PROSTATA, CROCEVIA IDRICO E SEMINALE

da 1 Giu 2012Iperplasia prostatica

LETTERA

CALO DEL PSA MA PERMANENZA DELLA IPERTROFIA PROSTATICA

Caro Valdo, straordinaria davvero la tua conferenza di Bergamo. Vorrei essere nell’antica Roma e mandare al diavolo medici e medicine! Ho avuto il piacere di sentirsi per telefono ed è stata una bella chiacchierata e ti ringrazio della tua disponibilità. Ti ho già scritto in una mia precedente e-mail riguardo la mia IPB. Alle analisi di maggio, dopo circa due mesi di nessun farmaco tipo Avodart e Xatarl, e con un’alimentazione senza proteine animali, il PSA è sceso a circa 4, mentre il rapporto libero totale di circa 35 conferma una IPB.

L’AVODART E L’ANSIOLITICO NOTTURNO

All’esame ecografico la prostata risulta sempre di circa 80g e con residuo vescicale di circa 85 cc a vescica regolare (ma quella mattina ero nervoso). Con la mia paura di ritenzione urinaria  ho ripreso il solo Avodart da circa 20 giorni con i soliti macerati glicerici di sequoia gigantea e di ribes nigrum. La notte prendo una metà o poco più di ansiolitico perché mi sveglio (anche se certe volte dormo bene anche senza). I giorni di regolarità idraulica sono comunque aumentati e mi lamento di meno, ma il problema rimane e vorrei essere  libero.

ABBONDANTE ENERGIA A DISPOSIZIONE

Continuo sempre nell’alimentazione priva di proteine animali. Nella mattinata prendo frutta (more o ananas o melone) e sto mangiando pure ciliege. L’energia c’è, specie se dormo bene la notte, tant’è che faccio 30-40 min di corsa senza sforzo e circa un centinaio di flessioni sulle braccia (50 avanti e 50 dietro), oltre a qualche posizione yoga.

C’È PURE L’IRREQUIETEZZA E L’IMPAZIENZA, MENTRE SERVE LA CALMA

Mi sento forte e flessibile, ma questa IPB, specie quando mi dà disturbi, mi rende nervoso e manda in soffitta quel mio modo di prendere la vita con tranquillità e serenità. Io tengo duro e so che forse la prostata richiede tempo per sgonfiarsi e ritornare a livelli accettabili (escludendo l’operazione che vorrei davvero evitare). Ti chiedo, abusando forse della tua pazienza, un commento e qualche ulteriore consiglio. Grazie e ancora grazie. Braun

*****

RISPOSTA

BASILARE ESSERE SULLA STRADA GIUSTA E NON DEMORDERE

Ciao Braun, alcune cose le hai migliorate in modo consistente. La forza e l’energia sono fondamentali, ed anche il PSA (prostatic specific antigen) basso ha la sua importanza. Ora si tratta soltanto di crederci un attimino di più e diventare maggiormente rigorosi nelle strategie di base. Alcune cose bisogna assolutamente evitarle, e si tratta delle sostanze acidificanti.

CI SONO DEI VERBOTEN DA RISPETTARE

Niente conservanti, niente salse cotte, niente caffeine e teine, niente farmaci (che invece hai ripreso ad assumere anche se in dosi limitate), niente proteine animali, niente sostituti proteici macrobiotici, niente alimenti contenenti saccarosio, aspartame, sali e integratori. Evitare anche di stare seduti a lungo e di fare lunghi tragitti in auto senza concedersi uno stop per sgranchirsi le gambe e per respirare a pieni polmoni.

ESERCIZIO FISICO ED ANCHE SESSUALE

Una cosa invece su cui tutti i medici e tutti i terapeuti sono d’accordo è l’esercizio fisico capace di coinvolgere i muscoli circostanti la prostata, incluso lo stretching, la contrazione, il rilassamento, la respirazione completa e diaframmatica, nonché l’attività sessuale, particolarmente raccomandata da Tinto Brass in funzione salva-prostata. Su questo non avrai grandi obiezioni da fare, visto che già corri, salti e fai flessioni in abbondanza. Questo ti aiuterà anche a dormire meglio senza ansiolitici.

