INCOMPARABILI RIMEDI NOMADI A GASTRITI, REFLUSSI, NEFRITI ED EPATITI

da 20 Dic 2014Ernia iatale, Gastrite

PREMESSA

Questo intende essere uno specialissimo regalo di Natale da parte mia a tutti i miei affezionati lettori sparsi in tutto il mondo, oltre che ai tanti sofferenti di questi problemi gastrici che stanno letteralmente massacrando oltre il 10% della popolazione mondiale, con 10 milioni e oltre di casi soltanto in Italia.

DEFINIZIONE DI ERNIA IATALE

L’ernia iatale è una delle patologie più incomprese e chiamate più spesso in causa a sproposito in tutto l’ambito medico. La gente è abituata a dare all’ernia iatale più colpe di quelle che effettivamente ha.
È una condizione anatomica più che una malattia. Condizione che vede lo stomaco posizionato nel torace anziché nella sua normale sede addominale, sotto il diaframma. Succede in pratica che lo stomaco fuoriesce verso l’alto. Si parla dunque di sporgenza, fuoriuscita, protrusione. Sei persone su dieci, prima dei 60 anni si ritrovano con questa anomalia chiamata ernia iatale. Importante leggere le tesine del blog su ernia, reflusso, gastrite, fegato e reni, in particolare l’articolo “Ernia iatale, attivazione del diaframma e respirazione vitale“.

CAUSE DELL’ERNIA

1) Cause congenite (iato esofageo, o apertura del diaframma, troppo aperto), 2) Trauma addominale, 3) Aumento pressione addominale per tosse cronica o per gravidanza o per obesità, 4) Esercizio fisico tipo sollevamento pesi, 5) Sforzi defecativi da stitichezza cronica, 6) Fumo, 7) Stress, collera ed ansia.

DIAFRAMMA E IATO

Il diaframma è un muscolo che separa i polmoni dall’addome. Rilassato e a riposo è a forma di cupola. Quando si fa un respiro profondo si contrae e si appiattisce. Facendo questo movimento permette l’ingresso dell’aria nei polmoni. Nella parte sinistra del diaframma c’è una piccola apertura, attraverso la quale passa l’esofago, il tubicino che porta gli alimenti e i liquidi nello stomaco. In condizioni normali, quest’apertura chiamata iato è davvero piccola e aderisce perfettamente all’esofago. Se si allarga per le cause citate siamo in condizioni di ernia.

TRE TIPI DI ERNIA IATALE

  1. Ernia iatale da scivolamento, ed è il caso più comune,  dove l’ernia va su e giù, entrando e fuoriuscendo dalla cavità toracica. Queste ernie di solito sono piccole e normalmente non causano problemi né sintomi.
  2. Ernia iatale fissa (o paraesofagea), dove la parte superiore dello stomaco rimane intrappolata nella cassa toracica. Anche in questa situazione i sintomi possono essere trascurabili, salvo qualche problema di reflusso.
  3. Ernia iatale mista, piuttosto rara, causante problemi respiratori nonché dolori allo sterno. Ci sono situazioni in cui tutto lo stomaco forma un’ernia nella cassa toracica.

SINTOMI DI ERNIA

Nella maggior parte dei casi l’ernia iatale non causa sintomi evidenti, questo è vero soprattutto per le ernie da scivolamento. Quando c’è sintomo si tratta solo di bruciore di stomaco e rigurgito, prodotto dagli acidi stomacali rifluenti verso l’esofago. Nell’ernia iatale fissa alcuni pazienti soffrono di reflusso astro-esofageo cronico, che può causare asma, ulcere e sanguinamento, e per conseguenza anemia, cioè insufficienza di globuli rossi nel sangue. L’infiammazione cronica del tratto inferiore dell’esofago può inoltre provocare ulcere e restringimenti che portano a rendere più difficile la deglutizione, impedendo un agevole passaggio degli alimenti verso lo stomaco.

