LEUCEMIA LINFOIDE CRONICA E IPOTESI RICHTER

da 23 Mag 2013Tumori del tessuto linfatico, ematopoietico e tessuti correlati

LETTERA

TRATTAMENTO DELLA LEUCEMIA LINFOIDE CRONICA IN FASE PEGGIORATIVA

Buongiorno, le scrivo per chiederle un consiglio Igienista e Umano. Come si può trattare la sindrome di Richter? Mia madre è affetta da LLC e ora la malattia si é trasformata in linfoma (sembra). Non so dove sbattere la testa. L’unica cosa che penso é che l’alimentazione sana é determinante per il fisico e la psiche. Aiuto! Grazie.
Francesca, da Vicenza

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RISPOSTA

ANDIAMOCI PIANO CON LE SENTENZE DEFINITIVE

Ciao Francesca, quel “sembra” che hai messo tra parentesi a fine frase ha certamente la sua importanza. Cerchiamo di essere dunque ottimisti e di vedere il bicchiere mezzo pieno, più che mezzo vuoto. Vediamo insomma di non perderci d’animo e di non darci per vinti.

LEUCEMIA LINFOIDE CRONICA TENDENTE A DIVENIRE AGGRESSIVA

La leucemia linfoide cronica LLC-B rappresenta la più comune leucemia linfoproliferativa del mondo occidentale. Col passare del tempo, questa leucemia tende a evolvere in linfoma aggressivo, e in particolare a linfoma diffuso a grandi cellule-B. Questa trasformazione patologica, è nota come sindrome di Richter, dal patologo americano Maurice Richter (1897-1988).

PESSIMISMO MEDICO AL DI LÀ DEI LIMITI

La sindrome è caratterizzata da prognosi infausta. “Sopravvivenza media di 9 mesi, con punte minime di qualche settimana e qualche caso favorevole di 15 anni”, dicono in un sito. Wikipedia è ancora più pessimista e parla di rarità di risposta positiva alle cure, per cui la sopravvivenza massima non oltrepasserebbe i 6 mesi. Ovvio che queste statistiche fanno parte A) dei casi peggiori (che rappresentano una forte minoranza in termini statistici) e B) dei casi trattati dai medici (con metodologie mediche di tipo chemio e con nutrizione stabilita dai medici). Sia a sentire un parere medico di questo tipo, che a leggerlo nero su bianco, c’è di che disperarsi e farsi un segno di croce.

NEL 95% DEI CASI NON C’È TRASFORMAZIONE RICHTER, OCCORRE SOTTOLINEARLO

Nel 3-10% dei casi la LLC-B può trasformarsi in un linfoma a maggiore aggressività istologica e clinica o sindrome di Richter, per l’appunto. Nella versione classica della sindrome il linfoma che si sovrappone alla leucemia linfatica cronica è del tipo diffuso a grandi cellule B o la sua variante immunoblastica. Lo spettro delle neoplasie linfoidi secondarie nella LLC-B comprende anche la leucemia prolinfocitica, il linfoma di Hodgkin, il mieloma, la leucemia linfoblastica acuta e la hairy cell leukemia (leucemia a cellule capellute). La sindrome di Richter rappresenta in genere lo stadio finale della leucemia linfatica cronica, con vaghe analogie con la fase accelerata o blastica della leucemia mieloide cronica.

SINTOMI DELLA RICHTER

La patologia si manifesta con l’aumento di globuli bianchi nel sangue venoso periferico e con l’ingrossamento di una o più stazioni linfonodi (linfoadenomegalia). Altri sintomi correlati sono:
astenia, anoressia, perdita di peso e presenza di linfoadenomegalie superficiali e profonde, associate o meno a ingrossamento della milza (splenomegalia) e del fegato (epatomegalia). L’interessamento leucemico può essere a carico delle ghiandole lacrimali e sottomandibolari (sindrome di Mikulicz).

STRATEGIA IGIENISTA QUALUNQUE SIA LA GRAVITÀ DEL CASO

La regola numero uno rimane quella di non andare in panico, visto che le diagnosi mediche sono fatte appositamente per essere smontate e smentite, a condizione di non abboccare al solito amo delle cure sul sintomo. In questo caso il sintomo, pur se al limiti estremi del rischio, è la sindrome stessa di Richter, mentre la malattia da curare sono le motivazioni che hanno portato il corpo a produrre il fenomeno in atto.

CRUDISMO DI TIPO FRUTTARIANO

Si tratta pertanto di rivedere le proprie scelte in tema alimentare ma non solo. Servono tecniche di rilassamento e di respirazione, oltre che di cattura energetica solare. A livello alimentare, puntare a un netto incremento del vegancrudismo fruttariano, portando la percentuale del crudo vicino al 100% durante la strategia di recupero, con l’obiettivo specifico di contrastare duramente la pigrizia linfatica e di rendere il sangue sensibilmente più fluido.

L’IMPORTANTE LEZIONE DI MAX GERSON

Suggerisco anche una adeguata preparazione igienistica da parte di chi assiste la paziente e da parte della paziente stessa, essendo fondamentale la partecipazione convinta ed attiva alle strategie di recupero in atto. Sul blog digitare come motori di ricerca i termini sistema linfatico, linfomi, leucemia, milza, tumore, cancro, dieta. La regola base è di non darsi mai per sconfitti. Finché c’è vita c’è speranza. Max Gerson del resto riuscì a recuperare diversi casi terminali smentendo le sentenze mortali dei suoi colleghi oncologi.

TESINE SUGGERITE

Leucemia, chemio, zero neutrofili e zero speranze, del 4/8/12
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Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Adele Baviera

    Nella leucemia linfatica cronica può servire giornalmente l'associazione di carbonato di potassio con limone?

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