BRONCHIECTASIA E AFFATICAMENTO RESPIRATORIO

da 20 Ago 2018Bronchiectasia

LETTERA

Ciao mitico Valdo. Sono Enzo e vivo a Genova. Seguo il tuo blog ormai da anni e sono davvero estasiato dal tuo impegno e lavoro per l’umanità. Ti ringrazio per tutto il tempo che offri a noi tutti.

Sono vegano da 3 anni insieme a mia moglie. Non ti nascondo tutti i benefici di questa alimentazione basata sulle tue direttive con colazione a base di frutta acquosa, merenda a base di frutta, pranzo con verdura come antipasto e cereali integrali con legumi o verdura e per finire mela o ananas.

Alterniamo la merenda con frutta secca nel pomeriggio o la mattina anziché mangiare sempre la frutta. Nel pomeriggio dopo aver digerito, merenda a base di frutta o frutta secca appunto e la cena leggera tutto a base vegetale. Chiaramente ogni tanto prepariamo delle ricette elaborate utilizzando tempeh, seitan o tofu.

Questa alimentazione ha portato via importanti problemi come stitichezza, infiammazione al duodeno, mal di testa ricorrenti, epistassi cronica (sangue dal naso). Non prendo medicine da anni e non ho nessun problema.

Ti contatto per mia moglie (30 anni). Segue la mia stessa alimentazione ma, dal 2009 soffre di bronchiectasia diagnosticata con broncoscopia e Tac. La gestisce espellendo le secrezione mucose quotidianamente. Nonostante questo è soggetta periodicamente ad infiammazione e infezioni polmonari che le porta affaticamento respiratorio, stanchezza, febbre, muco purulento tendenti ad un colore grigio scuro.

Purtroppo quasi per obbligo l’unico modo per farla riprendere (digiunare per 3 giorni con qualche estratto di frutta e verdura non migliora la situazione) è prendere Rocefin da un grammo e antibiotici tipo Levoxacin per 10 giorni. Riesce a stare più o meno bene per circa 6 mesi per poi ritrovarsi di nuovo a fare uso di queste medicine.

Sul tuo blog non sono riuscito a trovare qualche tesina specifica proprio per questa patologia. Vorrei avere un consiglio su come poter risolvere in qualche modo magari evitando di prendere farmaci. Ho provato a cercare qualche igienista che possa seguirci con esito negativo.

Abbiamo bisogno di te, seguiamo alla lettera ciò che scrivi per stare bene, nonostante questo mia moglie si ammala. Non sappiamo che cosa fare. Sicuro di un riscontro ti ringrazio in anticipo. Enzo


RISPOSTA

Ciao Enzo. Te lo dico subito. Non aspettarti parole di gratitudine e accomodamento da parte mia. Proprio per il fatto che mi segui da diversi anni con ottimi risultati, sono doppiamente deluso per come hai permesso che la tua giovane compagna sia stata letteralmente maltrattata nei peggiore dei modi.

Questa tua lettera però è di importanza eccezionale. È una lezione di vita. È un vero esempio accademico su come accadono certe cose che non dovrebbero mai accadere. In questo senso, ti sono molto grato. È dai fatti reali e dagli errori marchiani del quotidiano che si impara, più che dalle belle teorie sulla salute e la malattia.

Questa tua aberrazione comportamentale, tipica e diffusa al punto di diventare classico schema operativo, va al di là del problema specifico della bronchiectasia e finisce per coinvolgere l’intera panoramica sanitaria, curativa ed assistenziale.

DEFINIZIONE MEDICA DI BRONCHIECTASIA

Ma veniamo alla bronchiectasia, malattia per la prima volta descritta da Rene Laennec nel 1819. Viene classificata medicalmente insieme ad asma e alla broncopneumopatia cronica ostruttiva come malattia polmonare ostruttiva, con dilatazione grave e permanente di un tratto dell’albero bronchiale. La bronchiectasia comporta una difficoltà ventilatoria ostruttiva che penalizza il flusso respiratorio.

Nella bronchiectasia le vie respiratorie si ingrossano e si afflosciano, in seguito ad infezioni o altre condizioni che ne danneggiano le pareti o impediscono al muco di essere espulso. Il muco è una sostanza viscida che viene prodotta dal corpo con lo scopo di rimuovere polvere, piccole particelle, corpi estranei e batteri che vengono inalati con la respirazione.

