BRONCHITI RISOLTE E ULTERIORE SFIDA A DOLORI ARTICOLARI MEDIANTE DIGIUNO E PROSTAGLANDINE

da 4 Ott 2015Patologie muscoloscheletriche e connettivali, Testimonianze

LETTERA

UNA BUONA FORCHETTA

Buongiorno Valdo, Le scrivo per ringraziarla veramente, per quanto fa e mette a disposizione di tutti in forma gratuita. Mi chiamo Gianni, ho 47 anni e sono sempre stato essenzialmente onnivoro e anche buona forchetta. Infatti, malgrado le mie molteplici attività sportive (ciclismo, nuoto, palestra), il mio peso è sempre stato abbastanza sostenuto.

NIENTE PIÙ SIGARETTE

Brevemente le spiego il percorso che mi ha portato qui. Verso i primi di dicembre del 2014, dopo due bronchiti ripetute in breve tempo ho deciso di smettere di fumare! Durante la seconda bronchite, dopo qualche giorno di malessere, ho avuto un episodio acuto, espettorando parecchio muco. Ho avuto una sensazione di soffocamento ed i battiti mi sono saliti alle stelle. Al che, mi sono preoccupato e sono andato al pronto soccorso ma, dopo circa un’ora, l’agitazione era sparita e sono tornato a casa.

GASTRITE DA LUNGA DATA

Questo episodio si è ripetuto in maniera più lieve altre volte ed il medico mi ha consigliato un farmaco per la gastrite di cui soffro da quando avevo circa 25 anni. L’ho preso per qualche giorno e poi non ho più voluto prenderlo.

PROCESSO DI ESPULSIONE SCORIE

A sensazione è stato come se il mio corpo avesse iniziato da solo un processo di espulsione di scorie. Vecchi farmaci e fumo? È possibile, senza una stimolazione forte e senza un digiuno? Poi, prima delle festività, ho regalato ad un parente alcuni libri di Ehret che lui già conosceva, mentre io ne sapevo poco a proposito, per cui ho acquistato per me una copia del “Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco”.

LA SCOPERTA DI ARNOLD EHRET E DELLA DIETA SENZA MUCO

Il giorno successivo avevo febbre e non ho preso nulla, solo una limonata. Mi sono messo a leggere il libro di Ehret, ed è stata come una folgorazione, tanto che l’ho letto tutto d’un fiato. Il giorno dopo ho continuato il digiuno e per non esagerare, ma stimolare il processo di purificazione dal muco, ho iniziato a mangiare solo frutta e verdura, con qualche piccola eccezione, per cercare di impostare una transizione.

HO FAGOCITATO PURE I SUOI LIBRI E, DOPO 9 MESI, HO PERSO 20 KG E MI RITROVO CON UNA ENERGIA STRAORDINARIA

E qui, cercando di approfondire questa dieta crudista e fruttariana, mi sono imbattuto nei suoi libri, che ho subito fagocitato in pochi giorni di lettura. Ora a distanza di 9 mesi dall’inizio del mio cammino, devo dire che sto molto meglio di prima. Innanzitutto sono passato da quasi 90 kg agli attuali 70,5. Inoltre mi ritrovo con una energia, una resistenza e una lucidità mentale che non avevo mai provato prima.

ORA VORREI ELIMINARE ANCHE MAL DI SCHIENA E DOLORI ARTICOLARI

Ora la sfida per me sarebbe quella di eliminare quel fastidioso mal di schiena a livello lombare, che forse è dovuto ad una operazione di ricostruzione del crociato anteriore sinistro che ho subito.
Sicuramente la perdita di peso mi ha giovato, ma ho anche notato che se pratico dei giorni di digiuno, oltre ad avere più energie, tanti piccoli dolori spariscono. Hai consigli da darmi per questa lombalgia e dolori articolari? Posso intraprendere un digiuno terapeutico? Un grazie ancora.
Gianni

*****

RISPOSTA

CHI SEGUE IL NOSTRO PROTOCOLLO-SALUTE NON SBAGLIA MAI

Ciao Gianni. Complimenti per le due bronchiti risolte, per i 20 kg in meno che ti porti addosso, e per la tua determinazione a continuare il tuo impegno nella direzione giusta, approfondendo i temi dello star bene con modalità naturali, studiando i testi di Ehret ed applicando coerentemente il protocollo-salute o il pacchetto-salute Health Science che propongo in continuazione.

È IL CASO DI PARLARE DEGLI EICOSANOIDI

Per la risoluzione dei problemi articolari e del mal di schiena ne ho già parlato in diverse tesine e in diversi approcci precedenti. Partiamo anche qui da lontano parlando di eicosanoidi e di prostaglandine. Le prostaglandine appartengono ad un gruppo di ormoni locali chiamati eicosanoidi.

