ALIMENTAZIONE NATURALE ED EVACUAZIONE NATURALE SENZA FARMACI

da 30 Mag 2016Salute

(Conferenza di Roma – Isola di Veg, del 27 Maggio 2016)

BENVENUTI ALL’ISOLA DI VEG IN ROMA

Buona serata a tutti voi. Tre cose mi hanno sorpreso oggi qui a Roma Caput Mundi. Non certo il traffico, come al solito intenso oltre ogni immaginazione, non certo le buche e le irregolarità delle strade, ma 1) Questo incredibile Parco del Turismo-EUR verde che ci ospita, con  le sue querce e i suoi pini centenari, 2) Un gruppo di persone magnifiche dirette da Daniele Conte, da Paola Zorzi e da Francesco Basco, titolare di un suo sito di ricette e di insegnamenti che sta ottenendo ampio successo e riconoscimento (www.vegpassion.blogspot.it), tutti elementi capaci di dedicarsi con passione, entusiasmo e sacrificio personale a questo Festival, a questa Kermesse Vegana giunta ormai alla sua 4° Edizione, 3) L’affluenza di tutti voi, ovvero di un pubblico variegato che sta a significare interesse e curiosità scientifica nei riguardi di uno stile di vita più consono alle nostre ambizioni interiori, alle nostre aspettative e alle nostre necessità fisiologiche.

L’AMBIZIONE È QUELLA DI CAMBIARE IL MONDO

L’Isola di Veg ha per scopo dichiarato quello di trattare aspetti etici, salutistici e culturali in grado di cambiare il mondo. Non è un compito da poco. Ma qui le risorse umane non mancano affatto. Mi fa particolare piacere apprendere che tra il pubblico di questo weekend ecologico non manca gente che viene da lontano e che mi riconosce attraverso il blog. Mi riferisco non solo ad amici giunti dalla Sardegna, da Benevento, da Frosinone, ma anche a quelli preannunciati dalla Florida e da altre località. La presenza poi di diversi relatori prestigiosi, e di star dello spettacolo vicine al mondo vegan come Daniela Poggi, nota attrice teatrale e conduttrice televisiva.

IL NOSTRO MESSAGGIO MERITA DI ESSERE MOLTIPLICATO

Qui siamo in un ambiente vasto e dispersivo, un prato verde e ben curato, con decine e decine di stand e di bianchi gazebo che espongono cibi, prodotti e iniziative compatibili con gli obiettivi super-ecologici della manifestazione. Sono le 17 di venerdì sera e non è affatto l’ora ideale per il pienone. Non siete in centinaia come avrei voluto. Ma l’importante è che il mio messaggio odierno e quello dei tanti colleghi che seguiranno domani e domenica trovino la giusta diffusione e l’opportuna risonanza. Ognuno di voi qui presente alla fine vale per 10 o anche per 100 nella misura in cui riesce a percepire e a moltiplicare le nostre idee e i nostri principi si salute e di etica alimentare e comportamentale.

PIÙ EVACUAZIONE E MENO ALIMENTAZIONE

Troppa gente continua a premere sul tasto dell’alimentazione, e pochi mi fanno domande sulla evacuazione. È questa una specie di costante ineluttabile. Ricordo che fin dall’inizio, con la pubblicazione del mio primo testo “Ferro, enzima e anima”, l’Editore Anima Edizioni di Milano mi richiese di modificare il titolo e di trasformarlo in Alimentazione Naturale, visto che ai lettori interessava ed interessa esattamente quello. Tant’è che sul blog mi ritrovo con centinaia di tesine dedicate alla Alimentazione e poche rivolte alla evacuazione, fase fisiologica che ha un valore beninteso identico se non addirittura superiore.

UNA RICETTA FANTASTICA PER SAPORE E DIGERIBILITÀ

Non cerchiamo affatto di promuovere piatti esotici o piatti strani, ma siamo per scelte nutrizionali semplici, naturali, sobrie, innocue, incontaminate e facili da digerire, assimilare e smaltire. Questi almeno sono da sempre i miei criteri. Lunedì scorso stavo all’Hotel Olimpia di Imola per dei colloqui collegati alla lezione domenicale della Health Science University. La dr Fiorenza Guarino, avendo notato che avevo rinunciato al pranzo per mancanza di tempo, mi ha portato gentilmente un panino dal bar interno. Pane integrale scuro, pomodoro a fette, 3 foglie di lattuga riccia, funghetti sott’olio e dei peperoni piccanti. Il più buon panino che mi ricordi di aver mangiato. Del resto, da giugno in avanti, anche il più sprovveduto ed incompetente sa come cavarsela al meglio. Il difficile sta sempre nel saltar fuori incolumi e senza troppi danni dal periodo critico invernale.

