IL POMO, IL CIBO-BIDONE E IL DOPING DI DOMANI

da 7 Gen 2010Salute

UN CORPO UMANO FRUTTARIANO IN OGNI SUO ASPETTO FISICO E BIOCHIMICO

Il cibo umano di elezione, quello che garantisce salute totale massimizzata ed assenza assoluta di effetti collaterali è il pomo, il frutto, ovvero la mela e tutti i suoi fratelli e cugini che spuntano dalla terra o pendono dal ramo a catturare energia solare. Su questo punto la scienza vera e trasparente non ha dubbio alcuno. Da una parte esiste infatti il corpo umano, disegnato dal suo Creatore in modo inequivocabile e perentorio. Un corpo umano fruttariano in ogni suo aspetto biochimico, meccanico, mentale, estetico e spirituale.

IL DISASTRO NUTRIZIONALE DELLA MELA

Dall’altra parte esiste il frutto stesso, la mela. La mela? Al massimo può andare bene qualche morso, al termine però di una bella grigliata di manzo, di maiale, di pollo e di pesce, è pronto a dire l’ineffabile divoratore di materiale cimiteriale. La mela contiene acqua e zucchero e scarso materiale proteico, e sarebbe un disastro nutrizionale per chi ha davvero fame, prosegue quello, supportato dal medico e dal farmacista, benedetto dal pescivendolo e dal macellaio, elogiato dagli azionisti della Coca-Cola e di Redbull, esaltato da quelli della McDonalds, della Burger King e della FC Kentucky.

GLI STRAORDINARI COMPONENTI DELL’UMILE MELA

Vediamo invece cosa pensa della mela un ricercatore coi fiocchi, come il medico americano David Reuben, autore di un testo di valore dal titolo Everything you always wanted to know about nutrition. (Ogni cosa che vuoi sapere sulla nutrizione). Una semplice ed umile mela contiene al suo interno la bellezza di 191 sostanze chimiche conosciute, e di altrettante che si intuiscono, ma non si conoscono ancora. Non appena le hai dato un morso e ti sei appropriato dei suoi aromi e dei suoi umori, scattano 1300 reazioni chimico-enzimatiche nel corpo per disintegrarne le molecole e piazzarle nelle diverse parti del corpo.

UN MORSO ALLA MELA E SI SCATENA L’ENERGIA ATOMICA

La pectina va nell’intestino, il retinolo (o vitamina A) prende la via del globo oculare (retina). Le antocianine vanno a rafforzare i fragili capillari. Il licopene va ai genitali, a contrastare i radicali liberi. L’acqua biologica va ad irrorare, al pari di una preziosa e attesa rugiada, le mucose intestinali. E via avanti così, più o meno per 1300 volte. Capite, cosa significa sgranocchiare una semplice mela? Energia atomica viva e costruttiva a disposizione del nostro organismo, altro che miserabile acqua e zucchero.

IL MASSIMO RENDIMENTO NUTRIZIONALE NETTO (MRNN, ALL’AMERICANA), UN CONCETTO DA MEMORIZZARE. L’IMPORTANZA FONDAMENTALE DELLA GIUSTA CARBURAZIONE INTERNA.

Non è il volume, e ancor meno la consistenza sostanziosa del cibo, a donare il massimo rendimento nutrizionale netto (MRNN), ma è la giusta carburazione all’interno dell’organismo assorbente. Il famoso discorso della presenza grasso-proteica ottimale, dove ottimale significa minima e non già ridondante come nelle proteine animali, e mai superiore al 5%, in linea cioè con le caratteristiche precise ed indicative del latte umano, che è basso-proteico al pari di tutta la frutta.

La prova lampante ce la offre la natura stessa. Chi mai penserebbe che un atomo minuscolo ed invisibile possegga al suo interno un’energia travolgente ed esplosiva, miliardi di volte più grande di lui? Chi mai accetterebbe che il mammuth, l’elefante e la mucca, traggano dall’erba e dalle fronde verdi la sostanza per produrre tutto il loro latte, tutto il materiale necessario al loro possente sviluppo?

