IPERTIROIDISMO NEONATALE E CONSIGLI ALIMENTARI

da 3 Dic 2016Disturbi della tiroide, Gravidanza e maternità

LETTERA

MAMMA DA 6 MESI CON IPERTIROIDISMO NEONATALE

Buona sera Valdo! Ho 32 anni e da 6 mesi sono diventata mamma di uno splendido bambino, che però, ho dovuto smettere di allattare di botto perché il mio ipertiroidismo (silente in gravidanza) si è ripresentato più forte di prima!
FT3 19.78 (2.0-4.0), FT4 23.8 (8.0-15.0), TSH-TRAB 7.4 (0.25-0.45)
Questi sono i valori degli esami eseguiti il 7.11.2016. Ora la mia endocrinologa (che mi segue da 3 anni) mi ha prescritto Tapazole 2 cp die x 1 mese, per poi ripetere gli esami!

VORREI DEI CONSIGLI ALIMENTARI COME ALTERNATIVA AL TAPAZOLE

Potrei avere dei consigli alimentari da lei? Il Tapazole non lo prendo e credo davvero che curando la mia alimentazione e il mio spirito io possa guarire! La ringrazio in anticipo.

Simona

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RISPOSTA

FUNZIONALITÀ DELLA TIROIDE

Ciao Simona. Analizzo e sintetizzo prima quanto predicano la medicina e la endocrinologia ufficiale sull’argomento, e poi farò nella parte finale le mie personali considerazioni di tendenza naturalistica. Il dosaggio ormonale effettuato tramite esami del sangue è il primo passo per valutare la funzionalità della tiroide. Si monitorano così i livelli di ormone tireostimolante TSH, l’indicatore per eccellenza dello stato di salute della tiroide, nonché degli ormoni rilasciati dalla tiroide, la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4). Può inoltre essere utile dosare alcuni tipi di anticorpi, detti anti-tiroide, come l’anti-tireoglobulina (TgAb), l’anti-tireoperossidasi (TPOAb) e l’anti-recettore del TSH (TrAb).

ORMONE TIREOSTIMOLANTE TSH

L’ormone tireostimolante TSH è prodotto dall’ipofisi e ha la funzione di stimolare l’attività della tiroide. Valori di TSH considerati normali sono compresi nel range tra 0,25 e 4,5 mU/mL (milliunità su millilitro), anche se è bene precisare che unità di misura e intervalli di riferimento possono variare da un laboratorio all’altro. Livelli di TSH superiori al normale indicano in genere una condizione di ipotiroidismo, dove la tiroide produce meno ormoni del necessario ed è quindi maggiormente stimolata. Al contrario, livelli di TSH inferiori al normale sono sintomo di ipertiroidismo, dove la tiroide produce un eccesso di ormoni e deve essere poco stimolata.

IPOATTIVITÀ ED IPERATTIVITÀ NEGLI ORMONI fT3 e fT4

La triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4) sono ormoni prodotti dalla tiroide coinvolti nella regolazione del metabolismo. Gli esami del sangue rilevano di solito i livelli di ormoni liberi, cioè scorporati dalle proteine con cui si legano: per questo motivo la loro indicazione è preceduta da una f (free, dall’inglese). Il range di normalità dei livelli di fT3 è generalmente compreso tra 1,9 e 5 pg/mL, vale a dire (picogrammi su millilitri). Il range di normalità dei livelli di fT4 è invece compreso in genere tra 0,9 e 2,5 ng/dL (nanogrammi su decilitri). È comunque bene precisare che unità di misura e intervalli di riferimento possono variare da un laboratorio all’altro. Livelli alti di fT3 e fT4 indicano una iperattività della tiroide, mentre livelli bassi rappresentano una condizione di ipotiroidismo.

ANTICORPI TGAB, TPOAB E TRAB

Si tratta di tipologie di anticorpi il cui dosaggio consente di rilevare la presenza di autoimmunità tiroidea. Si considera nella norma un livello di TgAb inferiore a 20 IU/mL(unità per millilitro), mentre per quanto riguarda i TPOAb il livello normale è inferiore a 35 IU/mL. Si considera infine un livello normale di TrAb fino a 1,5 IU/L (unità per litro). Ancora una volta, è opportuno ricordare che unità di misura e intervalli di riferimento possono variare da un laboratorio all’altro. Per tutte le tipologie di anticorpi, livelli alti indicano la probabile presenza di patologie autoimmuni quali morbo di Graves-Basedow o tiroidite di Hashimoto.

IPERTIROIDISMO IN GRAVIDANZA

L’ipertiroidismo in gravidanza è un evento raro (0,05-3% delle gravidanze) ed il suo riconoscimento può essere difficoltoso in quanto alcuni segni e sintomi (nervosismo, sudorazione, dispnea, tachicardia) sono comuni al fisiologico stato gravidico. Invece, segni più specifici quali perdita di peso, gozzo e oftalmopatia, possono suggerire più chiaramente la presenza di un ipertiroidismo da morbo di Basedow. Il trattamento di scelta per l’ipertiroidismo in gravidanza è rappresentato dalla terapia con farmaci tireostatici: il metimazolo (MMI) (Tapazole) ed il propyltiouracile (PTU) (Propycil).

