APPENDICITE SENZA SALA OPERATORIA

da 1 Mar 2023Appendicite

LETTERA

Buonasera Valdo. Ti scrivo per mia figlia Francesca. Ricoverata venerdì sera con forti dolori addominali. Diagnosi: appendice. Dagli esami del sangue risulta PCR a 45. Un medico ha detto che secondo lui l’infiammazione dell’appendice è causata dalla rottura di un ovulo durante l’ovulazione. Ora è sotto antibiotico. Da venerdì sera non mangia. Solo flebo. Poi le hanno dato del tè che abbiamo sostituito con camomilla e miele. I dolori addominali. Mi chiedevo se potevi darci qualche suggerimento. Va spesso di corpo con feci liquide e giallastre. Grazie in anticipo. Toni


RISPOSTA

APPENDICE

L’appendice è una piccola struttura vermiforme, ovvero un organello tubolare, una sporgenza del colon situata nel quadrante destro dell’addome. È lunga dai 6 a 12 cm e del diametro inferiore a 1 cm, collegata con la prima parte dell’intestino crasso (detta anche cieco). Si tratta di un tessuto dotato di funzioni importanti sul piano della filtrazione, della depurazione, della digestione e, soprattutto, dell’equilibrio immunitario.

APPENDICITE

L’appendicite è uno stato infiammatorio acuto che colpisce l’appendice, con forti dolori addominali che partono dall’ombelico per estendersi alla parte destra e bassa del ventre. Trattasi di un problema serio che, se non viene risolto al meglio, può nei casi estremi trasformarsi in un dramma. Infatti, se l’infiammazione si aggrava e l’appendice si rompe, il pus che si è formato durante il processo infiammatorio, si diffonde rapidamente nel sangue causando la peritonite, condizione potenzialmente letale. Ed è proprio in base a tale rischio che la medicina prescrive il più delle volte l’asportazione dell’appendice, quasi che l’appendice stessa fosse niente di più che una struttura inutile e priva di importanza, mentre niente nel nostro corpo è casuale, ed è risaputo che essa svolge dei ruoli niente affatto secondari per l’equilibrio e l’efficacia della digestione. L’appendicite colpisce in prevalenza soggetti dai 10 ai 30 anni, e solo in America vengono effettuate circa 300000 appendicectomie ogni anno.

CAUSE PRIMARIE DI APPENDICITE

L’appendicite, sia nella versione acuta che in quella cronica, deriva da condizioni di parziale o totale ostruzione, conseguente ad accumulo permanente di materia fecale. Tale materia può includere vermi intestinali, parassiti, muco, ecc.

RUOLO DELLA PROTEINA REATTIVA PCR

La proteina reattiva PCR agisce da campanello d’allarme. Sintetizzata dal fegato e dagli adipociti, è una proteina (o meglio un’alfaglobulina) che aumenta la sua concentrazione ematica nella fase acuta di varie malattie, nei processi infiammatori ed in seguito ad alcune operazioni chirurgiche. Dopo un evento acuto, nel giro di poche ore i suoi livelli possono raggiungere valori migliaia di volte superiori rispetto alle condizioni basali. La PCR è un indice d’infiammazione e, come tale, le sue concentrazioni nel sangue aumentano in presenza di processi flogistici di varia natura. Dal punto di vista funzionale, la proteina C reattiva è molto simile alle immunoglobuline di classe G (IgG), sostanze che si attivano per svolgere un’azione di difesa dell’organismo. I valori normali della PCR stanno a un livello inferiore a 8 ng/L di sangue. L’infiammazione può raggiungere anche picchi 50.000 volte superiori alla norma, a 48 ore dall’inizio della infiammazione.

CRITICHE E CONTROINDICAZIONI ALLA ASPORTAZIONE CHIRURGICA

Da rilevare dunque che il ricorso frequente alla rimozione della appendice infiammata è motivo di pesanti critiche nei riguardi della medicina chirurgica-interventistica. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che nella maggior parte dei casi la rimozione chirurgica non sarebbe necessaria. La rimozione dell’appendice ha subito giustamente le stesse critiche della rimozione delle tonsille. Offendere questi delicati organi significa infatti indebolire e mettere a repentaglio il sistema immunitario.

L’APPENDICE NON È AFFATTO UN ORGANO PRIVO DI ESSENZIALE IMPORTANZA

Quest’organo funge ad esempio da riserva di “batteri buoni o eubiotici” quando questi scarseggiano al suo interno. Occorre prender nota che, quando si mangiano cibi impropri, cibi animali, cibi junk e persino cibi appropriati ma stracotti, si allunga la permanenza di tali sostanze nel tratto intestinale del colon e si accumulano dei residui putrefattivi dove manca l’ossigeno e abbondano i gas. In tale situazione i batteri normali e sani dell’organismo (batteri aerobi e simbiotici), che di norma si sviluppano con ordine ed entro limiti fisiologici, vengono rimpiazzati come logica conseguenza dai batteri anaerobi e disbiotici, a ritmi esponenziali, colonizzando l’intestino in quantità patologiche.

IL TESSUTO LINFOIDE FA PARTE DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Oltre 500 specie di animali risultano in possesso di appendice, tutti con regime alimentare diverso, e tutti con una più alta concentrazione di tessuto linfoide nell’intestino cieco, ovvero nella parte dell’apparato digerente dove si trova l’appendice. Questo tipo di tessuto svolge un ruolo molto importante per il sistema immunitario perché la maggiore concentrazione di batteri intestinali buoni, sufficienti a rimpiazzare quelli eventualmente persi a causa di terapie antibiotiche o infezioni intestinali, è di grande aiuto per la prevenzione da molte patologie.

