FARMACI ACE-INIBITORI

da 20 Lug 2013Danni da cure mediche

LETTERA

VERRÒ A DOZZA-BOLOGNA PER FINE SETTEMBRE

Ciao Valdo, Anche se so che non puoi leggere e rispondere a tutto ho pensato di tenerti comunque aggiornato. Sto anche parlando di queste cose in casa e c’è interesse. Se riesco cerco di fare un salto a Bologna alla fine di Settembre.

MIRACOLOSO RIEQUILIBRIO IPERTENSIONE IN UNA SETTIMANA

Da due settimane sperimento l’alimentazione che suggerisci. Primo risultato, la pressione arteriosa si è messa a posto. Mi ero infatti dimenticato di dirti che sono (ovvero che ero!) iperteso da 10 anni, in cura con ACE inibitore e diuretico. Usando prudenza e attenzione, e tenendo monitorata la pressione, ho smesso con la pastiglia ed ora viaggio sui 125/75 senza alcuna medicina. Prima, anche con la terapia, non scendevo sotto i 135-145 massima e 85-90 minima. Il tutto nel giro di una settimana. Da non credere!

SUPERATE LE CRISI ELIMINATIVE

Ho avuto un po’ di quella che tu definisci crisi eliminativa. Espettorato dai bronchi e dai polmoni, mal di testa anche forte, muco nei seni paranasali tipo sinusite. Ed anche un po’ di pessimo umore, ora passato. Ho tenuto botta (si dice cosi da noi), anche perché non esiste un’altra strada.

RIDOTTI AL MINIMO GLI INTEGRATORI

Ti farò sapere come va con il calcio. Nel frattempo ho ridotto molto (quasi sospeso veramente) gli integratori e sto abbastanza bene. Qualche volta un po’ di formicolio, ma ce l’avevo anche prima. Cerco piuttosto gli alimenti vegetali che contengono calcio e prendo tutto il sole che posso. Vediamo fra un po’ cosa succede. La mia dovrebbe essere una ipocalcemia da ipoparatiroidismo postoperatorio, chissà.

RIDOTTA LA DOSE EUTIROX

L’Eutirox invece lo continuo a prendere. I resti della mia tiroide, quelli risparmiati dal chirurgo, sono stati carbonizzati con le radiazioni. Ho solo abbassato un po’ la dose, anche perché sto calando di peso. Una cosa alla volta.

UN SORSO DI BIRRA È L’ULTIMA TENTAZIONE

Eliminati caffè, the, alcool, proteine animali e tutti i cibi raffinati. Ho solo un po’ di nostalgia per un sorso di birra ogni tanto, ma si tiene botta anche per quello. Grazie ancora. Pietro


RISPOSTA

NON FARMI PASSARE PER UN SATRAPO

Ciao Pietro. Non farmi sentire in colpa. Esistono anche la birra poco-alcolica e la birra analcolica alla spina. Concediti pure qualche piccola trasgressione di tanto in tanto. Più grinta piuttosto con Eutirox, anche se la politica della “Una cosa alla volta” può essere capita e condivisa.

LE CRISI DI ASTINENZA PRODUCONO QUESTO E ALTRO

La questione del pessimo umore è legata all’improvvisa astinenza dagli Ace inibitori, che non sono per niente farmaci leggeri. Ti riporto qui di seguito, in termini rigorosamente medici, le funzioni e caratteristiche dei farmaci Ace inibitori.

GLI ACE INIBISCONO LA CONVERSIONE DA ANGIOTENSINA I AD ANGIOTENSINA II

Usati nella terapia dell’ipertensione e dell’insufficienza cardiaca, gli Ace inibiscono la conversione da angiotensina I ad angiotensina II ad opera dell’enzima di conversione dell’angiotensina (Ace). L’angiotensina II è una sostanza dotata di effetti vasocostrittivi, con conseguente aumento pressorio.

