DIETA PER VITILIGINE

da 21 Mar 2012Vitiligine

LETTERA

Gentile Dott. Vaccaro, sono Domenico Pelligrò. Ho 28 anni e da oltre 10 anni convivo con la vitiligine. All’inizio il problema si presentava solo nella parte estrema delle dita (contorno unghia), poi quasi immediatamente (inverno-primavera) la vitiligine è avanzata, colpendo quasi tutta la superficie delle dita, genitali, gomiti (anche se in quest’ultimo caso all’interno sono presenti numerosissimi focolai vivi) e infine palpebra e contorno labbra (dove le piccole chiazze bianche fortunatamente scompaiono dopo pochi giorni di esposizione al sole).

Vivo in Calabria e già da una settimana il sole è alto in cielo, così ne approfitto per farmi i miei 20/30 minuti di esposizione quotidiana, oltre poi alle fasce orarie in cui mi trovo in auto o in giro a passeggio. Mi rendo conto che mentre sul viso le macchie scompaiono, purtroppo il contrasto sulle mani risulta più evidente.

Ho seguito numerosissime cure prescritte da altrettanti specialisti di quasi tutta Italia scoprendo, a distanza di tempo, che alcune presentavano gravi controindicazioni. Alla fine mi ritrovo scoraggiato e stanco. Vorrei sconfiggere il tutto, ma la pazienza di avere sempre un calendario davanti per ricordare quale delle tre creme spalmare e quale compressa ingoiare non ce l’ho più.
Vorrei chiederle se può aiutarmi, dato che molti sono i giudizi positivi sulla sua preparazione e sui suoi metodi. Certo della sua attenzione porgo distinti saluti.
Domenico

*****

RISPOSTA

CHE COS’È LA VITILIGINE

Ciao Domenico. La vitiligine è una condizione della pelle caratterizzata dalla presenza di macchie e chiazze di pelle non pigmentate, cioè interessate da leucodermia o ipomelanosi (carenza di melanina). La depigmentazione avviene frequentemente nella stagione invernale, quando i melanociti, cellule situate nello strato profondo dell’epidermide, vengono inattivati da una serie di motivi legati al clima sfavorevole, alla mancanza di sole e all’alimentazione mediterranea cotta, carnea, grassa e sostanzialmente devitalizzata.

Una percentuale non trascurabile di persone soffre di questa patologia nel mondo, con 50-100 milioni di persone, e 2-5 milioni solo negli Stati Uniti. Il problema da risolvere sta nella pigmentazione sistematica della pelle, ovvero nel riprodurre le cellule progenitrici del melanocita che risiedono all’interno del bulbo pilifero.

Le persone colpite da vitiligine, nonostante la condizione non incida sulla salute fisica, sono spesso vittima di depressione e problemi psicologici, in particolare se le aree affette sono esposte come viso e mani.

La vitiligine viene classificata in tre forme cliniche:

  • Vitiligine non segmentale – è la forma più comune, caratterizzata da lesioni simmetriche bilaterali.
  • Vitiligine segmentale – riveste il 5-16% dei casi ed è caratterizzata da chiazze con distribuzione unilaterale, cioè che si sviluppano in modo non simmetrico, trovandosi solo da un lato del corpo.
  • Vitiligine indeterminata.

SINTOMI

Nelle chiazze vitiligoidee, si verifica una morte prematura dei melanociti, cellule responsabili della produzione di melanina. Sulla pelle e sulle mucose si presentano così chiazze e macchie di pelle chiara, biancastra e non pigmentata. Le parti più colpite sono inizialmente volto e estremità, oltre a collo, ascelle, ginocchia e genitali.

Le antiestetiche macchie bianche derivano infatti da una mancanza o da una distruzione delle cellule pigmentanti, ovvero dei melanociti, cellule della pelle producenti un pigmento di colore marrone, chiamato melanina e derivato dall’aminoacido tirosina.

Data l’impossibilità ad abbronzarsi, se esposte al sole, le aree colpite dalla vitiligine possono essere interessate da eritemi solari e scottature.

CAUSE

L’eziopatogensi della vitiligine non è ancora chiara alla medicina ufficiale, che infatti chiama in causa e fa ipotesi molto ampie, includendo cause immunitarie, genetiche e idiopatiche.

