IL CONTRARIO DELL’AMORE SI CHIAMA INDIFFERENZA

da 3 Ago 2017Etica, Consapevolezza e Spiritualità

UNA RISPOSTA CHE SPIAZZA MA CHE FA ANCHE RIFLETTERE

A volte mi chiedono quale sia l’opposto dell’amore. Molti si aspettano che risponda odio, in coerenza con i contrari del dizionario. Al che io invece rispondo che il contrario dell’amore è l’indifferenza, causando pure una certa sorpresa. E quale è il contrario dell’empatia? Forse l’egoismo? No Fidel risponde ancora l’indifferenza. E così avanti.

L’INDIFFERENZA PREVALE E PREDOMINA SU TUTTO

E quale entità potrebbe racchiudere e rappresentare tutto questo contrario? Forse il Dio inventato e creato dall’uomo. Indifferente alle preghiere, indifferente alla disperazione dei deboli, indifferente alla distruzione di intere aree del pianeta e conseguentemente alle sorti di animali che scompaiono e di intere civiltà umane annientate e sepolte. Indifferente a uragani, maremoti, terremoti, tsunami, meteoriti ed altro ancora. Indifferente alla catena del cibo e della sopravvivenza che necessariamente sacrifica e penalizza  il più debole.

PER PARADOSSO È IL CREATORE CHE DAREBBE IL CATTIVO ESEMPIO

Nessun uomo creato da questo Dio è capace dell’indifferenza che lo stesso Creatore dimostra di avere per le cose e le vicende dell’universo.

Fidel Natarella

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COMMENTO

L’INDIFFERENZA È UNA AUTENTICA IATTURA UMANA

Ciao Fidel. Hai pubblicato in Olanda, in lingua olandese, queste tue riflessioni già in febbraio. Per qualche motivo tecnico le leggo solo adesso e ti chiedo venia. Non dovrei aggiungerci nulla, perché i pensieri filosofici, come del resto le poesie, sono delle perle artistiche. Perle da gustare e non da commentare. Ma sono abituato a dialogare con te su ogni cosa e quindi infrango un po’ le regole. Mi trovo completamente d’accordo sul fatto che l’indifferenza rappresenti il fulcro centrale di tutte le storture e di tutti i limiti umani.

TANTE BRUTTURE NON SUCCEDEREBBERO

Molte cose orrende non succederebbero se al posto dell’indifferenza ci fosse amore verso se stessi e verso il prossimo. Non succederebbe che un ragazzo di 24 anni spari 4 colpi alla sua ragazza che fuggiva e cercava invano di rinchiudersi in bagno, per poi rivolgere l’arma contro se stesso e farla finita, come successo ieri. Non succederebbe che una sedicenne muoia per le pillole di droga fornitegli dal suo fidanzato, sempre ieri. Non succederebbe che molti mariti o compagni o amanti continuino a massacrare le proprie donne nel momento che esse vogliono troncare una relazione per loro divenuta guasta, insensata e priva di motivazioni. Non succederebbe nemmeno che 170 miliardi di creature innocenti e aventi pieno diritto alla vita e al rispetto vengano barbaramente massacrate ogni anno, al ritmo di 5390 al secondo, nel corso delle 24 ore di ogni giorno incluse domeniche, pasque e natali.

UN DIO CHE SI DISTRAE E SE NE VA IN VACANZA LASCIA UN PO’ A DESIDERARE

Verissimo anche che l’uomo, quasi per crearsi un alibi e una scusa alle proprie carenze caratteriali, si è inventato uno scaricabarile prestigioso e universale chiamandolo Dio, attribuendogli ogni colpa e ogni responsabilità, quasi si fosse ingegnato a creare il mondo delle meraviglie per poi stancarsene e prendersi delle colpevoli distrazioni o per andarsene in vacanza su qualcuna delle sue galassie preferite.

LA STUPIDITÀ MANIFESTA DEL CREDERE SOLO NELLE COSE CHE SI TOCCANO

La realtà è che la Natura è governata da leggi precise ed immutabili con in testa quella di causa ed effetto. Ovvio che siamo a corto di informazioni e di dettagli su ogni aspetto della nostra esistenza, sul come-dove-quando-perché. Però siamo dotati di antenne percettive che, se propriamente attivate, ci fanno percepire la logica e la morale dell’esistenza. Il materialismo, il restare con la mente nell’aspetto fisico, il credere che la vita sia fatta delle sole cose che vediamo con gli occhi e tocchiamo con le dita, è stupidità manifesta, non ci aiuta a capire, diceva giustamente Giordano Bruno, grande anima e grande indimenticato maestro.