PROSTAGLANDINE PRODOTTE NON DALLA PROSTATA MA DALLE GHIANDOLE SEMINALI

La prima indicazione dell’esistenza di queste sostanze ormono-simili risale al 1930 quando Kurzrok e Lieb scoprirono che il fluido seminale umano era in grado di far contrarre i muscoli lisci della muscolatura uterina, dettaglio confermato poi dalle ricerche di Goldblatt e Von Euler. Quest’ultimo rivelò la presenza di due sostanze di natura lipidica nel fluido seminale umano, una idrosolubile e una liposolubile. A queste sostanze venne dato il nome di prostaglandina E (PGE) e prostaglandina F (PGF) basandosi sia sull’assunzione che venissero prodotte dalla ghiandola prostatica che sulle loro rispettive solubilità in etere e fosfato. Successivamente venne scoperto che le due prostaglandine non erano prodotte dalla ghiandola prostatica ma dalle vescicole seminali. Oggi si sa che le prostaglandine sono praticamente presenti in tutti i tessuti del corpo dove svolgono un ruolo chiave in  una gran varietà di reazioni biochimiche.

Le prostaglandine non sono metabolizzate localmente ma sono rilasciate in circolo e poi rapidamente inattivate. Queste molecole costituiscono una famiglia di sostanze fisiologiche che include alcuni sottotipi: le PGF2α, le PGE2, le PGD2 e le PGI2 o prostacicline, lipidi che si trovano in particolare sulla parete dei vasi sanguigni. La ciclo-ossigenasi COX-1, enzima presente nelle piastrine genera il trombossano A2 che stimola l’aggregabilità piastrinica e la vasocostrizione. Dalla parte dell’endotelio abbiamo le COX-2 che producono prostaciclina, che fa il lavoro opposto, inibendo l’aggregazione piastrinica e la vasocostrizione.

DEFINIZIONE

Le prostaglandine sono sostanze derivate dagli acidi grassi essenziali linoleico e linolenico. Ve ne sono di più tipi, le cui funzioni variano a seconda della famiglia di appartenenza. Le prostaglandine, sono definite ormoni eicosanoidi. Le prostaglandine, simili ad altri eicosanoidi, sono costituite da 20 atomi di carbonio. Gli eicosanodi devono il loro nome alla catena in posizione C 20, dal greco eicos venti. Questi composti sono rilasciati dai fofolipidi di membrana. Gli eicosanoidi sono importanti regolatori locali per numerosi processi biologici.

IMPORTANTE RUOLO DELLE PROSTAGLANDINE NEI PROCESSI INFIAMMATORI

Ogni prostaglandina viene indicata con una lettera maiuscola ed un numero minuscolo, come la prostaglandina E2 (PGE2). La lettera indica la sostituzione nell’anello del carbonio in posizione 5, con una molecola di ossigeno o di idrossido. Il numero indica i doppi legami presenti nella catena molecolare laterale. Le prostaglandine svolgono un importante ruolo nei processi infiammatori. esse aumentano la sensibilità del corpo umano al dolore e alla temperatura corporea. Per questo motivo i farmaci che inibiscono la sintesi di prostaglandine detti “Inibitori della sintetasi delle prostaglandine”, vengono usati nella terapia del dolore e dell’infiammazione.

I principali effetti sul piano fisiologico sono prodotti da quelle di serie 1 e 2 che derivano dai grassi omega 6, il cui capostipite è l’acido linoleico (LA), e da quelle di serie 3 che provengono dai grassi omega 3, il cui capostipite è l’acido linolenico (LNA). Le prostaglandine di prima e terza serie (PGE1 e PGE3) sono vasodilatatrici, regolano la coagulazione, abbassano il colesterolo LDL, aumentano il colesterolo HDL, svolgono azione antinfiammatoria. Le PGE2 hanno l’effetto opposto, per cui causano ritenzione idrica, aggregazione piastrinica, infiammazioni, aumento della pressione sanguigna.

L’asse acidi grassi-eicosanopidi-prostaglandine diventa fondamentale per capire in dettaglio il ruolo delle sostanze grasse nell’alimentazione umana. In particolare le prostaglandine PG di lettera E (PGE) sono le più studiate in riferimento alla salute, con la serie I e III definita positiva, cioè ad azione dilatatrice, e la serie II definita negativa, cioè ad azione vasocostrittrice.

