IPERTENSIONE IN GRAVIDANZA

da 23 Dic 2015Gravidanza e maternità, Ipertensione

LETTERA

Buongiorno Valdo, le scrivo nella speranza che possa darmi un consiglio. Ho 35 anni e sono incita del mio secondo figlio. A causa di una prima gravidanza problematica, terminata in un parto prematuro a 29 settimane, questa nuova gravidanza è seguita con molta attenzione dalla mia dottoressa che prima ancora di restare incinta mi ha prescritto multivitaminico e, per un test positivo, iniezioni di Clexane 4000.

Durante la prima gravidanza purtroppo le mie arterie uterine avevano un alto indice di resistenza e anche l’arteria ombelicale, una volta partorito infatti la placenta risultò piena di trombi. Fatto uno screening successivo, è risultata una mutazione in eterozigosi del fattore mthfr e anticorpi ana debolmente positivi.

Non sono vegana, ma comunque limito il più possibile il consumo di carne. Non bevo latte cerco di consumare molta frutta e verdura, prima della gravidanza qua, si sempre cruda, ma ora con il terrorismo per la toxo ho timore nel consumarla. Mangio frutta secca e appena sveglia bevo spremute d’arancia.

Per il momento il bambino cresce bene ma stanno paventando di nuovo un malfunzionamento delle mie arterie uterine, nonostante il Clexane. Mi aiuti a capire. Sto leggendo molte delle sue tesine ma nessuna ragazza ha parlato di problemi simili ai miei. Come posso aiutare le mie arterie? Spero mi possa rispondere. Cordiali saluti. Valentina


RISPOSTA

SISTOLE UGUALE CONTRAZIONE E DIASTOLE UGUALE DILATAZIONE

Ciao Valentina. Sistolé in greco significa contrazione, mentre diastolé significa dilatazione. La pressione arteriosa è normale quando il valore sistolico è inferiore a 140 mmHg e quello diastolico inferiore a 90 mmHg. Ideali per la salute sono però valori inferiori a 130/85 mmHg, dove mm Hg significa millimetri della colonnina di mercurio, unità di misura dei valori pressori.

PRESSIONE CON ALTI E BASSI MA TENDENTE ALLA IPERTENSIONE

L’ipertensione arteriosa è tra le malattie più diffuse nei paesi industrializzati e, riscontrandosi nel 20% della popolazione adulta, è considerata uno dei maggiori problemi clinici dei nostri tempi. La pressione sanguigna è il rapporto tra la forza con cui il cuore spinge il sangue all’interno dei vasi sanguigni e la resistenza che le pareti dei vasi stessi esercitano sul flusso di sangue.

Questo rapporto cambia di continuo a causa della variazione della contrazione cardiaca e della dilatazione di vasi sanguigni ed è per questo che la pressione arteriosa cambia da persona a persona e anche nello stesso individuo nell’arco della giornata, oscillando tra i valori massimi (pressione sistolica fra 90 e 140 mm Hg) e quelli minimi (pressione diastolica fra 50 e 90 mm Hg).

REGOLAZIONE PRESSORIA E CALI DI PRESSIONE AD INIZIO GRAVIDANZA

Generalmente, la pressione arteriosa viene mantenuta costante da un sistema di regolazione. Durante la gravidanza, invece, il sistema cardiocircolatorio e l’assetto ormonale subiscono dei cambiamenti che influenzano la pressione, provocandone una lieve diminuzione.

In linea di massima l’abbassamento della pressione è minimo e non comporta grossi problemi ma, se la donna soffre già di ipotensione o quando la massima scende sotto i 100/110, possono presentarsi disturbi come vertigini, perdita di equilibrio, nausea, annebbiamento della vista, sudorazione.

Diciamo che la pressione arteriosa tende a ridursi significativamente ed in maniera progressiva durante i primi mesi di gravidanza per poi stabilizzarsi e risalire pian piano sino ai livelli pre-gravidici nell’ultimo trimestre.