SIAMO AFFLITTI DA IMPERMANENZA FISICA MA ANCHE BENEFICIATI DA UNA CONTINUAZIONE SPIRITUALE

Occorre prendere nota che siamo esseri complessi che vivono in stato di provvisorietà e di impermanenza sul piano fisico, e che ospitiamo al nostro interno un contenitore spirituale chiamato anima, destinato alla sopravvivenza, all’evoluzione, alla comprensione graduale e progressiva di tutti i meccanismi superiori che governano la natura, il mondo e noi medesimi che ne facciamo parte integrante. Viviamo a rate o a cicli di reincarnazione, per cui il nostro capitale karmatico-culturale-spirituale non finisce disperso e annientato ma trova modo di procedere con la prossima nascita. Più avanzati, dotati ed evoluti siamo e più cose percepiamo. Il Creatore poi non è di certo una entità esterna a noi e staccata da noi. Se vogliamo, noi siamo frammenti della divinità che entra in tutte le cose e le percorre in lungo e in largo. Nessun dogma per carità. È soltanto l’abbozzo di un mio modesto pensiero ampiamente condiviso. Ognuno è libero poi di formulare la propria visione delle cose.

GIOVANIN E IL CIMITERO DEGLI INGLESI

Un mio amico degli anni scorsi era Giovanin, e prendeva cura del Cimitero degli Inglesi caduti in Italia nell’ultimo conflitto mondiale. Il cimitero, con una serie ordinata di tante croci bianche si trova a lato della SS Pontebbana che da Udine va verso il Nord, all’altezza del Carrefour di Tavagnacco. Il suo compito era di tenere sempre in ordine il sacrario, tagliare l’erba, e mantenere il luogo netto e pulito. Ma passando giorni interi da solo in mezzo a centinaia di tombe, finiva chiaramente per leggere i nomi dei soldati e per chiacchierare un po’ con loro, anche se non masticava certo la lingua inglese.

UNA BESTEMMIA SEGUITA DA UN SEGNO DELLA CROCE

A quel tempo ero ragazzo e tenevo l’amministrazione per un’azienda della zona. Il mio ufficio si trovava non lontano da quella località e a due passi da casa sua. Passava spesso a trovarmi in bicicletta, sbuffando per la sfaticata giornaliera e mi raccontava del più e del meno. Tirava giù regolarmente una bonaria bestemmia alla friulana (‘io boe) come premessa e poi si ricredeva e si faceva il segno della croce. “Se Dio non esiste valga la bestemmia, perché non è possibile far morire tanti ragazzi di 20 anni per guerre assurde”, diceva. “Se però Dio esiste, valga il mio segno di croce, perché non ci capisco niente e mi rimetto alla sua volontà”. Mi faceva anche ridere. Ma trovo che avesse perfettamente ragione.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Michela Bardi

    è come quando vedo gente che guida la propria macchina, attraversa un gatto, ma la macchina non rallenta, tanto quel gatto ce la fa’.. è così stupido pensare che possa improvvisamente fermarsi.. quanto è presuntuoso l’uomo ! e poi se la volta dopo succede l’incidente è stato stupido quel gatto, però qualcuno lo ha visto come guida presuntuoso quell’uomo ( o donna) ! ma la gente non ha coscienza, non ha amore .. ecco perché il mondo va sempre a rotoli ! ma.. ti insegnano fin da piccoli a non amare, a non ragionare, perché vi è paura .. e poi non si sa di che .. almeno qui in Italia dove vivo io .. ma tutto quello che trasmettono dai telegiornali .. c’è molto da avere paura …. ! Quand’ero giovane pensavo si potesse cambiare il mondo, e sicuramente si può, ma c’è molto da fare.. c’è molto da allearsi anche se il termine è bellico … dobbiamo essere in molti a cercare di aprire il cuore degli uomini ! .. sarà una storia lunga quanto tutta la storia del mondo, di questo nostro mondo … tanto che a volte ti senti stanco .. ed è facile mollare. E’ brutto finire con questa parola.. infatti ci rialzeremo e continueremo a professare la nostra “illuminazione”

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