UVEITE: SINTOMI, CAUSE E RIMEDI NATURALI

da 9 Ott 2018Uveite

LETTERA

Scusi, soffro di uveite posteriore, mi può aiutare? Alberinda


RISPOSTA

DEFINIZIONE DI UVEA E UVEITE

Dal punto di vista anatomico, l’uvea viene definita come tonaca vascolare dell’occhio, di colore ruggine scuro per l’intensa vascolarizzazione, ossia per l’intensa presenza di vasi capillari. L’uvea è composta da coroide, corpo ciliare e iride. La coroide è una lamina del bulbo oculare, mentre il corpo ciliare è la parte anteriore della coroide. L’iride è la membrana pigmentata situata posteriormente alla cornea e davanti al cristallino.

Il termine uveite sta per infiammazione intraoculare che può interessare non solo l’uvea, ma anche le strutture adiacenti, la cui classificazione effettuata in base alla sede permette di distinguere le uveiti in anteriori (Iriti), intermedie (Cicliti), posteriori (Corioiditi) e globali (panuveite). Si parla anche di uveiti acute, recidivanti e croniche.

L’uveite è bilaterale nella maggioranza dei pazienti e può localizzarsi nella camera anteriore sottoforma di iridociclite con ipopion, senza sequele permanenti. Viceversa, l’uveite della camera posteriore è più grave in quanto può condurre a cecità nel 20% dei pazienti, e si manifesta come iridociclite accompagnata da arterite retinica, con possibilità di sviluppo di infarti retinici, opacità del vitreo, cataratta, sinechie posteriori, ulcerazioni corneali, edema maculare cistoide e atrofia ottica, tutte complicazioni che concorrono a compromettere la capacità visiva. Le terapie mediche si limitano alla cura leggera dei sintomi nei casi lievi, o ai corticosteroidi nei casi gravi.

SINTOMI

UVEITE ANTERIORE

L’uveite anteriore è la forma di uveite più frequente. I suoi sintomi comprendono:

  • Bruciore e arrossamento degli occhi
  • Dolore agli occhi
  • Visione offuscata
  • Fotofobia e sensibilità alla luce
  • Pupilla irregolare
  • Sclera annerita
  • Mal di testa
  • Sinechia (aderenza anormale tra iride e cornea)

UVEITE INTERMEDIA

L’uveite intermedia colpisce generalmente un solo occhio e i suoi sintomi includono:

  • Miodesopsia o mosche volanti (dovute a una imperfetta trasparenza dell’umore vitreo dell’occhio)
  • Vista annebbiata

UVEITE POSTERIORE

Nell’uveite posteriore i sintomi lamentati sono:

  • Miodesopsie
  • Ipersensibilità alla luce
  • Visione offuscata
  • Arrossamento oculare
  • Scotoma (area di cecità)

CAUSE

Nella metà dei casi analizzati di uveite non è chiara la causa della patologia. Spesso si parla quindi di uveite idiopatica, da cause ignote, e in questi casi si opera evidentemente con la benda agli occhi. Quando invece viene determinata si tratta di:

  • Trauma oculare o operazioni chirurgiche
  • Disordini autoimmuni come sarcoidosi, spondilite anchilosante, lupus, sindrome di Behcet, sclerosi multipla, psoriasi e artrite psoriasica
  • Disordini infiammatori come rettocolite ulcerosa o morbo di Crohn
  • Infezioni da herpes zoster, sifilide, toxoplasmosi, tubercolosi o morbo di Lyme

In uno studio recente si è inoltre scoperta una rilevante associazione tra fumo di sigaretta e uveite.

COMPLICAZIONI

L’uveite, se non risolta, può portare allo sviluppo di altre patologie come:

  • Glaucoma
  • Cataratta
  • Danneggiamento del nervo ottico
  • Distacco della retina
  • Cecità permanente

CURE E TRATTAMENTI CONVENZIONALI

In oculistica di fronte a ogni tipo di uveite gli obiettivi sono quelli di alleviare il disagio del paziente, il dolore agli occhi e la flogosi, e di evitare complicazioni tipo glaucoma, cataratta, edema maculare e distacco della retina. Ottimi propositi certamente.

Tutto questo però viene cercato per comode ma insidiose scorciatoie, vale a dire mediante farmaci antivirali, antibiotici, antimicotici, antimalarici, corticosteroidi, immunosoppressori, citotossici e ciclosporine a elevata tossicità. Tali soluzioni drastiche e non necessariamente risolutive dipendono ovviamente dalle ipotesi che l’oculista fa sulle cause del problema. Inoltre possono avere gravi effetti collaterali tra cui glaucoma e cataratta.

