HABEMUS PAPAM ET HABEMUS DIABETES

da 16 Mar 2013Diabete

LETTERA

STANNO SUCCEDENDO COSE DELL’ALTRO MONDO

Ciao Valdo, Se ancora non ne sei venuto a conoscenza, ecco un articolo che spero ti farà piacere. L’interessante notizia viene divulgata da Adnkronos Salute il 6 marzo 2013. Grazie per tutto il tuo lavoro. Un caro saluto dalla Germania. Cristina

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EDIZIONE STRAORDINARIA DA FAR GIRARE (CIRCOLARE DELLA ASL MILANO A TUTTI I MEDICI LOMBARDI: PRESCRIVETE DIETA VEGANA AI DIABETICI)

DISPOSIZIONI PDTA SUL DIABETE MELLITO

Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) del paziente affetto da diabete mellito di tipo 2 è uno strumento utilizzato dai medici nella loro attività clinica, il cui scopo è fornire indicazioni concrete per la migliore assistenza da offrire ai cittadini per la prevenzione, diagnosi, terapia, assistenza e prevenzione delle complicanze del paziente diabetico, da parte sia dei medici di medicina generale, sia degli specialisti.

DOCUMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO NIGUARDA, ISTITUTO AUXOLOGICO, SAN PIO X, POLICLINICO E SAN PAOLO

Si tratta di documento periodicamente aggiornato da un gruppo di lavoro ospedali-territorio, composto da diabetologi di strutture cittadine (Niguarda, Istituto Auxologico, Casa di cura San Pio X, Policlinico, San Paolo), medici di medicina generale e rappresentanti dell’Asl di Milano. L’attuale versione, pronta per essere spedita ai medici di famiglia, è di fine 2012.

LINEE GUIDA SUI FATTORI MIGLIORATIVI DELLA SALUTE

Esso tiene conto di linee guida esistenti, integrate da riflessioni del gruppo di lavoro basate su studi e altre fonti. Gli estensori hanno tenuto conto anche “delle risorse cittadine, da impiegare con il miglior possibile rapporto costo-efficacia” cercando di esprimere raccomandazioni che evitino “medicalizzazioni improprie e utilizzo inappropriato di diagnostica strumentale e di laboratorio”. L’obiettivo è “favorire abitudini alimentari, comportamentali, stili di vita e condizioni ambientali adeguati alla prevenzione primaria, alla gestione e alla prevenzione delle complicanze del diabete. Questo Pdta – precisano i promotori – intende intervenire sui fattori che peggiorano la salute e la qualità di vita degli assistiti con un’azione integrata non circoscrivibile alla sola prescrizione farmacologica”.

PIÙ CHE SVOLTA, UNA VIRATA ALIMENTARE: HAI IL DIABETE? DIVENTA VEGANO O MEGLIO ANCORA VEGAN-CRUDISTA

Ebbene, la nuova linea suggerita dall’Asl del capoluogo lombardo ai camici bianchi, sulla base degli ultimi studi in materia, è quella di prescrivere una svolta alimentare a chi combatte con il diabete di tipo 2. “Hai il diabete? Diventa vegano”.

SCACCO AL DIABETE E ALL’OBESITÀ

Nel capitolo sulla “terapia medica nutrizionale” si trova il passaggio sulla dieta vegana, per la quale viene fornito ai medici anche un ricettario con suggerimenti culinari per i pazienti (che è parte integrante del Pdta). Nel volumetto ‘Scacco al diabete con un pizzico di fantasia’ si spazia da primi piatti a base di pasta integrale, classici, a proposte più ‘alternative’ come il meno noto bulgur (frumento integrale, grano duro germogliato), tutti conditi con verdure. Ci sono poi suggerimenti per rendere più appetibili le verdure, ricette per i legumi, persino un capitolo riservato ai piatti regionali e a quelli con soia e derivati. La premessa degli esperti è che “il calo ponderale è raccomandato a tutti i pazienti diabetici in sovrappeso corporeo o obesi”, citando uno studio in cui “un importante calo di peso (del 15%) si è dimostrato in grado di normalizzare glicemia, emoglobina glicata e steatosi epatica, producendo la regressione di casi diagnosticati di diabete”.