L’AZIONE DELL’ANGIOTENSINA

Ecco come si forma e come agisce l’angiotensina II. La renina, una sostanza prodotta dai reni, trasforma una proteina sintetizzata nel fegato, l’angiotensinogeno, in una sostanza più semplice, chiamata angiotensina I. Questa è convertita in angiotensina II grazie all’intervento di un altro enzima, l’Ace, presente sulla superficie dei vasi sanguigni a diretto contatto con il sangue che circola. L’angiotensina II ha tre azioni principali che riguardano:

  • I vasi sanguigni, dei quali aumenta la resistenza al flusso,
  • I surreni, dove stimola la produzione di adrenalina,
  • I reni, dove ha un effetto diretto sui tubuli prossimali, aumentando il riassorbimento di sodio. Ha inoltre un complesso e variabile effetto sulla filtrazione glomerulare e sulla pressione sanguigna nel distretto renale.

I farmaci ACE-inibitori inibiscono l’azione dell’angiotensina II, determinano vasodilatazione periferica ed alterano la sintesi delle prostaglandine.

PROSTAGLANDINE VEGETALI E PROSTAGLANDINE ANIMALI

Le prostaglandine si suddividono in PGE1 e PGE3, di origine vegetale, che sono vasodilatatrici, regolano la coagulazione, abbassano il colesterolo LDL, aumentano il colesterolo HDL, svolgono azione antinfiammatoria. Quelle di seconda serie, le PGE2, di origine animale, hanno l’effetto opposto causando ritenzione idrica, aggregazione piastrinica, infiammazioni, aumento della pressione sanguigna.

FUNZIONI DELLE PROSTAGLANDINE

Le prostaglandine influenzano importanti eventi fisiologici come:

  • Coagulazione del sangue,
  • Mantenimento del bilancio elettrolitico,
  • Regolazione irrorazione sanguigna locale,
  • Controllo permeabilità vasale consentendo la formazione di essudati,
  • Regolazione ampiezza e durata delle reazioni infiammatorie,
  • Protezione delle mucose gastriche dall’azione infiammatoria,
  • Modulazione dell’azione immunitaria mediante mobilitazione di macrofagi e leucociti.

MASSICCIO RICORSO AI FANS, AGLI ACE-INIBITORI E AI BETA-BLOCCANTI

L’interferenza con il metabolismo delle prostaglandine, l’inibizione della loro sintesi, è infatti il principale meccanismo d’azione dei farmaci antinfiammatori, antiflogistici, antipiretici ed analgesici come i FANS (Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei) tipo l’Ibufrene e l’Acido Acetilsalicilico. Sia i FANS che gli ACE-inibitori sono ormai comunemente impiegati nella terapia dell’ipertensione insieme con diuretici, calcio-antagonisti e betabloccanti.

EFFETTI COLLATERALI

Tutti i farmaci sono più danno che vantaggio in quanto agiscono in modo innaturale ed agiscono sempre e solo sul sintomo e mai sui fattori causanti. I FANS spengono l’infiammazione, tolgono il dolore e abbassano la febbre. Ma abbondano in effetti collaterali, come bruciori di stomaco, dolori e nausea, ulcerazioni ed emorragie, orticaria, eritemi, danni alla funzionalità epatica, renale e cardiaca. Gli ACE-inibitori abbassano sì l’ipertensione, ma provocano tosse secca, allucinazioni visive, insufficienza renale, iperpotassiemia, impotenza e dipendenza a vita dal farmaco. I beta-bloccanti tengono la pressione bassa ma causano asma, respiro corto, tachicardia, psoriasi, insonnia, impotenza, aumento colesterolo e trigliceridi, diminuzione HDL, aumento zuccheri nel sangue, aumento viscosità sanguigna, aumento acido urico. Molto meglio rivolgersi alla natura, agli esercizi, alla respirazione, al relax, al sole, all’arginina che si trova nei fitonutrienti, nei semini, nei lupini, nei fagiolini, nel succo di melagrana, nei the di passiflora, camomilla, tiglio, biancospino, malva, ortica, equiseto.

USATI SPECIALMENTE IN CASO DI DIABETE-1 CON NEFROPATIA

Gli Ace inibitori trovano indicazione nel trattamento dell’ipertensione quando i diuretici tiazidici ed i beta-bloccanti sono controindicati, non tollerati o non efficaci nella terapia antipertensiva. Gli Ace inibitori trovano particolare impiego nel trattamento dell’ipertensione nei pazienti affetti da diabete insulino-dipendente con nefropatia. In alcuni pazienti, gli Ace inibitori possono causare una caduta brusca della pressione arteriosa, soprattutto se associati ai diuretici.

