LA GRANDE DISINFORMAZIONE SULLA VITAMINA B12

da 28 Gen 2014Vitamine, Minerali e Integratori

LA SCIENZA INDIPENDENTE LEGA IL BENESSERE A UNA ALIMENTAZIONE SANA, VITALE ED INNOCENTE

La scienza ha provato con centinaia di studi che chi segue un’alimentazione completa e varia, cioè a base di verdure, legumi, cereali integrali e frutta, con gli alimenti di oggi e non con quelli biologici degli Etruschi, gode di un regime protettivo ed ha un rischio inferiore in tutte le malattie più importanti, da quelle di cuore al cancro. Si parla di miglioramenti toccabili e riscontrabili anche statisticamente, sia in qualità della vita che in durata della vita stessa.

SETTE ANNI DI VITA IN PIÙ COL VEGETARIANISMO, E QUINDICI COL VEGANISMO TENDENZIALE

Già con la dieta lacto-ovo-vegetariana un notevole livello di vitalità, di benessere e di longevità è stabilmente assicurato (7 anni di vita media in più rispetto agli onnivori per le statistiche Loma-Linda University).

Quindi un vegetariano, e anche una donna vegetariana, magari incinta, se mangiano bene, cioè in modo vario, non hanno nulla di cui preoccuparsi. Meglio ancora se il regime prescelto è ancora più avanzato in senso vegan-crudista tendenziale, per cui si hanno 15 anni di vita media in più.

GLI INTEGRATORI SONO QUANTO DI PEGGIO ESISTA SUL MERCATO

I ricercatori hanno anche provato l’inutilità e spesso addirittura la tossicità degli integratori alimentari presi al posto degli alimenti. Così definiti in etichetta per permettere ai produttori di aggirare la legge, che vuole per i farmaci una lunga sperimentazione scientifica.

Fanno più male che bene, e decine di studi li sconsigliano. Famosa la ricerca in cui il gruppo delle donne a cui era stato dato come integratore il beta-carotene aveva più tumori. L’ultimo studio della serie, una mega-analisi danese, è stata citata in aprile 2013 sul blog Alimentazione Naturale.

NON ESISTONO ALBERI DI HAMBURGER E NON ESISTONO ALBERI DI PASTICCHE

Eppure, dalla tv, dai giornali, dal proprio medico, il vegetariano medio e in particolare la donna vegetariana in gravidanza o allattamento, spesso in ansia, si vedono consigliare compresse, polveri e liquidi d’ogni genere.

Tutto definito naturale, quasi che le stampelle chimiche e le pasticche si trovassero pendenti dai rami degli alberi. Con la scusa-bugia che gli alimenti non bastano, dando per scontato lo scarso assorbimento di sali e vitamine del cibo autentico e solare.

BASTA UNA ALIMENTAZIONE SEMPLICE, SOBRIA, RISPETTOSA DELLA TRADIZIONE NATURALE

Ma se, invece, i finti esperti plagiati o influenzati o foraggiati dall’industria farmaceutica cominciassero a proporli davvero, questi benedetti alimenti?

Scoprirebbero che bastano e avanzano, purché la dieta sia completa, ben bilanciata tra nutrienti, naturalmente ricca di antiossidanti e sostanze naturali protettive. È difficile? No, basta seguire la tradizionale nostra alimentazione naturale.

NON SERVE NEMMENO FARE LA GARA CON SE STESSI A CHI È PIÙ PURO E PIÙ CRUDISTA

Ormai gli accostamenti sono istintivi, il pasto-tipo della salute lo conosciamo. È sufficiente, anziché elencare centinaia di alimenti, citare almeno le categorie di alimenti più indicati per la donna gravida. Che poi, guarda caso, sono quelli più tipici dell’alimentazione sana e naturale a tendenza vegetariana.

Legumi, cereali integrali, verdure verdi e ortaggi colorati, semi oleosi, qualche eventuale ovetto da galline ruspanti e qualche eventuale porzioncina di gorgonzola e di formaggio di malga prodotto a crudo, e alla peggio qualche alice col cappero e qualche ostrica per gli inguaribili amanti del salato di mare. Ma soprattutto tanta frutta agra al risveglio e frutta acquosa varia in mattinata e nel tardo pomeriggio.