Agli Omega3, i più insaturi ed allungati dei grassi polinsaturi, definiti spesso di origine marina ma in realtà presenti largamente soprattutto nei vegetali tipo semini sesamo-papavero-chia-girasole-canapa, cereali, avocado, portulaca, broccoli, spinaci, radicchio, crescione, germogli vari, frutti di bosco, soia, fagioli, lenticchie, lupini, semi di zucca, pinoli, noci, pistacchi e mandorle, oli vegetali estratti a crudo, alghe, vengono attribuite azioni anti-infiammatorie, anti-aggreganti-piastriniche (ovvero anti-vitamina-B12), controllo plasmatico dei lipidi, controllo pressione arteriosa, protezione cuore e sistema circolatorio, chiarezza e concentrazione mentale). Agli Omega6, definiti di origine prevalentemente animale, e dunque presenti nel pesce, nelle uova, nelle galline ed in tutte le carni sottoforma di AA, acido arachidonico, vengono attribuite azioni infiammatorie, azioni vas-restrittrici. Anche qui emerge la enorme superiorità qualitativa della dieta vegan-crudista tendenziale. Come dire che tutte le strade portano a Roma.

Ci sono tre importanti tipologie di acidi grassi Omega 3 che si possono assumere normalmente con il consumo di prodotti alimentari e che vengono metabolizzati dall’organismo:

  • Acido alfa-linolenoico (ALA), di origine vegetale,
  • Acido eicosapentaenoico (EPA), di origine prevalentemente animale,
  • Acido docosaesaenoico (DHA), di origine prevalentemente animale.

L’equilibrio nella dieta dipende molto dall’ideologia dei ricercatori. Quando si tratta di ricerche non-vegetariane di fonte USA, si usa dire che un rapporto di 3-1 sarebbe equilibrato, per cui si dovrebbe privilegiare un rapporto Omega6-Omega3 con Omega 6 maggiori di 3 volte. Il che è tutto da dimostrarsi. In ogni caso, le stesse fonti di origine onnivora riconoscono che la tipica dieta occidentale tende a contenere in media 20 volte più Omega-6 che Omega-3. Se poi gli Omega3 vengono assunti sotto forma di pastiglie di pesce lo squilibrio risulta ancor più drammatico. Si ritiene infatti che questo squilibrio sia alla base della crescente incidenza di disordini infiammatori nei paesi industrializzati. Non è un caso che David Servan-Schreiber, docente universitario tra i più osannati in campo internazionale (Sorbona-Miami e Toronto), straricco e coinvolto in prima persona a favore degli Omega3 da pesce, sia deceduto a soli 49 anni per cancro metabolico.

LE PROSTAGLANDINE SONO SOSTANZE AD ALTO POTENZIALE

Il significato fisiologico e fisiopatologico delle prostaglandine è vastissimo. Esse sono fra le sostanze più potenti su base ponderale, nel senso che piccolissimi quantitativi di prostaglandina sono sufficienti a produrre effetti di grande portata. Peraltro, l’emivita delle prostaglandine in circolo è veramente brevissima. Le prostaglandine, diversamente dagli ormoni normali, sembrano agire da regolatori locali di funzione nei tessuti nei quali vengono prodotte. L’acido arachidonico in tutte le cellule è ampiamente disponibile, essendo uno dei costituenti della membrana cellulare stessa. Non tutte le cellule posseggono sia gli enzimi della via lipossigenasica che quelli della via ciclossigenasica, ma la maggior parte delle cellule sono dotate almeno degli enzimi di una delle due vie.

I DOLORI ARTICOLARI SONO SPESSO LEGATI ALLA LIBERAZIONE DI PROSTAGLANDINE INFIAMMANTI

Dolori a polsi, ginocchia, schiena, collo che danno stanchezza e anche difficoltà nel camminare. Questi sono i sintomi tipici dei dolori articolari, oggi sempre più diffusi, anche quando non assumono caratteristiche di una vera e propria malattia tipo artrosi o artrite. Come in tutte le infiammazioni, i sintomi sono dovuti alla liberazione delle prostaglandine, che provocano il gonfiore dei tessuti e il dolore. E nei cibi esistono sostanze in grado sia di aumentare sia di contrastare queste prostaglandine infiammatorie. La dieta è importante!

