DISORDINI ALIMENTARI, CADUTE DI VOLONTÀ E CRISI BULIMICHE

da 27 Feb 2016Dieta vegan-crudista

LETTERA

BINGE EATING DISORDER O BULIMIA SENZA VOMITO

Carissimo Valdo, Le scrivo per un problema che mi accompagna da più di 15 anni. Soffro di Binge Eating Disorder o volgarmente bulimia senza vomito.

SCHEMA VEGAN-CRUDISTA TENDENZIALE DA DUE MESI

Ho iniziato da un paio di mesi a seguire il suo schema vegan tendenzialmente crudista e mi sentivo bene al punto che stavo per gridare al miracolo! Ho avuto una forte crisi eliminativa da caffeina con mal di testa e dolori articolari poi ogni tanto diarrea e gonfiori addominali.

RIPRESA DELLE ABBUFFATE E DELLA VULNERABILITÀ AL PROBLEMA

Nelle ultime due settimane ho notato una ricomparsa delle abbuffate e sono molto preoccupata. Mi trovo in difficoltà perché vorrei perdere qualche chilo ma ho paura che, avendo eliminato tanti cibi sia più esposta al problema.

DIETA DEI GIORNI VIRTUOSI

Adesso a colazione alle 7,15 prendo un’arancia e due kiwi, alle 10,30 un’arancia, alle 13 verdure crude più una mela e a volte legumi. Alle 16 una o due banane e alle 19,30 verdure crude più gallette più a volte mela. Questo nei giorni virtuosi. Ci sono giorni in cui letteralmente mi abbuffo di frutta secca o cereali. Per fortuna carne uova e latticini non ne assumo da mesi. Nemmeno dolci né caffè, cole o dolcificanti.

VORREI RIPRISTINARE DIGESTIONE E BENESSERE

Sono alta 1,68 e, in seguito alle abbuffate sono arrivata a 57 kg, mentre il mio peso è sempre stato di 53/54. So benissimo che non è una dieta dimagrante quello di cui trattiamo né mi servirebbe, ma vorrei ripristinare la mia digestione e quindi ritrovare il benessere.

I DISTURBI ALIMENTARI SONO ANCHE PATOLOGIE PSICHIATRICHE

Ho anche pensato che queste abbuffate potessero essere una sorta di crisi eliminativa ma non ne sono certa. D’altra parte i disturbi alimentari sono patologia psichiatriche per la medicina e riesce difficile collegarli a un disagio organico.

MI SERVE QUALCHE PAROLA DI CONFORTO

Ho letto tante tesine in merito ma non capisco se qualcuno con il mio stesso problema sia riuscito a conciliare alimentazione vegan e guarigione. La prego mi dia una parola di conforto, sono molto abbattuta. La ringrazio con tutto il cuore.
Firmato S.

*****

RISPOSTA

LA NATURA OPERA COI SUOI TEMPI

Ciao S. I disturbi alimentari sono patologie psichiatriche? Vorresti forse dipingerti come persona alterata nella mente? Non mi pare. Hai le idee chiarissime e ti stai comportando nella norma. L’errore che stai facendo è assai comune e sta tutto nel pretendere troppo, nel pretendere risultati immediati nel giro di pochi giorni o poche settimane. Con la fretta nulla si ottiene. La natura ha i suoi tempi e non vive nella frenesia e nell’impazienza che troppo spesso ci affligge.

I PRIMI BUONI SEGNALI NON SONO MANCATI

È da due mesi soltanto che hai adottato il vegan-crudismo tendenziale e già sei stata confortata da risultati positivi. Già hai sperimentato gli effetti eliminativi dalla caffeina. Sei anche stata bravissima nel liberarti di diversi alimenti sbagliati, da cibi e bevande spazzatura.

EVITARE LE CADUTE DI TENSIONE E I CEDIMENTI DIPENDE SOLO DA TE

Il problema è che ai giorni virtuosi si alternano quelli meno virtuosi, dove fanno la comparsa le abbuffate. Ne parli quasi come si trattasse di cose strane che arrivano dallo spazio. Sai benissimo che non è così e che tutto parte deliberatamente da te, dalla tua volontà.