Quando si è affetti da bronchiectasia, le vie respiratorie perdono la capacità di rimuovere e espellere il muco dai polmoni, dove quindi rimane e viene accumulato. Questo porta alla formazione di un ambiente nel quale i batteri possono proliferare, causando ripetute infezioni polmonari.

Ogni infezione danneggia ulteriormente le vie respiratorie, che col tempo potrebbero non essere più in grado di svolgere la loro funzione. La bronchiectasia può quindi portare a gravi problemi di salute, come insufficienza respiratoria, atelectasia (collasso e mancata distensione del polmone) e insufficienza cardiaca.

La bronchiectasia può colpire più o meno lobi di uno o di entrambi i polmoni.

Ci sono due tipi di bronchiectasia:

  • Bronchiectasia congenita, che colpisce neonati e bambini e dipende da come i polmoni si sono formati nel feto.
  • Bronchiectasia acquisita, che è causata da altre condizioni o fattori.

La bronchiectasia può evolvere nel quadro di una bronchite cronica. Colpisce i polmoni tramite bronchi e bronchioli che fanno parte dell’albero bronchiale. Una volta divenuti meno elastici i polmoni di espangono e si riempiono di liquido.

In altri termini si ha bronchiectasia quando i tubi bronchiali, che sono poi diramazioni delle vie respiratorie della trachea chiamate bronchi, sono danneggiate in modo irreversibile.

Da notare che la parola irreversibile significa inguaribile, vittima di mostri batterici arrabbiati e in belligeranza, e viene deliberatamente usata per spaventare il paziente e per renderlo obbediente e malleabile alle cure che gli saranno proposte e imposte.

La diagnosi è effettuata basandosi sui sintomi presentati dal paziente e viene confermata con l’utilizzo della TAC. Colture del muco presente nei polmoni vengono a volte analizzate per determinare il miglior tipo di trattamento.

Le infezioni polmonari possono aggravare la condizione, e in questo caso vengono raccomandati gli antibiotici, che includono amoxicillina, eritromicina o doxiciclina. Questi antibiotici vengono anche usati per prevenire un peggioramento della patologia.

La bronchiectasia colpisce una persona ogni 1000-250000. Statisticamente è più frequente nelle donne e nelle persone di età avanzata, mentre nei bambini i più colpiti sono i maschi. È più comune in alcuni gruppi etnici piuttosto che altri.

Al momento secondo la medicina ufficiale non ci sono cure per la bronchiectasia, ma con trattamenti adeguati le persone colpite da questa patologia possono comunque avere una buona qualità di vita.

CAUSE

Le cause di bronchiectasia vengono suddivise principalmente in due gruppi: cause acquisite e cause congenite.

CAUSE ACQUISITE

Le cause acquisite più comuni di bronchiectasia sono tubercolosi, polmonite, inalazione di corpi estranei, aspergillosi broncopolmonare allergica (ABPA) e tumori bronchiali. Le cause infettive associate a bronchiectasia includono invece infezioni da parte di Staphylococcus, Klebsiella, Bordetella pertussis, Haemophilus influenzae, Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus pneumonico e Mycobacterium fortuitum. 

Ecco dunque il ricorso dei medici agli antibiotici, per contrastare i batteri, ai corticosteroidi, per calmare l’infiammazione e sgonfiare le vie aeree. Si prevede pure l’uso di vaccini anti-influenza e di vaccini antipolmonite.

Altre patologie che danneggiano le vie respiratorie e che quindi possono portare alla bronchiectasia includono:

