CLOSTIDRIUM DIFFICILE E DEVASTANTI TRATTAMENTI OSPEDALIERI

da 17 Gen 2015Clostridium Difficile

LETTERA

FINO A 4 MESI FA LA MIA VITA SCORREVA FELICE E NORMALE

Gentile Dr Vaccaro. Mi chiamo Marta ho 32 anni e il mio intestino è maciullato. Nel 2004 ho avuto la diagnosi di “Malattia di Crohn” dopo anni di abuso farmaci. Fino a quattro mesi fa la mia vita era  semplice e fatta di piccole cose. Sono sempre riuscita a portare a termine importanti traguardi, il diploma, la laurea in Biologia di cui vado molto fiera, nonostante non mi abbia aiutata molto nel contrasto all’ infausta malattia.

CONTRAZIONE DEL CLOSTRIDIUM DIFFICILE E DISSENTERIA CROHN

Ho sempre avuto un approccio positivo nelle cose ma qualcosa recentemente si è rotto. Dopo un periodo di stress ho contratto il Clostridium Difficile e la mia vita non è piu la stessa. Non esco piu di casa da 4 mesi. Il bagno è la mia seconda dimora. Inizialmente i medici davano la colpa al Crohn, poi all’ansia, poi al Crohn e ansia insieme. Finalmente, dopo mesi di dissenteria scopro che si tratta di Clostridium Difficile e inizio ad assumere il metronidazolo, un antibiotico che mi distrugge.

EFFETTI MICIDIALI DELL’ANTIBIOTICO METRODINAZOLO

Trattasi di un farmaco che mi causa shock ipovolemico, dissenteria incontrollabile e fortissima tristezza mentale. Mai avevo sperimentato tanta tristezza in vita mia, neanche alla morte di mio padre. Tutto questo mi ha portata ad un primo ricovero d’urgenza, seguito da altri 3 viaggi in pronto soccorso, sempre dimessa e valutata poi con la diagnosi di diarrea da stress.

MI ACCOMPAGNA UNA PESANTE TRISTEZZA MENTALE

Ora ho ancora scariche, 37 di febbre, dolori addominali molto intensi e una forte tristezza mentale. Al punto che spesso sono portata a pensare cose molto brutte. Sono veramente esausta e i medici paventano l’uso della Vancomicina la quale ha reputazione di essere un farmaco potentissimo dagli effetti avversi pericolosi.

ASSUNZIONE ABNORME DI FARMACI, PERDITA DEL LAVORO E DISPERAZIONE AI MASSIMI LIVELLI

Non può nemmeno immaginare quanti farmaci io abbia assunto in meno di 6 mesi. Una vera e propria farmacia. Per non parlare dell’esborso economico. Come ciò non bastasse, ho anche perso il lavoro!!! Oramai nauseata da tutti questi tentativi sul mio corpo le chiedo da disperata come sono un parere a riguardo. Esistono terapie naturali? Sono fortemente intenzionata a percorrere la via della natura. Ringraziandola anticipatamente per il suo prezioso consiglio porgo distinti saluti.
Marta

*****

RISPOSTA

UN INTESTINO MACIULLATO DAGLI ANTIBIOTICI PIÙ CHE DAI BATTERI

Ciao Marta. Clostridium Difficile? Direi di no. Il tuo problema lo chiamerei Metrodinazolo Difficile, o Mentalità Medica Difficile. Sentiamo comunque qui di seguito l’impostazione medica, che ho sintetizzato da internet e dai testi in mio possesso, prima di fare le mie conclusioni di tipo igienistico.

DESCRIZIONE DEL CLOSTIDRIUM DIFFICILE

Clostridium difficile o CD è un batterio patogeno appartenente alla famiglia Clostridiacee. Come tutti i clostridi è un bastoncello Gram+ anaerobio. I fattori di virulenza della Clostridium Difficile Infection o CDI sono le enterotossine, le spore e l’enzima ialuronidasi. Questo bacillo si trova normalmente nel microbiota umano per cui, se si utilizzano per lungo tempo antibiotici, questi possono distruggere anche quei batteri che tengono confinato il Clostridium, il quale può prendere così il sopravvento e provocare crampi addominali e malattie varie, come la colite pseudo-membranosa. Queste malattie hanno un decorso benigno e sono auto-limitanti tranne nel caso in cui ci siano complicanze che possono compromettere la parete intestinale con un possibile passaggio in circolo del bacillo, con conseguente sepsi e quindi pericolo mortale.

