DIGIUNO CONTRO E. COLI E KLEBSIELLA

da 6 Gen 2015Digiuno

LETTERA

SEI MESI DI INTENSA PRESENZA BATTERICA

Caro Valdo. Oggi è il mio terzo giorno di digiuno. È da sei mesi che mi tormentano Escherichia Coli e Klebsiella. Avevo intrapreso due settimane di totale crudismo e mi ero dimenticata di scrivere che avevo assunto Enterosgel e i sali tissutali consigliatomi da una farmacista favorevole alle cure naturali. Quando però ho ripetuto il tampone vaginale era ancora positivo all’E. Coli.

Vorrei un tuo parere per me tanto prezioso. Se ciò che sto facendo per ritrovare la salute è giusto. Ovviamente abbraccerò lo stile vegan-crudista per sempre perchè lo sento parte di me.

Per me non speculi su ciò che dici ma vuoi davvero bene alle persone. Spero di ricevere una tua risposta. Ho bisogno di te e delle tue parole. Sto migliorando. Sta guarendo la dermatite sulla mano. Ho ancora un po’ di crisi eliminativa in atto, ma confido nel mio trionfo. Spero di sentirti presto.
Spero che tu abbia iniziato l’anno nel modo migliore. Ti abbraccio forte.
Roberta


RISPOSTA

L’IGIENE NON È SCUOLA SGANGHERATA O SUBALTERNA, MA VANTA UNA POSIZIONE DI ECCELLENZA E DI SUPREMAZIA ASSOLUTA NEL CAMPO DELLA SALUTE

Ciao Roberta. Spero di non dover fare l’avvocato difensore della più eccezionale Scuola Salutistica Mondiale, con un percorso ultramillenario puntellato da Maestri del calibro di Pitagora, Ippocrate, Galeno, Leonardo, Paracelso, Luigi Alvise Cornaro, Florence Nightingale, Antoine Béchamp, Claude Bernard, Max Pettenkofer, Louis Kuhne, Arnold Ehret, John Tilden, Herbert Shelton. Spero di non dover fare l’avvocato difensore della Scuola Medica Salernitana che ha insegnato medicina sopraffina di stile pitagorico-ippocratico per secoli e secoli. Spero di non dover fare l’avvocato di me medesimo e della mia trasparenza.

QUESTO È IL COLMO DEI COLMI

Intenti speculativi? Il mio blog è a disposizione gratuita di chiunque voglia liberamente accedervi.
Per realizzarlo ho trascurato e compromesso le mie precedenti attività di marketing researcher perdendo cifre che non voglio nemmeno citare. Ho trascurato impegni familiari. Ho affrontato e sto affrontando spese enormi, rischi e pericoli e minacce, nonché esborsi sostanziosi, culminati con quelli del recente infortunio, per non citare l’incessante coinvolgimento dei miei due figli e di mia moglie. Un conto decisamente in ultra-rosso sotto ogni punto di vista, a parte l’aspetto etico e morale carico di soddisfazioni e di appagamenti. È inconcepibile ed inaudito che qualcuno osi esprimere detestabili ed odiose illazioni su tutto questo.

DIGIUNO, TECNICA DI EMERGENZA DA USARE OCULATAMENTE

Per quanto riguarda il digiuno, non ne sono un fanatico sostenitore ad ogni costo ed in qualsiasi circostanza, ma lo ritengo una ottima ed insostituibile tecnica di emergenza da tenere nel cassetto per quando serve veramente, una specie di accelerazione depurativa per chi non si accontenta di una scelta alimentare basata sul vegan-crudismo avanzato, virtuoso e sobrio, che già di per sé comporta notevoli effetti depurativi diluiti nel tempo.

REGOLARE SCOMPARSA DEI DISORDINI CORPORALI

Il digiuno igienistico non ha bisogno di essere difeso. Viene praticato in natura persino dagli animali, quando stanno poco bene. Esistono non decine ma migliaia di centri digiunistici nel mondo, dove si recano moltitudini di persone per ristabilire il corpo e la mente. Di norma si accorgono che molti dei loro disordini scompaiono. Acne, reumatismi, gotta, asma, ulcere, alcolismo, cardiopatie, cisti, polipi e tumori scompaiono e si dissolvono durante il digiuno. Il digiuno non è una cura, ma permette al corpo di ristabilirsi da sé.