PRENDIAMO ESEMPIO DA ETRUSCHI E ROMANI CAPOSTIPITI DELLA NOSTRA CIVILTÀ

D’altra parte, l’alimentazione vegetariana-fruttariana non è né un’invenzione moderna, né tantomeno una abitudine patologica. E gli uomini antichi (prendiamo ad esempio gli Etruschi-Romani capostipiti della nostra grande civiltà, anche agricola e alimentare), che erano di fatto quasi vegetariani non erano affatto anemici e debilitati, né le donne antiche nei nove mesi di attesa erano solite abbuffarsi di carne, grassi o zucchero!

CI SONO PROVE E CONTROPROVE CHE NON LASCIANO SCAMPO

L’esempio più eclatante di raffronto concreto tra alimentazione vegancrudista tendenziale e alimentazione carnea stile fast-food McDonalds ce la offre, oggi nel 2013, la popolazione indiana dei Pimas, suddivisa tra la zona desertica dell’Arizona americana e la zona montana confinante del Messico chiamata Valle Pimeira, coi Pimas messicani mantenutisi popolazione modello di gente muscolare, sana e atletica, grazie ad alimentazione naturale, e coi Pimas statunitensi divenuti in soli 50 anni di stravizi imposti, campionario mondiale del popolo più devastato, deformato e patologico del pianeta (vedi mia tesina “La formidabile controprova ei Pimas“).

SULLA B12 ESISTE UNA VALANGA DI SPAZZATURA CULTURALE E DI SPECULAZIONE

Tornando però allo specifico argomento della B12, si citano spesso ricerche dai toni terroristici e catastrofici, tipo gli studi di Elmadfa e Singer che parlano di manifestazioni cliniche neurologiche come l’anemia perniciosa e l’iper-omocisteinemia, addossandole disinvoltamente alla popolazione vegana.

Ricerche sponsorizzate da Big Pharma e mirate a rendere la gente dubbiosa, incerta e B12-dipendente. Ribadisco allora qualche punto-chiave della mia tesina “La religione tarocca e mistificante della B12“. Leggere anche “Torpore, spossatezza, sonnolenza e cura globale“.

FLAGRANTI CONTRADDIZIONI DELLO SCHEMA RED MANGELS, APPROVATO DA FDA, NDC E RDA

  • Gli alimenti vegetali non contengono vitamina B12.
  • La B12 sembra sia presente nelle piante di origine organica, ma in quantità estremamente ridotte.
  • La B12 sta nelle piante ma varia ampiamente a seconda del tipo di pianta e del tipo di terreno.
  • Il fabbisogno di B12 è molto basso.
  • Il fabbisogno di B12 è modestissimo: 1 mc o milionesimo di grammo al giorno per l’adulto.
  • Una deficienza di B12 è veramente molto rara, anche tra i vegani di lunga data.
  • Il nostro organismo può comunque reimpiegare la B12 in modo molto efficace e la sua carenza rappresenta una eventualità davvero molto rara.
  • I vegani che prima mangiavano carne possono aver immagazzinato scorte di B12 che non si esauriscono per 30 e più anni.

IL TERRORISMO DELLA NDC (NATIONAL DAIRY COUNCIL)

Dire che la B12 deve essere garantita per le partorienti e durante l’allattamento, per i neonati e durante i primi anni di vita, è terrorismo puro e tipico della NDC americana (National Dairy Council).

L’umanità ha sempre fatto bambini senza troppi problemi. E i bimbi migliori nascevano in epoche vegetariane, come nell’antica Grecia e nell’antica Roma, quando i guerrieri di Sparta, gli atleti di Olimpia e i Legionari Romani vivevano di frutta e verdura, di uvetta, datteri e fichi secchi, e di grani abbrustoliti, e nessuno sapeva cosa fosse la B12 e tantomeno cosa fossero le supplementazioni. Le ricerche odierne di Campbell con The China Study hanno ricoperto di ridicolo questa spazzatura culturale.