COLITE PSEUDO-MEMBRANOSA PMC E POSSIBILITÀ DI GRAVI COMPLICAZIONI

La diarrea da CDI è causa del 15-20% di tutte le diarree associate all’uso degli antibiotici ed è associata ad alta morbilità e mortalità in ambito sanitario. Circa il 3-5% dei casi può sviluppare colite pseudomembranosa da CD, con complicazioni gravi come:

  • Perforazione
  • Ileo grave con megafono tossico
  • Shock settico per setticemia refrattaria
  • Colectomia di emergenza
  • Morte

Tutte queste manifestazioni sono correlate alla CDAD (Clostridium Difficile Associated Disease) o malattia associata alla CDI, ossia alla Clostridium Difficile Infection.

BATTERIO CD ANTIBIOTICO-RESISTENTE

Nell’organismo il CD è onnipresente. Colonizza l’intestino di una piccola percentuale di individui sani e non infetti, che sono meno del 5%. L’esposizione agli antibiotici è associata al suo sviluppo eccessivo e alle manifestazioni patologiche della malattia successiva (infezione endogena). Poiché il CD è resistente alla maggior parte degli antibiotici, esso è in grado di svilupparsi durante una terapia antibiotica. Esso si trasmette da persona a persona per via fecale-orale.

MALATTIA NOSOCOMIALE ESOGENA

Il batterio forma spore resistenti al calore, che si ritrovano in un ospedale in soggetti ricoverati per lunghi periodi di tempo. Può essere rintracciato in quasi tutte le aree dell’ospedale. Le spore possono essere rilevate nelle stanze d’ospedale di pazienti infetti, soprattutto intorno ai letti e bagni, e per questo può essere una fonte di infezione esogena, ossia di malattia nosocomiale. Una volta che le spore vengono ingerite, superano pressoché indenni la barriera gastrica essendo acido-resistenti, e il batterio si evolve nella propria forma vegetativa nel colon, dove si moltiplica.

OLTRE 10 MILIONI DI INFETTATI/ANNO E OLTRE 14000 MORTI/ANNO

Attualmente si stima che questo organismo infetti oltre il 30% dei soggetti ammessi negli ospedali degli Stati Uniti, rendendo la colite da CD una delle più comuni infezioni nosocomiali. Si stima, inoltre, che nei soli Stati Uniti ogni anno circa 10-12 milioni di adulti siano infettati da questo organismo, con una cifra alquanto sinistra di 14 mila morti/anno. Lo sviluppo della malattia negli anziani è particolarmente grave e frequente in quanto questi vengono ricoverati più spesso e per periodi più lunghi. Si stima che circa l’ 1,5% dei pazienti ambulatoriali che ricevono antibiotici svilupperanno la CDAD. Secondo il dr Erik Dubberke della Washington University di St. Louis, ogni anno negli USA 500.000 americani sono infettati dal CD in ambiente ospedaliero.

ESPERIMENTI OLANDESI MEDIANTE DONAZIONI FECALI DI SOGGETTI SANI

Che l’infezione ricorrente da CD sia difficile da trattare e che il fallimento delle terapie antibiotiche sia pressoché totale, è un fatto dimostrato. Gli ultimi tentativi nel settore sono quelli condotti dalla Nederland Organization for Scientific Research, dove si è fatto un test di raffronto tra un regime iniziale a vancomicina, seguito da lavaggio intestinale, e un secondo test basato invece su donazioni fecali intestinali da parte di donatori sani. Alla fine il secondo metodo avrebbe rivelato risultati migliori rispetto alla via antibiotica della vancomicina, con un incremento della diversità batterico-fecale nei pazienti di CDI.

