QUAL È L’ACQUA MIGLIORE DA BERE

da 7 Ott 2018Bevande

Esistono acque leggere, prive di troppi minerali (oligominerali), e acque pesanti, acque normali e effervescenti naturali, acque mineralizzate e addizionate di acido carbonico, acque depurate con osmosi inversa e acque distillate naturalmente, come l’acqua piovana, la neve, la grandine e l’acqua di ghiacciaio e di iceberg.

Ma qual è la migliore acqua per l’uomo?

Cominciamo col dire che l’uomo, in condizioni normali di equilibrio e di salute e seguendo una dieta vegana tendenzialmente crudista, non è un grande bevitore d’acqua. La frutta e la verdura cruda in quantità garantiscono infatti un’idratazione e un equilibrio idrosalino ottimale. Sono ricche di acqua biologica che, nota bene, è un’acqua distillata al 100% dalla pianta e mescolata nel contempo ai succhi elaborati dalla pianta stessa in associazione con la luce solare, ovvero coi succhi zuccherini, vitaminici e minerali, che la rendono la migliore acqua da bere.

I consumatori di carne e di pesce, di affettati e latticini, di cibo salato, dolcificato e cotto, sono invece costantemente afflitti da una gran sete, indipendentemente dalle condizioni climatiche e dal ritmo della loro attività fisica. Il classico consiglio dei medici, in questo caso, è quello di bere almeno due litri d’acqua al giorno.

Può succedere però a chiunque di trovarsi in condizioni di emergenza idrica, per super-attività fisica ed intensa essudazione. Quale acqua bere? Per quel bicchiere di acqua, in realtà cambia poco berlo dal rubinetto, da una qualsiasi bottiglia, dalla fonte in mezzo al bosco, dalla pioggia, dalla apparecchiatura per l’osmosi inversa o da quella per la distillazione.

In alcune occasioni però, per esempio nel caso di digiuno ad acqua, il tipo di acqua che si assume ha un’importanza notevole.

Andiamo quindi ad analizzare i vari tipi di acqua disponibili e le loro caratteristiche.

ACQUA DISTILLATA

L’acqua distillata è un’acqua priva di sali e di gas disciolti, priva di impurità, priva di componenti solidi-minerali-chimici, e rivela un ph neutro intorno alla quota 7.00.

Il livello di pH indica l’acidità o la basicità di una sostanza su una scala da 0 a 14. Più è basso questo numero (si avvicina allo 0) più la sostanza è acida, mentre se si avvicina di più a 14 significa che la sostanza è basica. A metà della scala  7 di pH indica una sostanza neutra.

SI PUÒ BERE ACQUA DISTILLATA?

L’uso dell’acqua distillata alimentare è diffuso in gran parte del mondo. In Giappone, Cina e Sud-Est Asiatico l’acqua distillata per uso alimentare si consuma regolarmente e viene proposta in diversi contenitori che vanno dalle solite bottiglie alle taniche da 5, 10 e 20 litri. Non in Italia, dove esiste un divieto di vendita al pubblico sostenuto dal potente cartello delle acque minerali. Cartello che ha diffuso assurdi e svianti pregiudizi sull’acqua distillata.

L’idea balorda e superficiale, presa al volo dalle fabbriche di acque minerali pesanti, che l’acqua distillata ruba minerali e demineralizza le ossa del corpo umano è una balla tanto diffusa che colossale, smentita mille volte da esperimenti fatti e ripetuti, oltre che dalle statistiche relative agli effetti delle varie acque sulle popolazioni.

È proprio la sua purezza e la sua qualità solvente che le permette di rimuovere dal corpo dei minerali. Ma non certo i minerali organicati che stanno nelle ossa, i quali vanno fuori solo per ordine preciso dell’ipotalamo in fase di tamponamento antiacido, ogniqualvolta l’uomo consuma carni, latticini, proteine animali, caffeine e altri cibi acidificanti.