  • Disordini immunitari, tra cui viene elencato anche l’aids.
  • Aspergillosi broncopolmonare allergica (reazione allergica al fungo aspergillus che causa il rigonfiamento dei bronchi.
  • Colon irritabile, in particolare la rettocolite ulcerosa. Può presentarsi anche con Morbo di Crohn, ma è più rara.
  • Ernia iatale, che può causare la patologia quando gli acidi gastrici aspirati nei polmoni danneggiano i tessuti.
  • I fumatori affetti da artrite reumatoide sembrano essere colpiti 10 volte più del normale dalla bronchiectasia, ma non è ancora stato verificato se il fumo di sigaretta sia direttamente collegato o meno allo sviluppo della malattia.
  • Polmonite ab ingestis (polmonite da inalazione o da aspirazione). Si tratta di una broncopolmonite causata dall’ingresso nei bronchi di corpi estranei, spesso provenienti da via orale o gastrica.
  • Patologie del tessuto connettivo come artrite reumatoide, sindrome di Sjögren e morbo di Crohn.
  • Inalazione di ammoniaca e altri gas tossici, alcolismo, utilizzo di droghe come l’eroina e varie allergie sono collegate allo sviluppo di bronchiectasia.
  • Altre condizioni, come l’ostruzione bronchiale, possono portare a bronchiectasia. L’ostruzione può essere causata da più fattori, come appunto corpi estranei o anche eventuali neoplasie.

CAUSE CONGENITE

La causa più comune è la fibrosi cistica, dove il trasporto degli ioni cloruro non avviene più regolarmente, con lo sviluppo conseguente di bronchiectasia. Infatti più del 50% delle persone affette da FC viene colpito anche dalla bronchiectasia.

Altre cause includono:

  • Sindrome di Young. Simile alla fibrosi cistica, si pensa abbia una parte importante nello sviluppo della patologia, a causa delle infezioni croniche che colpiscono i seni paranasali e l’albero bronchiale.
  • Disturbi congeniti che colpiscono la motilità ciliare (discinesia ciliare o Sindrome di Kartagener). Le ciglia sono strutture a forma di pelo che rivestono le vie aeree che hanno il compito di facilitare l’espulsione del muco.
  • Immunodeficienze primarie, dovute a una risposta immunitaria debole o assente alle infezioni che colpiscono regolarmente i polmoni. La sindrome di Marfan e la sindrome di Williams-Campbell sono altri disturbi congeniti che possono portare alla bronchiectasia.

Le persone con una deficienza di alfa 1-antitripsina sembrano essere particolarmente suscettibili alla bronchiectasia. La glicoproteina alfa 1-antitripsina serve infatti a evitare che l’elastina neutrofila danneggi gli alveoli. In questo caso la capacità degli alveoli di ritornare alle dimensioni normali durante l’espirazione viene ridotta.

Il fumo è una delle sostanze che maggiormente inibisce l’attività di questa glicoproteina, ed è anche per questo che causa molti danni a livello polmonare come l’enfisema.

SEGNI E SINTOMI DI BRONCHIECTASIA

I disturbi alle vie respiratorie che possono portare alla bronchiectasia spesso avvengono già durante l’infanzia. Nonostante ciò i sintomi della patologia possono non risultare evidenti anche fino a mesi o anni dopo le prime infezioni polmonari ripetute.

I sintomi e i segni più frequenti di bronchiectasia sono:

  • Tosse cronica accompagnata da emissione di abbondante espettorato maleodorante
  • Produzione giornaliera di abbondante muco giallo/verde o di colore neutro (fino a circa 240ml)
  • Respiro corto e sibilante, dispnea
  • Dolori al petto e alle articolazioni
  • Dita ippocratiche (ispessimento della pelle sotto le unghie)
  • Tosse con emottisi (sangue dalle vie respiratorie)
  • Stanchezza, astenia e debolezza
  • Infezioni polmonari ricorrenti
  • Perdita di peso
  • Alito cattivo

COMPLICAZIONI

La bronchiectasia grave può portare ad altre condizioni come:

  • Insufficienza respiratoria, dove i polmoni non sono più in grado di ossigenare il sangue in maniera adeguata. Questo può causare respiro corto, affannato, fame d’aria e in casi gravi anche cianosi con colorazione blu di pelle, labbra e unghie, confusione e sonnolenza.
  • Atelectasia. In questo caso i polmoni collassano o non si gonfiano normalmente. Causano quindi respiro corto, aumento del battito cardiaco e del ritmo respiratorio e cianosi.
  • Insufficienza cardiaca. È causata quando la bronchiectasia è molto grave e ha colpito tutto l’albero bronchiale. In questo caso i sintomi sono respiro corto o difficoltoso, stanchezza, rigonfiamento di caviglie, piedi, gambe, addome e delle vene del collo.

