BATTERI CUSTODI DELL’UOMO, DELLE PIANTE E DELLA TERRA

da 6 Mag 2015Visuale igienista di virus, batteri e contagi

(Conferenza di Cinisello Balsamo-Milano, del 3 Maggio 2015, Villa Casati Stampa)

IGIENE PRECARIA E FREQUENTI EPIDEMIE

Le società preindustriali erano falcidiate da frequenti epidemie, da tutte le malattie infettive possibili ed immaginabili. Nessuna meraviglia. Case prive di acqua e di servizi, prive di luce solare e di riscaldamento. Villaggi e città prive di fogne e di canali di scolo. L’acqua corrente era al massimo disponibile da sorgenti boschive o nelle piazze maggiori dei villaggi dove la gente accorreva a far rifornimento con due secchi di rame. I gabinetti erano spesso dei precari gabbiotti di legno con un buco in terra per gli escrementi. Non erano presenti gli acquedotti, i vespasiani, le terme e le facilitazioni igienistiche apportate dalla civiltà romana. Non c’era ancora stato un igienista come il dr Max Pettenkofer a predicare e promulgare dei canali di scolo e delle reti fognarie obbligatorie per le città e per i centri urbani.

CONCETTI RETRIVI DI CONTAGIO E DI PESTE BUBBONICA

La gente poi era terrorizzata e disorientata dal concetto di contagio e dalle pesti bubboniche che avevano falcidiato più volte la popolazione, trasformando intere città in autentici lazzaretti. Per secoli si cercò di spiegare il contagio coi miti più assurdi, dagli spiriti maligni alla inalazione di aria mefitica.

NON SEMPRE GLI STRUMENTI APPORTANO CHIAREZZA IDEOLOGICA

Non è detto poi che, quando metti nelle mani dell’uomo degli strumenti e delle tecnologie più avanzate, vai a migliorare automaticamente la situazione. Se uno si è fissato in testa che i microbi sono dei piccoli esseri mostruosi e devastanti, concepiti per aggredirti e farti morire, lenti e microscopi aiutano solo a complicare e ad aggravare i propri aberranti concetti, più che a portare chiarezza e serenità.

LA SCOPERTA DEI BATTERI NELLA SALIVA UMANA

Fu così che nel XVII secolo un certo Antony van Leeuwenhoek, portinaio olandese col pallino di costruire microscopi nel tempo libero, scoprì che la saliva umana non era soltanto materiale organico acquoso e biancastro, ma che conteneva una miriade di piccolissimi microrganismi unicellulari oggi noti come batteri. Queste creature vive e in movimento, infinitesimali ed invisibili, esistevano non solo nel corpo dell’uomo e degli animali, ma anche nell’acqua dei fiumi, laghi e rigagnoli. Nessuna connessione a malattie o simili. Il portinaio olandese considerava tali esseri come semplici curiosità.

L’EPOCA DI LOUIS PASTEUR

Ecco però che, due secoli dopo, un chimico francese di nome Louis Pasteur ricevette l’incarico da un gruppo di birrai parigini di scoprire come mai in alcuni tini avveniva normalmente la fermentazione mentre in altri no. Pasteur appurò che il responsabile era il lievito, un fungo del genere saccaromicete a produrre l’alcol e che i batteri erano in grado di impedire la fermentazione come di provocarla. In tutta Europa la ricerca medica non aspettava occasione migliore per fare le sue deduzioni e i suoi collegamenti. Sull’onda della fama psteuriana, il medico John Lister fece un grande lavoro di propaganda. Il dr Semelweiss all’università di Vienna dedusse, in questo caso correttamente, che mani ben lavate e abiti sterili potevano eliminare la febbre puerperale negli ospedali. Ma, all’inizio, pochi erano i medici disposti a dare troppo credito a Pasteur. Permaneva in loro un sano scetticismo.

HENLE, KLEBS E KOCH

Nel 1840 Jakob Henle, docente all’università tedesca di Goettingen aveva già formulato la sua ipotesi secondo cui le malattie infettive potevano essere conseguenza di qualche organismo vivente invisibile e capace di trasmettersi da una persona all’altra. Poi entrò in scena il viennese Robert Koch con la scoperta del bacillo del carbonchio. Koch fu il primo a soddisfare i Requisiti di Edwin Klebs nella definizione delle malattie infettive. Rivolse tutte le sue attenzioni alla tubercolosi, all’epoca la malattia che mieteva più vittime.

I POSTULATI DI KOCH, PIETRA MILIARE DELLA STORIA MEDICA

Nel 1882 Koch pubblicò i risultati delle sue ricerche in un articolo che costituisce la pietra miliare della storia medica, elencando i tre criteri necessari per dimostrare la effettiva responsabilità batterica nelle malattie, chiamati Postulati di Koch, per i quali: 1) Il germe deve trovarsi in ogni paziente in quantità notevoli e significative, 2) Il germe deve essere isolabile fuori dal corpo e coltivabile in laboratorio, 3) Il germe stesso, purificato, deve provocare lo stesso tipo di sintomi e di malattia in un altro ospite.

