ALOPECIA AREATA: CAUSE E RIMEDI NATURALI

da 5 Set 2015Alopecia

LETTERA

Gentilissimo Dr Vaccaro, mi chiamo Giusy, vivo a Messina ed ho 43 anni. Ho un problema che mi affligge per il quale le scrivo piangendo e quasi rassegnata in cuor mio che presto il peggio arriverà.

Dal 2009 soffro di alopecia del tipo Ophiasis, per curare la quale ho fatto di tutto e girato in lungo e largo senza concludere mai nulla. I capelli cadono, poi ricrescono, poi ricadono. In alcuni posti non ricrescono più da anni! Non posso descriverle quanta sofferenza per questo male che mi tormenta. Gli specialisti la considerano una malattia autoimmune per la quale non ho una benché minima speranza di guarigione.

Le sarò infinitamente grata se risponderà alla mia mail e attenderò con pazienza e infinita gratitudine. Con tutta la mia stima, le porgo i miei più cordiali saluti. Giusy


RISPOSTA

CHE COS’È L’ALOPECIA AREATA

Ciao Giusy. Si definisce alopecia il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa. Il termine deriva dal greco Alópex=volpe, visto che questo animale subisce una perdita di peli a chiazze in primavera. L’alopecia, a parte quella tipica sulla nuca e sulle tempie, può anche essere improvvisa e temporanea in aree limitate e a forma circolare.

La perdita massiccia di capelli che porta alla formazione sul cuoio capelluto di chiazze glabre più o meno estese è la cosiddetta alopecia aerata. In genere si tratta di chiazze completamente glabre, cioè senza peli, ed arrotondate.

Si parla di alopecia totale quando la perdita di capelli è completa e totale, mentre si tratta di alopecia universale quando oltre ai capelli vengono persi tutti i peli del corpo.

L’alopecia areata in passato era anche detta Area Celsi, letteralmente Area di Celso, dal nome di Aulo Cornelio Celso (14 a.C-37 d.C), autore del primo trattato completo di medicina in Latino. Il trattato intitolato De Medicina contiene tutte le conoscenze greche e romane riguardo diverse affezioni umane, inclusa l’alopecia.

L’alopecia areata si differenzia dall’alopecia androgenetica, nota anche come calvizie, principalmente per un diverso tempo di caduta dei capelli e di possibile ricrescita. L’alopecia areata è infatti caratterizzata da tempi che possono essere molto brevi. Al contrario nella calvizie il bulbo pilifero si atrofizza in modo progressivo, non consentendo una ricrescita del capello.

TIPI DI ALOPECIA AREATA

L’alopecia areata può essere classificata in base alle sue manifestazioni:

  • Alopecia Areata monolocularis – si manifesta in un unico punto del cuoio capelluto.
  • Alopecia Areata multilocularis – si manifesta in zone multiple del cuoio capelluto.
  • Alopecia Totale – si manifesta su tutta l’area del cuoio capelluto.
  • Alopecia Universale – si manifesta su tutto il corpo, comprese le zone pubiche, ascelle, ciglia, sopracciglia e altre, raramente risponde alle terapie.
  • Alopecia Barbae – si manifesta limitatamente alla barba
  • Alopecia Areata Ophiasis – limitata a regioni periferiche del cuoio capelluto, cioè la zona posteriore del capo da orecchio a orecchio e/o la regione occipitale e temporale. Il termine Ophiasis indica la forma sinuosa di questa tipologia di AA e deriva dal latino “serpente”.

SINTOMI

Il sintomo principale di alopecia areata è la perdita di capelli, che avviene in genere in piccole chiazze di alcuni centimetri. Oltre alla caduta dei capelli, si può verificare la caduta di peli del viso come ciglia, sopraccigli e barba, e anche di altre zone del corpo.

Potresti accorgerti di ciocche di capelli sul cuscino o nella doccia. Comunque ci sono patologie che possono causare cadute di capelli simili. Per questo motivo, la caduta di capelli non è l’unico segno determinante per la diagnosi di alopecia areata.

