SINDROME DI POTS E RIMEDI NATURALI

da 8 Mar 2016Neuropatie

LETTERA

38ENNE SPORTIVO CON SINDROME DI POTS

Buon giorno Dr Vaccaro, mi chiamo Andrea, sono un ragazzo molto sportivo di 38 anni, vegetariano da circa due mesi. Sono disperato. Penso di aver preso la ”Sindrome di Pots”, ossia un disturbo del sistema nervoso che si manifesta in posizione ortostatica, con sintomi di tachicardia fino a 120 bpm al minuto, tremolio, mal di testa e nausea. Appena mi rimetto seduto o sdraiato sul letto tutto ciò passa o si attenua di molto, le pulsazioni tornano a 55 bpm. Ma poi, non appena mi rimetto in piedi, si scatenano di nuovo i sintomi.

TENGO MOLTO ALLA SALUTE, ALL’ALIMENTAZIONE E AL MOVIMENTO

Mai successa una cosa simile in vita mia. Adesso non riesco a fare praticamente quasi nulla per questa problematica che mi sta rovinando letteralmente la vita. Le chiedo se ci sono delle cure o rimedi per questo tipo di disturbo. Fino a due mesi fa ero sanissimo. Ci tengo molto all’alimentazione, al movimento ed a tenere un buon stile di vita. La seguo molto su internet con i suoi video e informazione sempre aggiornate e illuminanti dal punto di vista igienistico.

ESISTE QUALCHE RIMEDIO NATURALE PER QUESTA INVALIDANTE PATOLOGIA?

Ho letto su alcuni siti che per questa patologia cronica non c’è una cura, a parte qualche farmaco per minimizzare i sintomi, ma non voglio darmi per vinto o scoraggiarmi. Le chiedo se lei ha mai curato casi del genere e se ci sono cose che posso fare questa alterazione così invalidante. La ringrazio per una sua risposta e mi scuso per il disturbo.
Andrea

*****

RISPOSTA

DEFINIZIONE DELLA SINDROME DI POTS

Ciao Andrea. Non curo nessuno per principio ma aiuto semmai la gente a capire se stessa e ad autocurarsi. La sindrome della tachicardia posturale ortostatica, nota con la sigla PoTS che sta per Postural tachycardia syndrome, è caratterizzata da accelerazione improvvisa del battito cardiaco quando si cambia postura alzandosi dalla posizione seduta. I sintomi comprendono confusione, svenimenti, nausea, difficoltà di concentrazione, affaticamento e tremore. Secondo stime americane, la sindrome avrebbe una prevalenza di 170 su 100.000, con un quarto dei casi di gravità tale da rendere inabili al lavoro. Altrove nel mondo, però, la diagnosi rimane controversa, e i sintomi vengono spesso attribuiti ad altre cause.

DIVERSE IPOTESI SULLE CAUSE

I sintomi sono simili a quelli della bassa pressione sanguigna, tipo vertigini, svenimenti, mal di testa, sudorazione, tremori, nausea, difficoltà di concentrazione e di memoria, mani e piedi scolorite, senso di ansia, dolori al petto e molti altri, aggravati dallo stare in piedi. Una soluzione di emergenza in questi casi è l’assunzione di liquidi o di più sale.

NON È AFFATTO UNA NUOVA MALATTIA

Non si tratta di una nuova malattia. Ha avuto diversi nomi nel corso degli ultimi 150 anni, come Sindrome da Prolasso della Valvola Mitrale, o come Tachicardia Ortostatica. Il sistema nervoso autonomo è talvolta chiamato il sistema nervoso involontario. Esso controlla le funzioni corporee automatiche che noi non dobbiamo pensare, come sudorazione, respirazione, funzione digestiva, pressione sanguigna e frequenza cardiaca.

SI TRATTA DI UNA RIDUZIONE DEL FLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO

Quando stiamo in piedi, è normale che circa mezzo litro di sangue goccioli giù per gravità nella cavità addominale, alle mani e ai piedi. Per interrompere il calo di pressione e mantenere l’afflusso di sangue a cuore e cervello, i nostri vasi sanguigni si restringono velocemente e la frequenza cardiaca aumenta leggermente di 10-20 battiti al minuto. Ma quando il sistema nervoso autonomo non funziona correttamente, come nel POTS, questo meccanismo non riesce a conservare tale afflusso di sangue. Il cuore comincia allora a correre mediante a un a secrezione compensativa di adrenalina.

SINTOMI TIPICI DELLA SINDROME POTS

I sintomi tendono ad essere più evidenti dopo in piedi o seduta prolungata. Si parla di vertigini, svenimento, mal di testa, stanchezza, scarsa memoria, scarsa concentrazione, ansia, piedi scoloriti o viola, problemi intestinali, sudorazione, nausea, insonnia, disturbi visivi, palpitazioni, ipertensione, stress da noradrenalina.