RICHIAMO DI LEUCOCITI E ULTERIORI DANNI CELLULARI

La colite pseudo-membranosa PMC è la più grave patologia provocata dal CD. Prevede l’instaurarsi del microrganismo con conseguente produzione di tossine che andranno ad interagire con gli enterociti glicosilando numerose proteine e avviando meccanismi apoptotici. La liberazione di catechine in concomitanza con la morte cellulare richiama in loco un cospicuo numero di cellule della difesa immunitaria le quali, mantenendo lo stato di infiammazione, danneggeranno ulteriormente le cellule. L’accumulo di detriti cellulari, muco ed altro sulla mucosa intestinale produce la pseudomembrana che andrà progressivamente espandendosi alla mucosa intestinale. La colite PMC è spesso associata a insufficienza renale cronica e a disidratazione.

NESSUN CAN-CAN TERRORISTICO DA PARTE DELL’IGIENISMO

Fin qui le spiegazioni e le teorie derivate da fonte medica. In realtà, la Health Science o Igiene Naturale non fa il can-can terroristico di cui sopra, e addirittura assolve totalmente il CD da ogni responsabilità. Lo fa con tutti i microrganismi. Essi vivono in simbiosi e a volte in simbiosi-disbiosi con noi, sia che si tratti di batteri, vivi, intelligenti, utili e dannosi, preziosi ed opportunisti, capaci di moltiplicarsi e di ridursi secondo le necessità corporali, sia che si tratti di virus endogeni o meglio di detriti cellulari da normale moria fisiologica del ricambio.

LA RESPONSABILITÀ BATTERICA È UN COMODO SCARICABARILE

Siamo fatti di 100 trilioni di cellule, ma anche di 1000 trilioni di batteri, tra cui il CD, parte integrante della nostra flora intestinale. Il fatto che esso sia presente in determinate forme di colite diarroica non significa affatto che sia responsabile dei disastri imputatigli dalla medicina, che lo vuole trasformare in una specie di nuovo Aids della situazione. Un po’ come nel caso dell’Helicopter pilori accusato impropriamente di causare tutte le ulcere dello stomaco.

DIETA OSPEDALIERA E TRATTAMENTI ANTIBIOTICI SONO I VERI COLPEVOLI DEI MICIDIALI GUASTI INTESTINALI

La realtà è che la colite si sviluppa per motivi ben precisi e molto più seri. Parliamo di malattia tipicamente iatrogena-ospedaliera, fatto riconosciuto distrattamente dai medici stessi. Che succede negli ospedali? Non sono tanto le spore contagianti, terrore indotto di ogni persona che visiti un ospedale o che ci lavori dentro o che ci viva nei dintorni. Il fattore ammalante è la micidiale accoppiata dieta-farmaco in vigore negli ospedali del mondo intero.

PUTREFAZIONE E INSUFFICIENZA RENALE SONO FRUTTO DELLE DIETE CARNEE

Il CD è ovviamente un batterio non solo Gram+ ma soprattutto anaerobico. Si sviluppa cioè in assenza di ossigeno. Cosa significa questo? Significa che si sviluppa in condizioni di putrefazione intestinale, di disidratazione e di insufficienza renale strisciante. Ecco allora che ci avviciniamo al punto chiave e saliente della situazione. Putrefazione da cosa? Disidratazione e nefrite da cosa? Dalla dieta alto-proteica e carnofila prediletta ed imposta dalla classe medica in tutti gli ospedali. E la debilitazione dei pazienti, da cosa deriva se non dall’uso di micidiali antibiotici capaci di mettere in ginocchio persino un toro?

TASCHE E DIVERTICOLI CARICHI DI INCROSTAZIONI FECALI

Ecco allora delinearsi un quadro assai più realistico della situazione. Quando si parla di frequenti evacuazioni liquide, conosciute coi nomi di enterite, gastroenterite ed enterocolite, siamo di fronte a poderose difese organiche tendenti ad eliminare le sostanze corrotte formatesi nell’intestino, con irritazioni alle membrane e sulle pareti del medesimo, sempre per fermentazioni malsane e per stati putrefattivi, per tasche e diverticoli carichi di incrostazioni fecali e mai risolti del tutto, per complicazioni parassitarie non facili da diagnosticare.