SIAMO UNA FABBRICA COMPLESSA CHE PRODUCE SCARTI E RESIDUI

Il nostro corpo è paragonabile a una fabbrica. Cento trilioni di cellule, mille trilioni di batteri, 100 miliardi di neuroni nel cervello, 5 milioni di pori, 5 milioni di nefroni nei 2 reni, 500 funzioni svolte dal fegato, 10 mila km di capillari dal diametro di 8 micron, ossia un decimo del capello, intuiti già nel 1600 a.C. come da papiro medico-egizio di 20 metri, recuperato a Luxor-Tebe. Il nostro corpo è paragonabile a un complesso industriale in miniatura, dove si immette materia grezza, cibi, liquidi, aria, sensazioni, e dove si producono sangue, linfa, ossa, muscoli, pelle, oltre che materiale di scarto che deve essere espulso con prontezza tramite la respirazione, le feci, l’orina, la sudorazione.

OGNI FABBRICA HA BISOGNO DI PULIZIA E DI MANUTENZIONE

Digiunare igienisticamente significa riposare al calduccio, niente esercizi fisici, niente nervosismi e polemiche, niente stress. Solo acqua distillata o acqua leggera accanto al comodino, e nessun altro tipo di sostanza. Significa non assumere alcuna pillola ed alcun farmaco. Significa chiudere per lavori in corso, dare una vacanza a stomaco, mente, muscoli, nervi, ghiandole. In questo periodo avviene all’interno del nostro corpo una intensissima attività. Il corpo sa esattamente cosa fare e cosa non fare, grazie alla sua infinita saggezza e alla sua intelligenza interiore.

IL RITORNO DELLA FAME COME SEGNALE CHIARO DELLO STOP AL DIGIUNO

Dopo un certo periodo di tempo, variabile da persona a persona in dipendenza della sua età, della sua forza immunitaria e del suo stock tossico da disgregare, torna la fame con grande forza e quello è il segnale-base per dare uno stop al digiuno, mentre ci sono altre indicazioni tipo lingua pulita, alito gradevole e urine non più scure ma schiarite.

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

6 Commenti

  1. Francesco

    Quando nel 2007 ho scoperto l’igienismo (dopo diversi anni di vegetarismo/veganismo), ho voluto subito cimentarmi in una settimana circa di digiuno: mi figuravo chissà quali crisi eliminative (tieni conto che ero reduce da un infarto del miocardio, dunque ero in una condizione patologica fortemente degenerata, perché un infarto non è mai un semplice incidente di percorso), e invece non successe proprio nulla, eppure di crisi eliminative ne ho poi avute parecchie in seguito, pur senza mai più fare digiuni importanti. Ciò che ho fatto in seguito, è stato di sottopormi a un regime alimentare a crudismo crescente; il massimo di crisi eliminative le ho avute con l’eliminazione progressiva e infine definitiva dei cereali dal mio menù, crisi che hanno investito in particolare l’intestino e durate almeno fino ad un anno dopo quel passaggio cruciale nella mia dieta. L’insegnamento che traggo dalla mia esperienza di digiuno è la seguente: 1) non credo che una seria patologia degenerativa possa risolversi con un semplice digiuno. Non certo perché il digiuno non sia un valido strumento di guarigione, al contrario penso che sia lo strumento più potente che abbiamo a nostra disposizione, solo che anch’esso ha dei limiti tecnici insuperabili: non si può chiedere al digiuno, che ha dei limiti temporali (e non solo) oggettivi di risolvere un complesso di problemi che, così come hanno avuto una lunga incubazione, allo stesso modo hanno bisogno di un adeguato (lungo) arco di tempo per trovare le loro giuste soluzioni. Non credo che, in questi casi, la soluzione consista nel ricorrere a più digiuni successivi fino alla guarigione completa: il digiuno è per sua natura uno strumento una tantum, ripetibile certo, se ve ne sono le condizioni (non sempre è così, come sappiamo, come ad esempio quando il soggetto è molto debole o sottopeso); il digiuno, quello lungo, non è tale da impattare con l’abituale stile di vita, ed è quest’ultimo il discrimine su cui si gioca la partita decisiva della propria guarigione. L’ossessione di molti igienisti per il digiuno, cui fanno ricorso con sospetta frequenza, mi fa francamente un po’ pena: li vedo ogni tanto isolarsi per qualche settimana dal mondo, salvo poi ritornare alle loro vecchie malsane abitudini, alimentari (cereali ad esempio) e non (stress).

