SANGUE, SIEROPOSITIVITÀ E DIFESE IMMUNITARIE

da 22 Feb 2014HIV e Aids

LETTERA

NETTO MIGLIORAMENTO CON UN ANNO DI IGIENISMO

Buongiorno, mia moglie è sieropositiva da più di 20 anni. Per 8 anni ha seguito la medicina ufficiale ed ha assunto farmaci. Da un anno circa segue il sistema alimentare igienista. Ultimamente i suoi T4 (o CD4 helper) stanno calando. Un mese fa erano a quota 98, mentre ora sono a 64.

ASSISTENZA IGIENISTICA IN ZONA BOLOGNA

Sarebbe disponibile per seguirla nella cura ? Noi siamo di Bologna ma sarebbe possibile avere un appuntamento con Lei per una visita? In alternativa sa consigliarci qualche medico igienista in gamba, che possa seguirla? Grazie e buona giornata.
Franco

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RISPOSTA

VI STATE GIÀ MUOVENDO NELLA DIREZIONE GIUSTA

Ciao Franco. Intanto rileviamo con piacere che la situazione si sta evolvendo finalmente verso il meglio. E questo si è ottenuto, nota bene, senza l’intervento di nessuno ma con un semplice cambiamento orientativo nel pensiero, nel comportamento, negli stili di vita e nelle scelte alimentari. Questo dovrebbe incoraggiarvi a proseguire su quella strada, che è la strada del pensiero positivo, dello studio, dell’autodidattica e dell’autoguarigione.

NIENTE CAMICI, NIENTE CURE, NIENTE GUARIGIONI, MA SOLTANTO RIPRISTINO DI RIEQUILIBRI INTERNI

Per quanto mi concerne, non parliamo di visite ma di semplici colloqui. Non mettetemi addosso dei camici che non esistono e non immaginatemi medico curante, visto che difendo e pratico la strada opposta, che è quella della non cura e della non interferenza col sintomo. Lei Natura non crea senza motivo, diceva Aristotele. La Natura è Sovrana Medicatrice di tutti i mali, diceva Ippocrate. Vivi secondo natura, diceva Marco Aurelio, Roman Emperor.

IGIENISMO E PESTILENZIALISMO SU PIANI DIAMETRALMENTE OPPOSTI

I discorsi sui virus e sulla sieropositività portano sempre ad insanabili conflitti con la medicina pestilenziale. Il panorama igienista italiano non offre di certo ampie scelte e ogni mia eventuale raccomandazione porterebbe a qualche polemica. Vi offro il mio blog con degli articoli avanzati ed aggiornati sull’argomento sieropositività. Basterà metterci la giusta determinazione per venirne fuori al meglio.

NEMICI IMPLACABILI AD OGNI ANGOLO

Ogni schema classico della medicina monatta parla di nemici invisibili se non al radiomicroscopio, di agenti patogeni di tipo microbico. Già qui si parte male, col piede sbagliato, visto che i batteri sono preziose entità associate che vivono in simbiosi e armonia col corpo umano, per cui guai se non ci fossero. Moriremmo tutti intasati ed ostruiti nel giro di 3 giorni. I virus, che causano reali ostruzioni e rallentamenti al metabolismo umano, altro non sono che detriti cellulari morti e inattivi che si accumulano per pregressa debolezza del corpo, per insufficiente forza espulsiva del sistema immunitario, per stili di vita e scelte alimentari abominevoli.

GRANDEZZA E LUNGIMIRANZA DIVINA

Detriti morti che sono una leccornia per i batteri, in un susseguirsi di operazioni razionali, armonizzate e finalizzate all’equilibrio, al funzionamento e al benessere. Il tutto poi a dimostrazione della grandezza e della lungimiranza divina, visto che l’uomo non è stato costruito da assemblatori deficienti, distratti o satanici, ma da mani competenti e da cervelli sopraffini.

