DECALCIFICAZIONE, OSTEOPOROSI E DEGRADO DENTALE

da 12 Ott 2010Osteoporosi

LETTERA

Intaccato il 50% del tessuto osseo

Buona sera, ho trovato il suo indirizzo su internet facendo una ricerca sul consumo e il degrado dentale e osseo a causa della osteoporosi.
Ho deciso di scriverle in quanto mia madre si è accorta l’estate scorsa di esserne affetta, e la malattia pare avere già intaccato il 50% del suo tessuto osseo.
La scoperta è stata fatta in seguito a forti dolori di schiena dopo la menopausa, e dopo una densometria ossea consigliata dal suo medico di base.

Cura farmacologica con pesanti conseguenze su denti e gengive

Da tale verifica è emersa la forte decalcificazione ossea e la cura consigliata è stata una iniezione settimanale di Clody.
Dopo nemmeno un anno di cure, mia madre ha cominciato ad avvertire dolore ai denti, scoprendo di avere un consumo delle gengive dovuto al farmaco.

La ricerca di una soluzione valida

Abbiamo successivamente appurato che questo può essere un classico effetto collaterale della cura prescritta, ma ormai il danno è stato fatto.
Le chiedo gentilmente un consiglio sui vari interventi da fare per la sistemazione dei denti e se esistano farmaci che aiutino il problema legato all’osteoporosi, ma che non abbiano effetti devastanti sui denti.
La ringrazio per l’attenzione.
Atena

*****

RISPOSTA

Ogni disturbo osseo è causato dall’alterazione patologica del sangue

Come tutti i tessuti ed organi del corpo, anche le ossa devono la loro formazione e la loro continua nutrizione al processo sanguineo del corpo stesso, vale a dire al metabolismo fatto di pulizia e di nutrizione cellulare da parte della linfa e del sangue.
È ovvio pertanto che qualsiasi anomalia di una parte o di tutta la struttura ossea del corpo è causata non da fattori fantasiosi e strani, o da capricci del destino, ma solo e sempre dall’alterazione patologica del sangue stesso.

Il sangue guasto deriva da alimentazione impropria e da stitichezza

A sua volta, l’alterazione del sangue non è frutto di stregonerie sataniche, ma di cattiva alimentazione e di conseguenti indigestioni croniche. Le cattive digestioni poi, in un circolo vizioso concatenato, causano deficiente eliminazione della pelle (scarsa traspirazione), dei reni (scarsa urinazione) e degli intestini (scarsa evacuazione), e quindi stitichezza.

La via farmacologica è perdente, inefficace ed acidificante

A livello osseo le conseguenze di un sangue tossico e denso comportano una gamma di malattie chiamate con vari nomi, tipo rachitismo, osteite, osteomielite, osteomalacia, osteocondrite, ecc.
Tutte malattie che implicano una perdita di minerali, soprattutto calcio e fosforo.
Non esistono purtroppo farmaci in grado di contrastare efficacemente la degenerazione ossea, e ancor meno esistono farmaci privi di effetti collaterali.
Quel che è peggio è che tutti i farmaci rappresentano un ulteriore apporto di velenosità e di acidificazione del sangue.

Il ricorso all’osseina come contrasto urgente all’acidificazione

L’osteoporosi è l’effetto patologico dell’acidificazione del sangue, dove il sistema immunitario è costretto dalle scelte strampalate umane a tamponare l’acidicazione in atto spillando osseina (ovvero calcio organico) dalle nostre ossa.
L’osteoporosi, e i conseguenti problemi dentali, deriva spesso da un avvelenamento proteico di lunga gittata. Pochi sono gli umani che si salvano dalle ingiurie causate dalle proteine animali, dai latticini, dalle vaccinazioni in età infantile e scolastica, tutti interventi acidificanti.
Per le conseguenze ai denti non c’è altro da fare che ricorrere a un buon dentista.

Bloccare ogni acidificazione, ogni putrefazione e ogni leucocitosi, apportando minerali organicati

Come in tutte le patologie, prima cosa occorre bloccare ogni altro apporto di veleno.
Poi bisogna ricorrere a una dieta correttiva. E ‘unica dieta in grado di apportare minerali organicati è la dieta vegana tendenzialmente crudista, poiché la cottura delle verdure toglie loro ogni efficacia e ogni vitalità, disorganicando i preziosi minerali che esse contengono.
I centrifugati di carote, sedani e mele (o ananas), e quelli di bietole, rape, patate e topinambur, sono validi aiuti per rimineralizzare la struttura ossea.
Buona regola quella della crema d’avena giornaliera a metà mattinata, con aggiunta di semini pestellati di sesamo, di lino e di girasole, e anche quella di frullare mandorle e noci.

L’importanza del sole e della vitamina D

Per andare verso il crudo serve una pulizia interna conseguibile con 3 giorni di digiuno (e riposo totale a letto) ad acqua leggera, seguito dai 3 giorni di dieta a frutta.
Qualora le circostanze non lo permettano, perché il soggetto è debole o maldisposto verso il digiuno, ci si può anche limitare al semidigiuno a base di frutta.
Importantissimo in ogni caso il movimento, la respirazione a fondo e l’esposizione al sole onde catturare la vitamina D, dove 20 minuti di sole equivalgono a 100 mg di vitamina D.

Adottare il succo di cavolo ed eliminare sale ed aceto

Tutte le verdure a foglia verde scura e gli ortofrutticoli di colore giallo sono preziosi per il sistema osseo.
Broccoli, cime di rapa, crescione, verze e cavoli, rappresentano fonti importanti di minerali e vitamine per le ossa.
Sale e aceto sono da eliminare dalla dieta in quanto sottraggono calcio.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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