LETTERA
CURE ASSURDE NON POSSONO PRODURRE RISULTATI COERENTI
Salve sono Sergio 46enne affetto da epatite-C da piĆ¹ di 10 anni. Ho smesso da allora di fare uso di droghe (saltuarie) e fumo. Mi hanno convinto a Bologna di fare una cura per un anno di interferone e ribavirina e, non l’avessi mai fatto, mi sono ritrovato con la malattia non sconfitta e, come non bastasse, con un cambiamento della personalitĆ .
MODIFICATO STILE DI VITA
Da allora ho appreso la dura lezione e ho modificato il mio stile di vita. Faccio una vita sana, mi sono sposato, ho una bella bimba e sono sempre ottimista. Credo perĆ² che tuttora mi trascino dietro tutte le schifezze prese durante vita e non solo in quell’anno. Mi suggerisce quello che devo evitare di mangiare e quello che devo invece prendere? La pasta, il pane, i funghi vanno presi? Capsule di curcuma di zenzero, cardo mariano, vitamina-C. In cosa consiste la cura dell’uva? Grazie. Sergio
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RISPOSTA
FEGATO E CISTIFELLEA ORGANI FONDAMENTALI
Ciao Sergio. Il fegato svolge funzioni vitali e riveste pertanto funzioni di capitale importanza per l’organismo. Purifica il sangue e i prodotti della digestione. Emulsiona i grassi. Favorisce l’espulsione degli escrementi con l’ausilio della bile, sostanza lubrificante e detossificante del corpo. Il fatto che che i mangiatori di carne e di proteine animali abbiano tutti fegato e cistifellea ingrossati, indica una volta in piĆ¹ il disegno biochimico vegano-fruttariano del corpo umano. Non ci sono problemi col pane, pizza e pasta, funghi, finchĆ© non si esagera e si provvede a prevalenza nel crudo. Cardo mariano e zenzero sƬ. Vitamina-C sintetica assolutamente no. Cibi ricchi di vitamina-C sƬ (cruditĆ in abbondanza, semini di sesamo, arance, kiwi).
TESINE DA LEGGERE
- L’incubo ossessivo dell’epatite virale
- Disturbo bipolare, epatite-C e cure vitaminiche
- Fegato, cistifellea e digestioni faticose
- Lavaggio epatico, calcoli cistifellea, cura Clark e cura Moritz
- Alterazioni cellulari, batteri e polipi uterini
L’EPATITE SILENZIOSA
L’epatite cosiddetta-C viene chiamata anche epatite silenziosa, per il fatto che ĆØ asintomatica. I sintomi, nella fase avanzata, includono calo ponderale, perdita appetito, stanchezza, dolori addominali, ittero, pruriti, febbre, nausea, vomito ed insonnia. Mentre per l’epatite-B ci sono molti casi di remissione spontanea, con l’epatite-C le cose vanno piĆ¹ a rilento, visto che qui siamo di fronte a un fegato semidistrutto da abusi di alcol, di proteine animali e da cure farmacologiche.
L’EPATITE Ć TERRENO DI DURO SCONTRO TRA IGIENE E MEDICINA
Tutte le epatiti sono semplicemente delle situazioni di fegato infiammato. L’idea di contraddistinguere le epatiti con le lettere dell’alfabeto ĆØ legatissima alla medicina del monattismo e del contagio. Se esiste dunque un’area particolare della medicina dove lo scontro con la scienza igienistica si acuisce e raggiunge il suo acme, essa si chiama epatite. La definizione medica parla dell’epatite-C come di malattia infettiva causata dall’HCV (epatitis-C virus), un virus della famiglia delle flaviradae, che ha 6 varianti e 90 sottotipi.
EPATITE SENZA LETTERE
Ovviamente, per credere alle versioni mediche sull’epatite occorre prima credere in modo dogmatico, acritico e sclerotico alla teoria dei virus venuti dallo spazio, alla teoria dei mostriciattoli vivi. Non ĆØ un caso che la classificazione “C” arrivi nel 1987-1988 con l collaborazione tra Michael Houghton della Chiron Corp e il dr D.W. Bradley del CDC (Centers for Disease Control), l’ente autore della satanica invenzione della farsa Aids. Per anni l’epatite C si chiamava non-A e non-B. Per me, e per l’igiene naturale, possiamo parlare di Epatite non-A, non-B, e non-C.
SUL CORRETTO STILE DI VITA SIAMO PIENAMENTE D’ACCORDO
I medici non solo si trovano spiazzati con l’epatite-C, ma non riescono nemmeno ad impostare una pratica vaccinatoria valida, ammesso e non concesso che si possano contrastare i virus mediante vaccinazione. Si parla infatti di virus HCV dalle caratteristiche mutanti. E anche questa ĆØ una idea inammissibile. I virus sono morti punto e basta, per cui attribuire loro delle qualitĆ comportamentali ĆØ fuorviante. Tutto sommato, la medicina riconosce che per l’epatite, la miglior soluzione rimane quella di adottare un corretto stile di vita. E su questo non si puĆ² che essere d’accordo.
NIENTE RISULTATI E PESANTI EFFETTI COLLATERALI
Trattare l’epatite-C con interferone e ribavirina, come spesso viene fatto, o anche con altri anti-virali tipo il boccprevir e il telaprevir, non ĆØ certo una via logica, ma intorno a questi farmaci ruotano vorticosi giri di danaro. Non mi sorprende dunque che un anno di cure antivirali non siano state risolutive. Le cifre relative all’epatite-C sono allarmanti, con 170 milioni di persone diagnosticate nel mondo, di cui 1,5 milioni in Italia. Nessuno porta a termine l cure mediche e in pratica la malattia risulta inguaribile. Gli effetti collaterali di questi farmaci sono assai gravi, per cui nessuno riesce a sopportarli a lungo.
ALCOL E SEDENTARIETĆ I PEGGIORI NEMICI
l peggiori nemici del fegato, quelli che lo irritano, sono la stitichezza e l’alcol, le droghe, i farmaci, il the e il caffĆØ, le cole e i dolci, la sedentarietĆ .
MOLTE SOSTANZE AMICHE IN NATURA
Ma esistono per fortuna anche molte sostanze epatoprotettrici, come carciofi, finocchi, cavoli, succhi di cipolla (20 grammi piĆ¹ cucchiaio di miele), germogli di pungitopo, tarassaco, acetosa, fitolacca, aloe. Ci sono casi di epatite-C risolti nel giro di 2-3 settimane mediante “strict juice casting”, vale a dire spremute al risveglio e centrifugati di tuberi durante il resto della giornata. Un’altra strategia valida ĆØ quella di fare 3 giorni di digiuno e di riposo fisiologico totale. bevendo al massimo del decotto di ortica. Una dieta vegana-crudista con tanta insalata cruda e qualche passato di verdure migliorerĆ decisamente la situazione. Per decongestionare il fegato servono pure i cataplasmi notturni di fango speciale , tipo quello offerto per corrispondenza dall’Albergo delle Ortensie di Sant’Omobono (info@villaortensie.com). Vanno applicati durante la notte sulla zona epatica.
Valdo Vaccaro
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