CAMBOGIA: IL PEGGIOR GENOCIDIO DELLA STORIA

da 22 Giu 2022Altro, Attualità

DESTINAZIONE TURISTICA INTRISA DI BELLEZZE PAESAGGISTICHE MA ANCHE DI STORIE DRAMMATICHE

In questi giorni estivi è di moda parlare della Cambogia, sia in senso turistico e cibario, esaltando l’ottima qualità e varietà dei cibi, ed anche i bassi prezzi dei medesimi, oltre che degli alberghi e delle vacanze in quel paese, e sia per quello che rappresenta la Cambogia dal punto di vista della storia recente.

SCARSA CONOSCENZA DEGLI AVVENIMENTI PIÙ RECENTI

Mentre la questione turistica pura e semplice si limita alle bancarelle e alle spiagge di Syhanoukville, i video sulla storia vanno indietro agli anni 70 e ai drammatici avvenimenti di quegli anni, ai Khmer Rossi e a Pol Pot, che per molti giovani di oggi restano tuttora poco chiari e poco noti, se non ignorati del tutto, essendo passato mezzo secolo da allora.

VISITA PERSONALE AI POSTI DELLA TRAGEDIA

L’intera questione Cambogia mi colpisce direttamente poiché ebbi la ventura di visitare quel paese un paio di volte negli anni ’90, quando l’atmosfera del paese asiatico era ancora impregnata da quei fatti catastrofici che la avevano trasformata da uno dei paesi più avanzati, più liberi e più felici del mondo in un paese torturato e massacrato dalla più barbara ideologia comunista mai vista sul nostro pianeta. Ricordo ancora le mie camminate per le strade della capitale, in mezzo alla gente che mi guardava sorridendomi trovando strana la mia presenza in quanto erano davvero rari i visitatori occidentali in quegli anni. Si notava la grande voglia di riprendersi e di ritrovare la serenità perduta. Ma, nel sottofondo psicologico e spirituale della popolazione, dominava ancora l’orrore, la paura, la ritrosia a commentare quei fatti. Per capirci qualcosa dovevi necessariamente mettere piede sui luoghi della mattanza.

IL GOVERNO KHMER AVEVA RIMOSSO IL VECCHIO CAMION DODGE DAI CAMPI DI STERMINIO

Tutto era ancora come 10 anni prima. Teschi a migliaia, giocattoli di bambini seviziati, denti che saltavano fuori qua e là, stracci appartenenti alle vittime che spuntavano dalla terra, alberi secolari con i segni lasciati sulla corteccia dalle donne violentate e dai loro bambini sgozzati. Mancava invece il camion Dodge che ogni notte, due volte per notte, portava il suo carico di vittime disperate alla loro macabra destinazione. Lungo i sentieri tra le migliaia di tombe a cielo aperto, schiamazzavano felici anatre e galline con i loro pulcini e anatroccoli, tutte creature ignare di quanto era avvenuto in quei posti.

GUERRA TOTALE A CHIUNQUE POSSEDESSE UN LIBRO E UNA PENNA

Ricordo che il guidatore del tuk-tuk che mi condusse ai campi di morte mi ammonì di non porre domande alla gente locale, facendo l’esplicito gesto di un coltello che ti sgozza. Come dire che essere curiosi su quei fatti era tuttora pericoloso. In effetti, diversi autori materiali delle stragi continuavano a girare per Phnom Penh e dintorni come niente fosse. Qualcuno di essi aveva persino trovato il tempo per risposarsi e fare diversi figli. Tutta questa storia è stata per me di grande insegnamento. La sofferenza di questa gente, di queste donne, di questi bambini torturati senza un briciolo di pietà mi è rimasta incisa nel di dentro. Possedere un paio di occhiali, delle penne a sfera, qualche libro da leggere, era sufficiente per ricevere una sentenza di morte da parte di questi assassini seriali.

LA CAMBOGIA ERA UN PAESE STRAORDINARIO E DI CULTURA MILLENARIA

Da tener presente che la Cambogia prima degli anni ’70 era per molti aspetti uno dei più sicuri, felici e ricchi stati dell’Asia. Aveva ritrovato un grande condottiero come il giovane principe Syhanuk, e grazie a lui era riuscita a mantenere una situazione di neutralità rispetto al conflitto innescato dagli americani nel Vietnam. L’intera penisola indocinese proveniva da una colonizzazione francese e non aveva nessun interesse a finire preda di una nuova colonizzazione americana. Ma quando hai a che fare con gli Stati Uniti, ti puoi aspettare di tutto, fuorché bene.

TUTTO HA INIZIO CON LA CONFERENZA DI GINEVRA DEL 1954

Il 2 settembre 1945 il Partito comunista guidato dal leader Ho Chi Minh proclamò l’indipendenza del Vietnam dal dominio coloniale francese. I francesi, per riprendere il controllo della loro ex colonia, rafforzarono la loro presenza nel Vietnam del Sud e combatterono con il supporto degli Stati Uniti, fino a quando, definitivamente sconfitti, dovettero lasciare il paese. Nel 1954 la Conferenza di Ginevra divise il Vietnam in due parti: il Vietnam del Nord, una repubblica democratica guidata da Ho Chi Minh, con capitale Hanoi, che si avvaleva dell’appoggio della Repubblica Popolare Cinese e dell’Unione Sovietica, e il Vietnam del Sud, con capitale Saigon, sostenuto da Stati Uniti, Australia e altri paesi occidentali.

