CAMPIONI DEL MONDO IN CULTURA MACELLATORIA E IN PSEUDO-RELIGIOSITÀ

da 22 Dic 2012Altro

LETTERA

DI PUNTO IN BIANCO LEI VORREBBE LIBERARSI DI SECOLI DI RICCA CULTURA CONTADINA

Buongiorno. Qualche perplessità e qualche domanda. Mi riesce difficile di punto in bianco buttare nel cestino secoli di cultura popolare contadina da cui è nata la cucina regionale italiana, la più ricca e variegata cucina al mondo. Eppure secoli fa non esisteva l’industria della macellazione e del latte che spingevano al consumo di carne e latticini grazie a spot pubblicitari televisivi confezionati da intelligenti uomini marketing.

PER NON DIRE DEI SAPORI E DEGLI AROMI DEL VINO

E il vino? Tutta l’arte di estrarre aromi e sapori stupendi dalla vendemmia e dall’invecchiamento? Non credo proprio che il buon Dio abbia concesso tutto questo per il male dell’uomo e non mi addentro in riferimenti scientifici sulle proprietà benefiche del vino bevuto in giusta misura.

UN MAGNIFICO MINESTRONE CON DUE ORE DI COTTURA VALE PIÙ DI OGNI CRUDITÀ

Mi riesce difficile concepire un magnifico minestrone di cereali, legumi e ortaggi crudo. Come si può realizzare se non con almeno un’ora e mezza di cottura?

HO SFOGLIATO IL SUO LIBRO SENZA TROVARCI RICETTE

Ho sfogliato velocemente il suo libro “ Alimentazione Naturale“ e non ho trovato suggerimenti pratici tipo ricette pratiche, come comporre un pasto equilibrato, e cose del genere. Mi dica se sbaglio.

IL RISPETTO DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA ALTRUI

Per ultimo le chiedo il rispetto per la fede altrui. La massima libertà riconosciuta all’uomo è la libertà religiosa sulla quale si fondano tutte le altre libertà. Credo che la sua cultura religiosa non sia pari a quella alimentare, ed è senz’altro più grave. Meglio un malato che ha uno scopo per la vita, che gli da serenità e speranza, di un sano che non ha un ideale per cui vivere, che non sia il culto del proprio corpo e dell’igienismo? Il primo può essere sereno, il secondo disperato. Attenzione a non compromettere la sua credibilità scientifica con giudizi che esprime su altri fronti, come quello religioso, abbastanza affettati. Saluti. Maurizio

*****

RISPOSTA

UNA MAIL PEPATA FORSE OLTREMISURA

Ciao Maurizio, tra tante lettere simpatiche è giusto che arrivi anche quella che gratta e disturba. Tutti vorremmo produrre approvazione e gradimento generale, ma questo risulta impossibile ed utopistico. La libertà di opinione è sacra e sei ovviamente padrone di tenerti le tue idee, a patto di non chiamarle semplici perplessità ed innocenti domande. Non so se ti rendi pienamente conto ma, più che quesiti e desideri di approfondire, più che obiezioni e critiche costruttive, c’è davvero del veleno del pepe da vendere in ogni tua affermazione, c’e’ la voglia di giudicare e di bocciare pregiudizialmente su tutti i fronti. Vedrò comunque di risponderti per ordine cronologico e senza raccogliere i toni provocanti.

