LETTERA
Ciao Valdo, sono medico chirurgo e ti seguo da diversi anni. Gradirei la tua opinione su questa banale ma fastidiosa anomalia spuntata tra capo e collo. Anomalia che preferirei risolvere con modalità totalmente naturali. Ti ringrazio.
Armando
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RISPOSTA
CHE COS’È LA TENOSINOVITE STENOSANTE
Ciao Armando, quella del dito a scatto è, come ben saprai, una patologia più frequente di quanto si possa pensare. Trattasi di una infiammazione dei tendini flessori. La tenosivite coinvolge i tendini e le pulegge della mano, che servono a far flettere le dita armoniosamente e completamente su ordine del nostro cervello.
L’estensione del dito non è fluida e progressiva, ma a scatto. La causa meccanica dello scatto risiede nella difficoltà che il tendine incontra nel superare il tunnel stenotico di scorrimento. Può colpire tutte le dita, ma in genere si tratta del pollice, dell’indice o del medio, e riguarda la mano più impegnata professionalmente.
TENDINI CHE DEVONO SCORRERE NELLE GUAINE
Nelle dita, le pulegge formano dei tunnel fibrosi entro cui scorrono i tendini, facilitati in questo dalle rispettive guaine. Le pulegge trattengono i tendini vicino alle ossa, allo scopo di ottenere il movimento di flessione delle dita. Per ogni articolazione delle dita esiste una piccola ruota scanalata (puleggia) attraverso la quale il tendine scorre. Le pulegge formano un tunnel (guaina dei flessori), ricoperto da una membrana sinoviale all’interno della quale scorre il tendine.
GUAINE FIBROSE ED ISPESSITE DIVENTANO FATTORE OSTACOLANTE
Il dito a scatto si verifica quando la sinovia o guaina di un tendine è cronicamente infiammata ed ispessita. In questo caso il tendine incontra un ostacolo nel momento stesso inizia a entrare nel tunnel, per cui è costretto ad arrotolarsi su se stesso formando un nodulo nel palmo della mano. In pratica, la guaina tendinea, da fattore di protezione e di contenimento, diventa fattore ostacolante. Le pulegge fibrose vanno incontro a un restringimento fibrotico su base reumatica, tale da impedire la normale escursione in flesso-estensione del tendine.
DIFFICOLTÀ A FARE IL PUGNO, SOPRATTUTTO NELLE PRIME ORE DEL MATTINO
A questo punto il circolo diventa vizioso e si auto-alimenta. Più il tendine trova ostacolo a scorrere e più si infiamma. I sintomi, in concreto, si hanno principalmente nelle prime ore del mattino, quando si denotano delle difficoltà non solo a piegare il dito incriminato, ma anche nel fare il pugno con la mano, per cui si deve ricorrere all’aiuto da parte della mano buona.
CAUSE
– Degrado artrosico dell’articolazione interfalangea prossimale
– Sintomo di leggera artrite reumatoide generale
– Sintomo di gotta
– Sintomo di diabete
– Sintomo di ipercolesterolemia
– Attività ripetitive, specie giardinaggio e potatura
– Cause traumatiche
– Cause ormonali (squilibrio tra estrogeni e progestinici nelle donne)
TRATTAMENTI CONVENZIONALI
– Uso di farmaci, di antinfiammatori e di cortisone.
– Ricorso alla puleggiotomia, con incisione sul palmo della mano di 1,5 cm e 3 punti di sutura, sconsigliata solo in presenza di diabete o di artrite reumatoide (in questi casi ci sarebbe alto rischio di recidiva). Previsti esercizi di fisioterapia nella settimana successiva all’operazione.
RIMEDI NATURALI
– Uso di guanti anti-vibrazioni per chi adopera intensamente le mani.
– Esercizi defaticanti con le mani in alto come a simulare il raccogliere l’uva da un pergolato alto, coinvolgendo nervi e muscoli della colonna e delle spalle.
– Esercizi di rotazione gentile del polso per un paio di minuti.
– Riposo in caso di troppo intensa attività.
– Dieta rivitalizzante e crudista.
– Piridossina B6 naturale, da semi oleosi, grani integrali, lupini, bietole, cavoli, arance e limoni.
– Applicazione cataplasma notturno di fango sul ventre e sulla mano (guanto di fango).
– Applicazione cataplasma diurno di foglie di cavolo sulla mano.
– Fregagione mattiniera dell’epidermide dall’alto verso il basso e dall’interno verso l’esterno, con asciugamano inzuppato di acqua fredda, per favorire la circolazione (replicabile la sera prima di cena).
– Più sole e più respirazione profonda.
Valdo Vaccaro