SPERTICATA LODE ALLA PATATA E AL POMODORO

da 16 Gen 2013Ortaggi

LETTERA

Ciao Valdo. Tantissime persone sconsigliano di mangiare pomodori, melanzane e patate per via della solanina. Meglio tutto cotto ad alte temperature se proprio si deve mangiare, dicono. Invece tu sconsigli la passata di pomodoro o la salsa e consigli patate crude. Puoi illuminarmi su questa solanina? Grazie. Un abbraccio. Andrea Cusati

*****

RISPOSTA

MI SIA PERMESSO BOCCIARE E RESPINGERE L’ARGOMENTO

Ciao Andrea. Grazie per la breve ma preziosa questione che mi poni. Tantissime persone che sconsigliano? Tantissimi irresponsabili direi. Per forza poi che la gente va pure in crisi e non sa più cosa diavolo mangiare. E’ davvero pazzesco che si sollevi l’argomento solanina, sostanza diffusissima in 3000 piante eduli, meno eduli e anche velenose, com’è giusto che sia, in una natura varia e complessa dove tante creature devono sopravvivere. Il corpo umano tollera la solanina senza problemi, se non si supera una certa soglia. Le coccinelle, o dorifore delle patate invece vivono di solanina soltanto, visto che si nutrono da mattina a sera esclusivamente delle foglie di questa pianta, e senza che questo le danneggi.

UNA CONGIURA MEDIATICA MONDIALE CONTRO LE BANCARELLE E L’ORTROFRUTTA

Si sta facendo di tutto per mandare fuori giri i prodotti che la natura ci offre. Un’offensiva continua, iniqua e martellante. Un mese contro le arance, il mese dopo contro i pompelmi, poi contro gli ananas, poi contro le inquietissime mele, poi contro la soia, e adesso contro patate e pomodori. Lo scopo è sempre quello. Dirigere ed incanalare la gente verso bistecche, salumi, patatine fritte, vini, caffè, cole, farmaci e integratori. Verso sostanze cento volte più inquinanti e pericolose delle peggiori mele-arance-patate circolanti sul mercato. Pure le melanzane contengono solanina, ma non al punto tale di arrecare danno. Tanto più che esse sono cibo stimolante per il fegato ed il pancreas, oltre che lassativo, diuretico, anti-anemico e calmante. Tanto più che affettate e cotte al minimo, sono una delizia, sia nei panini vegani che nelle versioni alla parmigiana.

VEDIAMO DI NON CADERE NELLE TRAPPOLE DEL CODEX E DELLA MONSANTO

La solanina è un alcaloide tossico soltanto in laboratorio, nelle concentrazioni e nelle formule sintetiche dei chimici. Quando sta nelle piante virtuose ed eduli, che l’uomo consuma da anni e a livello di massa senza conseguenze negative apparenti ed occulte, essa non rappresenta alcun pericolo. Con un minimo di criterio e con l’accompagnamento di verdure crude e di frutta presa in altri momenti della giornata, la questione della solanina è ben poca cosa. Già il solo parlarne indica che siamo fuori strada, e che stiamo abboccando al Codex Alimentarius e a chi sta pianificando una scomparsa delle piante da tubero e da seme, in vista di enormi estese coltivate a granturco e fagioli transgenici.

SFIDO CHIUNQUE AD ANDARE OLTRE IL MEZZO CHILO DI PATATE IN UN PASTO

E’ calcolato che ci siano 40-50 mg di solanina per 1 kg di polpa. Un uomo di 70 Kg dovrebbe consumare in un pasto qualcosa come 4 chili di polpa o 150 grammi di foglie di patata (immangiabili) per causare a se stesso qualche inconveniente, tipo sonnolenza e irritazione delle mucosa intestinale. E sappiamo che con 3 o massimo 4 patate, totale mezzo chilo, siamo sazi al massimo grado. Il problema riguarda in ogni caso le patate vecchie e mal conservate, o esposte alla luce e ai raggi solari. Le patate novelle o giovani sono dunque esentate dal discorso. La cottura in ogni caso non neutralizza la solanina che è sostanza termo-resistente.

SIAMO DOTATI DI MARGINI DI TOLLERANZA AI VELENI

Tener presente che l’uomo è dotato di importanti margini di tolleranza ai piccoli veleni e agli anti-nutrienti che stanno un po’ in tutti gli alimenti naturali, tipo la solanina, i cianogeni dei semi di pesche, albicocche, prugne e nespole, la feniletilammina del vino, del cacao e dei formaggi, l’acido fisico e i fitati della soia. Nessun margine di tolleranza invece per i veleni veri che lo acidificano fino all’osso e lo portano a mandar fuori miasmi dall’alito, dagli occhi, dalle orecchie e da ogni poro della pelle. Di questo non se ne parla. Dico cadaverina e si volta pagina, dico caseina e si sorride, dico acidi urici e si sbadiglia, dico dialisi, diabete e cancro e si mettono le mani sugli occhi come le scimmiette che non vogliono saperne di cose troppo brutte.