RIDUZIONE FISIOLOGICA RESISTENZE PERIFERICHE IN PREPARAZIONE ALL’AUMENTO DEL VOLUME EMATICO

Responsabile di questo calo pressorio fisiologico è un insieme di fattori, tra cui la riduzione delle resistenze periferiche (vasodilatazione), che prepara l’organismo all’aumento del volume ematico, con rialzo della velocità di filtrazione glomerulare e della portata cardiaca.

L’aumento di quest’ultimo parametro, che rappresenta la quantità di sangue espulsa dal cuore in un minuto, è subordinato sia al rialzo della frequenza cardiaca che della gittata sistolica.

RUOLO DELLA PLACENTA

Nella donna in gravidanza, gran parte del flusso ematico è localizzato in sede utero-placentare, dove si realizzano gli scambi di nutrienti, gas e sostanze di rifiuto tra il sangue materno e quello fetale, senza che vi sia un contatto diretto tra gli stessi. Non a caso la placenta è riccamente vascolarizzata e riceve fino al 10% della gittata cardiaca totale materna (circa 30 litri/ora). Affinché si verifichino questi scambi è necessario che la pressione a livello placentare sia bassa.

Stiamo quindi parlando di un organo deciduo o provvisorio a bassa resistenza, un organo che non si oppone in maniera significativa al libero scorrere del sangue.

BASSA PRESSIONE INIZIALE CONTRAPPOSTA ALLA IPERTENSIONE GESTAZIONALE E ALLA PRE-ECLAMPSIA

I bassi livelli di pressione che caratterizzano i primi due mesi di gravidanza espongono la donna ad un maggior rischio di capogiri e svenimenti, ma anche a  varici e vene varicose, e ad un senso generalizzato di debolezza. Il rischio di dover affrontare questi problemi interessa soprattutto le donne in sovrappeso o che prima della gravidanza soffrivano già di alcuni disturbi imputabili a bassa pressione.

Tutto questo a differenza dell’ipertensione gestazionale, e della ipotensione pre-eclampsica, dove la pressione in gravidanza è troppo bassa ma non c’è da preoccuparsi, in quanto condizione fisiologica ovviamente entro certi limiti. L’eclampsia significa convulsioni.

IPERTENSIONE ARTERIOSA INDOTTA DALLA GRAVIDANZA

Purtroppo può accadere che, a causa di uno sviluppo anomalo, la placenta opponga una resistenza eccessiva al flusso sanguigno, inducendo un aumento di pressione a monte. In questi casi si parla di ipertensione arteriosa sistemica indotta dalla gravidanza, o semplicemente di ipertensione gestazionale.

Tale condizione è potenzialmente pericolosa sia per la salute della madre che per il feto, tanto che in casi estremi può mettere in serio pericolo la vita di entrambi. Quando dopo la 20° settimana di gravidanza l’ipertensione (≥ 140/90 mmHg) si accompagna a proteinuria (perdita di proteine con le urine), i medici parlano di pre-eclampsia.

CHE FARE DUNQUE PER MIGLIORARE LE MIE ARTERIE?

Fatte queste premesse specialistiche, di provenienza cardiologica e ginecologica, passiamo alle nostre considerazioni di tipo igienistico, e vediamo di rispondere alla domanda “Cosa fare per aiutare le mie arterie?”

Chiaro che i disaccordi col sistema medico sono anche qui all’ordine del giorno. Come dice Lezaeta è un errore pensare che durante la gestazione malesseri come nausea, ripugnanza, vomito, voglie, irritabilità, sonnolenza, varici, sensi di soffocamento siano dei sintomi naturali e fisiologici.

SCUOLA IGIENISTA E DIETA VEGAN-CRUDISTA TENDENZIALE

Per migliorare lo stato di salute, e di conseguenza lo stato delle arterie, serve soprattutto un sangue pulito ed un sistema linfatico non pigro ma reattivo. Tutte condizioni a cui si arriva con scelte precise e coerenti.

