TUMORE AL FEGATO E DIVORZIO DA OGNI CURA MEDICA IN BAMBINO DI 11 ANNI

da 22 Nov 2015Tumori dell'apparato digerente

LETTERA

BAMBINO DI 11 ANNI CON TUMORE AL FEGATO E CURE CHEMIO

Buongiorno, mi decido a scriverle dopo alcuni mesi di riflessione, per parlarle del caso di mio figlio di 11 anni, malato di tumore al fegato e metastasi a polmoni e addome. Dallo scorso 16 marzo, data della scoperta, è stato sottoposto a tre cicli di chiemioterapia, a cure con Sorafenib e ciclofosfamide. L’ho visto soffrire indicibilmente tante volte. In tali occasioni pensavo che fosse giunta la fine e invece è sempre riuscito ad andare avanti, a rimettersi in piedi.

PASSAGGIO DELL’INTERA FAMIGLIA ALL’ALIMENTAZIONE VEGANA

Un amico ci ha fatto conoscere il libro “Alimentazione Naturale” e in questi giorni lo sto leggendo. Abbiamo già iniziato dallo scorso settembre un percorso verso l’alimentazione vegana, e questo ha coinvolto tutti i 5 membri della famiglia. Si tratta di un cambiamento enorme, che ci vede a volte tornare indietro o scendere a compromessi, ma siamo convinti che sia l’unica strada percorribile per tutti, non solo per mio figlio malato, così cerchiamo di istruirci sempre di più.

CI SIAMO DECISI A RECIDERE OGNI RAPPORTO CON LA MEDICINA

Ora il mio bambino sta prendendo la ciclofosfamide a dosi basse. I medici hanno escluso la chirurgia per non pregiudicare le possibili soluzioni farmacologiche. Credo si siano rassegnati e ci abbiano dato questo ultimo contentino. Noi genitori invece non ci rassegniamo e ci siamo decisi ad abbandonare del tutto, da oggi stesso, il farmaco chemioterapico ciclofosfamide, per provare a far stare meglio il piccolo con uno stile di vita igienista.

RICORSO A UN PROTOCOLLO NUTRIZIONALE ALCALINIZZANTE E PEGGIORAMENTO SITUAZIONE

Pensiamo che, per quanto sia il tempo che ci è dato di passare ancora con lui, questo tempo lui lo debba passare stando al meglio delle sue possibilità, non devastato da questi farmaci che, se da una parte lo curano (?), dall’altra lo intossicano fortemente. Di questo pericolo siamo sempre stati convinti, ma non ci siamo sentiti liberi di una diversa scelta trattandosi di figlio minore. In questo periodo ho contattato medici di un Centro di medicina biologica. Ci è stato dato un protocollo nutrizionale per alcalinizzare l’organismo del bambino. La situazione è sensibilmente peggiorata ad ottobre.

DOLORI ALLA CISTIFELLERA E USO DI FARMACO ANTIDOLORIFICO

Sembra che ci fosse un sanguinamento alla cistifellea e i coaguli davano al ragazzo lo stesso dolore dei calcoli e di una colica. Da allora prende un antidolorifico oppiaceo, il Depalgos, per lenire il dolore. I medici dicevano che lo avrebbe molto stordito, invece lui è lucido e attivo per la maggior parte della giornata, anche se si sente stanco e non può stare in piedi per troppo tempo.

IL BAMBINO DIMOSTRA UNA FORZA E UNA DETERMINAZIONE COMMOVENTI

Nostro figlio ha una incredibile determinazione, dentro di me penso che la stessa ostinazione che potrebbe averlo portato alla malattia, ora potrebbe salvarlo. Per queste ragioni le scrivo chiedendole di poter essere indirizzati a un consulente igienista che ci possa inizialmente seguire per indicarci cosa sia meglio fare per nostro figlio in questa situazione. Per il digiuno è molto magro. Siamo disponibili a spostarci dalla nostra zona, in provincia di Pisa, per incontri o soggiorni esterni di alcuni giorni.