LA VICENDA DELLO SCORBUTO

Tutto il discorso sulla responsabilità batterica verteva allora sullo scorbuto. Verso la metà del XVI secolo, 100 anni prima del microscopio di Antony Van Leeuwenhoek, lo scorbuto era stato correttamente descritto da diversi medici come Ronsseus, sostenitori della ipotesi alimentare. Lo stesso ammiraglio inglese Hawkins ebbe parecchi casi di scorbuto durante un lungo viaggio del 1593 ma, raggiunte le coste brasiliane, scoprì che mangiando arance e limoni tutti i marinai guarivano. Pure Francois Pyrard descrisse una sua spedizione nelle Indie Orientali, citando lo scorbuto come malattia contagiosa causata da sporcizia a bordo e acquisibile stando vicino a un malato e respirando il suo fiato. Ironia della sorte, pure lui aveva scoperto le qualità guaritive degli agrumi. Solo che tale argomento, al pari di quello di Hawkins, fu presto dimenticato, per cui continuò a prevalere l’ipotesi infettiva!

NONOSTANTE LE NUMEROSE EVIDENZE LA CLASSE MEDICA MISE SECOLI PRIMA DI RICONOSCERE LA VERITÀ

Durante un viaggio del 1734 un marinaio inglese si ammalò violentemente di scorbuto e il suo capitano lo fece sbarcare in un’isola deserta. Fu la sua salvezza. Si cibò di erbe e di bacche ricevendo la quota di vitamina C adatta a farlo guarire. Una nave di passaggio lo riportò in patria vivo e vegeto, con grande sorpresa di chi lo aveva già dato per morto. James Lind, medico di bordo inglese, volle chiarire il mistero e, dopo anni di accurate ricerche, arrivò ad affermare che la prevenzione dallo scorbuto si otteneva grazie ad una sostanza sconosciuta contenuta negli agrumi. Pubblicò i suoi risultati in un libro del 1753 ma le sue conclusioni furono energicamente respinte dalla classe medica inglese che aspettò altri 40 lunghi anni prima di riconoscere quelle verità.

NESSUNA RESPONSABILITÀ BATTERICA E NESSUN CONTAGIO, MA SEMPLICE CARENZA DI AGRUMI

Solo nel 1795 si decise di includere arance e limoni nella dieta dei marinai. E fu proprio in quel periodo che James Cook scoprì autonomamente per conto suo, durante un viaggio del 1769, che verdura fresca e agrumi servivano a vincere la malattia. Fatto sta che, agli inizi del XIX secolo, il fattore dietetico avrebbe dovuto essere un fatto acquisito. Ma la caccia ai microbi scatenatasi con Pasteur in tutta Europa, nonché il nicchiare antiscientifico della medicina inglese, indusse la ricerca a ignorare tutti i segnali e le prove schiaccianti sulla innocenza dei batteri. Era più facile isolare un nuovo batterio che scoprire una nuova vitamina.

I MIASMI CONTAGIOSI OCCUPAVANO ED OTTENEBRAVANO LA MENTE MEDICA

Jean Antoine Villemin è un ottimo esempio di questo atteggiamento. Membro dell’Accademia Francese di Medicina, fu il primo a dimostrare, in modo capzioso, che la tubercolosi era una malattia infettiva. Nel 1874 confutò pure l’ipotesi che una dieta insufficiente fosse responsabile dello scorbuto. “Lo scorbuto è un miasma contagioso, paragonabile al tifo che assume forma epidemica quando la gente vive in ambienti affollati, come navi, prigioni e ospedali. Abbiamo parecchi esempi di marinai ben nutriti che si ammalano di scorbuto, mentre altri malnutriti non si ammalano. Abbiamo prove inconfutabili sul diffondersi della malattia per contagio, con il rapido diffondersi da un marinaio all’altro nelle navi”. Villemin usava ovviamente argomenti speciosi. Attenzione però. Sono passati due secoli da allora, ma questi stessi argomenti vengono ancora oggi ripetuti in fotocopia da fior di scienziati.

OSSESSIONE PER LA CACCIA AL MICROBO

L’ossessione per la caccia al microbo non solo distrasse gli scienziati dalla ricerca della vitamina C, ma finì per favorire la diffusione dello scorbuto stesso. Per non dire poi della pastorizzazione del latte e della cottura prolungata dei cavoli, tutte procedure sterilizzanti che demolivano la vitamina C provocando migliaia di morti. Restia ad ammettere i suoi madornali errori, l’Associazione dei Pediatri Americani emise nel 1898 un comunicato sullo scorbuto dei bambini dove si concludeva che la causa dell’epidemia stava nell’avvelenamento da ptomaina causata dai batteri e non dalla bollitura del latte o dei cavoli. I ricercatori non riuscivano semplicemente a staccarsi dalla teoria batteriologica.

INFLUENZA PERVERSA E SVIANTE DELLA BATTERIOLOGIA PASTEURIANA

La scoperta dei batteri nel XIX secolo ritardò lo sviluppo del concetto di malattia da deficit. L’influenza perversa e sviante della batteriologia era così forte che molte malattie dovute a deficit nutritivi e a deficit endocrini furono ritenute pestilenze ossessive fino al 1910. In mancanza di prove concrete su un immaginario microrganismo infettivo rispondente ai criteri di Koch, venivano attribuite capacità contagianti alle tossine e agli escrementi elaborati dai batteri. La scoperta della vitamina C negli anni ’30 chiuse la bocca ai monatti e agli untori.