SUCCO D’ORTICA FRESCO

Il digiuno per 1-3 giorni è la cosa più logica. Si potrà bere solo acqua o anche infusi di camomilla, di salvia o di assenzio, di valido aiuto nella purificazione intestinale. La dieta da rispettare è a base di frutta cruda di stagione, specie nespole e mele cotogne non mature, con succo di limone allungato al mattino. Anche il succo d’ortica fresca preso al mattino in tazzina allungata con acqua e miele per tre giorni la settimana ha effetti strabilianti e vince ogni affezione cronica dell’apparato digerente.

SUCCO DI CAROTA, SUCCO DI CAVOLO E USO PROVVIDENZIALE DEL PEPERONCINO

Ricordiamo che enterocolite e diarrea in particolare si contrastano efficacemente con un bicchiere di succo di carota al giorno, e con un bicchiere di succo di cavolo crudo al giorno, per 6-8 settimane fino a quando non ci si sente meglio. Il peperoncino piccante è utile per ogni ulcerazione allo stomaco, è utile mezzo guaritivo al pari dell’aglio crudo ed è mescolatile coi citati succhi. Due cucchiai di miele grezzo disciolto in un bicchiere di acqua distillata o leggera, più un cucchiaio di peperoncino secco, blocca il dolore intestinale e dona sollievo immediato al tratto gastrointestinale.

RISORSE NATURALI AMICHE NELL’ALIMENTAZIONE

Al termine della cura con succhi privi di fibre si può passare a cibo solido e fibroso con carote grattugiate, con patate e patate dolci. Risorse amiche anti-diarroiche sono la carruba e la sua farina, la manioca e la sua farina, la castagna e la sua farina, il fico d’India, more di rovo e di gelso, riso integrale, albicocche, mirtillo, ribes, zucca, rabarbaro, prezzemolo, nespola germanica.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

4 Commenti

  1. Francesco

    Come biologa immagino che tu vorrai concordare che, dentro la coppia terreno-batterio, il ruolo di variabile indipendente spetti senz’altro al terreno, essendo la flora batterica solo il mero risultato di un certo tipo di terreno e della sua coltura. Ora considera qualche semplice dato circa la durata del transito intestinale, che per uno come me che si nutre esclusivamente di frutta e di verdura è di sole 24 ore, mentre per un onnivoro è, quando tutto va bene (in assenza di stipsi, peraltro assai frequente fra gli onnivori, praticamete inesistente invece fra i fruttariani o quasi tali), di 72 ore. Sta in questa differenza di 48 ore (minimo), un tempo enorme dentro cui si consumano processi putrefattivi e fermentativi che fanno da coltura per generazioni di batteri della peggiore qualità, anaerobici e resistenti agli antibiotici, sta in questo dicevo la differenza di flora intestinale riscontrabile fra il mio intestino e quello di un onnivoro: anche su questo credo che da biologa vorrai convenire. Ne consegue, mi pare, che se vuoi cambiare la tua flora batterica intestinale e averne una esente da putrefazioni e fermentazioni varie, non ti resta allora che agire sul terreno e slla sua coltura modificando radicalmente la tua dieta in senso fruttariano (principalmente) e verduriano (verdura cruda e cotta anche in parti uguali). Sempre da biologa potrai convenire che il nostro dna contiene ogni istruzione utile per consentire al nostro organismo di crescere sano fino all’età riproduttiva e pure oltre (magari con minore “convinzione”) fino alla morte, concetto questo che l’igienismo traduce come capacità di autoguarigione del corpo, che diventa capacità effettiva quando il corpo venga messo nelle giuste condizioni che sono quelle di rispetto della sua biologia e fisiologia, tra le quali, fondamentale, la giusta dieta, quella adatta alla nostra natura, basata su digestioni leggere e poco impegnative sotto il profilo energetico e il cui combustibile è costituito essenzialmente dalla frutta. Altro insegnamento tipico dell’igienismo (su cui i medici dovrebbero riflettere maggiormente) è che la guarigione passa necessariamente attraverso la sofferenza e la malattia (crisi eliminative o detox), che ci costringono all’inazione e al riposo in funzione di recupero energetico necessario per la disintossicazione e la riparazione delle cellule e dei tessuti: un insegnamento che è tanto più attuale in un caso come il tuo che richiede un grande e profondo lavoro di recupero. Questo significa che il cambio di dieta non potrà, nel tuo caso, essere immediato, a causa della virulenza delle crisi eliminative, ma dovrà essere gestito con tutta la necessaria gradualità. La difficoltà, nel tuo caso, starà proprio nel saper gestire questo passaggio in modo corretto, senza lasciarti travolgere dalle difficoltà e dalle apparenti debacles. In bocca al lupo.