UNA MAREA DI ESPERTI IN COSE SBAGLIATE

Non abbiamo mai avuto a questo mondo tanti esperti quanti quelli di oggi. Sulle diverse riviste che mi giungono regolarmente in tema di salute, si parla di risposta garantita entro 3-5 giorni da parte di un team di oltre 100 esperti tra dietologi, medici estetici, medici esperti di medicine dolci, dermatologi, ginecologi, oncologi, endocrinologi, gastroenterologi, pediatri, personal trainer, psicologi, senologi, naturopati, neurologi, nefrologi. Nessuno vuole qui mettere in dubbio la professionalità ed il valore di questi specialisti. Ma i fatti parlano chiaro. I fatti dicono che il mondo è sempre più malato e mal conciato.

TROPPA GENTE NON CE LA RACCONTA GIUSTA

Qualcosa pertanto non quadra. La conclusione più evidente che mi sento di fare è che il mondo strabocca di specialisti in specialità sbagliate e di esperti in esperienze sbagliate, di gente che per qualche motivo non ce la racconta giusta, di gente che troppo spesso è sul libro paga di determinate multinazionali, di gente che è brava a manipolare, mascherare ed insabbiare le cose che contano, più che renderle chiare e comprensibili. Quello che invece manca davvero sono gli esperti in verità scomode, in verità che non sono redditizie, in verità che vanno ben oltre le apparenze, in verità che non si prestano a speculazioni, a servilismi e a clientelismi.

VERITÀ E ONESTÀ INTELLETTUALE INNANZITUTTO

La verità per poter essere definita tale, deve soddisfare da parte di chi la enuncia, dei precisi requisiti. Deve soddisfare caratteristiche qualitative come l’onestà intellettuale, la rettitudine, la trasparenza, il buonsenso, il rigore logico, la vicinanza alle leggi della natura, l’allineamento con le menti più prestigiose ed affidabili della storia umana. Deve anche essere innovativa, resistente alla prova del tempo, riscontrabile e confermata dalle prove della statistica nonché dalle osservazioni dei fatti reali. In questa prospettiva, spazio zero per ipotesi, congetture, dogmi e chiusure mentali. Verità e scienza in pratica si sovrappongono e si equivalgono. Questo discorso vale per ogni cosa. Ma vale ancor di più se parliamo di argomenti particolarmente complessi e controversi come l’alimentazione e la salute.

AVERE LE CARTE IN REGOLA NON È DA TUTTI

Tant’è che, quando si parla di dieta e di cure mediche, non si contano le diatribe e le contestazioni, per cui si afferma il tutto ed il contrario di tutto. Poche Scuole davvero hanno le carte in regola. Uno dei pochi filoni culturali al mondo, capace di rispondere in modo sistematico ai criteri di verità sopra indicati, è la Scuola Igienistica chiamata anche Igiene Naturale. Chiunque voglia praticare strategie del benessere valide a 360 gradi, non può prescindere dall’avvicinarsi a quanto la Scuola della Salute Naturale predica e promulga da secoli e da millenni.

QUALI SONO I NOSTRI INSEGNAMENTI

Provengo fresco fresco da Imola-Bologna dove la Health Science University ha appena fatto il suo magnifico esordio nella giornata del 13 marzo, con una classe di 60 studenti iscritti provenienti dalle più svariate regioni italiane, e dove sono seguite le prime 3 lezioni. Di cosa si parla in questa Scuola? Cosa stiamo insegnando? Stiamo insegnando frugalità e sobrietà, stiamo insegnando bassi costi digestivi, stiamo insegnando più esposizione solare, più camminate, più movimento, più respirazione, più armonia e fiducia in se stessi, più pensiero positivo. Stiamo insegnando alla gente a gestirsi al meglio, ed anche a non prendersi troppo sul serio, a non cadere insomma nell’insidiosa trappola dell’ipocondria.

DIAMO INDICAZIONI PRECISE PER PROMUOVERE IL BENESSERE

Stiamo dando una risposta alternativa di formidabile originalità ed efficacia a chi ha bisogno di trovare ed esperire nuove vie di rimedio positivo e di risoluzione alle proprio precarie condizioni esistenziali, a chi sta soffrendo e non riesce ancora a trovare uno sbocco per uscire dal proprio tunnel patologico.

NIENTE SOLUZIONI MAGICHE MA IL RIGORE DEL BUON SENSO

Abbiamo forse delle soluzioni magiche o dei prodotti miracolosi pescati dal fondo del mare o dalle vette dell’Himalaya? Nemmeno per sogno. Ci basta togliere alla gente le ansie e le inquietudini mozzafiato, le paure ingenerate ad arte dall’arroganza delle istituzioni sanitarie. Ci basta modificare il modo di pensare, le attitudini, le scelte, il modo di porsi di fronte ai problemi quotidiani. Ci basta dare le giuste informazioni e offrire una iniezione di entusiasmo e di speranza, una prospettiva di recupero e di riequilibrio. Ci basta liberare i sofferenti dalla insicurezza mentale e dal degrado interiore, e la potenzialità autoguarente del corpo va a dare una provvidenziale sferzata di energia all’intero sistema.

