STOP ALLA LINFOADENOPATIA E ALLA MONONUCLEOSI

da 22 Mar 2013Linfoadenopatia, Mononucleosi

LETTERA

LINFONODI GONFI E REPERTO COMPATIBILE CON LINFOPROLIFERAZIONE

Buongiorno, ho dei linfonodi gonfi all’inguine destro da un anno e mezzo, generalmente senza dolore. Sono grandi fino a quattro centrimetri, e si estendono anche un po’ al canale linfatico destro (zona femorale, triangolo di Scarpa). Esami del sangue e esami delle urine sono regolari, il medico mi ha prescritto anche ecografia, ago aspirato con esame citologico ed istologico, e la diagnosi è “reperto compatibile con linfoproliferazione ad immunofenotipo B”.

PIANO DIAGNOSTICO IN VISTA DI INTERVENTI SUCCESSIVI

Vorrebbero asportarmi un intero linfonodo gonfio per esaminarlo e fare una diagnosi più accurata, ma per il momento mi sono rifiutata. Sospettano che sia una forma tumorale per la quale la medicina ufficiale prevede asportazione chirurgica e poi radio o chemioterapia. Sono assolutamente contraria a radio e chemioterapia, che non mi farò sicuramente fare, e per il momento evito anche la chirurgia diagnostica.

OMEOPATIA E PROTOCOLLO CLARK

Sto anche facendo trattamenti da un naturopata che mi aveva diagnosticato parassiti e metalli pesanti, e mi sono disintossicata con il protocollo antiparassitario di Hulda Clark (fitoterapia + zapper) e con rimedi omeopatici drenanti e con trattamenti di biorisonanza (rigenerazione cellulare, stimola la capacità guaritrice del corpo).

STO SEGUENDO PERCORSI DI VITA VIRTUOSI E NON SREGOLATI

Sono vegana tendenzialmente crudista, ogni tanto mangio anche prodotti derivati dalla soia (es. tempeh e tofu), e i cosidetti falsi cereali (grano saraceno e quinoa). Bevo acqua del rubinetto filtrata dalla brocca, cerco di nuotare due volte alla settimana. Abito a Milano, cerco di fare percorsi di consapevolezza spirituale e di curarmi con le medicine alternative. La mia professione è quella di insegnante di filosofia e storia al liceo. Ha qualche indicazione da darmi? Grazie mille e buona serata.
Maria


RISPOSTA

PROTOCOLLI VARI E PAROLONE MEDICHE

Ciao Maria. Non nutro grandi simpatie per il protocollo Clark e nemmeno per l’omeopatia, metodi che ronzano intorno alla curomania del sintomo praticata dalla medicina. Bene hai fatto ad evitare la chirurgia diagnostica, e bene farai a non prenderla in considerazione nel tempo a venire. Il concetto di potenziale linfo-proliferazione è del resto applicabile al 100% della gente, e i tuoi medici curanti amano evidentemente riempirsi la bocca di parolone.

PUNTIAMO AI FATTORI CAUSANTI

Come in ogni fatto della vita e ogni avvenimento storico, occorre non soffermarsi troppo sulle cose che appaiono ma andare oltre, puntare ai precursori, ossia a quei meccanismi reconditi che precedono e causano i fenomeni. Trattasi proprio di una questione di amore per il vero, di una questione filosofica.

LA PROBLEMATICA CHE AFFRONTIAMO RIGUARDA I VASI LINFATICI

E, nel caso qui presente il fenomeno infiammatorio riguarda i vasi linfatici, ovvero i condotti che raccolgono dall’intero organismo il plasma trasudato dalla circolazione sanguigna ed il chilo disperso (e relative sostanze nutritive) proveniente dall’intestino tenue, riportandoli attraverso il sistema venoso nel torrente circolatorio.

GLOBULI BIANCHI NELLE VARIE FORME E SOTTOFORME

Lungo il decorso dei vasi si rinvengono spazi e corpi di ammassi ghiandolari detti linfonodi, aventi il doppio compito di filtrare la linfa e di originare i linfociti o i globuli bianchi, fanti o marines da trincea del sistema immunitario. In genere si parla di leucociti, termine generico che comprende 1) Neutrofili (54-62% della armata, specialisti per ripulire escrementi batterci e funghi, a bassa longevità, vivendo da 6 ore a 2-3 giorni), 2) Eosinofili (1-6% dell’armata, contro i parassiti più grossi, vita 8-12 giorni), 3) Basofili (12-15% dell’armata, rilasciano istamina antiallergica e durano poco come i neutrofili), 4) Linfociti (28-33% dell’armata, includenti linfociti-B, Bursa di Fabrizio scoperta da Girolamo Fabrici D’Acquapendiente, linfociti-T, dal timo, T-Helper o linfociti-spia, linfociti citotossici, linfociti NK, natural killers ancestrali).

