ESPERIENZE DRENANTI SU DIABETE E GLICEMIA

da 1 Giu 2013Diabete

LETTERA

I PIÙ IMPORTANTI DIGIUNISTI SI SONO SEMPRE DISINTERESSATI DEGLI INDICI GLICEMICI

Egregio Dr Igienista Valdo Vaccaro, l’ho conosciuta cercando in internet per digiuni, ed ho poi visto il Suo sito che riporta varie testimonianze. Una, molto interessante, è quella del soggetto che, invaso dal diabete, ha buttato via tutte le medicine e si è sottoposto autonomamente a 15 giorni di digiuno ad acqua. A proposito di digiuno ho letto del Dr Shelton e di altri, ma in nessun testo ho trovato un esplicito riferimento alla glicemia. Sembra addirittura non essere importante.

ESPERIENZA PERSONALE DI PADRE E FIGLIA CON DIGIUNO E 3-4 LITRI AL GIORNO DI BIBITA

Io e mia figlia abbiamo già fatto una esperienza personale di digiuno. 8 giorni con almeno 3-4 litri al dì con “bibita” composta da 100ml di sciroppo d’acero, 100ml di limone più acqua (aggiungerne fino ad arrivare ad un litro). Questa è la preparazione per una bottiglia. Inoltre, a partire dal 2° giorno fino all’ottavo, alla mattina 1 litro di acqua con sale e, durante la giornata (4 volte), psillio misto a bentonite ed alla bibita sopradescritta, lassativo alla senna per aiutare l’azione dell’acqua con sale e un po’ di artemisia absintium come antiparassitario. Naturalmente, per il resto, digiuno completo.

PULIZIA E DRENAGGIO INTERNO SONO UNA MANNA

Abbiamo avuto un buon riscontro. La pulizia interna ed il digiuno per drenare sono veramente una manna! Avremmo voluto continuare il digiuno oltre gli 8 giorni perchè la lingua, in particolare la mia, era veramente tutt’altro che pulita, ma la glicemia era già scesa dopo soli 4-5 giorni. Siamo arrivatti all’ottavo giorno portando un po’ su la glicemia mangiando 2-4 biscotti al dì su consiglio di un dottore allopatico che ci ha seguiti, spiegandoci che, se lasciavamo abbassare troppo la glicemia, poi, per riportarla ai livelli necessari, avremmo rischiato il ricovero in ospedale.

RITOCCO GLICEMICO CON SUCCHI DI FRUTTA A FINE DIGIUNO

Così abbiamo “tirato un po’ il freno”. Era la nostra prima esperienza e quindi meglio non forzare! Dopo questa piccola “avventura” un pensiero non mi ha più lasciato. Come faceva il Dr Shelton a gestire dei digiuni a sola acqua anche di 30-35 giorni? La glicemia, in queste condizioni, si abbassa molto velocemente! Mi è venuto spontaneo pensare che ad un certo punto la glicemia si stabilizzi e sia poi possibile riportarla ai livelli necessari a fine digiuno tramite i succhi di frutta, naturalmente “fatti in casa”. Ringraziando fin d’ora per la Sua preziosa risposta, porgoLe i più distinti saluti. Cesarino Cecchini da Cervia

*****

RISPOSTA

Ciao Cesarino. Riporto per filo e per segno la vostra esperienza, sicuramente interessante. Ma non è un invito alla gente ad imboccare tale strada. Non si scherza con i picchi diabetici e ancor meno con quelli ipoglicemici di segno contrario.

ANDAR FUORI DAL SEMINATO PRESENTA DEI RISCHI

Quello che avete sperimentato non rientra poi nelle pratiche igieniste. Forzare il digiuno con erbe lassative o diuretiche fa pensare a una chelazione invasiva più che a un digiuno vero e proprio. La regola del digiuno è di evitare ogni  presenza farmacologica, e certe erbe, o certe bibite, possono diventare dei veri e propri farmaci. Non dimentichiamoci che il digiuno igienista ad acqua è una formula sperimentata, standardizzata e sicura, con milioni di digiuni condotti per un secolo da migliaia di medici igienisti e digiunisti in diversi paesi del mondo.