LO STIAMO CIRCONDANDO DI FIDUCIA E DI AFFETTO

Il bambino in questi ultimi giorni, dopo aver smesso di fare i cicli di chemioterapia con ricovero e cura Gemox, ha riacquistato forza, ha ricominciato a dormire per tutta la notte, di giorno esce alcune volte, ci chiede di portarlo a pranzo o a cena fuori, di portarlo in viaggio, cose che facciamo sempre per circondarlo da un clima di fiducia e supporto. Il suo più grande dispiacere è stato dover smettere di andare a scuola, ma ieri mi ha detto di volerci tornare, almeno per qualche ora. Non ci aspettiamo chissà cosa, ma se ci rispondesse e ci indicasse una possibile via le saremmo davvero riconoscenti.
Cordiali saluti.
Silvia

*****

RISPOSTA

IL FLUSSO DI SANGUE IMPEDISCE IL TUMORE EPATICO PRIMARIO MA NON QUELLO SECONDARIO

Ciao Silvia. Nonostante il fatto che il fegato lavori tutto il sangue del corpo ricevendolo dall’intestino, nonostante che sia esposto, più di tutti gli altri organi, al materiale cancerogeno e alle tossine, e nonostante che le cellule epatiche si replichino più velocemente di tutte le altre cellule, il tumore epatico primario non è un fenomeno comune. Pare che ciò sia dovuto all’abbondante flusso di sangue che caratterizza questo organo. Ma questo privilegio non impedisce affatto l’insorgere di tumori secondari del fegato con estensione ad altri organi, come nel caso del tuo bambino.

LE CAUSE SCATENANTI ESISTONO IN OGNI CASO

Che si conoscano e no le cause, esse esistono comunque, per la legge di causa ed effetto. L’incidenza di tumore al fegato in Sudafrica è una ventina di volte più alta che negli USA. In Mozambico è addirittura 270 volte più alta. L’unica spiegazione in questi casi sta nel consumo di aflatossine, muffe cancerogene che si sviluppano nelle arachidi, nelle noci brasiliane e nei cereali conservati male. La fonte più a rischio sono le arachidi. In Inghilterra nel 1960 morirono 100.000 tacchini alimentati con arachidi. Morti in serie si sono registrate tra le popolazioni Bantu per frammenti di ferro inorganico che si staccavano dal pentolame difettoso usato per cucinare.

L’UNICO TIPO DI ALCALINIZZAZIONE CONSENTITA È QUELLA MEDIANTE L’ACQUA BIOLOGICA

Il fegato è un organo di basilare importanza. Basti pensare che produce un litro di bile al giorno negli adulti. Depura il sangue venoso e i prodotti della digestione, emulsiona i grassi e favorisce l’espulsione degli escrementi con l’ausilio della bile. Serve dunque una politica attiva di supporto a questo organo basilare. Staccare dunque da ogni farmaco è fondamentale. L’alcalinizzazione del sistema non si attua con sistemi aberranti o con acque alcaninizzanti o con integrazioni. L’unica via rimane quella dell’acqua biologica delle frutta e con la clorofilla delle verdure.

L’IDEALE È RENDERSI AUTONOMI

Mi chiedi indirizzi esterni per delle cure. Esistono certamente delle cliniche valide, soprattutto in America. Tieni però presente che la scienza igienistica non punta a cure alternative, non spinge alla tecnica della cura sul sintomo. Il sintomo in questo caso è il tumore stesso. Il mio ruolo non è quello di dirti “Brava, hai fatto bene a togliere il piccolo dallo schema fallimentare della chemio, ed ora va a farti curare da un centro igienista”. Brava sì ovviamente. Hai fatto bene sì, ma ora devi imparare ad auto-gestirti in modo efficace ed autonomo, senza delegare ad altri. Se proprio vuoi affidarti a un medico di base coi fiocchi, bene informata sulla scienza igienistica, non esito a raccomandartI la dr Mirella Pizzi che sta a Bologna in via del Pratello, 22 (Tel 051-268602).

PROSEGUIRE COERENTEMENTE SULLA STRADA INTRAPRESA

Non devi cercare cure nuove o cure igieniste. Devi portare il bambino alla non-cura sul sintomo. Devi credere nella legge per cui il corpo non tradisce e non va mai contro se stesso. Devi credere alla remissione spontanea. Devi impegnarti con fiducia e coerenza lungo questa strada, consapevole del fatto che questa è la sola via possibile. Occorre che l’organismo del bambino venga messo in condizione di funzionare al meglio, di svolgere le sue funzioni senza danni ed interferenze negative dall’esterno. Se esiste una singola possibilità di farcela, ce la farà. Se non esiste, nessuno al mondo può farci niente, ma questa eventualità non va nemmeno presa in considerazione, scontrandosi con la necessità assoluta di pensare in positivo.

