preservare a tutti i costi un buon livello enzimatico corporale.

CIBO CRUDO UGUALE CIBO VIBRANTE E VITALE

Cosa succede quando cuociamo il nostro cibo? La differenza tra cibo vivo (crudo) e cibo morto-devitalizzato-pastorizzato (cotto) sta tutta nella attività enzimatica. Se noi abbiamo 2 semini di mais uguali, ma uno di essi è stato cotto, quello cotto, interrato in un vaso, non germina e non produce piantina, a differenza dell’altro. Idem per una patata irradiata, che non emette più germogli.

OGNI LAVORAZIONE ED OGNI COTTURA COMPORTA DISTRUZIONE ENZIMATICA

Gli enzimi risultano distrutti nei cibi in lattina, nei cibi pastorizzati, nei cibi infornati, arrostiti, bolliti o fritti. Cottura prolungata a 48°C o cottura breve a 65°C mettono fuori uso gli enzimi, che fanno parte della materia vivente e vibrante di forze. Abbiamo enzimi metabolici, enzimi alimentari ed enzimi digestivi. I nostri organi interni sono manovrati dagli enzimi metabolici. Dal 1968 in avanti, fino al 1988, erano già stati identificati 1300 enzimi. Una carenza di enzimi causa all’uomo grossi problemi di salute.

ENZIMI ENDOGENI ED ESOGENI

La natura ha piazzato questi food-enzyme o enzimi digestivi esogeni per aiutare la nostra digestione e risparmiare agli enzimi endogeni interni il grave compito di compiere da soli l’intero lavoro digestivo. Alla nascita ci viene data una notevole quantità di enzimi, ci viene cioè assegnato un capitale enzimatico di partenza. Questo capitale cala man mano che invecchiamo  e consumiamo giorno per giorno tale preziosa dotazione, facendo continui ed impropri prelevamenti, ogni qualvolta assumiamo cibi cotti, concentrati e lavorati, ogni qualvolta ricorriamo a diete devitalizzate.

RISERVA ENZIMATICA DI PARTENZA E PRELEVAMENTI IN ECCESSO

Mangiare cibi cotti significa forzare il nostro sistema digestivo spingendolo a produrre per intero tutti gli enzimi necessari a digerire il cibo assunto, causando così un superlavoro e una ipertrofia di pancreas e fegato. Se invece prendessimo più enzimi esogeni da fonti esterne e vive, la nostra riserva enzimatica interna non si esaurirebbe rapidamente come invece succede ai mangiatori seriali di cibo cotto e devitalizzato, ai masticatori di carni bianche e rosse cotte e stracotte, cibi orribili per il corpo e lo spirito.

ESPERIMENTI DI TORONTO SULLA CAPACITÀ ENZIMATICA DEL PANCREAS

Il pancreas, che riveste importanza primaria nel nostro sistema digestivo, secerne lipasi o enzimi per la digestione dei grassi, secerne amilase per la digestione degli amidi e secerne protease per la digestione delle proteine. La questione è quella di capire se il pancreas copre per intero ed in esclusiva la produzione enzimatica. All’università di Toronto è stato rimosso il pancreas a 16 poveri cani per vedere cosa succedeva. Tali cavie restarono vive per mesi grazie a iniezioni di insulina e con normali livelli di amilasi fornita dal sangue. Questo prova che il pancreas riceve supplementi enzimatici dal sangue e dai tessuti.

ANCHE I GLOBULI BIANCHI CONTENGONO E SECERNONO AMILASE

Il dr Willstatter ha dimostrato la presenza di amilase nei leucociti, provando come i globuli bianchi hanno enzimi proteolitici simili alle secrezioni pancreatiche. I globuli bianchi possiedono addirittura una varietà enzimatica più ampia di quella del pancreas. I leucociti viaggiano attraverso il corpo distruggendo le sostanze estranee che incontrano nel loro tragitto, espletando un lavoro di protezione dalle tossine e di assistenza concreta al sistema immunitario.

CAPACITÀ CORPORALE DI IMMAGAZZINARE, ARRICCHENDOSI DI POTENZA ENZIMATICA

Perdiamo enzimi ogni giorno attraverso sudore, urina, feci, fluidi digestivi e salivari, secrezioni intestinali. Gli enzimi si trovano in ogni angolo ed in ogni tessuto del corpo. Persino a pancreas rimosso, lo abbaiamo appena visto, il corpo riesce a mantenere un cero livello enzimatico. Una buona percentuale di enzimi esogeni, assunti  col cibo crudo, può essere assorbita dall’intestino per una utilizzazione successiva, aiutandoci così a prevenire eventuali carenze enzimatiche, e questo è davvero molto interessante.