L’acqua distillata estrae dall’organismo soltanto i minerali sbagliati depositati nei punti sbagliati, quei minerali che associati al colesterolo formano delle placche arteriose durissime persino al colpo del martello, e quei minerali che formano i calcoli, e quelli che vanno a calcificare i nostri giunti dolenti e artrosizzati.

Nel digiuno ad acqua sheltoniano, l’acqua migliore da bersi a piccoli sorsi è proprio quella distillata o, in mancanza di essa, un’acqua leggera, e quindi oligominerale.

L’acqua distillata viene ottenuta artificialmente attraverso un processo di distillazione, nel quale l’acqua viene fatta bollire, evaporare ed infine condensare, ottenendo un liquido puro, completamente privo di sali e minerali disciolti.

Chiaro che per l’acqua distillata servono garanzie di purezza e di bevibilità, per cui anche se distillata, l’acqua destinata ai ferri da stiro che si trova nei supermercati non va bevuta. In Italia non si trova in commercio, ma è comunque possibile prodursela in casa grazie a un distillatore.

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L’acqua distillata è però presente anche in natura. I fenomeni atmosferici come pioggia, neve e grandine sono infatti costituiti da acqua distillata naturalmente. C’era da aspettarselo che cominciassero a vendere addirittura bottiglie di acqua di iceberg, ovviamente a prezzi da champagne.

SI PUÒ BERE L’ACQUA PIOVANA?

L’acqua della pioggia, dei ghiacciai, della neve e della grandine è acqua distillata al naturale, e pertanto consumabile se filtrata e depurata in modo semplice e meccanico dal pulviscolo atmosferico assorbito nel tratto nube-suolo e poi conservata in brocche e damigiane.

Quando l’acqua piovana cade sulla terra, essa assorbe il biossido di carbonio, l’ammonio e gli altri gas solubili, e lava pure l’atmosfera dalle particelle di polvere e dalle impurità. Essa contiene però batteri e dovrebbe essere filtrata per l’uso potabile.

La purezza dell’acqua piovana raccolta dipende dal livello di inquinamento dell’ambiente circostante, la frequenza delle piogge, la stagione e il metodo di raccolta e di conservazione. In zone soggette a frequenti scie chimiche è chiaramente meglio evitare di bere acqua piovana.

L’acqua meteorica convogliata in cisterne attraverso le grondaie del tetto è perfetta per bagnare le piante e per altri usi. Non è invece ottimale da bere, in quanto quando viene in contatto col tetto della casa, può venire contaminata da molte sostanze presenti su di esso, per esempio escrementi di uccelli, altri residui organici ed eventuali sostanze chimiche rilasciate dai materiali di costruzione del tetto.

COME RACCOGLIERE L’ACQUA PIOVANA

Per ottenere dell’acqua piovana buona da bere è quindi necessario dotarsi di damigiane e grossi imbuti, avendo premura di lavare tutto molto accuratamente.

Inoltre è consigliabile cominciare a raccogliere acqua solo a temporale inoltrato, soprattutto nel caso di piogge a seguito di molti giorni di clima secco.

Una volta raccolta in modo diretto, quindi evitando il contatto con superfici potenzialmente sporche, la si fa riposare per alcune ore in modo tale da far depositare le particelle più pesanti sul fondo. Bisogna però raccoglierla nel momento e nel modo corretto. Evitare quindi di raccoglierla:

  • A temporale iniziato, soprattutto se preceduto da un periodo di clima secco persistente.
  • Vicino a zone industriali e aree con atmosfera inquinata.
  • Durante temporali con pioggia contenente sabbia trasportata dai venti.

L’acqua piovana è acqua distillata, quindi dovrebbe avere un pH neutro che si aggira sul 7. Durante la caduta viene però a contatto con l’aria e con l’anidride carbonica presente in essa, assorbendola, portando quindi il pH a una quota di circa 5.6. Il fatto è totalmente normale e non causa problemi. È comunque possibile misurare il pH tramite un tester digitale per verificare che non sia eccessivamente acida.

