LA RELIGIONE DEL TOTALITARISMO

da 17 Gen 2022Attualità, Etica, Consapevolezza e Spiritualità

TRADUZIONE DEL VIDEO DI ACADEMY OF IDEAS – IS GOVERNMENT THE NEW GOD?

“Lo Stato prende il posto di Dio… le dittature socialiste sono religioni e la schiavitù di Stato è una forma di culto”.

Carl Jung, The Undiscovered Self

Dalla nascita del totalitarismo nel XX secolo molto è stato scritto su questa forma di governo e milioni di persone hanno letto la descrizione di George Orwell nel romanzo classico 1984. Ma ciò che spesso viene trascurato è che il totalitarismo è più di un semplice sistema politico, esso è una religione fanatica e questa religione si sta diffondendo in tutto il mondo con una ferocia che non si vedeva dalla metà del XX secolo. In questo video indagheremo la natura religiosa del totalitarismo consci del fatto che che dobbiamo conoscere il nostro nemico se vogliamo sconfiggerlo.

Poco dopo essere fuggito dalla Germania nazista, il politologo Waldemar Gurian scrisse quanto segue:

“I movimenti totalitari sorti dopo la prima guerra mondiale sono fondamentalmente movimenti religiosi. Il loro scopo non è solo quello di cambiare le istituzioni politiche e sociali, ma anche di rimodellare la natura dell’uomo e della società”.

Waldemar Gurian, The Totalitarian State

Il totalitarismo condivide molte caratteristiche con le religioni organizzate. Ad esempio, il Cristianesimo e l’Islam sono costruiti sulla convinzione di una futura età dell’oro che sarà inaugurata con la seconda venuta di Cristo. I movimenti totalitaristi condividono un’idea simile – ma invece di un dio o di un profeta che trasforma il mondo, i movimenti totalitari sono costruiti sulla convinzione che l’umanità possa ricreare il mondo e che una nuova età dell’oro possa essere costruita sotto la direzione di uno Stato con potere e controllo totale.

“. . .in conseguenza del declino del Cristianesimo, le proiezioni religiose sono in gran parte cadute lontano dalle figure divine e si sono necessariamente stabilite nella sfera umana … l’intelletto moderno “illuminato” non può immaginare nulla di più grande di quegli dèi di latta con pretese totalitarie che si chiamano Stato. . .”

Carl Jung, Pratica della Psicoterapia

Questa convinzione che sia possibile per uno Stato centralizzato e onnipotente cambiare radicalmente la società in meglio è il motivo per cui Hannah Arendt ha scritto che:

“…il totalitarismo non è un governo in alcun senso tradizionale, ma un movimento.. .”

Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo

Nei movimenti totalitari del passato, questa età dell’oro era rappresentata dalla purezza razziale, o come un’utopia comunista di uguaglianza, efficienza e prosperità per tutti. Oggi questa “età dell’oro” totalitaria è quella in cui l’umanità esiste in armonia con la madre terra, o nella sua forma più estrema, un’età in cui l’uomo si fonde con le macchine e trascende i limiti biologici della malattia e della morte. Inutile dire che le utopie totalitarie non si realizzano mai, perché come avvertì Karl Popper:

“Il tentativo di creare il paradiso in terra produce invariabilmente l’inferno.”

Karl Popper, La società aperta e i suoi nemici

Queste visioni utopiche, tuttavia, riescono a stimolare l’entusiasmo religioso delle masse e i totalitari usano queste visioni per convincere la popolazione che il fine utopico giustifica qualsiasi mezzo – che si tratti di sorveglianza di massa, censura, oppressione diffusa, reclusione, o anche lo sterminio di gruppi di persone. O come spiega Barry Goldwater:

“Coloro che ricercano il potere assoluto, anche se lo cercano per fare ciò che considerano buono, stanno semplicemente chiedendo il diritto di imporre la propria versione del paradiso in terra. E lascia che te lo ricordi, sono proprio loro che creano sempre le tirannie più infernali. Il potere assoluto corrompe e coloro che lo cercano devono essere sospettati e devono essere contrastati”.