UNA SFIDA STABILE E SEMPRE VALIDA AL PROFESSOR GIORGIO CALABRESE E AL CARNIVORISMO IMPERANTE CHE DROGA ED ATTANAGLIA IN MODO INESTRICABILE LA DEGENERATA MENTE UMANA

Questo discorso del MRNN, che è modestamente farina del mio sacco, e che non troverete su alcun testo di biologia o di nutrizione del passato, merita di essere stampigliato nella mente, come fanno gli studenti di matematica col massimo comun divisore (MCD) e il minimo comune multiplo (MCM). Non per fare una concessione alla mia vanità di ricercatore igienistico, ma perché ha un valore pratico di enorme importanza, ogni qualvolta uno si mette a tavola. Mi venga a spiegare il bravo e simpatico professor Giorgio Calabrese, e con lui tutti gli altri nutrizionisti che si alternano sugli schermi televisivi italiani, cosa mai serve buttar dentro nel sistema umano proteine animali (crudeli ed immorali, antiestetiche, antieconomiche, antiecologiche, costose, ammalanti, acidificanti, intossicanti, diabetizzanti, cancerogene) che offrono 1000 calorie in sede teorica, e ne richiedono 1100 in fase digestiva-assimilativa-espulsiva. L’unica risposta logica possibile è che tali proteine servono sì. Servono ad alimentare le influenze stagionali e gli auto-intasamenti virali, indispensabili a Big Pharma.

NE PARLAMMO A ROMA LO SCORSO SETTEMBRE

Ne parlai all’ultima conferenza AVA di Roma dello scorso 24 settembre, dove purtroppo, vuoi per le tante domande e le tante problematiche affiorate, non ebbi modo di esporre l’intera documentazione che avevo pianificato e preparato. Mi è stato riferito e confermato che quel meeting ebbe notevole successo. Ebbi anche io la stessa favorevole impressione. Ma mi rimase il rammarico di non aver completato quell’importante schema. Vedrò di farlo in una tesina aggiuntiva, e di accennarlo qui, almeno per sommi capi, a vantaggio di chi non riuscì a prendere appunti.

IL DISCORSO DELLA MELA RIPETIBILE PER 160 MILA VOLTE

Abbiamo detto mela. Ma se dicessimo caco, nespola, corbezzolo, fico, dattero, banana, pera, uva, melone, carruba, castagna, radicchio, carota, e via discorrendo, che succederebbe? Semplice. Dovremmo rifare il discorso delle 1300 reazioni biochimiche per altre 160 mila volte, tante quante sono le piante eduli messe a disposizione dell’indegno, imbecille ed irriconoscente bipede odierno da parte del suo troppo generoso creatore.

COI CIBI COMUNI LE REAZIONI SI BLOCCANO, E CI INTASIAMO DI ALIMENTI-SPAZZATURA

E con gli altri cibi sostanziosi di cui si sta ingozzando l’umanità intera? Con le delizie lavorate, dolcificate, salate, incremate, borotalcate ed infiocchettate dei gourmier e dei chef, dei cuochi alberghieri e televisivi? Non succede forse la stessa cosa? No, non funziona affatto. Trattasi di alimenti morti e di alimenti junk, di alimenti spazzatura. Devitalizzare e de-enzimizzare un cibo significa togliergli la caratteristica peculiare di cibo e trasformarlo in qualcosa di estremamente diverso, che non va più in sintonia ed associazione attiva, amorevole e costruttiva col corpo, ma rappresenta una pura e semplice imposizione chimica, una aggressione violenta e deleteria che l’organismo non tarda a farci rilevare, e che noi chiamiamo indigestione, acidità, costipazione, influenza viaria e suina e stagionale, crisi epatiche e pancreatiche, crisi renali, infiammazioni, asciti, appendiciti, peritoniti, anemie, tumori e cancri.

