FRATTURA METATARSO E ODIOSA IMPOSIZIONE EPARINA

da 25 Giu 2013Patologie muscoloscheletriche e connettivali

LETTERA

GAMBA INGESSATA E INIEZIONI A SORPRESA

Ciao Valdo, oggi sono demoralizzata e arrabbiata. Ed anche angosciata! Ho preso una brutta storta al piede con frattura del metatarso. Ieri mi hanno messo il gesso da portare per 30 giorni, riposo ed eparina da iniettare in pancia. Quando me lo ha detto l’ortopedico sono rimasta basita. Ho 38 anni e nella mia vita ho subito tre interventi per frattura. A 15 anni mi son procurato la prima frattura scomposta di clavicola in seguito ad una brutta caduta. A 20 altra frattura scomposta all’omero a causa di un incidente d’auto. Ma mai ho sentito parlare di eparina e mai nessuno me l’ha prescritta.

LA MALASANITÀ ESISTE COMUNQUE

Ieri al medico gli ho detto proprio questo e mi son sentita dire: “Signora adesso è così!” con tono seccato. Mi ha detto che lui me lo doveva prescrivere perchè se non lo prescrive e succede qualcosa rischia una denuncia e poi si viene a parlare di malasanità (parole sue). Beh, di malasanità parlerei ugualmente, a prescindere dall’eparina, visto che non ho trovato anima viva che mi accompagnasse da un piano all’altro dell’ospedale.

UN DRAMMATICO SALISCENDI OSPEDALIERO

Avevo la frattura al piede. In radiologia mi hanno detto di non appoggiare il piede a terra ma mi hanno spedita due piani più su. Arrivataci faticosamente, mi hanno detto che dovevo scendere al pronto soccorso per fare il modulo per il gesso, poi da lì salire di nuovo per l’applicazione del gesso! Una situazione demenziale, ospedale deserto, non c’era ombra di infermiere, nessuno che ti desse una mano.

EPARINA IN FUNZIONE FLUIDIFICANTE E ANTITROMBOTICA

Tornando all’eparina, ho risposto al medico che lui doveva fare certamente il suo lavoro ma che aveva anche il dovere di rispondere alle mie domande, che io avevo tutto il diritto di sapere cosa mi stava prescrivendo. Moderando il tono, ma sempre un po’ seccato mi ha detto che l’eparina serve per scongiurare rischi di trombosi.

UN MESE DI INTOSSICAZIONE EPARINICA NON È DAVVERO IL MASSIMO

Sono andata via perplessa, ho telefonato al mio medico generico che sa che son vegana e che non assumo medicinali (o meglio, evito di assumerli) e le ho palesato le mie perplessità. Pure lei mi ha consigliato di fare le punture, dato che il rischio effettivamente c’è, dovendo stare ferma per 30 giorni. Inoltre ho sentito un conoscente fisioterapista, e anche lui mi ha consigliato di farmi di questa cavolo di eparina. E già ieri ero arrabbiata per questo, dovendo intossicarmi per un intero mese con delle schifezze, chimiche! Ma stamattina ho fatto una ricerca sull’eparina e ho scoperto che non è affatto chimica, ma che deriva da poveri maiali uccisi! E mi vien da piangere!

HO FATTO DI TUTTO PER MANTENERMI PULITA E ORA DEVO NUOVAMENTE AVERE A CHE FARE CON ANIMALI MACELLATI

Sono arrabbiata con me stessa perchè non sono abbastanza temeraria da decidere di non fare quelle punture, perchè mi sono fatta mettere paura! Non voglio intossicare il mio corpo con parti di povere vittime macellate, ma nello stesso tempo non ho il coraggio di dire: no, non le faccio! Sono vegana da gennaio 2012, lo sono diventata per motivi etici e sono profondamente convinta e orgogliosa della mia scelta, all’etica si è aggiunto subito dopo il piacere della salute e della disintossicazione. Ben presto sono infatti diventata tendenzialmente crudista. Ho sopportato mal di testa e mal di schiena senza ricorrere agli antidolorifici. E ora?

