TORPORE, SPOSSATEZZA, SONNOLENZA E CURA GLOBALE

da 13 Nov 2012Sonnolenza

LETTERA

IL TORPORE MI ACCOMPAGNA DA MATTINO A SERA

Buongiorno, mi chiamo Domenico e, curiosando sulla rete, sono incappato sul suo sito, ho letto alcuni suoi lavori pubblicati su Stampa Libera. Ho pensato subito che lei sia la persona che cercavo. Ho 53 anni ma, da quando sono nato, ho sempre sofferto di stanchezza e di problemi di attenzione. Insomma, per dirla in breve, vivo spesso con una specie di torpore che mi accompagna tutta la giornata. Un senso di stanchezza da sonno che non mi permette di essere spesso vigile. Il problema della mia bassa attenzione a volte mi condiziona anche nella vita pratica, il lavoro ad esempio.

CHE FARE PER DARMI UNA STRIGLIATA DI VITALITÀ

Sono vegetariano dall’81, anche se a volte il pesce lo mangio ma solo se sono fuori casa, visto che non ho mai cucinato in vita mia. Mi domando se questro senso di spossatezza possa dipendere da una dieta sbagliata, considerando che comunque, anche quando ero carnivoro, le cose non erano migliori. Quindi le chiedo cosa posso fare secondo lei per curare questa sindrome a volte fastidiosa? Anticipatamente la ringrazio.
Domenico

*****

RISPOSTA

Ciao Domenico, c’è chi vive in accelerazione e in sovra-stimolazione cardiaca, e chi invece in stato di astenia, in stato di ipotiroidismo e di iposurrenalismo. Sei più vagotonico che simpaticotonico, in termini vegetativi. Il tuo messaggio sintetico non dice grandi cose su come mangi e come ti comporti, ma non mi è difficile immaginarlo ed ipotizzarlo. Probabilmente non manca una certa pigrizia linfatica e un rallentamento metabolico che la dieta vegetariana tendenziale, di sicuro inclusiva di uova e latticini, oltre che del citato pesce, di sicuro carica di cibi cotti e concentrati, non riesce a contrastare in modo efficace. Anche tu, come gran parte della gente, procedi pertanto col freno a mano tirato.

LETARGO CONTINUATO D’ESTATE E D’INVERNO

Di buono c’è che non ricorri a the, caffè e cole, perché altrimenti non saresti così stabilmente assonnato e spossato. Occorre dare una frustata e uno stimolo all’intero sistema, senza cadere ovviamente del doping che offre sostegno in fase iniziale per precipitarti poi nella depressione e nelle dipendenza. C’è di sicuro anche una buona componente psicosomatica. Non tutto il male viene per nuocere. Ti sei abituato a vivere con questo ritmo e nel tuo intimo ti sta pure bene, nel senso che si tratta di uno strumento di difesa dallo stress di chi è ad esempio teso come una corda di violino e da chi è iperattivo ed irrequieto.

IL PRECURSORE DELLA VITALITÀ È LA MOTIVAZIONE

Tutto sta dunque nel rimuovere la pigrizia mentale innanzitutto, e poi le pigrizia di contorno che sono quella metabolica, quella epatica, quella renale, quella intestinale. Se alla parola pigrizia ci metti al suo posto il termine insufficienza, il risultato non cambia. Per rimuovere la pigrizia mentale servono 2 cose innanzitutto. Una motivazione di tipo morale ed etico, ovvero la voglia matta di essere in forma e di fare qualcosa che piace e che ti eccita, e che intendi fare con entusiasmo.

Ricordo, quando ero ragazzino, che mi piacevano da matti gli uccellini, tipo il lucherino, il cardellino, il fischio ed altri ancora. Non c’erano principi animalistici e le gabbiette si usavano ahimé liberamente. Siccome c’erano dei ragazzi più grandi nel vicino paese di Zampis-Pagnacco che si alzavano alle 6 di mattina per allestire il loro impianto di cattura, ero capace di alzarmi alle 5, prendere la bicicletta e 2 gabbiette con altrettanti uccellini da richiamo, e partire a tutti pedali nel buio prima dell’alba. La strada tra Tavagnacco e Zampis era ghiaiosa, con discese e risalite, e non certamente comoda.

Ma l’eccitazione e il divertimento erano impagabili. Era il nostro modo di rapportarsi con la bellezza della natura. Trattavo gli uccellini come grandi amici e dopo qualche giorno di soggiorno nella voliera di casa, a studiarne il comportamento, il canto e le preferenze alimentari, li liberavo regolarmente e mi sentivo grande e sollevato. A volte, non se ne andavano via subito e rimanevano in zona per un paio di giorni.

Stessa cosa quando alle piene del torrente Cormor seguiva il prosciugamento, con tanti pesciolini rimasti intrappolati nel fango. Si partiva presto a catturarli per metterli nel secchio, e poi nella vasca del giardino, oppure per rllasciarli nel vascone del Citòn, nota sorgente sotto il Bosco di Fontanabona, dove potevano sopravvivere. Ogni pesce-sole recuperato era motivo di grande emozione. Mi sentivo un piccolo eroe. Avevo salvato un pesciolino da morte sicura ed orribile.