PARTICOLARE USO NELL’INSUFFICIENZA CARDIACA

Gli Ace-inibitori sono efficaci nell’insufficienza cardiaca, e vengono impiegati in genere in associazione ai diuretici. Per il possibile rischio di iperkaliemia, prima di iniziare un trattamento con Ace inibitori, è necessario sospendere qualsiasi supplementazione a base di potassio o la somministrazione di diuretici a risparmio di potassio. Tuttavia lo Spironolattone (Aldactone) a basso dosaggio può essere associato al trattamento con Ace inibitori, monitorando attentamente i livelli di potassio. Alla prima somministrazione di Ace inibitore può manifestarsi ipotensione grave se il paziente è già in trattamento con diuretici dell’ansa ad alto dosaggio ( es. Lasix, Furosemide 80mg/die o più). La sospensione del diuretico dell’ansa può ovviare il problema anche se, per effetto di rimbalzo, può manifestarsi grave edema polmonare.

NEFROPATIA DIABETICA

I pazienti diabetici con nefropatia ed albuminuria, ed i pazienti insulino-dipendenti con microalbuminuria accertata devono essere trattati con Ace inibitori, anche se normotesi, ad eccezione delle controindicazioni. La pressione arteriosa deve essere tenuta sotto stretto controllo al fine di ridurre il rischio di deterioramento della funzione renale. Gli Ace inibitori possono potenziare l’effetto ipoglicemizzante dell’Insulina o dei farmaci anti-diabete. Tale effetto può manifestarsi prevalentemente nelle prime settimane di trattamento e nei pazienti con insufficienza renale.

INFARTO MIOCARDICO

Gli Ace-inibitori possono essere utili nei pazienti colpiti da infarto miocardico acuto (IMA), che non presentano controindicazioni. Nel pazienti normotesi, gli Ace-inibitori possono essere somministrati entro 24 ore dall’insorgenza dell’infarto miocardico e continuati per almeno 5-6 settimane. Gli Ace-inibitori trovano particolare indicazione nei pazienti con insufficienza ventricolare sinistra.

CONTROINDICAZIONI

Gli Ace inibitori sono controindicati nei pazienti con grave stenosi bilaterale delle arterie renali o con grave stenosi dell’arteria di un singolo rene funzionante. In questi casi, gli Ace-inibitori agiscono riducendo la filtrazione glomerulare, causando insufficienza renale grave e progressiva. Per precauzione, soprattutto se l’ipertensione può essere controllata con altri tipi di farmaci, la somministrazione di Ace inibitori nei pazienti con patologia renovascolare accertata o sospetta dovrebbe essere evitata.

MONITORAGGIO CONTINUO

Generalmente, prima di iniziare il trattamento con Ace inibitori, e durante la terapia stessa, è opportuno effettuare controlli sulla funzionalità renale e sugli elettroliti. Talvolta, nei pazienti anziani, gli Ace-inibitori possono causare alterazioni della funzione renale, anche con gravi conseguenze. Gli Ace-inibitori sono controindicati nella stenosi aortica o ostruzione del tratto di efflusso. La terapia con Ace inibitori è controindicata in gravidanza. Gli Ace inibitori dovrebbero essere evitati prima di una desensibilizzazione con veleno di vespa o di ape, a causa di potenziali reazioni anafilattoidi.

EFFETTI COLLATERALI INDESIDERATI, CON TOSSE SECCA E PERSISTENTE IN PRIMO PIANO

Il più comune effetto indesiderato degli Ace inibitori è rappresentato dalla tosse secca persistente. Gli Ace inibitori possono causare marcata ipotensione ed insufficienza renale. Nei pazienti trattati con Ace inibitori si può manifestare angioedema. Se l’angioedema interessa la lingua, la glottide o la laringe, va intrapresa immediatamente una terapia d’emergenza per il rischio di soffocamento, anche fatale. L’arrossamento limitato al viso, alle mucose orali, alle labbra ed alle estremità sono reversibili con la sospensione del farmaco.