LA VICENDA DEL BERI-BERI

Stessa cosa successe al Beri-Beri, patologia letale causata da carenza di tiamina o vitamina B1 nella dieta, oltre che dalla assunzione di zuccheri raffinati e da cibi spazzatura, e conseguente degenerazione del sistema nervoso, con paralisi, edemi e attacchi cardiaci. Il primo a scoprire la causa del Beri-Beri fu Kanchiro Takaki, medico della marina giapponese. Nel decennio 1880-1890  sperimentò diverse diete sui marinai e scoprì che la malattia era arginabile e prevenibile mediante dieta adeguata. Pubblicò i suoi risultati sulla rivista inglese Lancet ma, anziché dimostrargli riconoscenza, la comunità scientifica inglese ed europea reagì dileggiandolo.

LA CAUSA ALIMENTARE ANCHE QUI SI FECE STRADA TRA MILLE OSTACOLI

Fu solo nel nel 1886 che Christiaan Eijkman, medico militare olandese, si convinse della causa alimentare quando decise di dare ai detenuti delle carceri olandesi non più riso sbramato ma riso integrale. Pure lui non venne creduto dalla classe medica e, segnalazioni sull’ipotetico microbo Beri-Beri continuarono fino al 1910. La predominante ed insanabile teoria infettiva indusse i medici a trattare il Beri-Beri con i soliti rimedi super-tossici tipo chinino, arsenico e stricnina. L’intera questione fu definita una volta per tutte solo quando fu scoperta la B1, prima nel 1911 e poi in modo definitivo nel 1926.

OGNI NUOVO MEDICO SUBIVA UN AUTENTICO LAVAGGIO DEL CERVELLO

Robert William, co-scopritore della B1, commentò gli avvenimenti con le seguenti parole. “A causa del lavoro deviante di Pasteur e di Koch, la batteriologia era arrivata ad essere il punto focale dell’istruzione medica. A tutti i giovani medici era stata inculcata l’idea che le malattie erano causate da una infezione. In ogni ambiente medico venne ben presto accettato come assiomatico il concetto che non poteva esistere altra causa che quella microbica.

LA PELLAGRA COSTITUÌ L’AIDS DEI SECOLI SCORSI

La Pellagra completa il terzetto delle false pestilenze storiche e contagiose, ed è stata l’epidemia più devastante di tutte. Non solo per le chiazze di pelle ruvida e desquamante di colore rossastro e le manifestazioni neurologiche, con dimagrimento e mortale diarrea, ma anche per il clima di sospetto e di isolamento che essa comportava. Il terrore per questa malattia era tale che una diagnosi di Pellagra equivaleva a una condanna all’ostracismo. La comparsa di un’acne o di un eczema bastavano a gettare nel panico un’intera comunità. I poveri pellagrosi si coprivano le mani con guanti o pomate, nella speranza di nascondere il loro disturbo. Molti ospedali si rifiutavano di ricoverare i pellagrosi. Ad Atlanta le infermiere scesero in sciopero quando venne loro richiesto di occuparsi dei pellagrosi.

CONTAGIO E TERRORISMO DOMINAVANO LA SCENA

La paura del contagio si diffuse anche nelle scuole e negli alberghi. Mostre e convegni furono allestiti per il pubblico. Gli immigrati italiani vennero accusati di essere portatori di pellagra! Quando Joseph Goldberger riuscì a dimostrare nel 1915 con una serie di esperimenti che la Pellagra non era affatto contagiosa e che si guariva cambiando dieta negli orfanatrofi, negli ospedali, nelle scuole e nelle prigioni, suscitò scomposte reazioni di rabbia e polemiche a non finire. Medici eminenti si unirono al crescente coro di proteste contro l’ipotesi nutritiva, sostenendo che era pericolosa e fuorviante per la massa. In un simposio scientifico un medico ricevette lunghi applausi quando definì come perniciosa e diseducativa l’idea che la Pellagra dipendesse dal cibo!

LE PROVE DI GOLDBERGER E L’IDIOZIA DELLA CLASSE MEDICA

Goldberger, sua moglie e 14 collaboratori decisero allora di iniettarsi in vena, in pubblica piazza, campioni di sangue, muco e fluidi organici prelevati a dei pellagrosi, senza contrarre alcuna malattia. Tutto inutile e vano. Dovette arrivare la scoperta della Niacina o vitamina B3 o PP per bloccare la demenza e l’idiozia della classe medica del tempo.

STOP PROVVISORIO ALLA CACCIA AI BATTERI

Scomparve così per alcuni decenni la caccia ai batteri. Oggi però le fortune dei monatti sono in ripresa grazie alla virologia e all’immunologia che dominano la ricerca biomedica. Sifilide, herpes, legionellosi, aviarie, suine, papilloma virus e simili, per non dire carrozzoni Aids e carrozzoni Ebola, immonde invenzioni dei soliti speculatori stile Bill Gates e George Soros, tanto per non fare nomi, continuano a creare il panico e a portare miliardi alle odiose multinazionali del farmaco.