ECCESSI DI COLPEVOLIZZAZIONE

Non è corretto però dare all’ernia iatale tutte le colpe, specie quando si ha mal di pancia o la digestione risulta difficile. L’ernia iatale di solito non provoca dolori forti, questi sintomi possono essere causati da altre patologie, come ad esempio dall’ulcera peptica o addirittura dalle malattie cardiache. Alcuni pazienti con problemi alle coronarie scambiano i loro problemi per una semplice ernia iatale. Se si soffre di dolori alla parte alta dello stomaco o di cattiva digestione, non bisognerebbe pensare automaticamente che la causa di tutto è l’ernia iatale. Durante il sonno le secrezioni dello stomaco possono filtrare nell’esofago e nei polmoni, causando tosse cronica, dispnea (asma) e addirittura polmonite.

CURE NATURALI CONTRO BRUCIORE DI STOMACO ED ESOFAGITE

In generale, per curare il bruciore di stomaco e l’esofagite si consiglia di:

  • Evitare o ridurre le sostanze che aumentano il reflusso dell’acido nell’esofago, come ad esempio nicotina, caffeina, cioccolato, cibi ricchi di grassi, menta, alcol.
  • Fare pasti meno sostanziosi e più frequenti e lasciar passare almeno 2 o 3 ore tra il pasto e il momento in cui si va a dormire.
  • Evitare di chinarsi, di fare esercizi addominali, di indossare cinture strette e ventriere, per non aumentare la pressione sull’addome e provocare il reflusso.
  • Perdere peso, dato che l’obesità aumenta la pressione ventrale.
  • Evitare il più possibile i farmaci, specie gli antispastici per l’intestino, i farmaci che bloccano i canali del calcio, e alcuni antidepressivi che indeboliscono i muscoli.
  • Nel letto alzare l’appoggio per la testa di circa 20-30 centimetri, mettendo dei cuscini o dei supporti sotto il materasso. La forza di gravità permetterà di tenere gli acidi lontano dallo stomaco durante il sonno.

RARI CASI DI CHIRURGIA PER GRAVI ERNIE IATALI MISTE

L’ernia iatale mista può richiedere un intervento chirurgico, specie se le complicazioni causano situazioni d’emergenza. In tutti gli altri casi l’intervento chirurgico è indicato solo per quei pazienti che presentano complicazioni che non possono essere curate con i farmaci. Di per sé, la presenza dell’ernia iatale, non è motivo sufficiente per ricorrere all’intervento chirurgico.

CONSIGLI DIETETICI

Preferibile il consumo di più pasti leggeri durante la giornata, evitando quindi grosse abbuffate. Evitare gli alimenti ed i cibi in grado di peggiorare il quadro di bruciore dello stomaco e di reflusso. Risultano pertanto controindicati gli alcolici, caffè, cioccolato, agrumi, cipolle, alimenti piccanti o speziati, fritti, cibi molto conditi e le salse in genere. Evitare i formaggi molto grassi e i dolci. Evitare tutte le bevande gassate e le cole.

ACIDITÀ GASTRICA, GASTRITE E ULCERA

L’acidità è una delle principali cause del cosiddetto mal di stomaco. Si tratta di un’eccessiva produzione dei liquidi che ogni giorno consentono di digerire i cibi e assimilarne le sostanze. Qualora si verifichi tale eccesso si corre il rischio di irritare o danneggiare la parete protettiva della mucosa gastrica. Il pericolo è che possa sfociare in patologie quali il reflusso, la gastrite e l’ulcera.

CAUSE DI ACIDITÀ

L’acidità di stomaco può derivare da:

  • Cause alimentari come l’ingestione di particolari cibi e bevande acidificanti o irritanti come le bevande alcoliche, bibite gassate, i cibi piccanti,
  • Cause farmacologiche, come uso di FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei),
  • Cause psicologiche come stress ed ansia.

In quest’ultimo caso è bene praticare con regolarità tecniche di rilassamento come lo yoga e la respirazione zen.