PENSAR MALE, AGIRE MALE E RACCOGLIERE MALE

La medicina non sa nemmeno cosa sia il pensiero positivo. Pensa male, agisce male e raccoglie male. La medicina continua ad additarli come causa di ogni malattia, mentre l’igiene li assolve con formula piena. Due scuole in collisione frontale. Due scuole ai ferri corti. Qualcuno ha torto marcio e gioca a carte false, mentre qualcun altro dice la verità. A ogni attento lettore l’ardua sentenza. Sappiamo che i batteri sono piccoli organismi monocellulari vivi che si sviluppano e si moltiplicano a miliardi. I virus invece, non si moltiplicano ma si sommano, cioè si accumulano, in quanto la moria cellulare avviene in continuazione a miliardi, secondo uno schema fisiologico chiamato ricambio cellulare.

LATENZE, BELLIGERANZE E CAPACITÀ MOLTIPLICATIVE DEI VIRUS

Medici e microbiologi di regime non amano le cose semplici e comprensibili. Sono fatalmente attratti dal misterioso e dal torbido. Puntano alle teorie più strane ed insensate per dimostrare una capacità moltiplicativa dei virus, ipotizzando parassitismi su cellule viventi, ipotizzando cattiverie e mostruosità, ipotizzando giochi a nascondino, immaginando latenze, risvegli, belligeranze e altre cose del genere.

LA RESURREZIONE DEI MORTI

Qualsiasi cosa fuorché l’ammissione della semplice e banale realtà, e cioè che da una polvere cellulare disintegrata dai becchini cellulari chiamati lisosomi, nessuno al mondo è capace, di fare il miracolo di resuscitare il materiale morto e ridargli non solo vitalità, ma anche pensiero, anche carattere, anche personalità, e persino potere contagiante.

SCIENZA CONTORTA ED IMPROBABILE

Eppure, nella  loro contorta e improbabile scienza, avviene l’inverosimile, ossia la prolificazione moltiplicativa dei mostriciattoli virali! Le prove a supporto di tutto questo? Zero prove. Apparenze, contraddizioni, bacate fantasie smontate nella logica, nella statistica e nei fatti. Niente prove ma solo affermazioni arroganti e dogmatiche.

QUADRO TERRORISTICO DELLA SCIENZA MEDICA

Fosse vero un 5% di tali corbellerie l’umanità non avrebbe scampo. Prendi un qualsiasi influenzato, carico di batteri e di virus come di regola avviene per chi ha febbre e raffreddore, e mettilo a letto senza cibo ma con acqua da bersi a volontà, zero antibiotici e zero antivirali ovviamente. Per questo malcapitato la morte più atroce sarebbe inevitabile, cannibalizzato da una schiera infinita di batteri e devastato da una massiccia armata di mostri virali. Questo è il quadro squinternato, traballante e terroristico che ci presenta la aulica scienza medica delle università e delle grandi baronie scientifiche.

PROVA DEL NOVE SULLA INNOCENZA BATTERICO-VIRALE

Arriva l’igienista ambulante e privo di Nobel, privo di cattedra e di referenze, privo di tutela legale, e  dimostra al mondo intero che quel paziente non solo non muore divorato dai microrganismi, ma migliora e guarisce nel giro di una settimana, e si ritrova con un organismo rinnovato, ripulito e normalizzato. Questa è la prova del nove che Valdo Vaccaro, a nome della libera ricerca indipendente ed ispirata al movimento igienista, ha ragione al 100% e che i monatti del virus, dell’Aids dei contagi e delle vaccinazioni hanno torto marcio.

CINQUE MINUTI PER CONOSCERE IL NOSTRO SANGUE

Il nostro corpo è un unico grande sistema costituito da più elementi che concorrono al buon funzionamento dell’intero organismo. C’è chi governa e dirige, come il cervello. Chi provvede al rifornimento di materie prime, come l’intestino. Chi fornisce l’ossigeno, come i polmoni. Chi lavora le materie e modula le varie attività come il fegato, il pancreas e le ghiandole varie. Chi funge da impalcatura di sostegno, come lo scheletro. Chi provvede a trasportare l’intero organismo qua e là per lo spazio che ci è stato messo a disposizione, come i muscoli. Il collegamento fra tutti questi componenti è assicurato da una rete stradale vastissima costituita da arterie, arteriole, capillari e vene. In questa rete scorre il sangue, un liquido viscoso di colore rosso che funziona da sistema di trasporto da e per i vari organi.

