MOBILITÀ DEL DIAFRAMMA

da 14 Feb 2014Salute

LETTERA

OSTEOPATIA VISCERALE E MOBILITÀ DEL DIAFRAMMA

Caro Valdo, provo a scrivere il pensiero che ti illustravo per telefono sapendo che è difficile ridurre a parole una esperienza manuale. Anche il grande Einstein diceva: “Se volete davvero conoscere il lavoro di un fisico, quali modelli adopera, come ottiene i risultati che ottiene, non limitatevi a sentirlo parlare e esporre le sue teorie, ma andate a trovarlo nel suo laboratorio e osservate attentamente ciò che fa”.

Sono osteopata da tanti anni e la mia ricerca in ambito dell’osteopatia viscerale, e nello specifico della mobilità del diaframma, mi ha portato a fare delle osservazioni che potranno certamente essere utili a te ed alle persone che ascoltano i tuoi sapientissimi consigli, che sono poi i consigli di tanti di noi che inevitabilmente si rendono conto che se vogliono veramente aiutare le persone non possono prescindere da tutto quello che tu proponi.

CAUSE MECCANICHE RICHIEDONO APPROCCIO MECCANICO

Veniamo invece alle mie osservazioni che partono da un presupposto essenziale, e cioè che quando c’è un problema non c’è mai una causa sola, ma una serie di concause. Ma queste sono di dimensioni diverse ed è buona cosa lavorare nel giusto ordine dalla più grande alla più piccola. In questa scale, le cause fisiche e meccaniche hanno una grande incidenza perché a differenza di quelle metaboliche richiedono inevitabilmente un approccio meccanico. Ti faccio degli esempi che non vanno assolutamente generalizzati, ma possono certamente far riflettere.

ADERENZA DEL SIGMA CON LA FASCIA ILIACA E SBLOCCAGGIO MEDIANTE USO CORRETTO DEL DIAFRAMMA

Pazienti con stitichezza importante da tanto tempo per macroscopici errori di alimentazione, pur iniziando a mangiare correttamente non ottimizzano il loro transito intestinale. Spesso la causa è una vera e propria aderenza del sigma (parte finale dell’intestino crasso) con la fascia iliaca. Questa aderenza, generatasi dalla compressione costante delle feci e dalla modifica del tessuto a causa della disidratazione concausa importante della stitichezza, può essere risolta solo meccanicamente. Io conosco bene l’osteopatia e adopero quella, ma non escludo che ci possano essere altre tecniche. Nello specifico, alle 2 o 3 sedute che utilizzo per sbloccare quella parte, insegno ai pazienti a fare uso corretto del diaframma per consentire in autonomia un mantenimento dei benefici.

ADERENZE INTESTINALI POST-OPERATORIE

Pazienti che hanno subito interventi chirurgici in addome di diversa natura, sia ginecologici che specificatamente sull’intestino, hanno quasi tutti delle aderenze intestinali che spessissimo ne compromettono il funzionamento. Anche questi traggono grandissimo beneficio da sedute osteopatiche specifiche.

IRRITAZIONE ORTOSIMPATICA IRRITATA

Pazienti che hanno subito traumi meccanici alle costole o al sacro. Per questi l’implicazione può essere neurologica. Per le costole ci potrebbe essere una irritazione dell’innervazione ortosimpatica che dalla catena latero vertebrale attraverso gli spazi intercostali raggiunge l’addome. Dei problemi di mobilità del sacro invece potrebbero impattare sul sistema parasimpatico con un squilibrio neurologico degli organi del piccolo bacino.

MOBILITÀ DEL DIAFRAMMA E FUNZIONALITÀ INTESTINALE

In maniera più generica invece un’ottimizzazione della mobilità del diaframma, che amo definire questo sconosciuto, è un importantissimo aiuto per la funzionalità intestinale nel suo complesso, ma molto di più di quello che possiamo immaginare. Grazie per l’attenzione.
Massimo

*****

RISPOSTA

IMPORTANZA BASILARE DEL DIAFRAMMA

Ciao Massimo. Visto che parli di “Diaframma-questo-sconosciuto”, spendo qualche riga per completare la tua interessante esposizione sulla tecnica osteopatia viscerale che proponi. Il diaframma è il muscolo respiratorio per eccellenza. Un blocco del diaframma può portare alterazioni della colonna vertebrale, cervicalgie, dolore lombare intercostale, gravi alterazioni della postura, dolori addominali e alterazione del ciclo mestruale. Del diaframma quasi nessuno ne parla, eppure la sua importanza è inversamente proporzionale al silenzio di cui è circondato.

RESPIRAZIONE PRIMARIA O DIAFRAMMATICA

Immaginate una siringa per iniezioni col suo stantuffo. Lo stantuffo è il diaframma. Quando lo stantuffo scende risucchia aria nella siringa, ossia nei polmoni, quando sale viceversa. Questo meccanismo rappresenta la respirazione primaria, quella che in condizioni normali dovrebbe essere in funzione, ma che invece molto spesso non funziona, o funziona solo parzialmente.

RESPIRAZIONE ACCESSORIA O TORACICA

Si pensa comunemente che la respirazione toracica sia quella giusta. In realtà è la respirazione di riserva e dovrebbe entrare in piena funzione solo quando la richiesta di ossigeno da parte dell’organismo supera certi valori. In parole povere dovrebbe essere usata quando l’organismo sta compiendo uno sforzo notevole. Si attua attraverso l’espansione (aumento di volume) della gabbia toracica che comporta un’espansione dei polmoni con conseguente risucchio di aria negli stessi.

DIAFRAMMA E CIRCOLAZIONE

Il diaframma è un notevole aiuto alla pompa cardiaca, massaggia dolcemente tutto ciò che gli sta sotto e anche sopra, quindi tutti gli organi della digestione e anche il cuore tramite i legamenti pericardici. Inoltre, in fase inspirativa partecipa a migliorare la progressione del sangue verso il basso strizzando l’arco aortico discendente, mentre in fase espirativa aiuta la progressione del sangue refluo dal corpo attraverso la vena cava inferiore.

BLOCCO DEL DIAFRAMMA E CONSEGUENZE

Se il diaframma non fa il suo lavoro, si blocca in espirazione e rimane contratto Ciò comporta ricadute negative sulla colonna lombare. Ricadute che, che sommate a malposture, possono portare a lombaggini, stitichezza e a tutti quegli inconvenienti citati all’inizio. Quindi il trattamento e lo sblocco diaframmatico sono essenziali e primari in ogni strategia che riguardi la postura e la colonna vertebrale.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Unknown

    Per favore ho bisogno di un bravo osteopata a Treviso o Venezia. Mi potete aiutare? Grazie silvana

    Rispondi

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