ALIMENTI ACIDO-RIDUTTIVI DI EMERGENZA

L’intervento immediato sul problema prevede l’ingestione di alcuni alimenti acido-riduttivi. Un buon alleato in situazioni di emergenza anche qualche pezzetto di pane, una mela o una banana. In caso di digestione laboriosa, causata da cibi irritanti della mucosa gastrica, si  ricorre anche al bicarbonato di calcio. Bene anche anche in questo caso la camomilla, un calmante naturale per gli spasmi muscolari Utile quest’ultima anche in combinazione con melissa e valeriana per contrastare lo stress.

OTTIMO ALLEATO IL LATTE DI MANDORLA

Altro valido alleato è l’argilla verde, in grado di ridurre il livello di acidità nello stomaco. Sarà possibile acquistarne le polveri in erboristeria, sciogliendone un paio di cucchiaini in mezzo bicchiere di acqua calda. Sì all’utilizzo di latte di mandola, anche in combinazione con i fiocchi d’avena. Questo particolare liquido agisce in funzione regolativa per quanto riguarda la presenza dei succhi gastrici. Può essere acquistato pronto o realizzato a casa frullando 100 gr di mandorle dolci per ogni litro d’acqua utilizzato. Effetti benefici contro l’acidità di stomaco vengono assicurati anche dalla liquirizia, le cui radici sono di facile reperibilità e possono in molti casi essere masticate anche durante l’attività lavorativa.

VERDURE LESSE O SALTATE, CAROTE E PATATE BOLLITE

Verdure lesse, carote e patate bollite sono altri cibi consigliati contro l’acidità di stomaco, da condire con un pizzico di sale e olio d’oliva extra vergine. Per chi soffre di questo disturbo è consigliato infine il consumo di pasti di ridotte dimensioni, più volte al giorno. Questo per non sovraccaricare il già irritato apparato digestivo, garantendone al contempo la più o meno costante presenza di cibo al suo interno ed evitando così l’aggressione delle pareti della mucosa protettiva da parte dei succhi gastrici.

UNA MEDICINA NOMADE STRAORDINARIA, MISTERIOSA ED INCONTRASTATA

Essendo vissuti per secoli dei prodotti del suolo, zingari e nomadi usufruiscono di una medicina naturale ricchissima e senza uguali, tramandata a voce da generazione in generazione. La loro dieta è sempre ricca di erbe, frutta, noci, nocciole, legumi, radici, germogli, funghi, pane fatto in casa con cereali integrali.

VICINANZA SIGNIFICATIVA CON LA SCUOLA MEDICA SALERNITANA E CON LA VITA SOBRIA DI CORNARO

Non si discosta troppo dalla formula della Scuola Medica Salernitana, per la quale “La salute consiste soltanto nell’uso moderato dell’aria che si respira, di ciò che si beve e si mangia, dell’attività e del riposo, del sonno e della veglia, delle passioni dell’anima, il quale uso si chiama dieta”. Né si discosta dal concetto di vita sobria espresso dal grande nobile veneziano Luigi Alvise Cornaro (1467-1566).

DRABENGRO I FARMACISTI FABBRICANTI DI VELENI E MULLED-MOOSH-ENGRO I DOTTORI FABBRICANTI DI MALATI E DI MORTI

Non a caso, il grande Paracelso (1493-1541) originario di Villach-Carinzia, disse in una memorabile e strepitosa conferenza accademica che aveva imparato più scienza dai barbieri, dalle prostitute e dagli Zingari, che da tutti i baroni universitari del suo tempo. Per i Nomadi il farmacista si chiama Drabengro, che significa fabbricante di veleni, mentre ogni dottore-medico si chiama Mulled-Moosh-Engro, vale a dire fabbricante di malati e di morti. Il minimo che possiamo fare è augurarci che ciò non sia vero.