La bronchiectasia si può verificare anche in assenza di muco, con tosse e emissione di sangue proveniente dalle vie respiratorie (emottisi). In questo caso si parla di bronchiectasia secca.

PREVENZIONE E TRATTAMENTI MEDICI

Non esiste una cura medica per la bronchiectasia, quindi i trattamenti classici si concentrano a ridurre le difficoltà portate dalla patologia. Si punta quindi a contrastare la produzione di muco e le infezioni, con una serie di metodi che includono:

  • Esercizi respiratori e fisioterapia toracica per favorire il flusso aereo.
  • Utilizzo di antibiotici.
  • Broncodilatatori come il Salbutamolo (o albuterolo) e il tiotropio bromuro.
  • Farmaci per sciogliere il muco.
  • Espettoranti per facilitare l’espulsione del muco.
  • Mantenimento di alti livelli di idratazione, per prevenire che il muco diventi denso e favorire la sua espulsione con colpi di tosse.
  • Ossigenoterapia, per alzare i livelli di ossigeno nel sangue.
  • Vaccinazioni contro le infezioni respiratorie.
  • Tecniche di drenaggio del muco sfruttando la forza di gravità.

Per la compagna di Enzo si è fatto ricorso al Rocefin (Ceftriaxone o Cefalosporina), un antibiotico riservato a infezioni particolarmente gravi, ma oggi prescritto disinvoltamente anche quando non si dovrebbe. Nel 2001 si consumavano in Italia 9 milioni di confezioni, ma nel 2008 si era già a oltre 16 milioni e oggi siamo probabilmente a oltre le 30 milioni di dosi.

Si è pure fatto ricorso alla Levofloxacina, altro micidiale uccisore di batteri buoni e cattivi, controindicato in allergie, allattamento, gestazione, epilessia, problemi renali, problemi epatici, ictus, diabete, problemi mentali, problemi cardiaci. Nessuna meraviglia che la paziente si senta debole e che lamenti tuttora difficoltà respiratorie ricorrenti.

LA BRONCHIECTASIA NELLA VISUALE IGIENISTICA

SHELTON E LEZAETA

Herbert Shelton tesse grandi elogi al muco, prezioso lubrificante che serve come protettivo e diluente ed espulsore dei veleni irritanti, oltre che anti-screpolature e anti-seccamento delle membrane interne. Il muco deriva chiaramente da eccesso di cibi, da cibi sbagliati, da cibi proteici e grassi. Il catarro o muco è dunque un prezioso mezzo di depurazione.

Per Manuel Lezaeta tutte le malattie dei bronchi, inclusa la bronchiectasia, è causata da aria viziata. Spesso l’origine delle sostanze estranee ed irritanti non è esterna ma proviene dall’intestino dove si formano delle fermentazioni putride. Chiaro che fumo attivo e passivo, impurità dell’aria, inquinamento aria specie nelle città, gas tossici, acqua della rete pubblica trattata col micidiale cloro, vanno ridotte al minimo possibile.

La prima cosa da fare è normalizzare la digestione, prediligendo una dieta vegan-crudista tendenziale a base di frutta specie acquosa e lontano dai pasti, e a base di insalate crude come primo piatto a pranzo e cena, seguito da un seconda portata leggera e anche cotta di proprio gradimento. Lezaeta prevede pure ordinazioni su tutto il corpo e fregagioni con panno intriso di acqua fredda su tutto il corpo. Respirare aria pura a tutte le ore.

IL PARERE DEL GRANDE STAN MALSTROM

Per il grande medico-erborista americano Stan Malstrom, non è affatto vero che ci si debba rassegnare ai problemi respiratori e ai problemi bronchiali, qualunque sia il nome che vogliamo dare alla patologia. Ogni problema ha i suoi rimedi naturali. Dieta, esercizio e respirazione hanno una enorme importanza. La dieta deve essere esente da tutti i cibi muco-formanti o acidificanti. Evitare quinid:

  • Bevande gassate-alcoliche-dolcificate.
  • Dolcetti, dolciumi, cioccolato al latte, gelati al latte, farina bianca.
  • Latticini e proteine animali.
  • Sale e salatini.
  • Integratori.

