UCCIDERE È UCCIDERE, IN MEZZO A TANTE LACRIME DI COCCODRILLO

da 7 Mag 2016Etica, Consapevolezza e Spiritualità

LETTERA

PAROLE DI ESTREMA SEMPLICITÀ E CHIAREZZA DA PARTE DI JULERS FEBRE

Ciao Valdo, in questo breve video dal titolo Uccidere è uccidere le parole di Jules Febre, nella loro estrema semplicità e chiarezza, riescono, a mio parere, a diventare veramente illuminanti e quasi folgoranti per chi lo ascolta. Con tutte le guerre che ci sono nel mondo, perché mai dovremmo preoccuparci della vita degli animali?

È TEMPO DI RICONOSCERE CHE UCCIDERE È UCCIDERE

Jules Febre, noto insegnante di Jivamukti Joga a New York, cerca di rispondere a questo quesito giungendo alla conclusione che è tempo di riconoscere che uccidere è uccidere. Quindi, per favore, pensate a questo la prossima volta che vi sedete per scegliere il vostro pasto.

Elena Fasulo

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RISPOSTA

CIRCONDATI DA TANTE LACRIME DI COCCODRILLO

Straordinarie davvero le parole di Jules Febre. Straordinarie soprattutto se raffrontate con i continui piagnistei che si sentono in televisione e che si leggono sui quotidiani del nostro paese in questi giorni. Straordinarie se paragonate con le lacrime di coccodrillo dei carnivori terrorizzati e spaventati, dai mangiatori di bistecche, di salumi e di pollo che si vedono franare il terreno sotto i piedi, che parlano di statistiche spaventose dove il consumo di carne sta addirittura diminuendo, mandando in malora l’industria agroalimentare italiana e spingendo a chiudere migliaia di macelli e di allevamenti!

ROBA DA FAR PERDERE IL SONNO

Qualcosa di mai visto prima. Uno scandalo mai immaginato. Quale disgrazia! Roba da far perdere il sonno. Saremo costretti a sorbirci qualche sciopero da parte dei poveri boia, solidali coi loro colleghi rimasti senza lavoro. Come se sgozzare dei poveri animali indifesi potesse essere considerato una attività lavorativa e non un crimine autorizzato da una legge indegna e priva di qualsiasi senso etico e morale.

VITTIME DELLA ARROGANTE PROPAGANDA VEGETARIANA

Lasciateci liberi di consumare le nostre bistecche al sangue, implorano i mangiatori di cadaveri, quasi che non fossero da sempre liberi e superpadroni di farlo! Poverini quale sofferenza! Vittime della truce ed irresponsabile propaganda vegetariana, vegana e crudista. Costretti a penare e a subire le offese e gli oltraggi dei volgari mangiatori di verdure, di semi e di frutti! Loro, consumatori di proteine nobili. Loro, motori del progresso e del benessere economico del pianeta!

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Devis

    A mio parere ormai bisogna prendere atto di essere di fronte ad un meccanismo inarrestabile, frutto di una coscienza collettiva sempre più diffusa che comincia a vedere come un losco inganno l'idea del consumismo sfrenato come simbolo di conquista e progresso. Dieci milioni di vegetariani in Italia (numero in costante incremento) dimostrano inequivocabilmente che siamo di fronte ad una svolta epocale. Non poteva essere altrimenti, i continui moniti degli esperti sulla necessità di prendere provvedimenti per fronteggiare ai cambiamenti climatici e i livelli di inquinamento cominciano a fare breccia per lo meno tra i consumatori.
    Negli anni '70 venne prodotto un film di grande successo tra gli amanti dell'horror, in cui la vicenda si sviluppava all'interno di un gigantesco centro commerciale dove un manipolo di umani si era barricato per difendersi dalle orde di zombi che avevano invaso gli Stati Uniti. Il regista (George Romero) ha sempre utilizzato il genere horror come espediente per veicolare facilmente le sue pesanti denunce contro i disvalori della società moderna. Erano gli anni in cui cominciarono a diffondersi questi grandi complessi commerciali, diventati ben presto icone della modernità consumistica occidentale. Ma più che per le scene macabre e di splatter, la cosa più impressionante è la lucidità e l'amara ironia in cui il regista riuscì a fare emergere la follia di un sistema che conduce masse di uomini e donne a prendere le sembianze di manichini assenti, spinti non si sa da chi o che cosa, che si trascinano come zombi all'interni di centri commerciali gettando meccanicamente la merce dentro i carrelli. I superstiti prima di essere assediati, passano il tempo a depredare di merce e denaro i vari locali incustoditi, non rendendosi conto della futilità di questo quando al di fuori tutto il mondo è a soqquadro!
    Magari sarà stato un po' troppo esasperato e truce nei modi, ma il messaggio era molto forte e forse non troppo lontano dalla realtà.

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