INIBIZIONE INSULINICA DA SANGUE GRASSO E USCITA DAL TUNNEL DIABETICO

da 9 Lug 2015Diabete

LETTERA

SCELTA VEGETARIANA DURANTE L’ADOLESCENZA

Caro Valdo, Mi chiamo Sarah e sono una ragazza di 23 anni affetta da diabete di tipo 1. Ho letto molte delle tue tesine sui vari argomenti che tratti e in particolare quelle sul diabete. Durante l’adolescenza sono diventata vegetariana, non sentendo per istinto nessuna necessità di immettere nel mio organismo dei cadaveri.

VEGANA DA DUE MESI CON GROSSI RISULTATI

Adesso sono vegana da circa due mesi con dei risultati a dir poco notevoli sotto ogni punto di vista fisico e mentale, che sono esattamente quelli di cui tu ci parli sempre. Oltre a non mangiare quei rifiuti provenienti da tutti i poveri animali, che ogni giorno soffrono e muoiono per far fronte alle attuali diete antiumane, vorrei sottolineare che la mia dieta non comprende nemmeno saccarosio, caffeina, sale, e via dicendo. Ho escluso gradualmente vari alimenti e alla fine sono arrivata a crearmi una dieta vegana tendenzialmente crudista.

MI ACCUSANO PERSINO DI STREGONERIA

Pratico anche molto sport. Cammino per più ore al giorno, vado in palestra, mi espongo al sole, e sto iniziando a fare gli esercizi di respirazione di cui parli tu. Visti i risultati che ho ottenuto in questi 2 mesi, e quindi in pochissimo tempo, qualche amico mi accusa addirittura di stregoneria.

TIMORI NELLA ESTROMISSIONE TOTALE DELL’INSULINA

Ma veniamo al dunque. Il mio problema resta ancora l’insulina sintetica e i rispettivi analoghi che ho ridotto in maniera significativa grazie al mio nuovo stile di vita, ma che purtroppo non sono riuscita ancora ad eliminare del tutto. Avrei una domanda da farti in merito a questo punto. Tu affermi in una tua tesina che l’insulina tende a depotenziare ed a distruggere la funzionalità del pancreas. Prima riesci a toglierla di torno e meglio è.

HO DAVVERO LA POSSIBILITÀ DI VENIRNE FUORI?

Quello che vorrei chiederti è se io, che la sto assumendo da circa 20 anni, ho ancora qualche possibilità di venirne fuori. Venti anni sono molti. Ovvio che il vegan-crudismo favorisce i vari processi di autoguarigione, però ad esempio, se mi taglio un braccio non è che poi con questa dieta posso farmelo ricrescere. Vorrei sapere se ormai il mio pancreas è stato appunto come tagliato per colpa di questa insulina sintetica che sono stata obbligata ad assumere per anni dai medici e che, come dici tu, distrugge la funzionalità del pancreas, e se sono quindi destinata a continuare ad assumerla a vita. Oppure se il mio pancreas in qualche modo possa essere risvegliato dal suo lungo sonno. Avessi saputo anni fa quello che so ora non avrei avuto alcun dubbio sull’eliminazione dell’insulina e la successiva autoguarigione.

NON SARÀ CHE È TROPPO TARDI?

Ciò che mi lascia perplessa e dubbiosa è se ormai sia troppo tardi e se i farmaci non mi abbiano rovinata per sempre. In ogni caso non ho alcuna intenzione di tornare indietro e di abbandonare il mio nuovo stile di vita vegan-crudista, del quale sono felicemente e fermamente convinta. Volevo chiudere questa lettera ringraziandoti per tutto l’impegno che metti ogni giorno nel divulgare la verità.
Un grandissimo abbraccio!
Sarah

*****

RISPOSTA

CERCHIAMO DI CAPIRE MEGLIO I MECCANISMI REALI DEL DIABETE

Ciao Sarah. Per superare dubbi e perplessità sulle tue alterazioni diabetiche e sull’insulina stessa, occorre rivedere i punti fondamentali della tua patologia. Il diabete rappresenta la causa di morte numero 3 in USA dopo il cancro e le cardiopatie, e costava alla nazione già nel 1982 oltre 20 milioni di dollari/anno. Per anni si pensò che si trattasse di malattia inguaribile ed ereditaria. Caduta l’opzione genetica col fallimento totale dell’intera medicina dei geni e del Dna, per l’errore marchiano della fissità dogmatica dei geni stessi, si è accantonato il tutto. Oggi sappiamo con certezza che il diabete è causato da diete sbagliate esacerbate dallo stress. Si parla dunque di una malattia caratterizzata dall’incapacità corporale di metabolizzare il glucosio prodotto dall’organismo, con la conseguenza ovvia di livelli ridondanti di glucosio nel sangue.

