GAMMOPATIE MONOCLONALI, AMILOIDOSI ED IMMUNOGLOBULINE

da 16 Feb 2013Tumori del tessuto linfatico, ematopoietico e tessuti correlati

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PREOCCUPAZIONE PER UN AMICO IN FORTE DIFFICOLTÀ

Ciao Valdo, Ho un caro amico sessantenne che stava bene e che ha cominciato a lamentare qualche problema motorio agli arti inferiori e alla spalla. Finito nelle mani della sanità lo stanno letteralmente distruggendo. Ha subito in tempo breve una trasformazione fisica in negativo che lo ha reso irriconoscibile. Pare che gli abbiano diagnosticato una gammopatia. Sta tuttora facendo degli esami. Gli ho già detto di non accettare alcuna terapia farmacologica e di limitarsi a verificare le sue reali condizioni. Hai qualche suggerimento?
Cosimo dalla Puglia

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RISPOSTA

GAMMOPATIE ED AMILOIDOSI

Ciao Cosimo, l’argomento non è del tutto nuovo, e ti rimando alla mia tesina “Gammopatia monoclonale, catene kappa e tanta paura“, del 4/7/12. Cosa vuol dire gammopatia monoclonale? Gammopatia monoclonale, MGUS (monoclonal gammopathy of undetermined significance), amiloidosi, nomi diversi per segnalare la presenza nel siero di immunoglobuline clonali, cioè di immunoglobuline strutturalmente identiche (gammopatia), o strutturalmente alterate (amiloidosi). La presenza di una gammopatia monoclonale viene di norma evidenziata da un comune esame di laboratorio detto elettroforesi che analizza le frazioni proteiche del sangue.

ANALISI SU ANALISI, PAURE SU PAURE

La diagnosi di gammopatia monoclonale richiede una serie precisa di esami ematologici. Tale alterazione deve essere seguita nel tempo poiché vi è un certo rischio di evoluzione verso un mieloma. L’amiloidosi è una patologia provocata dal deposito nei tessuti di frazioni immunoglobuliniche strutturalmente alterate. È una patologia sottodiagnosticata poiché i sintomi sono molto variabili. Se non riconosciuta precocemente l’amiloidosi può comportare importanti lesioni cardiache e renali. Questo il parere medico, dove è sempre meglio un controllo in più che uno in meno, poco importa se il paziente ne ha le tasche piene o se vene ridotto a uno straccio da esami e post-esami stressanti dei quali capisce poco o niente.

ELETTROFORESI DELLE SIEROPROTERINE

Le gammaglobuline o immunoglobuline (termine abbreviato Ig) sono anticorpi che servono alla difesa dell’organismo contro agenti estranei. Chimicamente sono proteine e si trovano nel plasma dove possono essere misurate e studiate con appositi metodi di laboratorio. La presenza di una gammopatia monoclonale viene di norma evidenziata da un comune esame di laboratorio detto elettroforesi delle sieroproteine con cui si analizzano le frazioni proteiche del sangue.

IMMUNOGLOBULINE MONO E POLICLONALI

Il tracciato elettroforetico mostra in corrispondenza della frazione gamma (dove si concentrano tutte le immunoglobuline) la presenza di un picco omogeneo alto e stretto che si definisce comunemente picco monoclonale o componente monoclonale. Questa alterazione proteica salta immediatamente all’occhio del medico che ha ordinato l’esame poiché normalmente la frazione elettroforetica gamma (comprendente le gammaglobuline o immunoglobuline) è costituita da immunoglobuline eterogenee per classe e tipo (immunoglobuline policlonali). Le immunoglobuline policlonali si distribuiscono nel tracciato elettroforetico in una zona a base larga (sotto forma di una gobba arrotondata e non di un picco).

CATENE LEGGERE E CATENE PESANTI

Come sono fatte le immunoglobuline? Le immunoglobuline del siero comprendono 5 classi: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE. Le immunoglobuline più rappresentate sono le IgG (800-1600 mg/dL), seguite dalle IgA (90-400 mg/dL), e dalle IgM (40-230 mg/dL). Le IgD e le IgE sono presenti nel plasma in quantità esigue. Come struttura generale, ogni molecola di immunoglobuline è costituita da 2 catene pesanti legate fra loro e da 2 catene leggere (ciascuna legata ad una catena pesante). La classe di ogni immunoglobulina è definita dalla catena pesante (Y per le IgG, a per le IgA, δ per le IgM, d per le IgD, e per le IgE). Le due catene leggere sono di tipo k o di tipo λ.

IL CONCETTO DI CLONALITÀ

In condizioni fisiologiche le molecole immunoglobuliniche sono diverse fra loro. Infatti oltre a comprendere 5 diverse classi, all’interno della stessa classe la porzione variabile è presente in innumerevoli combinazioni pari al numero dei differenti antigeni che ne hanno indotto la sintesi. In condizioni fisiologiche le immunoglobuline sono quindi policlonali, perché generate da una popolazione eterogenea di plasmacellule, tutte diverse fra loro, cioè policlonali. Nelle gammopatie monoclonali, invece, nel midollo osseo si accumulano plasmacellule tutte identiche in quanto originate tutte da un’unica plasmacellula madre che è andata incontro ad un processo di proliferazione.