    Rispondi
  2. Francesco

    Non mi è neppure parso il caso di sottolineare l'importanza della funzionalità intestinale, davvero cruciale ai fini della corretta assimilazione dei nutrienti e quindi del corretto nutrimento cellulare (oltre che di un efficiente smaltimento delle scorie), ma è del tutto ovvio che è soprattutto su questo piano (quello cioè del nutrimento cellulare) che si gioca la partita decisiva della vita.

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  3. arvo

    Sia detto con tutto il rispetto possibile, ma non comprendo ( neanche un pò) come si possa sperare di venir fuori dai propri problemi di salute affidandosi a droghe sintetiche assunte in serie, con tale leggerezza, non curanza, direi quasi …irresponsabilità. Oltretutto da parte di chi è ben edotto in materia. Non sembri cattiva o polemica la mia impostazione. Ma persino quei medici che vivono per prescrivere farmaci, quando passano dalla condizione di avvelenatori a quella di malati, si guardano in giro e cercano talvolta soluzioni alternative. Insomma loro stessi mostrano di non crederci veramente……almeno in molti casi. Sono ovviamente daccordo con Valdo e Francesco e proprio recentemente ho avuto modo di osservare un caso simile ( almeno negli effetti della patologia, non nelle cause scatenanti ed origini del problema) dove un semplice ricorso ad un prodotto alternativo agli antibiotici ha avuto un risultato sorprendente, del tutto inaspettato. Sempre da curomani, ma con l'unico effetto di TAMPONE della situazione, che appariva alquanto drammatica. Poi si è posta subito la necessità di guardare alle cause vere del problema, per trovare soluzioni reali, sulle quali si sono ben espressi Valdo e Francesco nel commento.

    Rispondi
  4. arvo

    Ecco cosa mi è capitato di osservare questi giorni. Un anziano, padre di un amico, è morto la settimana scorsa dopo un bel ricovero "corroborante" in ospedale. Da giovane beveva alcolici e poi era piombato nella cirrosi….immancabile in questi casi. Ebbene, per 20 anni l'aveva tenuta a bada con una buona alimentazione, senza far cure farmacologiche di nessun genere. Vita in campagna, pochissime proteine animali, niente porcherie da supermercato. Non il massimo, non il vegano crudismo tendenziale, però al riparo dai danni derivanti dalla comune alimentazione onnivora. Poi qualche calcolo renale. A quel punto ricovero in clinica e via con i farmaci e soprattutto con i bei menù a base di pollo, minestre ospedaliere e proteine a go-gò. I valori del fegato, fino a quel momento tenuti accettabilmente sotto controllo, rapidamente sono sballati. Per la gioia della nuora che aveva fatto di tutto per scongiurare quella situazione. Poi il ritorno a casa dove la moglie ha continuato con il menù ospedaliero "curativo", lontano dal controllo del figlio e consorte. Il risultato finale è stato quello citato, come era da immaginarsi. Ora ci si può chiedere : chi provvederà ad incriminare i responsabili? La risposta è….nessuno.
    E quanti casi come questo capitano tutti i giorni?

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