ESAURIMENTO ENZIMATICO CRESCENTE PER CHI VIVE DI CIBO PREVALENTEMENTE COTTO

L’uomo non è mantenuto dai suoi cibi, ma da quello che riesce a digerire ed assimilare. Ogni sostanza ingerita deve essere  disgregata dagli enzimi in blocchi più semplici. Uno può certamente vivere per anni di soli cibi cotti, ma questo comporterà un enorme esaurimento enzimatico capace di mettere in difficoltà il suo sistema immunitario. I ricercatori del settore, come dichiarato dal dr Edward Howell, autore del testo-base Enzyme Nutrition, hanno provato che i i cibi cotti e devitalizzati passano l’intestino a velocità assai ridotta rispetto a quelli crudi, causando così fermentazioni, putrefazioni e gas tossici.

CONSERVAZIONE ED OTTIMIZZAZIONE DELL’ENERGIA

È importantissimo rendersi conto che gli enzimi esogeni dei cibi crudi auto-digeriscono dal 5 al 75% dei cibi crudi assunti. Questo significa conservazione ed ottimizzazione dell’energia, visto che così il corpo non deve più fornire il 100% degli enzimi necessari. È stato ampiamente provato che gli enzimi delle banane si sono riattivati in zona intestinale per riprendere e continuare il loro processo auto-digestivo. A dimostrazione che gli enzimi non vengono affatto distrutti nello stomaco dalla acidità zonale ma sono soltanto disattivati in temporanea, per riattivarsi di nuovo in zona intestinale. Questi dettagli sono stati provati dal biologo berlinese dr Boas e dal russo dr Matveev. Quest’ultimo ha provato che l’ossidase e il catalase, enzimi forniti dal succo di carote, vengono ugualmente disattivati in zona acida stomacale per ritrovarsi poi attivi nella zona alcalina del piccolo intestino.

NEFASTE CONSEGUENZE DELLE DIETE COTTISTE SULLA POPOLAZIONE MONDIALE

Tutta la popolazione mondiale soffre pesantemente le nefaste conseguenze delle diete cotte. Il dr Howell ha dimostrato come pancreas e fegato degli animali selvatici, che si nutrono ovviamente solo di cibi crudi e non pervertiti da lavorazioni o cotture, sono in proporzione assai più leggeri, compatti e sani dei corrispondenti organi umani. Anche tra gli uomini si notano queste differenze.

L’IPERTROFIA DEGLI ORGANI È UNA CONDIZIONE PATOLOGICA E PERICOLOSA

I filippini che pesano in media 50 kg circa, hanno un pancreas del 25-50% più voluminoso della media americana ed europea, che è già di per sé patologicamente alta. Come mai? Perché a Manila e dintorni si consuma riso bianco stracotto a colazione, pranzo e cena. È noto che l’ipertrofia degli organi dipende da super-funzione e super-lavoro degli stessi. L’ipertrofia porta a esaurimento e degenerazione di pancreas e fegato, mascherata dai medici con le assurde classificazioni di epatite A, B e C.

PROTEINE IN ECCESSO NEMICHE ACERRIME DELLA SALUTE

Una dieta alto-proteica è molto stimolante per il corpo ma causa gravi danni. Quando si assumono proteine oltre alla bassissima quota necessaria di 24 grammi al giorno, l’eccesso proteico non causa solo  acidificazione, ma viene pure disgregato dagli enzimi epatici e pancreatici. Il maggiore sottoprodotto delle proteine è l’urea che è un diuretico. I reni vengono portati così a produrre più urina e, con l’acqua in fuoriuscita, vengono persi molti minerali e molto calcio in particolare.

I FOOD ENZYME SONO L’ANELLO MANCANTE PER UNA SALUTE RADIOSA

Gli enzimi sono un simbolo di vitalità. Rappresentano un importante mezzo per calcolare l’energia vitale dell’organismo. Cosa che possiamo chiamare energia, forza vitale o, in sintesi, potenzialità enzimatica. Il nostro intero metabolismo verte sull’attività degli enzimi. Esiste un’ampia letteratura su questi argomenti. Uno dei migliori nutrizionisti d’America, il dr  Humbert Santillo, consulente di  migliaia di persone VIP nelle sue cliniche di Buffalo, New York, Tucson, Arizona ed Austin, ha  prodotto un ottimo testo edito dalla Hohn Press: “Food Enzymes, the missing link to radiant health”, un titolo assai azzeccato e significativo (L’anello mancante per una salute radiosa).