SONO CONTRO LE SAGRE DELL’ORRORE GASTRONOMICO

Chi ha mai detto che io butti via secoli di cultura popolare contadina? Ti riferisci forse alle rubriche televisive sulle sagre del maiale, del tacchino, del gambero, del toro, del cavallo, oggi dello struzzo, di cui è strapieno il territorio nazionale? Dubito che i contadini di un tempo fossero degli assassini seriali e impenitenti e che le sagre dei tempi andati fossero sempre un trionfo del sangue e della sofferenza animale, come pare che tu ipotizzi , desideri ed auguri. Ricordo che da bambino le sagre dei lupini, degli asparagi, della zucca, dei cavoli, della patata, delle pere, delle ciliegie, dei lamponi e dei mirtilli, non solo erano numerose nei vari paesini, ma esaltavano soprattutto i prodotti naturali oggetto delle sagre stesse, senza diventare per questo dei festival dell’orrore gastronomico. Per millenni i bovini sono stati considerati sacri non solo nella Regione Indiana ma anche nelle Coste del Mediterraneo, con rispetto esteso ai quadrupedi in genere, specie cavalli e maiali.

ESISTE IN ITALIA ANCHE LA CUCINA ETICA REGIONALE

Ho già parlato alcuni mesi fa del testo “Cucina Etica Regionale” (la vera Cucina Italiana Vegan), un magnifico libro scritto dalla Nives Arosio per Sonda Edizioni. Ho avuto pure modo di conoscerla di persona in occasione della mia conferenza in zona Verbania. Una giovane autrice brava ed incantevole, madre di Giulia, una bimba immagine della salute. Raccomando il suo libro a tutti per far capire che hai tutte le ragioni nel definire la coltura regionale tra le più ricche del mondo, ma che hai anche torto nell’attribuire il termine ricche alla sostanza animale, copiando e parafrasando le schifezze giornaliere che vengono riversate sui telespettatori dalle rubriche tipo Gusto e Cotto e Mangiato. Difendo dunque la cultura contadina semplice e non sofisticata, liberandola dagli aspetti truculenti e abominevoli.

NON OCCORRE ESSERE DEGLI SPORCACCIONI PER ALIMENTARSI AL MEGLIO

Ricette, tecniche di cucina, trucchi, insegnamenti pratici, disegni, foto a colori di ogni piatto proposto. Oltre 500 pagine di bontà, nel rispetto del prossimo, nel rispetto dell’ecologia e nel rispetto dell’etica. Una vera e propria opera d’arte a disposizione del pubblico italiano. E non è la sola. Ho parlato pure di “Essere vegetariani”, di Elisabetta Passalacqua Lolli, Edizione Ibiskos Editrice Risolo, per non dire di “Tutto Crudo” della Sara Cargnello, Macro Edizioni. Non occorre essere degli sporcaccioni, dei tormentatori, dei persecutori e degli assassini di esseri innocenti, per alimentarsi al meglio. Questa è la lezione culinaria ed etica che ci viene impartita dalle citate autrici

LA SOLITA ESALTAZIONE NATALIZIA DELLE SALME GRONDANTI SANGUE E ATROCE SOFFERENZA

Siamo a due giorni dal Natale e, mentre cenavo col mio solito delizioso piatto di radicchio trevigiano e mantovano, seguito da patate grattugiate e abbrustolite, al televisore si alternavano le varie proposte natalizie sugli antipasti a base di salami, mortadelle e prosciutti crudi e cotti, sui succulenti brodi di gallina, di cappone o di tacchino, e sui primi e secondi piatti con l’abbacchio, con la lingua di vitello o di maiale, con trippa e interiora varie, con testicoli di bufalo. Roba da leccarsi le dita. Servizio successivo la moda di quest’anno, consistente nel coinvolgere gli animali, mettendo loro in bocca le frasi augurali, a partire dal presidente Obama, massima autorità mondiale, il cui Merry Xmas è arrivato tramite la voce del suo cagnolino nero. Altri auguri sono arrivati da un maialino. Altri accora da un’anatra. Da una parte li ammazziamo e dall’altra pretendiamo di usarli come messaggeri di pace.