ACQUA SORGIVA

Se è vero che l’acqua ideale è quella di provenienza e vicinanza nevosa, cosa ne facciamo delle tante magnifiche sorgenti di acqua fresca che zampillano in modo naturale al margine di strade, boschi, colline e ruscelli?

Per chi fa il suo jogging, o per il ciclista che sta sbuffando e soffrendo lungo la ripida salita, trovare queste fonti è un’autentica benedizione.

Niente meglio di quell’acqua fa al caso suo, poco importa se si tratta della fonte ferruginosa di Ovaro (oltre Tolmezzo in direzione Forni Avoltri), o di quella solforosa o pudia di Arta Terme (ed anche di Bagni di Lusnizza, di Artegna e di Tarcento), o di quelle alcalino-terrose del Citòn (Fontanabona di Pagnacco) o di Santa Margherita, o di quelle radioattive (di Leonacco Basso), tanto per citare quelle del Friuli (sapendo che ogni regione d’Italia ha le sue ottime acque).

Nessuno si ammala di impropri depositi di ferro e di zolfo per una bella occasionale bevuta a carattere rinfrescante e rigenerante presso una sorgente vera.

La durezza di quasi tutte le acque sorgive è dovuta principalmente al suo contenuto di bicarbonato di calcio, formatosi dall’azione dell’acido carbonico della pioggia che agisce sul materiale calcareo delle rocce.

Tanto più che quel tipo di acqua, oltre che essere divinamente fresca, si è arricchita di ottimo magnetismo terrestre naturale, un valore tanto imponderabile quanto prezioso.

Assai diverso invece è il caso di chi pretende di fare una vera e propria cura con quelle specifiche acque, e sta lì a sorbirsi dei litri, e si porta a casa delle damigiane, convinto magari che l’acqua ferruginosa gli apporti ferro e gli curi l’anemia, e che quella solforosa gli apporti preziosi solfuri disintossicanti per il fegato, e che quella radioattiva gli doni tutta l’energia e la vitalità che gli mancano.

Non sa infatti che si tratta di autentiche balle in quanto, come già detto, i minerali inorganici delle acque dure non sono assimilabili e vengono depositati in giro per il corpo, con gli atomi di calcio che vanno ad ingrossare i calcoli pre-esistenti o a formarne di nuovi, gli atomi di ferro che vanno a rendere più dure e devastanti le placche di colesterolo nelle arterie, e gli atomi di zolfo che devono essere prontamente espulsi nelle urine.

ACQUA MINERALE IN BOTTIGLIA

Qui di seguito riporto un elenco generale delle acque MINIMAMENTE MINERALIZZATE e con un residuo minerale fisso inferiore a 50 mg/litro, aventi la caratteristica di essere assorbite velocemente per via gastrica, di essere idonee anche per chi ha problemi e calcoli alle vie urinarie, per chi ha bisogno di aumentare la diuresi, per chi deve eliminare dal suo corpo acido urico e prodotti di rifiuto del metabolismo. Tra parentesi è riportato il residuo fisso in minerali sgraditi:

  • Lauretana – Biella (14 mg/l),
  • Forte Argentiera – Genova (17),
  • Amorosa – Massa (20,2),
  • Plose – Bolzano (21),
  • Fonte delle Alpi – Cuneo (21,2),
  • Sparea – Torino (26),
  • Alpi Cozie – Torino (29),
  • Fonte Alta – Torino (29),
  • Monviso – Torino (30),
  • Fonte del Lupo – Savona (33),
  • Fonte Santa Barbara di Lurisia – Cuneo (35,4),
  • Bernina – Sondrio (36),
  • Fonte Vallechiara – Savona (36),
  • Levico Casara – Trento (36,3),
  • Valverde – Vercelli (36,9),
  • San Bernardo – Cuneo (38),
  • Surgiva – Trento (38,8),
  • Sant’Anna – Cuneo (39),
  • Pian della Mussa – Torino (40,4),
  • San Virgilio – Bolzano (41),
  • Fontedoro – ReggioCalabria (43),
  • Alba – Vicenza (44),
  • San Michele – Torino (45),
  • Calizzano Fonti Bauda – Savona (47),
  • Valmora – Torino (48),
  • Stella Alpina – Bergamo (48,1),
  • Alpi Bianche – Cuneo (49),
  • Alte Vette – Cuneo (49),
  • Daggio – Lecco (49).