CAUSE

La medicina parla spesso di malattia a sfondo genetico ed autoimmune, teorie alle quali la Health Science non crede affatto. I geni cosiddetti difettosi dipendono sempre da cattive abitudini alimentari e comportamentali nell’ambito di determinate famiglie. Le ipotesi che demonizzano il sistema immunitario, scaricando il barile su un sistema interno di autoregolazione naturale, rivelano solo l’inettitudine della medicina ad approfondire con trasparenza le cause reali delle malattie, il più delle volte di radice iatrogena, medico-causata, farmaco-causata, integratore-causata.

Può invece essere sensato ipotizzare cause tipo stress, malnutrizione, anemia, carenza di ferro e di vitamina C, di vitamina B5 e B10. Altri fattori scatenanti possono essere l’uso di farmaci e di cortisonici, condizioni come la tiroidite, diete troppo restrittive. Uno dei fattori più determinanti rimane in ogni caso il sangue grasso e la caduta dei capelli per eccesso di sebo, per ipersecrezione delle ghiandole sebacee.

Si è visto inoltre che l’alopecia areata è leggermente più comune nei pazienti con altri disordini come dermatite atopica, tiroidite, lupus eritematoso, artrite reumatoide, gastrite cronica, vitiligine, diabete.

CURE E TRATTAMENTI

Non esistono cure mediche definitive per l’alopecia areata. I trattamenti proposti sono tutti mirati a rallentare la perdita di capelli e favorirne la ricrescita.

I medici devono provare più terapie prima di trovarne una efficace per ogni singolo paziente. Per alcuni la patologia peggiora nonostante i trattamenti.

Le terapie mediche per l’alopecia areata si dividono principalmente in trattamenti topici, iniezioni, farmaci per via orale e fototerapia.

TRATTAMENTI TOPICI

Sono utilizzati per stimolare la ricrescita dei capelli tramite l’applicazione diretta sui bulbi piliferi. Essi comprendono:

  • Minoxidil – farmaco usato in origine contro l’ipertensione, ha come effetto collaterale l’irsutismo. Viene quindi usato nei casi di alopecia stimolando la crescita dei capelli con applicazioni dirette sui bulbi piliferi. La sospensione del farmaco determina la ripresa del diradamento. Altri effetti collaterali sono ipotensione, eritema, prurito e infiammazione.
  • Antralina – farmaco che ha l’effetto di irritare la pelle per stimolare la ricrescita. Ha come effetti collaterali dermatite da contatto, irritazione ed eritema.
  • Creme cortisoniche – servono a ridurre l’infiammazione nel follicolo pilifero.

ALTRE TERAPIE

Le iniezioni di steroidi come il testosterone vengono usate in casi moderati di alopecia areata. L’iniezione avviene nella pelle delle aree glabre. Il trattamento va ripetuto una volta al mese e non previene comunque la caduta dei nuovi capelli.

Altri farmaci utilizzati sono cortisone, metotrexate e ciclosporina. Vengono assunti per via orale con numerosi effetti collaterali.

RIMEDI NATURALI

Esistono rimedi naturali? Sì. Prima cosa via il fumo, gli zuccheri raffinati in tutte le forme, i dolciumi, le bevande gassate e dolcificate, le cole, i liquori, il caffè, il the.

Mi trovavo in Cina a Shanghai, e notai come in uno stand, delle ragazze si davano da fare entusiasticamente a strofinare delle radici di zenzero sulle chiazze di donne affette da quel tipo di problema. Mi assicurarono che ottenevano in quel modo grossi risultati. Altro modo è quello di strofinare cipolla o anche ortiche pestellate e peperoncino piccante e crescione sul cuoio capelluto. Pure la radice di bardana si può usare in quel modo.

Siccome gli ormoni femminili o estrogeni inibiscono la crescita di peli nelle varie parti del corpo e promuovono la ricrescita dei capelli sulla testa, sarà bene alimentarsi con abbondanti punte di luppolo e con punte di infiorescenze di ortica, ricche di fitoestrogeni.