MANIPOLAZIONI AMERICANE PER BLOCCARE L’INDIPENDENZA DEL VIETNAM

Gli accordi di Ginevra prevedevano che nel 1956 avrebbero dovuto tenersi regolari elezioni per unificare la nazione, ma tale impegno non venne mai rispettato: la situazione del Vietnam si era inserita nella logica della guerra fredda allora in atto, e perciò il governo della Repubblica sudvietnamita e gli Stati Uniti non avevano alcun interesse a far svolgere elezioni democratiche che avrebbero chiaramente favorito l’unificazione dell’intero paese sotto la sfera comunista.

AMERICA: UNA NAZIONE NON DI UOMINI VERI MA DI PECORE

L’America la conosciamo ormai troppo bene per sorprenderci o meravigliarci. È da sempre bravissima a inventare malattie contagianti come l’AIDS e il Covid, oppure a trovare dei pretesti per scatenare delle guerre, come nel caso del conflitto in Ukraina. Nel caso del Vietnam, il casus belli fu un falso affondamento di un naviglio militare americano da parte della marina nord-vietnamita, quando furono gli americani stessi ad affondare tale nave-vedetta al fine di giustificare le successive ritorsioni e i massicci attacchi aerei contro il Vietnam. Venne definito “L’incidente del Tonchino” e William Lederer, un coraggioso giornalista americano, lo descrisse magnificamente nel suo testo “Una Nazione di Pecore”. Il Vietnam, presieduto da Ho Chi Minh, era tutto sommato uno stato pacifico alla ricerca della propria unificazione nazionale, anche se i suoi VietCong combattevano una logica guerra di liberazione contro il governo-fantoccio di Saigon.

IL GOVERNO FANTOCCIO DI NGUYEN VAN THIEU

La Repubblica del Sud Vietnam fu costituita ufficialmente l’8 giugno 1969, durante la guerra del Vietnam. Si trattava di un governo clandestino filo-americano presieduto da Nguyen Van Thieu. Il Vietnam era comunque un paese che puntava ad una unità nazionale contro l’aggressore americano e il suo corrotto alleato Van Thieu. Tutti ricordano tra l’altro le decine di monaci buddhisti che si sono datti fuoco a Saigon contro la presenza americana nel loro paese.

IL COLPO DI STATO DI LONG NOL APPOGGIATO DALLA CASA BIANCA

Tornando alla Cambogia, Syhanuk era riuscito a tenere il suo paese fuori dal conflitto, nonostante i vietnamiti avessero più volte compiuto atti ostili contro le postazioni cambogiane di confine. Quello che fece precipitare la situazione furono i bombardamenti americani della Cambogia che inflissero gravissimi danni al paese. Tali bombardamenti vennero infatti realizzati senza alcuna intelligenza, condotti da grandi altitudini, con effetti dannosi sulla popolazione civile e nessun risultato sul piano militare. Questo contribuì anzi alla presa del potere da parte di Pol Pot.

TONNELLATE DI BOMBE SUL VIETNAM E SULLA CAMBOGIA

Sotto la direzione del presidente Richard Nixon e del suo segretario di stato Henry Kissinger vennero scaricate lungo il sentiero Ho Chi Minh, corrispondente al corso dei fiume Mekong, 2,7 tonnellate di bombe, senza contare il napalm usato senza alcun risparmio. Questo portò inevitabilmente il filo-occidentale principe Syhanuk verso la sinistra, verso la Cina e l’Unione Sovietica. Mentre il principe si trovava in visita a Parigi (nota la sua ammirazione per il generale De Gaulle), ci fu a Phnom Penh il colpo di stato da parte del generale Long Nol, supportato ovviamente dalla Casa Bianca. Correva l’anno 1970. Long Nol rappresentava per gli Stati Uniti l’uomo forte della situazione, l’alternativa a un Syhanuk monarca sinistroide, anche se Long Nol era odiato in Cambogia, era un tipo bizzarro, astrologo, e tutt’altro che un leader amato e affidabile. L’esatto contrario di Syhanuk, amato e rispettato come vero condottiero, al punto che si mescolava alla folla senza nemmeno una guardia del corpo.

UN POPOLO CAMBOGIANO RICCO DI CULTURA

Syhanuk era un semidio nel 1969. Era adorato come un eroe. Sapeva scherzare, sapeva stare in mezzo alla gente, sapeva fare battute divertenti, sapeva ricordare aneddoti. Aveva tenuto fuori il paese dal conflitto USA-Vietnam, cosa di non scarso significato. Nel paese suonavano complessi di musica jazz. Il paese seguiva la strada tracciata dagli antenati. Dopotutto la Cambogia aveva una storia solida e stabile di oltre 1000 anni. Angkor Wat, celebre tempio ai confini della Thailandia, è il più grande monumento religioso del pianeta, occupando un’area che si estende per 162,6 ettari. Venne dedicato a Vishnu dagli imperatori Khmer.