ALLENARE LA VOLONTÀ A NON MOLLARE LUNGO LA STRADA DELL’EQUILIBRIO

Questi sbalzi sono causati dal fatto che si vengono probabilmente a creare in te dei vuoti e delle mancanze di fermezza, abbinati a carenze di tipo energetico, a una ribellione e a una protesta incontenibile da parte dei suoi sensori di fame che provocano il tuffo notturno nella nutella, nel formaggio, nel salame o nella marmellata a seconda dei casi, in un gioco che verte tutto sulle restrizioni e sulle conseguenti compensazioni caloriche. Occorre fare in modo che questi sbalzi tra privazioni e ricompense vengano sostituiti da un andamento meno brusco e meno altalenante.
Devi allenare il tuo corpo e la tua mente a non cedere. Devi coltivare la tua volontà portandola lungo i binari dell’equilibrio. Non tenere in casa gli alimenti critici ha la sua importanza.

MIGLIORAMENTO DEL SANGUE E RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO COME OBIETTIVI PRIORITARI

Per essere chiari, non è che il cibo vegan-crudista in sé sia dotato di poteri magici. I meriti dei vegetali esistono certamente ma si limitano a cose ben precise e ben limitate. Si limitano a realizzare un risparmio energetico nelle digestioni virtuose e questo, assieme a una migliore respirazione e a una costante traspirazione cutanea, permette sia di migliorare il sangue che di ri-direzionare l’energia verso il sistema immunitario che può così condurre in porto le sue iniziative e le sue spinte verso l’armonia funzionale.

IL VERO PROTAGONISTA DEL RIEQUILIBRIO STA DENTRO DI TE

Alla fine il cibo fa da comparsa preziosa e indispensabile, mentre il vero protagonista rimane il corpo autoguarente di cui siamo dotati. Pertanto non cercare di sottrarti alle tue responsabilità. Mettici tutta la determinazione possibile e verrai fuori agevolmente dal tuo tunnel, mettici la tua fiducia nelle forze della natura e nelle tue stesse risorse interiori, mettici tutta l’autostima possibile e ne verrai fuori.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

13 Commenti

  1. Valerio Trafeli

    Dopo la transizione (un estate) e 3 mesi fantastici di crudismo pensavo di avercela fatta. Sono uno che fa i cambiamenti in modo radicale, e spesso quando leggevo che ci vogliono mesi e anni per stabilizzarsi su una dieta mi trovavo in disaccordo dato che nonostante le enormi pressioni sociali che mi hanno rallentato nella transizione in poco tempo mi sentivo stabile e vigile riguardo alle mie abitudini. Tornato in famiglia per le vacanze di natale, ho avuto una ecografia per controllare la situazione dei linfonodi addominali dato che ero ormai impantanato in un iter diagnostico scatenato da immotivati dolori infiammatori alla schiena sorti 3 anni fa (completamente spariti con il cambiamento di abitudini alimentari). Nonostante la migliore dieta questi linfonodi sono stati trovati più grandi rispetto a maggio (per come la vedo io essere stato senza il minimo esercizio e aver dormito poco per gli ultimi mesi dello scorso trimestre universitario puo benissimo essere la causa. O anche semplicemente il detox. O il fatto che studio a londra senza sole e stavo sempre al chiuso). In ogni caso, si è scatenato il putiferio in famiglia perchè tutti spaventati e frettolosi volevano farmi fare una biopsia estraendo un intero linfonodo per capire se ho un linfoma. Avendone già avuta una addominale parziale, una midollare e una all'osso della spina dorsale nel corso dei 3 anni precedenti, ed avendo aperto gli occhi su cosa è la vera salute e su la depravatezza del 80% delsistema medico mi sono opposto. Per tagiarla corta, ho vissuto 2 mesi di stress, soprattutto a contatto con le emozioni negative di mia madre che hanno molta influenza su di me. Sbilanciato mentalmente e abboccato di nuovo al cibo cotto per aver sottovalutato un piatto di ceci,oggi sto lottando con i miei disordini, mangio tanto, troppo, mi distruggo la digestione mangiando tanta frutta e poi mettendoci sopra pane o pasta o legumi (che mi stanno riscatenando i dolori alla schiena che avevo eliminato). In questi giorni il corpo mi ha preso a lazo con senzazioni di febbre e debolezza dato che si sta stufando di essere massacrato. Sto migliorando, faccio esercizio la mattina e lo trovo fondamentale per avere più energie e non essere così vulnerabili al palato. Sto riassumendo un po la mia esperienza per dire un paio di cose.
    La prima è che come ha enfatizzato Valdo ci vuole tempo per qualsiasi cambiamento; è vero che se non avessi avuto la situazione di stress (che aleggia ancora nella mia testa, ancora compromessa) probabilmente sarei ancora crudo e felice, ma la vita non prende sempre le miglri pieghe, e spesso cadiamo in aree dove non ce lo aspetteremmo. In queste situazioni, soprattutto quando si tratta di eliminare atteggiamenti negativi che non riusciamo a controllare non dobbiamo avere fretta, ne fissare una data, perchè saremo sempre sconfitti e cadremo sempre più in basso (mi fa pensare a tutti quei salami che dicono di voler iniziare la dieta "da lunedì" haha). Meglio concentrarsi sul momento, ed essere grati quando facciamo dei passetti avanti, premiarsi, darsi un 5 mentale, e non arrabbiarsi quando invece i passi vanno a ritroso. Per me al momento sta funzionando, cercando di reintegrare del sano esercizio, persone positive e attività in cui avevo perso interesse. Nel mio caso si parla anche un po di un atteggiamento di controllo, vado al di la del semplice binge eating. Sono masochista, so che se mangio un piatto di pasta 5 ore dopo mi contorco dai dolori alla schiena, non lo faccio perchè la pasta ha un sapore migliore di una banana, ma perchè interpreto il farmi male come una fuga dai miei genitori e dalle cure e procedure mediche che rappresentano. Un modo di affermare a me stesso che io ho il timone e se voglio naufragare ho il diritto di farlo. Forse sto andando un po fuori tema ma ho trovato in questo post un buon motivo per riflettere sulla mia situazione.