UNA GOCCIA DI SANGUE SOTTO IL MICROSCOPIO

Se poniamo una goccia di questo liquido sotto ad un microscopio e lo esaminiamo, scopriamo che esso è costituito da una parte corpuscolata formata da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine e che questi elementi viaggiano sospesi in un liquido ad alto contenuto proteico detto plasma. In un millimetro cubo di sangue di un soggetto normale sono presenti circa 5 milioni di globuli rossi, 7 mila globuli bianchi e 250.000 piastrine. Tutti insieme questi elementi costituiscono il 40-45% del sangue, il resto (cioè il 55-60%) è costituito dal plasma.

COSTITUZIONE E FUNZIONI DELLA PARTE NON CORPUSCOLATA DEL SANGUE, DETTA PLASMA

Il plasma, costituisce la parte liquida, non corpuscolata del sangue. È di colore giallo e contiene tutte quelle sostanze (proteine, grassi, ormoni minerali, metaboliti, glucosia, albumina, ecc. ) che, disciolte nel sangue vanno, attraverso il circolo sanguigno, nelle varie parti del corpo dove vengono utilizzate, elaborate o eliminate come sostanze di scarto. Il plasma nel suo complesso ha la importante funzione di mantenere la massa sanguigna costante e, come un fiume, di fungere da mezzo di trasporto per la parte corpuscolata. Ha poi innumerevoli altre funzioni. Gli anticorpi o immunoglobuline hanno la funzione di difesa, l’albumina ha una funzione nutritiva, nonché di trasporto di metaboliti e di mantenimento della pressione kncotica, il glucosio ha una funzione nutritiva, le piastrine arrestano le emorragie e così via.

COSTITUZIONE DELLA PARTE CORPUSCOLATA

La parte corpuscolata e maggioritaria del sangue è costituita da:

  • Globuli rossi o Eritrociti, fondamentali per l’acquisizione dell’ossigeno nei polmoni e la sua distribuzione in tutto l’organismo. Aiutano il corpo a liberarsi dalle tossine gassose ed acidificanti prodotte dalla vita cellulare.
  • Globuli bianchi o Leucociti. Basilari come strumento di difesa dell’organismo da nemici esterni (particelle, traumi, microbi esogeni) o tossine interne autogenerate, tipo cellule morte o virus endogeni inespulsi per debolezza metabolica, tipo cellule anomale e altre sostanze tossiche. Si suddividono in Agranulociti, che non hanno granuli nel citoplasma e Granulociti, più grossi e complessi, dotati di nucleo e di granuli colorati.
  • Piastrine, importanti per i processi di coagulazione.

FUNZIONI E DURATA VITALE DI OGNI COMPONENTE

  • Piastrine, attivano la coagulazione e durano 7-10 giorni. Quando il loro numero scende sotto le 20.000 unità per millimetro cubo di sangue, vi è reale pericolo che si instaurino delle emorragie le quali possono pregiudicare la vita del paziente.
  • Eritrociti, trasportano ossigeno e anidride carbonica, e durano 105-120 giorni.
  • Agranulociti Neutrofili (65% del totale), sono mobili ed escono dai vasi a fagocitare sostanze tossiche e incompatibili, e durano 3 giorni.
  • Agranulociti Basofili (0,5-1% del totale), secernono istamina ed eparina, e durano da poche ore a 3 giorni.
  • Agranulociti Eosinofili (2-5% del totale), fagocitano sostanze antinfiammatorie, proteggono dalle infezioni da parassiti e nelle reazioni infiammatorie, e durano 10-12 giorni.
  • Granulociti Monociti (8% del totale), escono dai vasi, diventano Macrofagi e fagocitano batteri, cellule cancerose, detriti, e durano 3 mesi.
  • Granulociti Linfociti (28-33% del totale), e durano da poche settimane a diversi anni. Nascono nel midollo osseo e maturano nel Timo. Si suddividono in:
    • Linfociti T-helper. Si attivano in presenza di virus, funghi ed altri parassiti e provvedono a far iniziare la risposta immunitaria più adeguata contro l’invasore. Nel loro gruppo vi sono pure le cellule TH1 e TH2.
    • Linfociti T-cell. Mentre sono nel Timo vengono istruiti a distinguere ciò che fa parte del corpo (sé o self) da ciò che non lo è (non sé, non-self). In presenza di cellule corporee tumorali o infettate da virus, si replicano come Linfociti T citotossici che attaccano le cellule anomale uccidendole direttamente. Sono essenziali nella battaglia contro i virus e certi batteri come il Listeria ed il Mycobacterium tuberculosis (così almeno dice la medicina monatta).
    • Linfociti B (B-cell). Creano anticorpi specifici per combattere le cellule nemiche provenienti dall’esterno (microbi, virus, sostanze estranee).
    • Linfociti T suppressor (T-cell). Passato il pericolo, sopprimono la risposta immunitaria dei linfociti B e T, impedendo che diventi eccessiva e pericolosa per l’organismo.