L’IDEA DI INIETTARMI SUCCO DI BUDELLA DI MAIALINO MI DISGUSTA

Mi trovo obbligata dalle mie paure a iniettare nel mio corpo succhi di intestini animali. Ho provato a fare delle ricerche sui pro e i contro ma non ho trovato molto, cercavo qualcosa che dissipasse le mie paure. Sono arrabbiata con questo sistema medico-farmaceutico che ci riempie di paure per costringerci a consumare e a diventare suoi dipendenti. In questo mio cammino sto imparando a guardare obbiettivamente tante cose, a farmi condizionare il meno possibile dalle loro parole, dalle loro armi, a non temere. Ancora di strada da fare ne ho. Mi trovo qui e vorrei avere le conoscenze necessarie per darmi coraggio e dire “No, io l’eparina non la faccio”. Sono disgustata dall’idea di iniettarmela. Ieri è stata la prima volta e dopo avevo una sensazione di disgusto, di rabbia e nausea, massaggiavo la mia pancia nel tentativo di cancellare la cosa e non sapevo ancora da dove deriva!

LA SOCIETÀ DEL CONSUMISMO E DELLE LOBBY CI MANOVRA TUTTI A MENADITO

Ho letto in una tua tesina che a causa di un intervento anche tu hai fatto delle punture di eparina.
E allora? è proprio vero che in questa società non si può essere vegani fino in fondo? è proprio vero che non si può essere coerenti? come si fa a tornare ad uno stato di maggiore semplicità e naturalezza, a decrescere se poi ci sono situazioni in cui dobbiamo affidarci a ciò che è stato creato dalla società del consumismo e delle lobby?

LO SCONFORTO È DAVVERO GRANDE

Ma forse non è necessario affidarcisi, crediamo che lo sia perchè questo ci hanno inculcato. Eppure casi di trombosi ne esistono, e ci si trova a mettere a confronto una banale frattura e i rischi di trombosi, ne vale la pena rischiare? Scusami per questo fiume di parole ma sono veramente sconfortata, vorrei essere più armata ma mi sento impotente.

STO NORMALMENTE ATTENTA A SALI E ZUCCHERI INDUSTRIALI

Ora ti chiedo: cosa mangiare per far rimarginare l’osso nel più breve tempo possibile, per evitare di dover continuare questa pena oltre i 30 giorni? Solo l’idea mi fa rabbrividire! Io mangio molta frutta, tanta verdura, sia cruda che cotta, mangio semi e frutta secca, non bevo caffè, uso poco sale e praticamente per niente lo zucchero, evito per quanto posso le farine raffinate (a volte capita una pizza o un panino bianco o qualche tarallino), mangio sempre crudo prima del cotto.

INDICAMI COME SMALTIRE L’EPARINA E COME RICOSTRUIRE LE OSSA

Ora ti chiedo, ci sono delle verdure da prediligere per favorire il rimarginarsi dell’osso? So che tutte le foglie verdi sono ricche di folati. E inoltre, così come mangio va bene per tenere a bada l’intossicazione da eparina? Pensavo anche a qualche giorno di sola frutta appena tolto il gesso, per accelerare l’intossicazione da eparina e da raggi X (non vedo l’ora passi questo periodo!) Scusami per questa mail un pò triste, ma ormai sono diventata intollerante a determinate cose. Spero tu abbia del tempo per rispondermi. Ti ringrazio in anticipo per la tua attenzione. Un caro saluto.
Alessandra

*****

RISPOSTA

Ciao Alessandra. Hai detto la cosa giusta. Siamo negli artigli delle multinazionali. La Pfizer, non appena capita la dimensione mondiale del business, si è affrettata non solo a brevettare il metodo di estrazione e di confezionamento della droga, ma anche ad inserire nel protocollo medico-operatorio planetario l’eparina, come sostanza immancabile e di routine in ogni tipo di operazione.