BEN VENGA IL VINO ANALCOLICO

Quanto al vino, ho scritto che sarebbe anche meglio dell’acqua, se non contenesse una sostanza velenosa e incompatibile chiamata alcol, micidiale per le cellule del nostro fegato. Bevuto in maniera giusta? Cosa significa “In maniera giusta?”. Fosse per il mio amico Graziano di Vicenza, la maniera giusta significa asciugare il fondo della bottiglia, soprattutto se si parla di Prosecco. Vino dono del buon Dio? L’uva dono del buon Dio, piuttosto. Il succo d’uva dono del buon Dio. L’alcol no. Altrimenti potremmo tessere l’elogio del papavero per l’oppio, del caffè per la caffeina e dell’orzo per il whiskey scozzese. Ho ammesso l’uso del vino, per chi ci crede, da sorbirsi con moderazione a bicchierini, e non da bersi a bicchieri.

STIAMO ALLA LARGA DAL MINESTRONE STRACOTTO

Sul minestrone stracotto confermo che è uno dei peggiori veleni per il corpo umano, un sovvertitore dell’apparato gastrointestinale. Un buon passato di verdure, con una normale pentola e coperchio e pochissima acqua, con 2-3 pomodori, patate, cipolle e verdure a piacimento, si prepara in 16 minuti di cottura a fuoco lento, e risulta digeribilissimo. Lo preparavo tutti i giorni quando facevo campeggio al mare. Volendo aggiungerci cereali e legumi, basterà metterli in ammollo e pre-cucinarli leggermente a parte, prima di aggiungerli al passato di verdure appena citato.

LA CRITICA LIBRARIA SI FA SOTTOLINEANDO LE PAGINE, E NON SFOGLIANDOLE DISTRATTAMENTE

Che significa sfogliare un libro? Significa forse avvicinarlo con riluttanza e disprezzo, e cercarci delle ricette quando non è assolutamente un libro di ricette? Tutto l’opposto di Massimo, tassista meneghino, nonché uno dei primi ed affezionati lettori dei miei libri. Salito casualmente sul suo taxi alla Stazione Ferroviaria di Milano notai Alimentazione Naturale ancora in edizione fotocopiata, con ogni pagina ricca di sottolineature in blu, verde e rosso. Non mi dispiace il mangiare sano, leggero e divertente. Ma le ricette, alla fine, sono l’ultima cosa a cui penso, visto che abbiamo in Italia autrici bravissime che le sanno elaborare assai meglio di me. Alimentazione Naturale è un testo di orientamento alimentare e comportamentale, e bastava che tu leggessi la sintesi sul retro-copertina del testo per evitare incomprensioni e perdite di tempo.

NON CONDIVIDO IL TUO IDEALIZZARE LA MALATTIA

Hai voluto chiudere la tua mail in bellezza, parlando di religione. “Meglio un malato che ha uno scopo per la vita, che gli dà serenità e speranza, rispetto a un sano che non ha un ideale se non il culto del proprio corpo e dell’igienismo”. Non meriteresti alcuna risposta, in quanto dimostri di non sapere un acca sull’argomento in questione. Culto del proprio corpo? L’igiene naturale pone da sempre l’accento sull’equilibrio corpo-mente-anima. Cerca almeno di metter vicino uno straccio di informazione, prima di parlare di cose che ti sono ostiche ed estranee. Vorresti poi idealizzare ed esaltare il benessere celestiale dei malati contenti e sereni di essere malati e di avere come scopo la sofferenza e la sconfitta di fronte al male? Sarebbe questa la tua religione e la tua spiritualità? Cosa vuoi che ti faccia anche dei complimenti?

SIANO CONCESSE PURE A ME DUE DOMANDINE SOLTANTO

Avere in Italia un Vaticano con Papi, Cardinali, Vescovi e Monsignori, è forse garanzia di religiosità. Avere una miriade di chiese e di campanili è forse segno di amore per la natura, per il prossimo e per chi ci ha creati? Avere aziende leader mondiali nella macellazione, nella progettazione di nuovi mattatoi, nella costruzione di impianti e macchine per macellare meglio gli animali ed anche per la vivisezione e per gli esperimenti su di essi, è forse segno di tecnologia avanzata e di progresso civile? Non sarebbe il caso di interpellare non dico Gesù di Nazareth per chi ci crede, ma almeno San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio di Padova e Leonardo da Vinci?