Per gestire l’uveite possono venir impiegate operazioni chirurgiche come la vitrectomia, cioè l’asportazione del corpo vitreo (liquido contenuto nella cavità principale del bulbo oculare). Nei casi difficili di uveite posteriore vengono anche utilizzati dispositivi da impiantare nell’occhio, atti a rilasciare corticosteroidi in modo graduale per 2-3 anni. Anche in questo caso gli effetti collaterali includono glaucoma e cataratta.

La velocità di guarigione dipende dal tipo di uveite. Quella posteriore (coroidite) richiede tempi maggiori all’uveite anteriore.

Chiaro che gli interventi chirurgici praticati in queste affezioni oftalmiche, non sono utili ma offrono solo un temporaneo miglioramento, visto che non rimuovono mai la causa della malattia, la quale continua indisturbata il suo corso e la sua azione distruttrice.

VISUALE IGIENISTA

Parlando di malattie agli occhi secondo gli schemi della nostra Health Science, appare chiaro che uno degli errori più eclatanti che la medicina ufficiale commette, consiste nel voler considerare la malattia come una affezione zonale e compartimentale, e nel prescrivere dei trattamenti alla parte compromessa o ammalata dell’occhio stesso. Francoise Mézières (1909-1991), grande fisioterapista francese, ha buone ragioni di rivoltarsi nella tomba, visto che questi medici non hanno ancora capito che la causa reale risiede sempre lontana dal punto di effetto chiamato sintomo.

Dalla congiuntivite nelle varie forme, agli orzaioli, alle infiammazioni delle palpebre, alle malattie della cornea, alla cataratta, alle retiniti, al glaucoma e alle uveiti, la vera causa va ricercata nelle malattie croniche dell’apparato digerente, e in particolari modo nella stitichezza, oltre che nelle incrostazioni fecali di vecchia data.

RIMEDI NATURALI

Si guarisce quindi sempre e soltando ristabilendo la normalità digestiva, assimilativa ed espulsiva.

Per la Health Science si approvano ovviamente soltanto i rimedi naturali e privi di effetti avversi. Fondamentale pertanto rispettare le regole di buona alimentazione e di buon comportamento, mirate a rendere fluido il sangue e a stimolare il sistema immunitario, oltre che a rafforzare le pareti dei capillari oculari.

Nulla di meglio quindi che un digiuno ad acqua di 3 giorni, magari preceduto da una settimana preparatoria a base di frutta, per attutire gli effetti eliminativi, preziosi sì ma spesso incompresi e in certi casi troppo intensi. Al termine del digiuno si riparte mangiando secondo la dieta vegana crudista tendenziale. Particolarmente utili contro l’uveite sono il mirtillo blu e il mirtillo rosso oltre che tutti i frutti di bosco.

Altri rimedi utili contro l’uveite sono:

  • Impacchi freschi o caldi per ridurre il dolore agli occhi o il gonfiore
  • Occhiali da sole, solo nelle ore centrali della giornata
  • Vitamina C e vitamina E
  • Curcuma, ricca di antiossidanti
  • Alimenti ricchi di omega-3 come la portulaca, le alghe, noci e semi di lino, utili a ridurre le infiammazioni
  • Alimenti ricchi di luteina (crocifere come cavolo e broccoli, oltre a spinaci, radicchio e prezzemolo)

Vietato anche sforzare gli occhi con lavori impegnativi o con luce artificiale, con uso continuo di schermi televisivi, telefonini e computer.

CICLI CIRCADIANI E MELATONINA

Importantissimo seguire i nostri consigli sul ciclo circadiano assimilativo notturno (qui un approfondimento sui cicli circadiani) e sulla formazione ottimale di melatonina naturale nella ghiandola pineale, visto che non crediamo alla melatonina sintetica somministrata come integratore. La melatonina si massimizza mangiando sano e leggero e camminando per un’ora e respirando addominale-diaframmatico nel corso della giornata formando così tanta serotonina che si trasforma in melatonina. Si massimizza anche assorbendo luce ed energia solare mediante la retina, oltre che con la pelle. E si massimizza pure dormendo bene soprattutto nelle ore precedenti e a cavallo della mezzanotte.

Da rilevare che la retina (sede depositaria dell’energia solare), la ghiandola pineale (sede depositaria della melatonina) e la ghiandola ipofisi (sede depositaria dell’azoto da respirazione lunga e ritmata) formano una unità funzionale operante in armonia e sinergia, dando come risultato finale la preziosa formazione di somatotropina naturale, ormone naturale della crescita (GH = growth hormone), che è poi il mitico alimento proteico-aereo, a costo digestivo zero, di cui si servono spesso i respirazionisti o i breathariani ed anche i fachiri.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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