TRATTAMENTO FLUIDIFICANTE PER TUTTI

Ovvio che tra 100 pazienti sottoposti a operazione chirurgiche ce ne sono 80 dal cuore forte, 15 dal cuore deboluccio e 5 dal cuore malandato. Per non fare discriminazioni e limitare l’eparina ai 5 casi critici o al massimo ai 5+15, si decide di imporre il trattamento a tutti. Stessa cosa come per l’anestetico e per l’antibiotico.

L’IMPORTANTE ERA LEGALIZZARE L’EPARINA E METTERE TUTTO A PROTOCOLLO

In pratica, se un paziente soccombe per problemi di cuore, il chirurgo sa che ha usato l’eparina e quindi è a posto. In caso contrario va incontro a grossi problemi. Il legame medico-macellaio è diventato indissolubile. Del resto sangue chiama sangue. Non esiste sala operatoria al mondo priva del suo rifornimento di eparina.

INDISSOLUBILE CONNUBIO TRA MACELLI E SALE OPERATORIE

Il connubio tra macelli e ospedali ha una lunga tradizione alle spalle. Basta pensare all’insulina originaria, al sangue caldo fatto bere agli anemici, agli organi vari usati nei tarpanti anche a insaputa dei pazienti, alle altre sostanze arraffate nei reparti di vivisezione.

NON ESISTE CHIRURGO DISPOSTO A OPERARE SENZA EPARINA

Nel caso mio ricordo di averne parlato a lungo col chirurgo, chiedendo ed ottenendo per i 4 giorni in cui ero rimasto in ospedale di limitare le iniezioni. Arrivato a casa ho disobbedito totalmente alle istruzioni e non l’ho più assunta. La gamba destra rimase gonfia per almeno un paio di mesi. Non ho la controprova per dire se con l’eparina si potesse accorciare il recupero.

CONSIGLI DIETETICI

Le attenzioni che poni nella dieta sono ottimali. Per il sangue fluido, in alternativa all’eparina ci sono alghe, tarassaco, crescione, arancia, pompelmo, asparago, pomodoro. Per favorire la ricostituzione ossea servono cavoli, carote, ravanelli, avocado, mandorle, sesamo. L’importante, nei casi di immobilità è di evitare la stitichezza, la disidratazione, il ristagno idrico, l’acidificazione delle acque. Altra cosa da non trascurare è il sole, la respirazione, il micro-movimento muscolare nervino nonostante il gesso.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. Marco

    A) Il cuore c'entra poco col rischio di trombosi. Al limite è il sistema circolatorio.
    B) L'eparina è normalmente presente in circolo e facilmente eliminata dall'organismo. Non ha significanti effetti collaterali alla riduzione dell'emostasi. Per contro, un trombo causa infarti e ischemie, con conseguente rischio di rimanere in un letto per il resto della propria vita o morte.
    C) Operando un paziente, tu rimuovi il principale limitatore all'ingresso di batteri, la pelle, permettendo loro di entrare in quantità. Non è un discorso di salute personale, ma di aver incontrato o meno quel batterio (o quei batteri) e sperare che siano in quantità ridotta grazie all'ambiente a carica batterica ridotta della sala operatoria.
    D) Operare senza anestesia? Ma hai idea di che male faccia?

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    • laroche luthetia

      Posto che sono a favore che gli animali non vengano usati come cavie e tutto il resto, ma che non ci si curi per me è assurdo. Se la vita s'è allungata, è grazie ai farmaci e al progresso scientifico. È facile parlare quando non si hanno malattie gravi ( e per fortuna). Lo sai che il troppo dolore sfinisce e può portare alla morte? Senza anestesia!?! Assurdo. Non prendi farmaci per non intossicarti ( e l'inquinamento?) e poi stai male perchè non ti curi. E che senso ha? Se devi star bene, devi star bene. Non bisogna esagerare ma d'altra parte lo sapranno i medici quello che devono fare. Non fidarti solo mangiando cavoli e carote, magari fosse così= l'uomo dell'età della pietra sarebbe morto a 100 anni. Invece, se andava bene, morivano a 30 anni al massimo. Diciamo che la virtù, come dicevano i latini, sta nel mezzo. Mangiare verdura, frutta, ecc. ok. Ma le cure vanno fatte. Poi ognuno fa quello che vuole come i testimoni di Geova, che preferiscono morire piuttosto che ricevere sangue di altri. Questa si chiama fratellanza.