NUTRO IL MASSIMO RISPETTO POSSIBILE PER CHIUNQUE, MA MI RIBELLO A CHI FA DI OGNI CIBO UN BANCHETTO DI MORTE

Mi chiedi rispetto per la religiosità altrui? Se tu avessi l’accortezza e la cortesia di dirmi dove e quando manco di rispetto, ti potrei anche rispondere. Uso forse eccessiva franchezza nel mio linguaggio? Questo è il mio modo di essere rispettoso. Esprimo giudizi affettati compromettendo la mia credibilità scientifica? Queste affermazioni sono da giustizia sommaria e mancano di punti di riferimento. Mi fanno solo capire che mi trovi antipatico, incompatibile ed indigesto per i tuoi gusti, già solo sfogliandomi, e senza aver letto una pagina intera del mio libro o una tesina del mio blog. De gustibus non est dispuntandum!

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

9 Commenti

  1. Giovanni Guarente

    Bravissimo,come sempre,Valdo !!!
    Ottima risposta a chi critica non conoscendo assolutamente nulla di argomenti di cui "parla".
    Grazie.

    Rispondi
  2. Alberto Pastorino

    Non c'é mese che non spunta qualche "genio" rappresentante della mediocritá dilagante di cui la televione é un ottimo simbolo.
    Caro maurizio ringrazio te ed i tuoi colleghi perché colorado non mi fa piú ridere come le passate edizioni.
    Vi do un consiglio, se volete abbattere Valdo
    prima costruitevi una solida "integrita personale" ma sappiate che la sua é di granito massiccio.
    Auguri!

    Rispondi
  3. Gianlo

    "Meglio un malato che ha uno scopo per la vita, che gli da serenità e speranza, di un sano che non ha un ideale per cui vivere, che non sia il culto del proprio corpo e dell’igienismo? Il primo può essere sereno, il secondo disperato. "
    Peccato che un malato, proprio a causa della malattia, molto spesso si veda preclusa la possibilità di raggiungere gli obiettivi che si è posto nella vita.
    E mi piacerebbe poter capire come un malato possa avere "serenità e speranza" vivendo la sua vita col freno a mano tirato e tra varie sofferenze e impossibilitazioni.
    Forse che, ad esempio, un missionario (laico o religioso che sia) che vuole partire per andare ad aiutare persone in difficoltà svolga al meglio la sua missione da ammalato e acciaccato invece che in salute?
    In ogni caso vedo molta superficialità nelle parole di Maurizio.
    Specie nella frase sui malati e sulla serenità.
    Forse non ha avuto esperienze di malati in famiglia, altrimenti non credo parlerebbe così.
    Io vedo mio padre (notare bene: fervente e praticante cattolico), sofferente di Parkinson, operato per un carcinoma allo stomaco, sofferente di prostata, peggiorare visibilmente giorno dopo giorno, tanto che necessita di chiamare qualcuno ogni volta che deve urinare per riuscire ad alzarsi e non farsela addosso, deve essere lavato da me o mia mamma, perchè da solo non è più in grado di farlo.
    E non vedo nessuna serenità nè tantomeno speranza in lui, solo cattivo umore tendente alla depressione, derivante dal non poter essere più una persona attiva e autonoma come era e dal dover dipendere dagli altri anche per le cose più semplici come andare al bagno, alzarsi dal letto o scendere le scale.
    Secondo Maurizio invece mio papà dovrebbe essere pieno di gioia, serenità e speranza.
    Mah.
    La cosa che però mi fa letteralmente perdere ogni serenità e speranza (perchè, Maurizio, a dover portare il fardello di un malato sono anche i suoi cari) è il fatto che per il Parkinson e i problemi alla prostata che lo affliggono farebbe meglio a eliminare carne e cibi animali e a seguire una sana alimentazione vegetale (la carne e i cibi altamente proteici infatti impediscono un'efficiente asimilazione della levodopa e sono alimenti pessimi per la prostata), ma non ci pensa nemmeno e preferisce soddisfare il suo palato come più gli piace e fare orecchie da mercante ogni volta che gli ricordo che dovrebbe cambiare strada.
    Lui, come molti, vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca, ossia poter mangiare ciò che gli pare e cavarsela ingozzandosi di farmaci.
    Pensa che i farmaci che prende (praticamente ingerisce più farmaci che cibo ormai) in qualche modo risolveranno la situazione, ma non si rende conto (o finge di non rendersi conto) che invece peggiora ogni giorno e mentre fino a qualche tempo fa per urinare non gli serviva l'aiuto di nessuno oggi è solo un lontano ricordo di ciò che può essere definito un uomo con la sua dignità, la sua serenità e e la sua speranza.
    Un uomo malato non è un uomo sereno. E non lo è nemmeno la sua famiglia.
    (continua)