LE DIETE VEGETARIANE HANNO PREVENUTO E MIGLIORATO IL DIABETE

Dunque si suggerisce la via per ottenere il risultato: “Una moderata riduzione dell’apporto calorico (300-500 kilocalorie al giorno ) e un modesto incremento del dispendio energetico (100-300 kcal al giorno) permettono una lenta ma progressiva riduzione del peso di 0,45-0,90 chilogrammi a settimana”. E qui entra in gioco la dieta vegana. “In studi specificatamente disegnati per testare queste ipotesi, un’alternativa che si è dimostrata mediamente più efficace e gradita, non richiedendo imposizioni di restrizioni caloriche, è rappresentata da una dieta vegana basata unicamente su cibi vegetali, o da una dieta vegetariana a basso indice glicemico”, recita il documento che riporta anche una serie di riferimenti scientifici a supporto. Le diete vegetariane – spiegano gli esperti nel Pdta – hanno prevenuto o migliorato il diabete.

FRUTTA FRESCA E SECCA, CEREALI INTEGRALI E LEGUMI, E PERSINO CONCESSIONE DI UN DRINK ALCOLICO AL GIORNO, TRA LE LINEE GUIDA ADA AMERICAN DIABETES ASSOCIATION)

Uno studio controllato randomizzato “di 5 mesi su 100 diabetici di tipo 2 obesi ne ha trattati 50 secondo la linea guida dell’Ada, American Diabetes Association, (15-20% di calorie da proteine, meno del 7% da grassi saturi, 60-70% da carboidrati e grassi monoinsaturi, personalizzata per creare un deficit di 500-1000 calorie giornaliere). E ha trattato gli altri 50 con una dieta vegana (più vitamina B12) con un 65% o più di calorie da carboidrati a basso indice glicemico, meno del 20% da grassi e meno del 15% da proteine”. Una dieta “basata su verdura, frutta fresca e secca oleosa, cereali integrali e legumi, a volontà ma con poco olio aggiunto. A tutti era permesso un drink di alcol al giorno alle donne e due agli uomini”.

TEST PRECISI ALLA LUCE DEL GIORNO E TRIONFO INEQUIVOCABILE DELLA VIETA VEGAN-CRUDISTA

Il confronto è stato vinto dalla dieta vegana. Sia per l’aderenza al nuovo regime alimentare che è risultata del 67% per i vegani contro il 44% per i pazienti che seguivano la dieta targata Ada, sia per il calo di peso ottenuto: 6 chili contro 4. Le altre voci in cui ha primeggiato la dieta vegana sono la riduzione di farmaci antidiabete (43% contro 26%), la riduzione dell’emoglobina glicata, che è stata dell’1,48% per i vegani contro lo 0,81% dei pazienti in ‘dieta Ada’, e il colesterolo Ldl (-23 contro -11). “Le due diete – concludono gli esperti – hanno dato miglioramenti ma quella vegana maggiori risultati clinici e accettabilità e dovrebbe costituire la prima scelta. La buona accettazione rispetto alle diete classiche, legata al consumo a volontà, dovrebbe incoraggiare a proporre attivamente questo modello alimentare, a partire dai circa 70 pazienti diabetici, in gran parte sovrappeso e obesi, che un medico di medicina generale ha ogni mille assistiti”.

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RISPOSTA

UN GRAZIE A CRISTINA IN GERMANIA E A TUTTI I COLLABORATORI CHE MI SEGUONO DA OGNI PARTE DEL GLOBO E CHE RENDONO QUESTO BLOG DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI

Grazie davvero Cristina. Con la collaborazione di persone eccezionali come te, come la Vanna, come i tanti che mi mandano in continuazione documenti di eccezionale importanza che non potrei altrimenti seguire e captare, il blog acquisisce orecchie e antenne ricettive esterne di primaria importanza. Non sempre e non tutto riesco a pubblicare. Non me ne vogliano coloro che inviano del materiale interessante senza riscontrare poi alcunché. Sono costretto a fare una selezione sulla base di fattori tipo l’urgenza, l’utilità, la linearità coi temi trattati.