Barry Goldwater

Nella religione totalitaria ci sono gli eletti e ci sono i peccatori. Gli eletti credono ingenuamente nella possibilità di un futuro paradisiaco e nella capacità dello Stato di essere il veicolo per attuare questa trasformazione. Sono i devoti che seguono gli ordini dello Stato con obbedienza incondizionata. I peccatori sono i non credenti. Sono gli eretici che ostacolano il cosiddetto “bene superiore” e impediscono il progresso. Per usare un’analogia offerta dal filosofo polacco Zygmunt Bauman, i totalitari vedono la terra come un giardino che spetta loro coltivare, e i peccatori come le erbacce che devono essere eliminate per permettere la piena fioritura dell’utopia totalitaria:

“Tutte le visioni totalitarie della società come giardino definiscono parti dell’habitat sociale come erbacce umane. Come tutte le altre erbe infestanti, devono essere segregate, contenute, rimosse e mantenute fuori dai confini della società; se tutti questi mezzi si rivelano insufficienti, devono essere uccise”.

Zygmunt Bauman, Modernità e Olocausto

Ma rimuovere le erbacce è solo una parte del movimento religioso totalitario; i restanti cittadini devono essere trasformati in veri credenti totalitari che acconsentono interiormente a una vita di stretta conformità e obbedienza all’autorità. Perché nel totalitarismo, la semplice esibizione esteriore di obbedienza non è sufficiente. Come tutte le religioni fanatiche, i movimenti totalitari cercano di controllare i pensieri più intimi dei loro seguaci. Riferendosi alla dittatura fascista di Mussolini in Italia, Giovanni Amendola ha detto:

“…il fascismo non mirava tanto a governare l’Italia quanto a monopolizzare il controllo delle coscienze italiane. Il possesso del potere non basta al fascismo: deve possedere la coscienza privata di tutti i suoi cittadini, esige la “conversione” degli italiani. Il fascismo ha le stesse pretese di una religione. . . Non promette felicità a quelli che non si convertono”.

Giovanni Amendola

Per perseguire questa trasformazione religiosa totalitaria vengono utilizzati vari metodi di proselitismo. Due di questi sono la demagogia e la pedagogia. La prima consiste nella diffusione della propaganda di Stato attraverso l’arte, la letteratura, la musica, i giochi e i festival, mentre la seconda consiste nell’indottrinamento ideologico dei giovani attraverso la scuola dell’obbligo. La strategia del “terrore e amore” è un’altra tecnica usata per fare proselitismo alle masse nella religione totalitaria. I cittadini sono soggetti al terrore attraverso guerre in corso, continue paure, cosiddette false flag e l’onnipresente minaccia di perdita di mezzi di sussistenza, proprietà, reclusione o morte. Eppure queste manifestazioni di terrore sono intervallate da manifestazioni d’amore; si tengono rituali cerimoniali per onorare la buona volontà dei leader e la continua propaganda assicura ai cittadini che il regime si prende cura di loro e sta lavorando duramente per tenerli al sicuro dai pericoli del mondo.

Alexandra Stein spiega nel suo libro Terror, Love and Brainwashing (Terrore, amore e lavaggio del cervello):

“Come nella sindrome di Stoccolma, così l’aggressore diventa il percepito rifugio sicuro: una persona o un’entità a cui rivolgersi per chiedere aiuto, pietà, perdono, conforto”.

Alexandra Stein, Terror, Love and Brainwashing

Questa alternanza di terrore e amore innesca ansia, confusione e crea un legame traumatico tra il cittadino e lo Stato, un legame che sta alla base di tutti i culti. Stein spiega ulteriormente:

“…l’alternanza di amore e paura all’interno di un ambiente isolante [risulta] in un seguace dissociato, leale e dispiegabile che ora può essere istruito ad agire nell’interesse del leader piuttosto che nei propri interessi di sopravvivenza… I processi di lavaggio del cervello si basano sulla creazione di stress o minacce senza scampo se non il rispetto dell’apparente rifugio sicuro del regime totalitario e del gruppo”.

Alexandra Stein, Terror, Love and Brainwashing

La persistente propaganda di paura in combinazione con la promessa che il rispetto del regime porterà la salvezza ai cittadini crea veri credenti che faranno tutto ciò che il regime comanda, anche se questi comandi richiedono di rinnegare amici e familiari, affrontare la rovina economica, trascorrere del tempo in prigione o persino morire prematuramente. Ad esempio, Nikolai Vilenchik, un uomo fedele al regime sovietico, è stato costretto a trascorrere 17 anni a fare lavori forzati nei gulag per un crimine che non aveva commesso. Tuttavia, una volta rilasciato, non condannò il regime stalinista, ma affermò:

“Credevamo nel Partito – e non ci sbagliavamo!”