FORMA E COSTITUZIONE DEI GLOBULI ROSSI

Il globulo rosso ha la forma di una lente biconcava con un diametro di 7,8 micron (un micron equivale ad un millesimo di millimetro). Questa forma gli permette una alta deformabilità, necessaria  a passare in capillari con un diametro che può arrivare a tre micron. Un globulo rosso, contiene circa 400 milioni di molecole di emoglobina che costituisce il 95% del suo peso secco. L’emoglobina è una proteina di discrete dimensioni che contiene al suo centro una particolare molecola detta eme. L’eme contiene atomi di ferro. Durante il passaggio del globulo rosso negli alveoli polmonari il ferro lega a se l’ossigeno dell’aria respirata e lo trasporta alle cellule. Quando il globulo rosso passa nei capillari dei vari organi, il ferro dell’emoglobina rilascia l’ossigeno che viene incamerato dalle cellule ed usato per il loro metabolismo. Il globulo rosso è circondato da una membrana molto flessibile e permeabile ai gas costituita da fosfolipidi e colesterolo.

DOVE NASCONO E DOVE MUOIONO

I globuli rossi nascono nel midollo osseo rosso, contenuto in sterno, vertebre, costole, cranio, bacino e teste delle ossa lunghe. Si formano a partire da cellule progenitrici che maturano normalmente in presenza di amminoacidi (costituenti di base delle proteine), in presenza di ferro e di alcuni fattori di crescita come le vitamine (B6, B12, acido folico, riboflavina e vitamina C). Il globulo rosso vive in media 120 giorni durante i quali percorre nella circolazione sanguigna 300, 400 chilometri.

FUNZIONI DEI GLOBULI ROSSI E DELL’EMOGLOBINA

Le funzioni dei globuli rossi si identificano e si intrecciano con quelle della emoglobina. Essi hanno l’incombenza di trasportarla e di proteggerla da tutte quelle condizioni che la possono alterare. I globuli rossi passano attraverso un gran numero di microambienti diversi nei quali ci sono continue insidie alla stabilità della emoglobina. Con il trascorrere dei giorni i globuli rossi invecchiano, perdono vitalità e vanno incontro ad alterazioni sempre più gravi. I più alterati vengono catturati e divorati da apposite cellule poste nel fegato, nella milza e nel midollo osseo.

RICICLAGGIO DEL FERRO

Dopo la loro morte vengono sottoposti allo smembramento e ad un vero e proprio riciclaggio dei vari componenti. Le proteine vengono riutilizzate per altri scopi, il ferro viene smontato e riutilizzato da altre cellule per la formazione di altri globuli rossi o per la fabbricazione di tutte quelle molecole che lo richiedono, l’eme viene trasformato in bilirubina che entra nell’intestino ed esplica una sua funzione nella digestione dei cibi.

GRUPPI SANGUIGNI

La membrana dei globuli rossi, sulla superficie esterna, presenta delle proteine, dette antigeni, che fanno parte integrante della struttura della stessa. Esse sono di vario tipo e variamente combinate, tanto da costituire una specie di impronta digitale del globulo rosso. Le più importanti fra queste determinano il gruppo sanguigno del sistema A, B, O. Sulla base della loro presenza possiamo dividere gli individui della specie umana in 4 grandi gruppi fondamentali.

  • Gruppo A, con l’antigene A sui globuli rossi.
  • Gruppo B, con l’antigene B sui globuli rossi.
  • Gruppo O, privo di antigene A e B sui globuli rossi.
  • Gruppo AB con presenza contemporanea di antigeni A e B sui globuli rossi.