    Rispondi
  4. Gianlo

    Quanto al discorso della religione, che francamente non ho capito, dove sarebbe l'offesa alle religioni da parte dell'igienismo?
    Anzi, casomai l'igienismo tocca aspetti che hanno molto a che fare con le religioni, come ad esempio il rispetto per i più deboli ed indifesi (in questo caso gli animali, ma anche gli stessi uomini, dato che come disse qualcuno "La crudeltà verso gli animali è tirocinio per la crudeltà verso gli uomini), la sacralità della vita e del corpo come tempio dell'anima, e altro ancora.
    Gesù stesso pare fosse vegetariano, ed io ne sono convinto.
    Come può infatti un comune mortale diventare vegetariano per rispetto e amore per delle creature innocenti quali sono gli animali e quindi superare Cristo quanto a compassione e misericordia verso il creato?
    Forse che Gesù avesse meno compassione e misericordia verso una povera bestia di quanta ne hanno i vegetarani, che sono dei comuni mortali?
    Sarebbe pura blasfemia.
    Sarebbe pura blasfemia.
    Quanto alle tradizioni… un tempo era considerato normale usare delle persone come schiavi nei campi o in casa, relegare e sminuire la donna al mero ruolo casalingo, e altro ancora: per fortuna siamo andati avanti e ci siamo evoluti e liberati di questi beceri aspetti, che stando a certi ragionamenti invece dovrebbero essere stati preservati e difesi da coloro che chiedevano l'abolizione della schiavitù o un diverso ruolo della donna nella società.
    Io di tradizioni basate sulla prevaricazione di chi non può difendersi, che siano uomini o animali, ne faccio volentieri a meno e anzi ne auspico la definitiva scomparsa dalla faccia della Terra.

    Rispondi
  5. Gianlo

    Ciao Task Force Butler.
    Aldilà di cosa consumano le varie tribù sparse per il mondo (ci sono anche tribù che usano praticare il cannibalismo, o ci sono stati episodi in cui pur di sopravvivere si è praticato ilcannibalismo, ma credo che nessuno si azzarderebbe ad affermare che il cannibalismo sia insito nella natura dell'uomo)o di quale dovrebbe essere la nostra natura, guardiamo a quali sono gli alimenti che risultano dannosi per noi e quali invece risultano protettivi.
    Il risultato è che ad essere dannosi sono la carne, i derivati animali, ovviamente poi i vari cibi industriali e via dicendo.
    Quelli protettivi per la nostra salute sono invece frutta, verdura, ortaggi, semi, legumi.
    Quindi ogni speculazione su cosa mangiano le tribù sparse per il mondo o se sia nella nostra natura mangiare animali o meno passa in secondo piano.
    Non serve fare tanti discorsi, basta guardare alla realtà dei fatti: più si consumano carne e derivati più ci si rovina la salute, meno se ne mangiano e meglio si sta.
    Quindi una certa idea di quale sia il cibo adatto all'uomo uno può farsela facilmente.
    Del resto, anche il medico più retrogrado ti dirà di andarci piano coi cibi animali e di abbondare in frutta e verdura, non è che siamo noi ad essere impazziti dall'oggi al domani o ad esserci sognato tutto quanto.