Aleksandr Solzhenitsyn, Arcipelago Gulag

Altri rapporti parlano di funzionari politici e seguaci del partito che gridavano “Lunga vita a Stalin!” mentre venivano portati fuori per essere fucilati dalla polizia segreta sovietica. Come ulteriore prova della conversione religiosa di massa che avviene sotto il totalitarismo, Hannah Arendt ha spiegato:

“…il fatto sorprendente è che è improbabile che il vero credente totalitario vacilli nella sua lealtà quando il mostro inizia a divorare i suoi stessi figli, nemmeno se diventa lui stesso vittima di persecuzione, se incastrato e condannato, se rimosso dal partito e mandato ai lavori forzati o in un campo di concentramento. Al contrario, con meraviglia dell’intero mondo civile, potrebbe anche essere disposto a contribuire nella propria azione giudiziaria e a formulare la propria condanna a morte se solo il suo status di membro del movimento non viene toccato”.

Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo

Il totalitarismo è una religione che non ottiene mai ciò che promette. Crea un inferno sulla terra in cui molti vengono sacrificati al dio dello stato, ma nessuno viene mandato nel nuovo mondo che era stato promesso. Più potere viene concesso allo stato, più corrotti diventano gli individui che fanno funzionare la macchina statale e più il mondo precipita nel caos. Il totalitarismo deve essere evitato a tutti i costi, ma purtroppo questa religione sta assistendo a una rinascita moderna. I politici e altri in posizioni di potere globale esprimono il loro desiderio di rifare e ricostruire il mondo e si aspettano che le masse obbediscano e adorino la nuova società che viene loro imposta. Se l’obbedienza non avviene volontariamente, allora la forza viene usata con una frequenza allarmante.

“Vogliono essere i nostri pastori. Ma questo richiede che noi siamo pecore”.

Thomas Sowell, The Vision of the Anointed

In questi tempi di tirannia ognuno di noi deve scegliere: accettare i falsi dèi dello stato e permettere ai totalitari di condurci in quella che Aleksandr Solzhenitsyn chiama la “terra delle opportunità soffocate”, o resistere.

“Non c’è che una scelta: elevarsi all’altezza del compito.”

Aleksandr Solzhenitsyn, Warning to the West

A metà del XX secolo Carl Jung vide la religione del totalitarismo diffondersi in Europa, e le sue parole servono come un invito all’azione per tutti coloro che vedono i pericoli che abbiamo da affrontare:

“Dove sono le menti superiori, capaci di riflettere, oggi? Se esistono, nessuno le ascolta: invece c’è una pazzia generale, una fatalità universale contro il cui potere irresistibile l’individuo è impotente a difendersi. Eppure questo fenomeno collettivo è anche colpa dell’individuo, perché le nazioni sono fatte di individui. Pertanto l’individuo deve considerare con quali mezzi può contrastare il male”.

Carl Jung, Civiltà in transizione

Quali sono alcune tattiche che possiamo usare per contrastare questo male? Possiamo smettere di permettere ai nostri figli di essere indottrinati con idee totalitarie. Possiamo ostracizzare le persone che obbediscono ciecamente ai comandi immorali dello stato, in quanto l’ostracismo è uno dei più potenti mezzi di influenza sociale. Possiamo deridere e ridicolizzare la cosiddetta classe “sacerdotale” di politici e burocrati, sottolineare la loro ipocrisia e l’assurdità della loro propaganda e dello loro menzogne. Possiamo creare e supportare tecnologia, arte, meme, video, libri, merchandising o musica che informa, ispira e diffonde il messaggio di libertà. Oppure possiamo aiutare a costruire e partecipare alla “controeconomia”, che consiste in tutto lo scambio volontario che si svolge al di fuori dagli occhi controllanti dello Stato totalitario. In poche parole, possiamo sforzarci di vivere il più liberamente possibile, con la consapevolezza che anche se da soli non possiamo liberare il mondo, la nostra stessa liberazione personale crea un impatto nella società e funge da potente esempio per gli altri.

Nello scegliere se contrastare l’ascesa della religione totalitaria o meno, dovremmo riconoscere che la scelta non è tra obbedire e vivere una vita facile o resistere e andare incontro a difficoltà inutili. L’obbedienza al totalitarismo è infatti la scelta più rischiosa, in quanto si basa sull’ingenua speranza che questa volta sarà diverso, che questa volta il potere non corromperà i politici e i funzionari statali, che questa volta il mostro totalitario non divorerà i suoi figli e non creerà un inferno artificiale sulla terra. Ma come ha avvertito Solzhenitsyn:

“C’è sempre questa credenza fallace: “Non sarebbe lo stesso qui; qui queste cose sono impossibili.” Ahimè, tutto il male del ventesimo secolo è possibile ovunque sulla terra”.

Aleksandr Solzhenitsyn, Arcipelago Gulag

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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