LETTERA
DIVERTICOLITE AL COLON
Buonasera, mi farebbe piacere avere alcuni consigli da Lei riguardo l’alimentazione da far seguire a mio marito, a cui hanno diagnosticato la presenza di diverticoli al colon tramite una colonscopia. Il gastroenterologo ha semplicemente escluso semi e bucce dalla sua alimentazione, e come terapia di prevenzione dovrà prendere Normix per 7 gg al mese.
GRADIREI QUALCHE INDICAZIONE SU POSSIBILI RIMEDI NATURALI
Purtroppo lui continua ad avere coliche addominali, alternando giorni in cui il dolore è assente a giornate in cui invece è molto forte. Ho cercato di fare attenzione per comprendere se il dolore potesse essere provocato da qualche alimento in particolare ma non sono riuscita a trovare alcuna correlazione. Attendo fiduciosa un suo consiglio e La ringrazio per l’attenzione riservata alla mia richiesta. Cordiali saluti.
Angela La Fronte
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RISPOSTA
DEFINIZIONE DI DIVERTICOLITE
Ciao Angela. I diverticoli sono piccole sporgenze degli strati più interni di mucosa e sottomucosa del colon. La diverticolite è in effetti una infiammazione dei diverticoli. Il sintomo più comune è il dolore addominale, che può essere peggiorato dall’assunzione di cibo e in genere migliora dopo le evacuazioni e l’emissione di aria intestinale. Possono comparire anche nausea, gonfiore addominale e stitichezza alternata a diarrea. Nei casi più gravi, si possono manifestare emissione di sangue dall’ano.
L’ALIMENTAZIONE CARNIVORA COME PRIMA CAUSA SCATENANTE
I diverticoli sono molto comuni nelle popolazioni occidentali al contrario, mentre sono quasi inesistenti nelle zone rurali del continente africano e di quelli asiatico. Nei paesi industrializzati, sono molto meno frequenti in chi segue una dieta vegetariana, dal momento che la comparsa di diverticoli è correlata a un’alimentazione povera di fibre. In genere, infatti, gli occidentali che seguono una dieta onnivora consumano, in media, la metà della dose giornaliera raccomandata di fibre alimentari.
RIMEDI ALIMENTARI AI DIVERTICOLI
L’alimentazione contro i diverticoli deve pertanto contemplare contemplare una regolare assunzione di  cibi vegetali con relative fibre. Esse aiutano sia a prevenire sia a curare il disturbo. Ma perché sono così importanti? Perché sono le fibre ad accorciare il tempo di transito intestinale e il volume delle feci. La cellulosa rende le feci più abbondanti e riduce la pressione interna e, di conseguenza, i movimenti spastici del colon. Grazie alla fermentazione delle fibre da parte della flora batterica del colon, vengono prodotti acidi grassi a catena corta che aiutano il colon stesso a mantenere intatta la sua struttura. Un indebolimento delle pareti del colon è al contrario un fattore che predispone alla comparsa di diverticoli.
ADATTAMENTO GRADUALE E PROGRESSIVO
L’alimentazione contro i diverticoli è dunque ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Ci si arriva in modo progressivo, con la saggia politica del passo dopo passo, al fine di favorire un adattamento graduale. L’obiettivo finale rimane quello di svuotare le tasche da materiale fecale indurito ed incrostato, nonché quello di poter contare finalmente su una dieta ripulente, basata su cibi acquosi, innocenti, digeribili, vibranti e radianti, seguendo il più possibile le indicazioni della scala Simoneton.
SEMPRE VALIDI GLI INSEGNAMENTI DEL DR MAX BIRCHER BENNER
Ci si arriva anche con la gradualità del cotto, delle minestre di verdure, del puré di patate, per poi passare agli estratti di carote e di cavolo, secondo i soliti criteri di vegetarismo tendenziale, sostenibile e personalizzabile. Rimangono ottimi e attuali gli insegnamenti del dr Max Bircher Benner che nella sua clinica di Zurigo seguiva di persona le vicende digestive degli Zar di Russia.
Risorse come la manna, la liquirizia, l’aloe, la malva, il finocchio, la melissa, le prugne vanno tutte benissimo. Anche limoni, pompelmi, avocado, carciofo, crescione, dolcetta o valeriana, mirtillo, nespola, orzo, pesca, pomodoro, portulaca, rapa, ribes, tarassaco, uva, vanno considerati ottimi per ogni forma di colite.
APERTURA MENTALE E BUON SENSO INNANZITUTTO
Non servono schemi fissi e posizioni fanatiche. Rigore nei buoni principi sì. Stare alla larga dalla carne, dai prodotti da macelleria e dalla crudeltà nei riguardi degli animali assolutamente sì. Non serve però appiccicarsi addosso delle etichette. Meglio privilegiare un buon livello di apertura mentale e di buon senso. Meglio sempre ascoltare il proprio corpo e i propri sensori di fame e di sete. Tener presente che il riequilibrio e la salute non sono soltanto una questione alimentare. C’entrano pure il corpo, la mente e lo spirito. C’entrano pure i comportamenti di contorno, la camminata giornaliera, la respirazione alta e profonda, l’esposizione solare, l’attività fisica alternata al riposo. E, non dimentichiamolo mai, rimane quel punto centrale e discriminante che si chiama imperativo categorico della non-violenza.
TESINE DA LEGGERE
Valdo Vaccaro
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