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    • Marianne

      Che bella riflessione, infatti.
      Io vivo il crudismo in un modo molto simile, ti capisco al 100%!!
      Come stai adesso?

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  2. Valerio Trafeli

    Per quanto riguarda l'iter medico, dopo aver avuto settimane in cui volevo rimangiare bene per porer dimostrare ai miei con una nuova ecografia che miglioravo, ho deciso di buttare nel cestino tutta la questione perchè mi sono reso conto che forzarmi per far contento qualcun'altro mi stava uccidendo la psiche. Cadevo sempre più nel cibo e nella depressione.

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    • Valerio Trafeli

      Ora invece mi sento leggero e mi rmane solo da tornare a volermi bene, scegliere genuinamente i cibi che mi portano beneficio.

      Il punto è che ci vogliono mesi, e sperare di svegliarsi una mattina e avere un epifania è solo un sogno.

      Togli la sensazione di colpa dalla tua dieta e dai tempo al tempo.

      Rispondi
    • Valerio Trafeli

      Ora invece mi sento leggero e mi rmane solo da tornare a volermi bene, scegliere genuinamente i cibi che mi portano beneficio.

      Il punto è che ci vogliono mesi, e sperare di svegliarsi una mattina e avere un epifania è solo un sogno.

      Togli la sensazione di colpa dalla tua dieta e dai tempo al tempo.

      Rispondi
  3. arvo

    Per riavere il controllo sulla propria vita non si può prescindere da un'azione che spezzi la tirannia del proprio ego; e che di conseguenza metta fine alle proiezioni indebite operate da "nuclei" irrisolti ( o immaturi, se vogliamo) della propria personalità, nei confronti per es del cibo o di altre aree nelle quali detta personalità si esercita. C'è nella vita di molti troppo "io", "io", "io" e ancora "io". Dunque una sorta di torbido inquinamento che pregiudica la visione chiara e serena delle cose. Ci sono tecniche e modi per sganciarsi da propri frammenti personali tirannici che si muovono ciascuno come una persona indipendente, con tanto di pretese ed esigenze magari spesso in contrasto con la propria "entità centrale". E che emergono in determinate situazioni per poi rientrare temporaneamente in stato di latenza, in attesa che si ricreino le condizioni giuste per la propria manifestazione. Il distacco da esse realizza le premesse per il ripristino di un equilibrio che riporti in primo piano il vero nucleo centrale di sé.
    A ciascuno il compito di individuare le azioni giuste e più efficaci per andare in tal senso; altrimenti bisogna solo sperare che il tempo aggiusti le cose da sé e credo non sia un "bel sperare". Peggio ancora poi cercare aiuti esterni a base di trattamenti psicologici o farmacologici, che presentano molti rischi, tra i quali quello di cronicizzare definitivamente i propri problemi.