NIENTE RINCORSA ALLE SINGOLE VITAMINE

La posizione corretta è che alle partorienti, alle nutrici, a tutti i bimbi in età evolutiva, ai giovani e agli anziani, deve essere garantita la vittamina C e la E, il gruppo B (fatto di 20 vitamine), la PP, la K, la A e la D e tutto il resto.

Rincorrere una qualsiasi singola vitamina è pura follia. Rincorrere poi un fantasma, un profumo di cacca come fosse Dio in Terra è ancora più ridicolo e diseducativo. Diventiamo seri una buona volta. Scienza zero e terrorismo cento.

DANNI IRREVERSIBILI AL SISTEMA NERVOSO

Perchè? Una deficienza di B1, B2, B3, B5, B6, B9 non fa altrettanto? E una deficienza prolungata di vitamina C non ti manda al creatore ancora più velocemente? Il solito terrorismo di maniera. Scienza zero e terrorismo cento.

PERSINO LA PARTE VEGETARIANA CADE NEI TRANELLI

La tesi della Marina Berati, autrice che stimo, non fosse altro che per il suo bel libro “Diventa vegan in 10 mosse”, non è affatto convincente, e ancor meno scientifica. L’articolo in questione apparso su internet è “Vitamina B12 questa sconosciuta”. La Berati fa a mio avviso affermazioni troppo dogmatiche ed anche non veritiere, tipo:

1) La B12 è l’unica vitamina che non si può ricavare dai vegetali,

2) Le piante non hanno bisogno di B12, per cui non la producono,

3) Meglio prendere la B12 in innocenti pillole piuttosto che prenderla consumando carne, pur suonando apparentemente filo-animalista, rinforza invece quello schema fatalistico di dipendenza dalla B12, e di inadeguatezza del cibo naturale a soddisfare la dieta vegana, che riteniamo perverso e antiscientifico.

La Berati vuole difendere il sistema vegan, ma invece lo danneggia, e lo fa per giunta distorcendo dei basilari principi salutistici. Rincorrere una singola vitamina è infatti assurdo, ed è ancora più incongruo se essa è una vitamina fantasma, imponderabile e sfuggente come la B12.

L’ESEMPIO DEL DR JOEL FUHRMAN, ALTRO BIDODICISTA NATO E CRESCIUTO STORTO

A sbagliare non sono solo gli pseudo-vegetariani e i dilettanti della ricerca, ma anche quelli che non dovrebbero cadere nei tranelli della FDA. Lo stesso Joel Fuhrmam, della ANHS sheltoniana, che ho conosciuto di persona a Baltimora, scriveva infatti sulla rivista Health Science dell’Agosto 93, in risposta al lettore messicano John Erwin.

“Se il tuo medico ti ha prescritto B12, non è necessario che tu la prenda. Ci sono medici i quali credono che tutti i vegetariani abbiano bisogno di supplementarsi con la B12, ma questa idea non è suffragata dalla letteratura medica. Comunque, è consigliabile controllare i livelli B12 ogni 3 o 5 anni. Se sei tra quelli il cui livello è basso, come per esempio 150 pg/ml (picogrammi, cioè biliardesimi di grammo, per millilitro di sangue), l’uso di una supplementazione potrebbe essere raccomandato. La stragrande maggioranza dei vegetariani ha comunque livelli normali di B12”.

LIMITI E CONTRADDIZIONI

Fuhrmam è un medico che si è schierato con gli igienisti naturali, ma risente della sua preparazione medica, e degli schemi FDA da cui non si allontana per niente. Dire che la maggioranza dei vegetariani ha livello normale di B12 è falso, visto che bazzicano su 100 pg/ml.

Dire invece che quei livelli sono funzionali e persino auspicabili in funzione del benessere, avrebbe molto più senso. Ci sono vegetariani e vegetariani. Lui si riferisce evidentemente a quelli che assumono qualche uovo e qualche latticino, o a quelli che già prendono per prudenza supplementazioni B12, che negli USA sono in gran numero anche tra i vegani.

Nessuno pare avergli ancora insegnato che il livello minimo per la B12 era stato correttamente fissato a 80 pg/ml dalla WHO (World Health Organization), e che fu la FDA, spinta dalla NDC (National Dairy Council) e dagli Enti Macellazione, a spostare il minimo a 156, nell’ovvio complotto di portare la gente americana e il mondo intero a consumare più latte e più carne.