OGNI CONTINENTE HA LE SUE VALIDE OPZIONI ALIMENTARI

C’è ormai convergenza dei maggiori scienziati sul fatto che mangiando correttamente tutte le malattie del mondo si disattivano, si sgonfiano e scompaiono. Le cinque maggiori alternative possibili sono 1) La dieta mediterranea originale basata su frutta, verdure, agrumi, olive, minestroni, polenta-pasta-pane-pizza, 2) La dieta sudamericana-caraibica basata su frutta tropicale, verdure, manioca e tortillas, 3) La dieta africana basata su frutta tropicale, verdure, banane, ananas, cannella e cous-cous, 4) La dieta mediorientale e nordafricana basata su frutta, agrumi, verdure, datteri e pane arabo, 5) La dieta asiatica basata su frutta, verdura, cocco, peperoncino soia, tofu alghe e riso. Ovvio che non tutti seguono rigorosamente queste formule. L’inserimento di uova e di qualche latticino, e a volte di qualche pietanza a base di pesce, caratterizza spesso le varie alternative. Del resto sta ai singoli decidere sul livello di purezza e di sobrietà che si vuole privilegiare.

LA COSTANTE IMMANCABILE RIMANE LA PLANT BASED DIET

Come si vede la costante rimane sempre e solo quella di frutta e verdura. Pomodori, patate, manghi, papaie, bacche, avocado, alghe, funghi completano sempre il panorama. Questi e non altri sono i veri pilastri della buona alimentazione. Tutto il resto appartiene all’in più, allo sbagliato, all’indigeribile, all’ammalante. Qualche casuale e non sistematica trasgressione a base di uova e frittatine (superabile con la farina di ceci comunque) e qualche trasgressione a base di creature rispettabili come i pesciolini (superabile però assumendo alghe, senza esagerare nelle quantità), non cambia di molto il quadro netto e chiaro appena tracciato.

IL PESCE NON È AFFATTO INDISPENSABILE COME SI VUOL FAR CREDERE

Parlando di pesce, gli ultimi studi dimostrano cose sorprendenti. A fronte di una minore introduzione di Omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità, i livelli di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati. Ci sarebbe pertanto una efficienza di conversione di acidi grassi Omega-3 a lunga catena in acidi grassi Omega-3 a corta catena. Una capacità di conversione significativamente maggiore nei vegetariani-vegani rispetto a coloro che consumano pesce. Gli Omega-3 a catena lunga sono ovviamente quelli da pesce e da olio di pesce.

OMEGA-3 A CATENA CORTA

Da rilevare che gli Omega-3 a catena corta, nonché i PUFA, grassi polinsaturi precursori delle prostaglandine e indispensabili alla nostra salute, si trovano in sostanze naturali come portulaca, spinaci, crescione, germogli, soia, spirulina, alghe, lattuga, ravanelli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, nonché nei semini di chia, lino, canapa, sesamo, girasole, zucca e nei rispettivi oli estratti a freddo. Straordinariamente salubri e digeribili poi gli Omega-3 saturi a catena media, tipici dell’olio grezzo di cocco, vero e proprio toccasana per tutti.

LE DISGRAZIE DIGESTIVE DEL CIBO CARNEO

Occorre dire alcune cose basilari. Le carni sono tutte prive di enzimi, sono prive di fibre e di cellulosa, sono tutte prive di vitamina C. Sono pive di acqua biologica e stracariche di sale, per non gli ormoni usati negli allevamenti odierni, mirati a gonfiare i bovini e a portarli verso la tonnellata di peso, col rischio concreto dell’encefalopatia spongiforme e del prione mucca pazza. Nulla di strano se provocano orribili costipazioni. Ogni pasto carneo implica disordini nervosi e mentali, con nevrastenie e isterismi. Le carni producono alti livelli di tossine nel sistema, imponendo stress continuato nei vari organi. Il sistema gastrointestinale umano, lungo, poroso, non liscio, non tozzo, privo di enzimi uricasi è quanto di peggio possa succedere a un pasto carneo in termini di digeribilità. Tiroide, fegato, reni, milza, pancreas si alterano e si danneggiano con una dieta carnea. Gotta, arteriosclerosi, cancro, diabete, viscosità del sangue, vengono esacerbati dalla dieta carnea. La carne non stimola affatto la peristalsi e rallenta così il transito intestinale, provocando putrefazione, stitichezza, flebiti ed emorroidi. Se poi viene anche cotta, la carne diventa il cibo più velenoso e devastante del pianeta. Cose che si sanno non da secoli ma da millenni.

