TUMORE INOPERABILE, MORALE ALTO E STATUS DI IMPERMANENZA

da 9 Mar 2017Tumori dell'occhio, dell’encefalo e di altre parti del sistema nervoso centrale

LETTERA

GLIOBLASTOMA IV GRADO NON OPERABILE E DISPERAZIONE IN FAMIGLIA

Buongiorno, a mio padre 62enne è stato riscontrato un tumore celebrale (Glioblastoma IV) non operabile e ha iniziato il ciclo di chemio e radioterapia. I dottori ci hanno dato pochissime speranze pertanto mi rivolgo a Lei se può aiutarci. Sono disperato. La prego di darmi info quanto prima. Grazie
Lorenzo

*****

RISPOSTA

ROVESCIAMENTO IGIENISTA DEL CONCETTO MEDICO DI NON-OPERABILITÀ

Ciao Lorenzo. Comprendo appieno il tuo dramma. Male fai però ad essere disperato. Su col morale. Armonia e serenità appianano ogni cosa. Vale per tuo padre e per tutta la famiglia. Come tutte le sentenze umane, le sentenze mediche non sono affatto sentenze divine. Il discorso sulla operabilità e la non operabilità noi della Health Science lo vediamo addirittura rovesciato rispetto alla medicina. Per noi tutti i tumori, tutte le sovra-crescite e tutti i cancri non sono operabili, salvo pochi casi di reale emergenza ed urgenza tipici da pronto soccorso. Non lo sono per logica (vedi legge di causa ed effetto), per principio, per rispetto alle leggi della natura (la Natura è Sovrana Medicatrice di tutti i mali, e non il medico), per rispetto alla sofferenza umana (Primo non nuocere), per rispetto al ruolo amico e non nemico di ogni malattia (Ogni malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario).

LE STATISTICHE SANITARIE E LE PROGNOSI DI 20 ANNI FA ERANO LEGGERMENTE PIÙ SERIE

Quando le statistiche si facevano in modo serio 15-20 anni fa ed anche prima, usando come si deve i grandi numeri, la medicina le faceva perché era leggermente più trasparente, più scientifica, più curiosa, persino più veritiera. Non si prendevano come si fa adesso qualche decina di soggetti campione esaminati per alcuni mesi, al fine di dimostrare in modo forzato, strampalato e poco costoso, quello che ti fa comodo. Allora si prendevano 40 mila persone e si seguivano per 20 anni come avvenne a Cambridge, investendo grosse risorse umane e notevoli somme di danaro.

ESEMPI DI SCOPERTE SCONCERTANTI RICAVATE DA INDAGINI PIÙ AFFIDABILI ED APPROFONDITE

Come quando in Usa risultò che gli operati di cancro avevano una sopravvivenza media di 3 anni contro gli 11 anni di chi evitava ogni trattamento! Come quando a Cambridge risultò che mangiando almeno 5 pasti sazianti di frutta al giorno (five-per-day) si schivavano tutte le peggiori malattie a repertorio incluso tumori e cancri. Come quando a Oxford e a Stoccolma si scoperse che il super-criticato test di Cambridge non solo aveva ragione ma andava corretto dal 5-per-day all’8-per-day e al 12-per-day rispettivamente. Come quando, sia in Usa che in Europa, si scoperse che il consumo di vitamine sintetiche e di minerali inorganici non era affatto fattore di miglioramento salute e di longevità, facendo restare deluse e con palmo di naso le multinazionali del farmaco che intendevano ovviamente dimostrare l’opposto! Come quando i grossi nosocomi europei, americani israeliani scopersero che ad ogni sciopero del personale medico, la percentuale di mortalità ospedaliera calava addirittura del 50%.