IPOTESI IMMUNITARIA

Secondo le barcollanti, illogiche ed improbabili teorie dell’ipotesi auto-immunitaria, i melanociti sarebbero distrutti dallo stesso sistema immunitario dell’individuo (ipotesi autoimmunitaria), ma il perché questo si verifica non è ancora noto. Nulla mai si saprà di più percorrendo strade assurde. Erano più avanti i citati sacerdoti del Vecchio Testamento che mettendo in quarantena, e pertanto in isolamento forzato, con digiuni e cure naturali, curavano e risolvevano, visto che allora come oggi esistevano le leggi naturali dell’autoguarigione, del corpo che non va mai contro se stesso, e della remissione spontanea di ogni anomalia se si smette di irritare il sistema immunitario.

Secondo recenti studi, nelle chiazze di vitiligine si accumula una sostanza tossica per il melanocita, denominata 7 tetraidrobiopterina (7-BH4), a causa della ridotta attività dell’enzima 4-BH4 deidratasi. Tale sostanza danneggerebbe il melanocita, liberando autoantigeni in grado di innescare un attacco definito autoimmune.

STRESS OSSIDATIVO

Tra le cause di vitiligine viene incluso anche lo stress ossidativo e la carenza dell’enzima catalase. Lo stress ossidativo consiste in un sovraccumulo di perossido di idrogeno sulla pelle. Un enzima chiamato catalase è in grado di distruggere le molecole di idrossido di idrogeno. Chi soffre di vitiligine rivela una carenza di catalase o comunque una difficoltà di far confluire tale antiossidante sulla zona specifica colpita dal problema. Un banale problema di sangue denso e di circolazione rallentata è già in grado di mettere in difficoltà una persona.

È stata messa in evidenza ultimamente l’importanza dei cheratinociti, localizzati al confine tra parte acromica e parte sana. La scomparsa delle cellule pigmentate sarebbe conseguenza di un’alterazione dei meccanismi comunicativi tra melanociti e cheratinociti. Il danno cellulare a carico dei melanociti è prevalentemente di tipo ossidativo, e può pertanto essere contrastato con antiossidanti naturali.

STRESS, TRAUMI EMOTIVI E ALTRI FATTORI DI RISCHIO

I soggetti colpiti dichiarano spesso che la vitiligine è insorta dopo un periodo di particolare stress o di traumi emotivi, eventi che possono essere la causa di un alterato rilascio di catecolamine. In genere, chi ha vitiligine soffre di qualche anomalia tipo ipotiroidismo (con tiroide ballerina), insufficienza adenocorticale (dove le ghiandole adrenali non producono abbastanza corticosteroidi), alopecia aerata (calvizie a chiazze), anemia perniciosa, diabete, patologie considerate fattori di rischio.

CURA E TRATTAMENTO

La medicina, non conoscendone a fondo le cause, non dispone nemmeno di approccio terapeutico preciso ed efficace. In genere i trattamenti sono indirizzati alla stimolazione e riattivazione dei melatociti presenti nella pelle e quindi ridurre la leucodermia. I più utilizzati includono:

  • Fotochemioterapia (PUVA) con psoraleni (sostanze fotosensibilizzanti).
  • Terapia topica corticosteridea.
  • Fototerapia UVB a banda stretta e laser.
  • Terapie di associazione.
  • Terapie chirurgiche.
  • Trattamenti depigmentanti.

Queste terapie hanno tempi di azione piuttosto lunghi, che vanno dai 6 ai 12 mesi, e viene perciò raccomandato di non interromperle almeno per i primi 3 mesi.

Inoltre è stato affermato che queste cure possono avere l’effetto di ridurre le chiazze di vitiligine, ma non sono in grado di portare a una remissione completa della patologia.

Nel caso di chiazze molto estese, in particolare in pazienti di carnagione molto scura, si ricorre anche a una terapia di sbiancamento artificiale a base di monobenzone etil estere (MBEH), nel quale i melatociti rimanenti vengono degradati, ottenendo così una pelle chiara di colore omogeneo. Lo sbiancamento così ottenuto è permanente e irreversibile.

VISIONE IGIENISTA

Non servono trattamenti locali e specifici, a parte il mantenere pulita e asciutta la pelle, salvo che non si tratti di bruciature della pelle o incidenti di tipo meccanico. La vitiligine è definitivamente una malattia della nutrizione. Occorre trattarla con pazienza e nei tempi lunghi. I bagni di sole associati a frutta e verdura  migliorano la situazione. Le carni, i dolciumi, gli integratori, i cibi denaturati, le protezioni solari, l’avversione per il sole predicata in modo balordo dalla medicina, peggiorano la situazione ed impediscono di guarire.