PARLIAMO ORA DI NEUTROFILI

I neutrofili sono i globuli bianchi più abbondanti del sangue. Prodotti nel midollo osseo come tutte le altre cellule ematiche, i neutrofili sono dotati di una notevole attività fagica, che gli permette di inglobare ed uccidere da cinque a venti batteri nel corso della vita (che mediamente dura uno o due giorni). Tale azione, simile a quella dei macrofagi tissutali, si espleta sopratutto a livello ematico. Nel caso si presenti la necessità, i neutrofili sono comunque in grado di migrare nei siti extravascolari danneggiati o colpiti da un’infezione (termine medico, legato ad attività batterico-virale) o da una infiammazione (termine igienistico, legato a impregnazione tossica del sistema e intervento opportunistico e collaboratore dei batteri).

DIGESTIONE DEI VELENI OSSIA DEGLI ANTIGENI CELLULARI O MOLECOLARI

La digestione degli antigeni cellulari o molecolari avviene tramite il rilascio degli enzimi litici contenuti nei loro granuli. Non è dunque un caso che i principali globuli bianchi in disfacimento riscontrabili nel pus siano proprio i neutrofili. Oltre ad inglobare e digerire microrganismi, detriti e cellule senescenti scartate, i neutrofili rilasciano particolari sostanze chimiche, tra cui pirogeni (responsabili della febbre) e mediatori chimici della risposta infiammatoria. Gli stessi neutrofili, grazie alla loro spiccata attività ameboide, vengono attratti da una serie di fattori chemotattici nel sito di infiammazione.

NEUTROFILI CIRCOLANTI

Il numero di neutrofili circolanti varia considerevolmente nella popolazione e si attesta intorno alle 4000 cellule per mm3 di sangue (il range di normalità è compreso tra 1.500 e 7.000 per mm3). Si parla di neutrofilia quando il numero di neutrofili circolanti supera gli 8-9000 per per mm3. Tale condizione si riscontra in una grande varietà di situazioni.

NEUTROFILI IN ECCESSO

Si hanno neutrofili alti nel caso di:

  1. Stimoli fisiologici (neutrofilia moderata e temporanea): nascita, parto, periodo mestruale, attività muscolare, sbalzi termici, stress e dolore,
  2. Infiammazioni localizzate a forte presenza di intasamenti virali (cellule morte inespulse) e opportunistico banchettamento batterico (ascesso, appendicite, tonsillite, setticemia), a colte con presenze  fungine e parassitarie,
  3. Flogosi o fonfiori da interventi chirurgici, collagenopatie, traumi, necrosi tissutali per ustioni e infarto, allergie ed altre malattie infiammatorie,
  4. Reazioni infiammatorie conseguenti a uso di farmaci, di ormoni, di nicotina, di intossicazioni da piombo, mercurio, litio, benzene, monossido di carbonio, corticosteroidi, adrenalina e noradrenalina, eparina, endotossine, veleni di insetti,
  5. Neoplasie, malattie mieloproliferative, carcinomi (specie se con metastasi ossee), linfomi,
  6. Emopatie, tipo emolisi o emorragia acuta, anemia megaloblastica,
  7. Iperazotemia (residui proteici nel sangue),
  8. Acidosi diabetica.

A QUESTO PUNTO PARLIAMO DEL SISTEMA LINFATICO

Il linfatico è uno dei più importanti sistemi del corpo e forse il più ignorato. Il corpo riceve nutrimento in termini di glucosio-sali-mineralio-proteine direttamente dal linfatico e non dal sangue. Le cellule sono in contatto col linfatico e non col sangue. I linfonodi agiscono anche come bidoni-immondizia del sistema cellulare. Linfatico come reticolo strade bianche di campagna e sangue come svincoli e tratti autostradali per convogliare i rifiuti in zona eliminativa a polmoni, reni, colon e pelle, ossia al sistema emuntorio o escrezione.