GLI INTERVENTI CHIRURGICI NON SONO AFFATTO LA RISPOSTA SPECIFICA E ADATTA

Pensi forse che se operabile, tuo padre sarebbe stato meglio o avrebbe avuto una prognosi e dei risultati realisticamente ottimali e salvifici? Le statistiche smentiscono tutto questo, ed è per questo che oggi nemmeno si fanno più. Costano troppo, a differenza dei tempi andati. Costano troppo a chi le dovrebbe fare (ovvero alle stesse autorità sanitarie) e per giunta sbugiardano, smentiscono e smascherano i risultati medici, per cui non conviene per niente farle. Sarebbe come voler dimostrare alla gente che i bevitori seriali di vino finiscono male e con la cirrosi epatica, e pretendere che i dati statistici a conferma venissero sovvenzionati dal sindacato degli osti e degli ubriaconi.

PERSO IL BISTURI È VANTAGGIOSO, A PATTO DI NON GUADAGNARE UNA CHEMIO COMPENSATIVA

Per paradosso, la diagnosi medica di non operabilità, potrebbe diventare un grosso vantaggio, consentendo a tuo padre di stare alla larga dal bisturi, per necessità più che per scelta, risparmiandosi dolori e sofferenze aggiuntive sia nel caso più probabile ed auspicato di una sopravvivenza prolungata, sia nel caso opposto. Il problema però è che i medici non mollano mai la preda. Non ti devastano e non ti amputano col bisturi? Altolà, non illuderti troppo sulla loro presunta benevolenza. Eccoli pronti a massacrarti con la radio e la chemioterapia, non tanto per loro personale cattiveria, quanto per le regole ospedaliere secondo cui da ogni ricoverato occorre trarre il massimo vantaggio economico possibile, altrimenti i conti amministrativi continuano a piangere e a segnare rosso.

IL MATERIALE EDUCATIVO A DISPOSIZIONE ESISTE

Consiglio vivamente lettura libri e tesine del blog, digitando le parole tumore, cancro, chemio, glioblastoma e simili. Non perderti ad esempio “Glioblastoma di grado 4 e spirito di sopravvivenza” e nemmeno “Tumore al colon e confusione tra Materia Medica e Materia Igienistica“.

I MIEI SUGGERIMENTI SEGUONO OVVIAMENTE LA NON-CURA SUL SINTOMO TUMORALE E NON TUMORALE

Suggerisco di interrompere tutte le terapie in corso e di stare alla larga dai farmaci.
Suggerisco di acquisire urgentemente, sia tu che tuo padre, una preparazione igienista di base. Suggerisco di cancellare dalla mente ogni panico ed ogni paura, ogni pensiero negativo e catastrofista, perché è proprio la paura che innesca e moltiplica la devastazione e la inguaribilità. Suggerisco una autentica iniezione di serenità e di fiducia nelle risorse interne di autoguarigione le quali, seppur sottoposte a rigorosa non-menzione medica o peggio a martellamento negativo e a ridicolizzazione sanitaria se appena citate-nominate-ipotizzate, esistono davvero in ogni essere vivente.

TUO PADRE È UN ESSERE VIVO E VEGETO NONOSTANTE L’INFAUSTA PROGNOSI DEI MEDICI

E tuo padre, fino a prova contraria lo è. Fino a quando ha degli organi funzionanti che catturano la luce e che ascoltano, fin quando ha un minimo di funzionalità epatica-renale-gastrica, fin quando ha un cuore che batte, fin quando ha voglia e intenzione di rimanere tra i viventi del territorio e tra gli affetti della famiglia, tra le cose e le abitudini che più gli sono care, ha tutto il diritto e il dovere di farlo.