Il problema rimane quello di ripigmentare la pelle sbiadita e smorta, a volte incartapecorita. L’obiettivo sta nel correggere le disfunzioni del fegato, oltre che nel ripristinare la reattività delle ghiandole endocrine e della tiroide in particolare, in particolare del trittico pineale-tiroide-timo, legato al buonumore, alla serenità e alla voglia di vivere. Importantissimo liberarsi anche dalla vasocostrizione capillare, rendendo il sangue fluido e scorrevole ai massimi livelli. Mai dimenticare che abbiamo 5 milioni di pori e 100 mila km di capillari.

Non è raro poi che le chiazze si ripigmentino da sole, quando noi facciamo del nostro meglio per favorire questi meccanismi autoregolatori del corpo, e quando diamo una mano alle condizioni debilitate ed intossicate della pelle. Non crediamo troppo alle apparecchiature e ai generatori elettronici tipo Bioskin, che mediante emissione di fasci specifici e selettivi di luce ultravioletta stimolano gradualmente le cellule melanocitarie addormentate. Non ci crediamo perché si interviene sul sintomo e non sulle cause reali.

COME GUARIRE NATURALMENTE DALLA VITILIGINE

Per guarire dalla vitiligine gli obiettivi nel mirino sono:

  • Depurare in modo progressivo e naturale il tuo fegato e i tuoi reni.
  • Regolarizzare la fase digestiva-assimilativa-evacuativa (ipotizzo una certa tendenza alla stitichezza).
  • Fluidificare il sangue che al momento è sicuramente più addensato di come dovrebbe essere.
  • Rivitalizzare gli scambi ormonali.
  • Ripristinare le funzioni escretive dell’epidermide.

Tutto questo avverrà grazie:

  • Al cibo vivo e naturale, alla eliminazione di ogni inquinamento caseinico e cadaverinico.
  • A una maggiore esposizione solare.
  • A una sistematica attenzione sul respiro (svuotamento totale dei polmoni, inspirazione profonda addominale col ritmo 1-4-2 moltiplicabile, in associazione con tutti gli esercizi sportivi che già stai facendo).
  • A un rispetto dei cicli circadiani (12-20: ciclo alimentare comprendente pranzo e cena, 20-4 am: ciclo assimilativo, 4 am-12: ciclo eliminativo).
  • A una progressiva detossificazione (con eventuale ricorso a un paio di digiuni o semidigiuni, solo se necessario, sul tipo di quello già fatto contro l’influenza).

Tutto sta nel risolvere il problema dello stress ossidativo che va a moltiplicare i radicali liberi. Il nostro corpo costruisce da sé i tre maggiori antiossidanti del sistema difensivo che sono il superoxide dismutase, il catalase e il glutatione peroxidase.

Ma spesso non bastano, per i continui attacchi di stress a cui siamo sottoposti. Ecco allora che ci serve il supporto della vitamina-C, della vitamina-E, della vitamina-A e del betacarotene, dell’acido alfa-lipoico, del coenzima Q10, dei bioflavonoidi, tutte sostanze che troviamo nelle verdure, nella frutta, nei semini vari, nei vinaccioli (semi d’uva, che vanno ovviamente masticati)

ALIMENTAZIONE

Colazioni e merende soltanto frutta prevalentemente acquosa (o centrifugati di carota-sedano-ananas-bietola-zenzero-topinambur), col correttivo della crema di avena rinforzata dai semini a metà mattinata (vista la tua attività sportiva). In concreto, succo d’arancia o fragole, kiwi, frutti di bosco al risveglio, crema di avena con germe di grano e semini vari (zucca, girasole, sesamo, lino, papavero, finocchio) a metà mattina, pranzo e cena verduriani (primo piatto abbondante di verdura cruda, più germogli e avocado, e secondo piatto leggero e a piacere (anche semicotto volendo, ma sempre vegano). Non più di 2-3 bicchieri di acqua al giorno, lontano dai pasti.

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA A

Cibi ricchi di vitamina A come carote, pomodori, pesche e melone aiutano il corpo a produrre più melanina e ad abbronzarsi più velocemente. Ecco quali alimenti scegliere per una tintarella perfetta ma naturale. Basta scegliere la frutta e la verdura giuste! La natura, oltre ad offrire rimedi efficaci contro le scottature, aiuta anche chi ambisce a una pelle dorata e vuole stimolare la produzione di melanina senza doversi spalmare creme e unguenti ma, più semplicemente, consumando alimenti giusti, ricchi di vitamina A.