    Rispondi
  6. Gianlo

    "un altro discorso è affermare, come fa il Vaccaro, che l'oumo è sostanzialmente un erbivoro e le proteine di origine animale non sono necessarie nella sua dieta."
    Difatti è proprio così: le proteine animali non sono affatto necessarie, a dimostrarlo coi fatti siamo tutti noi che non ne consumiamo e stiamo molto meglio di prima e che statisticamente incorriamo decisamente molto meno nelle patologie più comuni che affliggono l'uomo occidentale, al contrario di quanto alcuni vorrebbero far credere facendo terrorismo psicologico e lanciando spauracchi di fantomatiche carenze e danni alla salute (???).

    "Ho fatto l'esempio delle tribù amazzoniche proprio perché se vogliamo considerare il loro modo di vivere il più "naturale" possibile, allora è chiaro che l'uomo non è un essere vegano, ma onnivoro."
    Onnivoro, forse, nel senso che può (e non che deve) assumere cibi di derivazione animale, in mancanza del suo cibo migliore.
    Sono stati documentati casi anche di bovini, cavalli o cervi che, in mancanza di cibo, sono stati visti cibarsi di carne (di animali già morti o addirittura uccisi apposta), quindi di animali tipicamente erbivori che possono anche cibarsi di carne se le circostanze lo impongono.
    Ma sono e rimangono degli animali erbivori, nessuno che io sappia ha pensato di cambiare la loro classificazione definendoli onnivori per questo.
    Alle mucche negli allevamenti danno mangimi che contengono polvere di pesce (se ben ricordo il nome), quindi le mucche sono normalmente alimentate con carne di animali acquatici, ma rimangono degli erbivori a tutti gli effetti, nonostante la loro effettiva capacità di digerire ciò che non dovrebbe essere il loro cibo (ad esempio, anche brucando nei prati, ingoieranno accidentalmente insetti presenti nel terreno senza problemi) ma questo non fa di loro degli animali onnivori.
    La cosa strana è che ciò non vale per l'animale uomo, che viene definito come onnivoro senza alcun dubbio solamente perchè ha la facoltà di cibarsi di animali, esattamente come ce l'hanno vari erbivori, che però stranamente nessuno si sogna di classificare come animali onnivori per questa facoltà che possiedono.
    Quanto alle tribù dell'Amazzonia, ho letto che per compensare la mancata assunzione di certi sali nella loro dieta (onnivora e quindi, a sentire chi la difende, completa) praticavano normalmente il cannibalismo per ottenere questi sali minerali, di cui la carne umana è ricca (ora gli è stato imposto il divieto a praticare il cannibalismo).
    Non credo che, come già detto, nessuno si sognerebbe per questo di affermare che l'uomo è cannibale di natura.
    In questo senso, secondo me, non ha molta rievanza prendere a esempio il comportamento di tribù o altre popolazioni.
    Certo, in mancanza d'altro pur di sopravvivere mangiamo animali e se serve anche nostri simili, ma questo non significa che sia nel nostro dna.