GLI STATI UNITI GETTARONO LETTERALMENTE IL PAESE NELLE BRACCIA DI POL POT

Gli Stati Uniti ancora una volta si dimostrarono inetti ed incapaci di capire la situazione. Pensavano di portare sviluppo e democrazia in quel paese e commisero invece un gran crimine in nome della loro presunzione. Tutto questo cambiò drammaticamente il destino della Cambogia. Nell’agosto 1975 i Khmer Rossi arrivarono trionfanti dalla macchia e dalle zone periferiche del paese, entrarono in Phnom Penh e assicurarono la gente che le ostilità erano finite e superate. Lo stesso Syhanuk diramò un appello al paese in supporto ai Khmer Rossi.

LE INTERESSANTI CONFESSIONI DEL PRIMO MINISTRO HUN SEN

Interessanti le rivelazioni rilasciate ultimamente dall’ex primo ministro cambogiano Samdech Hun Sen. “Primo punto ho sempre amato il principe Syhanuk e mi sono opposto duramente al colpo di stato di Long Nol. Secondo punto è che ho visto con i miei occhi l’aggressione e i bombardamenti sul mio paese da parte delle forze americane congiunte a quelle sud-vietnamite. Il mio paese era libero e indipendente, non doveva nel modo più assoluto subire una aggressione da chicchessia”.

UN INTERO PAESE LASCIATO IN BALIA DI UNA BANDA DI CRIMINALI DROGATI DA ASSURDE IDEOLOGIE

I Khmer Rossi vinsero la guerra e tutti pensarono che le ostilità fossero del tutto cessate. Avevano promesso pace e benessere per tutti. E noi accettammo di venir fuori, lasciando il paese nelle loro mani. Si trattò di un gravissimo errore.

HENRY KISSINGER RESPONSABILE DEL PEGGIORE GENOCIDIO DELLA STORIA

Lo stesso Bernie Sanders, ha affermato che Henry Kissinger è stato il più distruttivo segretario di stato della storia americana e mondiale. “Mi sento orgoglioso di affermare che Henry Kissinger non è tra le persone amiche o tra quelle che stimo”. “Non prenderei mai un consiglio da un personaggio così privo di cultura, di umanità e di saggezza”. Tant’è che, nel caso della Cambogia, è da ritenersi responsabile del maggior genocidio della storia, dove nel giro di 5 anni sono state fatte fuori nei modi più atroci 3,5 milioni di persone libere e oneste su un totale di 11 milioni, qualcosa di allucinante. I bombardamenti indiscriminati su questo paese hanno creato l’alibi e la premessa per l’inserimento al potere delle truppe di Pol Pot, e per le successive stragi giornaliere.

UN PAESE LEADER NEGLI IMBROGLI, NELLE FARSE E NEI VELENI

Una considerazione che non può sfuggire alle nostre attenzioni è che le cose peggiori che succedono nel nostro pianeta provengono tutte da quel paese chiamato Stati Uniti d’America, un paese che dovrebbe essere la culla della libertà, del benessere, dell’amore tra i popoli, e dei più alti valori, e che invece continua a distinguersi per gli imbrogli, le farse e le peggiori manipolazioni a danno dell’umanità.

UN PAESE GESTITO E DIRETTO DA FURFANTI E DA TRUFFATORI

Sia che si parli di contagi virali e di pandemie, o che si parli di guerre in Ukraina, paese strettamente legato alla Russia, troviamo sempre le medesime manipolazioni e i medesimi personaggi, troviamo sempre la presenza di presidenti incapaci e in malafede, la presenza della CIA e del Pentagono, troviamo sempre gli Anthony Fauci, i Bill Gates, le grandi banche, i falsari che emanano liberamente dollari falsi con su stampato “In God we trust”. Troviamo gli autori dei peggiori misfatti, come la spinta verso i 5G e verso la demolizione della salute che ne deriva.

L’AMERICA RIMANE QUELLA SOLITA, QUELLA DI SEMPRE

Grandi raggiri e grande incapacità di comprendere le situazioni dei popoli e dei paesi via via sottoposti alla sua aggressione. Questa è l’America. Così si è verificato in Iraq (vedi armi di distruzione di massa mai possedute da Saddam Hussein), così è successo in Afghanistan (paese arretrato fin che si vuole ma degno di rispetto), così è successo con la Bosnia e la Libia di Gheddafi, e così sta andando in Ukraina.

UN GRANDE PAESE DI NOME MA NON DI FATTO

Come dicevo sin dall’inizio nulla di che sorprendersi e nulla di che rimanere delusi. Questa è l’America, paese grande di nome, grande di armamenti e di testate nucleari, ma assai piccolo in termini di valori morali.

Valdes Sepich Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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