CONTRASTARE LA STITICHEZZA È UNA PRIORITÀ

Sappiamo che la stitichezza è il maggior nemico del fegato. La via delle buone digestioni resta pertanto la via risolvente. Il digiuno si può fare, ma è preferibile prima procedere con un piano disintossicante e con una dieta crudista a base di frutta acquosa di stagione alternata a verdure crude e a minestre di verdura.

CARCIOFO CRUDO ED ALTRI ALIMENTI AMICI

La cura dei carciofi crudi è importantissima per disintossicare il fegato grazie alla cinarina che essi contengono. Altre sostanze preziose i cavoli, i finocchi e i mirtilli, nonché il succo di mele e limone, l’estratto di 4 carote, 1 gamba di sedano e una fetta di ananas, un the di ortica in 3 bicchieri al giorno.
Alimenti amici per il fegato sono avena, asparago, avocado, carciofo, carota, cavolo,cicoria, cotogna, crescione, fagiolino, fragola, lattuga, mela, melanzana, mirtillo, oliva, orzo, patata, pompelmo, prezzemolo, prugna, rafano, ravanello radicchio, ribes, tarassaco, uva.

AL CONTRARIO DI QUANTO LA MEDICINA AFFERMA, LE CURE CONVENZIONALI SUL CANCRO RIMANGONO OLTREMODO FALLIMENTARI

Confermo a chiare lettere che stando lontano da ogni tipo di curomania c’è tutto da guadagnare. I trattamenti medici del tumore sono un fallimento e una disgrazia. Lo afferma il dr Brian A. Richards nel testo “The topic of Cancer” del 1982. Il dr Hardin Jones, medico della University of California, in una conferenza alla American Cancer Society a New Orleans nel 1969 ha affermato che “I miei lunghi studi confermano che le vittime di cancro non trattate da cure mediche vivono in media 12 anni e mezzo, ossia almeno quattro volte di più di quelle trattate, le quali non superano i 3 anni”.

METTERE IN CONDIZIONE IL CORPO DI SVOLGERE LE SUE FUNZIONI AUTOGUARENTI

Per concludere, tutte le cure sul cancro vengono portate avanti con successo dal corpo stesso e da nessun altro, quando mettiamo semplicemente i corpo di funzionare, o meglio di far funzionare al meglio i suoi strumenti interni di riequilibrio e di auto-guarigione. Lo scopo delle diete virtuose di tipo vegan-crudista non sta nell’apporto di sostanze miracolose che nemmeno esistono, ma puramente e semplicemente nel mettere in essere le condizioni e le circostanze più adatte e più favorevoli alla naturale e spontanea remissione della malattia. Tali condizioni includono tutto il nostro pacchetto-salute fatto di esercizio fisico, di sole, di aria, di respiro, di pensiero positivo e di sangue dalla formula scorrevole.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. arvo

    Da non dimenticare il Cardo Mariano e l'Aloe Arborescens.
    Se si tratta di carcinoma epatico può essere interessante capire se hanno ragione quelli della NMG; i quali ritengono che a monte vi sia un conflitto legato al cibo ed alla sua eventuale privazione. O conflitti per situazioni nelle quali si proietta la corrispondente paura verso altri vissuti personali.
    Personalmente non sono hameriano ed ho scelto di pormi nella prospettiva igenista, validandone senza remore le indicazioni alimentari. Tuttavia non posso rinunciare a chiedermi perché si ammala il bambino di 11 anni e non il vecchietto che tutta la vita si è abbuffato di proteine animali. Certo, vale il dato statistico e non intendo certo dire che queste ultime siano di qualche utilità per la salute. Per esprimermi come Valdo dico anzi che a restarne lontani c'è solo da guadagnare. Le prove in questo senso sono numerose. Ma il dilemma riguarda un'altra questione e cioè : quali errori alimentari può aver accumulato un bambino di 11 anni che il vecchietto non sia riuscito a realizzare in tutta la sua vita? Cosa occorre aggiungere ad una alimentazione scorretta per avere il cancro? Come risposta posso solo immaginare che : o vi sia qualche debolezza intrinseca legata a fattori costituzionali o che vi sia bisogno di un detonatore che si chiama trauma. Quest'ultimo inteso non come un evento "in sé", ma come modo negativo di vivere una situazione personale. Non ho la verità in tasca ma sono certo del fatto che il cibo innaturale favorisca l'adozione di modi sbagliati di rapportarsi ai fatti del nostro vissuto personale.

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