PER IL SUPER-INTOSSICATO OGNI NUOVA GOCCIA FA TRABOCCARE IL VASO

Se ci riempiamo di veleni importanti che vanno a depositarsi stabilmente nel sistema, il corpo non offre margini di tolleranza ed è già strapieno. Ne ha abbastanza di spazzatura acida e putrefacente. E’ arrivato al punto di rottura, quello in cui basta la singola goccia per far traboccare il vaso. Ecco allora che carta la pseudo-allergia per la ciliegia, la pesca e la fragola, per l’anguria e la nocciolina, o l’allergia più seria per il glutine (celiachia), o l’intolleranza (ovvia) per l’alcol, per la caseina e per il fumo. Chiaro che in tali condizioni, anche la semplice buccia di patata diventa un problema, mentre sappiamo che nella buccia c’è pure la B12, per i fanatici di questa vitamina.

LE DIVINE BUCCE DI PATATA DEI LETAMAI RUSSI

La patata rimane sotto ogni punto di vista un alimento eccezionale e straordinario per la salute. Interi paesi, ed in particolare la Polonia, e la stessa Russia, sono riusciti a sconfiggere i rigori invernali immagazzinando patate e consumandole nei lunghi inverni del nord-Europa. Le bucce crude delle patate, sottratte di notte dai letamai delle dacie sovietiche, hanno salvato la vita a migliaia di soldati italiani in ritirata dalla Campagna d Russia (vedi romanzo autobiografico “Centomila gavette di ghiaccio”, di Giulio Bedeschi). Ogni alimento va valutato facendo un bilancio tra vantaggi e svantaggi. Quello che ci offre la patata ha dello straordinario. Alimento sano, ultra-digeribile per grandi e piccoli, soprattutto al cartoccio, al vapore, in padella acquosa e senza olio, ma anche al forno, senza superare le alte temperature. Questo per evitare la formazione di acrilammide, veleno che si forma a partire dai 120 e che va in crescendo fino a spopolare in modo micidiale sui 170°C.

È UNO DEGLI ALIMENTI PIÙ STREPITOSI

È un alimento energetico e plastico, oltre che anti-artritico. Cibo permesso ai diabetici, agli obesi e a coloro che non desiderano ingrassare (per il suo potassio). Si tratta infatti di un alimento-zavorra che favorisce le funzioni intestinali. Ha proprietà anti-ulcerose e cicatrizzanti. Calma le mucose digestive essendo antispasmodico. Nel diabete, la patata può sostituire il pane. Nelle pizzerie americane le patate grandi tagliate a metà ed incavate al centro, fanno da base per saporita e digeribile pizza ai funghi e verdure, nella versione chiamata pizzatato. La patata cruda grattugiata, e l’estratto o centrifugato, è alimento curativo specifico per ulcere gastriche e duodenali, per dispepsie, epatismo, litiasi biliare, stipsi, emorroidi, glicosuria, scorbuto. Da cruda, la patata ha pure proprietà emollienti e diuretiche, per cui diventa pure amica dei reni e del sistema urinario.

PREZIOSA ANCHE COME CATAPLASMA ESTERNO

La fecola, buona per tante specialità culinarie, è utile anche per applicazioni esterne, in dosi di 100 grammi per 1 litro d’acqua. Cataplasmi di patata cruda grattugiata, con aggiunta di olio di oliva, attenuano e aiutano il sistema immunitario nel risolvere flemmoni, erisipela, scottature, piaghe e ulcere alle gambe, geloni, eruzioni e screpolature.

SUCCO ANTIDIABETICO, ANTIULCEROSO E ANTIPARASSITARIO

Mezzo bicchiere di succo di patata cruda, 4-5 volte al giorno, per un mese, è cura efficacissima contro il diabete e le ulcere gastroduodenali. Per rendere la bevanda piacevole, si può aggiungere del miele, del succo di carota o di limone. Mezzo bicchiere al giorno va bene per tutte le altre affezioni temute o in corso, quindi per sani e malati. Contro i parassiti intestinali, basta mangiare per tre sere consecutive un’insalata di patate grattugiate, condita con 60 grammi di olio di noci (ma anche di oliva extra o con dell’avocado).

