CALCIFICAZIONE ALLA SPALLA E ABLAZIONE CHIRURGICA CON RECIDIVE

da 18 Mag 2017Patologie muscoloscheletriche e connettivali

LETTERA

CALCIFICAZIONE ALLA SPALLA

Buongiorno Valdo, Premetto che da sei anni ho scelto l’alimentazione vegana e che, anche grazie alle sue indicazioni, ne ho avuto grandi benefici. Tuttavia non si è risolto il problema della calcificazione alla spalla destra di cui sono sofferente da 10 anni e che, dopo terapie di vario tipo, negli ultimi 2/3 anni mi ha procurato forti dolori al braccio anche la notte.

TRATTAMENTI ABLATIVI E SPARIZIONE DOLORI

Esasperata, a luglio dell’anno scorso ho interpellato un ortopedico decisa all’intervento chirurgico. Mi è stata proposto invece un “trattamento ablativo percutaneo ecoguidato” con anestesia locale eseguito il 28/7/2016.

Si trattava di una calcificazione di circa 2,5 cm. Con mia somma sorpresa e gioia i dolori sono miracolosamente spariti. Purtroppo a dicembre si sono ripresentati e ci sono state altre due trattamenti a gennaio e febbraio. Di nuovo mi sono sentita liberata, ma ai primi di maggio quel solito primo sintomo al polso destro.

I medici che mi hanno in cura sostengono che il mio organismo produce calcio in abbondanza e va a riempire quella specie di cavità a forma di mandorla che si è formata a ridosso del tendine. Sostengono, inoltre, che attualmente le ricerche scientifiche hanno formulato solo delle ipotesi circa le cause, niente di accertato. Ho pensato che forse l’acqua che bevo è troppo calcarea, che forse i cibi assunti contengono troppo calcio per il mio organismo. Tanti dubbi e nessuna certezza.

Non so che fare. Ora, in attesa di un altro trattamento in anestesia (il quarto), i dolori sono troppo forti per non usare farmaci. Grazie per l’attenzione.
Marzia

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RISPOSTA

Ciao Marzia, la spalla è una delle articolazioni più sollecitate del corpo umano insieme con le ginocchia. Zaini, buste e altri oggetti pesanti possono contribuire allo sviluppo di dolori articolari, così una cattiva postura della schiena e i sempre pericolosi colpi d’aria.

Quando si parla di dolori articolari alla spalla i possibili fattori di rischio sono collegati, come per le articolazioni in generale, a traumi localizzati, umidità, freddo, dolori reumatici, infiammazione ai tessuti molli e tendiniti.

CHE COS’È LA CALCIFICAZIONE ALLA SPALLA

La calcificazione alla spalla è un graduale accumulo di calcio nell’articolazione della spalla. In genere la zona calcificata si trova nell’area di inserimento tendini della cuffia dei rotatori, in particolare il sovra-spinoso. Queste formazioni hanno una dimensione variabile da 2-3 millimetri ad alcuni centimetri, dipende da quando il calcio ha iniziato a depositarsi.

La calcificazione diventa un problema quando la sua posizione, forma o dimensione interferiscono con il funzionamento della spalla perché limita il movimento e provoca dolore alla spalla. Di solito, nei pazienti destrimani si presenta a destra, mentre i mancini la sviluppano a sinistra.

SINTOMI

A volte la calcificazione non produce alcun sintomo, ma si scopre casualmente quando si effettua una radiografia. In base al punto della spalla in cui si forma, la calcificazione della spalla può limitare alcuni movimenti nella parte finale, può causare dolore e infiammazione dei tessuti molli, ovvero di muscoli, tendini, capsula articolare, borsa.

Il dolore causato dalla calcificazione alla spalla non è presente di notte o a riposo. Raramente una calcificazione alla spalla può comprimere un nervo provocando dolore al braccio e formicolio alla mano.

CAUSE DI CALCIFICAZIONE

Le calcificazioni possono essere causate da un infiammazione o da elevati livelli di calcio nel sangue, ovvero da ipercalcemia. Il deposito di calcio nella spalla può essere conseguente a un processo di guarigione da lesione muscolo-scheletrica subita in precedenza, anche anni prima.

Le calcificazioni si trovano spesso lungo il percorso dei tendini della cuffia dei rotatori e in particolare nella zona in cui essi si inseriscono nell’osso. Il fenomeno calcificatorio colpisce preferibilmente per sovraccarico dell’articolazione della spalla a causa del tipo di lavoro o sport praticato.

TENDINITE INSERZIONALE CALCIFICA

La tendinite calcifica è un disturbo che provoca la formazione di un piccolo deposito di calcio all’interno dei tendini, principalmente nella cuffia dei rotatori, ma si possono trovare nel braccio, nel gomito, nell’anca e a livello del bacino. La dimensione può variare da pochi millimetri a due centimetri circa. Questi depositi di calcio si trovano in pazienti con almeno 30-40 anni e colpiscono più frequentemente i pazienti con diabete.