NON SIAMO ABITATI DA ESERCITI DI PICCOLI MOSTRI ARRABBIATI

Una delle tesi basilari della Health Science è quella della innocenza totale dei microrganismi come fattori causativi di malattia. Presenza batterico-virale insomma non significa affatto fattore causante. I batteri sono anzi indispensabili alla nostra salute e, senza di loro, non potremmo sopravvivere. Non è un caso che, per 100 trilioni di cellule, abbiamo ben 1000 trilioni di batteri come normale ed equilibrata dotazione batterica. Vivono in stretta simbiosi e collaborazione con noi in quanto si alimentano non del nostro cibo, come fanno vermi e parassiti, ma delle nostre scorie organiche, dei detriti cellulari, dei virus endogeni che muoiono in continuazione in massicce quantità e che spesso, per nostra debolezza immunitaria, non riusciamo ad espellere prontamente, provocando pesanti ostruzioni alla nostra circolazioni interna.

IL PERICOLO COSTANTE DELLA ACCUMULAZIONE VIRALE ENDOGENA

Quanto ai virus, i più consistenti e pericolosi sono quelli appena citati, ossia quelli che produciamo noi stessi internamente in grande quantità mediante fisiologica moria cellulare. Quanto ai virus esogeni, provenienti dall’esterno e da altri organismi, essi sono in netta minoranza e vengono facilmente bloccati dalle nostre efficaci difese immunitarie, salvo che non ci sia un by-pass delle difese, ad esempio con alimentazione carnea e acquisizione virale diretta, come può succedere in caso di carni inquinate da encefalo-virus tipo mucca pazza.

SFIDA ANTI-MONATTA E PROVA DEL NOVE SULLA INNOCENZA BATTERICO-VIRALE

Le prove chiare ed inequivocabili di innocenza di virus e batteri sono chiare ed inequivocabili. Non serve nemmeno un laboratorio. Ho citato più volte quella che chiamo la sfida anti-medica e anti-monatta, la prova del nove dell’innocenza batterico-virale. Prendiamo una persona malata, influenzata e febbricitante. Di sicuro sarà caratterizzata nel contempo da alta moria cellulare e da accumulazione vendo-virale vista la sua particolare debilitazione immunitaria. E di sicuro sarà appesantita da intensiva presenza batterica, visto che i batteri si moltiplicano in presenza di scorie virali che rappresentano il loro cibo preferito.

LA RAGIONE STA TUTTA DALLA NOSTRA PARTE

A questo soggetto non diamo alcun antibiotico ed alcun antivirale. Niente cibo ma solo acqua leggera da sorbirsi a piacere a piccoli sorsi. Lo teniamo a letto in stato di conservazione calorica secondo le tipiche norme del digiuno igienista. Ebbene, se ha ragione la medicina, questa persona verrà dilaniata da un esercito di mostriciattoli virali in libera espansione e nel contempo da una marea di batteri affamati, per cui non avrà scampo. Se invece ha ragione la nostra Health Science, il soggetto perderà un paio di kg in acque stagnanti e materiali ostruttivi, ma alla fine sopravviverà carico di energie e non subirà mai le sorti previste dai monatti. Ed è proprio questo che avviene regolarmente nel 100% dei casi. Questa è la prova del nove che abbiamo ragione noi.

IL PROFESSOR TERUO HIGA E I MICRORGANISMI EFFETTIVI EM

Ci sono più microrganismi in una manciata di terra che uomini sul nostro pianeta. Ce lo ricorda il professor Teruo Higa di Okinawa-Giappone, docente di orticoltura e di agricoltura naturale alla Ryukyu University e scopritore degli EM o Effective Micro-Organisms. La tecnologia dei microrganismi effettivi indica un vasto gruppo di batteri come responsabili del processo rigenerativo e promette una vera rivoluzione in diversi campi come la tutela dell’ambiente e la nostra stessa salute.

MESSA AL BANDO DI PESTICIDI E FERTILIZZANTI DI SINTESI

Gli EM danno la possibilità di mettere al bando pesticidi, fertilizzanti artificiali e prodotti chimici di sintesi.  Le proprietà degli EM vanno però ben oltre, visto che hanno effetti rinforzanti persino sul nostro sistema immunitario. Essi vengono visti in un quadro di benessere e rigenerazione nel rispetto della Natura. Esistono in natura due forze dinamiche ed opposte che si contrappongono e che possiamo definire A) Forze di rigenerazione, o forze feconde, benefiche, vitali che forniscono energia e vita, e B) Forze di degenerazione, o energie distruttive, sterili, patogene, necrotiche, che causano disastri portando a deperimento, inquinamento, putrefazione, sporcizia, malattia, infermità e morte.

RIGENERAZIONE E DEGENERAZIONE SONO NELLA MANI DEI MICRORGANISMI

Il controllo di rigenerazione e degenerazione è tutto nelle mani di queste minuscole creature chiamate microrganismi. Le condizioni del terreno rappresentano un buon indicatore di quali delle due forme abbia il sopravvento. Ad esempio, in un terreno dove predominano microrganismi di tipo anabiotico o rigenerativo, le piante crescono in modo straordinario e sono sorprendentemente sane e indenni da infestanti. La qualità del suolo è ottimale senza l’aiuto di pesticidi e di concimi artificiali. Invece, nei terreni con prevalenza di microrganismi degenerativi, la crescita è precaria e le piante sono deboli, malaticce e piene di agenti infestanti.

