DELIZIATA DAL VEGAN-CRUDISMO E TORMENTATA DALLA COXARTROSI

da 18 Feb 2014Coxartrosi

LETTERA

SIAMO DELIZIATI DA 4 ANNI DI VEGAN-CRUDISMO TENDENZIALE

Salve Maestro, Grazie di tutto. È stupendo, meraviglioso! Da 4 anni abbiamo eliminato quasi tutti gli alimenti di origine animale. Quel quasi è il formaggio di capra, più qualche tuorlo crudo ai ragazzi.
Ho 49 anni, 54kg per 160cm, e sono in menopausa.

UN MENU CHE SODDISFA L’INTERA FAMIGLIA

Alimentazione ricca di frutta verdure crude e a vapore con seitan riso e pasta integrali, pane fatto in casa, nonché centrifugati e succhi ottenuti mediante estrattore. A colazione, dopo il succo di arancia, limone e carote. A distanza di una mezz’oretta prendo un the verde, uva ursina, ortica, yerba mate (the paraguainense diuretico e stimolante) con miele.

PROBLEMI ALL’ANCA DESTRA

Da cinque mesi soffro di fastidi alle anche e all’inguine. Non riesco a fare la famosa figura yoga chiamata “la farfalla”. Provo dolore all’anca destra quando cammino. Ho notato l’aumento del fastidio dopo una vacanza dove ho camminato molto ed urtato il ginocchio destro contro una barra, coinvolgendo l’anca.

DIGIUNO DISINTOSSICANTE O SETTIMANA A SOLA FRUTTA?

Cosa ne pensa di un digiuno per disintossicare? O è meglio una settimana di sola frutta, magari accoppiati con impacchi di fango. Scusatemi ma non ho trovato tesine relative al mio problema. Un caloroso abbraccio.
Patrizia

*****

RISPOSTA

POTREBBE BASTARE UN SEMI-DIGIUNO CRUDISTA

Ciao Patrizia. Direi che 2 o 3 settimane a sola frutta, o a frutta più un pasto verduriano inseribile a piacere a pranzo o cena, dovrebbero bastare se si tratta di semplice necessità detossificante. In più direi di applicare cataplasmi notturni di fango, oppure cataplasmi di foglie di cavolo crudo alternate a cipolla grattugiata.

IPOTESI COXARTROSI

Qualora ci fossero invece dei problemi più seri, conseguenti al trauma citato o ad altre ragioni, si renderebbe necessario fare una radiografia all’anca destra per controllare lo stato della cartilagine, sperando che non ci sia qualche complicazione. Artrosi dell’anca, coxartrosi, dolore all’anca, lussazione e sublussazione anca, displasia dell’anca, artroprotesi, protesi dell’anca, sono tutte parole che nessuno vorrebbe mai sentire, ma che invece girano spesso soprattutto tra chi pratica sport, tenendo impegnati interi reparti ospedalieri. Dedico due righe in più a questa ipotesi non certo per fare l’uccello del malaugurio, ma solo per prudenza e per non vivere nel dubbio.

USURA PROGRESSIVA ED ASSOTTIGLIAMENTO CARTILAGINE

La cartilagine che riveste i capi articolari (in questo caso la testa del femore e l’acetabolo) si usura in modo anomalo e si assottiglia progressivamente. Se si arriva al punto di usura totale, si verifica lo sfregamento di osso contro osso. In tal caso l’intervento chirurgico risulta pressoché inevitabile.
Ma fino a quando permane una parte di cartilagine, anche se assottigliata, vi è ancora la possibilità di un recupero del movimento, della riduzione e scomparsa dei dolori, del recupero di una vita normale. È necessario che vengano eseguiti dei test chinesiologici e test posturali, grazie ai quali scoprire quanto è possibile agire per ovviare all’intervento chirurgico, o quantomeno per posticiparlo.