QUESTA TESINA È DAVVERO STRAORDINARIA, ROBA DA TAM-TAM MONDIALE

Ovvio che questo documento è di stratosferica importanza. Non viene dalle USL di Tavagnacco e non viene dal blog degli estremisti e dei facinorosi, ma dalle USL di Milano. D’accordo che non sia farina del loro sacco. La ADA sta in America, ed è l’autorità mondiale sul diabete. Non potevano ignorare questi fatti.

SERVIZI IGIENICI SOVRAFFOLLATI NEGLI AMBIENTI SANITARI D’ITALIA

Immagino che negli ambienti sanitari più di qualcuno abbia storto il naso e sia andato ai servizi con dei conati di vomito. Capirai, non è facile per chi ha predicato fino alle 19 del giorno prima “Viva la bistecca, i formaggi, le uova, il tonno, l’Omega-3 e la B12”, trovarsi con documenti di sapore estremista e talebano sulla propria scrivania. E così hanno dovuto, volenti o nolenti, fare da specchio e da antenna ripetitrice del segnale.

STESSA COSA ALLA REDAZIONE DEL CORRIERE

Immagino che anche i servizi igienici del Corriere della Sera siano presi d’assalto da dirigenti e caporedattori con tanto di voltastomaco. Cambiare bandiera e sventolare l’emblema della fragola e del radicchio, contro quello del prosciutto e del grana esibito fino a ieri, non sia cosa da niente. L’imbarazzo gastrico è il minimo che ti possa accadere, quando sulla rubrica della Salute hai martellato tutti i giorni sulla magnificenza dei macelli e delle tonnare.

È LA QUALITÀ CHE CONTA

Il blog che porta il mio nome può finire anche domani mattina. Cinque anni di lavoro gratuito e il valore di un granello di sabbia. Ma so di centinaia di supporter che hanno raccolto una per una tutte le mie tesine, le hanno catalogate, raccolte, suddivise per argomenti. Vorrei vedere chi ha fatto altrettanto con le boiate salutistiche pubblicate da Repubblica, da Stampa, da Messaggero, dal Giornale, dal Corriere stesso e dai vari quotidiani quotati d’Italia. Nel mio micro e nel mio piccolo, ho sicuramente motivo di gioire.

VEDIAMO DI STRISCIARE MEGLIO E NON DI FARE SOLO FINTA

C’è da sperare che i simpatici milanesi Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti non nascondano e non insabbino cose di questa portata, e non cadano nel ridicolo e nel colluso come successo col biasimevole blitz notturno nei riguardi di Carmelo Scaffidi a Bergamo. Valerio Staffelli deve giustamente operare ai limiti per poter fare il suo lavoro grezzo e rischioso, ma non può compromettersi e rovinare la sua reputazione in quel modo, scegliendo come sue vittime persone lineari e oneste come il presidente dell’Abin, trattandole da abusivi, quando i veri abusivi della salute sono proprio i baroni della medicina lazzarona che da decenni inchiappetta ignobilmente e inchioda alle malattie milioni di persone, senza che nessuno le vada mai a contestare.

LE VELINE STANNO BENE, PURCHÈ SI PORTI IL PORCELLINO AL POSTO DEL CANE

Dimostri Striscia la Notizia da quale parte realmente sta! Porti un porcellino, o un capretto al posto del cagnolino, accanto alle sue splendide Veline, e allora cominceremo a dar credito vero alla trasmissione.

VEDIAMO DI ASSEGNARE I TAPIRI ALLA GENTE GIUSTA

Mandino i loro tapiri non più a chi lavora per la salute della gente, senza stipendio, senza tutela e senza lussi, ma direttamente al Ministro della Sanità, al presidente della Regione, ai direttori degli Ospedali, ai rettori delle Università, all’Ordine dei Medici, agli Informatori Scientifici della Pfizer e della Glaxo, ai dirigenti delle varie televisioni, insomma agli incompetenti e ai ciarlatani veri che occupano abusivamente i posti di prestigio di questo stato malmesso che si chiama Italia, pagati e strapagati con stipendi e pensioni milionarie, dal popolo italiano stufo di essere avvelenato a suon di bistecche e di pastiglie.