QUATTRO CLAMOROSE INFRAZIONI DELLA FDA

  1. Supervalutazione livelli minimi proteine (oltre 300 g al giorno, oggi ridotti a 75 g/giorno),
  2. Supervalutazione livelli minimi B12 dagli 80 pg/ml della WHO ai 156 pg/ml della FDA stessa,
  3. Sottovalutazione dei livelli di vitamina C (40-60 g al giorno che Cambridge2000 ha portato a 300, e che molte altre fonti hanno portato di recente a oltre 600),
  4. Sottovalutazione della B9 (acido folico), come basilare vicario della B12.

LE POSIZIONI DEL DR FRANK SABATINO, ALLIEVO DI SHELTON

Lo stesso dr Frank Sabatino scrive sulla Health Science del Dicembre 93, su posizioni più sagge e misurate di Fuhrman. La B12 esiste in alte e inadatte concentrazioni nelle carni animali e nei latticini. Ma viene anche sintetizzata dai batteri che vivono sulla superficie dei vegetali e delle foglie verdi. Si trova pure nelle alghe marine e nei lieviti.

La B12 gioca importante ruolo nella produzione di globuli rossi e nella integrità della spina dorsale. Sebbene i vegan abbiano spesso una minore B12 rispetto ai non vegetariani, questi livelli più bassi sono sufficienti a mantenere regolare la produzione cellulare di globuli rossi e la salute della spina.

CASI ECLATANTI DI ANEMIA PERNICIOSA

Se uno fa il vegan assoluto, ma senza masticare per bene la buccia della frutta, senza mangiare verdure crude in abbondanza, senza mangiare una scaglia di grana o di mozzarella nella pizza o nel panino, allora può anche darsi una controllata ogni 3 o 5 anni, non fosse altro che per stare tranquillo con la mente.

Ma le supplementazioni di B12 non sono affatto raccomandate. Solo se i livelli sono veramente bassi, e se nel contempo ci sono sintomi di danni neurologici o di anemia perniciosa, allora si potrà dare come emergenza straordinaria delle pasticche sottolingua o delle iniezioni di B12. Il tutto a scopo stimolante e non certo rimediale.

APPROFONDIMENTO STORICO DELLA DR VIRGINIA VETRANO, ALLIEVA DI SHELTON

La B12, o cobalamina, è conosciuta come fattore anti-anemia perniciosa, e venne pure chiamata fattore IF o fattore intrinseco dal dr Castle. Fu isolata nel 1948 dal fegato, come composto cristallino rosso contenente cobalto e fosforo.

È vitamina idrosolubile e funziona come coenzima nel metabolismo cellulare. La cobalamina di sintesi si chiama anche cianocobalamina, perché contiene cianuro, un inquinante pericoloso. Il cianuro non esiste nelle molecole naturali di B12. Non è quindi affatto desiderabile prendere delle supplementazioni di B12.

Esiste da anni una polemica tra i medici americani al riguardo. Ci sono quelli a favore e quelli contro il ritiro dal commercio della cianocobalamina, e per l’approvazione in alternativa della idrocobalamina.

L’IGIENE NATURALE È DA SEMPRE CONTRO LE SUPPLEMENTAZIONI E GLI INTEGRATORI

La posizione degli igienisti americani è che la pura e semplice estrazione di vitamine, dai cibi naturali, cambia il loro carattere e le rende inadatte per l’uso, anche perché non sono più combinate con le altre sostanza naturali di accompagnamento, e vengono dunque digerite e metabolizzate in modi diversi e patologici.

L’estrazione della cobalamina B12 dalle fonti naturali aggiunge, come abbiamo visto, sostanze tossiche alla B12 stessa. Le sostanze sintetiche non funzionano nel metabolismo esattamente come quelle naturali. Le vitamine sintetiche possono essere usate come sostituti di quelle naturali, imbrogliando la gente e mascherando i sintomi, ma non vengono metabolizzate.