SIAMO NELLE MANI SAGGE ED INTELLIGENTI DEL SUPER-ARBITRO INTERNO

Il modo corretto di pensare è il seguente. Se il tumore è superabile secondo i criteri affidabili del medico interno (e non secondo i fallaci criteri medici) non c’è motivo per intervenire sul sintomo. Con pochi ritocchi di contorno, quali aria, acqua, riposo e relax, quali pasti leggeri e digeribili, il corpo possiede la chance di giocare le sue carte residue al meglio e la sua caratteristica di Health Oriented Body, favorendo un percorso di remissione naturale. Se il tumore venisse giudicato invece insuperabile, sempre da parte del medico protagonista (Asse ipotalamo-ghiandolare-immunitario), dotato di una incomparabile visuale interna di assieme, c’è ancor meno motivo di intervenire, perché nessuno al mondo al posto suo potrebbe fare meglio, nessuno potrebbe mai rovesciare le proprie sorti perché, nel bene e nel male, è sempre lui il Super-Arbitro che decide e dà i verdetti. Alla fine, l’intervento chirurgico è utile, prezioso ed insostituibile strettamente nei casi di reale emergenza e di urgente necessità ricostruttiva, come ad esempio negli incidenti stradali, sportivi e di lavoro.

SIA BEN CHIARO CHE NON FACCIO IL GUARITORE E CHE NESSUNO AL MONDO GUARISCE VERAMENTE ALL’INFUORI DEL PROPRIO SISTEMA DI RIEQUILIBRIO

Non pretendo di possedere risorse miracolose. Ti sono grato della fiducia e dell’aver pensato a me in queste circostanze, ma ti ricordo che non faccio il guaritore e non mi illudo di esserlo. Faccio del mio meglio un lavoro di istruzione e di rieducazione, insegnando alla gente una verità tutto sommato banale, ovvia e provata, ma trascurata ed insabbiata colpevolmente da chi la dovrebbe invece evidenziare e magnificare.

ESISTE UNA CORRENTE ULTRA-MILLENARIA CHE SI ATTIENE AL GIUSTO E AL VERO

Ippocrate insegnò il giusto, lo fece e si diede da fare, la Scuola Medica Salernitana lo fece, Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelso (1493-1541), medico, alchimista e astrologo svizzero-austriaco (vissuto e morto a Salzburg), una delle figure più rappresentative del Rinascimento, lo fece. Luigi Alvise Cornaro, Leonardo Da Vinci, Florence Nightingale, Padre Taddeo, Manuel Lezaeta, Arnold Ehret, Antoine Béchamp, Claude Bernard, Max Pettenkofer, Russell Thacker Trall, John Tilden, Herbert Shelton, Max Bircher-Benner, Albert Schweitzer e André Simoneton lo fecero. Chi invece sta mancando incredibilmente a questi obblighi e a questa deontologia sono proprio i medici, ipnotizzati e sviati da un non-medico e da un non-saggio come Louis Pasteur, teorico presuntuoso e sfigato della responsabilità batterico-virale, della demonizzazione della malattia-sintomo, della sfiducia in Madre Natura, oltre che della devitalizzazione ad alte temperature, autentica rovina dei suoi contemporanei e dei posteri.

ALLA HEALTH SCIENCE NON CI FACCIAMO INTIMORIRE O IPNOTIZZARE DALLE IPOCRISIE E DALLE FALSITÀ

La Natura, lo dico per dovere di franchezza, non ha bisogno di essere difesa, sa difendersi da sé. Chiara, trasparente e fedele a se stessa. È lei la Sovrana, colei che presiede in esclusiva assoluta le promozioni e le bocciature, gli esiti e i verdetti. È lei che non tradisce mai. È lei che formula e ritaglia le leggi eterne del creato. È lei che ad ogni primavera fa rispuntare magicamente ed immancabilmente il tarassaco coi suoi boccioli gialli, le primule, le violette e i bucaneve. È lei che incapsula la luce e la forza solare nei germogli, nei fiori del ciliegio e nelle gemme del fico o dei fioroni anticipati, nei fiorellini bianchi delle fragole selvatiche. La Health Science ha imparato nel corso dei millenni ad avere un religioso rispetto per Madre Natura. La medicina per il momento no.