IL FATTORE RH

Molti sono gli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi. Fra questi, grande importanza hanno quelli del fattore Rh. Gli individui della specie umana sono divisi in Rh positivi se sono portatori di una proteina del fattore Rh, detta proteina D, ed Rh negativi se questa proteina non ce l’hanno.
Se un soggetto Rh negativo entra in contatto con globuli rossi positivi, sviluppa per reazione anticorpi che distruggono questi ultimi. È questo il meccanismo per il quale succedono alcune reazioni trasfusionali ed è anche il meccanismo per cui si verificano incompatibilità materno-fetali che sono causa di gravi malformazioni, aborti e talora morte dei neonati.

FORMULA LEUCOCITARIA

Torando a quanto sopra, si parla spesso di formula leucocitaria, per esprimere in sintesi che i granulociti neutrofili rappresentano il 40-75% dei globuli bianchi (2000-8000 unità per mmc), i granulociti eosinofili l’1-6% (20-600 unità per mmc), i granulociti basofili lo 0,1-2% (2-150 unità per mmc), i linfociti il 20-50%, i monoliti o macrofagi il 2-8%.

INTERPRETAZIONE DEGLI SBALZI

Nel caso di neutrofilia (neutrofili in eccesso) si parla di infezioni acute, stress, gotta, leucemie mieloidi, artrite reumatoide, febbre reumatica, tumori, tiroiditi, necrosi tessuti, insufficienza renale, splenectomia, problemo al collagene. Nel caso di neutropenia, si ipotizzano linfomi, anemie gravio, assunzione di farmaci, infezioni croniche gravi, shock anafilattico. Nel caso di eosinofilia (eosinofili in eccesso) si parla medicalmente di allergie, orticaria, ipersensibilità a farmaci, autoimmunità, parassiti, scarlattina. Nel caso di eosinofilopenia si ipotizzano ipoglicemia, stress da traumi o da chirurgie, insufficienza renale, cortisonici, Cushing (ipercortisolismo da cortisone, adenoma ipofisario). Nel caso di basofilia (eccesso basofili), si parla di leucemia, gangrena, infiammazioni croniche, allergie IgE mediate, parassitosi, radioterapie. Nel casso di basofilopenia, l’ipotesi è di gravidanza, ipertiroidismo, ipercortisolismo.

LE DIFESE ORGANICHE CHIAMATE SISTEMA IMMUNITARIO

Il sistema immunitario protegge il corpo dall’invasione degli organismi o molecole (agenti patogeni) che possono causare le malattie. Nel loro insieme questi nemici si possono riconoscere perché hanno una specie di etichetta, detta antigene, diversa da quella che si trova su ogni cellula dell’organismo umano. Ogni molecola estranea, di solito una proteina, quando viene riconosciuta dal sistema immunitario, stimola una risposta che viene chiamata naturale, immediata e non-specifica.

BARRIERE FORMIDABILI CONTRO I NEMICI ESTERNI

Le prime barriere che il corpo offre ad eventuali germi invasori sono:

  • Pelle, che crea una barriera insuperabile per molti agenti patogeni.
  • Membrane mucose che rivestono il tratto respiratorio, digestivo, urinario e genitale.
  • Cilia, presenti in molte membrane, che allontanano le particelle arrivate con l’aria.
  • Secrezioni organiche, dotate di enzimi in grado di distruggere i batteri.

LA RISPOSTA INFIAMMATORIA

Quando qualche antigene nemico riesce a superare le barriere descritte, i mastociti presenti nella zona colpita rilasciano alcune sostanze chimiche, tra cui l’istamina. Sostanze chimiche che aumentano la circolazione del sangue creando calore e rossore. Per questo motivo quell’area viene definita infiammata. L’infiammazione crea una condizione sfavorevole per microbi, batteri e funghi, aiuta la guarigione, promuove la cicatrizzazione e causa la fuoriuscita dai capillari sanguigni dei globuli bianchi del sangue chiamati neutrofili e dei macrofagi (grandi-mangiatori). Queste cellule, chiamate collettivamente fagociti (phago=mangiare, kytos=cellula), sono capaci di inglobare le cellule nemiche e digerirle (fagocitosi) senza che nell’attacco sia implicato il sistema immunitario.