UNA BUONA COMBINAZIONE DI BATTERI PRODUCE RIGENERAZIONE

I batteri della fotosintesi, i fermenti, i batteri dell’acido lattico e le muffe sono un esempio di questi EM. Quando nel suolo è presente una loro combinazione in quantità sufficiente essi inibiscono l’ossidazione e intensificano i campi di energia, dando luogo a un processo rigenerativo, purificando l’aria e l’acqua presenti nel suolo e favorendo la crescita della vegetazione.

MOLTIPLICAZIONE DELLA RESA PRODUTTIVA

Altro fattore positivo dei microrganismi anabiotici consiste nel fatto che le loro secrezioni contengono una grande quantità di nutrienti tipo aminoacidi, acidi organici, polisaccaridi e vitamine da cui traggono giovamento sia le piante che gli animali. Tanto per fare un esempio pratico, la produzione ottimale di riso con metodi tradizionali basati su prodotti chimici e concimi artificiali è di circa 540 kg per kmq. In pochi anni di applicazione degli EM si è giunti a 870 kg, mentre in prospettiva si possono raggiungere 1800 kg per kmq. Usando gli EM coi cetrioli, che di solito producono un solo frutto per ceppo, se ne ottengono 5 per ceppo. Nel caso del mais si ottengono non più una o due pannocchie, ma 8 pannocchie pere gambo. Nei pomodorini si va dai 30 ai 300! L’incremento poi non sta solo nella quantità ma anche nel gusto e nel valore nutrizionale.

GRAZIE ALLA TECNOLOGIA EM SI METTONO A COLTIVAZONE PERSINO I DESERTI

Le risorse del suolo si sono via via esaurite e il degrado è proseguito fino a un punto di totale sterilità. Sappiamo come l’uso di prodotti chimici contribuisce alla distruzione dell’ambiente. Il problema della scarsità di scorte alimentari ha assunto proporzioni colossali L’uso della tecnologia EM permetterebbe di mettere a coltivazione intere zone desertiche consentendo cibo sufficiente per 20 miliardi di persone.

RISULTATI STREPITOSI  CON L’EM-BOKASHI IN CAMPO AGRICOLO

Uno dei prodotti della tecnologia EM è l’EM-Bokashi in campo agricolo. I contadini giapponesi si resero ben presto conto che dava risultati strepitosi pure nel trattamento dei rifiuti dei pasti e dei rifiuti organici. EM-Bokashi è un concentrato liquido prodotto all’interno di vasche e contiene oltre 80 varietà di microrganismi comprendenti specie aerobiche e anaerobiche, proliferanti senza ossigeno. Nel gruppo degli anaerobi sono presenti il lactobacillo bifido e altri tipi di bacilli intestinali, pro-enzimi, microrganismi zimogenetici precursori inattivi di enzimi, batteri della fermentazione, batteri solfo-riducenti, clorobatteri e batteri della fotosintesi. Quasi tutti i batteri presenti oggi sulla terra sono aerobi e sopravvivono in condizioni di presenza di ossigeno. Tra loro le alghe blu e verdi, gli azotobatteri, il bacillo sottile, gli acetobatteri, i batteri metanogeni e i batteri sulfurogeni.

OTTIMALE COESISTENZA TRA AEROBI ED ANAEROBI

Dato che le condizioni ambientali necessarie a garantire la sopravvivenza sono diametralmente opposte per i due gruppi, fino a poco tempo fa si pensava che la loro coesistenza fosse impossibile. È stato invece scoperto che, in presenza di sostanze antiossidanti, anaerobi della fotosintesi e nitrobatteri aerobi sono in grado di convivere.

CAPACITÀ DI AUTORIDUZIONE E DI AUTOCONTROLLO

Prima della scoperta della tecnologia EM si pensava ai microrganismi aerobi come ai bravi, e quelli anaerobi come ai cattivi. Le cose non stanno così. Conformemente alle leggi di natura che regolano l’ecosistema della Terra, il controllo sugli anaerobi viene effettuato dagli stessi anaerobi, mentre il controllo sugli aerobi viene condotto dagli stessi aerobi. Ecco spiegato il motivo per cui nelle malattie si attua una rapida autoriduzione batterica non appena cessa l’ostruzione virale e l’accumulazione di detriti cellulari che sono la loro pappa preferita.

BATTERI ANAEROBI DELLA FOTOSINTESI E AZOTOBATTERI AEROBI

I batteri della fotosintesi e gli azotobatteri sono solo due esemplari nella miriade di microrganismi che si trovano nel suolo. Entrambe le specie svolgono il ruolo-chiave di fissare l’azoto, anche se i primi non tollerano l’ossigeno mentre gli azotobatteri prosperano con esso. E, alla prova dei fatti, essi coesistono facilmente. Questa è una scoperta eccezionale del professor Higa. In un singolo grumetto di terreno sono presenti miliardi di queste piccole creature, e fra loro numerose specie anamorfiche. Pertanto esistono diverse varietà che mantengono una relazione simbiotica analoga a quella ora verificata per i batteri della fotosintesi e per gli azoto-batteri.

BATTAGLIA PER LA SUPREMAZIA

I batteri dominanti sono in continua lotta per la supremazia mentre altri milioni di varietà stanno alla finestra ad aspettare il risultato della contesa, per poi adattarsi alle caratteristiche e al comportamento dei vincitori. A seconda di chi ha la meglio, il resto della truppa si adegua alle circostanze. La battaglia per la supremazia è la stessa che avviene nell’intestino umano, dove c’è una lotta tra i good follows o i bravi ragazzi come il bifidus e i bad boys o i cattivi. Diventa dunque necessario creare condizioni ambientali che favoriscano la dominanza e la proliferazione di microrganismi di tipo analitico o salvavita.