LA LINFA NON È SANGUE

La linfa è un liquido scolorato e inodore che scorre attraverso i vasi linfatici e si fabbrica pure la maggior parte dei globuli bianchi. Linfa da distinguersi in:

  1. Linfa tissutale e sedentaria (riempie gli spazi tra le cellule),
  2. Linfa circolante attiva (in movimento lungo i vasi linfatici e i linfonodi),
  3. Linfa chilifera (circola in zona intestinale),
  4. Linfa sierosa-interstiziale (che riempie le cavità sierose contenenti liquidi acquosi).

La linfa non è movimentata dalla pompa cardiaca come succede per il sangue, ma dalla contrazione muscolare e dagli impulsi nervosi che la portano finalmente a scaricarsi nel torrente sanguigno-venoso nel cuore per  la rigenerazione. La linfa  scarica la spazzatura corporale nei suoi pozzetti depurativi, chiamati linfonodi, che hanno la dimensione di piccole mandorle quando tutto funziona a dovere, ma moltiplicano di volume quando andiamo in situazioni di emergenza. Niente prò di anormale o di patologico ma, al contrario, un segnale fisiologico che possediamo un grande alleato interno in lotta per la nostra salute.

LA FISIOLOGIA PARLA CHIARO MA NON VIENE ASCOLTATA

Il testo di fisiologia più citato al mondo, quello del professor Arthur Guyton (Textbook of Medical Psysiology, University of Utah, 1976), in linea con i maggiori centri di ricerca, indica nella presenza di eccesso proteico all’interno delle tubature corporali la causa di molte malattie degenerative. Molecole proteiche dannosissime per le loro dimensioni che bloccano i vasi e fanno da impedimento alla permeabilità osmotica del linfatico, la cui funzione primaria è proprio quella di eliminare gli scarti e le scorie proteiche del corpo. I residui proteici e gli altri materiali simili (cioè grossolani e macromolecolari) non possono essere assorbiti e convogliati direttamente dentro i capillari sanguigni.

RIMUOVERE LE PORCHERIE PROTEICHE IN CIRCOLO

Questa rimozione delle proteine dagli spazi interstiziali esistenti tra cellula e cellula, è una funzione assolutamente vitale, senza la quale moriremmo tutti nel giro di 24 ore. Tutti i tessuti del corpo hanno canaline linfatiche di scolo e di emergenza che drenano i fluidi eccedenti e quelli pesanti direttamente dagli spazi interstiziali e non attraverso i delicati capillari sanguigni.

IL LIQUIDO INTERSTIZIALE E MATRICE EXTRACELLULARE

La matrice extracellulare è tutto il materiale presente tra una cellula le l’altra, con funzioni di collegamento e di ancoraggio, grazie a componenti tipo glicoproteine e proteoglicani che sono costituenti-base del tessuto connettivo). Il liquido interstiziale invece è una soluzione acquosa che riempie gli spazi tra le cellule di ogni tessuto, con la funzione di mediare gli scambi tra le componenti cellulari dei vasi sanguigni e le cellule, ed anche con ruolo di intermediario tra vasi linfatici e vasi sanguigni.

TRASUDATO ED ESSUDATO

Quando si parla di edemi, di gonfiori e di versamenti, occorre distinguere tra:

  • Trasudato, sostanza liquida chiara e pulita derivata dal plasma per ultrafiltrazione e caratterizzata da alta fluidità, basso contenuto di proteine, di cellule e di detriti cellulari,
  • Essudato, liquido infiammatorio, fuoriuscito dai vasi resi patologicamente permeabili.

PREOCCUPAZIONI, SPAVENTI E PANICO, OVVERO REAZIONI ASSURDE A FISIOLOGICHE RIPARAZIONI IN CORSO

Quando le ghiandole linfatiche del collo si gonfiano, tra i sintomi più diffusi si ha all’inizio una sensazione di disagio e tensione. Poi, tastando il collo, si sente che qualcosa non va. Qua e là spuntano piccoli rigonfiamenti che subito preoccupano. Si tratta di linfonodi ingrossati, piuttosto frequenti nei bambini e non così rari negli adulti. Non si tratta di una malattia ma piuttosto di una “spia” di un’ allerta del sistema immunitario. Infatti, se le ghiandole linfatiche del collo si gonfiano, molto spesso si tratta del sintomo di un superlavoro del sistema immunitario.