LE PROVE NON MANCANO TRA LE COMUNITÀ AUTOCTONE DELL’AFRICA

Le tipiche malattie dell’Europa e degli USA sono del tutto sconosciute nelle tribù africane o e non intaccate dalle cattive usanze dei colonizzatori. Niente cancro intestinale, niente cancro rettale, niente cancro stomacale, niente micidiale cancro al pancreas, niente diverticoliti, niente emorroidi, niente vene varicose, niente flebiti, niente appendiciti. Non a caso l’alimentazione in questi casi è basata su molte fibre e molta acqua biologica, risultante dal provvidenziale mix di succo zuccherino mineral-vitaminizzato tipico della frutta acquosa, dal succo verde clorofilla rimineralizzante, tipico delle verdure crude di orto e di campo, dal latte di mandorle, di pinoli o di cereali, ricco di preziosi grassi Omega-3.

L’AFFOSSAMENTO DELL’IMPERO ROMANO

I nostri antenati dell’Etruria, dell’Egitto, della Magna Grecia e di Roma Antica, avevano una alimentazione bilanciata e saggia, con abbondanza di frutta, di ortaggi e cereali. A quei tempi non esisteva incompatibilità tra tavola e salute. Il cuoco era anche un buon medico, e non uno strumento nelle mani dei macellai. L’insegnamento di Ippocrate che prescriveva cibi crudi per prevenire le malattie era ancora troppo recente per essere dimenticato. Ad Olimpia, ad Atene ed a Sparta, a Crotone e nelle terre dei Cesari si sapeva benissimo che il crudo rende più forti e veloci. È stato grazie al cavolo crudo che i romani hanno fatto a meno dei medici per oltre 6 secoli, scrive Catone nelle sue memorie. Furono poi il cotto, lo stracotto, i pasticci di caccia e pesca, e non le sconfitte militari, ad affossare l’Impero Romano.

COTTO E STRACOTTO DETERMINANO IL DECLINO DEI POPOLI

Tant’è che il cotto caratterizza il declino rapido dei popoli e non certo il loro risorgere. Rimane più che mai vero che il pomo è stato ed è il cibo elettivo della razza umana, il cibo di prima linea o il First Line Food. Quello che il sole e le piogge regalavano. Quello che la terra creava da sé. Quel dono è bastato, nota bene, ad appagare le antiche civiltà cinesi, indiane, mediorientali, mediterranee, africane, atzeche e maya. Le vitamine identificate concettualmente nel 1912 da Casimiro Funk sono l’asse portante del crudismo. Lo scorbuto, o antivitaminosi C, decimava notoriamente gli equipaggi in prolungata navigazione. Ma quando si rifornivano le navi di limoni, di mele e di cavolo crudo, lo scorbuto svaniva. Le pasticche di vitamina C sintetica invece non cambiavano affatto la situazione. Diversi esperimenti ripetuti anche di recente, hanno confermato puntualmente questa realtà e non certo quella che la sviante pubblicità televisiva continua a propinarci in tutte le salse.

PRATICHIAMO E RACCOMANDIAMO L’OPPOSTO DI QUANTO FA LA MEDICINA UFFICIALE

Non siamo chiaramente distributori di illusioni o tantomeno venditori di fumo. Puntiamo tutto sulle caratteristiche autoguarenti del corpo, sulla detossificazione progressiva, sulla cura dei fattori causanti e sul rispetto del sintomo. Tutto l’opposto di quanto fa la medicina ufficiale, col suo inguardabile allontanarsi dalle leggi naturali e con la sua disperante e fallimentare curomania sul sintomo.

SCUOLA MEDICA SALERNITANA, CORNARO, KUHNE, NIGHTINGALE E CLAUDE BERNARD

Applichiamo le regole della mitica Scuola Medica Salernitana. “Ti facciano da medico 3 cose soltanto Mente serena, Riposo e Moderazione nel mangiare”. Applichiamo le regole di Luigi Alvise Cornaro da Venezia, sopravvissuto ai suoi medici e ai pronipoti dei suoi medici grazie alle sue scelte rivoluzionarie sulla Vita Sobria. Applichiamo i principi della fiorentina-londinese Florence Nightingale contro la demonizzazione dei microbi e la paura del contagio, retaggio tardo-medievale delle menti deboli e fragili della medicina. Ma siamo principalmente legati ai principi fondamentali dell’igiene, stabiliti con rigore e logica da Ippocrate, per il quale Madre Natura è Sovrana Medicatrice di Tutti i Mali, principi ripresi e confermati in varie forme da Louis Kuhne “Solo la pulizia interna del corpo può guarire, niente altro che quella”, da Claude Bernard “Se non cambi radicalmente il tuo ambiente biochimico interno, ovvero il tuo Milieu Interieur, non verrai fuori da nessun tunnel patologico, sia che si tratti di un banale raffreddore, che di un diabete o di una malattia tumorale”.