PROFILO ALTO E STRETTO DELLE MONOCLONALI

Queste plasmacellule costituiscono un clone e sono quindi monoclonali. Tutte le plasmacellule del clone producono la stessa immunoglobulina, con la stessa struttura chimica. Questa si accumula nel siero e dà origine alla componente monoclonale. Le immunoglobuline monoclonali assumono nel tracciato elettroforetico un profilo diverso da quelle policlonali. Tutte si posizionano in regione γ, ma le Ig monoclonali hanno un profilo a picco alto e stretto in quanto la loro identità strutturale le fa migrare con la medesima velocità elettroforetica. Le immunoglobuline policlonali, invece, essendo strutturalmente eterogenee, hanno un profilo a gobba con base larga.

DIFFERENZA TRA GAMMOPATIE MONOCLONALI E AMILOIDOSI

Nelle gammopatie monoclonali si hanno depositi di frazioni immunoglobuliniche strutturalmente identiche. Nelle amiloidosi invece si hanno depositi di frazioni immunoglobuliniche strutturalmente alterate. Le amiloidosi sono malattie caratterizzate da presenza di amiloide, proteina anormale o fibrina, che si accumula nei tessuti, sugli organi (cuore, reni, nervi, stomaco, fegato) e specialmente sui vasi e sui tessuti linfatici. Il deposito può essere a volte tranquillo, stabile e a sintomatico, quasi fisiologico. In altri casi può invece essere tanto diffuso da interessare diversi organi che aumentano di volume e non sono è più in grado di funzionare regolarmente.

COS’È L’AMILOIDE

L’amiloide è una sostanza granulosa derivante dalla mutazione di una proteina che, per cause sconosciute, si trasforma da solubile in insolubile. Dal momento che esistono 6000 diversi tipi di amiloidi, possiamo solo immaginare quanto difficile sia districarsi in tale matassa.

AMILOIDOSI PRIMARIE E SECONDARIE

Le amiloidosi primarie sono contraddistinte da depositi di catene leggere di immunoglobuline monoclonali prodotte allo scopo di proteggere l’organismo. Solo che, una volta assolta la loro funzione, anziché dissolversi si trasformano in fibrine di amiloide e, trasportate dal sangue, si accumulano progressivamente nei vari tessuti e organi dell’organismo. Le amiloidosi secondarie AA, derivano da diverse altre malattie e rivelano la presenza di proteina caratterizzante SAA (Serum Amyloid A), prodotta durante la fase acuta della patologia cronica, come ad esempio l’artrite reumatoide.

CONSIGLI PRATICI SUL DA FARSI

La cosa migliore, a mio avviso, è quella di concedersi un attimo di respiro e di relax. Più riposo e tranquillità e meno convocazioni sanitarie. Non esistono poi cure sicure e sostanze magiche per risolvere problematiche di questo tipo. Il sistema immunitario che ha prodotto queste anomalie conosce a menadito il modo per saltarne fuori. Non appena le temperature risalgono e il sole torna a ridarci energia, la vita risorge. Non appena troviamo alimenti più vitali, riacquistiamo grinta. Non appena mangiamo leggero digerendo al meglio, respiriamo profondo ossigenando il sistema, pensiamo positivo ricreando armonia e fiducia in noi stessi ed intorno a noi stessi, la situazione cambierà.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Saila Rossi

    Mi scusi, non ho capito bene l'ultima parte relativa ai consigli. lei sostiene che mangiando meglio, ( che sicuramente è sempre buona cosa) digerendo meglio, creando armonia intorno a se e rilassandoci un po di piu la gammopatia si possa risolvere da sola ?
    ma lei ha dati circa quello che sta dicendo ?

    Rispondi
  2. Alessio Pace

    Dott.Buongiorno.
    Volevo gentilmente chiederle un consiglio alimentare ovvero:
    Sono affetto da linfoma NH,ho fatto il trapianto autologo da 3 anni e sto in remissione di malattia.
    Purtroppo però il midollo non produce autonomamente le immunoglobuline ( IGA-IGG-IGM)nello specifico possono solamente farmi periodicamente delle sacche "IGG" (circa ogni 50-90 giorni,purtroppo mi danno sempre graivissime reazioni allergiche con shok anafilattico ed ogni volta sono costretti a seguire la procedura con i vari farmaci "salva vita"…..un dramma!!!
    Le chiedo cortesemente se in qualche alimento fosse presente,se non l'immunoglobulina stessa, ma qualcosa che possa contribuire allo sviluppo/crescita, in modo che possa quanto meno ridurre se non sospendere l'infusione della sacca che sono costretto a fare in DH.
    Grazie dell'attenzione, fiducioso in un vostro riscontro le porgo cordiali saluti.
    Alessio.

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