I LINFONODI SONO BARRIERE ANTITOSSICHE

I linfonodi sono organi del sistema linfatico, protagonisti delle nostre difese immunitarie. Impropriamente chiamati ghiandole (in realtà non producono nessun secreto), sono le stazioni in cui si concentra la linfa ricca di globuli bianchi pronti a combattere le sindromi infiammatorie. I linfonodi funzionano come dei filtri che raccolgono e distruggono virus e tossine batteriche grazie ad un reticolo che imprigiona la sporcizia. Quando l’organismo lotta contro qualcosa, i linfociti si moltiplicano e i linfonodi si ingrossano. Le principali stazioni linfonoidali si trovano nel collo, nelle ascelle e all’inguine.

PERCHÉ LE GHIANDOLE LINFATICHE DELLA GOLA SI GONFIANO NEI BAMBINI

In genere i cosiddetti bambini linfatici fanno fatica a produrre sufficienti difese immunitarie nei confronti delle infiammazioni esantematiche, così le loro ghiandole linfatiche si gonfiano nello sforzo di far fronte all’emergenza. Si tratta comunque di un fenomeno fisiologico, espressione della maturazione del sistema immunitario. Un problema insomma che di solito si risolve con l’età, e che non deve preoccupare, e tantomeno causare prescrizioni inibitorie o altre interferenze.

NIENTE CONTAGI ED ALLARMI BATTERICO-VIRALI COMMISSIONATI E GIOSTRATI DA BIG PHARMA MA SOLO CONCOMITANZE TEMPORALI

Le ghiandole del collo si ingrossano nei periodi delle malattie di massa, chiamate impropriamente dalla medicina infezioni o epidemie, mentre si tratta sempre e solo di coincidenze e simultaneità sociali, di nodi al pettine e di accumulazioni tossiche riguardanti i medesimi gruppi, sottoposti ai medesimi stress scolastici, al medesimo stress climatico, alla medesima aria viziata delle aule riscaldate e a finestre tappate, e sottoposti ai medesimo menu fatti apposta per stravolgere gli equilibri metabolici dei bambini.

LA COSCIENZA IMMUNITARIA PRENDE FINALMENTE PIEDE TRA LA GENTE

Oppure le ghiandole linfatiche si ingrossano quando il bambino non riesce a guarire del tutto da tonsilliti ricorrenti, raffreddori, otiti. Dato che, oltre ai linfonodi, anche adenoidi e tonsille fanno parte dei tessuti linfatici, può succedere che queste importanti stazioni difensive si ingrossino provocando difficoltà di respirazione e altri disturbi. Oggi, fortunatamente, la moda infame di togliere tonsille e adenoidi è solo uno sbiadito ricordo, mentre con le appendiciti si continua testardamente a recidere, quando con un digiuno igienista di qualche giorno, si otterrebbe il semplice e spontaneo ripristino della normalità, senza rubare anni di vita agli operati.

QUANDO LE GHIANDOLE DEL COLLO SI GONFIANO NEGLI ADULTI

Mononucleosi (la cosiddetta malattia del bacio), con impropria demonizzazione del citomegalovirus, e altre malattie acute, possono essere causa di ingrossamento dei linfonodi negli adulti. Anche infiammazioni localizzate, per esempio ai denti nel caso delle ghiandole del collo, o alle gambe in quelle inguinali possono provocare l’ipertrofia (ingrossamento) dei linfonodi. Come nei bambini, questo fenomeno è legato all’attivazione del sistema immunitario.

PER FORTUNA CHE SIAMO BEN DIFESI

I linfonodi sono organi del sistema linfatico e protagonisti eccellenti della nostra difesa immunitaria.
sono presenti in tutto il corpo a livello ascellare, latero-cervicale e sottomandibolare, inguinale, addominale. Ma cosa vuol dire quando i linfonodi sono reattivi o di tipo reattivo? Fin quando i linfonodi sono di tipo reattivo ed infiammatorio tutto va per il meglio e non c’è alcun indice di malignità. I problemi sorgono nelle persone che vanno in panico e in preoccupazione (agenti pericolosissimi di malattia), che vanno fuori e dentro negli ambulatori a controllare e ricontrollare  i propri valori, e che si fanno propinare farmaci in continuazione. In questi casi, la reattività immunitaria se ne va a spasso e i linfociti possono anche trasformarsi in magagne neoplastiche.