I VEGETARIANI-COTTISTI REMANO COMODAMENTE LUNGO LA CORRENTE PRINCIPALE

Fatta questa lunga ma necessaria premessa, le asserzioni fasulle e per niente scientifiche della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana dimostrano ancora una volta come le conoscenze di questi Enti ufficiali e ben sponsorizzati da fondi governativi e regionali, e suppongo legati pure ai produttori di latticini, grana e cibarie tipiche da supermercato, risultano essere oltremodo dogmatiche, saltuarie e lacunose. Non tengono conto nemmeno delle prove inequivocabili fornite dal 1930 in poi dal grande Paul Kautchakoff sulla leucocitosi digestiva causata dai cibi cotti, e mai dai cibi crudi assunti, né tengono della abbondante letteratura prodotta dall’ingegnere francese André Simoneton, sui cibi crudi ad alta vibrazione della scala Bovis-Simoneton.

NON SERVE IL LABORATORIO DI CHIMICA PER CAPIRE I MECCANISMI CIBO-DIGESTIONE

Comunque, anche senza darsi la pena di leggere e studiare volumi su volumi, la giustezza delle teorie di Howell, scienziato fondatore della teoria sui food-enzyme, viene dimostrata a livello concreto e terra-terra da chiunque si appresti a mangiare del cibo crudo e del cibo cotto, facendo tutti i confronti del caso. Esiste ad esempio una differenza enorme tra un succo fresco d’arancia e un succo d’arancia confezionato, e pertanto non mi serve chiedere conferme ideologiche o di laboratorio a destra e a manca.

RAPIDITÀ DIGESTIVA DELLA FRUTTA ACQUOSA E LENTEZZA DEL CAVOLO COTTO

Sappiamo benissimo come la frutta acquosa al naturale, mangiata correttamente lontano dai pasti richieda mezz’ora soltanto per superare il transito dello stomaco indisturbata e per apportare il suo contributo al sangue mediante vena porta e fegato. Sappiamo pure che il cavolo crudo ci mette due ore per lo stesso percorso, mentre quello cotto esattamente il doppio, con tutti i danni che ne conseguono.

TECNICHE DI COTTURA

Tuberi, radici, semini, cereali, paste e farine richiedono certamente di essere cotti con modalità conservative ed intelligenti e in padelle adatte, escludendo quindi le pentole a pressione, il micro-onde e le temperature oltre i 120 °C, visto che la formazione del micidiale veleno acrilammide scatta proprio a quel livello di temperatura. Per semi e cereali converrà ad esempio lasciarli intenerire nell’acqua per una notte prima di essere messi a cuocere. In linea generale i cibi ricchi di amido offrono un certo grado di resistenza alla cottura. Clamoroso il caso delle patate che, se cotte non pelate, registrano addirittura un balzo verso l’alto nella quotazione Angstrom della scala Bovis-Simoneton.

VEGAN E VEGETARIAN-CRUDISMO DI TIPO SOSTENIBILE

In ogni caso, il crudismo che sosteniamo si chiama vegan-crudismo tendenziale proprio per quello. Il crudismo vale  già molto se praticato grossomodo al 60-70-80%. Non siamo dunque estremisti del crudismo sempre e a tutti i costi. Siamo per una dieta sostenibile, soddisfacente, personalizzata, divertente e saziante dal punto di vista nutritivo.

IMPORTANZA FONDAMENTALE DEL CRUDISMO

L’importanza del crudismo e del rispetto enzimatico non è qualcosa di suggeribile e di accessorio, ma è semmai della massima importanza. Mai dimenticare il motto di Padre Taddeo, per il quale “Nessuno al mondo muore di cardiopatie e di altre malattie croniche, ma tutti muoiono di sangue guasto”. Il sangue fluido che è la base numero uno della salute umana, rinnovando esso l’altro l’altro liquido prezioso che è la linfa del sistema linfatico, lo produciamo noi medesimi attraverso una serie sistemica e continua di buone, complete e rapide digestioni, facilitate dai food enzyme o dalle vitalie.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Francesco

    perfettamente d'accordo, molto più saggio usare la nostra tripsina per smaltire tessuti malati piuttosto che per digerire bistecche

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  2. Elisabetta

    Sono molte di più le questioni che la medicina non spiega. O addirittura si contraddice.
    Ad esempio in materia neurologica. Secondo questa scienza, il cervello di schizofrenici, depressi, borderline, autistici, etc. dovrebbe presentare differenze sia chimiche che morfologiche. Cambiando poi la morfologia, nel tempo. Non si capisce quindi come possa esistere una sindrome per cui si possono presentare occasionalmente TUTTI i sintomi delle malattie succitate, e in brevissimo tempo.
    Noto è il caso della poetessa Anne Saxton che soffrì tutta la vita di disturbo bipolare. Purtroppo, in più, era talmente "brava" ad ammalarsi, che il suo psichiatra faceva sì che i suoi ricoveri nei reparti psichiatrici durassero il meno possibile. Le basta restare in contatto per pochi giorni con una degente con una differente malattia mentale per ammalarsene. Come si concilia questo con una diversa "forma" o struttura del cervello? Assurdità su assurdità..

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