E tutte le altre acque? Con oltre 700 sorgenti ufficiali, l’Italia è il primo produttore al mondo. Non vogliamo fare torto a nessuno. Leggera o pesante un bicchiere di acqua si può sempre bere. A patto però che i suoi produttori non vengano a raccontare frottole e non si avvalgano di falsi esperti pronti a raccontare assurde baggianate.

Come ad esempio i produttori di “Acqua Fonte Essenziale”, acqua ricchissima di minerali, a cui vengono attribuiti benefici come migliore digestione e apporto di calcio, o della nuova “Levissima +”, acqua intesa come integratore per sportivi, essendo addizionata di minerali, sempre chiaramente inorganici e quindi con gli stessi effetti collaterali di cui abbiamo parlato in precedenza.

Nella scelta dell’acqua imbottigliata favorire l’acqua in bottiglia di vetro, materiale che a differenza della plastica usata normalmente (PET), non rilascia sostanze dannose come gli ftalati (nel caso di bottiglie di plastica lasciate sotto il sole, o vicino ad altre fonti di calore) ed antimonio.

Se si aquista acqua in bottiglia di vetro fare comunque attenzione alla eventuale presenza di residui metallici lasciati dal tappo (di solito in alluminio).

ACQUA DI RUBINETTO

danni del cloro

La qualità delle acque da rubinetto dipende chiaramente dal tipo di acquedotto locale che le fornisce e dal tipo di trattamenti a cui vengono sottoposte.

Interessanti le opinioni espresse dal dr Sergej Filonov sull’acqua, nel suo magnifico testo Digiuno Secco. Parla dell’acqua a proposito dei falsi miti che circolano sul digiuno. Certi medici di mediocre valore affermano che “è una follia rinunciare all’acqua, specie se uno ricorre al digiuno, per cui si potrebbe provocare disidratazione e accumulo di tossine interne”.

La realtà è che l’acqua naturale del rubinetto in una città moderna è in grado di provocare effetti catastrofici essendo intrisa di residui industriali. Inoltre essa viene trattata col cloro. Da tale acqua vengono rapidamente rilasciati cloro libero, biossido di cloro e altri suoi composti. Il cloro uccide i batteri benefici che sintetizzano nell’intestino le vitamine essenziali. Il cloro, legato a prodotti organici, quando viene bruciato/riscaldato si trasforma in un temibile veleno chiamato diossina, sostanza cancerogena estremamente tossica anche in piccolissime quantità.

Se si mette l’acqua a riposo e al freddo per non meno di 3 ore la concentrazione di cloro libero diminuisce. Vengono inoltre rimossi gli ioni di ferro, i sali di metalli pesanti, i composti organici clorurati cancerogeni e i radionuclidi (vedi pag. 250-251 del testo Digiuno Secco). L’acqua distillata (passata attraverso lo stato di vapore), è bevibile ma senza esagerare nelle quantità. Un consumo costante porta a disturbi del sistema immunitario. Da tener presente che l’acqua distillata commerciale è carente in termini di forza elettromagnetica, al pari del resto di tutte le acque imbottigliate.

Anche filtrare l’acqua del rubinetto può non dare l’effetto desiderato. Per sapere quale filtro comprare, se al carbone, se a membrane, se battericida o se universale, è necessario conoscere la composizione della specifica acqua con cui si ha a che fare, visto che ogni acquedotto è diverso. È inoltre necessario provvedere alla regolare sostituzione dei filtri per evitare accumuli di impurità e di microflora. Complicazioni evitabili minimizzando l’apporto idrico e nel contempo massimizzando invece l’alimentazione fruttariana e crudista.