NON CONFONDIAMO IL MATERIALE DA CAMPOSANTO CON IL MATERIALE DI RISTORO

I resti animali, che hanno subito la trafila della macellazione e che grondano sangue e liquidi organici, e diffondono nei paraggi gli umori di morte e di cadaverina, nulla hanno più da dire o da dare al mondo. Hanno esalato l’anima e si sono svuotati di energia. Trattasi di povere salme smembrate, meritevoli di un segno di croce e dell’eterno riposo. Materiale in stato di avanzata decomposizione, disegnato per il camposanto e non certo per il ristorante. E ancora meno per il nostro delicato ed altamente selettivo apparato gastrointestinale. Persino i cibi fabbricati e sintetizzati dalle industrie alimentari, poco importa se di origine vegetale e naturale, sono adatti al massimo per i rifiuti urbani. La cottura, la sintesi, la concentrazione, hanno tolto loro il valore più importante e fondamentale, che è l’acqua biologica e strutturata, ovvero l’acqua vitaminizzata, mineralizzata, glucosizzata, energizzata e galvanizzata, tipica di quel pacchetto natural-industriale che ci offre in assoluta esclusiva il nostro interlocutore pianta, il nostro interlocutore germoglio, il nostro interlocutore cespuglio, il nostro interlocutore albero.

STIAMO FORSE MANGIANDO DEL CIBO-BIDONE?

Vuoi forse dire che le famose 1300 reazioni non scattano più, come nel caso della mela? Esattamente così. Nel caso della mela c’erano in lei gli enzimi, c’era il fattore dei colori e degli umori vivi, c’era il fattore alcalinizzante, c’era la componente elettromagnetica. Nel caso della carne, del pesce, delle uova e del latte, e di tutte le confezioni che troviamo in bella esposizione al supermercato, il fattore enzimatico è stato eliminato sistematicamente. Trattasi di non-alimenti, o di ex-alimenti dalle proprietà intasanti e costipanti, con la costipazione che è la vera madre di tutte le malattie, dal raffreddore, al diabete, al cancro. Stai dicendo che il cibo che mangiamo tutti i giorni è un cibo-apparente, un cibo-falso, un cibo-bidone? Esattamente così.

LA DELICATISSIMA FACCENDA DEL FATTORE PH NEL SANGUE

La loro stessa parte liquida, se mai fu acqua biologica (nel caso di frutta e verdura lavorate), è diventata acqua sbagliata e inadatta a percorrere il nostro corpo, acqua non più strutturata mediante i micronutrienti vivi, acqua non più coadiuvante e lubrificante dei cibi, ma acqua intasante e stagnante che il corpo fa fatica a gestire e persino ad espellere. Anche l’acqua bollita, e persino l’acqua distillata mediante bollitura, diventano difficili da utilizzare per l’organismo, e causano leucocitosi nelle prove-Kouchakoff, per cui è da preferirsi l’acqua distillata naturalmente, come quella della pioggia o della neve, oppure l’acqua che cola dai ghiacciai.

I GRAVISSIMI DANNI DELLA ACIDIFICAZIONE CORPORALE

Siamo di fronte a sostanze che brillano per le loro qualità negative acidificanti. Introdotte ostinatamente nell’organismo, arrecano il peggiore disastro possibile ed immaginabile, che è quello di far saltare il corretto pH del sangue, che nelle nostre arterie sta in media su valori compresi tra il 7.35 e il 7.45 (nelle vene sta dal 7.31 al 7.41, in quanto subisce un’immediata e leggera acidificazione). Fanno saltare cioè quelle caratteristiche che permettono al sangue stesso di mantenere la differenza di potenziale elettrico adatta a scatenare le reazioni bio-chimico-elettriche all’interno del nostro corpo.

L’EMERGENZA IMMUNITARIA E IL RICORSO ALL’OSSEINA

Quando si distrugge un cibo privandolo della sua struttura viva, completa ed equilibrata, quando lo si priva dei suoi enzimi, delle sue vitamine, e quando gli si disorganicano i minerali, lo si demolisce e lo si devitalizza, cadaverizzandolo. In tali condizioni esso rappresenta un nemico attentatore per il sangue, in quanto fa precipitare il sangue stesso a livelli pericolosi, lo fa diventare urina prima del tempo. Non occorre arrivare al 7.00, che rappresenta il segnale di neutro e di morte corporale sulla scala acido-alcalina (ricordiamo che lo 0=Zero è il punto di massima acidità e il 14 quello di massima alcalinità). Basta scendere a quote via-via più pericolose tipo 7.30, 7.25, 7.20, 7.15 per far scattare l’emergenza immunitaria, col nostro angelo custode interno che parte come un ossesso a riparare i danni, a creare tamponi antiacidi, a sollecitare all’ipotalamo dei missili di allarme verso il midollo spinale, con richiesta di rilascio immediato di calcio-organico-osseinico dal sistema osseo, al motto di meglio l’osteoporosi che la morte immediata.