NON SERVONO IPER-ACCELERAZIONI

Il concetto a sostegno del digiuno con acqua distillata sta tutto nel riattivare le risorse interne ed in particolare la reattività e la immuno-modulazione intelligente delle difese interne. Trattasi già di una forte accelerata, per cui non servono ulteriori forzature. Non dimentichiamoci che il digiuno igienista viene chiamato sala operatoria naturale, visto che il sistema immunitario ha il campo libero e sgombro per svolgere appieno le sue preziose funzioni di disgregatore, di restauratore e di espulsore-tossine.

GLI INDICI GLICEMICI E LA TRUFFA IDEOLOGICA TARGATA MONTIGNAC

Il discorso sulla glicemia mi trova d’accordo. Gli studi, piuttosto controversi, di alcuni ricercatori australiani negli anni ’70, vennero prontamente sfruttati da Michel Montignac per impostare la sua dieta basata sugli indici glicemici. Invase Francia ed Europa con la sua ideologia, il suo libro venduto a milioni di copie, assieme ai suoi prodotti iper-proteici. Un business plurimiliardario.

TROPPE MORTI PRECOCI E SOSPETTE

Si è fatto una fortuna al pari di Robert Atkins e al pari di David Servan-Schreiber (docente alla Sorbona, a Miami e a Montreal, oltre che icona vivente degli Omega-3 ittici). Ma tutti quei soldi non sono serviti a salvarlo. Fatalità, questi personaggi, incluso Carlo Cannella, docente alla Sapienza e simbolo della dieta Mediterranea, sono tutti morti nel 2011, salvo Atkins, che se ne era andato 6 anni prima. Se manca la salute, la ricchezza non ha alcun valore!

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

2 Commenti

  1. arvo

    Strano che Valdo non abbia accennato al sale, il quale non dovrebbe avere alcun posto in un digiuno degno di questo nome. Poi quello comune da cucina è zeppo di porcherie rimaste come residuo dopo i vari processi di lavorazione e raffinazione dello stesso. Poi, comunque, l'organismo dovrà lavorare per espellerlo,essendo inorganico e dunque non utilizzabile.

    Rispondi
  2. Danilo Villa

    Tratto da http://www.diabete.net (mi piacerebbe leggere un commento di Mr. Valdo). Carne, salame, contofiletto e parmigiano per i diabeti
    La ripartizione delle calorie fra gli alimenti
    Nella dieta quotidiana, deve essere attentamente valutata l’assunzione degli zuccheri semplici ad assorbimento rapido (glucosio e saccarosio) dando la preferenza agli zuccheri complessi ad assorbimento lento (amido).
    La quota complessiva giornaliera di carboidrati non dovrà superare il 50-55% delle calorie totali, purché almeno l’80% di essa sia costituita da amido ed il restante 20% da zuccheri non insulinodipendenti e fibre.
    Le fibre vanno assunte in quantità elevate, soprattutto quelle idrosolubili, in grado di rallentare l’assorbimento intestinale dei carboidrati e del colesterolo.
    Le proteine devono costituire circa il 15%-20% delle calorie totali ed almeno un terzo deve essere formato da proteine animali, ricche di aminoacidi essenziali.
    Le rimanenti calorie (25%-30%) devono essere fornite da grassi, possibilmente di origine vegetale, ad alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
    Anche l’apporto di vitamine e sali minerali deve essere adeguato.

    Equivalente carne e proteine
    Per carni e formaggi l’equivalenza riguarda proteine e grassi.
    Un equivalente carne magra (es. sogliola) corrisponde a 100 g di parte commestibile e può essere sostituito da 80 g di carne semigrassa (es. controfiletto di manzo) o da 60 g di carne grassa (es. salame) o da 60 g di formaggio (es. ricotta o parmigiano).

    Rispondi

Lascia un commento