È TUTTA UNA QUESTIONE DI SANGUE GRASSO

Quale la causa di questa disfunzione? La causa reale sta nella esistenza di alti livelli di grasso nel sangue che inibiscono l’integrazione del glucosio con l’ormone insulina prodotto regolarmente dal pancreas. Quella del pancreas difettoso e dormiente è una favola hollywoodiana, una delle tante che continuano a minare la credibilità della medicina convenzionale.

FEGATO INEFFICIENTE E STRESS FINISCONO PER AGGRAVARE LA CONDIZIONE DIABETICA

Man mano che una persona invecchia, le sue capacità di metabolizzare i grassi gradualmente degenera e si riduce, soprattutto se le condizioni del fegato e del sistema biliare stanno su bassi livelli di efficienza. La causa numero uno di sangue grasso è ovviamente una dieta abbondante in grassi animali, cioè in carni, latticini e loro derivati. A quel punto, un eccesso di proteine e di carboidrati raffinati nella dieta non fa che peggiorare la situazione. Quando si giunge a una situazione ai limiti, chiamata border-line, pure lo stress va ad esacerbare ulteriormente la condizione diabetica.

L’INSULINA FA DA ORMONE REGOLATORE SIA DEL GLUCOSIO CHE DEGLI ACIDI GRASSI

L’insulina, secreta nei giusti quantitativi dal pancreas, prende parte al processo del glucosio, ma limita anche il rilascio epatico di glucosio nel sangue quando il sangue ha già raggiunto i giusti livelli zuccherini. L’insulina controlla pure il rilascio di acidi grassi e di glicerolo dai depositi corporali.

ORRIBILI ESPERIMENTI MEDICI SUGLI ANIMALI PER DIMOSTRARE COSE OVVIE

Per molti anni si è creduto, altro errore fondamentale dei medici, che il diabete risultasse da insufficiente produzione di insulina da parte di pancreas fuori uso. La prova di tutto questo si ottenne asportando il pancreas a degli ignari animali e ricevendo prova che essi diventavano diabetici, nonché controprova che, grazie all’insulina, essi sopravvivevano al meglio, Esperimenti orribili che non provavano in realtà nulla di nuovo e nulla di interessante. Come al solito i medici non la raccontano mai giusta.

I DIABETICI HANNO PIÙ INSULINA DEGLI ALTRI GRAZIE A UN PANCREAS CHE FUNZIONA

Nel 1960 si scopersero tante cose interessanti, e cioè che i diabetici, in particolare i diabetici-1, posseggono attualmente più insulina nel sangue dei non-diabetici. In alcuni casi ne hanno 2 o 3 volte di più, a dimostrazione che il loro pancreas lavora benissimo e non è assolutamente difettoso. In quella circostanza si appurò pure che l’insulina diminuiva in rapporto all’aumento di grassi del sangue. Chiaro che la vera causa del diabete era stata scoperta e rivelata!

MALATTIE CARDIACHE E DIABETE VANNO A BRACCETTO

In altre parole, la produzione di glucosio è normale, la produzione di insulina è pure normale, mentre la sua azione viene impedita dagli alti livelli di grasso. Nessuna meraviglia che malattie cardiache e diabete viaggino spesso a braccetto. “Nessuno al mondo muore di cardiopatia, di cancro, di diabete o di malattie intemedie, ma tutti muoiono di sangue guasto, ovvero di sangue grasso”, diceva 100 anni orsono Padre Taddeo da Wiesent-Bavaria, centrando in pieno l’argomento!

I PUNTEGGI INSULINICI FANNO OGGI GIUSTIZIA DI TANTA SPAZZATURA CULTURALE MEDICA RIGUARDANTE IL DIABETE

Il diabete rimane non a caso malattia sconosciuta presso le popolazioni la cui dieta è bassa in grassi animali, proteine animali e zuccheri raffinati. Test medici trasparenti e ripetuti hanno dimostrato con chiarezza che le diete vegetariane e vegane eliminano la condizione diabetica, mentre è provato che tutte le carni bianche e rosse ed esacerbano e peggiorano la malattia. Il tutto è stato riconfermato non senza clamore negli ultimi 3 anni dai punteggi insulinici che vengono ora usati al posto degli obsoleti sbalzi glicemici.

L’IMPORTANZA ASSOLUTA DELL’ALIMENTAZIONE AL SENO NELL’INFANZIA

Non mancano però le dimostrazioni di permanente ignoranza in proposito, come nella maggiore clinica diabetica di Boston, dove la dieta standard per i diabetici esclude gli zuccheri ma continua a permettere il grasso, ovvero il colpevole principale della patologia! È noto poi che i cereali, e particolarmente i prodotti a base di frumento e derivati, aggravano il diabete e l’artrite, e che vengono secondi soltanto dopo le uova in tali effetti indesiderati. Quanto al diabete giovanile insulino-dipendente, gli scienziati danesi hanno dimostrato una drammatica caduta del diabete nei ragazzi dopo che è stato reintrodotta l’alimentazione con latte materno in fase pre-svezzamento.