LA ROVINA DELL’UMANITÀ STA TUTTA NELLA MENTALITÀ CURATIVA

In un suo memorabile articolo di 20 anni fa, “The Anatomy of Cure” apparso sulla rivista Health Science del Giugno 1996, il dr Alec Burton presidente dei Medici Igienisti e tuttora titolare della storica clinica igienista Arcadia a Sydney, mise in evidenza i principi fondamentali della Non Cura. denunciando nel contempo l’inganno, la fallacia e la falsità della mentalità curativa medica e non medica.

TUTTI ALLA RICERCA DELLA MITICA CURA RISOLVENTE

La gente continua a chiedere “Mi puoi curare? C’è una cura per il mio male?”. “Vecchie cure vanno e nuove cure vengono. Un turbinio e un susseguirsi di cure. Cure che proseguono prive di senso e prive di risultato fino all’infinito”, era già lo slogan usato da Herbert Shelton. Le domande da porsi sono due: Deve la malattia essere curata? Può la malattia essere curata? Se la cura significa recupero della salute e del benessere, allora la malattia stessa rappresenta il processo curativo.

DISINFORMAZIONE E DISEDUCAZIONE MEDICA

La gente in generale, confusionata, disorientata e male istruita dalle istituzioni sanitarie, quando pensa alla cura pensa subito ai medicinali e alle varie forme di trattamento. Siccome pensa anche, erroneamente che ogni malattia sia differente, pensa pure che ogni singola patologia richieda una una cura o più cure diverse. Oltre a queste distorsioni, ogni cura viene intesa e concepita senza mai fare riferimento al fattore causativo. Pertanto, nella mente comune della maggioranza, tutto viene focalizzato sulla cura della malattia-sintomo. La gente non si rende conto di essere così precipitata a livello di disordine mentale. Infatti, curare la malattia-sintomo non è per niente sinonimo di restaurare la salute!

UN RIMEDIO EFFICACE NON VA ASSOLUTAMENTE RIMEDIATO

Tutte le cure hanno due cose in comune. Primo non rimuovono le cause e, secondo, non costituiscono naturali esigenze di salute e di vita. Sono anzi normalmente intrise di insidie e di pericoli. La maggior parte delle sostanze usate vengono pescate tra quelle più velenose del pianeta. Tutti noi medici trasparenti sappiamo che la cura è in diverse modalità peggiore della malattia stessa, continua Burton. Non si possono usurpare gli innati processi dell’organismo. Tanto più che la restaurazione della salute e del normale equilibrio funzionale sono una costante tendenza naturale del corpo umano.

CURA DELLA MALATTIA DA INTENDERSI COME PERNICIOSA SUPERSTIZIONE

Ecco allora che la cura della malattia va vista come una perniciosa superstizione, come metodo funesto e deleterio, non solo pericoloso ma anche impossibile. La natura della malattia è sempre difensiva, rimediale, eliminativa ed adattiva. Rappresenta un tentativo del corpo di ripristinare la normalità quando essa sia stata disturbata da qualche causa. La malattia rappresenta un processo curativo naturale. L’errore madornale dei vari sistemi terapeutici non sta pertanto nei distinti metodi di cura che essi attuano ma nello stesso tentativo di curare la malattia!

QUESTO SI CHIAMA DIRE PANE AL PANE E VINO AL VINO

Questo si chiama parlare chiaro e dire la verità sulla salute. Ovvio che in ogni cosa va applicato il buon senso. Quando c’è l’emergenza, l’urgenza, la necessità immediata della riparazione o della ricostruzione da pronto soccorso, quando una terapia di salvataggio e di mantenimento in vita si rendono indispensabili, occorre per forza sottostare alle cure che la situazione impone.

MAI CREARE OSTACOLI E IMPEDIMENTI AL POTERE AUTOGUARENTE

Ma, all’infuori dell’emergenza, è sempre sbagliato porre ostacoli e impedimenti ai fattori interni di remissione naturale. Occorre dare priorità e preminenza ai principi della Natura. Occorre mettere il corpo in condizioni di essere se stesso, ovvero di autoregolarsi e di autoguarire. E occorrono diete compatibili e non penalizzanti, capaci di dare nutrizione vitalizzante, completa e bilanciata sul piano nutrizionale ed anche su quello calorico.

PIÙ BUON SENSO E MENO SCHEMI

Prima di concludere, una domanda finale è giusto porsela, ed è la seguente. Esistono errori potenziali e strafalcioni nella alimentazione tipica di noi vegetariani tendenzialmente portati al veganismo, al crudismo e all’igienismo alimentare? Esistono sì. Nel Dna di chi fa un percorso vegano non manca purtroppo la predisposizione al perfezionismo e allo schematismo. Nulla ho di personale contro l’essere perfetti e senza macchia. Ma non dobbiamo scordarci che serve elasticità, apertura mentale e buon senso. Serve un minimo di tolleranza e di comprensione. Direi anche  un senso di umana misericordia nei riguardi del prossimo e nei riguardi di noi stessi, del nostro corpo e della nostra interiorità che vanno seguiti, ascoltati ed assecondati.