LA PATATA PRODUCE STATO DI ALCALOSI, AL CONTRARIO DELLE PROTEINE ANIMALI CHE CAUSANO ACIDOSI

Somministrando quotidianamente ai diabetici da 1 a 1,5 kg di patate non stracotte, si nota un miglioramento salutistico generale ed anche una attenuazione dei sintomi morbosi, che sono la glicosuria (zuccheri nelle urine), la poliuria (eccesso di urine) e la polidipsia (sete intensa). Questa azione è dovuta alla composizione magica delle patate, che contengono potassa, magnesia, acidi citrico e malico, sostanze che producono uno stato di alcalosi (l’esatto opposto della acidosi provocata dalle micidiali proteine animali oltre il tetto proteico dei 24 grammi/giorno). Il grande naturopata francese Jean Valnet cita piume le qualità anti-scorbutiche della patata. Dei soggetti-cavia sono stati preservati e salvati dallo scorbuto con somministrazione quotidiana semplice acqua e farina grezza di avena, più 15 grammi di patata cruda.

IL RICORSO AL FRICO E PATATE NON VA SEMPRE DEMONIZZATO

Durante il rigore climatico dell’inverno, retrocedendo un po’ dal veganismo drastico al vegetarianismo (e con tutte le riserve etiche del caso), le patate si mescolano magnificamente al formaggio di malga, e si associano ancor meglio col frico friulano, costituendo un cibo base per molti contadini e per gli abitanti della montagna. Se gli tiri via pure quello, anziché migliorarsi vanno a riempirsi di trippe e di lardo.

CON LE PATATE I FANNO PURE OTTIME TORTE

Non mancano le torte di patata. Cuocere al vapore 1 kg di patate, pelarle, schiacciarle, aggiungere un pizzico di sale ed impastare. Fare un tortino su un foglio infarinato, aggiungervi uvetta, fichi secchi e datteri e cuocere al forno a 120°C per un’ora. Ottimi pure gli gnocchi dolci con l’interno riempito di marmellata di susine senza zucchero, specialità istriana. Le patate bollite non vanno conservate fuori o dentro il frigo per oltre 24 ore.

LA CAMPAGNA FA DA SPIA E DA TESTIMONE A QUANTO BOLLE IN PENTOLA

Detto questo, ogni volta che faccio un giro per le campagne, fa rabbia e malinconia notare che il 90% dei campi è coltivato a mais e il 10% a soia, tutto per gli animali da macello. Terreni altamente trattati ad erbicidi e al famigerato Round-up della Monsanto, e privi di qualsiasi erba spontanea. Tanto che, per trovare del tarassaco, della valeriana e dell’acetosa, uno deve andare sui fossi e nelle zone non coltivate e non rovinate da una agricoltura sempre più limitata, cieca, violenta ed avvelenante. Non un singolo campo seminato a patate, a rape, a zucchine, a bietole. Non un centimetro quadro riservato alla patata. Si può essere più deficienti e autolesionisti di così?

COMINCIAMO A RIDURRE DRASTICAMENTE I CAMPI DI MAIS

I ministrI dell’Agricoltura dovrebbero imporre per legge che almeno 5 campi su 10 siano coltivati a patate e ad alimenti per l’uomo, premiando gli agricoltori bravi e multando pesantemente chi non rispettasse le regole. Spingere dunque gli agricoltori a piantare patate al posto del mais, e poi ricompensarli andando a comprare le loro patate. Patate di sicuro non irradiate, come quelle del supermarket, prive il più delle volte di germinabilità e di vita. In ogni casa ci dovrebbe essere a disposizione una riserva di un quintale di patate sistemate ordinatamente in cassette tenute in una cantina scura ed arieggiata. Altro che salami, prosciutti e musetti o altre mummie appese, altro che materiale da obitorio e da cimitero infilato nel frigorifero di casa! Questo significa ragionare con la testa e non coi piedi.

VALORIZZARE LA PICCOLA AGRICOLTURA FAMILIARE

Non è poi che, al di là delle Alpi e degli oceani, le cose vadano diversamente. Il fantastico Brasile è diventato leader mondiale nell’uso dei pesticidi. Già nel 2009 si parlava di 173 milioni di tonnellate/anno, 3700 kg per ciascun brasiliano, con le multinazionali Basf, Bayer, Monsanto, Dupont, Sygenta, Bunge e Shell Chimica, a contendersi ogni possibile fetta di mercato. La vera strada alternativa è quella di valorizzare la piccola agricoltura familiare, gli orti e i frutteti, la collaborazione e gli scambi tra coltivatori, perché no il baratto libero da tasse al posto della moneta. Serve insomma una vera e propria inversione di rotta. Un forte ritorno alla natura.