A livello di alimentazione servono soluzioni astringenti ed antinfiammatorie, ma soprattutto:

  • Vitamina B2 o riboflavina – peperoncini rossi, germe di grano, mandorle, ribes, funghi, tarassaco, sesamo, pinoli, broccoli, asparago, crescione, cavoletti di Bruxelles, verdure verdi in genere.
  • Vitamina B3 o niacina – peperoncini rossi, arachidi, germe di grano, riso nero, sesamo, girasole, mandorle, datteri.
  • Vitamina B5 o acido pantotenico – germe grano, legumi, verdura, e tanta frutta.
  • Vitamina B7 o biotina – spinaci, farinaccio, cavoli, crescione, germe grano, noci, agrumi, meloni, frutta in genere.
  • Zinco – germe di grano, nel sesamo, nelle mandorle e nei cereali integrali.
  • Zolfo – crescione, rucola, cavolo, cavoletti di Bruxelles, acetosa, cavolfiore, porro, cetriolo, sedano, asparago, carota.
  • Ferro – germe di grano, sesamo, semi di zucca, peperoncino, pistacchi, girasole, miglio, mandorle, datteri, fichi.

Altre sostanze utili sono:

  • I lignani, che riducono i rischi cardiovascolari ma anche i rischi tumorali al derma. Si trovano nei semi di lino, cereali integrali, noci e vegetali come cavoli, carote, broccoli, frutti di bosco.
  • Gli allilosolfuri ripuliscono il corpo dalle tossine e si trovano in aglio, cipolla, scalogno e porro.
  • Le antocianine o antociani sono pigmenti antiossidanti ed antitumorali e si trovano in melanzane, lamponi, more, mirtilli, prugne, radicchio rosso, mele rosse, e uva.
  • I polifenoli includono i tannini e i flavonoidi, contenuti soprattutto in broccoli, cavoli, sedano, indivia, fagioli, agrumi, mirtilli, more, lamponi, ribes, uva spina, frutti di bosco, ciliegie, fragole, pesche, prugne, uva soprattutto scura. L’effetto benefico dei flavonoidi è correlato in particolar modo alla loro capacità di modulare la comunicazione tra le cellule.
  • I terpeni sono antiossidanti e stanno nella buccia degli agrumi.
  • Gli isoflavoni sono ormoni vegetali simili agli estrogeni, reperibile nella soia, miso, ceci, fave, lenticchie, cereali integrali e finocchio.
  • La Zeaxantina è anti-degenerante per occhi e retina, e si trova nel mais e negli spinaci.
  • La Luteina ha effetti antiossidanti e sta negli spinaci, broccoli, cavoli, zucchine, piselli, fagiolini, pomodori, lattuga.
  • I Glucosinati utili contro cancro al seno e alla vescica si trovano nelle rape, broccoli, verze, cavolo, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e senape.

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

1 commento

  1. arvo

    Difficile commentare se non si conoscono dieta, abitudini ( e relativo stress!) e condizioni dei capelli, almeno quelle visibili. Valdo cita le altre patologie che possono favorire l'alopecia e tra questa andrebbe aggiunta la celiachia che è legata al consumo di glutine. In ogni caso è obbligatoria la strada indicata, vale a dire quella della dieta. A questo vanno aggiunti gli esercizi di Serri Pili (anche per le donne) e i cosidetti bagni derivativi.
    Per consigliare senza remora i primi, andrebbero precisate le condizioni dei capelli e del cuoio capelluto e vedere se la pelle è sottile ed infiammata. O se ci sono manifestazioni cutanee o forfora. Se è mobile al tatto od "incollata" al cranio. Per i secondi, cioè i bagni derivativi, non ci sono condizioni da verificare essendo sempre efficaci, pur nel lungo termine. Qualcuno a questi associa gli impacchi di argilla, come consigliato da France Guillain. Sembra non vi sia alopecia che tenga se uno è disposto a darsi da fare su tutti i fronti. Cosa però che pochi sono disposti a fare. Inutile aggiungere che alle cosidette cause genetiche ed autoimmuni non si può proprio credere.

    Rispondi

Lascia un commento