Le calcificazioni patologiche dei tessuti fibrosi avvengono più frequentemente nell’articolazione della spalla e a livello della fascia plantare. I depositi di calcio non sono sempre dolorosi e anche quando fanno male, il dolore spesso va via spontaneamente dopo 3/4 settimane.

CAUSE DI TENDINITE INSERZIONALE CALCIFICA

La causa delle calcificazioni all’interno dei tendini della spalla non è stato scoperta con certezza. Ci sono idee diverse, compreso lo scarso afflusso di sangue e l’invecchiamento del tendine, ma le prove a sostegno di queste conclusioni non sono sufficienti.

Il sovraccarico da lavoro o da attività sportiva o da allenamenti in palestra è di sicuro un fattore di rischio. Di solito, la tendinite calcifica progredisce in modo prevedibile e quasi sempre si risolve senza l’operazione chirurgica.

CAUSE DI IPERCALCEMIA

Il fabbisogno giornaliero di calcio va dagli 800 ai 2500 milligrammi, a seconda dell’età. Seppure un’elevata assunzione di calcio sia necessaria per i neonati, i bambini più piccoli e gli adolescenti, per far sì che le loro ossa crescano bene e armoniosamente, e per le donne incinta o in menopausa, ciò non significa che esistano scorciatoie magiche tipo cure prolungate e somministrazioni di calcio inorganico, o di integrazioni e cosiddetti arricchimenti che possano fare bene, tutt’altro.

Quando il livello di calcio nel sangue supera i 10,5 mg/dl, si parla di ipercalcemia, ovvero di eccesso di calcio.

Quando il calcio è troppo significa che qualcosa non viene fornito in modo equilibrato al corpo (eccessiva assunzione di vitamina D) o che sono in corso disfunzioni ormonali o altri malesseri. La vitamina D è molto importante nella regolazione dell’assorbimento del calcio, così come il lattosio, il fosforo e alcuni amminoacidi. Tuttavia, assumere vitamina D sintetica rappresenta sempre un rischio. Molto meglio esporsi regolarmente al sole, alimentarsi con fiori di zucca e con tanti funghi soprattutto secchi.

L’eccesso di calcio può dipendere da infiammazioni in corso, da malfunzionamento della tiroide, da ipertiroidismo, da disfunzioni gastro-intestinali, da fratture ossee, da diete iperproteiche, da uso di troppi diuretici, da sovradosaggi ormonali, da terapie con il litio.

Nelle ipotesi peggiori le disfunzioni tiroidee possono anche essere associate a tumore benigno, tumori con metastasi alle ossa, tumore al seno o al polmone, morbo di Paget. A volte anche lo stess eccessivo può essere una causa scatenante di eccesso di calcio nell’organismo.

PARATORMONE E CALCITONINA

Due sono gli ormoni ugualmente coinvolti e responsabili di equilibrare il deposito di calcio nelle ossa, nei reni e nel sangue, e sono il paratormone e la calcitonina.

Quando il minerale in circolazione nel nostro organismo è davvero troppo, si presentano dei sintomi ricorrenti tipo stitichezza, acidità gastrica, nausea, dolori addominali. Si possono registrare anche dolori alle ossa, disturbi psicologici come apatia o depressione, debolezza, sete eccessiva e disidratazione. Nei casi più gravi si arriva ad una alterazione della pressione sanguigna, comparsa di allergie fino ad aritmia, insufficienza renale e coma.

Dal momento che esiste la legge del minimo di Justus von Liebig, rincorrere carenze di un determinato minerale facilita squilibri e disfunzioni a non finire. La legge del minimo dice che lo sviluppo degli esseri viventi è regolato dalla fornitura del microalimento minimo a disposizione.

Se ad esempio per assimilare 1 grammo di calcio serve la presenza di 0,01 mg di boro, e tale presenza non è rispettata, posso assumere anche 1 kg di calcio che sarà totalmente privo di utilità e di assimilabilità, e che dovrà essere espulso faticosamente dagli organi emuntori (fegato, pancreas, intestino, reni, pelle, polmoni).

RIMEDI A IPERCALCEMIA

Per ovviare all’eccesso di calcio, bisogna anzitutto rimineralizzare l’organismo, ovvero ristabilire l’equilibrio perduto dei minerali necessari al corpo per funzionare in modo corretto. Fondamentale dunque introdurre nella dieta un’alta percentuale di frutta, di spremute e succhi freschi lontano dai pasti, nonché abbondanza di verdura fresca e cruda nei principali pasti quotidiani, come primo piatto di esordio.