Assumere invece abbondanza di crudità vegetali, frutta acquosa e vitale, germogli, semini e grani integrali specie riso, saraceno, miglio. Tra le piante particolarmente amiche dei bronchi segnaliamo aglio, cipolla, asparago, carota, cavolo, crescione, melanzana, fico, radicchio, mela, mora di gelso, mora di rovo, lampone, mirtillo, rafano, ravanello, rapa.

ESERCIZI RESPIRATORI TUTTI I GIORNI

Praticare esercizi respiratori profondi deve diventare Daily Habit ossia Abitudine Giornaliera essendo essi il rimedio principe per tutti i problemi respiratori. Il colon deve essere mantenuto costantemente pulito. Giustifica pure il ricorso ai clistere per mantenere pulito l’intestino e per bloccare il flusso di materiale tossico nelle aree interne infiammate.

Consiglia applicazioni di cipolla tagliata da applicare come cataplasma sul petto. Masticare lentamente un pezzettino di radice di zenzero aiuta a liberarsi della infiammazione ghiandolare.

RIMEDI CONTRO LA SINUSITE

Sempre Malstrom parla di rimedi di emergenza contro la sinusite, contro i seni nasali riempiti di muco. Anche qui la colpa ricade su troppo sale nella dieta, su troppo zucchero e troppi gelati, su troppa carne-latticini-uova.

Serve invece la solita Vital-Life Diet con buon supporto di vitamine A,C e D rigorosamente naturali. Anche qui rimane fondamentale mantenere pulito il colon, perché solo così si mantengono depurati i seni nasali. Esistono chiaramente terapie erboristiche efficaci, visto che tra le piante troviamo piante anti-infiammatorie, astringenti e antibiotiche.

SOLE, RESPIRAZIONE, ESERCIZIO E FIDUCIA IN SE STESSI

Oltre a quanto sopra citato, suggerisco vivamente bagni di sole e belle nuotate in mare. Praticare pure l’inalazione di acqua marina col naso espellendola dopo un po’ con la bocca, assai utile a decongestionare gli organi respiratori. Il sole viene invece sconsigliato dai medici, visto che è incompatibile con l’uso dei farmaci prescritti. D’altra parte questo è comprensibile, visto che col sole non si guadagna niente.

La conclusione dunque è che tutte le patologie respiratorie, inclusa la Bronchiectasia, possono essere trattate e risolte in modalità naturali usando giudizio e buonsenso, perseverando con la dieta, stando alla larga da tutti i tipi di fumo, ed evitando le folle e gli ambienti chiusi. Ovvio poi che se non credi al 100 percento in quello che fai finisci per sciupare il tuo tempo.

SE CADE NELLA TRAPPOLA UNO PREPARATO COME TE, FIGURARSI LA MASSA

Troppo facile comportarsi bene quando le cose vanno lisce, quando il cielo è sereno con un minimo di gradevole brezza. Quello che vale è mettersi alla prova di fronte all’uragano e alla tempesta. È lì che uno deve tirare fuori gli attributi e non farsi mettere nel sacco da nessuno, sia esso il medico della mutua, il naturopata rassegnato o il grande luminare docente in pneumologia.

Se uno come te, preparato e sano, cede e cade malamente nella trappola medicale in circostanze come questa, dove tra l’altro la vittima di turno è la propria amata compagna di vita, possiamo ben figurarci quali chances di ribellione e di rifiuto possiamo attenderci da una massa di consumatori purtroppo ignara, diseducata, obbediente, impecorita e spaventata, priva di qualsiasi nozione e preparazione igienistica.

Chiedo scusa per i termini forti, ma non c’è da parte mia nessuna voglia di offendere. La realtà tuttavia rimane quella, che piaccia o non piaccia.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. silvana roveredo

    Hai ragione da vendere, caro carissimo Valdo. Pensavo le stesse cose che tu hai così bene espresso.
    E mi chiedevo in base a quali criteri questi signori (Enzo e la sua consorte) mangiassero in maniera così corretta e, nel contempo, assumesse (lei) dei farmaci così dannosi. C’è ancora molta strada da fare. .
    Grazie per quello che fai, per il tempo che ci regali, per la sapienza, per la perseveranza,per la serietà, per l’educazione che ti contraddistingue. Silvana Roveredo

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