LATTE, CASEINA E PASTORIZIA

da 29 Lug 2014Alimenti dannosi

LETTERA

DOVE STA LA VERITÀ SUL LATTE E SULLA CARNE?

Gentile dr Valdo, Mi chiamo Andrea dalla provincia di Livorno. Sono sempre stato interessato al cibo e alla nutrizione e ho scoperto da poco il suo davvero interessante blog. Seguo da molto tempo il sito di Nico Valerio perché lo trovo corredato da studi approfonditi e ricerche mediche puntualmente citate, e ora mi rendo conto di uno splendido lavoro valdiano, ma su posizioni diametralmente opposte! Devo dire che è difficile per un addetto ai lavori capire dove sta la correttezza.

UNA DIATRIBA MERITEVOLE DI CHIARIMENTO

Quindi non entro nella diatriba scientifica sui veri o presunti benefici o malefici dei latticini perché non ne sono in grado. Continuerò a cercare la verità ascoltando tutte le versioni e fidandomi del mio istinto e del mio corpo.

UN PARERE IN CHIAVE STORICA

Quello che volevo chiederle è il suo parere sull’argomento in chiave storica. L’uomo ha bevuto il latte dall’alba dei tempi, queste sono prove sicure e scritte. La pastorizia precede l’agricoltura, i romani stessi erano pastori e a oggi molti popoli allevano animali da latte per sostentamento.

SBAGLIAVANO FORSE I PASTORI DELL’APPENNINO?

Possibile che si siano tutti sbagliati? Eppure gli antichi, o perlomeno i popoli vicini alla natura sapevano ascoltarsi meglio di noi. L’enzima lattasi non è un altra prova che come specie abbiamo accolto il latte fra i nostri cibi? Se penso che l’uomo è anche cultura penso che può ampliare la sua base di scelta istintuale, e lo ha fatto. Grazie per l’attenzione e per il suo splendido lavoro.

Andrea

*****

RISPOSTA

NICO VALERIO VERSIONE GIOVANILE O VERSIONE TARDIVA?

Ciao Andrea. Non so a quali scritti ti riferisci esattamente. Nico Valerio ha fatto una magnifica serie di libri negli anni giovanili, per la collana Mondadori. Penso che abbia espresso le migliori cose di quegli anni, con testi di grande successo tipo Il piatto verde, Tutto crudo, e simili. Un anticipatore e un pioniere del cibo naturale e del vegetarianismo. Difetti di Valerio? Tanta cultura opportunistica e speculativa, scarsa linearità e poca coerenza. Uno che predica bene e razzola malissimo, tanto per capirci. Non l’ho mai pescato personalmente in fragrante. Me lo hanno raccontato amici di Roma che lo conoscono bene. Ognuno poi balla con sua zia. Non è compito mio esprimere giudizi pesanti sul prossimo.

UN PROBLEMA DI LINEARITÀ E DI COERENZA

Non puoi però produrre dei testi esemplari a favore del vegetarianismo e del crudismo, e poi gioire nei ristoranti romani, ingozzandoti disinvoltamente di pesce, gamberi, cinghiale alla griglia e trippa di bovino. Non intendo giudicare nessuno. Ma un minimo di congruenza e di fermezza ci vogliono, se vogliamo risultare credibili, evitando di finire nella categoria dei venditori di fumo.

CONDIVIDO LE TUE CONSIDERAZIONI STORICHE SULLA PASTORIZIA

Storicamente comprendo benissimo la pastorizia e tutto il resto. Gli inverni erano lunghi e freddi pure allora, con la grande differenza che non esistevano trasporti veloci, non esistevano supermarket e negozi alimentari riforniti per 12 mesi l’anno. Sappiamo benissimo che pure oggi, se devi valutare il menu del lappone che vive nell’igloo, non andrai a redarguirlo per la sua fiocina, per il suo fucile, per la sua calda pelliccia di orso o di renna, né andrai a suggerirgli una dieta vegancrudista a clima 50 sottozero. Vivere lungo la catena alpina, appenninica, balcanica e himalayana significava per la gente essere sottoposta ai rigori dell’inverno. Né più né meno del Lappone, dato che le nevi umide invernali sono assai peggiori del freddo rigido e secco delle zone polari.

IL VEGANCRUDISMO TENDENZIALE CONSENTE AMPI MARGINI DI CONCESSIONE E DI SOSTENIBILITÀ

Del resto non credo di bazzicare su posizioni dogmatiche e rigide. Ho sempre ammesso che i tomini di Saluzzo e simili sono deliziosi. Ho sempre detto che  il formaggio di malga prodotto a crudo può essere consumato senza troppi effetti collaterali. Ho sempre ammesso che il frico con patate o anche da solo è una delizia culinaria. Ho sempre chiuso un occhio sulla scaglia di grana, sulla ricotta e persino sul formaggino, presi in modo non sistematico.