DISPEPSIA UGUALE INSUFFICIENZA DI ACIDO CLORIDRICO E DI ACIDO LATTICO

Sarebbe un cattivo affare per medici e farmacisti ammettere che la maggior parte delle indigestioni si possono curare con un semplice cambiamento di dieta, con semplici rimedi casalinghi. Stesso discorso per la dispepsia, che deriva da insufficienza di acido cloridrico e da acido lattico, senza i quali il nostro stomaco non può disgregare e digerire le proteine, causando difficoltà assimilative nei riguardi di vitamine e minerali, e compromettendo tutto il processo assorbitivo intestinale.

VINO SECCO IN FRANCIA E CRAUTI NEI BALCANI

In Francia si beve un bicchierino di vino secco prima di cena che favorisce la digestione e l’assorbimento degli enzimi digestivi. Gli astemi preferiscono un brodo di verdure caldo che ha le stesse proprietà del vino. Nei Balcani dove gli alimenti contenenti acido lattico sono i pilastri della dieta, l’indigestione è un fatto rarissimo. L’acido lattico è ottimo surrogato del cloridrico, pertanto al primo insorgere di disturbi gastrici si aumenta il consumo di crauti, ricchi di acido lattico.

THE ALLE ERBE CONTRO I DISTUBI DIGESTIVI

I the alle erbe sono noti come efficaci rimedi per calmare l’irritabilità gastrica e per curare i disturbi digestivi. Fieno greco, angelica, limoncina, camomilla, erba gattaia, consolida maggiore, tarassaco, luppolo, papaia, menta, mentissero, salvia e valeriana sono in prima fila. Papaia e menta sono la combinazione preferita nei paesi tropicali.

CONSOLIDA, LUPPOLO, CAMOMILLA E LATTE DI CAPRA

Consolida e luppolo in Europa. Camomilla e the di papaia con tre gocce di essenza di menta piperita in Regno Unito. The di fiori di luppolo e di salvia con mezzo cucchiaio di semi di anice, nei paesi del Mediterraneo. Decotto di tarassaco e radice di zenzero per gli Indiani d’America. Foglie di damiana, di camomilla (contro l’ipereccitabilità nervosa) e di semi d’anice (contro il meteorismo), antichissimo rimedio azteco, in Messico.

ANICE, MENTA E CHIODI DI GAROFANO

Semi d’anice bolliti per 20 minuti e bevuti caldi contro il meteorismo in Norvegia. Un cucchiaio di semi d’anice e uno di miele bolliti per 15 minuti e assunti per dosi di 2 cucchiaini prima dei pasti, per i contadini di Corsica. Germogli di foglie di menta lasciati in infusione nella teiera, a volte con aggiunta di foglie di betulla, per gli Irlandesi. Infuso di 5 o 6 chiodi di garofano in tazza d’acqua bollente coperta per qualche minuto, come distensivo gastrica, contro eccesso di gas intestinali e agevolazione processi digestivi, per gli indigeni della Bolivia.

GINSENG, CUMINO, CORIANDOLO, MENTA, MAGGIORANA E ZENZERO

The di ginseng contro disturbi gastrici e digestivi, per i Cinesi. Semi di cumino 30 g in mezzo litro di acqua bollente, coprire e lasciar riposare per una notte, contro l’indigestione, nonché the di camomilla con pepe di Caienna e chiodi di garofano contro coliche, imbarazzo intestinale e meteorismo, per gli Inglesi di Hongkong. Semi e foglie di coriandolo, come carminativo e rimedio affezioni stomaco (mezzo cucchiaino semi prima dei pasti), utilizzandolo anche come the, e usando anche le foglie in insalata, sempre per gli inglesi. The di fiori di luppolo con semi di senape come coadiuvante digestivo e per disturbi intestinali, in Europa. Sciroppo di menta e zenzero da dolcificare con miele e aggiunta di fettina di limone, in Europa.  Infuso di maggiorana per corroborare cervello, nervi e stomaco, rimedio degli antichi Romani. Maggiorana fresca in insalata o nei panini, a Londra e dintorni.