Questa vitamina, presente in molti cibi, favorisce la produzione nell’epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore ambrato alla pelle. I cibi ricchi di vitamina A idratano pelle e corpo e stimolano la produzione di melanina più e meglio di pillole e rimedi fai-da-te.
La zucca, ad esempio, ha grandi proprietà emollienti e lenitive e come la carota è ricca di betacarotene, utile per fissare l’abbronzatura e tenere la pelle elastica.

La stessa Coldiretti ha stilato una speciale lista top ten degli alimenti più abbronzanti. Lo scettro è saldamente in pugno alle carote che contengono ben 1200 microgrammi di vitamina A!

  1. Carote 1200 (microgrammi di Vitamina A o in quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile),
  2. Radicchi 500-600,
  3. Albicocche 350-500,
  4. Cicorie e lattughe 220-260,
  5. Meloni gialli 200,
  6. Sedano 200,
  7. Peperoni 100-150,
  8. Pomodori 50-100,
  9. Pesche 100,
  10. Cocomeri e ciliegie 20-40.

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA C

L’acido ascorbico è alleato prezioso del nostro corpo d’estate e d’inverno, oltre che alimento anti-scorbutico. Aumenta la produzione di melanina e ripara i tessuti danneggiati dalle scottature. Il kiwi, che ne è ricco, ad esempio, rende la pelle più elastica e riduce le rughe, grazie alle vitamine antiossidanti che consentono di contrastare anche i segni di invecchiamento cellulare. Ovvio che se uno ama il prosciutto, i salumi, le bistecche e la cadaverina, il sole diventa un grande nemico!

Dove trovare molta vitamina C? Evitiamo intanto di sprecarla col fumo, l’alcol, il caffè, le cole, le aspirine ed i farmaci, lo zucchero e i dolciumi, i salumi, le carni e il sale. Una sigaretta consuma 25 mg di vitamina C! Le bacche di goji hanno un record imbattibile di vitamina C, ma anche la rosa canina 2250 mg per 100 g di porzione cedibile), ciliegia amarena 1300, peperoncino piccante 369, peperone dolce rosso 204, buccia d’arancia 136, acetosa 119, broccoli 113, cavolini Bruxelles 102, kiwi 85, crescione d’acqua 79, cavolfiore 78, limone con la buccia 77, arancia con la buccia 71, fragole 59, papaia 56, spinaci 51, succo d’arancia 50, cavolo 47, litchi 42, pompelmo 38, kumquat 36, mango 35, tarassaco 35, melone 33, longan secco 28, pomodoro maturo 23, radicchio 22, patata 20, ananas 17, porro 17.

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA E

La Vitamina E è particolarmente efficace nella protezione della pelle dai raggi solari, tanto che spesso viene aggiunta a creme solari e preparati cosmetici. Dove si trova? Prevalentemente negli oli vegetali (girasole, mais, oliva) ma anche in avocado, mandorle, noci, nocciole, pistacchi, germe di grano, legumi.

SELENIO E ZINCO

Il Selenio poi è un oligolemento indispensabile per la formazione di glutatione-perossidasi, enzima che ha azione antiossidante generale. Il selenio agisce in sinergia con la vitamina E. Dove si trova? Aglio, broccoli, cavolo, cetrioli, cereali integrali, cipolle, funghi, sedano, tuorlo d’uovo.

Lo Zinco è un oligoelemento dalle funzioni benefiche nei confronti dell’integrità della cute, le cui cellule si rinnovano continuamente. Protegge la pelle dai radicali liberi e partecipa alla costituzione del collagene. Dove si trova? Cereali integrali e legumi, frutta oleosa, carote, cavolo verde, sedano, spinaci e tuorlo d’uovo.

ALTRE SOSTANZE UTILI

Altre microsostanze indispensabili sono la Biotina, dalla soia, semi oleosi, lievito di birra, cereali integrali. La Cisteina dai cereali integrali. La Metionina dalle uova. Il Rame dai semi oleosi (anacardi, arachidi, noci), germe di grano, lenticchie, avena e orzo, funghi. Il Ferro dai cereali integrali, muesli, legumi secchi, semi oleosi, frutta secca, verdure verdi (rucola, radicchio, tarassaco, indivia) e pomodori secchi. Quanto ai biofllavonoidi, carichi di umori-sapori-colori, li troviamo in tutte le bacche e in tutte le verdure colorate.

Si parla di curcumina (da curcuma), di capsaicina (dal peperoncino piccante fresco o secco), di piperina (dal pepe, e dal pepe d’acqua), ma in pratica di tutti gli antiossidanti naturali, e in particolare quelli dotati di colori vivaci, come il rosso delle fragole e del ribes, il giallo delle arance, il viola di more e mirtilli.