CONFUSIONE CON ALTRE PATOLOGIE DAI SINTOMI SIMILI

La sindrome POTS può essere confusa con altre patologie dai sintomi simili, come l’ansia, attacchi di panico, sindrome da stanchezza cronica, sincope vasovagale, altre cause di ipotensione, tachicardia.
Altre condizioni possono essere coinvolte tipo diabete, amiloidosi, sarcoidosi, lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjögren, veleni, alcool, metalli pesanti, cure mediche o chemio.

EVITARE PASTI PESANTI, EVITARE FARMACI CHE ABBASSANO LA PRESSIONE, AZIONARE I POLPACCI

Qualsiasi farmaco che può peggiorare i sintomi deve essere interrotto. Evitare in particolare farmaci o prodotti che abbassano la pressione del sangue. L’obiettivo principale del trattamento è quello di mantenere la fornitura di sangue al cuore e al cervello. Polpacci forti, fitness generale e calze di supporto aiutano a pompare sangue in tutto il corpo. Alzare la testata del letto aumenta il volume del sangue di mattina. In contrasto, la disidratazione riduce il volume di sangue circolante. Il calore e l’alcol dilatano i vasi sanguigni. Pasti pesanti deviano il sangue dal cervello all’intestino.

ALTRI CONSIGLI

Spesso i medici consigliano di aumentare il sale nella dieta di 2-4 g al giorno. Raccomandato l’esercizio fisico regolare, le camminate e il nuoto in particolare. Piccoli pasti frequenti a basso contenuto di carboidrati raffinati, cioè evitare zuccheri raffinati e farina bianca. Evitare lo stare in piedi a lungo e lo stare seduti. Effettuare manovre posturali per evitare lo svenimento e i capogiri. Ad esempio sdraiarsi ed elevare le gambe. Due bicchieri di acqua bevuta rapidamente ha mostrato di ridurre la frequenza cardiaca nella sindrome POTS. Evitare di restare a lungo immobili in posizione verticale. Inoltre è bene curare la forma fisica con un quotidiano esercizio fisico e, nella vita di tutti i giorni, non esporsi a temperature troppo elevate ed evitare di utilizzare indumenti eccessivamente stretti.

SINCOPI E PERDITE DI COSCIENZA

A volte ci sono perdite di coscienza transitorie. La prima domanda da porsi è sempre se c’è stata una vera perdita di coscienza. Il secondo passo è capirne la causa e distinguere la sincope da altre forme di perdita transitoria di coscienza legate, per esempio, a crisi epilettiche, intossicazioni, ipoglicemie. Le sincopi più comuni sono quelle riflesse neuromediate, tra cui rientrano le vasovagali, quelle situazionali e altre forme meno comuni.

BRUSCHE VASODILATAZIONI, VISTA ANNEBBIATA E PERDITE DI EQUILIBRIO

La sincope, frequente soprattutto nei giovani, è il risultato di un riflesso neurologico che, in risposta a uno stimolo emotivo o doloroso, determina una brusca vasodilatazione, la diminuzione della frequenza cardiaca e la conseguente carenza di sangue al cervello. La sincope situazionale può essere legata a diversi fattori, come forte tosse, stimolazione gastrointestinale, deglutizione, defecazione, colica addominale, estremo affaticamento. Un altro tipo di sincope è quella ortostatica, che si verifica soprattutto quando si sta a lungo in piedi o ci si alza di scatto. La pressione si abbassa di colpo, la vista si annebbia e si vacilla. In alcuni casi, questa sincope, può essere indotta da alcuni farmaci antipertensivi o da disidratazione. Un terzo tipo di sincope, poco frequente, ma potenzialmente grave, è quella da cause cardiache, dovuta, per esempio, ad aritmie o stenosi dell’aorta.

SDRAIARSI E SOLLEVARE LE GAMBE

Se si capisce di essere prossimi allo svenimento, perché la vista si oscura, si inizia a sudare molto, si avverte nausea e si vacilla, bisogna sdraiarsi e sollevare le gambe per favorire il ritorno del sangue al cuore. Se non ci si può sdraiare possono essere d’aiuto semplici manovre che fanno alzare la pressione. Nella maggior parte dei casi, superato l’episodio, non è necessario fare particolari accertamenti. I disordini d’intolleranza ortostatica sono alquanto frequenti e comprendono sia forme relativamente benigne e reversibili, dovute a disfunzioni del sistema nervoso autonomo, che forme più severe d’ipotensione ortostatica, dovute a malattie neurodegenerative o a severi disturbi del Sistema Nervoso Autonomo.

SINDROME GIOVANILE POTS DAI BATTITI ACCELERATI E IPOTENSIONE ORTOSTATICA NEGLI ANZIANI

Appartiene infatti a questo tipo di disordini, la sindrome di POTS (sindrome da battiti cardiaci accelerati (fino a 120 al minuto) che si manifesta in posizione eretta e che cessa in posizione orizzontale. L’ipotensione ortostatica, invece, è più frequente nelle persone anziane, con un’incidenza del 10-15% sul totale della popolazione, e sui pazienti diabetici (10%) ma, se si esclude la difficoltà a mantenere la posizione eretta e una riduzione del battito cardiaco, è una patologia difficile da diagnosticare in quanto presenta sintomi atipici o non specifici e può dipendere da altre cause tipo sincope vaso-vagale, ipotensione, assunzione di farmaci, oppure appartenere a una sindrome più complessa e ben definita, quale, ad esempio, l’atrofia multi-sistemica.