SIAMO DECISAMENTE CONTRO LE ETICHETTE

Troppi vegani estremi amano appiccicarsi addosso simboli, mostrine, medaglie ed etichette vegan-crudiste e non se ne staccano come si trattasse dei gradi di una divisa militare. Come filosofo promulgatore di benessere, di armonia, di salute universale e non riservata a pochi eletti soltanto, non posso rivolgermi in esclusiva ad una minoranza sia pure in forte crescita. Non posso concentrare ogni mia attenzione su una nicchia di persone privilegiate, ma devo estendere questo messaggio anche a chi non è ancora giunto ai nostri traguardi alimentari, etici e comportamentali, lo devo estendere ai tanti onnivori che non sono ancora in grado di sostenersi con gli alimenti semplici di Madre Natura.

STIAMO BEN ATTENTI A NON SCIVOLARE NELL’ANORESSIA

L’errore più comune ed insidioso di noi vegetariani-vegani sta sicuramente nella tendenza a pensare la salute e il benessere in modo unilaterale, a identificare cioè lo star bene come depurazione, depurazione e depurazione, mentre il nostro organismo è già sottoposto spesso e volentieri a rinunce e a sacrifici, mentre è già depurato a sufficienza e richiede magari di essere solo rinforzato, di essere riportato al peso-forma e alla piena funzionalità. Pensare sempre e solo in termini di digiuno, di semi-digiuno, di lavaggi epatici ed intestinali, può diventare un’arma a doppio taglio, può portare a risultati aberranti, può far saltare importanti equilibri tipo la pompa sodio-potassio, può farti scivolare in modo silente e progressivo verso l’insidia dell’anoressia e dell’indebolimento. Senza con questo voler togliere nulla ai molti lati positivi del digiuno igienista, beninteso.

SIAMO SOGGETTI A PESANTI EMERGENZE SOCIALI

Ricordo a me medesimo e a ognuno di voi che viviamo in un determinato tipo di realtà sociale, politica ed economica in continua evoluzione. Una realtà che spesso implica stress, tensioni, traumi, trabocchetti, persecuzioni e paure, e pertanto costi energetici particolarmente alti. Basta pensare alla grave emergenza profughi e alla non meno grave emergenza disoccupazione.

GLI SBALZI CLIMATICI GIOCANO PURE UN RUOLO DECISIVO

Siamo circondati da catene montuosi come Alpi, Appennini e Balcani con sbalzi climatici non da poco. Cime innevate per 6 mesi l’anno e anche di più, Cime che richiamano perturbazioni atlantiche e che ci fanno da costante frigorifero regalandoci neve, piogge torrenziali, fango, umidità e reumatismi in abbondanza. Molte persone originarie della Russia mi dicono che nelle loro dacie di legno, pur sottoposte ai 50 sottozero e ai venti della steppa, sopportavano il gelo meglio che qui da noi. Faccio presente che non abbiamo la fortuna della Spagna che possiede le Isole Canarie, poste di fronte alle coste africane del Marocco e della Mauritania. E merita riflettere sul fatto che nel terribile  quadrimestre che va da febbraio a maggio soffriamo tutti per carenza di sole e di vitamina D, oltre che per scarsa scelta e scarsa varianza di frutta e verdura, per cui siamo costretti agli agrumi, ai kiwi, alle banane, alle mele stanche e prive di sole incapsulato, prive di vibrazione elettromagnetica, di radianza e di vitalità Angstrom sulla scala Simoneton. Chi è stato nei Caraibi, o nella fascia tropicale-equatoriale africana e soprattutto nel Sud-Est Asiatico, capirà cosa intendo. Avere a disposizione non una manciata di frutti ma cento ed oltre diverse varietà per 12 mesi l’anno, con noci di cocco fresche e cariche di acqua o latte di cocco fresco e biologico, fa davvero una grande differenza.

PENSIAMO PERTANTO AD ALIMENTARCI MEGLIO E AD EVACUARE MEGLIO

Occorre dunque mangiare meglio e spesso mangiare anche di più, altro che depurare. Molta gente soffre per paradosso di stipsi anoressica. In questi casi una  buona dose giornaliera di cibo digeribile, accompagnata a movimento, a sole, a impegno e motivazioni fisiche, culturali e spirituali, aiuta ad espellere le scorie giornaliere chiamate detriti cellulari morti o virus endogeni responsabili di ostruzione interna, di viscosità sanguigna e di pigrizia linfatica, visto che solo con le cellule morte del sistema gastrointestinale produciamo 200 grammi al giorno di materiale di scarto, sul totale di 300 grammi globali.