ACQUA ALCALINA

L’acqua alcalina, conosciuta spesso come acqua kangen, è un’acqua con un pH più alto delle normali acque potabili. È un’acqua prodotta attraverso macchine che la sottopongono ad un processo chimico chiamato elettrolisi. Il pH viene quindi alzato tramite l’utilizzo di uno ionizzatore che, secondo i produttori di questi strumenti, dovrebbe separare le molecole più acide dell’acqua, che vengono quindi scartate, e conservare solo quelle alcaline.

Questo processo non filtra e non purifica l’acqua da eventuali contaminanti. Viene consigliato quindi l’uso di acqua ottenuta da osmosi inversa, per poi farla passare nello ionizzatore che aggiunge sali minerali e aumenta il pH.

La normale acqua potabile ha generalmente un pH neutro di 7. L’acqua alcalina invece ha un pH di 8 o 9. Oltre a un pH più basico, l’acqua alcalina contiene anche minerali alcalini ed è caratterizzata da un potenziale di riduzione negativo, chiamato anche potenziale redox (misura della tendenza di una specie chimica ad acquisire elettroni). Più è negativo il potenziale redox, più è elevata la capacità antiossidante della sostanza.

Le vengono attribuiti molto benefici determinati dalla sua alcalinità, che consentirebbe di neutralizzare l’acidità del corpo.

FUNZIONA DAVVERO?

L’argomento acqua alcalina è generalmente controverso. Molti esperti sostengono che non sono state effettuate ricerche sufficienti per confermare gli effetti benefici che le vengono attribuite.

Anche secondo la famosa Mayo Clinic l’acqua normale è ottimale per la maggior parte delle persone.

Ci sono però alcuni studi che suggeriscono la bontà dell’acqua alcalina in alcune patologie, in cui:

  • È risultata utile in casi di reflusso acido, disattivando la pepsina, l’enzima principale causa del disturbo, grazie al suo pH di 8.8. (Fonte)
  • In casi di ipertensione, diabete e ipercolesterolemia è risultato utile bere acqua alcalina ionizzata (Fonte)
  • È stata riscontrata una minore viscosità del sangue in seguito a importanti sforzi fisici rispetto a quella ottenuta con acqua normale, quindi migliorando la circolazione e il trasporto dell’ossigeno alle cellule. (Fonte)

Nonostante la mancanza di studi e di prove certe, l’acqua kangen viene pubblicizzata attribuendole risultati eclatanti come:

  • Proprietà antiossidanti che hanno effetti anti-invecchiamento
  • Pulizia del colon
  • Rafforzamento del sistema immunitario
  • Migliore idratazione
  • Dimagrimento
  • Proprietà antitumorali
  • Proprietà detossificanti
  • Miglioramento della pelle

EFFETTI COLLATERALI

In un’intervista (in inglese) del famoso dr Mercola con Houston Tomasz, un esperto di filtrazione dell’acqua, si afferma:

Alcune persone riscontrano un’iniziale fase di maggiore sensazione di benessere quando cominciano a bere acqua alcalina. Ciò è probabilmente attribuibile alla detox, e ad una maggiore idratazione.

La detossificazione è l’unico beneficio di questo tipo di acqua, beneficio limitato al BREVE PERIODO (non più di una o due settimane)

Poi continua:

Bevendo sempre acqua alcalina andrai ad alzare l’alcalinità del tuo stomaco, cosa che attenuerà l’acidità dei succhi gastrici impedendo la corretta digestione degli alimenti, dal momento che una bassa acidità dello stomaco è una delle più comuni cause di ulcere. 

Ciò può permettere il passaggio di parassiti nell’intestino tenue, e la digestione delle proteine può essere compromessa. Significa anche che col tempo la capacità di assorbire nutrienti e minerali calerà – cosa che è già riscontrabile in grandi bevitori di acqua alcalina. L’alcalinità è anche un potenziale problema in quanto ha proprietà antibatteriche, che potrebbero avere effetti negativi sull’equilibrio del microbiota intestinale.