ANTICORPI E IMMUNOGLOBULINE

In questa battaglia prendono pure parte le cellule del complemento, ovvero delle proteine prodotte dal fegato, capaci di legarsi ad un batterio ed aprire un buco nella sua membrana. Da questa apertura entrano liquidi e sale che fanno letteramente scoppiare il nemico. Può succedere che il nemico riesca a superare le prime barriere difensive, e che le azioni infiammatorie intraprese dal corpo non siano sufficienti a fermare i microbi invasori. Entra allora in azione il sistema immunitario che crea degli anticorpi (o immunoglobuline), ovvero delle cellule particolari capaci di neutralizzare il nemico o metterlo in condizione di poter essere attaccato dai macrofagi.

NEMICI ESTERNI E NEMICI INTERNI NELLA FILOSOFIA MEDICA DEL TERRORE

Ogni sostanza vivente ha un suo antigene particolare, ed è questa particolarità che permette al nostro sistema immunitario di riconoscere le cellule estranee (non-self) come diverse da quelle del proprio corpo (self). Mentre i microbi sono esseri di una certa dimensione e, una volta entrati nei tessuti organici, possono essere facilmente identificati, i virus sono piccolissimi e, “per poter vivere, devono entrare in una cellula di cui diventano i parassiti”, enunciano con inquadrato dogmatismo i dottori monatti ed untori del ceppo virale e del tumore virale, concetti medievali a cui la medicina non sa, non può e non vuole rinunciare. Troppo difficile per essi ammettere l’ovvietà, ovvero che il morto non può essere vivo e il vivo non può essere morto.

FENOMENI FISIOLOGICI NORMALI TRASFORMATI IN SCENE APOCALITTICHE

Si possono perciò creare delle condizioni in cui alcune cellule corporee devono essere eliminate, ad esempio quelle “infettate da virus oppure divenute cancerogene”. Ovvio che basterebbe un niente per trasformare un discorso demenziale in un ragionamento logico. Basterebbe chiamare quelle cellule diaboliche o nemiche in normali e fisiologici detriti cellulari da spinger fuori per migliorare il ricambio e si otterrebbe la quadratura del cerchio.

DUE TIPI DI DIFESA CON ANNIENTAMENTO DEL NEMICO

Da quanto detto appare chiaro che necessitiamo due diversi tipi di difesa, ovvero:

  • Annientamento dei microbi invasori che hanno superato le prime barriere difensive.
  • Eliminazione delle cellule cancerogene e di quelle virali o infettate da virus, intendendo con questo le normali endotossine morte ed ostruenti prodotte dal corpo.

CELLULE DENDRITICHE

Il processo che porta all’attivazione di una difesa o dell’altra, inizia quando dei macrofagi o dei neutrofili, dopo aver inglobato una cellula nemica, ne elaborano l’antigene e lo espongono sulla loro superficie. Proprio per tale particolarità queste cellule vengono definite Antigen Presenting Cell o cellule dendritiche a struttura ramificata (dendròs=albero). I macrofagi sono assai numerosi sulla pelle e nelle membrane mucose dell’apparato digestivo, respiratorio e genito-urinario. Va notato che assumono un nome diverso a secondo dell’area ove sono localizzati (Cellule di Langerhans sulla pelle, Macrofagi nei nodi linfatici, Cellule di Kupfer nel fegato).

CELLULE T-HELPER TH1 E TH2

I macrofagi e i neutrofili, dopo aver ingerito il nemico, vengono trascinati dalla linfa nel linfonodo più vicino dove incontrano le cellule TH1 e TH2, dette anche T-helper, che rappresentano un sottogruppo dei linfociti T. Esse, dopo aver soggiornato nel timo, hanno imparato a distinguere ciò che appartiene al corpo (sé) da ciò che ne è estraneo (non sé). L’intelligenza di queste cellule evita che venga iniziato l’attacco contro sostanze innocue, come i cibi ingeriti o le cellule dell’organismo a cui appartengono.