I COSIDDETTI MORTI SONO IN REALTÀ PIÙ VIVI DEI COSIDDETTI VIVENTI

Lo spostamento nell’Extraterritorio, che peraltro non è affatto un Regno minoritario e disgraziato dei Morti come scioccamente preteso dal materialismo inguaribile e sviante delle maggiori religioni, ma è invece un Regno maggioritario ed eletto di superviventi, di anime attivissime sia a riequilibrare e promuovere il proprio karma e il proprio destino, che ad osservarci con emozione e affetto dalle loro impalpabili ed eteriche postazioni, non va comunque visto con il diseducativo e traumatico terrore del trapasso, ma come un fatto naturale e una circostanza favorevole. Vale per tutti i viventi, per gli animali, per le piante, persino per gli astri e le stelle e le galassie.

VIVIAMO IN STATUS DI IMPERMANENZA

Ciò che entra, ciò che è sottoposto a nascita è sottoposto pure a exit o a scomparsa. Viviamo in status di temporaneità e di impermanenza, di stagionalità, di vita a rate rinnovabili, non per disgrazia ma per legge naturale pianificata e prevista dal divino Creatore. Dobbiamo abituarci e prepararci a queste cose. Dobbiamo accettare il distacco temporaneo dal mondo, dalle cose e dalle persone. L’importante è che tale distacco, quando capita, sia il meno possibile drammatico, penoso e doloroso. L’importante è che il rateo di vita eterna, la frazione di tempo concessaci, sia stata condotta con un minimo di criterio e di progettualità positiva. L’importante è di aver messo il proprio mattone nel modo più giusto possibile, dando un contributo fattivo e costruttivo verso armonia, il benessere ed il rispetto del Creato.

SCEGLIERE L’AMORE E IL RISPETTO AL POSTO DELL’ODIO, DELLA VIOLENZA E DELL’INDIFFERENZA

L’importante è aver dato tutto, aver fatto del proprio meglio, aver causato il minor impatto possibile ed i minori danni. Non siamo perfetti e non siamo robot, ma esseri umani portati a commettere anche errori ed ingiustizie nei momenti di debolezza L’importante è aver amato profondamente chi ci sta intorno, aver tradito ed offeso il meno possibile. Amare significa qualcosa di solido e di importante. Significa volere il bene di se stessi e di chi ci sta vicino. Peccatori, imperfetti e trasgressori a volte sì, ma sempre senza cinismo e senza cattiveria, senza la cattiva intenzione di offendere o di far male a nessuno. L’importante è rispettare in tutte le possibili modalità e circostanze gli esseri più deboli, bambini, donne e anziani. L’importante è rispettare gli animali, soprattutto quelli più maltrattati, quelli più vulnerabili e indifesi. L’importante è allinearsi con l’ecosistema e non sottoporlo a cieco sfruttamento.

UNA MEMORABILE DEMOLIZIONE DELLE ILLUSIONI UMANE DI GRANDEZZA

Una delle più grandi e memorabili lezioni della storia ce l’ha offerta Alessandro Magno (356-323 a.C) con un celebre e stupefacente testamento. Poco prima di morire chiamò a sé i suoi più fidati soldati e dettò loro le sue ultime volontà. “Come prima cosa voglio che la mia bara sia trasportata a spalle, da nessun altro se non dai medici che non hanno saputo guarirmi, come seconda cosa voglio che i tesori, gli ori e le pietre preziose conquistate ai nemici vengano sparse e disseminate a vantaggio del popolo, lungo la strada che porta alla mia tomba, e infine voglio che le mie mani siano lasciate penzolare fuori della bara, alla chiara vista di tutti!” “Ma perchè queste richieste Alessandro? chiesero increduli e sbalorditi i suoi generali. “Voglio che i medici trasportino il feretro, perchè la gente deve sapere che contro la morte la medicina nulla può e nulla guarisce. Voglio che i miei tesori siano sparsi sulla terra perché la gente deve sapere che essi restano sulla terra e non ce li portiamo dietro. Voglio infine che le mie mani siano esposte e bene in vista perché la gente deve sapere che con nulla veniamo al mondo e con nulla ce ne andiamo!”.