PH E ACIDOSI

Una stima indica che l’80% degli europei soffre di iperacidità o acidosi, per cui il pH fisiologico risulta più basso di quello che dovrebbe essere normalmente. Ma la stragrande maggioranza dell’umanità si alimenta con cibi che inducono l’acidità, e pertanto si dovrebbero cambiare le nostre abitudini alimentari, mangiando quotidianamente al 70% alcalino e solo al 30% acido.

Il valore normale del pH nel sangue umano si aggira intorno al 7,4. Una variazione di questo valore, anche di soli 0,1 punti, comporta una riduzione dell’80% della capacità del sangue di trasportare ossigeno. Il corpo possiede numerosi meccanismi di compensazione, per mantenere il pH del sangue il più stabile possibile, altrimenti rischierebbe costantemente di morire.

Per attuare queste compensazioni, ogni volta che ci alimentiamo con cibi acidificanti, siamo costretti a recuperare la riserva alcalina e l’organismo necessita di minerali con effetto basico, come il calcio e il magnesio, che vengono presi dal tessuto connettivo, dalle ossa, dalle cartilagini, dai legamenti, dai denti, dal cuoio capelluto. La quantità di minerali presente nel corpo è limitata. Se si usano più minerali di quelli che vengono introdotti, a lungo andare finiamo senza risorse.

L’ACIDOSI PROLUNGATA E LE MALATTIE OPPORTUNISTICHE

A causa di una acidosi prolungata, le riserve minerali corporali vengono svuotate fino al punto in cui il tessuto connettivo si indebolisce (cellulite), la consistenza delle ossa cala (osteoporosi), i denti si cariano o cadono (paradentosi), i capelli cadono (calvizie), le articolazioni dolgono (reumatismi, gotta, artrosi), le infezioni da funghi si moltiplicano (al piede, alle unghie, ai genitali), e questo solo per citare alcuni sintomi.

In presenza di acidosi il metabolismo non funziona correttamente. L’acidosi causa inoltre un aumento di microrganismi patogeni che producono le cosiddette malattie. I batteri possono vivere solo se hanno a disposizione un terreno adatto, e i virus possono accumularsi solo in condizioni di sangue denso e di pigrizia nel ricambio.

LE PROTEINE ANIMALI NELLA ALIMENTAZIONE UMANA SONO DELLE MINE ACIDIFICANTI

Normalmente l’urina è leggermente acida. Le diete a base di carne la acidificano ulteriormente, mentre quelle vegetariane la rendono alcalina. L’alimentazione corretta per l’uomo è l’alimentazione vegetariana. È con essa che il nostro corpo mantiene la sua alcalinità. Più carne mangiamo e più il nostro corpo, il sangue e l’urina, diventano acidi e ci espongono a vari problemi di salute.

Puntare all’alcalinizzazione del corpo mediante acqua alcalina equivale a prendere degli integratori e quindi ad intossicarsi, depositando del ferro inorganico nel cervello, del calcio inorganico nelle arterie e nella renella, per altre cose del genere. Non serve nemmeno perder tempo a parlare di questo. Se avessero ragione gli acquavendoli da strapazzo basterebbe andare in riva al mare e berci dell’acqua salata giornalmente. Come vedremo più avanti, potremmo finire tutti stramazzati al suolo.

In conclusione, invece di spender denaro per acquistare aggeggi che ionizzano o alcalinizzano l’acqua sarebbe più saggio e meno dispendioso modificare la propria errata alimentazione, per ottenere tutti i vantaggi elencati con solerzia e furbizia dai fabbricanti di macchinette e dai commercianti di acque alcaline.

ACQUA DA OSMOSI INVERSA

Il principio dell’osmosi è una scoperta relativamente recente, dato che è stata scoperta dal nobel olandese Jacobus Hendricus Van T’Hoff, solo nel 1901.

L’osmosi è un processo naturale mediante il quale due soluzioni che hanno diversa concentrazione di sali minerali comunicano tra loro tramite una membrana semipermeabile. L’osmosi avviene in natura anche nelle cellule del corpo umano. La soluzione più acquosa attraversa la membrana per diluire la soluzione più salina-concentrata. Questo permette lo scambio tra le cellule, che devono essere nutrite e ripulite, e i liquidi come linfa e sangue che portano nutrimento e raccolgono gli scarti, per poi consegnarli agli organi che devono espellerli, come pelle, polmoni, fegato e vescica.