IL CIBO-LETAME E LA LEUCOCITOSI

Cosa succede allora a quel materiale che nostro malgrado è entrato nel corpo e non è stato sottoposto alle famose 1300 reazioni tipiche della mela? Molto semplice. Un autentico letamaio da smaltire al più presto, con le buone o le cattive. Il materiale indigesto ed inassimilato che degenera ben presto in materiale putrefatto e rilasciante miasmi insopportabili stile uova marce e topo morto (per le proteine animali), e materiale fermentato stile puzza alcolica, (per il materiale zuccherino ed amidaceo). Il tutto rappresenta una grave emergenza del sistema, ed è accompagnato dal fenomeno noto col nome di leucocitosi, ben provato e spiegato dall’immortale Paul Kouchakoff alla Prima Conferenza Internazionale di Microbiologia di Parigi del 1930. I leucociti (i nostri vigili del fuoco interni) che in fase di riposo si contano intorno ai 6000 per dl di sangue, diventano 18000 e oltre in fase digestiva, per chi si è alimentato di carni e di prodotti cotti e devitalizzati, mentre per i crudisti-vegani la quota 6000 rimane pressappoco tale e quale, in quanto il corpo sta trasformando pacificamente il suo cibo senza alcuno scombussolamento immunitario, senza alcun battito del cuore in più, senza alcuna febbre gastrointestinale.

LA MORÌA DI CELLULE E L’INTASAMENTO VIRALE

Oltre alla leucocitosi sopravvengono altri fatti gravi da non sottovalutare. Sbagliare un ciclo digestivo significa compromettere l’intero ciclo metabolico. Le cellule del sistema corpo hanno bisogno di ricevere nutrimento per produrre energia calorica ed anche per mantenersi in vita. E debbono pure essere ripulite. Mancando nutrienti, indeboliscono e muoiono in sovrabbondanza ed in anticipo sui tempi previsti, finendo per essere sgretolate e polverizzate dai loro becchini interni chiamati lisozomi. Ecco allora che arrivano ondate di materiale cellulare disintegrato, di detriti cellulari morti che rappresentano poi la massa virale più importante che ci riguarda da vicino, ovvero quei virus endogeni o di origine interna che formano poi il 90% di tutti i nostri virus naturali, ininfluenti per la nostra salute nella misura in cui vengono regolarmente in parte riciclati nella loro componente minerale ed in parte espulsi, ma logicamente fastidiosi nella misura in cui rimangono all’interno intasando e richiamando colonie batteriche interessate a consumarli.

IL MONDO SCIENTIFICO SI ACCORSE ALLA FINE CHE AVEVA RAGIONE KOUCHAKOFF

Al citato congresso parigino, il dr Kouchakoff lasciò tutti a bocca aperta. Uno che a quei tempi lavorava con provette colorate, prendendo il sangue alla gente prima e dopo il pasto, non poteva non generare nel contempo scetticismo ed incredulità. Servivano dunque altre prove ed altre conferme. Ma intanto il medico russo aveva lasciato il segno. I suoi allievi continuarono la sua feconda opera e nel 1948 arrivarono al Nobel per la Medicina, per aver scoperto e dimostrato al mondo intero, in modo inconfutabile, l’esistenza della leucocitosi.

ACCANTONARE KOUCHAKOFF E IMPORRE AL MONDO LE LEGGI DELLA FDA

C’era di che gridare Banzai, in segno di vittoria, come facevano i giapponesi in guerra. Risolto il problema medico e farmaceutico, risolto il problema della nutrizione e della salute umana. E invece no. Troppo scomodo e antipatico questo Kouchakoff. Scomodo al pari di Pitagora e di Leonardo, al pari di Voltaire e di Einstein. Tutta gente da nascondere e da insabbiare. Idealisti che rompono l’anima ai Rockefeller e all’America del latte e della bistecca, del farmaco e della Coca-Cola. Mettiamo da parte questo coglionazzo di Kouchakoff e diamo pieno potere alla FDA, che avrà il compito di irradiare il mondo intero con le nostre tabelle e le nostre piramidi alimentari basate su livelli di proteine animali strabilianti (350 g/giorno, decurtati e limati via-via dai medici americani a 300-250-200-150-100, e finalmente alla quota odierna di 75 g/giorno).