L’adozione di una dieta vegan-crudista tendenziale, sostenibile e personalizzata è quanto di meglio esista al mondo per tutti, ma in particolare modo per una donna che sta regalando al mondo una nuova creatura. Una migliore preparazione igienistica consente di essere autonomi e meno soggetti ai diktat spesso fuorvianti della medicina. Parlare poi di problemi genetici significa davvero rasentare l’assurdo.

LA GRAVIDANZA NON È AFFATTO UNA MALATTIA

La donna sana, durante la gravidanza, non dovrebbe accusare alcun disturbo. Troviamo infatti questa normalità tra le donne indigene non ancora soggette a processi di intensa medicalizzazione e di eccessivi controlli.

È provato che queste donne osservano semplicemente un regime di vita semplice, sobrio e naturale. Niente farmaci, alimentazione vegetariana con molta frutta acquosa e molta frutta da guscio tipo mandorle e pinoli, con molte verdure ed ortaggi.

PIÙ MOVIMENTO, PIÙ SOLE, PIÙ RESPIRAZIONE E MENO STITICHEZZA

Le raccomandazioni di Lezaeta sono quelle di respirare aria pura sia di giorno che di notte, di camminare magari con l’aiuto di racchette, di respirare al meglio, di evitare ogni stress, di fare delle frizioni fredde al risveglio e un paio di bagni genitali freschi o leggermente tiepidi di una ventina di minuti, nel corso della giornata. La stitichezza è la causa più frequente dei malanni lamentati in gravidanza.

FACCIAMO MOLTA ATTENZIONE ALLE IDEOLOGIE MEDICHE SVIANTI E DEVASTANTI

Aggiungo che assumere multivitaminici e integratori minerali è sbagliato e che assumere farmaci è sbagliato.  Chi pratica e raccomanda queste soluzioni non rispetta affatto  le leggi della natura, non riconosce affatto che il corpo è un apparato intelligente e dotato, un apparato autoguarente, né tantomeno riconosce che la gravidanza è una condizione normalissima di una donna che ha concepito.

DIETA VITALE E SOBRIA E STOP A FARMACI ED INTEGRATORI

La donna in gravidanza ha bisogno di poche proteine in più rispetto a una donna non gravida, per cui tutte le raccomandazioni mediche per diete ricche ed abbondanti risultano essere uno sproposito. Le proteine in più causano ovvia acidificazione. Minerali e vitamine non naturali, non corredate dalla loro acqua biologica e dalla loro forza elettromagnetica, non sono utilizzabili e rappresentano pertanto uno stress aggiuntivo per il corpo che deve impegnarsi soprattutto nella loro espulsione dal sistema.

CARATTERE TOSSICO DI TUTTE LE SUPPLEMENTAZIONI

Il carattere tossico delle supplementazioni cibarie è una cosa provata da decenni. Già se ne parlava nei celebri esperimenti del 1941 di una prestigiosa ricercatrice californiana come la dr Agnes Fay Morgan, dove diversi animali di laboratorio, arricchiti al 25% soltanto di sostanze sintetiche finivano stecchiti in poco tempo.

VIVERE SECONDO NATURA INSEGNAVANO I GRANDI DEL PASSATO, UN MESSAGGIO PIÙ CHE MAI ATTUALE

È urgente tornare ai cibi naturali per tutta la gente in linea generale, ma in particolar modo per le donne in stato di gravidanza ed anche in fase di allattamento. Questo è il messaggio e l’ammonimento del dr Herbert Shelton. Evitare tutti i farmaci indistintamente. Evitare poi zuccheri e dolcificanti innaturali in tutte le forme e versioni, visto che rubano calcio e vitamine del gruppo B al corpo. Al contrario serve maggior cura nella ricerca di alimenti vitali e vibranti, caratterizzati da potere radiante superiore al minimo dei 6500 Angstrom sulla scala Simoneton.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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