LE SOSTANZE SPORCHE E INFETTE SONO IL NUTRIMENTO BASE DEI MICRO- ORGANISMI

I problemi dell’ambiente vengono risolti dagli EM zinogeni o fermentativi che producono agenti antiossidanti. Le sostanze inquinanti, tanto disprezzate dal genere umano, sono paradossalmente il nutrimento preferito dai microrganismi anaerobi giudicati erroneamente bad boys. Tra i batteri della fotosintesi ve ne sono poi alcuni in grado di sopportare temperature oltre i 700°C, cosa che avviene in assenza di ossigeno. Le applicazioni e i benefici degli EM sono infiniti, ma la cosa straordinaria è il fatto che quello che noi consideriamo sporco, infetto e puzzolente, è il nutrimento-base di questi microrganismi.

L’USO DEI PESTICIDI È PARAGONABILE ALL’USO DEI FARMACI

Ciò che davvero conta per la salute, è il buon funzionamento del sistema immunitario. Ci sono tecnologie che ci fanno comodo ma sono fonte di inquinamento, per cui rientrano nella categoria delle tecnologie sbagliate. Sono sbagliati i sistemi di coltivazione che fanno uso di pesticidi e concimi artificiali. Come sono sbagliate le cure mediche che causano effetti collaterali indesiderati. Il concetto medico di trattamento dei sintomi, anziché delle cause vere di malattia, è di per sé totalmente ambiguo e controproducente.

L’AGRICOLTURA BIOLOGICA È IL MIGLIOR CONTADINO CHE CI SIA

L’organizzazione religiosa giapponese Sekai Kyusei Kyo, fondata da Mokichi Okada, sostiene che l’agricoltura biologica può migliorare la nostra salute e proteggere al contempo l’ambiente, dal momento che applica le leggi della natura e niente altro. È il terreno stesso il migliore contadino che ci sia. Noi dobbiamo solo metterlo in condizione di dimostrare tutto il potere che esso ha in sé e lui procederà alla auto-concimazione dandoci cibo in abbondanza.

LA NATURA HA SEMPRE RAGIONE

Le scoperte fondamentali realizzate dallo scienziato Higa nel campo della microbiologia segnano dunque, a livello mondiale, l’inizio di una cooperazione completamente nuova e dinamica tra uomo e natura. Higa scoprì, infatti, che i microrganismi aerobi e quelli anaerobi non solo coesistono nello stesso substrato, ma che possono addirittura convivere in una simbiosi producendo così effetti miracolosi! I risultati sono eccezionali e non possono essere paragonati con le idee e le teorie finora vigenti in materia di coltivazione e produzione agricola. Inoltre l’efficacia non si limita alla sola produzione alimentare, ma si estende, in modo altrettanto valido e benefico, a tutto l’ambiente ed alla salute umana.

DIFFERENZA SOSTANZIALE TRA MARCIRE E DECOMPORSI

Le scoperte microbiologiche fondamentali e travolgenti, che Teruo Higa  ha formulato e trasmesso al mondo intero sono due. Primo punto, la scoperta di una differenza sostanziale tra i due processi naturali di scomposizione della materia organica, ciò il marcire e il decomporsi. Il materiale organico che marcisce libera l’azoto e lo immette, sviluppando calore, solitamente sotto forma di ammoniaca nell’atmosfera. In seguito a questo processo, il materiale residuo (liquame, letame, composta) risulta impoverito di una parte della sua energia iniziale. Il materiale che si decompone, al contrario, capta l’azoto con l’aiuto dei corrispettivi microrganismi e lo ingloba. Alla fine di questo processo troviamo quindi un materiale organico arricchito di energie e più digeribile, vale a dire più assimilabile e utilizzabile dai processi vitali seguenti. Un’ulteriore conseguenza importante della decomposizione è lo sviluppo di antiossidanti, con fermentazione e formazione dello humus. Inoltre il materiale in decomposizione non emana esalazioni.

PRINCIPIO DELLA DOMINANZA

Secondo punto, la scoperta del principio della dominanza è il punto focale per la spiegazione dell’efficacia di EM. Grazie al prof Higa oggi conosciamo tre gruppi di microrganismi. Due di loro sono i cosiddetti microrganismi-capo, ovvero gli organismi del marciume e gli organismi della decomposizione. Il terzo gruppo è costituito dai microrganismi operai. Questo gruppo molto numeroso di microrganismi indifferenti lavora al servizio di quei microrganismi capo che hanno la maggioranza numerica. In caso di dominanza dei microrganismi addetti alla decomposizione, anche gli infiniti microrganismi operai agiscono in direzione della decomposizione, con tutti gli effetti salutari che questa sinergia esplica sulla crescita, sul rendimento, sulla qualità e sulla conservazione del raccolto. Se invece la maggioranza è rappresentata dai microrganismi del marciume, si dovrà rinunciare a qualsiasi effetto positivo, facendo inoltre i conti con gli inevitabili odori fastidiosi che ne derivano.