L’ENTUSIASMO VA ANCHE COLTIVATO

Anche quando a 18 anni decisi, da privatista ed autodidatta, di riprendere gli studi che avevo due anni prima interrotto, e di farlo mantenendo nel contempo i miei impegni lavorativi dalle 8 alle 18 di sera, mi alzavo alle 4, per mezz’ora di ginnastica e 3 ore tra matematica, inglese e diritto. Niente e nessuno mi costringeva a farlo. C’era di mezzo la motivazione.

Oggi i miei lucherini da accarezzare e non mettere mai in gabbia, siete voi lettori del blog che mi stimolate a piazzarmi di fronte a uno schermo e a rispondervi dopo mezzanotte o prima dell’alba. Quello che intendo dire è che senza una motivazione, senza un pizzico di entusiasmo e di passione per qualcosa di bello e di positivo, non si fa niente nella vita.

LA FORMA PSICO-FISICA CI VIENE DALL’ARIA E DAL SOLE

Oltre alla motivazione serve ovviamente forma psicofisica. E qui ti viene in auto innanzitutto la respirazione. Curare la respirazione significa muoversi, camminare, fare brevi scatti a sinistra e a destra, e massimizzare la cattura e l’espulsione di aria a ritmo 1-4-2. In questo modo si contrasta l’ipossia, la carenza di ossidazione alle cellule, ed anche la ipo-nitria, visto che l’azoto (l’aria è 80% azoto e 20% ossigeno) è fondamentale per l’alimentazione ormonale-solare basata su melatonina e somatotropina (fattore di crescita e di auto-produzione proteica), con il coinvolgimento del sole, della retina, della ghiandola pineale e della ghiandola pituitaria.

ALIMENTARSI AL MEGLIO È FONDAMENTALE

A completamento, serve un piano alimentare riequilibrante, atto a sconfiggere la condizione acidificata del corpo. Nel caso tuo specifico serve un piano stimolante e ricco di vitamina-C naturale, visto che l’acido ascorbico ha il magico potere di integrare gli ormoni della corteccia surrenale. Un alto consumo di arance, mandarini, limoni, pompelmi, melograni, ribes, kiwi, bacche, lamponi, mirtilli, rosa canina, uva, fragola, sarà ideale. L’astenia richiede anche albicocche, alghe, arachidi, asparagi, avena, banana, carota, castagna, cavolo, cece, cicoria, crescione, dattero, fagiolo, fico, finocchio, frumento, gelso nero, lenticchie, mais, mandorla, mela, pera, pomodoro, prezzemolo, prugna, riso, sedano, tarassaco, spinacio, soia, topinambur, bietola, uva e zucca.

ACQUA BIOLOGICA ZUCCHERINA E MINERALIZZANTE CLOROFILLA

Nemmeno il gruppo-B può mancare, e lo si trova in tutti i semini, nel germe di grano, nella frutta secca e nei cereali, specie quelli senza glutine (miglio, saraceno, riso scuro e quinoa) e quelli utilizzabili a freddo (mais fresco o mais da pop-corn, e farina grezza di avena per il porridge o la crema di avena).

L’alimento umano numero uno, per te come per gli altri, rimane l’acqua biologica zuccherina della frutta, l’unica sostanza al mondo capace di annientare la sete e di rivitalizzare l’intero sistema, accoppiata al liquido verde-amarotico-minerale carico di clorofilla, tipico delle foglie verdi e dei tuberi (patate, batate, bietole, rape, ravanelli, topinambur, zenzero, sedani).

L’uso dell’estrattore di succo a freddo o slow-juicer metterà in secondo piano la fiamma del gas e di tutti i focolari di casa, che serviranno solo a fare qualche pizza, qualche polenta, qualche passato di verdura, qualche gnocco di patate e zucche, qualche pane integrale preferibilmente azzimo, qualche strudel e qualche castagnaccio.

STARE LONTANI DAGLI INCHIAPPETTATORI DI REGIME

Stare lontano da farmaci, da integratori, da cure sul sintomo, qualsiasi denominazione esse abbiano. Stare lontano da diete assurde inventate sempre e solo per inchiappettare gli sfortunati, gli allocchi e gli sprovveduti. Stare lontano il più possibile da medici ufficiali col camice e da medicastri alternativi, quando non ci siano motivi davvero seri. Tutto questo porterà altro fieno e altro carburante al tuo motore.

NESSUNO POSSIEDE STRUMENTI DIAGNOSTICI MIGLIORI DEI TUOI

Il migliore test per misurare il tuo stato di salute non è quello del TSH e dei valori tiroidei, non è quello del colesterolo e della B12, non è quello del glucagone e del glucosio, non è quello della ferritina e dell’emoglobina, non è quella degli Omega-3 e degli Omega-6, non è quello della creatinina, ma sempre e solo la funzionalità dello stomaco, del fegato, dei reni e dell’intestino, e la lingua pulita. Lo stomaco ce l’hai nel tuo corpo e la lingua ce l’hai nella tua bocca. Se saltano tali valori, l’unica medicina possibile è il digiuno di 3 giorni o il semi-digiuno a frutta per due settimane. Troppo difficile da memorizzare?

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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