RAFFAELE DA ROMA E IL PROBLEMA DEL GLUTINE

Cito anche volentieri la collaborazione di amici vegani come Raffaele da Roma, che bontà sua mi ha tenuto stamane al telefono per mezz’oretta, per dirmi che noi vegani parliamo troppo poco del glutine e ne sottovalutiamo i danni. Anche questa è preziosa collaborazione. Ho dovuto però contestarlo in parte. Lui pensa che tolto il glutine si risolva tutto, e su questo non sono d’accordo. Un conto è ottenere dei risultati immediati e provvisori, e un altro conto è risolvere i problemi anche nel lungo periodo e nella stabilità. Sappiamo benissimo che Atkins, Dukan e Lemme guariscono gli obesi a suon di bistecche, peccato per loro però che la cosa duri solo alcuni mesi!

LA CELIACHIA DIPENDE PIU’ DAL TERRENO OSPITANTE CHE DAL CEREALE

In ogni caso, la celiachia è una anomalia migliorabile, rientrante nel discorso dei margini di tolleranza ai veleni. Il celiaco è reso tale da precedente impregnazione tossica. Il glutine è pesante solo per chi non ha la forza energetica di tollerarlo. Cento volte più grave la cadaverina e la caseina. E, in ogni caso, saraceno, quinoa, miglio, riso integrale, mais e avena (nella farina ottenuta a crudo), sono totalmente privi di glutine.

NESSUNO AL MONDO GUARISCE

Mi ha rassicurato che Mozzi guarisce tanti, nonostante le puttanate dei Gruppi Sanguigni. Tanto di cappello al dr Mozzi (guaritore anti-glutine), al dr Hamer (guaritore anti-traumi-emotivi), al dr Montinari (incomparabile nel risolvere davvero tanti problemi di autismo), al dr Nacci, al dr Simoncini e a chiunque pensi onestamente di guarire il prossimo. A patto di ricordarci sempre che non esistono al mondo guarigioni ma soltanto auto-guarigioni. Quello che possiamo davvero fare, nel migliore dei casi, è mettere la gente in grado di autoguarirsi.

L’AUTONOMIA AL CENTO PER CENTO È UNA GRANDE COSA

Valdo non è sul libro paga di nessuno, nemmeno su quello di una fantomatica associazione vegana o igienista o anti-macellatoria. Se uno va a sfogliare tutte le sue 3000 tesine troverà che ha sempre fatto una distinzione tra cereali senza glutine e cereali con glutine, prendendo in adeguata considerazione il problema della celiachia. Non basta essere vegani, occorre essere obiettivi, universali, aperti e scientifici.

COME GUARIRE DALLA SCHIZOFRENIA E DALLE TIROIDITI

Raffaele ha messo in evidenza che diversa gente guarisce dalla schizofrenia tirando via il glutine, e giuarisce pure dalle tiroiditi togliendo contemporaneamente A) Proteine animali, B) Glutine, C) Amalgami dentali contenenti mercurio ed alluminio, come sostenuto a spada tratta dall’amico Antonio Miclavez, vedi testo “Odontoiatria tossica e odontoiatria vitale” (info@studiomiclavez.com). Tutto giusto, purché si inseriscano D) Acqua biologica e Bioflavonoidi (vedi mia tesina “Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere, dell’11/2/13″), E) Vitamina naturale B3, F) Spirito umoristico e buontempone, visto che quattro sane risate possono valere quanto un carretto di insalata e un ettolitro di succo d’arancia.

DARIO SACHER PIÙ CHE FARTI SEMPLICEMENTE RIDERE, TI SCOMBUSSOLA GLI INTESTINI, CIOÈ TI AIUTA A RIVIVERE

Ed è per quello che invito caldamente i miei bloggisti lettori a procurarsi “Vuoto Assoluto”, storia di ordinaria miseria umana, di Dario Sacher, per guadagnarsi qualche anno di vita in più, e ringraziarmi a lungo. Il libro è della Edizioni L’orto della Cultura – Pasian di Prato-Udine (info@ortodellacultura.com), storia autobiografica comico-pungente-irresistibile-anticonformista sull’uomo massificato, incoerente, pusillanime e quasi-eroico dei nostri tempi.