    Rispondi
  7. Gianlo

    "E poi non è affatto vero che i cibi di origine animale sono dannosi per il nostro organismo. Ad essere dannoso è l'abuso."
    E' la solita frase che chi mangia carne dice come "scusante".
    In cosa consiste questo abuso?
    Nel mangiare un quintale di carne alla settimana?
    Nel mangiarne 50 kg?
    !0 kg?
    No, consiste (in base a certi studi) nel mangiarne solo 500 grammi, ossia un nulla, raggiungibili e facilmente superabili anche con un'alimentazione onnivora "salutista",basta infatti che ti mangi un paio di bistecche e sù per giù ai 500 grammi ci arrivi senza problemi.
    Tanto vale non mangiarne, se il rischio di sviluppare patologie e tumori lo si corre con così poco.
    E non conta l'abuso o meno, contano le caratteristiche dell'alimento in sè: un alimento sefa malefa male a prescindere dalle quantità (ovvio che più se ne mangia più sonoi danni).
    Un po'come le sigarette: anche lì il discorso è lo stesso, fumare un pacchetto al giorno fa male, fumare una sigaretta a settimana non fa praticamente nulla,ma non per questo si può dire che il fumo non è nocivo.
    Anzi, le statistiche dicono che quanto a danni alla salute il fumo addirittura viene dopo l'alimentazione, mi pare in una percentuale del 30% del fumo contro un 35% dell'alimentazione.
    La carne, solo per citare alcuni aspetti, contiene ferro-eme che si è scoperto avere una forte azione ossidante e quindi favorisce diverse patologie e tumori, contiene grassi saturi notoriamente dannosi per il sistema cardiovascolare, contiene colesterolo, causa acidificazione (anch'essa favorisce patologie e tumori), oltre ad essere oggi un concentrato di pesticidi e inquinanti vari, in misura deisamente maggiore rispetto ai vegetali (a causa del bioaccumulo): ovvio che più se ne mangia e peggio è, ma non è che mangiandone una volta al mese o anche meno non fa male, fa solo meno male che mangiarla abitualmente.

    Rispondi
  8. Gianlo

    Ah, la pellagra viene come hai detto tu se mangi solo mais, ma non stiamo parlando di un'alimentazione consistente in un solo alimento, ma della normale alimentazione della gente: i danni della carne e dei cibi animali si presentano anche mangiando variamente come fa il comune uomo della strada, non serve mangiare solo ed esclusivamente carne per risentirne.
    Buonanotte, mi tocca andare a dormire.

    Rispondi
  9. Gianlo

    "Secondo la logica vegana in Amazzonia c'è l'eden, basta allungare la mano ed avere tutto il cibo che di vuole."
    Boh, io non ho mai sentito parlare di una simile "logica vegana"…
    In ogni caso sulla foresta amazzonica ho trovato questo, che in sostanza conferma quella che tu definisci "logica vegana":
    "Nella foresta non bisogna sforzarsi a cacciare, cercare animali o costruire trappole ci si può cibare con tutte le piante che la flora offre.
    Potete mangiare i frutti selvatici caduti dagli alberi, le piante leguminose, le noci di cocco, i germogli di palma, le radici delle piante rampicanti…
    http://sopravvivere.myblog.it/tag/ricerca+acqua+e+cibo+nella+foresta+pluviale

    "E poi chi l'ha detto che la carne fa male "a prescindere"?
    Se fosse così velenosa la specie umana non dovrebbe esistere da molto tempo, visto che l'uomo da sempre si nutre anche di carne."
    Vabbè, non estremizziamo i concetti: non ho detto che sia tossica al pari di un veleno che come lo assumi ti uccide, semplicemente che il suo consumo favorisce svariate patologie e anche diversi tipi di tumori.
    Il che non mi sembra una cosa da poco, anche se mangiando una fiorentina non necessariamente schiattiamo o ci estinguiamo.
    Nemmeno gli erbivori muoiono o si estinguono se si cibano di carne o insetti, anche se (come ti ho raccontato) capita che accidentalmente o meno questo succeda.
    Semplicemente, considerando le caratteristiche della carne (e anche dei derivati) si può intuire facilmente che non è un alimento adatto a noi, se il rischio di sviluppare patologie o tumori aumenta con l'aumentare del suo consumo.

    Rispondi

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