L’osmosi inversa, invece, è il processo opposto. Si ottiene applicando una pressione alla soluzione salina che, costretta ad attraversare una membrana semipermeabile (generalmente in poliammide), diventa acqua pura. Il risultato sarà di ottenere da una parte, un liquido altamente concentrato di impurità e dall’altra acqua allo stato puro. Così le impurità presenti nell’acqua (arsenico, fluoruri, cloro, batteri, nitrati) non potranno attraversare la membrana e verranno raccolte ed espulse.

Nulla da obiettare dunque contro gli impianti di osmosi inversa e contro l’ultrafiltrazione dell’acqua, trasformandola da liquido velenoso ed imbevibile, come l’acqua salata del mare e degli oceani, o come le acque ad alto residuo fisso imbottigliate disinvoltamente dai fabbricanti di acque minerali, in acqua leggera e gradevole come tutte le acque distillate al meglio e come l’acqua della pioggia e della neve, distillata elettromagneticamente, e quindi dal pH vicino alla quota neutra ideale di 7.00.

SE LE ACQUE MINERALI FACESSERO BENE BERREMMO ACQUA DI MARE

L’acqua peggiore, a parte ovviamente le acque chimicamente o biologicamente inquinate, è l’acqua più ricca di minerali, ossia l’acqua di mare.

Se davvero facessero bene i minerali delle acque, avremmo risolto ogni problema bevendo acqua di mare, che ne è satura.

Ma quindi cosa succederebbe se la bevessimo? Dipende.

  • Bere un bicchiere di acqua salata, quando si è ben idratati e a stomaco pieno, può non essere traumatico.
  • Se i bicchieri diventano due, cominceremmo a sentirci nauseati, fino ad arrivare anche al vomito.
  • Bevendo mezzo litro di acqua di mare e riuscendo a non vomitare, si va dritti in ospedale per farsela rimuovere al più presto dal corpo, con il rischio aggiuntivo di dover effettuare la dialisi per una insufficienza renale.
  • Infine, se per esempio si è naufraghi in mezzo al mare, senza acqua né cibo, e per la sete si beve un bicchiere d’acqua salata, si va incontro alla probabile morte.

Perché?

Qual è la composizione dell’acqua di mare? In ogni litro sono presenti all’incirca 11mg di sodio, 3mg di solfati, 4 mg di magnesio e 423 mg di calcio. Minerali di cui il corpo ha bisogno, ma che non riesce ad assimilare perché in forma inorganica.

Questi minerali devono essere filtrati dai reni, e per farlo hanno inoltre bisogno di ancora più acqua. Quindi se beviamo acqua salata in stato di disidratazione rischiamo insufficienza renale oltre che deliri e tutti i problemi derivati dalla forte disidratazione.

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

8 Commenti

  1. Michele Brundo

    Fantastico!!!

    Grazie Valdo avevo dei dubbi sull'utilizzo dell'acqua distillata e sulle acque in generale e come al solito sei stato molto chiaro ed esauriente.

    Complimenti per la tua professionalità e per la tua pazienza con certa gente buona solo a cercare di screditarti.

    Ho 27 anni e mio fratello 21 anni, fino ad un anno fa eravamo mangiatori di carne uova latticini, ed ora siamo Vegani tendenziamente fruttiani-crudisti.

    Segno che è una scelta che va al di là dell'età ed è fattibile per chiunque voglia mantenersi in salute
    e non si lasci condizionare dalla disinformazione imperante nella nostra società.

    Un Saluto e di nuovo Grazie.

    Rispondi
  2. ruggierifp

    la migliore acqua è e rimarrà, sempre, l'acqua piovana !! e, tutte le masturbazioni mentali ignoranza presunzione uomo malato deteriorato , rimarranno sempre tali !! la Natura è e rimarrà sempre insostituibile ! e per poter avere acqua simile all'acqua piovana, basta esporla al sole, per minimo minimo minimo 12h , per resettaggio memoria acqua da inquinamento e disinquinamento chimico, rivitalizzazione e rionizzazione.