RISPOSTA IMMUNITARIA MEDIATA DA ANTICORPI TH2, PER  GLI INVASORI ESTERNI

A seconda dell’antigene esposto dalle Antigen Presenting Cell il sistema imunitario inizierà una delle seguenti attività. Per un nemico esterno verranno attivate le TH2 che secernono interleuchine IL4, IL5 e IL13. Queste sostanze sono in grado di far maturare i linfociti B che, maturando, diventano plasma-cellule, ovvero cellule capaci di produrre e rilasciare anticorpi (o immunoglobuline) adatti ad eliminare il nemico. Va notato che le IL-5 aumentano anche la produzione degli anticorpi IgE per combattere gli elminti o i parassiti intestinali. Questo tipo di difesa prende anche il nome di “risposta immunitaria umorale o mediata da anticorpi”, ed è valida contro i nemici presenti negli spazi interstiziali (tra le cellule) che, al contrario di quelli che si trovano nelle cellule corporee, sono esposti agli anticorpi trasportati dal sangue e dalla linfa.

RISPOSTA IMMUNITARIA MEDIATA DA CELLULE TH1, CITOTOSSICHE E NATURAL KILLER

Per una cellula interna “infettata da virus o cancerogena”, verranno invece attivate le TH1 che secernono interleuchina IL2. La IL2 a sua volta attiva la proliferazione dei linfociti T, spingendoli a differenziarsi in cellule T citotossiche e NK cells (Natural Killer), entrambe capaci di eliminare le cellule anomale creando un buco sulla loro superfice. Viene anche secreto l’interferone IFN-gamma, sostanza capace di bloccare la proliferazione delle cellule infette. Questo tipo di difesa, detta “risposta immunitaria mediata da cellule”, è valida contro le endotossine e i detriti cellulari morti ed intasanti, direbbe un igienista. che si sono introdotti nelle cellule corporee, ad esempio i virus e certi batteri come il Listeria e il Mycobacterium tubercolosis. Quando le cellule nemiche sono state uccise ciò che resta della battaglia viene ripulito dai fagociti, capaci di inglobare e digerire cellule morte, prodotti di scarto, ed altro materiale tossico.

IL BATTERIO LISTERIA PRESENTATO COME TERRIBILE MOSTRO

Il Listeria monocytogenes è un batterio gram-positivo, anaerobo (vivente in assenza di ossigeno), e si trova nei terreni, nei cibi (anche in frigo, essendo freddo-resistente), nel latte non pastorizzato. Il suo pH di sviluppo è tra quota 5 e quota 9, e viene eliminato dal succo gastrico. Viene annunciato dalla medicina come uno dei peggiori Lanzichenecchi, capace di causare non solo febbre, dolori muscolari, malessere e diarrea, ma anche parto prematuro e morte fetale, visto che la listeriasi viene associata alla gravidanza, aggiungendo altre paure alle future mamme, come non fossero già sufficientemente sotto pressione.

ALLA FINE CI VENGONO A DIRE CHE IL BATTERIO STA NELL’INTESTINO DI TUTTI, COME DEL RESTO GIÀ SAPEVAMO

Poi però tutto il discorso sui rischi del terreno e delle verdure, vengono contraddetti dalle stesse fonti mediche le quali, anche ingenuamente, ammettono che il microrganismo è onnipresente in ogni caso nella normale flora batterica della gente, per cui non è più questione di raccoglierlo fuori di noi. L’effetto scatenante di una eventuale proliferazione, o il rischio di una eventuale malattia, stanno invece in una patologica diminuzione dell’acidità gastrica, associata ad una alterata funzionalità gastrointestinale.

EPIDEMIE DI LISTERIASI SEMPRE E SOLO TRA MANGIATRICI DI FORMAGGIO E DI LINGUA DI MAIALE

Si parla di 2500 casi/anno negli Stati Uniti e, nella maggioranza dei casi, riguardanti donne che non rispettano assolutamente criteri di sana alimentazione. Le epidemie registrate nel mondo parlano di 122 casi in California, causati da un formaggio messicano, di altro caso in Svizzera, causati dal formaggio Vacherin Mont D’Or, di altro caso in Francia, causati da gente abituata a mangiare spesso lingua di maiale. Alla fine, i pericoli sono determinati al 95% dai formaggi e dai salumi, per cui il discorso delle verdure crude risulta un autentico bluff.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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