DEFINIZIONE DI GLIOBLASTOMA

Detto questo, torniamo a noi e alla concretezza visibile e toccabile del mondo materiale.
Il glioblastoma è un tumore di tipo benigno, suscettibile di trasformazione maligna, secondo l’OMS. La tendenza alla malignità viene espressa impietosamente per gradi. Kernohan, autorità indiscussa del settore, ne considera 4. I gradi 1 e 2 sono innocenti o benigni. I gradi 2 e 4 sono invece maligni. Il grado 4 è quello peggiore e corrisponde al glioblastoma multiforme GBM. Poco da stare allegri insomma. I sintomi che esso provoca sono la cefalea, le crisi convulsive, le alterazioni psichiche, i deficit motori. Il solo rimedio possibile, sempre secondo la medicina, è il trattamento chirurgico. Non certo per guarire, ma per allungare di qualche mese il tempo che rimane da vivere. Gli stessi parametri medici, che confrontano la sopravvivenza media di un operato rispetto a un non operato, sono assai poco invoglianti, come già detto in precedenza, anche a volerci credere senza fare obiezioni.

GLI INTERVENTI ALLA CIECA NON FANNO PARTE DEL BAGAGLIO CULTURALE IGIENISTICO

L’idea che una persona possa guarire e stare meglio grazie ad una asportazione di qualcosa che non si conosce cosa sia, da dove venga, e perché sia venuta, è una autentica bestemmia scientifica, una allucinante posizione medica. Il bisturi, e con esso anche gli aspiratori intracranici, e i neuronavigatori, sono simbolo del fallimento che accompagna la medicina moderna, non certo del contrario.

TUTTI I GENITORI MERITEREBBERO DI OLTREPASSARE I CENT’ANNI

Non so se faccio bene ad essere chiaro e pungente in queste circostanze. Non esistono alternative alla verità e alla logica delle cose. E sarei il primo a gioire quando tutti i padri del mondo potessero varcare la soglia dei 100 anni. Il mio l’ho perso che ne aveva 59, grazie al fumo di sigaretta, ai fumi di fonderia delle Officine Bertoli dove lavorava e alle cure chemio dell’Ospedale di Udine. Un rammarico mai cancellato, per non aver saputo o potuto applicare dei rimedi naturali, per non essergli stato accanto mentre spirava, trovandomi in Asia per motivi di lavoro. Una ferita mai sopita e mai cicatrizzata del tutto.

IL TERRENO DI SVILUPPO DEI TUMORI

Un metabolismo in disordine per abitudini sbagliate, uno stato di avvelenamento interno, una nutrizione eccessiva o scelta male, emozioni traumatiche prolungate, sono gli elementi comuni e universali che preparano il terreno sul quale si svilupperanno i tumori. “Conservo vivo il ricordo di un giovane di 35 anni, morto di cancro dopo lunga sofferenze e inutili cure. Poiché il suo lavoro richiedeva grandi sforzi fisici, pensò di aver bisogno di grandi quantità di carne. Ne mangiava molta ad ogni pasto fino a far marcire i suoi organi interni”, scrive Shelton nel suo strepitoso volume “Tumori e Cancri” del 1964, quando vigevano gli sproloqui e le allucinanti quote carne da 300 grammi al giorno della FDA (Food and Drug Administration).

TETTO PROTEICO MASSIMO A 24 GRAMMI GIORNALIERI

Oggi sappiamo basilari verità grazie alla stessa WHO, alla USDA (US Dept of Agricolture), a Michael Bluejay, a John McDougall e alla dr Susan Nestle, preside del Dept of Nutrition, Food and Hotel Management di New York, massima autorità internazionale per le diete nella catene alberghiere Hilton, Hyatt, Intercontinental, Marriott. Sappiamo ad esempio che, oltre i 24 grammi di proteine al giorno, il corpo va in acidificazione. Sappiamo pertanto che 24 è il nuovo tetto massimo proteico, leggermente ampliabile e adattabile secondo necessità per chi fa intensa attività fisica (http://michaelbluejay.com/veg/protein.html). Questo non fa che confermare appieno le posizioni di Shelton.