Ricordarsi che un fattore di grave perita minerale, o meglio di disorganicazione dei minerali, sta nella cottura delle verdure, soprattutto se le cotture sono eccessive, prolungate e non conservative. Tener presente infine che l’assumere tanta fibra, cereali e legumi può fare diminuire le dosi di calcio presenti nell’organismo.

Per mantenere le giuste proporzioni di calcio e altri minerali, evitando scompensi o eccessi sarà opportuno includere nella dieta tuberi, alghe, germogli, soia e derivati (tofu, tempeh), olio extra vergine d’oliva spremuto a freddo, avocado, tisane e infusi.

L’acqua da prediligere sarà quella più leggera, ossia quella più povera di minerali o di residuo fisso. Non servirà certamente bere più di 2-3 bicchieri al giorno, dato che l’assunzione di frutta acquosa assolve perfettamente il fabbisogno idrico. Meglio comunque le fonti di alta montagna vicine ai ghiacciai. Resta valido il fatto che le acque correnti di fonte, purché non inquinate, sono comunque ricche di carica radiante elettromagnetica e pertanto meritevoli di preferenza rispetto alle acque imbottigliate.

[Per un approfondimento sull’acqua leggere: Qual è l’acqua migliore da bere?]

RIMEDI AI DOLORI ARTICOLARI

IMPACCHI FREDDI E CALDI

Occorre sempre andare all’origine del dolore articolare, altrimenti il rischio è di peggiorare la situazione. Applicare un impacco freddo, meglio se del ghiaccio, qualora si abbia a che fare con un trauma o con un’infiammazione, mentre è più opportuna l’applicazione di un panno caldo o di una borsa d’acqua calda in caso di reumatismi o artrosi.

Un rimedio consigliato per i dolori articolari alla spalla è l’argilla verde ventilata, da applicare con un impacco caldo direttamente sulla parte dolorante. Ricordarsi di aggiungere alla polvere solo l’acqua necessaria a rendere la consistenza fangosa, applicando con un panno caldo soltanto nel caso in cui non si tratti di infiammazione o trauma.

Puoi acquistare l’argilla verde ventilata qui.

Altri possibili aiuti di provenienza vegetale possono arrivare ad esempio dall’arnica montana, in soluzione al 10-20% da applicare direttamente sulla spalla, oppure la boswellia, il sambuco e il salice bianco.

POSTURA

La postura giusta è una delle chiavi più importanti nella prevenzione dei dolori articolari alla spalla. Al di là di possibili traumi o reumatismi, assumere una corretta posizione di spalle e schiena favorisce un migliore lavoro dell’articolazione limitando quindi i possibili fattori di stress, oltre che aumentare la produzione di serotonina con conseguente miglioramento dell’umore.

Importante è poi coprirsi in maniera adeguata, sia d’inverno che d’estate. Una eccessiva sudorazione può portare facilmente, in caso di colpo d’aria, a dolori fastidiosi.

ESERCIZIO FISICO

L’esercizio fisico regolare resta una delle soluzioni migliori per tenere il corpo in allenamento, sempre se svolto senza strappi o sforzi eccessivi. L’attività sportiva è utile se svolta in maniera responsabile, ma resta altrettanto importante sapere ascoltare il proprio organismo e capire quando fermarsi.

Evitare ambienti umidi e prestare molta attenzione al trasporto di oggetti particolarmente pesanti. Opportuno inoltre piegarsi se necessario sulle ginocchia per evitare di gravare in maniera eccessiva sulla schiena.

CONSIDERAZIONI FINALI

Spero che quanto sopra possa essere di aiuto. Rilevo comunque che nel caso specifico, cara Marzia, ti sei fidata troppo dei consigli medici e hai accettato la via della ablazione, ovvero dell’intervento sbrigativo sul sintomo, con la solita sequela di effetti collaterali e di recidive. Il che ti ha persino portata all’uso di farmaci anestetici connessi ai vari interventi, all’uso di farmaci antidolorifici che causeranno ulteriori effetti indesiderati, pesanti e sicuramente rischiosi. Una tipica caduta in un vortice di trattamenti che definirei eufemisticamente impropri.

Il classico esempio di come non basti adottare una dieta vegetariana in funzione rimediale magica, ma serva invece darsi un minimo di preparazione igienistica in grado di farci distinguere la differenza basilare tra sintomo e causa, tra minerale organico ed inorganico, tra guarire veramente e sospendere temporaneamente un sintomo.

Il mio consiglio nella fattispecie è di evitare ulteriori interventi, di non prendere farmaci di alcun tipo e di adottare metodi di maggiore rispetto per il tuo organismo. Sole, fanghi, massaggi, alimentazione vitale e spiccatamente crudista, leggera e digeribile, ripristino funzionale progressivo, stando alla larga da medicinali e da integratori. Questi i consigli che ti posso dare.

TESINE DA LEGGERE

Ho scritto diverse tesine su questi argomenti, tra cui:

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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