SUCCO ZUCCHERINO DELLA FRUTTA E AMIDO DELLA PATATA COTTA TRA LE RISORSE INGIUSTAMENTE SACRIFICATE

Da rilevare come i diabetici siano stati spinti a sacrificare le straordinarie qualità nutrizionali della frutta fresca, delle spremute e dei succhi, per la esagerata paura del contenuto zuccherino. Tale paura ha piazzato scioccamente sullo stesso livello l’ottimo zucchero naturale della frutta e lo zucchero raffinato. Il fatto è che gli zuccheri della frutta vengono tollerati ed accettati dall’organismo diabetico assai meglio degli amidi cotti o del saccarosio. Da rilevare poi che l’amido della patata cotta non fa elevare il glucosio nel sangue, per cui anche privarsi di patate e di patate dolci è tra i sacrifici inutili, anche se il topinambur risulta chiaramente efficace nel mantenere la glicemia ai minimi termini.

IL CIBO DEI DIABETICI E LA BEVANDA DEI DIABETICI

Concludo elencando i cibi naturali più amici dei diabetici. Essi includono asparagi, avena, cavoli, cicoria, crescione, fagiolo, lattuga, mirtillo, nocciola, noce, oliva, patata, topinambur, piselli, lupini, girasole, fragole, more, ciliegia, cipolla. Un bicchiere di acqua, il succo di un limone e 2 cucchiaini di miele, viene chiamata la bevanda del diabetico!

PENSARE IN POSITIVO ED ESTROMETTERE PROGRESSIVAMENTE L’INSULINA

Una tra le regole fondamentali del mio pacchetto igienistico, ovvero della Health Scence, esalta l’importanza del pensiero positivo. Pensare positivo significa credere nelle leggi della natura e nel fatto che il corpo non va mai contro se tesso ma tende semmai a riequilibrarsi e ad autoguarire, alla semplice condizione che gliene diamo la possibilità. Nel tuo caso specifico sono importanti due cose. Primo non demordere mai e credere che i 20 anni di cure insuliniche non abbiano compromesso la funzionalità del pancreas. Secondo, procedere senza timori e senza esitazioni alla progressiva estromissione dell’insulina.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

3 Commenti

  1. Marco Mulloni

    Buongiorno. Anke io sono quasi 20 anni diabetico con alle spalle madornali errori. X fortuna grazie ad una sorella ben preparata in materia salutistico ed igienista ho intrapreso da meno di un anno la via del vegan/crudismo con ovvi notevoli risultati: in primis il drastico calo di insulina giornaliera.successivamente sono comparse le crisi eliminative ma x scrostare un organismo molto inquinato ci vuole pazienza e dedizione nonche tutto il pacchetto salute Ke il buon Valdo consiglia ed insegna. Io mi segno i giorni ke trascorrono tra un cambio di fiala insulinica e l'altra. Senza stress e senza pensieri e vedo Ke si allungano sempre più le giornate e questo è il vero valore. Risultati insulinici e non glicemico.

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  2. Francesco

    Secondo Colin Campbell (The Cina study), l'indiziato numero uno del diabete di tipo 1 è il latte vaccino. In alcuni bambini questo non viene digerito completamente, e dei frammenti delle proteine del latte rimangono nell'intestino per poi essere assorbiti nel sangue. Il sistema immunitario riconosce questi frammenti invasori e comincia a distruggerli. Purtroppo alcuni di questi frammenti sono esattamente identici alle cellule del pancreas responsabili della produzione d'insulina. Il sistema immunitario non riesce a distinguere fra le due cose e le distrugge entrambe, sopprimendo così la capacità del bambino di produrre insulina.
    Le chance di recupero del corpo, ovvero di ripristino della originaria capacità del pancreas di produrre insulina, dipendono dalla gravità del danno inflitto da parte del sistema immunitario stesso: vi sono casi di danno irreversibile ed altri di danno più o meno reversibile. Si tratta di provare, di sperimentare, eliminando innanzitutto dalla dieta i latticini e i prodotti di origine animale in genere (le cui proteine indigerite tendono a ingenerare reazioni autoimmuni da parte del nostro sistema immunitario), e di adottare una dieta leggera e completa a base principalmente di frutta, e poi di verdura, sia cruda che cotta, e infine eventualmente di piccole quantità di cereali senza glutine. Se esiste anche una sola possibilità di guarigione, il corpo agguanterà quella possibilità, a condizione che lo sappiamo mettere nelle giuste condizioni (dieta corretta, pensieri positivi, esercizio fisico, esposizione alla luce e al sole ecc.). Non ti resta altro da fare se non provare e cimentarti in questa sfida indubbiamente molto interessante. Coraggio.

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  3. Francesco

    Ovvio, Sarah, che la tua giovane età fa ben sperare sull'esito della tua nuova esperienza, sia perchè i danni finora prodotti dovrebbero risultare ancora piuttosto limitati, e poi anche in virtù delle maggiori potenzialità energetiche e vitali di cui è dotato un soggetto giovane. Quindi ci sono buoni motivi per essere ottimisti.

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