CATTIVE ABITUDINI PIÙ CHE GENETICA

Esistono pure dei vegetariani che si ammalano di cancro? Certo che sì, perché non si sono liberati dei loro appetiti malsani e continuano ad assumere formaggi, zuccheri raffinati, cole ed altre leccornie in sovrabbondanza. Nulla hanno da spartire con il vegetariano autentico e attento alla propria salute. I vegetariani americani ed europei hanno quasi sempre padre e madre carnivori, e diventano vegetariani solo dopo molti anni di alimentazione carnea. E poi si parla di genetica, mentre è tutta questione di abitudini aberranti e degeneri prolungate per generazioni nell’ambito di una famiglia.

INCIDENZA DEL CANCRO RAPPORTATA AL CONSUMO DI CARNE

Gli animali carnivori sono spesso affetti da cancro mentre quelli vegetariani e frugivori ne sono immuni. L’incidenza del cancro cresce con l’aumento del consumo di carne e viceversa. Il rene del leone è due volte più grande di quello del toro ed equivalente a quello dell’elefante. Si vuole che il rene sia l’indicatore della quantità ottimale di proteine che dovrebbe assorbita. Pure fegato e pancreas si ipertrofizzano negli animali carnivori. L’apparato digerente del vegetariano è lungo, stretto, rugoso, a gomiti, mentre quello del carnivoro è corto, tozzo e liscio, adatto a smaltire velocemente la putrefazione interna della carne.

FATTORI DEGENERATIVI DI DIFFUSIONE TRA I GIOVANI

Ci vogliono anni perché un cancro si sviluppi, per cui può essere considerato malattia della terza età. Ma la crescente frequenza del fenomeno tra i giovani indica che esistono fattori di degenerazione. L’attuale follia di raccomandare regimi alto-proteici sta portando al disastro. L’uomo non è semplicemente predisposto per diete di tipo grasso e proteico.

DOLORI INSOPPORTABILI FRENATI DAI SEDATIVI

I cancerosi muoiono purtroppo nei tormenti più atroci. I loro dolori non lasciano tregua e raggiungono i livelli più alti che la vita possa tollerare. La loro agonia può durare molti giorni o molte settimane, fin quando una morte pietosa viene a porre fine alla loro tragedia. I medici devono provvedere con sedativi leggeri che devono far posto a oppio, morfina e valium. Le due cause principali dei dolori stanno proprio nei sedativi che non sedano più e nell’ingestione forzata di cibo. I dolori di cui soffrono i cancerosi sono il più delle volte dolori iatrogeni, causati dai loro medici.

ALIMENTAZIONE E CURE ATTRAVANO I DOLORI

A meno che non si smetta di alimentare e drogare il paziente, il dolore persiste e si acutizza, fino a raggiungere gradi di intensità tali che il canceroso chiede la morte e l’eutanasia per essere liberato dai suoi tormenti. Senza i farmaci e le misure profilattiche di rito, salute, remissioni naturali e vita lunga sarebbero cose molto comuni. Ma tutti i pazienti che obbediscono diventano condannati e vittime di un doppio martirio, che è 1) la malattia in sé resa inguaribile e 2) i trattamenti sanitari.

CONSIGLI DI SHELTON PER ATTENUARE LA SOFFERENZA

Vi è un solo mezzo logico ed efficace di porre fine ai dolori, ed è per l’appunto quello suggerito all’inizio, consistente nella sospensione del cibo e dei vari trattamenti per qualche giorno, fino alla scomparsa o alla marcata attenuazione dei dolori. Quando il paziente non risente più il minimo malessere, gli si darà per qualche giorno succo di frutta fresco anche diluito con acqua, poi succo di frutta integrale, poi succhi e frutti interi acquosi, poi via via una dieta leggera a base di frutta lontano dai pasti (specie mela, pera, arance, ananas, papaia) e di verdure crude ben masticate a pranzo e cena seguite da patate, topinambur, rape, riso integrale e legumi). L’inserimento di bagni tiepidi e di movimento fisico sarà di aiuto alla lucidità mentale e alla sopportabilità dei dolori.