IL BUON CIBO FA DA SCOPA INTESTINALE

Un buon apporto di cibo finisce per dare supporto al sistema espulsivo e al sistema immunitario, facilitando la formula di Ehret V=P-O (vitalità percentuale del corpo = potenza meno ostruzione). Un buon apporto di cibo finisce per contrastare le aderenze intestinali e per facilitare persino l’espulsione del muco e dell’acidificazione interna. Più si mangiano le cose giuste in adeguati quantitativi e nella giusta qualità e più si mangerebbe, offrendo all’organismo regolarità e consistenza evacuativa, costanza biliare e pancreatica. È il cibo stesso in questa visuale  rivoluzionaria che fa da scopa intestinale, da pulitore del colon e da stimolatore della peristalsi!

NIENTE NICCHIE PRIVILEGIATE E MAGGIORE ATTENZIONE AGLI ONNIVORI

Ecco dunque la necessità di una cucina sana, gustosa, sostenibile, capace di coprire realmente le nostre esigenze idriche e mineral-vitaminiche, ma anche caloriche-energetiche, mediante scelte nutrizionali e mediante ricette equilibrate, squisite, saporite e colorate, a vantaggio di noi vegetariani, a vantaggio degli animali, a vantaggio dell’ecosistema ma anche a vantaggio degli onnivori perdio, visto che anch’essi sono persone meritevoli di attenzioni e di rispetto, nonostante i loro sbagli e le loro lacune, visto che anch’essi sono destinati a riportarsi nella giusta carreggiata del cibo naturale, sobrio, digeribile, etico ed innocente. Quel cibo magnifico che né le macellerie luride di sangue e di fumanti liquidi organici, né le multinazionali del farmaco, del vaccino e dell’integratore, o della sostanza salata, addolcita e devitalizzata, mai saranno in grado di mettere a nostra disposizione.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. lino19051963

    E'cosi'che funziona il sistema.Troppi interessi gravitano nello star male altrui,chi sei tu caro Valdo a sostenere il contrario? Vai avanti,diffondi quello che SAI,sempre ai 4 venti,ovunque,comunque,sempre a porte e finestre non aperte ma spalancate la VERITA' presto o tardi emergera',e ricordati che chi non ha argomenti o nulla da dire o interessi da difendere si comporta in questo modo.E'la vita. Un caro saluto Valdo a te e a tutti gli amici. Lino da Lecce.

    Rispondi
  2. Devis

    Belle queste parole di Valdo. Giustamente sottolinea il percorso di alcuni che riuscendo ad emanciparsi completamente dal cibo animale invece di limitarsi a gioire delle proprie capacità e circostanze (e magari approfittare della raggiunta capacità di dominarsi per distaccarsi definitivamente dall'ossessione eccessiva del cibo) fanno di questo motivo di vanto e privi di misericordia disprezzano chi non ne ha la possibilità anche per l'estrema ottusità dei propri famigliari e cerchia di conoscenze. Secondo la mia opinione è molto più benefico arrivare a disinteressarsi completamente di quello che mette nel piatto la gente, si vive molto più leggeri. Tra l'altro è decisamente più contagioso il buon esempio coronato dal miglioramento sul piano corporeo e mentale piuttosto che tanti discorsi, anche perché al giorno d'oggi purtroppo si tende ad enfatizzare eccessivamente il discorso dell'alimentazione. A volte pare che si voglia indurre la gente a comportarsi come dei polli d'allevamento, quasi che le coordinate fossero "rimpinzarsi sempre e comunque a ogni ora del giorno e della notte"! Comunque se si è interessati ad approfondire non esiste nessuna difficoltà ad informarsi sulle varie teorie alimentari, verificandone la validità anche attraverso le testimonianze di coloro che da diverso tempo ne applicano i princìpi.

    Rispondi
  3. Andy Ray

    "…La natura della malattia è sempre difensiva, rimediale, eliminativa ed adattiva. Rappresenta un tentativo del corpo di ripristinare la normalità quando essa sia stata disturbata da qualche causa. La malattia rappresenta un processo curativo naturale…"
    Non mi sembra ci sia altro da aggiungere.
    Grazie Valdo, conferenza veramente fantastica!!
    Un caro abbraccio Andy

    Rispondi
  4. Andy Ray

    I principi dell'Igienismo?

    …"Puntiamo tutto sulle caratteristiche autoguarenti del corpo, sulla detossificazione progressiva, sulla cura dei fattori causanti e sul rispetto del sintomo. Tutto l'opposto di quanto fa la medicina ufficiale, col suo inguardabile allontanarsi dalle leggi naturali e con la sua disperante e fallimentare curomania sul sintomo…"
    Anche qui non mi sembra ci sia altro da aggiungere.