SOVRACCARICHI ALIMENTARI E CARENZE VITAMINICHE

Spesso, dietro un’infiammazione articolare si nasconde un sovraccarico alimentare, ma anche una carenza di vitamine e minerali oggi molto più comune di quanto si possa pensare. Chi frequenta i fast food, chi privilegia il cotto sul crudo, chi adopera grassi e proteine animali, dolcificando il tutto con dolciumi e alcol, e integrando con vitamine sintetiche e minerali inorganici, corre su un binario sbagliato. Non può pretendere salute e benessere quando dentro di sé sta letteralmente seminando malattia. Il trittico dieta alto-proteica, alto-grassa ed alto-dolce (zuccheri raffinati e dolciumi), corredato da sale marino e sale dell’Himalaya, è quanto di peggio uno possa adottare in termini di alimentazione.

QUALI CIBI SCEGLIERE

Frutta e verdure fresche e di stagione in abbondanza; soia e derivati come il tofu, oli vegetali spremuti a freddo, in particolare olio di lino, di noce e di oliva.

E QUALI EVITARE

Latte, lieviti e grano (spesso i dolori sono scatenati da intolleranza a questi alimenti); zucchero e cibi ove è presente; alimenti in scatola e/o con additivi; salumi e insaccati; farine private della crusca e prodotti da forno che la contengono; carni rosse.

LE SOSTANZE NECESSARIE

Vincere i dolori delle articolazioni è possibile adottando una dieta che apporti buone quantità di vitamine, minerali e acidi grassi essenziali. In particolare, non devono mancare la vitamina E (utile per rigenerare le articolazioni) e la vitamina B3 (che migliora la motilità articolare, la forza muscolare e diminuisce stanchezza e affaticamento in chi soffre di dolori articolari). Il boro ha, invece, un effetto sul metabolismo del calcio (quindi contrasta l’osteoporosi, anch’essa possibile causa di aggravamento del dolore): una deficienza di boro è stata individuata negli artrosici e uno studio ha evidenziato che supplementi di boro nella dieta miglioravano i sintomi. Infine, sono importanti anche il manganese e gli Omega 3, dalla potente azione antinfiammatoria e rigenerante del sistema nervoso e dei nervi (efficace quindi anche contro nevralgie, sciatalgie ecc.).

I CIBI CHE LE CONTENGONO

Ma dove trovare tutti questi nutrienti fondamentali per vincere il dolore?

  • Vitamina E: noci, soia, avocado, oli vegetali spremuti a freddo, rosso d’uovo, cereali integrali.
  • Vitamina B3: pesce, cereali integrali, soia e legumi in genere, noci, pomodori, avocado.
  • Boro: noci, soia, frutta e verdure fresche (broccoli, carote, rape, zucchine, cipolle ecc.), cereali integrali, germogli di alfalfa (erba medica), avocado.
  • Omega 3: pesce (soprattutto se grasso), semi di lino e l’olio che se ne ricava, noci, fagioli di soia secchi, avocado.
  • Manganese: soia e legumi in genere, riso integrale, mandorle, noci, tè, avocado, alghe.Gli schiavi del mal di schiena sono alla continua ricerca del proprio balsamo. Si parla di 15 milioni di italiani colpiti dal comunissimo mal di schiena, disturbo fastidioso ed invalidante che porta spesso a seguire terapie sbagliate o assumere farmaci inutili. Del resto le proposte sono tante e tali da disorientare chiunque. Si va dall’agopuntura alla fisioterapia, dall’osteopatia alle iniezioni locali di analgesici, fino all’intervento chirurgico. Talvolta per i trattamenti non esistono nemmeno studi che ne dimostrino l’efficacia. Per dare un’idea della complessità di questo tipo di dolore basti pensare che si possono contare quasi 500 possibili combinazioni di malattie muscolari, ossee o del sistema nervoso che lo provocano.

FORTEMENTE SCONSIGLIATO IL CORTISONE

Il cortisone non fa che abbassare alcuni sintomi in modo temporaneo e ad alto prezzo. Trattamento pertanto inutile e sconsigliato. Il cortisone, con maggiore intensità dell’aspirina, distrugge alcuni sintomi ma a scapito della efficienza immunitaria e dei relativi meccanismi di difesa, riducendo i leucociti. Il nostro corpo, nota bene, ha vitale necessità dei suoi globuli bianchi. Occorre adottare uno stile di vita capace di sgrassare la formula del sangue addensato oltremisura, e capace anche di alleviare la congestione linfatica.

PROGRESSIVITÀ E DOLCEZZA NEI MOVIMENTI

Non farebbe male qualche attenzione in più nei movimenti. Usare muscoli e piegamenti senza che si sia prima provveduto a un warm-up, ossia a un adeguato riscaldamento muscolare, può sicuramente provocare delle microlesioni e degli spasmi muscolari. La migliore contromisura non sta affatto nel mettersi a letto. Meglio adottare una politica di movimento e di esercizio fisico progressivo, cominciando con esercizi facili e lenti coinvolgenti la schiena, tipo piegamenti ed allungamenti e passando man mano a sforzi più consistenti entro i limiti di tolleranza e di segnale dolorifico.