    Io credo che conti molto di più lo stile abituale di vita di qualsiasi altro strumento episodico, per quanto potente incisivo e quasi miracoloso come appunto il digiuno. Non è un caso, credo, se il mio organismo non entrò in crisi eliminativa dopo un digiuno di circa una settimana: il mio corpo sapeva perfettamente che questo non sarebbe bastato a modificare i miei equilibri del momento in senso migliorativo, solo l’adozione di un permanente stile virtuoso di vita (eliminazione cereali) avrebbe in seguito convinto il mio corpo ad avviare i necessari e complessi processi di guarigione. Ergo, non facciamoci illusioni di risolvere qualche nostra vecchia patologia degenerativa con un semplice digiuno (o con una successione di digiuni), specie se, cessato il digiuno, si ritorna alle vecchie abitudini (cereali compresi). Come sempre, conta molto di più la condotta quotidiana ma corretta durante tutto l’anno che il gesto “eroico” compiuto una volta all’anno. Detto questo, io non ho nulla contro il digiuno, che rimane, ripeto, uno strumento potente di guarigione, al quale io stesso faccio talvolta ricorso, per prendermi una pausa e ricaricarmi le batterie, anche solo per un giorno o persino meno, o comunque per il tempo necessario (ricordo un digiuno di due o tre giorni per un attacco influenzale di 3 o 4 anni fa). Ma la guarigione di una vecchia patologia degenerativa è un’altra cosa, essa richiede un ricambio totale di tessuti e di funzioni che non può tecnicamente compiersi all’interno di un singolo episodio, ma che passa attraverso una sequenza di processi che coinvolgono generazioni successive di cellule sempre più sane che si snodano necessariamente entro un lungo arco di tempo; e, nel tempo, ciò che conta è la norma costante non l’eccezione per quanto virtuosa.Questa almeno la mia piccola esperienza, personale ma anche constatata su altri crudisti che “ce l’hanno fatta”.

    Rispondi
  2. Francesco

    A propositi di igienisti ossessionati dal digiuno, ricordo che una mia compagna di digiuno di quella settimana del 2007, una signora sui 40 anni, era proprio una di questi, tutti gli anni frequentava qualche soggiorno di digiuno e lei stessa ne faceva in proprio a casa sua. Ricordo che mi confidava di cadere con frequenza piuttosto abituale in abbuffate di datteri. Col senno di poi arguisco ora che la signora non si nutrisse abitualmente a sufficienza, di qui le sue ricorrenti crisi di fame che la spingevano verso un cibo concentrato come i datteri in funzione calorica compensativa. Anziché fare tutti questi digiuni sarebbe forse bastato che questa signora si nutrisse di frutta a sufficienza (non però di datteri, che fanno sballare la glicemia, certo non uno o due in aggiunta a qualche frutto in funzione integrativa, ma non certo un pasto di soli datteri), piuttosto che rincorrere ossessivamente i suoi digiuni.
    Non ricordo con certezza se fosse Paola Fantin che intervenendo sul blog qualche giorno fa parlava del digiuno come della sua arma segreta, un po’ come la bomba atomica di potenza devastante ma risolutiva cui ricorrere in extremis. Secondo me questa concezione del digiuno è fuori luogo. La vera arma segreta è l’abituale, quotidiano, corretto stile di vita, e non c’è nulla al mondo che possa sostituirsi ad esso, a meno che non si voglia credere alle favole. Immagino che la Fantin intendesse riferirsi a qualche malattia particolarmente grave o considerata incurabile, come il cancro, nel qual caso non resterebbe che il digiuno come ultima risorsa. Ma anche in caso di cancro, come ho già avuto modo di dire, non credo che il digiuno possa fare miracoli, anzi in non pochi casi esso può risultare persino dannoso, potendo generare una detox non gestibile da un organismo fortemente debilitato.
    Ma tant’è, il digiuno continua ad essere circondato da un’aria di fascino, di mistero, che ci fa sognare come nelle favole. Per merito certamente dei suoi precedenti storici, e che precedenti, visto che persino Gesù Cristo digiunò per 40 giorni e 40 notti nel deserto. E forse certamente per suoi meriti intrinseci che nessuno (io no certamente) nega, ma che vanno comunque secondo me collocati nella loro giusta prospettiva.