QUALCOSA NON È ANDATO NEL VERSO GIUSTO

I biologi sostengono che le nostre articolazioni sono fatte per poter funzionare sino a 120 anni. Se un soggetto di 50 anni si ritrova con una cartilagine scardinata, qualcosa non è andato per il verso giusto. È come acquistare un’automobile concepita per fare 150.000 km, e ritrovarsela distrutta a metà strada. Difetto di fabbrica? Legittimo pensare che non sia stata utilizzata nei modi dovuti. Anche le nostre articolazioni vanno trattate secondo appropriate norme prudenziali, igieniche e salutistiche.

FITTE, TENSIONI MOTORIE E RIDUZIONE DI AMPIEZZA NEL PASSO

Qualcosa di sbagliato c’è e va scoperto. Quali i sintomi che si riscontrano nel caso di artrosi? Ancor prima che inizi l’usura cartilaginea, qualcosa deve succedere affinché compaia dentro l’anca quella compressione che poi porterà al progressivo consumo della cartilagine. Un trauma, o altro. Tale compressione può manifestarsi con tensioni nei movimenti, con qualche piccola fitta, con un disagio a camminare speditamente, per cui si rende necessario ridurre l’ampiezza del passo, aspetto di cui nessuno si accorge o a cui nessuno presta sufficiente importanza.

DIFFICOLTÀ NEL CALZARE DISINVOLTAMENTE LE SCARPE

Ecco quindi la ridotta mobilità nei movimenti di rotazione, abduzione, flessione ed estensione. L’artrosi all’anca, oltre a comportare difficoltà di movimento, spesso provoca dolore, a volte insopportabile. Quando la patologia è in stato avanzato si associano anche alterazioni ossee, addensamenti, formazioni di cavità e geodi, formazioni di protuberanze ossee, ispessimento della sinovia e rigidità delle capsule articolari. L’ulteriore avanzamento della patologia e del dolore sono le cause per cui risulta difficoltoso mettersi le calze, calzare le scarpe, indossare i pantaloni, accavallare le gambe, salire e scendere le scale, divaricare le gambe.

INTRAPPOLAMENTO E COMPRESSIONE DELL’ANCA

Quando l’artrosi all’anca non è giustificata da fattori traumatici noti, bisogna pensare a scorrette abitudini posturali, a microtraumi ripetuti ed ignorati, a cadute molteplici sullo stesso lato. Comunque sia, tutte le possibili cause e concause si traducono in un eccesso di tensione muscolare e legamentosa, che intrappola e comprime l’articolazione stessa.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Giuliano

    Patrizia, lo dico x esperienza provata, le consiglio di fare un risonanza magnetica x accertare se è artrosi dell'anca o osteonecrosi avascolare che è anche più brutta della stessa artrosi. Io o avuto un trauma all'inizio di dicembre e a tutto oggi nonostante 4 gg di digiuno nn sono ancora riuscito a stare bene. Da domani ne inizio un altro molto più lungo. Poi le so dire. Io sono vegano tendenzial crudista da un tot di anni.

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  2. alessandro

    Ciao Patrizia, vegano da 3 anni e mezzo, faccio sport agonistico atletica, per la mia esperienza molti dolori osso articolari sono venuti e scomparsi da soli anche dopo molti mesi. L'alimentazione vegan fa uscire dal nostro corpo un po' di tutto e chissà quanti miliardi di processi chimico biologici si attivano.
    Ti dico solo che avevo un dolore al piede (fascite plantare) due anni fa, beh è sparita da sola in due mesi e mezzo.
    Ora ho un dolore al ginocchio destro (è circa tre mesi che mi fa male) beh mi alleno sempre ma con un po' di attenzione, credo che anch'esso dipenda da un disintossicazione in corso. Se si fa un'alimentazione corretta, e non si stressa il corpo (per esempio con 6/7 ore di allenamento al giorno) allora è il sistema immunitario che sicuramente sta operando in modo benefico.
    Anche a me piace fare yoga un po' dinamico.
    saluti e auguri

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