SIDRO, SUCCO DI MIRTILLO, LIMONE, ANGURIE E MELONI PER RENI E VESCICA

Per mantenere sani reni e vescica la gente della Nuova Inghilterra (stati nord orientali degli USA), miele e acido di sidro, più dieta quotidiana con grandi quantità di asparagi, carote, fagioli e pastinaca o carota bianca selvatica, nonché bevute di succo di mirtillo 3 volte al giorno e un bicchiere di limonata ogni volta che ci va ed anche di più. Meloni e angurie hanno un posto di primo piano nel mondo intero come depurativi dei reni. Un the preparato coi semi di anguria bolliti in acqua per 30 minuti è da secoli un rimedio per reni e vescica. D’inverno vanno bene i semi di zucca.

MANGO, MELE, PERE, PESCHE, TARASSACO, RADICCHIO PER FEGATO E RENI

Il mango cura in India, Filippine e Sud-Est Asiatico, la nefrite. Mele, pere, pesche, noci, more, fagiolini, barbabietole, bietole, cavolo, carote, carciofi, finocchi, sedano, prezzemolo, ravizzone (cugino della colza), cime di rapa, crescione, tarassaco, radicchio tutti ottimi contro le malattie renali. I the alla fragola, al tarassaco, alle foglie e fiori di carota selvatica, al sassafrasso e alla consolida maggiore, amati dagli inglesi, sono tonici per i reni. Essendo reni e fegato in stretta correlazione, i citati rimedi vanno bene per entrambi. Reni e fegato sono due organi fondamentali e curabilissimi a condizione di tenerli in buone condizioni e curarne i disturbi anche minori al primo insorgere!

SUCCHI DI BIETOLA, DI CAROTA, DI SEDANO E DI MELA

Un rimedio russo per depurare e stimolare il fegato consiste in una tazza di succo di bietola al giorno. In Inghilterra un depuratore-disintossicante epatico si ottiene mescolando 90 g di succo carota, 90 succo bietola e 60 succo sedano. Sempre per il fegato, gli Irlandesi lasciano un cespo di lattuga in infusione in un litro d’acqua per 20 minuti, e ne prendono 2 cucchiai ogni ora. Gli Australiani assumono the al dente di leone e fiori di luppolo in parti uguali. Agrimonia, angelica, gallium o caglio golfino e consolida maggiore fanno bene al fegato. In Francia, paese tormentato dai problemi epatici, si fanno 1-2 giorni di dieta a base di 240 g di succo di mela allungato con acqua, da bersi ogni 2 ore. Si chiude la cura assumendo 120 g di olio di oliva misto ai 240 g di succo di mela!

COLTIVARE UNA PIANTA MAGICA DI NOME RISATA

Le persone fegatose ricaverebbero benefici enormi dalla coltivazione di una sana risata ogni mattina prima di mettere piede fuori della stanza da letto. Una risata di cuore non solo smuove e attiva il fegato, ma sviluppa il diaframma, dilata i polmoni e aiuta la digestione.

UNA DIETA SOBRIA, SEMPLICE ED INNOCENTE NON HA RIVALI PER UNO STOMACO IN ORDINE ED UNA COSCIENZA SERENA, TERSA E TRASPARENTE

A parte tutti i rimedi citati, più o meno straordinari e di provata efficacia, la migliore medicina per lo stomaco e organi correlati rimane la prevenzione mediante una dieta appropriata. Il nostro stomaco è fatto per cibi semplici, sobri, naturali ed innocenti. La dieta sarà basata pertanto su verdure fresche e frutta di stagione, con riduzione drastica di grassi e zuccheri raffinati o di dolcificanti sintetici di ogni tipo. Mangiare lentamente e con appetito solo quando ci sentiamo rilassati, sorridenti ed in forma. Una dieta di questo tipo ci aiuta a migliorare la funzione degli organi vitali che custodiscono il segreto di una esistenza lunga e sana.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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