DOCCE FREDDE E CATAPLASMI

Si parla pure di vasocostrizione a carico dei capillari, per cui bisognerebbe ricorrere a sostanze e a stili di vita basati sulla vasodilatazione.

Un paio di fregagioni giornaliere con acqua fredda mediante asciugamani bagnato lungo il corpo (dall’alto verso il basso) e un opzionale cataplasma notturno di fango sul ventre a giorni alterni, potranno servire da elemento aggiuntivo a favore di una migliore circolazione periferica.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. Domenico

    Grazie per la tempestiva risposta. Leggerò tutte le tesine consigliate e adeguerò immediatamente la mia dieta, molto disordinata.
    Spero di postare presto i tanti attesi risultati, i suoi consigli mi piacciono, forse anche e soprattutto perchè sono gratuiti e sani, senza dover combattare con il fantasma della pillola e crema quotidiana…che di per sè è già uno stress, oltre a quello che quotidianamente vivo e che, come afferma anche lei, è un notevole incentivo a questo antipatico fattore estetico nonchè disturbo fisico.

    Rispondi
  2. Eugenio Del Cuore

    Sono da 6 anni che lavoro ad una cura efficace per combattere la vitiligine, sono arrivato negli ultimi due ad avere risultati certi. la formula é semplice e sopratutto a base di prodotti della natura. Un gel da me ora prodotto a base di essenze di fiori, un antiossidate, (bacche naturali biologiche del Tibet)e non potendo avere il sole tutto l'anno, trattamenti UVB a banda stretta. I risultati provati su una ventina di pazienti e su me stesso sono realistici e sorprendenti.

    Rispondi
  3. itsart2010

    Sto leggendo su internet i rimedi omeopatici (curcuma, olio di senape): per me sono una vera scoperta. Il mio dermatologo tre anni fa mi ha consigliato di prendere le capsule Heliocare Ultra e di spalmarmi la relativa crema protettrice. Una cosa l'ho capita: le pastiglie di Trisoralen (di cui mi hanno imbottito fin da ragazzina) sono da evitare.

    Rispondi
  4. Merlingfisk

    Buongiorno, per gentilezza vorrei un parere di tutti. ho 41 anni, ora mi è saltato fuori nella parte genitale la pelle bianca. sono andata dal ginecologo e a occhi la dottoressa mi ha addetto di essere la vitiligine, mi sono veramente spaventata, prima perche non ho nessuno con vitiligine in famiglia poi ho fatto esame di sangue completo é tutto apposto, solo il colesterolo che sta un pò alto ma niente di preoccupare, comunque ho una visita con il dermatologo tra un mesetto per vedere se è veramente la vitiligine o no. secondo voi è possibile essere la vitiligine se mio esito di sangue è tutto apposto e nella mia famiglia nessuno hanno questa malattia? comunque io osservato che sta diminuendo un po la chiarezza. aiutarmi per favore, sono in ansia e non stante cerco di avere la calma possibile. scusarti il mio Italiano. di già la ringrazio a tutti.

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  5. Giacomo Ferrato

    Io mi chiamo Giacomo e sopporto la mia vitiligo da 14 anni. Sono convinto che il meccanismo che porta alla mancata eliminazione della H2O2 dal derma sia la chiave giusta per arrivare al cuore del problema. Tuttavia ho imparato a non entusiasmarmi perchè quella potrebbe essere anche una fase intermedia dello squilibrio metabolico che si è innescato. L'uso di antiossidanti a forti dosi ad es. potrebbe rallentare ulteriormente la produzione endogena di catalasi per un diabolico meccanismo di feedback.
    Un rimedio che funziona l'ho trovato tra quelli della medicina popolare: Un decotto di malva e ortica (raccolta nel mese di marzo) al 50% applicato sulle macchie associato ad esposizione solare. Con questo metodo ho visto ripigmentarsi intere zone. il problema per me è stato la mancanza di tempo per recarmi in spiaggia (tra l'altro non amo il mare). Ho paura dell'uso di UVB artificiali, sembra che possano indurre la formazione di melanomi. a presto.
    11.07.016

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    • maria prova

      Ciao Giacomo sono molto interessata al tuo scritto credi che si possa fare anche adesso intendo con l'ortica di luglio?

      Rispondi
    • maria prova

      Sarei interessata al tuo decotto. Grazie mille

      Rispondi

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