    Rispondi
  3. alice.b

    Scusate vivo a Brighton dove la posso prendere l'acqa distillata? Oppure la ricavo da quella piovana? Ma qui è molto inquinata l'aria non so come fare.

    Rispondi
  4. Elisabetta Giacomucci

    Buongiorno dott Vaccaro! Mi chiamo Elisabetta, sono un insegnante di yoga e da anni cerco per me e la mia famiglia un'alimentazione bioenergetica il più completa possibile… Affetta da alcuni anni da cisti ovariche ed altri problemi all'apparato genitale e tiroideo (ho 48 anni…) mi sono approcciata al suo intervento sul digiuno, da li ho comprato i suoi due libri, e sto leggendo il primo "alimentazione naturale". Sin dalle primissime pagine mi ha entusiasmato aprendo una nuova porta sul concetto di alimentazione attraverso la pratica dell'igienismo!! Il suo libro è incredibile, diretto, completo, ironico, irriverente verso istituzioni e il sistema, esaustivo in ogni sua parte, pratico e di facile comprensione! Non l'ho ancora completato ma dopo avere attuato qualche giorno di digiuno, ora sto inserendo i suoi consigli dettagliatamente. Il mio corpo fisico e sottile già ben abituato a tecniche yogiche di purificazione sta percorrendo una nuova strada che mi sta donando energia e sorriso (ancor più di quanti già ne possedessi!!). Sentivo il bisogno dentro me scorrendo le sue parole di trasmetterle il mio pensiero e il mio grazie di cuore! Namastè

    Rispondi
  5. Toptone

    Mai letto un tal compendio di scemenze amalgamate a verità! L’acqua di rubinetto – tranne casi particolari o inquinamento da rotture di rete – è generalmente buona da bere e subisce più controlli di quella in bottiglia. Per toglierle il sapore di cloro basta lasciarla decantare una notte in una caraffa coperta da un tovagliolo, senza usare terrificanti aggeggi a filtro “depurativi” che la possono solo peggiorare (vedi il test di Altroconsumo sulle caraffe di qualche anno fa). L’acqua distillata è un elemento attivo e quindi assorbe anidride carbonica dall’aria diventando ACIDA, infatti corrode a lungo andare i materiali non inossidabili (comprese le caldaie dei ferri da stiro!). Inoltre agisce da sequestrante di sali minerali quindi, se si bevesse solo acqua distillata/deionizzata senza assumere sali per altre vie (dieta), in pochi giorni andremmo in deficit di sali (specialmente sodio, potassio, iodio e magnesio) così grave da provocare l’arresto della pompa sodio/potassio. Perciò va bevuta al massimo per tre giorni al mese, se proprio si deve.

    Rispondi
  6. Pio Garau

    La frutta e la verdura cruda in quantità garantiscono infatti un’idratazione e un equilibrio idrosalino ottimale. Sono ricche di acqua biologica che, nota bene, è un’acqua distillata al 100% dalla pianta e mescolata nel contempo ai succhi elaborati dalla pianta stessa in associazione con la luce solare, ovvero coi succhi zuccherini, vitaminici e minerali, che la rendono la migliore acqua da bere.” CONFERMO – Provare per credere…io lo seguo da circa 5 anni e mezzo…..non bevo una goccia d’acqua, vino, birra, caffè, tisane…ecc. Per cuocere a temperatura conservativa uso pochissima acqua sorgiva previa distillazione; per mettere in ammollo i semi la uso senza distillarla.

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  7. Federico Zinelli

    Grazie Valdo!
    Io mi sono comprato un distillatore per casa. Aquisto dell’anno!
    Ho trovato questi ottimi prodotti dall’Inghilterra:
    imberwaterdistillers.com
    Buona distillazione a tutti!

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  8. eugenio

    Ogni tanto qualcosa di utile

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