E NESSUNO AL MONDO BENEDICE, MI PERDONI RATZINGER

E nessuno al mondo può vantarsi di rappresentare Dio in Terra. Avrei potuto demonizzare il papa precedente per il suo passato di ragazzino troppo vicino al nazismo. Decisi di non esagerare. Criticai piuttosto in modo benevolo Ratzinger per la sua fantastica e condivisa formula di esordio “Dio non ama chi uccide”, perché Benedetto XVI non seppe andare coerentemente oltre quella frase, specificando che che l’uccisione non è solo quella dell’uomo sull’uomo, ma anche quella dell’uomo sul debole, sulla donna, sul bambino e sull’animale (che è il più bambino e il più indifeso di tutti).

UNA STORIA FINITA MALE, E CARICA PURE DI PUNTI OSCURI

Ma, si sa, in Vaticano c’è una delle più ghiotte cantine d’Italia, stracarica di prosciutti di San Daniele, quasi che il San Daniele Fasanella (1190 circa-1227), martire francescano e vegano, decapitato a Ceuta in Marocco per la sua coerenza religiosa, avesse dato la benedizione a sgozzare e scuoiare i maialini e a trasformarli in salumi e prosciutti per vescovi e cardinali. È finita male per Ratzinger? Scandali di orge sessuali gay? Documenti e accuse implacabili in arrivo? Non infieriamo sul già troppo bersagliato ex-papa e non trasformiamoci in giudici. Passiamo invece al nuovo pontefice, dopo la sbornia generale dell’Habemus Papam.

SCHIVATO SCOLA PER IL ROTTO DELLA CUFFIA CI TROVIAMO DI FRONTE A JORGE MARIO BERGOGLIO

Anche qui si ripete la stessa solfa. La prima cosa che mi sono detto? Grazie a Dio è un argentino. Sempre meglio di un Angelo Scola italiano ma sostenitore sfegatato dell’antropo-centrismo, nonché noto dispregiatore degli animali (allo stato vivo), giudicati senza anima e senza dignità sin da quando era arcivescovo di Venezia. Diverso il discorso per gli stessi esseri purificati e oliati sulla griglia o allo spiedo.

CERCHIAMO DI INQUADRARE IL PERSONAGGIO

Non sono prevenuto. Jorge Mario Bergoglio, il nuovo papa Francesco, potrà anche essere una brava persona. Ma Horacio Verbitsky, coraggioso e affidabile autore di 20 libri, tra cui “Il volo”, testimonianza fondamentale sui raggelanti voli della morte dei Desaparecidos, lo giudica populista di destra e collaborazionista del regime di Jorge Rafael Videla e dei precedenti dittatori argentini (1976-1983), oltre che assai sgradito al presente governo della Cristina Kirchner. Parliamo del regime Videla-Massera che nel 1976 esautorò con un golpe il governo illuminato di Isabelita Peron.

UNO DEI MAGGIORI GIORNALISTI-RICERCATORI LO CONOSCE BENE

Verbitsky definisce questa nomina come pesantissima disgrazia per l’Argentina e per l’intero continente Sudamericano, in netto contrasto con l’entusiastica faciloneria di Maradona, Messi e della super-ricca Regina d’Olanda, tutti argentini, ma non per questo informati, trasparenti ed autonomi. Verbitsky non è uno scandalista ma porta documenti precisi. Dire queste cose non significa diffamare. Girano sui giornali sia da noi che a Buenos Aires. Il Vaticano sta cercando disperatamente di rovesciare le accuse, ribadendo che Francesco salvò molte persone da quel regime. Gli auguro che sia così, ma temo che io fatti non gli diano per niente ragione.

NON TUTTI GIOCAVANO A TENNIS CON MASSERA, IL MOSTRO DEI DISAPARECIDOS

Bergoglio da un lato amava visitare le baraccopoli di Bajo Flores, ma dall’altro intratteneva rapporti super-amichevoli con i generali ed i satrapi del regime, giocando regolarmente a tennis con Emilio Eduardo Massera in persona (1925-2010), uno dei più crudeli esponenti di quella dittatura. Massera diresse personalmente il più grande centro di detenzione e tortura argentino, dove almeno 5000 persone finirono nelle acque del Rio de la Plata, gettate vive dagli aerei dopo una iniezione di Pentothal. Un elemento appartenente pure alla loggia P2 di Licio Gelli.