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  4. Sara B

    Grazie mille a Valerio e Arvo e un grazie immenso a Valdo per la risposta.
    Concordo certamente sul fatto che debba essere io stessa a prendermi in prima persona la responsabilità della guarigione e delle mie azioni ma non posso ignorare il fatto che durante gli episodi di "perdita di controllo" io mi trovi in una sorta di black out. Non lo dico per deresponsabilizzarmi ma perché altrimenti non saprei spiegarlo. Arvo cosa intendi per metodi e tecniche? Io sto facendo un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale e qualche beneficio ne sto traendo ma magari ci sono altre metodiche efficaci

    Rispondi
  5. arvo

    Il percorso cognitivo comportamentale, dal mio punto di vista può anche andar bene, a patto di non delegare troppo ad altri e stando attenti non incagliarsi nei rapporti personali con il terapeuta stesso . Credo sia meglio non mescolare troppe cose; esistono comunque anche tecniche "fai da te" piuttosto efficaci e prive di grosse controindicazioni. Magari ci puoi pensare in un secondo momento. Sinceramente mi meraviglia un pò la domanda; nel senso che mi pare molto strano che una persona pensi che da sé non si possa nulla e trovi singolare darsi da fare per scoprire se c'è una via in tal senso. Dovrebbe essere il contrario; l'essere umano non è impotente,non può esserlo anche se la nostra "cultura" ci spinge a ritenerlo dopo averci dato l'illusione che si possa fare a meno del "conosci te stesso" di antica memoria. Comunque auguri.

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    • Marianne

      Salve Arvo, mi trovo pienamente d’accordo con i Suoi commenti, tuttavia mi dispiace che Lei non abbia dato qualche indicazione più chiara a Sara, che chiedeva genuinamente una mano, anche perché sarebbe potuto essere d’aiuto non soltanto a lei… Ormai sono passati tre anni dai Suoi commenti in questa pagina, ma sappia che sarebbe gentile umile e utile da parte sua specificare almeno con qualche esempio a quali tecniche “fai da te” Lei si riferiva. Il mondo è grande e quel che ognuno incontra nel proprio percorso è inevitabilmente limitato. Citare un libro, ad esempio, non costa nulla…. e può portare grande beneficio agli altri. Questo è valido anche ora, a tre anni da quando si è svolta la conversazione in oggetto. Grazie!

      Rispondi
  6. Sara B

    Beh ci combatto da 15 anni mi pare ovvio aver tentato varie strade che non ho specificato per non dilungarmi. Non ho mai detto di pensare che non posso fare niente da me, ho tentato vari approcci di auto aiuto ma se sono qui a scrivere evidentemente non facevano per me. Grazie per gli auguri

    Rispondi
    • Marianne

      Ciao Sara, spero tu oggi stia un po’meglio!

      Rispondi
    • SaraS

      Ciao Sara, oltre allo stesso nome abbiamo in comune anche lo stesso problema. Anche se mi auguro che nel frattempo tu l’abbia risolto.
      Vorrei appunto chiederti come stai oggi, e se sei riuscita a superare del tutto i disturbi alimentari e se hai un suggerimento da darmi, dato che mi trovo a vivere la tua stessa situazione (passando, però, da un peso ideale al ritrovarmi in sovrappeso). Ho tentato anch’io varie strade, ma non riesco a tirare fuori la forza che mi permetta di superare questi problemi con la mia sola forza di volontà.
      Un abbraccio.

      Rispondi
  7. SaraS

    Mi piacerebbe sapere come sta ora S.e se ha risolto i suoi problemi, dato che mi ritrovo a vivere la stessa situazione, aggravata però dal fatto di essere passata da un peso ideale al ritrovarmi in sovrappeso.

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