EM, IL GENIO BIOCHIMICO

Gli assi nella manica di EM, questo miscuglio di microbi sinergetici, sono la capacità di sopprimere i germi patogeni e di trasformare sostanze ostili alla vita in sostanze amiche insieme al potere di decomporre il materiale organico e di inibire il marciume e le esalazioni maleodoranti, tenendo lontani in questo modo anche vermi, parassiti e conseguenti patologie.

ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’EVENTO MONDIALE CHIAMATO EXPO

Questa nostra carrellata su malattie infettive, su virus, batteri e microrganismi effettivi arriva  in concomitanza con un evento internazionale di vasta portata che ha luogo qui a Milano e che si chiama Expo. Un evento quanto mai ambizioso e pubblicizzato che pone l’intero Paese, e in particolare la metropoli lombarda al centro del mondo in fatto di cibo, e che tratta temi oltremodo sensibili quali il  diritto inalienabile della gente tutta ad alimentarsi secondo criteri di qualità. Milano poi non è una città scelta a caso. Siamo dopotutto nel regno della Motta, dell’Invernizzi, della Buitoni e dell’Alemagna, poco importa se passate un po’ tutte nel vortice prenditutto della Nestlé.

VORREMMO DAVVERO POTER ESALTARE L’ESPOSIZIONE MILANESE

Vorremmo unirci al coro di consensi, di complimenti e di auto-esaltazioni che si sprecano in questi giorni speciali. Vorremmo farlo sinceramente e senza troppe riserve mentali. Essere al centro del mondo e sotto i riflettori del mercato mondiale su temi che coinvolgono l’Agricoltura e l’Alimentazione con la A maiuscola è davvero una occasione speciale ed unica per un paese come il nostro, ricco di arte, di tradizione, di tesori e di capacità imprenditoriale, per un’Italia che, nelle presenti circostanze, deve pure riprendersi e creare ricchezza ed occupazione a favore dei giovani. Ma purtroppo non possiamo farlo.

ITALIA DISOCCUPATA E IN MUTANDE

La disoccupazione italiana  ha toccato proprio in questi giorni livelli mai visti e superiori al 13%, mentre il fenomeno, riferito ai giovani alla ricerca di nuova occupazione, è ancora più mozzafiato, visto che si parla addirittura del 43%. I quotidiani parlano di Italia in mutande, di Festa del Lavoro senza lavoro. A favore dell’Expo si stanno peraltro mobilitando tutte le risorse possibili ed immaginabili, e questo è davvero un brutto segno.

DA ALTE PARTI SI LAVORA SERIAMENTE E CON ZELO

In Cina, tanto per fare un riscontro o un paragone, un’impresa edile privata ha appena realizzato un progetto incredibile, costruendo un palazzo antisismico completo e rifinito, da 50 piani, in 19 giorni. Non contenta, sta avviando un nuovo super-building da 200 piani che sarà il palazzo residenziale più alto del pianeta, utilizzabile da oltre 50 mila persone. Quasi come noi che siamo imbattibili a fare ponti e autostrade che si incrinano e collassano al primo sisma. Quasi come noi che, per costruire una semplice rotonda stradale, ci mettiamo mesi ed anche anni.

IL BALORDO CONCETTO DELL’UNICO TRENO

Fatto sta che l’Editoriale del Corriere di ieri bolla duramente ogni voce critica. “Chi vede inutilità e lati negativi in un evento che attraverso il messaggio del cibo può diventare la vetrina del sapore, della conoscenza, del fare, dell’arte, della cultura italiana, dimentica che l’Expo è l’unico treno che passa per dare uno schiaffo al pessimismo della crisi”.

SERVE BEN ALTRO

Se le cose stanno davvero in questi termini, se davvero siamo senza risorse ed alternative migliori di questa, siamo messi male in modo patologico. I messaggi del Papa, le celebrazioni per il 40° della mitica Giorgio Armani, la voce d’oro di Andrea Bocelli, e tutte le manifestazioni di contorno, finiscono per mettere paradossalmente a nudo la pochezza e le miserie mentali di questo Paese che, immemore della sua grandezza spirituale, culturale, storica, artistica, agricola, industriale e turistica, continua a piangere un morto che non esiste, continua ad aggrapparsi disperato ad un evento raffazzonato e strumentalizzato all’inverosimile da ben determinati Gruppi di Potere e da ben conosciute multinazionali, già note come Lobbies del satanico Codex Alimentarius. Tutto questo quando è ben chiaro che per una reale ripresa e ricrescita dell’Italia serve ben altro.

NESSUNA SPONDA ALLA VIOLENZA E AI DISORDINI

Sia ben chiaro che la nostra è critica rigorosamente costruttiva, per cui tifiamo per la Bela Madunina e per l’Italia intera. Ce ne guardiamo bene dal fare da sponda a odiose ideologie imbrattatorie ed incendiarie senza capo né coda. Milano, come del resto tutte le città del mondo, meritano rispetto e tutela. Già terremoti, tornado, tsunami, inquinamenti e scie chimiche mettono a dura prova la sopravvivenza e la serenità della gente. Chi ha messo ieri a ferro e fuoco la capitale lombarda va denunciato e condannato in modo esemplare. Non esiste spazio per la delinquenza e la maleducazione, da qualunque parte esse provengano e quali che siano le motivazioni.