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  5. Andy Ray

    Soluzioni magiche? Nemmeno per sogno

    "Abbiamo forse delle soluzioni magiche o dei prodotti miracolosi pescati dal fondo del mare o dalle vette dell'Himalaya? Nemmeno per sogno. Ci basta togliere alla gente le ansie e le inquietudini mozzafiato, le paure ingenerate ad arte dall'arroganza delle istituzioni sanitarie. Ci basta modificare il modo di pensare, le attitudini, le scelte, il modo di porsi di fronte ai problemi quotidiani. Ci basta dare le giuste informazioni e offrire una iniezione di entusiasmo e di speranza, una prospettiva di recupero e di riequilibrio. Ci basta liberare i sofferenti dalla insicurezza mentale e dal degrado interiore, e la potenzialità autoguarente del corpo va a dare una provvidenziale sferzata di energia all'intero sistema."

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  6. Andy Ray

    "La costante immancabile rimane "LA PLANT BASED DIET", ovvero, solo quella di frutta e verdura. Tutto il resto appartiene all'in più, allo sbagliato, all'indigeribile, all'ammalante."

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  7. Andy Ray

    E per finire, l'errore Vegano, che sottolineo in grassetto…

    "L'errore più comune ed insidioso di noi vegetariani-vegani sta sicuramente nella tendenza a pensare la salute e il benessere in modo unilaterale, a identificare cioè lo star bene come depurazione, depurazione e depurazione, mentre il nostro organismo è già sottoposto spesso e volentieri a rinunce e a sacrifici, mentre è già depurato a sufficienza e richiede magari di essere solo rinforzato, di essere riportato al peso-forma e alla piena funzionalità. Pensare sempre e solo in termini di digiuno, di semi-digiuno, di lavaggi epatici ed intestinali, può diventare un'arma a doppio taglio, può portare a risultati aberranti, può far saltare importanti equilibri tipo la pompa sodio-potassio, può farti scivolare in modo silente e progressivo verso l'insidia dell'anoressia e dell'indebolimento. Senza con questo voler togliere nulla ai molti lati positivi del digiuno igienista, beninteso…"

    Ed ancora…

    "…Ricordo a me medesimo e a ognuno di voi che viviamo in un determinato tipo di realtà sociale, politica ed economica in continua evoluzione. Una realtà che spesso implica stress, tensioni, traumi, trabocchetti, persecuzioni e paure, e pertanto costi energetici particolarmente alti…"

    Quindi, occhio al crudismo totale chi vive qui in Italia…

    …"Siamo circondati da catene montuosi come Alpi, Appennini e Balcani con sbalzi climatici non da poco. Cime innevate per 6 mesi l'anno e anche di più, Cime che richiamano perturbazioni atlantiche e che ci fanno da costante frigorifero regalandoci neve, piogge torrenziali, fango, umidità e reumatismi in abbondanza…"

    …"E merita riflettere sul fatto che nel terribile quadrimestre che va da febbraio a maggio soffriamo tutti per carenza di sole e di vitamina D, oltre che per scarsa scelta e scarsa varianza di frutta e verdura, per cui siamo costretti agli agrumi, ai kiwi, alle banane, alle mele stanche e prive di sole incapsulato, prive di vibrazione elettromagnetica, di radianza e di vitalità Angstrom sulla scala Simoneton…"

    …"Occorre dunque mangiare meglio e spesso mangiare anche di più, altro che depurare. Molta gente soffre per paradosso di stipsi anoressica. In questi casi una buona dose giornaliera di cibo digeribile, accompagnata a movimento, a sole, a impegno e motivazioni fisiche, culturali e spirituali, aiuta ad espellere le scorie giornaliere chiamate detriti cellulari morti o virus endogeni responsabili di ostruzione interna, di viscosità sanguigna e di pigrizia linfatica, visto che solo con le cellule morte del sistema gastrointestinale produciamo 200 grammi al giorno di materiale di scarto, sul totale di 300 grammi globali…"

    …"Un buon apporto di cibo finisce per dare supporto al sistema espulsivo e al sistema immunitario, facilitando la formula di Ehret V=P-O (vitalità percentuale del corpo = potenza meno ostruzione). Un buon apporto di cibo finisce per contrastare le aderenze intestinali e per facilitare persino l'espulsione del muco e dell'acidificazione interna. Più si mangiano le cose giuste in adeguati quantitativi e nella giusta qualità e più si mangerebbe, offrendo all'organismo regolarità e consistenza evacuativa, costanza biliare e pancreatica. È il cibo stesso in questa visuale rivoluzionaria che fa da scopa intestinale, da pulitore del colon e da stimolatore della peristalsi…"

    Scusate la ripetizione, ma questa tesina è da leggere e rileggere.

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