POMODORO FRUTTO DELL’ ETERNA GIOVINEZZA

Quanto al pomodoro, non è assolutamente vero che contenga solanina. Contiene invece tomatina, che è 10 volte meno concentrata della solanina. Anche qui contano le valutazioni concrete e non le ipotesi terroristiche. Ricchissimo di vitamina A (13%), di acido folio B9 (5%) di diammina B1 (8%), di vitamina C (33%), di betacarotene e di licopene, viene definito come “Il nemico dell’invecchiamento”, il nemico numero uno dei radicali liberi, il chelante che manda fuori ed elimina le scorie. Energetico, rivitalizzante, equilibratore cellulare, eupeptico, rinfrescante, anti-scorbutico, anti-infettivo, disintossicante, alcalinizzante, diuretico, dissolvente urico, eliminatore dell’urea, evacuatore intestinale, anti-astenia, anti-inappetenza, anti-gottoso ed anti-artritico, anti-reumatico, contrastatore della iper-viscosità sanguigna, dell’azotemia, della litiasi urinaria e biliare, della stipsi, dell’enterite, della pletora e degli stati congestionali.

RICOSTITUENTE E DELIZIOSO

Due bicchieri al giorno di succo fresco di pomodoro abbassano sensibilmente il colesterolo. Tre bicchieri al giorno per 3 settimane o un mese, mescolato anche al 50% con succo di sedano, rappresentano ottima cura ricostituente. Se invece si parla di succo di pomodoro conservato e quindi necessariamente pastorizzato, rimane ottimo dal punto di vista del sapore, ma pessimo per la salute, visto che la devitalizzazione gli ha tolto gli enzimi, gli ha sottratto le vitamine, gli ha pervertito i sali minerali, e lo ha reso purtroppo prodotto acidificante. Ciò non toglie che, sulla pizza vegana a crosta sottile, tante fette sottili di pomodoro fresco, inserite “on top” a tarda cottura, rendano la pizza quanto mai deliziosa e digeribile.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

4 Commenti

  1. Andrea Cusati

    Grazie per le tue sempre pronte ed esaustive risposte.
    Un abbraccio.

    Rispondi
  2. amabile

    Carissimo Valdo complimenti per il suo blog… sono una semi-igenista, dico semi perchè per un periodo ho saltato le buone e sane abitudini, pagandone le conseguenze… motivo per cui ho deciso di riascoltare i segnali del mio corpo e rimettermi in riga!!!

    vorrei un consulto da Lei riguardo l'uso dell'olio d'oliva. si può usare negli alimenti o lo sconsiglia?
    grazie
    Amabile

    Rispondi
  3. Dolores

    Grande Valdo, ancora e una volta hai sfatato assurdi sospetti e infondati timori attorno a cibi naturali da sempre presenti nella alimentazione umana. Io non digerisco i peperoni, melanzane e pomodori nin son o in cima alla mia lista di verdure preferite, ma le patate… d inverno un bel piatto di patate bollite con olio e prezzemolo o un pure caldo appaga i sensi e lo stomaco, sfama nutre e scalda, quanto mi piace! Certo che se uno mentre le mangia pensa alla solanina e altre menate, alla fine le trovera indigeste, ma non è certo colpa degli injocenti tuberimma della sua mente che ha bl8ccato l apparanto digerente…. e poi hai ragione a deplorare la coltura di cereali per il bestiame, dovrebbero si fare spazio ai cavoli piuttosto, alla rucola, ai carciofi, ai meloni, ai cocomeri, alke carote, alle rape, ai boschi dovevcrescerebbero tante buone fragoline, more e bacche ecalberi di noci e castagne, altro che campi di mais e frumento transgenico

    Rispondi
  4. Frenk ganek

    Frenk, sarai senza dubbio un grande nel tuo sapere,ma purtroppo io da gran mangiatore di carne non riesco a sopportare tutti quelli che giudicano me un carnivoro (assassino) e poi danno a tutti gli animali domestici e non preparati a base di(pollo,coniglio,bocconcini di manzo,salmone, eccc…,ecccc.)con la scusa magari di essere animalisti e protettori di tutte le creature.Non credere che nella mia modesta intelligenza non ci sia posto per riflettere su alcune cose:esmpio la globalizzazione di tutto, che ci portera tutti ad uno scatafascio impensabile, fregandosene (me compreso) di tutti gli eccessi comel'ipocrisia di proteggere tutto cio che ad ognuno di noi fa comodo(guarda la caccia,la pesca, la cementificazione,la grande agricoltura modificata in ragione della fame nel mondo e dello sviluppo economico,guerre in difesa di religioni e poi potenziali ricostruzioni eccc. eccc….Non ti sembra anche da vegetariano o vegano di esagerare verso altri modi di pensare che per te sono sbagliati.Chiedo scusa per l'approccio riconoscendo che in molte cose hai ragione saluti Frenk

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