SCIAGURATE SCELTE POLITICHE

Sarà piuttosto il caso che, chi muove le leve dell’economia e della finanza mondiale, faccia delle serie riflessioni e dei sinceri mea-culpa sulle proprie sciagurate scelte, sistematicamente inopportune e contraddittorie. Non si possono allargare a dismisura i bisogni, le necessità vere o fasulle, i balzelli, le tasse, il consumismo esasperato e, nel contempo, restringere o chiudere in modo cinico e maldestro i rubinetti della moneta, del credito e del commercio internazionale concepito secondo metodi e criteri virtuosi e di ordinata decrescita.

CREDERE NELL’ITALIA E NELL’EXPO

Crede nell’Italia la McDonald’s? Certamente che sì, tanto che assumerà 3000 giovani nei prossimi 3 anni. Crede nell’Italia la Ferrero? Certamente che sì, intenzionata com’è a rendere piacevole e dolcificata la vita a una gioventù ignara sulle gravissime insidie dello zucchero industriale di canna e di bietola. Credono all’Italia la Illy e la Coca-Cola? Certamente che sì, per ovvi motivi di interesse. Credono all’Italia pure i fabbricanti di Viagra, di Epo, di anabolizzanti, potendo contare su 5 milioni di clienti, dei quali un milione di consumatori fissi e affezionati alle loro devastanti mercanzie.

SALUTE INNANZITUTTO E NIENTE DOPING

Troppo bene conosciamo i danni irreparabili degli zuccheri raffinati, dei grassi e della cadaverina, dell’alcol e della caffeina, per chiudere un occhio su queste sostanze rovinose, per lasciare spazio alle politiche espansionistiche di chi parla di cibo per la vita e di diritti dei poveri alla salute ed agli alimenti di qualità, quando poi tutto si riduce alla promozione dei soliti veleni. In perfetta linea con quanto dichiarato dalla Fondazione Triulza, iscritta all’Expo, ribadiamo che l’Impero del Male, responsabile dei peggiori avvelenamenti sui nostri territori, nonché del tipico cibo-spazzatura che rovina la gioventù italiana e mondiale, è più che mai presente all’Expo. A parte le citate McDonald’s-Cremonini ed Illy-CocaCola, non mancano Monsanto, Syngenta, Nestlè, Eni, Dupont e Pioneer, per cui bastano queste aziende a rappresentare tutte le altre.

ESPOSIZIONE DI SAPORI DI VITA O MOSTRA DEGLI ORRORI?

Non possiamo schierarci in modo acritico ed entusiastico con una manifestazione carica di contraddizioni evidenti ed insanabili dove l’Expo stessa si è trasformata in una mostra degli orrori prima ancora che un palio mondiale di autentiche risorse, di virtuosità e di buone intenzioni. Le colonne portanti dell’Expo risultano essere primariamente l’Agroalimentare Italiano, comprendente in primis i macellatori del pollo e del vitello, le multinazionali della mortadella, dello zampone e del prosciutto, i produttori del vino Doc ad alta gradazione, motivati ad ubriacare ed alterare il pianeta più che a portargli sobrietà ed equilibrio, più che a promuovere salute al fegato e alla mente della popolazione planetaria bisognosa di tali valori e non di altro.

GIÙ LA MASCHERA CARA MCDONALD’S

Non si illudano la Cremonini e la McDonald’s di rimescolare le carte e di catturare la buonafede della gente con delle operazioni di facciata e con ipocrite cosmesi culturali. Non basta certo la distribuzione gratuita e spettacolare di mele irradiate e devitalizzate, per nascondere le proprie origini e le proprie magagne. Non basta una manciata di scialbe foglie di lattuga sottovuoto per confondere le idee a chi mantiene un pizzico di conoscenza, di memoria e di buonsenso. Meglio essere chiari e trasparenti. Meglio qualificarsi per quello che si è. Solo così si evitano le figure meschine.

CHI VEICOLA MALATTIA NON PUÒ CONTRABBANDARSI PER AZIENDA VIRTUOSA

Noi vi conosciamo troppo bene per cadere nella trappola di questo falso perbenismo. Voi siete e rimanete i maggiori veicolatori mondiali dei panini multistrato conditi di pianto e di sofferenza animale. Voi siete i maggiori veicolatori mondiali di patatine degerminate, oliate ed ingrassanti, di zuccheri raffinati e di aspartame, di bibite ammalanti e diabetizzanti.

ALCOL, CADAVERINA, ZUCCHERO E CAFFEINA, TIPICI INGREDIENTI DEL CANCRO

Voi siete gli apripista planetari verso il cibo basato sulla plastica, sulle bollicine e sui frutti colti non sui rami riscaldati dal sole, ma sulle inquietanti e contaminate filiere della morte. Voi siete in linea non certo con la vera dieta mediterranea di olio ed olive, di tuberi e legumi, di frutti e di verdure, di occasionali latticini a crudo e di qualche pesciolino azzurro lungo le coste, ma con quella dieta che cola grasso e proteine da ogni dove, quella dieta imbastardita dai seguaci della Zona e dei Gruppi Sanguigni, scandalosamente definita come patrimonio mondiale dell’Unesco. Qui, sia ben chiaro a tutti, siamo al trionfo dell’alcol e della cadaverina, dello zucchero e della caffeina, tutte sostanze in netto contrasto con la pressante domanda di equilibrio stabile e di salute psico-fisica che arriva dalla comunità mondiale.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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