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA, ALLA ROMA DI SENECA E DI ORAZIO, DI CLAUDIO GALENO E DI MARCO AURELIO

Tornando alla fisiologia di Arthur Guyton, e alla rimozione delle proteine mal-digerite, mal-tollerate e sparse disordinatamente lungo il sistema, essa trova perfetta conferma nelle ricerche più recenti. Quelle che hanno portato a fissare il tetto proteico sui 24 grammi al giorno. Quelle che hanno fatto riportare alla ribalta il Nobel del 1931 Otto Heinrich Warburg, e tutte le questioni legate all’acidosi e allo stress ossidativo. Quelle che hanno posto ai vertici mondiali della nutrizione sana Colin Campbell col The China Study.

GLI ISTERISMI E LE PENOSITÀ NON CI FANNO UN BAFFO

Interventi isterici e penosi di dottoresse vere o fasulle come la Trillion June, indicano il livello infimo e mediocre in cui è caduta la somaro-medicina, incapace persino di starsene  umile e saggia a leccarsi le proprie ferite. La June si auto-definisce con supponenza tra le persone sane di mente, e si permette di chiamare Bufale le ricerche di uno scienziato straordinario quale Warburg, dopo essersi magari inginocchiata di fronte al suo eroe Luc Montagnier. L’argomento-chiave per la sua striminzita mente è che esistendo 1000 tipi diversi di tumore, non è possibile che l’acidosi li copra tutti. Beata l’ignoranza.

LE MALATTIE NON DA INCIDENTE SONO PROCESSI AUTO-INDOTTI ED AUTO-RISOLVENTI

Da ricercatore naturale vero, libero ed autonomo, non contaminato da alcuna scuola medica curomane e da nessuna laurea in ciarlataneria-medica. Da studente-insegnante-medico autodidatta che non guarisce nessuno ma che mette la gente in condizione di autoguarire, confermo senza ombra di dubbio che la malattia, in tutte le sue forme, è un fatto self-induced, ossia auto-indotto ed auto-gestito, e non un evento sfortunato, casuale o dipendente da attacchi di entità sconosciute o da follie immunitarie o da congiure batterico-virali. L’emergenza grave e l’incidente stradale e di lavoro comportano sicuramente la necessità di interventi ricostruttivi che richiedono la presenza di medici bravi e straordinari per i quali nutro il massimo rispetto.

LA GUARIGIONE È A PORTATA DI MANO

In conclusione, invito a leggere senza pregiudizi il mio blog. Sull’argomento odierno esiste una marea di tesine. Usare i giusti motori di ricerca. Includere titoli come tumore, cancro, carne, pigrizia linfatica, fibromialgia, cibi, dovete, digiuni. L’ultimo scritto porta la data del 19/3/13 (Herpes, papilloma e fissazioni virali Epstein-Barr). Guarire dalla linfo-proliferazione e dalla mononucleosi senza medici e senza farmaci? Si può eccome!

STIAMO SUL FRESCO E STIAMO SUL CRUDO

Alimentarsi con cibi non-congestionanti e non-raffinati. Preferire verdure fresche dai propri orti o dalle campagne selvatiche (ortiche, fitolacca, acetosa, luppolo, pungitopo, rucola, crescione, finocchio, selene, bardana, farinaccio, malva, amaranto), o verdure dagli spacci biologici. Ma come seconda scelta va bene tutto quello che si trova all’ortofrutta e persino al supermarket. Via le porcherie e via gli zuccheri evidenti e nascosti. Obiettivo per tutti sia il 70-80% di crudo. Il resto non sia comunque spazzatura.

IL SOLITO STRUMENTARIO-SALUTE

Applicare sulle parti gonfie e dolenti dei cataplasmi di fango, oppure cipolle grattate, oppure patate e zenzero. Puntare su una dieta includente centrifugati di verdure (più zenzero, peperoncino, aloe, germe di grano), piatti di verdure fresche e frutta in abbondanza lontano dai pasti. Respirare profondamente, prendere sole, darsi motivazioni, muoversi ed allontanare ogni pensiero deficiente, ogni minimo accenno di panico.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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