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  2. Nicola Bortolotti

    Se non prendi farmaci allora perché sei andata in ospedale? Se vuoi curarti come dici tu risparmia le lamentele e stai a casa! Non prendere antibiotici alla prossima infezione, non prendere eparina al prossimo trauma così almeno non denuncerai un medico se ti verrà un embolia polmonare.

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  3. Alice Del Corso

    Ci tengo a dire una cosa. Io sono vegetariana da anni e ho fatto scelte di vita che implicassero il benessere degli animali e dell'ambiente, dall'ambito domestico a quello lavorativo. Però non posso permettermi di essere così estremista ed il motivo è molto semplice. Ho una mutazione genetica del fattore V della coagulazione. A 17 ho avuto una brutta trombosi venosa profonda che mi ha lasciato senza la vena iliaca sinistra e mi ha costretto all'uso di anticoagulanti per un anno, compresa la tanto discussa eparina. Nel mio caso, se subisco una frattura, un'operaziobe chirirgica, o perfino se rimango incinta, a meno che non assuma l'eparina, rischio di morire, o peggio di rimanere un vegetale a causa di un ictus. L'eparina sintetica di cui parli tu Valdo, io non l'ho mai vista, perché anche se c'è I medici purtroppo non la prescrivono, e si sa che senza una ricetta medica non è possibile procurarsi questo farmaco, peraltro molto costoso. Posso assicurarti per esperienza che se tu l'avessi usata per la tua gamba dopo l'operazione, questa non ci avrebbe messo due mesi a sgonfiare. La verità è che nella vita essere estremisti non è mai un bene, perché non si può mai sapere quello che ci può succedere. Signora, lei è molto fortunata perché può scegliere se assumere l'eparina e correre il rischio (perché c'è comunque un rischio anche per le persone sane, dato dalla prolungata immobilità), oppure assumere il farmaco, con tutte le conseguenze etiche che questa scelta può avere su di lei. Ma nel mio caso, io non posso permettermi di essere etica quando si parla della mia vita, devo essere realista. L'eparina mi ha salvato la vita a 17 anni, e potrebbe farlo di nuovo. Se mai esisterà in commercio un farmaco a base di eparina sintetica io sarò la prima a farmelo prescrivere, ma per adesso questa è la realtà.

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  4. Vincenzo Angelini

    Questo estremismo del cavolo mi urta…

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  5. Cucu

    Sei fulminata… Hai bisogno dello psicologo non del traumatologo!

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  6. Pippo

    Una coerenza che lascia senza parole! Ti lamenti perché ti senti costretta ad assumere eparina dai cattivi medici condizionati da bigfarma ma non hai il coraggio di agire come vorresti. Non credi neppure tu in ciò che affermi e vorresti che lo credesse chi ti legge. Credi di sapere tutto ma ne sei poco convinta e allora ti lamenti. Ma di cosa ti lamenti? della tua ignoranza? Fai una scelta di coerenza: vivi secondo natura e secondo le tue idee ma non lamentarti se in questo modo rischi di lasciare prematuramente questa valle di lacrime, del resto il nostro vivere ha un unico fine, prima o poi capita a tutti. Io però preferisco adottare i criteri della scienza e della ragione che hanno permesso all’uomo moderno di vivere meglio dei suoi antenati, se a te non piace nessuno ti obbliga, resta nella tua capanna di paglia, mangia i prodotti della terra ma non andare in ospedale quando ti senti male.

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