UNA MUTANDA TERAPEUTICA DISINFIAMMANTE

Il grande fitoterapeuta francese Jean Valnet raccomanda di applicare foglie di cavolo crudo sul basso ventre e sul perineo, soprattutto la notte, ma eventualmente anche di giorno. Valnet ha riscontrato di persona e a ripetizione l’efficacia di questo cataplasma. Chiaro che, dove fa bene il cavolo come elemento disinfiammante, fa bene anche il fango, pertanto potrai alternare fango e cavolo, creandoti magari una specie di “mutanda terapeutica disinfiammante”. Altra raccomandazione è di non bere nulla dopo le 18 di sera.

REGOLARE USO DI CENTRIFUGATI

Acqua leggera da bersi a volontà e anche di più durante il giorno. Idem per i centrifugati, facendo uso a parte anche della fibra. Le migliori combinazioni sono quelle a base di carota: carote-bietole-cetrioli, carote-spinaci, carote-farinaccio (erba campestre diffusissima), carota-malva-ortiche, carota-mela-ginger-prezzemolo, carota, mela, crescione, carota-sedano-ananas, carota-finocchio-mele, carota-mele-menta-equiseto.

FRUTTA A RUOTA LIBERA, IN ATTESA DI FARE IL PIENO CON L’ANGURIA

Tutta la frutta va bene, ed ora che ci sono si può abbondare con pesche, albicocche, nespole e ciliegie. Ma l’anguria, non appena arriva il suo momento, va messa in totale priorità, sostituibile pure dai meloni. Due erbe eccezionali sono le ortiche (soprattutto le radici, inseribili in ogni centrifugato al pari dello zenzero), e l’achillea millefoglio. Cavoli e crescione, cicorie e ravanelli, pomodori e cetrioli ottimi sempre.

LA SOSTANZA STA NEI SEMINI

Per quanto concerne la parte calorica, gli acidi grassi, il gruppo B, le vitamine A ed E, e lo zinco, nulla di meglio dei semi di zucca (da prendersi a termine pranzo e cena). Pure i semi di lino, sesamo e girasole hanno la loro importanza. Riso integrale, miglio, grano saraceno e quinoa sono preferibili agli altri cereali. Ottimo il pane integrale scuro di segala alla tedesca.

QUALCHE TRASGRESSIONE AL VITALISMO ED AL CRUDISMO DEI CIBI SI PUÒ ANCHE CONCEDERE

Nulla da obiettare per qualche pizza alle verdure crude, ai germogli, ai funghi, alla rucola, al pomodoro crudo, alle ortiche, alla patate, o anche per qualche piatto di pasta al pomodoro crudo. Pannocchie di mais, patate normali e patate dolci, rape di ogni tipo, zucchine e zucche, melanzane e peperoni, cipolle e topinambur, non vanno lasciati fuori. Germe di grano, mandorle, pinoli, noccioline, noci, pistacchi, lupini, fagiolini e piselli completano il quadro dell’armamentario nutrizionale indispensabile.

SALVANDO LA PROSTATA SI SALVA ANCHE TUTTO IL RESTO

La prostata è una ghiandola piccola, compatta e fondamentale. Se i reni filtrano e la vescica non comprime, funziona tutto a meraviglia. È dopotutto il crocevia di ogni liquido, incluso quello seminale. Ovvio che la dieta per la prostata sana vada benissimo per tutti, essendo una dieta marcatamente anti-acida. Il mondo di oggi soffre più che mai di questa patologia disastrante chiamata acidosi.

ACIDOSI: UN NEMICO MICIDIALE DI CUI SI PARLA TROPPO POCO

L’acidosi è la vera epidemia. L’acidosi è la vera peste da combattere su tutti i fronti, anche se la gente non ne è al corrente, perché nessuno si preoccupa di informarla e di istruirla. Parlare di acidosi significa infatti dover inevitabilmente parlare del suo contrario, e cioè delle sostanze alcalinizzanti, ovvero della frutta, alimento scomodo e quasi vietato, in un mondo basato ormai sulle diete-spazzatura e sulle bevande-spazzatura. Al punto che tutti fanno a gara per mantenere  il pubblico nell’ignoranza e nella miseria corporale, per caricarla di malefiche e cimiteriali proteine, indispensabili a tenere alto il consumo di farmaci e di integratori.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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