OPPOSIZIONE SCIENTIFICA E NON PREGIUDIZIALE SU LATTE E LATTICINI

L’opposizione al latte rimane solida come fatto scientifico e fatto etico. Scientifico per le nette indicazioni del latte materno, che sta su livelli di proteina/caloria intorno al 5.8%, mentre la frutta acquosa sta al 6.7, la frutta secca e i cereali al 13.0, il radicchio e le verdure crude al 22 e i legumi al 28.0%. Scientifico perché siamo i soli mammiferi a pretendere latte altrui di struttura molecolare ipergrassa, iperproteica ed ipercaseinica, carico di precisi effetti collaterali e causatore di calcificazioni, di osteoporosi, di tiroiditi e di carcinomi alla mammella, visto che il suo calcio non è assimilabile dal corpo umano., visto che la sua caseina collosa impedisce l’assorbimento del ferro e degli altri nutrienti. Scientifico perché l’industria casearia fa un tutt’uno con quella della carne, e sappiamo che dai macelli c’è ben poco da attendersi, a parte la sofferenza e i pianti di milioni di creature innocenti costrette brutalmente all’atrocità incompresa ed ingiustificata del patibolo.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

5 Commenti

  1. Andrea Cappannari

    Grazie per la pronta risposta. Gli scritti di Valerio cui mi riferivo sono sia i blogs che i libri da lei citati. In tuttocrudo c'è per esempio molto spazio per i latticini.
    Per i dati medici che lei cita li accetto col condizionale di osservarli sempre meglio, come è giusto fare in caso di ricerche. Mi piace pensare che non conti solo il dato medico isolato in laboratorio per la salubrità di un almento, forse anche associazioni almentari e stili di vita contano, sennò non si spiega come lapponi e masai vivano comunque bene. Forse hanno trovato esperenzialmente il modo di limitare i danni della caseina. Per noi magari è sufficiente un consumo rado per non avere troppi problemi.
    Riguardo il lato etico, questo merita una lettera a parte.
    grazie per ora, la seguirò con molta attenzione!

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  2. arvo

    Al di là delle diverse posizioni, resta il problema caseina…..per alcuni la proteina peggiore e più problematica oltre che acidificante, ed il problema lattosio, zucchero al quale sono intolleranti tante persone. Senza dimenticare la pastorizzazione che riduce drasticamente la biodisponibilità del calcio, insieme alle solite conseguenze dei trattamenti calorici su enzimi, vitamine e minerali in generale.
    Per molto tempo mi ero chiesto come fa il vitello svezzato a completare la sua imponente struttura ossea senza latte, anche se la risposta era evidente….mangiando erba! A meno che non vadano di nascosto a prendere integratori in farmacia. Strano poi che nessuno prenda l'iniziativa di dare latte vaccino ai vitelli già svezzati. Magari per non buttare il prodotto quando eccede le quote latte imposte dall'Europa. Una prova fu fatta anni fa in Danimarca ma fu presto interrotta perché i risultati furono disastrosi per la salute delle povere bestie. Si parlò di danni alla struttura ossea stessa e fragilità conseguente!! E il latte era quello della propria specie! Chissà come tutto questo lo spiega il tipico dott Gargiulo dei miei stivali, cioè il prototipo del dottore che impazza nelle tv e nei giornaletti periodici per il popolino.

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  3. Andrea Cappannari

    Grazie arvo per il tuo parere, ma rimane evitato il mio quesito, ovvero come possono popoli o comunità dedicarsi alla pastorizia e comunque prosperare

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  4. arvo

    Premesso che è sempre positivo porsi domande e cercare risposte e premesso che la tua questione è più che legittima, direi che non bisogna correre il rischio di semplificare troppo. Quando parliamo di un popolo dedito alla pastorizia siamo di fronte, come accade sempre, a tanti fattori che incidono e concorrono al risultato finale. Come vivono? Si nutrono solo di latte e latticini o anche di altro? E in quali quantità? E poi qual è la qualità dei cibi? Stress, attività fisica, condizioni igeniche, condizioni climatiche, inquinamento ecc.. sono altrettanti aspetti da considerare. Ci sono poi individui che prosperano o che comunque sembrano star bene anche con l'alimentazione onnivora convenzionale. Bisognerebbe vedere cosa accadrebbe loro nel caso di un cambio di alimentazione o cosa sarebbe accaduto se questa fosse stata diversa.
    Comunque i miei problemi ossei ("leggeri" e allo stadio iniziale 10 anni fa, ma destinati a crescere rapidamente con l'età….come mi disse il medico) sono letteralmente svaniti seguendo senza fanatismi lo schema- Valdo. Senza latticini. Come sia stato possibile, qualcuno prima o poi dovrà spiegarmelo. Chissà cosa ne penserebbe Nico Valerio? Magari lo facciamo incontrare col dott Gargiulo……chissà che non nasca una bella amicizia….e magari anche un bell'allevamento!! Naturalmente si fa per scherzare un pò.