INTOLLERANZA ORTOSTATICA NEI GIOVANI E IPOTENSIONE ORTOSTATICA NEGLI ANZIANI

Per questo è di fondamentale importanza una diagnosi corretta dei sintomi per evitare valutazioni frettolose e fuorvianti. Non bisogna dimenticare, ad esempio, che se i disordini di intolleranza ortostatica nei giovani possono essere causati da altri fattori, come stati d’ansia, sedentarietà, ipovolemia o diminuzione improvvisa del sangue circolante, e possono essere curati e risolti in maniera tutto sommato più semplice, l’ipotensione ortostatica negli anziani può spesso essere correlata a un eccesso di farmaci, soprattutto quelli contro la pressione alta.

NON BUTTARE VIA IL TUO TEMPO A CERCARE DELLE CURE MA INVESTILO NEL RITROVARE IL TUO EQUILIBRIO

Per concludere, è sbagliatissimo, fuorviante e diseducativo cercare una cura. La sindrome di Pots, come del resto tutte le malattie se vogliamo, è un sintomo, una serie di sintomi. Non è una entità malefica, ma una conseguenza derivante dal meccanismo naturale di causa ed effetto. Occorre pertanto capirne le cause. C’è della tossiemia interna, della sporcizia organica, dell’ostruzione da parte di scorie interne accumulate. C’è uno sbilancio tra quanto si sta facendo e consumando e quanto il corpo è in grado di sostenere.

RILASSATI E NON INDOSSARE LA VESTE DEL MALATO SPECIFICO, QUANDO INVECE SEI UNA PERSONA NORMALISSIMA IN TEMPORANEA CRISI

Non visite, test, prescrizioni, farmaci. Serve semmai un periodo di recupero e di vacanza. Serve del riposo. Adottare il nostro sistema e il nostro protocollo salute in modo coerente, paziente e progressivo. Tener presente che tra marzo e aprile c’è da superare lo scoglio stagionale più duro dell’anno. Questo vale per sani e per la gente in crisi. Adottare una dieta sobria, leggera e digeribile è il minimo che si possa raccomandare. Cambiare il proprio stile di vita è fondamentale. Se c’è da prendere qualcosa di concentrato e di adatto ai tuoi gusti ed alle necessità del momento, sempre nell’ambito del cibo innocente, non pensarci due volte. Prima cosa la salute e la ripresa e poi tutto il resto. Non manchino alghe, germogli, funghi, avocado, orzo, miglio, saraceno, riso integrale, patate novelle del contadino, asparagi anche con le uova se ne senti il bisogno.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

4 Commenti

  1. Franciele

    Ragazza 35enne con sindrome pots.
    Anche io mi ritrovo nella stessa situazione.
    Sono una persona sportiva e bic ci tiene molto al fisico ma purtroppo da quando mi hanno riscontrato il post la mia vita è completamente cambiata.
    Il momento più brutto è la mattina 130 battiti a legarmi i capelli, 170 per fare 200 mt da casa mia alla macchina.
    Ovviamente con dei battiti così è inutile anche dire che non sono più in grado di fare nulla. .
    Di mio soffro di pressione bassa cosa che è peggiorata da quando mi hanno dato il farmaco inderal per calmare i battiti.
    Vorrei far a meno di prenderlo, è un farmaco pesante e che porta brutte conseguenze in un futuro.
    È possibile che non si riesca a sistemare questo problema con cure meno invasive?

    Rispondi
    • enzo spataro

      No, con le cure, molto o poco invasive quali esse siano, non sistemerai mai questo problema ma, come anche tu stesso hai paventato, andrai incontro a brutte conseguenze.

      Rispondi
      • Franciele

        Dott grazie per la sua immediata risposta.
        Le chiedo un’altra cosa.
        Tra 1 mese devo andare via per lavoro in un paese caldo. Starò li 1 settimana.
        Quali consigli mi può dare per cercare di avere meno problemi possibili con la pressione bassa?

        Rispondi
        • enzo spataro

          Prego!
          Ti informo che non sono un dottore, almeno per come lo intendi tu, ne tanto meno do consigli o indico procedure.
          Esercito la professione medica prettamente verso me stesso ed in pratica è la prassi che tutti dovremmo seguire ovvero darci una preparazione in chiave igienistica ed assumerci la responsabilità della propria salute.
          In un mese puoi apprendere molto studiando su questo blog ma devi impegnarti molto perchè già partendo dalla lettura di questa tesina dalle domande che poni dimostri di non metabolizzare i concetti.

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