RINITI, ALLERGIE AI LIEVITI E DUE BIRRE CHE TAPPANO IL NASO

da 13 Ago 2015Allergie, Rinite

LETTERA

CHIARIMENTI SULLA CONGESTIONE NASALE

Gentilissimo Dr Vaccaro, Mi chiamo Chiara e ho quasi 27 anni. Le scrivo, come tanti altri, in merito ad una congestione nasale dovuta a intolleranza da latticini. A differenza degli articoli che ho letto sul sito, la mia intolleranza per fortuna non mi causa disturbi intestinali, anzi, devo dire di essere piuttosto forte, anche se da piccola soffrivo abbastanza di nausee e sconvolgimenti vari. Resisto meno se esagero con gli zuccheri che rappresentano per me un punto debole.

CON UNA SETTIMANA DI STOP A LATTICINI, PIZZA E TIRAMISU IL NASO SI LIBERA

Qualche anno fa, chiacchierando con un’amica riguardo a cure naturali per diversi disturbi, mi ha consigliato di astenermi dal mangiare latticini per porre un termine al mio naso costantemente e da anni intasato. Con mia grande sorpresa, dopo una sola settimana di no al latte, ai formaggi, alla pizza e ai tiramisu, ho notato che il mio naso era finalmente libero. Incredibile ma vero! Ovviamente, ogni volta che sgarro, il giorno dopo mi alzo con il naso tappato. È quasi un divertimento vedere come il nostro corpo reagisce.

PESANTE INTASAMENTO NASALE DOPO SOSTA IN INDIA E RIENTRO IN ITALIA

Le pongo una paio di osservazioni. Prima osservazione. Viaggio molto, e sono stata tanti mesi nel Sud-Est Asiatico dove, per fortuna, i latticini non abbondano. Stavo una favola! Ultimamente sono stata però in India dove, in realtà, i latticini fanno parte della dieta giornaliera, fra vari formaggi e la loro bevanda Chai a base di latte più the e spezie. Ciò che ho notato è che, al mio rientro in Italia, fra gelati e primi bocconi di formaggio, ho passato almeno 10 giorni tremendi. Un naso più tappato di così non potevo averlo, mi vergognavo a parlare ogni tanto. Lo sentivo molto più sensibile del solito. Mi chiedo come mai in India non ho sofferto nonostante l’assunzione di latticini? Il mio corpo non era disintossicato al momento del rientro a casa. Sono confusa.

ORA CON UNA O DUE BIRRE MI SI TAPPA IL NASO

Seconda osservazione. Noto da qualche giorno che, dopo una birra o due mi si tappa il naso. Sarà possibile? Il punto è che mi capita di berla accompagnata da una pizza, mozzarella compresa, ma lo sfogo dell’assunzione di formaggio generalmente si presenta il giorno seguente, e non nei 5 minuti seguenti. È possibile essere intolleranti anche a qualcosa presente nella birra? Sono due cose collegate secondo lei, latticini e ingredienti della birra?

ALLERGIE ADOLESCENZIALI A GRAMINACEE E MUFFE AMBIENTALI

Anni fa, durante la fase adolescenziale, ho effettuato un test che ha confermato l’allergia alle graminacee e alle muffe ambientali. L’ho fatto perché in alcune situazioni, soprattutto dopo grandi mangiate, comparivano dei puntini alle pieghe di braccia e gambe. Oltre a questo nulla. Per farle un esempio, se mangio gorgonzola non mi succede assolutamente nulla. Questi sfoghi sulla pelle comunque non li ho più avuti.

VORREI CAPIRE MEGLIO QUESTA REAZIONE ALLA BIRRA

Insomma, sono proprio curiosa di scoprire qualcosa di più riguardo a questa reazione alla birra. Non ho trovato nulla negli articoli già presenti, ma magari mi sbaglio. La ringrazio per la sua attenzione e costante presenza. Buon lavoro e buona vita! Chiara B.


RISPOSTA

MUCO, ALLERGIE E TEMPI DI REAZIONE

Ciao Chiara. Per quanto concerne i latticini sono noti gli effetti acidificanti che essi hanno. In termini igienistici si parla di effetti muco-formanti, visto che ogni acidificazione comporta questo tipo di reazione protettiva, dove il muco fa da barriera tra i tessuti e la causticità dell’acido presente. Non sempre poi i tempi di reazione sono immediati. Un po’ come nelle crisi eliminative che talvolta arrivano a ondate dopo giorni, mesi e volte persino anni. Tanti fattori entrano in gioco, come il tipo di inquinanti, il loro quantitativo, la forza reattiva immunitaria, le condizioni fisiche del momento. È poi dimostrato come le allergie colpiscano quando si ha un corpo impregnato di veleni oltre i margini di tolleranza consentiti. Se uno si detossifica opportunamente finisce per scoprire che non è più allergico a quel tipo di cibi. Intendo dire che non esistono allergie fisse ed immutabili.

PIÙ CHE ALLERGIA ALLA BIRRA ESISTE L’ALLERGIA A QUALCUNO DEGLI INGREDIENTI CHE ESSA CONTIENE

A volte bevendo birra si sperimentano reazioni avverse, al di là di ubriachezza e semplice sbornia, e  si pensa di essere allergici alla birra. Ma un’allergia alla birra è rara. Invece, un’allergia ad uno dei molti ingredienti della birra è più probabile. Occorre anche vedere di quale tipo di birra si tratta. La birra alla spina è sicuramente migliore di quella normale. La birra in bottiglia è migliore di quella in barattolo. La birra artigianale, a sua volta, è migliore in genere di tutte le birre commerciali in circolazione.