IL RIPOSO IN QUESTI CASI NON AIUTA

Oltre la metà dei dolori nella parte lombo-sacrale è dovuta infatti alle 12-15 ore al giorno seduti in ufficio o in auto. Togliere i fattori di rischio come sovrappeso e postura scorretta, ma anche il fumo che riduce l’ossigeno ai tessuti, è il primo passo. Se il dolore è acuto il riposo è sconsigliato, perché indebolisce i muscoli. Meglio mantenere l’attività quotidiana, anche se causa dolore. Per tenere il dolore sotto controllo, le medicine più usate, in termini medici, sono analgesici tipo aspirine,  cortisone e antinfiammatori.

EVITARE ULTERIORI INTOSSICAZIONI AL SISTEMA NERVOSO

Ma in campo igienistico sappiamo che i dolori sono dei sintomi e campanelli d’allarme e, come tali non si devono combattere. Assurdo ed illogico pertanto guarire un mal di testa, un dolore nevralgico, reumatico o artritico ricorrendo a farmaci. Droghe che, lungi dal sopprimere la causa del male e lo aggravano intossicando il sangue. Cibalgine, Aspirine, Saridon, e tutti i calmanti addormentano i nervi intossicandoli, per cui deprimono e compromettono l’attività dell’organismo, paralizzando il processo digestivo ed aggravando il male.

GLI ANTIDOLORIFICI NON SONO LA SOLUZIONE

Ingoiare antidolorifici senza rendersi conto che sono la rovina del sistema nervoso, degli intestini, dei reni e del cuore, e senza considerare che nulla di buono fanno contro la causa reale dei disturbi in atto, che il più delle volte  sono le solite putrefazioni intestinali mai risolte, è il peggior trattamento che uno possa fare al proprio organismo.

ADOTTARE UNA DIETA VEGAN-CRUDISTA E ANTIURICA

L’adozione di una dieta corretta è in grado di rovesciare la situazione artritica. La sindrome artritico-reumatica consiste in dolori lungo il nervo sciatico, partendo dal plesso sacrale e dalla regione lombare, finendo all’anca, alla coscia e ai piedi. Può essere causata da raffreddamento, da artropatie e reumatismo, da sedentarietà, da diabete, da intossicazioni, da rallentata circolazione, da costipazione, da accumulo di acidi urici, da insufficienza renale, da deficienze minerali, da deficienze vitaminiche nel gruppo B, specie piridossina B6 (germe di grano, cavolo, bietola, agrumi) oltre che nelle solite vitamine C ed E. Una dieta vegetariana includente carote, spinaci, ortiche, cipolle, porri, aglio, rafano, carciofo, finocchio, frutta fresca, porta sicuramente a notevoli risultati.

SALVAGUARDARE IL SISTEMA RENALE

Contro i reumatismi di qualsiasi genere si può bere decotto per i reni per una settimana. In questi casi c’è sempre di mezzo l’acido urico in super-abbondanza. Col freddo esso tende a cristallizzarsi e questo porta ai dolori articolari. Evitare pertanto alcolici, caffè e the, dolciumi e cole, carni, pesce e proteine animali, cibi riscaldati. Bere tisane di salvia, di malva, di ortiche. Ottimi i centrifugati di sedano, carote e mele stagionali o di ananas. Le cure termali possono essere utili ma solo se associate a bevande amiche dei reni.

ESEMPIO DI SCIROPPO ANTIURICO

Contro l’acido urico si possono ridurre in poltiglia 300 grammi di cipolla cruda. Passata al pannolino e unita a 100 grammi di miele e a 600 grammi di vino bianco, si ottiene uno sciroppo anti-urico da assumere a 2-4 cucchiai da minestra tutti i giorni.

CURA ANTI-ARTRITICA IN SETTE MOSSE

Per concludere, la migliore cura anti-artritica consiste nelle seguenti mosse:

  • Adozione di una dieta basso-grassa e basso-proteica di stile pitagorico, con abbondanza di frutta fresca ed acquosa,
  • Estromissione di carni e latticini,
  • Niente cibi-spazzatura, farmaci, integratori, zuccheri raffinati evidenti o nascosti,
  • Niente bevande spazzatura tipo alcolici, the, caffè, cole, bibite, fumo,
  • Adozione programma di esercizi progressivi,
  • Pasti frequenti e preferibilmente crudi,
  • Esposizione al sole senza protezioni.

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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