PREVENZIONE, TUTELA E MANTENIMENTO FUNZIONALE DELL’APPENDICE

L’infiammazione dell’appendice si può prevenire mantenendo una ottimale funzionalità intestinale. La cosa più logica sta innanzitutto nel fare scelte ottimali sul piano alimentare, evitando ogni tipo di carne e cibi junk. Serve inoltre una buona idratazione a base di acqua biologica assunta a stomaco vuoto (acqua biologica significa succo fresco di frutta acquosa), e serve un’alimentazione ricca di fibre e una integra flora batterica. Massimizzare l’apporto di alimenti antinfiammatori. Va evitata inoltre la sedentarietà, la permanenza prolungata davanti al computer o alla televisione. In questi casi è opportuno creare delle soste in cui poter inserire 20 minuti almeno di esercizi a corpo libero, di stretching e di respirazione o di saltelli all’aria aperta.

IL MECCANISMO BILIARE DEI PIGMENTI CHE CONFERISCONO UN COLORE MARRONE ALLE FECI

Le feci normali hanno un colore marrone, dovuto alla produzione di pigmenti che derivano dalla trasformazione della bilirubina a livello intestinale da parte della flora batterica. La bilirubina è un pigmento di colore giallo-arancio presente nella bile, un liquido verdastro amaro importante per l’emulsione e l’assorbimento dei grassi alimentari. A livello intestinale, la bilirubina subisce una trasformazione ad opera dei batteri della flora intestinale in urobilinogeno, una sostanza del tutto incolore. Una parte dell’urobilinogeno è successivamente trasformata in stercobilinogeno, e quindi in stercobilina, un pigmento che conferisce un colore marrone alle feci.

CASISTICA DI FECI GIALLE ANORMALI E MALFORMATE

Le feci gialle in un neonato nutrito con alimentazione lattea è un fatto del tutto normale. Anche negli adulti con una alimentazione a base di alimenti ricchi di carotenoidi come zucca, carote, albicocche e patate dolci, la comparsa di feci di colore giallo-arancione possono essere normali.

Ci sono poi diversi casi invece dove la colorazione gialla denota problemi e anormalità causati da squilibrio della flora intestinale, ovvero del microbioma intestinale nella fase assimilativa, oppure squilibri causati dall’uso di antibiotici. Altri casi ancora dipendono da una iper-crescita batterica nel piccolo intestino, oppure da una sindrome da colon irritabile, oppure ancora da ipermotilità intestinale con aumento anomalo della peristalsi e del transito intestinale con logica comparsa di diarrea, in quanto la bilirubina (di colore giallo) è escreta nelle feci senza avere il tempo di trasformarsi in sterco-bilinogeno e in sterco-bilina (di colore marrone). Altro caso ancora l’insufficiente digestione dei grassi per carenza di enzimi pancreatici, che si verifica quando c’è insufficienza pancreatica esocrina, con l’emissione di feci giallastre, maleodoranti e unte.

ALLA ANORMALITÀ DELLA COLORAZIONE SI ASSOCIA UNA CARENZA MINERAL-VITAMINICA

La bile è essenziale per la digestione e l’assorbimento dei lipidi. Pertanto un aumento nel consumo di grassi e una simultanea carenza di lipasi (enzima pancreatico), si manifesta con feci grasse e bianco-giallastre. Da rilevare che un permanere del malassorbimento lipidico porta inevitabilmente a disvitaminosi, vale a dire a carenze di vitamine A, D, E, K, e di minerali.

RIMEDI NATURALI E ALTERNATIVI

Per contrastare la stitichezza e migliorare la mobilità intestinale, sarà utile ricorrere all’olio di ricino (uno o due cucchiaini). L’aglio è un potente anti-infiammatorio, e basterà assumere un paio di spicchi crudi a stomaco vuoto, oppure aggiungerlo regolarmente alle verdure cotte. Stesso discorso per lo zenzero, la curcuma e il ginseng. Il succo di limone, allungato con dell’acqua, 2 volte al giorno, attenua il dolore intestinale, previene indigestione e costipazione, rafforza il sistema immunitario. Il basilico è prezioso contro le indigestioni e i gas intestinali (da assumere come tisana o anche nei cibi). Menta, timo, salvia, rosmarino, tiglio sono pure ottimi nel contrastare i gas addominali. Utili pure i succhi vegetali freschi (non confezionati) di bietola (100 ml), di cetriolo (100 ml), di carota (300 ml), di carota-sedano-ananas (300 ml), beninteso uno soltanto di essi, alternandoli di giorno in giorno.

MASSIMA CURA PER L’APPARATO GASTROINTESTINALE

In linea generale è prioritario contrastare la costipazione e la stitichezza, evitando carni, limitando latticini e zuccheri raffinati, dolciumi, gelati, biscotti, pane bianco, pasta, stando alla larga da farmaci e integratori. Tener presente che, come scritto in una mia tesina del 30 giugno 2010, “La salute umana parte dal colon”. Questo significa che ogni nostro errore di alimentazione e di comportamento, si finisce per pagare caro.

L’APPENDICITE RICHIEDE MOVIMENTI ARMONIOSI E RILASSANTI

Fare attenzione ai movimenti bruschi, imprevisti, accelerati. Occorre muoversi senza fretta e senza sforzi, in modo rilassato ed armonioso. I dolori addominali si acuiscono ad esempio quando si tossisce e si starnutisce. Concedersi del riposo. Catturare ogni raggio di sole possibile.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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