REAZIONI ANAFILATTICHE DURANTE EVENTUALI DIALISI

Nei pazienti in terapia con Ace inibitori possono riscontrarsi reazioni anafilattoidi durante emodialisi con membrane per dialisi high-flux e durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) eseguita con colonne al destran-solfato. Questi pazienti dovranno essere trattati con particolare attenzione, soprattutto coloro che hanno già avuto reazioni simili.

PRURITO, ORTICARIA E SOVVERTIMENTO INTESTINALE

Gli Ace inibitori possono causare rush (potenzialmente associato a prurito e ad orticaria), pancreatite e sintomi del tratto respiratorio superiore (sinusite, rinite e mal di gola). Con la terapia a base di Ace inibitori si possono manifestare reazioni avverse a livello del tratto gastrointestinale, come nausea, vomito, dispepsia, diarrea e stitichezza. Sono stati osservati anche alterazioni dei test sulla funzionalità epatica, ittero colestatico ed epatite. Sono stati descritti anche casi di discrasia ematica con trombocitopenia, leucopenia, neutropenia ed anemia emolitica.

ALTRI EFFETTI AVVERSI

Altri eventi avversi causati dall’assunzione di Ace inibitori sono cefalea, vertigini, affaticamento, malessere, alterazioni del gusto, parestesie, broncospasmo, febbre, vasculiti, mialgia, altralgie, positività agli anticorpi anti-nucleo, aumento della VES, eosinofilia, leucocitosi e fotosensibilità. L’assunzione contemporanea di Ace inibitori con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) aumenta il rischio di danno renale, mentre quella con diuretici risparmiatori di potassio aumenta il rischio di iperkaliemia. Gli Ace inibitori possono causare una brusca riduzione della pressione arteriosa nei pazienti con deplezione del volume. L’associazione degli Ace inibitori con i calcioantagonisti nel trattamento dell’ipertensione è raramente giustificata per l’aumento significativo degli effetti indesiderati.

PRECAUZIONI

Gli Ace inibitori dovrebbero essere usati con cautela nei pazienti che assumono diuretici, per il possibile rischio di ipotensione. Così come per i pazienti a dieta iposodica, sottoposti a dialisi, disidratati o con scompenso cardiaco. Durante la terapia con Ace inibitori deve essere strettamente monitorata la funzione renale. È opportuno effettuare controlli ematici per il possibile aumento del rischio di agranulocitosi in corso di malattie vascolari e del collagene. Gli Ace inibitori dovrebbero essere impiegati con attenzione, se non evitati, in casi di una storia di angioedema.

PER NOI IGIENISTI SI VA ANCORA MEGLIO SENZA GLI ACE E SENZA EUTIROX

Quanto sopra per avere un quadro anche medico-farmacologico della situazione. Chiaro che non rientra nei nostri compiti parlare in dettaglio di materiale medico che non approviamo e non suggeriamo. Lo facciamo soltanto per rendere il tutto più chiaro e comprensibile. Nel caso tuo ci siamo liberati degli ACE inibitori, e bisogna ora concentrarci sulla liberazione accelerata dagli integratori rimasti e dall’Eutirox. Solo a quel punto saremo saldamente in sella.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

3 Commenti

  1. Gianna

    salve ho 48 anni da qualche mese soffro di pressione alta,il cardiologo ha cercato di tirare per non darmi la pasticca,ma io avevo una pressione di 180/105 che non si abbassava
    vorrei sapere come fare per risolvere senza prendere farmaci
    aspetto una risposta sono disperata…le mie analisi sono perfette

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  2. giuseppe pizzicato

    posso conoscere anch'io questa dieta? grazie giuseppe

    Rispondi
  3. gianni

    salve ho 44 anni, tiroidite di hashimoto in fase ancora eutiroidea (ormoni e tsh ancora nella norma ma anticorpi antitoroglobulina r antitiroperossidasi alti), sono iperteso (soprattutto ho la minima alta). Prendo la pasticca ma non riesco a normalizzare la mia pressione. Vorrei avere più delucidazioni riguardo a questa dieta. Grazie

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