L’AMERICAN DIETETIC ASSOCIATION CHE DIFENDE A SPADA TRATTA IL VEGETARIANISMO

Servono conferme, sbraitano innervositi ad Atlanta e dintorni, spiazzati da questi scandalosi ritocchi. Ed ecco che, nel 1988, la più quotata associazione scientifica statunitense sull’alimentazione pubblica una raccolta di dati dal valore rivoluzionario, intitolata Position of the American Dietetic Association on Vegetarian Diets, evidenziante con chiarezza le proprietà positive ed irreprensibili della dieta vegetariana, sia per adulti che per bambini, dove tutte le patologie croniche, dal raffreddore al cancro, vengono disattivate.

SONO LE MALATTIE A MOLTIPLICARE I DANARI, NON CERTO LA SALUTE

Come se ciò non bastasse, il sito americano della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana rivela con chiarezza e dati un elenco nutrito e complesso di patologie che una dieta vegetariana è in grado di risolvere senza dover ricorrere a farmaci e vaccini. Tutto pare remare a favore del veganismo e contro l’alimentazione carnea, messa sotto accusa da più parti. Ma disattivare le malattie non provoca alcun entusiasmo all’America dei Rockefeller e di Big Pharma. E anche qui, nonostante l’autorevolezza della fonte, si continua a blaterare che non basta, che servono ulteriori conferme.

L’ESPERIMENTO EPOCALE E SCONVOLGENTE DI CAMBRIDGE

All’Università di Cambridge, da secoli massima autorità mondiale sulla nutrizione umana, si conclude nel 2000 un esperimento epocale, intrapreso per vederci chiaro una volta per tutte. Le dottoresse Kay-Tee Khaw ed Aisla Welch hanno seguito un campione vastissimo di gente (20 mila persone) per oltre 10 anni. Non si tratta certo di un esperimento ideato e condotto da organizzazioni vegetariane o vegane, ma di una vera e propria ricerca medica. L’esito non solo è inaspettato, ma addirittura sconvolgente. Per evitare i due maggiori killer del mondo contemporaneo, che sono il cancro e le cardiopatie, è rigorosamente obbligatoria una dieta fruttariana, basata su almeno 5 pasti sazianti al giorno di sola frutta, da sistemare opportunamente nella giornata, lasciando ai 2 pasti principali dei tempi andati un ruolo integrativo e quasi formale, adatto alla verdura cruda seguita da qualche vegetale amidaceo (zucche, patate e simili) o da qualche leggera concessione a dei compromessi del cotto, tipo cereali e legumi, pasta o pizza o minestre, sempre con ingredienti salutari e vegetariani.

UNA VERITÀ CHE VALE PIÙ DI 3 RIVOLUZIONI MESSE ASSIEME, E CHE NON SI PUÒ RIVELARE

Gli stessi organizzatori e i finanziatori dell’esperimento restano esterrefatti e senza parole. Trattasi di un documento rivoluzionario più della Magna Charta e più delle rivoluzioni francese e sovietica messe assieme. Occorre segretarlo all’istante. Arrivano ordini perentori in tal senso firmati da Scotland Yard e persino dalla CIA. Tutto va nel dimenticatoio, ma qualcosa trapela. La faccenda Cambridge trova modo di arrivare in Asia, e viene pubblicata su diversi quotidiani, incluso il China Post di Taiwan.