ECCESSIVA PRESENZA DI LIEVITI

L’allergia ai lieviti si verifica quando vi è una crescita eccessiva di lieviti nel corpo che causa l’insorgenza di vari sintomi, tra cui stanchezza, capogiri, diarrea, gonfiore e indigestione. Essa può essere prevenuta evitando il consumo di alimenti che contengono lieviti. La birra può contenere frumento, luppolo, orzo, segale o mais e lievito. Reazioni allergiche alimentari a queste sostanze possono essere orticaria o anafilassi.

CANDIDA ALBICANS BILANCIATA DA LACTOBACILLUS ACIDOPHILUS

La Candida albicans è il tipo più comune di fungo o lievito presente nel corpo umano. Essa è normalmente presente su molte superfici del corpo, tra cui pelle e tratto gastrointestinale) e coesiste con altri microrganismi, come batteri e altri tipi di funghi. Se presenti in piccole quantità, le cellule dei lieviti non rappresentano un problema per l’ospite umano poiché la presenza di altri batteri come il Lactobacillus Acidophilus bilancia l’acidità dell’ambiente microbico prevendo l’insorgenza di una infezione. Tuttavia, esistono alcune condizioni che causano uno squilibrio a carico dell’ambiente chimico e biologico del corpo, consentendo una crescita eccessiva di lieviti a discapito dei batteri buoni o simbiotici. Tale squilibrio porta all’insorgenza di allergia ai lieviti o ad un aumento della sensibilità alla presenza di elevate quantità di lieviti.

IL LIEVITO VIENE USATO NELLA PREPARAZIONE DI MOLTI CIBI COMUNI

I lieviti vengono utilizzati per la fermentazione e preparazione di molti cibi comuni. Purtroppo, alcuni individui sono molto sensibili a questi microrganismi e sviluppano reazioni allergiche a tali alimenti. Si stima che un americano su tre sperimenti sintomi da allergia ai lieviti dopo essere stato esposto alle proteine presenti nei lieviti. Tali reazioni insorgono quando il corpo produce anticorpi e istamine per neutralizzare le proteine estranee provenienti dai lieviti, dando quindi luogo alla reazione allergica.

CAUSE DI ALLERGIA

L’allergia ai lieviti può essere provocata dal consumo di determinati alimenti che contengono lieviti. Molti cibi comuni presenti in casa contendono lieviti, noti come Saccharomyces Cerevisiae, tra cui pane, formaggio, vino, birra, funghi, arachidi e frutta da guscio, frutta secca, salsa di pomodoro, condimenti tipo aceto, ketch-up e salsa di soia. L’allergia ai lieviti si verifica quando vi è una crescita eccessiva di lieviti nel corpo che causa l’insorgenza di vari sintomi, tra cui stanchezza, capogiri, diarrea, gonfiore e indigestione. Essa può essere prevenuta evitando il consumo di alimenti che contengono lieviti. La birra può contenere frumento, luppolo, orzo, segale o mais e lievito. Reazioni allergiche alimentari a queste sostanze possono essere orticaria o anafilassi.

SINTOMI DI ALLERGIE DA LIEVITI

L’allergia ai lieviti inizialmente può manifestarsi con problemi digestivi, come gonfiore addominale, diarrea, disturbi o dolori addominali, costipazione, indigestione, bruciore di stomaco. Alcuni soggetti sviluppano una sindrome da permeabilità intestinale, in cui i lieviti riescono a penetrare le pareti intestinali e a transitare attraverso il flusso sanguigno, causando sintomi generalizzati, quali stanchezza, capogiri, fiato corto, irritabilità, dolori articolari, dolori muscolari. L’infezione da lieviti può colpire la bocca, causando l’insorgenza di una condizione nota come mughetto orale che si manifesta con macchie orali e lingua bianca. I lieviti possono anche colpire la pelle, causando eruzioni cutanee e dermatiti, forfora, piede d’atleta e tinea cruris, caratterizzate da prurito, arrossamento e infiammazione. Una crescita eccessiva di lieviti, può anche causare problemi all’orecchio, infezione della vescica urinaria, infertilità, psoriasi, prurito intimo e secrezioni vaginali anomale.

RINITI NON ALLERGICHE

Alcuni pensano di essere allergici alla birra perché il loro naso diventa congestionato dopo il consumo. Questo è più probabilmente dovuto alla dilatazione dei passaggi nasali provocando un aumento della produzione di muco. Durante il processo di fermentazione, l’istamina può essere prodotta dal lievito. Una reazione all’istamina può essere simile a una reazione allergica, in quanto provoca orticaria, prurito, dispnea, starnuti e occhi rossi. I sofferenti di celiachia sono sensibili al glutine presente nel grano, segale, e orzo, che sono tutti utilizzati nella fabbricazione della bevanda. Le reazioni al consumo di glutine, facilmente scambiato per una allergia alla birra, sono disturbi gastrointestinali, come diarrea e dolori allo stomaco. I sofferenti di allergie alla birra possono avere anche gonfiore del viso, della lingua, della gola o delle labbra.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

3 Commenti

  1. Elisabetta

    Chiara, io ti suggerisco intraprendere al più presto un' alimentazione virtuosa come da schema di Valdo, almeno. Hai la grande fortuna che i sintomi fastidiosi rientrino molto velocemente: non indugiare oltre. Mano mano che si esagera e la tossiemia peggiora, il rientro alla normalità non è più così facile. Fai il meglio per te stessa da ora, c'è più tempo per le eccezioni che per la retta via…

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  2. Francesco

    Elisabetta, ti dovevo una risposta, a proposito della querelle fra Arvo e me. Te l'ho data in ritardo, mi sono preso una breve tregua sui monti.

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  3. Elisabetta

    Recepita:)

    Buon Ferragosto a tutti!

    Rispondi

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