IPERTIROIDISMO ASSOCIATO A SCARSA FERTILITÀ

La malattia di Graves non è comune in gravidanza, poiché l’ipertiroidismo è associato a riduzione della fertilità. Tuttavia, in corso di gravidanza, l’azione sia dei linfociti B che T è ridotta e questa condizione di immunosoppressione può determinare, in rebound, l’insorgenza di tireopatie autoimmuni nel post-partum. Da rilevare che il fumo è un fattore di rischio per la malattia di Graves e aggrava l’oftalmopatia. Anche l’assunzione di iodio e di amiodarone può favorire l’insorgenza della malattia di Graves.

SINTOMI E SEGNALI DELLA MALATTIA DI GRAVES

La malattia di Graves è caratterizzata da nervosismo, irritabilità, insonnia, ipercinesia, tremori, palpitazioni, dispnea da sforzo, fasi di depressione e astenia, dimagrimento, polifagia, alterazioni del ciclo mestruale, diarrea. Rispetto a questa sintomatologia iniziale, molto variabile, è l’epoca di comparsa del gozzo e della facies basedowiana, uno dei segni più caratteristici della malattia. caratterizzato dall’espressione ansiosa del volto, dovuta soprattutto alle alterazioni oculo-palpebrali, come l’esoftalmo, il segno di Dalrymple (ampliamento delle rime palpebrali), il segno di Stellwag (rarità dell’ammiccamento), il segno di Graefe (mancato abbassamento della palpebra superiore nello sguardo verso il basso), l’edema palpebrale. La malattia si accompagna a labilità emotiva e alterazioni del tono neurovegetativo, come l’improvviso viraggio del colorito cutaneo dal pallido al rosso per lo scarso controllo della motilità vascolare.

QUANDO LA TIROIDE LAVORA TROPPO SI VA IN IPERTIROIDISMO

Se tra i trenta e i quarant’anni si inizia a sudare troppo, a soffrire di insonnia, a provare gonfiori alla gola, a sperimentare dei tremori, a sentirsi particolarmente nervosi, a sentirsi deboli e a dimagrire molto, potrebbe essere insorto un disturbo alla tiroide. L’ipertiroidismo è una patologia causata da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei. Questa malattia attacca il sistema endocrino e il metabolismo, ed è assai comune tra le donne.

I DATI TABELLARI HANNO SCARSA AFFIDABILITÀ

Fatte queste considerazioni, occorre dire che i dati tabellari vanno presi con le pinzette per la loro variabilità. Non è solo una questione di differenze tra un laboratorio d’analisi e l’altro, ma anche di sbalzi notevoli tra un’ora e l’altra, tra un giorno e l’altro, e persino tra le condizioni individuali della stessa persona, che variano in continuazione. Il vero problema nella tiroide sta nel puntare al riequilibrio dell’intero sistema, alla remissione naturale cui il corpo tende quando non lo si mette troppo sotto pressione e sotto scorciatoie farmacologiche.

ALIMENTI SÌ

Chi soffre di ipertiroidismo deve prestare attenzione anche al proprio stile di vita, quindi alla dieta. Vi sono alcuni alimenti che aiutano a rallentare il processo di produzione degli ormoni, come verdure tipo spinaci, rape, sedano, prezzemolo. Le verdure della famiglia delle Crocifere, ovvero rucola, broccoli, cavoli e cavolfiori, contengono inoltre una sostanza che sembra limitare la produzione di tiroxina e vanno consumate preferibilmente crude. La valeriana o dolcetta è una verdura calmante che favorisce il sonno, mentre il tarassaco equilibra la funzione epatica potenzialmente compromessa dall’ipertiroidismo. Qualche alga può essere inclusa. Tra i frutti amici della tiroide ci sono mandarini, pera, pesca ma anche ananas, papaya e mango. La dieta vitale e crudista in genera comporta riscontri positivi.

ALIMENTI NO

No agli eccitanti, come caffè, tè, tabacco o alcolici. Bisognerebbe limitare anche il consumo di formaggi affumicati, salse piccanti, crostacei, molluschi e carni. Il sale deve essere consumato con assoluta moderazione, non più di un cucchiaino al giorno, così come vanno limitati prodotti e snack salati, come patatine, salatini, arachidi. Ovvio che va ascoltato giornalmente il proprio corpo, va data priorità assoluta alla digeribilità ed alla vitalità dei cibi, sempre tenendo d’occhio il peso e l’equilibrio calorico, seguendo nel contempo le misure salutistiche di contorno segnalate nel nostro pacchetto salute.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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