IL FIVE-PER-DAY VIENE DECODIFICATO ANCHE IN ITALIA

Ne parla in una sua tesi universitaria, dal titolo I quaderni di Hygea, Valdo Vaccaro, uno sconosciuto ricercatore naturalista udinese. Per vie traverse e fortunose, per fogli e fotocopie, tale scritto fa un po’ il giro di mezza Italia e arriva nelle mani di diversa gente, tra cui un medico-scrittore (Bruno Melis), un preside liceale che dirige pure un circolo pitagorico (Giuseppe Maraglino), un noto leader vegano-animalista (Franco Libero Manco). Ne riparla per la prima volta in Italia nel 2008, e sul Corriere della Sera, il dr Umberto Veronesi. L’espressione five-per-day fa comunque il giro del mondo per conto suo, anche se molta gente non sa cosa significhi esattamente, e pensa magari a uno dei tanti slogan commerciali alla moda.

A NOVE ANNI DI DISTANZA DA CAMBRIDGE, ARRIVA L’ESPERIMENTO DI OXFORD 2009

L’Università di Oxford, sempre gelosa di quanto si fa a Cambridge, non poteva restare con le mani in mano, e i responsabili del suo Oxford Cancer Research Institute, intraprendono uno studio dei più complessi e sistematici sull’argomento cancro, conclusosi nel luglio 2009, con 61000 persone monitorizzate per 12 anni. Questa volta non si cede alle pressioni e alle minacce, e i risultati vengono prontamente pubblicati sul The Guardian.

LA FRUTTA ANCORA UNA VOLTA SUL TRONO

Si tratta di dati non meno rivoluzionari di quelli evidenziati dai cugini-concorrenti di Cambridge. Una riduzione del rischio di ogni tipo di cancro, nella misura del 12%, e di ogni rischio di leucemia nella misura del 45%, e un abbattimento straordinario di tutte le malattie.nLa dottoressa Naomi Allen, autrice principale dello studio, è scesa probabilmente a patti col nemico e, pur confermando la salubrità eccezionale della dieta fruttariana-vegana, ha precisato che alcuni dei soggetti avevano pure assunto del pesce, e che in ogni caso servivano pure qui altre conferme.

UNA VERITÀ VEGANA MAI ABBASTANZA PROVATA

Come scrive Valerio Pignatta, nel suo articolo on-line Vegetariani o malati cronici? A voi la scelta, l’espressione servono altri dati è ormai diventata una specie di mantra, applicato sistematicamente dalla medicina ufficiale alle verità scomode e comprovate del veganismo. Non servono invece prove e conferme per farmaci, per integratori e per vaccini, poco importa se vengono sperimentati su poche migliaia di individui e per tempi brevissimi, senza nemmeno verificare gli effetti a lungo termine. Per il vaccino della suina, il Ministero della Sanità Nazionale ha dissipato in tempo di carestia generale la modica somma di 200 milioni di Euro, intasando i propri magazzini di 30 milioni di vaccino Tamiflu inutile e respinto dalla popolazione, finanche dal personale sanitario. L’unico motivo di consolazione è che quasi tutti i paesi hanno commesso la medesima scemenza, Francia e Germania in testa, con 90 e 50 milioni di dosi rispettivamente.

I PURTROPPO DELLA SANITÀ ITALIANA, E LE PREGHIERE AI SANTI PERCHÉ RIESPLODA LA FEBBRE

Gli autori di questa ennesima bravata hanno accampato tre purtroppo. Primo purtroppo, la gente non ha voluto vaccinarsi, prendendo cattivo esempio dai medici traditori (solo un medico su 10 ha accettato di vaccinarsi). Secondo purtroppo, il più amaro dei tre, la massa, pur non vaccinata, non si è ammalata come previsto (anche se l’inverno non è ancora finito, per cui non è detta l’ultima parola, e i responsabili della Sanità vanno presumibilmente tutti i giorni ad inginocchiarsi e a pregare, a supplicare i santi e ad accendere dei ceri in chiesa, affinché la suina esploda di nuovo, e il popolo corra finalmente a farsi siringare). Terzo purtroppo, a Natale e Capodanno la gente sembra non aver straviziato come al solito, quasi a fare un dispetto alle istituzioni sanitarie, che ripongono sempre grandi attese patologiche su questi benefici eventi stagionali. Poco male, pare abbiano sghignazzato David Rumsfield e la OMS, alla timida richiesta italiana di riprendersi indietro parte del disgraziato stock, la soluzione per i vostri vaccini esiste. Basta rivenderli in blocco ai paesi sottosviluppati (cioè a quelli ancora più sottosviluppati della nostra odierna Italia), o anche cederli quasi gratuitamente ai paesi poveri, a titolo di aiuti umanitari. L’importante è che voi italiani ce li abbiate pagati in anticipo e a prezzo pieno.