MENO MANFRINE RELIGIOSE IN LATINORUM E PIÙ CONCRETEZZA

Si può anche scordare tutto questo e voltare pagina, valutando l’effettiva santità di una persona alla luce dei fatti nuovi, delle scelte odierne, senza dover sempre rivangare nei punti oscuri del passato. E allora dico che il nuovo papa sta mescolando alcune cose buone, tipo gli atti formali di semplicità e di povertà francescana, a quegli affettati eccessi di ritualismo, preghierismo, pseudo-santismo e devozionismo tipico dei preti affettati, leziosi e melliflui che vanno in trance davanti alla madonna o ai simboli sacro, e che convincono assai poco credenti e non-credenti.

QUALCHE COERENZA IN PIÙ NON FAREBBE MALE

Ho il massimo rispetto per chi crede in qualcosa, e per chi, beato lui, vede nella Cappella Sistina la sede in Terra del Dio Padre Creatore del Cielo e della Terra. Ma mi si permetta di non essere un pirla che prende per divino quello che divino non è. Non è divino farsi chiamare Francesco e ingozzarsi poi di carne ad ogni occasione, si tratti di consumarla tra i ragazzi scalzi delle favelas argentine, o di condividerla lussuosamente coi suoi colleghi cardinali, vescovi e arcivescovi, nei paraggi di Piazza San Pietro.

RICORDO AL PAPA CHE IL POVERELLO DI ASSISI NON AMMAZZAVA GLI ANIMALI E ANCOR MENO SI CIBAVA DELLE LORO MEMBRA

Francesco d’Assisi non era solo un ex-ricco ed ex-gaudente diventato per scelta umile e poverello, non era solo un comunicatore tra le genti e le religioni, ma soprattutto un grande e sperticato amico di tutti gli animali. Valuteremo le parole del papa, ma soprattutto i fatti. Certo che il Vaticano, nota proprietà finanziaria del gruppo Rothschild, ha dimostrato anche in questa occasione di avere il fiato corto, e di non poter nemmeno contare su candidati dotati di un percorso liscio e privo di grosse magagne giovanili, o comunque di fondati e documentati sospetti.

DI FRONTE A FATTI INELUTTABILI NON CI SONO SCAPPATOIE

Non voglio aggiungere altro. Documenti di questa portata, con le USL che si piegano e si prostrano alla ineluttabilità dei fatti, rendono giustizia alla cagnara di chi cerca di imbrattare, di delegittimare e possibilmente di oscurare questo blog autonomo e indipendente. Non è un discorso di sola insulina o di solo diabete-2. Raccomandare la dieta vegana in un ambito metabolistico, significa coinvolgere gastroenterologia, allergologia, nefrologia, pediatria, e tutto il vasto indotto.

ARRENDETEVI, VERGOGNATEVI ED ABBASSATE LA VOSTRA ARROGANTE CRESTA

“Arrendetevi”, grida l’uomo più grande, vero e simpatico d’Italia che, al di là degli schieramenti e delle ideologie, si chiama Beppe Grillo. Ci aggiungo anche un “Vergognatevi”. Ma chi ha la faccia di bronzo di stare con la Monsanto e la McDonald’s, con la Coca-Cola e la Red-Bull, con la Glaxo e la Pfizer, con i manovratori occulti ed espliciti del Codex Alimentarius, non sa nemmeno cosa siano l’etica e la trasparenza. Chi ha la faccia tosta della maleducazione, dell’inciviltà e del cinismo, non sa nemmeno cosa sia la vergogna e cosa il pudore.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Lindy
  2. Gianlo

    A proposito di diabete (e anchealtre patologie)
    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/03/17/news/una-marcia-in-montagna-per-dire-addio-ai-farmaci-1.6715000

    Nell'articolo si può leggere:
    «Ho più volte proposto alla mia azienda sanitaria il progetto senza avere riscontri».
    Chissà perchè.
    Forse perchè "Tra diabete, dislipidemia e ipertensione – spiega Francescutto – il costo annuale medio della sola cura farmacologica è stimabile in mille 500 euro l’anno. Ritardare l’insorgenza della patologia di 10 anni equivarrebbe a un risparmio di 15 mila euro a persona".
    Il discorso finisce sempre lì: i soldi.

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