FATALE SVISTA MEDICA NEL CONSIDERARE IL CANCRO COME ANOMALIA LOCALE ED ASPORTABILE

L’errore grave della medicina oncologica è quello di considerare il tumore come escrescenza e anomalia localizzata che prolifica in una determinata parte del corpo, e pertanto di basare ogni terapia su quella fatale svista, puntando ad asportarla e a distruggerla mediante bisturi, forbici, pinze, aghi. Ma il cancro è una sepsi generale, una intossicazione da sostanze putride risultanti da disintegrazione e decomposizione dei tessuti. Il cancro è un avvelenamento settico. La morte da cancro è morte da avvelenamento.

ENERVAZIONE, INFIAMMAZIONE E TOSSIEMIA ALLA BASE DELLA INSORGENZA

Non vi sono motivi per dire che la causa del cancro continui ad essere sconosciuta. Se vogliamo prevenirlo, dovremo dedicare una attenzione particolare alla pessime abitudini che portano alla enervazione, alla infiammazione e alla tossiemia, dalle quali derivano tutte le manifestazioni patologiche. Il patologo sbaglia spesso nel determinare i gradi di benignità e malignità. Invale pertanto la tendenza a considerare tutti i tumori maligni o suscettibili di diventarlo, per cui con la mentalità di Erode, li distruggono tutti.

INCAPACITÀ SANITARIA DI PORRE AUTENTICI RIMEDI ALL’IRRISOLTO MALE DEL SECOLO

La pronta individuazione del tumore, su cui la propaganda medica fa tanto rumore, è lungi dall’essere importante quanto la ricerca della vera causa. Un corpo professionale che confessa la propria ignoranza sulla causa dei raffreddori e dell’influenza, e che non è capace di porre rimedio a una costipazione o a una indigestione, ancor meno è adatto a risolvere i problemi di uno stato patologico avanzato e complesso come il cancro. Si continua sì a intervenire, ad aprire e richiudere, a tagliare e ricucire, ma senza grandi convincimenti e senza soverchie illusioni. Più per abitudine e per necessità di dare comunque una risposta alla gente assetata di cure che per altro.

PANICO, PAURA E TRAUMI EMOZIONALI NON AIUTANO A GUARIRE

Grida di allarme e campagne su presunti segni premonitori, pressioni su bioscopie, mammografie ed ecografie, tutti esami che nulla dicono sui fattori causanti, possono soltanto generare panico, paura e traumi emozionali, condizioni che per paradosso diventano a loro volta cause di turbativa immunitaria e di insorgenza tumorale. Possono solo spingere la gente a farsi operare senza la minima necessità, o farsi amputare ad esempio il seno in anticipo, solo per la paura di una eventuale crisi tumorale ipotetica e futura, mentre la causa reale del tumore se la ride apertamente di un apparato sanitario miope, cieco e vittima delle proprie grandezze ed illusioni, nonché di un pubblico sviato, ignorante e male informato.

ALLEGGERIRE IL FARDELLO TOSSICO E IL CANCER MILIEU UNICA STRADA GIUSTA

È almeno da un secolo che medici e chirurghi sanno a memoria che le operazioni chirurgiche, e i relativi trattamenti radio e chemio, abbreviano la vita della gente. Che i medici si considerino capaci di guarire una malattia la cui causa non è loro nota è il massimo della assurdità. I cancerosi devono innanzitutto alleggerire il fardello tossico, il cancer milieu che si portano addosso e che grava come un macigno biochimico sul loro organismo. Sarebbe infatti incongruente ed insensato aggiungere un fardello ancora più pesante, fatto di trattamenti ai veleni, di tremebondi e paurosi ingressi e uscite dalle sale operatorie.