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    • Lorenzo Paludo

      Il lattosio non c’entra nulla. È un capro espiatorio. C’entra invece gli antibiotici dati alle bestie perchè non si ammalino, così che gli allevatori possano vendere latte il più possibile. Questo c’entra. La % di antibiotico idonea alla mucca è allergica all’Uomo, particolarmente al bambino, nonostante abbia alcuni anticorpi, presi dalla madre che ha assunto latte vaccino nella sua alimentazione. Quindi parliamo di eccesso di antibiotici in % che sono allergici agli esseri umani. Poi quanto siano tollerati dalle mucche non lo si sa, dato che queste hanno una vita molto più breve, rispetto a quelle che vivevano allo stato brado e che non venivano sfruttate a produrre tutto quel latte, come avviene invece ora. Quindi attualmente sotto elevato stress. Che incide sulla salubrità della bestia. E ciò vale lo stesso per l’allevamento intensivo dei suini. Ma dobbiamo proprio credere che in qualsiasi condizione la bestia viva, si mangerebbe poi della carne genuina e del latte salubre??? Non c’è modo di essere più tonti di quello di non considerare le differenze. La persona che identifiica e non vede le differenze si dice Idiota. Quando vede identità mentre vi sono palesi differenze e vede differenze quando vi sono oggettivamente delle identità per la maggioranza di caratteristiche in questione (eccetto ad esempio, occupare lo stesso spazio nello stesso tempo) si ha la dissociazione, che è una malattia mentale. Quindi saper valutare correttamente le circostanze per fare una buona valutazione diventa necessario. L’essere umano è l’unico Primato privo di pelliccia. Quindi è diverso dalle scimmie, nonostante abbia caratteristiche in comune, come il sistema digestivo e la alcalinità del sangue, ad esempio. La sua origine fu quindi a livello equatoriale indubbiamente. La razza umana aumentò di numero rispetto alle altre specie. Quindi i popoli nomadi si dovettero adattare alle varie condizioni climatiche, come ad esempio il Lapponi. Tuttavia non credo che questi ultimi si cibano di carne da allevamento intensivo. Altrimenti credo che a quest’ora si sarebbero già autoestinti. La razza umana ha grande capacità di sopravvivenza. La “scienza” occidentale sta quindi “testando” fino a quanto e quando…con la partecipazione consapevole o meno, dei comuni cittadini. Particolarmente da coloro che credono che occuparsi di buona salute sia una facenda di altre persone, cioè i medici che li seguono, o meglio li guidano, verso il loro destino, quello che poi sarà. La schiavitù è la principale occupazione dello schiavo. Lo schiavista è l’opportunista di turno. Se non esistesse lo schiavo, lo schiavista si sarebbe autoestinto da tempo. Le leggi, ci sono, la conoscenza pure, tuttavia troviamo chi dell’argomento se ne occupa e chi invece lo snobba, giusto? Quindi tutto dipende dall’individiuo e le sue scelte di vita. Prendiamo le citta di Sodoma e Lesbo, menzionate sulla Bibbia. Quelle società si diedero al culto del sesso per così dire a scopo di libidine e smisero di fare figli. Passarono le generazioni e non vi rimase più nessuno vivo e così sparirono naturalmente di scena. Quindi si può dire che quando si violano di troppo le leggi naturali, avviene anche la naturale selezione. I più saggi prosperano, mentre i più stupidi si autoestinguono. Fine. È proprio necessario il ricorso alle bombe atomiche o armi speciali per annientare l’umanità? Assolutamente no, basta seguire il percorso di Sodoma e Lesbo ed è fatta. Questo è per esempio quanto sia razionale l’omosessualità. C’è anche il vangelo esseno della pace. Dove il Maestro, si reputa Cristo, abbia risposto alle domande della gente sulla salute e malattia. E furono risposte abbastanza eloquenti in linea con l’Igienismo naturale. La conoscenza esiste, da tempo. Fintanto che abbiamo degli individui che motivano la ricerca della felicità dandosi al culto dei vizi, che sono giusto l’opposto delle virtù, che ben venga la selezione naturale di madre natura…il futuro sarà quindi giudice. Un domani, alla domanda “ho agito bene, oppure ho agito male, quale sarà la risposta?” beh, la condizione nella quale ci si troverà, sarà la giusta risposta…semplice Dr. Watson, semplice…

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