    Rispondi
  3. petra franco

    Ciao Francesco spero tu legga il commento. Ho visto che sei molto attivo nel blog e mi sembri molto preparato. Io seguo da pochi mesi lo schema vegan crudista tendenziale di valdo ma per qualche giorno fino a ieri ho evitato i cereali con reintroduzione oggi con diarrea dopo molte ore. Credi sia una crisi eliminativa? Vorrei inoltre un tuo parere riguardo la frutta secca e la quantità necessaria, dato che spesso penso di mangiarne in quantità superiori a quanto richiesto dal corpo. Grazie

    Rispondi
  4. petra franco

    A proposito vorrei sapere anche per quanto tempo possono durare le crisi eliminative. Ho letto che hanno andamento ciclico quindi si ripetono piu volte dopo che una persona intraprende la via vegan.. Io ho 23 anni e sono vegan crudista tendenziale da settembre scorso (da maggio avevo iniziato a migliorare gradualmente l alimentazione).

    Rispondi
  5. Francesco

    credo si tratti di una crisi eliminativa. Alla tua età credo non ci sia molto da eliminare nè molto da riparare, perciò la detox dovrebbe avere breve durata, con qualche eventuale ondata successiva. Inoltre alla tua età si dispone di una grande energia, che il corpo utilizza a piene mani per la propria disintossicazione/guarigione, una volta che sia stato messo in condizioni di farlo. In effetti il miglior modo di creare queste condizioni è proprio quello di eliminare i cereali (oltre a tutti i cibi di origine animale), che sono un cibo concentrato di difficile digestione. Nessuno è però in grado di predire tempi e modi della detox, è il corpo che fa tutto e decide il se il come il quando, a noi non resta che prendere atto e gestire al meglio, dopo aver creato le condizioni adatte.
    Quanto alla frutta secca (noci varie) meglio farne un uso sporadico e assai limitato, idem per i semi vari. Meglio dimenticarsi di loro, sono parecchio concentrati in grassi e proteine, due nutrienti di cui il nostro organismo preferisce lesinare, mentre ama ricorrere in abbondanza agli zuccheri della frutta, che in natura si trovano appunto nei frutti in forma non concentrata (contrariamente ad esempio agli zuccheri dei cereali che sono invece concentrati) e immersi in abbondante acqua biologica ricca di tantissimi altri importanti nutrienti.

    Rispondi
  6. Francesco

    E’ di un certo interesse chiedersi il perché di tanto attaccamento dell’igienismo (fin quasi all’infatuazione) alla pratica del digiuno. Credo che alla base vi sia l’idea di fondo che la salute sia strettamente legata ad una bassa tossiemia: e poiché il digiuno è lo strumento per eccellenza per combattere la tossiemia, ecco spiegata anche l’importanza piuttosto cruciale del digiuno stesso. E’ tuttavia legittimo chiedersi fino a che punto questa base teoretica sia veramente fondata, io credo che lo sia solo in parte. E’ mia convinzione infatti che la partita della vita e della salute si giochi soprattutto sul piano della nutrizione cellulare, di cui la bassa tossiemia è soltanto una componente necessaria ma non sufficiente. In realtà quindi il desiderio dell’igienista di ottenere un organismo perfettamente puro e privo di scorie tossiche (un desiderio che trova nel ricorso al digiuno la sua espressione massima), quando sia dissociato (come abitualmente avviene) dall’esigenza, questa sì primaria, di un corpo perfettamente nutrito (oltre e prima che puro), è un desiderio che rischia di essere fine a sé stesso e non realmente funzionale a condizioni ottimali di salute. Dunque in conclusione l’importanza attribuita dall’igienismo al digiuno, mentre da un lato si spiega col ruolo cruciale, per la nostra disciplina, della tossiemia ai fini del corretto funzionamento della macchina umana, ne tradisce al tempo stesso un suo limite culturale piuttosto evidente e radicato, consistente nell’affermazione del primato della tossiemia a dispetto pure delle necessità nutritive della cellula che sono invece probabilmente la vera chiave di volta.

    Rispondi

Lascia un commento