FALLIMENTO SOSTANZIALE DELLE CURE MEDICHE

Quando si è praticato un modo di vivere tale da generare enervazione e tossiemia, quando si sono sconvolti e sovvertiti i processi di nutrizione e di ricambio cellulare, nessun medicinale, qualunque esso sia, ha la capacità di porre rimedio. Trattare gli effetti ignorando la causa, sopprimere conseguenze tumorali finali trascurando tutti gli stadi che le hanno precedute, anziché curare l’organismo nel suo insieme, sarà sempre seguito da clamorosi insuccessi e da atroci accanimenti terapeutici a danno dei malcapitati pazienti.

CURARE L’ASPETTO CONSEQUENZIALE DELLA MALATTIA, CURARE LA MALATTIA SECONDO CRITERIO MEDICO, NON È ALTRO CHE PERNICIOSA SUPERSTIZIONE

Posto che la malattia, nonostante le apparenze, è sempre amica, è sempre segnale prezioso e scarico veleni. Posto che la natura della malattia è difensiva, eliminatoria ed adattiva, ovvero rapportata e commisurata a ciascun singolo soggetto. Posto che “restoring health is the constant tendency of the body”, ovvero che la tendenza costante del corpo è esattamente quella di riequilibrare e di ripristinare la salute temporaneamente compromessa”, la cura della malattia è una perniciosa superstizione.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. Maria Vittoria

    Che Dio ti super benedica per questa tesina, per me in assoluto la più bella che hai scritto

    Rispondi
    • lasignorasenzailcagnolino

      Sono completamente d’accordo con te. Tutti dovrebbero leggerla, possibilmente ben prima di avere una persona cara gravemente ammalata. Grande Valdo.

      Rispondi
  2. uaragoip

    grazie Valdo.

    Rispondi
  3. giuliano

    cio’ che più mi colpisce di questa risposta è la compartecipazione al dolore altrui, mi piace pensare che sia un fattore benefico e salutare

    Rispondi
    • lasignorasenzailcagnolino

      E’ proprio questo quello a cui più mi riferivo. Dal punto di vista religioso/spirituale ognuno può avere idee diverse, ma empatie e compassione sono irrinunciabili, se abbiamo ancora voglia di chiamarci esseri umani. E la health science permette a queste qualità di esistere in modo concreto, con la “cura della non cura” e molto amore per se stessi.

      Rispondi
  4. lasignorasenzailcagnolino

    Per chi comprende discretamente l’ Inglese – a proposito dell’ etica medico/ospedaliera – suggerisco di guardarsi questo video:

    https://www.youtube.com/watch?v=6yLWNx2cpvY

    E’ la testimonianza di una dottoressa che, dopo aver avuto un ricovero per infarto, rifiuta ulteriori esami ospedalieri invasivi e chiede alla figlia vegana di avere tramite un amico più esperto, informazioni sull’ alimentazione vegana. In questo modo ha ridotto drasticamente i farmaci (non li ha azzerati, ma non ha nemmeno seguito un regime crudista). Ad un certo punto della conversazione dice chiaramente che agli ospedali interessa il profitto, e non il benessere delle persone, che le cure propinate a questo servono e prima che vada più a fondo nel discorso la figlia, che evidentemente non voleva che il tutto si riducesse a una “polemica” anti-medica, la interrompe e cambia discorso. L’ ennesimo caso di un medico che “vuota il sacco” dopo essere purtroppo passato dall’ altra parte della barricata. A volte le lezioni si imparano con il dolore e le prove più pesanti. Sarebbe forse meglio avere prima un po’ più di etica e di coraggio, e risparmiare dolore inutile a sé e agli altri.

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  5. Antonio Armando

    Questo è il vero Valdo.
    Grazie.

    Rispondi

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