I DEPRESSIVI E GLI ANSIOLITICI, OVVERO IL PANE DI DOMANI

Fatto sta che la strada verso il veganismo resta scandalosamente disseminata di ostacoli e di barriere. Nulla di strano se, buttando l’occhio intorno a noi, si percepisce un feeling insano di insoddisfazione e di malessere. La gente rivela musi lunghi e visi spenti. È diventato un miracolo trovare qualcuno dall’aria giocosa e scanzonata. Il disagio, crescente e generalizzato, viene confermato dal crescente consumo di antidepressivi ed ansiolitici, sia nel nostro paese che nel resto del mondo. I medici italiani li stanno prescrivendo a ruota libera, con disarmante semplicità. Trattasi, più che di farmaci, del pane di domani, come si usava dire degli integratori che hanno in effetti mantenuto le promesse, diventando il pane di oggi.

GLI ANTIDEPRESSIVI ED IL CAFFÈ, OVVERO LO SCANDALO DELLE DROGHE LEGALI

Gli antidepressivi sono vere e proprie droghe legali, con un consumo che è triplicato in Italia negli ultimi 5 anni. Anche lo zucchero-saccarosio, la saccarina e l’aspartame sono droganti. Anche le carni e le proteine animali sono droganti. Cadaverina, miasmi putrefattivi, al pari delle vernici odorose, scatenano fenomeni di leucocitosi e di battito cardiaco accelerato. Droga e non nutrizione. In perfetta linea poi con la pianta più sbagliata, più micidiale ed autolesionistica del globo, che è quella del caffè, che ha da tempo distanziato il tabacco, il the e il papavero da oppio, diventando la coltivazione regina, quella che sta soppiantando le foreste e le paludi, ma anche i campi di orzo ed avena, ed anche i frutteti, con grande soddisfazione della Coca-Cola, della RedBull, oltre che degli industriali della tazzina magica, contenente la caffeina, uno dei peggiori e più dopanti veleni mai apparsi sul suolo terrestre. Per il commercio di cocaina e di oppio, ci sono donne disgraziate che si riempiono l’intestino di salamini biancastri e salgono su un aereo, per far arrivare a destino la mortifera polvere e guadagnarci qualcosa, quando non finiscono prima all’ospedale e dopo in galera. Le anfetamine stanno invadendo sottobanco il mondo, entrando nelle fabbriche e nelle scuole.

IL NARCOTRAFFICO LEGALE E IL TRAMONTO DELLA NUTRIZIONE

Per il caffè non serve tutto questo. I sacchi riempiono le stive delle navi, solcano gli oceani e si accumulano nei porti. Guai a fermare questo micidiale ed infame narcotrafiico legale. Se blocchi la frutta, la verdura, i cereali, blocchi anche il pane, e non succede mica niente, perché quelli bene o male nutrono. Ma se blocchi il caffè, la gente non si alza più dal letto, non riesce più a connettere, e ci sarebbe un viavai pazzesco di autoambulanze e un risuonare continuo di sirene. Perché quello non nutre ma dopa. Come dire che siamo al tramonto della nutrizione e al trionfo della droga.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

3 Commenti

  1. mammafelice

    Salve, complimenti per gli interessantissimi articoli.
    Posso chiederle i riferimenti bibliografici agli studi Cambridge 2000 (se si trova) e Oxford 2009? Mi sarebbe veramente utile!
    Grazie in anticipo,
    isabella

    Rispondi
  2. Valdo Vaccaro

    Ciao Isabella, Grazie per la gentilezza. Purtroppo quel poco che è trapelato lo si è sempre avuto tramite agenzie di stampa e giornali. Mandami il tuo indirizzo email e ti inserisco nella mia lista.
    A presto VV

    Rispondi
  3. Raw Fruitarian

    Mitico !!!!
    veramente interessante, complimenti ….

    Rispondi

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