LA B12 ESISTE NELLA FRUTTA E NELLE VERDURE CRUDE NEI GIUSTI IMPERCETTIBILI QUANTITATIVI

I metodi standard usati per l’estrazione della B12 includono riscaldamento in acidi deboli, addizione di ione cianidrico ed esposizione alla luce solare. Permane il ragionevole dubbio che questo metodo impedisca di trovare la B12 nella frutta e nella verdura perché in esse la B12 è presente nella forma ancora più volatile dei coenzimi, o in altre forme che vengono regolarmente azzerate dalla estrazione a caldo.

La B12 nei vegetali infatti esiste, ma viene distrutta dal riscaldamento dei metodi estrattivi. La cosa più importante da ricordare è che tutte le vitamine B dovrebbero eventualmente essere prese in contemporanea. Sono così interrelate nelle loro funzioni che una sbilanciata e larga dose di una di esse può causare deficienze pericolose in tutte le altre. In natura non esiste una singola vitamina B isolata da sola dal resto del gruppo.

USO INTEGRATORI NEI CASI DI REALE EMERGENZA

Chiaro che le vitamine B nella forma naturale sono da preferirsi mille volte a quelle sintetiche, perché esse hanno tutti i fattori B, persino quelli non ancora conosciuti, più tutti i rispettivi coenzimi.

Le vitamine sintetiche B sono usate principalmente per superare gravi deficienze o gravi condizioni fisiche, dove ci sia bisogno di urgente e immediato risultato (tipo operazioni, post-operazioni, incidenti).

Ma sempre ricordando che è pericoloso usare una vitamina e non il gruppo per l’effetto domino (sbalzi, deficienze, eccessi) sulle altre. La B12 con i derivati acidi folici (B9), è necessaria nella sintesi del Dna. In assenza di B12 le cellule non si possono dividere e i globuli rossi non si sviluppano.

B12 E FATTORE INTRINSECO

La B12 viene assorbita dall’ileo, ma il suo utilizzo dipende dal fattore IF (intrinseco). È presente nei normali succhi gastrici. È secreta dalle cellule parietali delle ghiandole gastriche, e si trova nello stomaco, ma non nel piloro.

La cobalamina si lega al fattore intrinseco, che si ritiene essere una glicoproteina. La costruzione della B12 con la glicoproteina IF dà luogo ad una sostanza che resiste alla digestione intestinale.

Nei cibi, la B12 arriva combinata con le proteine, o con i sottoprodotti delle stesse, come i peptidi, che devono essere demoliti dal processo digestivo per essere poi assorbiti. I componenti della B12 consistono di grosse molecole che devono essere per questo combinate al fattore intrinseco per essere assimilate ed attraversare la barriera intestinale.

MALASSORBIMENTO E IRRITAZIONI GASTROINTESTINALI

L’atrofia gastrica è responsabile di malassorbimento di molte vitamine. Essa ha luogo, dopo molti anni di irritazioni della mucosa gastrica, per colpa di cibi sbagliati e di stili di vita assurdi. Lo stomaco è il più abusato degli organi del corpo umano.

Quando ci mettiamo cioccolato, caffè, the, alcool, prodotti chimici, zuccheri e dolcificanti industriali, sale, aspirina, farmaci ed altri irritanti simili, come possiamo attenderci di avere lo stomaco normale e funzionante?

INIBIZIONE E ATROFIA DEL FATTORE INTRINSECO

Se combiniamo male i nutrienti, e invece di dar luogo a digestioni provochiamo dentro di noi indigestioni continue, cosa resta a noi dei nutrienti stessi? Niente. Va tutto ai batteri che banchettano e proliferano a nostre spese, lasciandoci a secco.

Chiaro che poi stomaco e intestino diventano irritati ed infiammati da tutti i prodotti della decomposizione batterica. Si va così da irritazione a irritazione, per finire nell’infiammazione (gastriti, duodeniti, gastroenteriti, ileiti, coliti). Quando queste condizioni sono serie, l’atrofia è la conseguenza.

Il cancro è un’altra, e l’ulcera un’altra ancora. Dopo molti anni di irritazioni e di infiammazioni croniche, le cellule della ghiandola gastrico-digestiva non funzionano per niente, e non si riesce più a digerire bene. Lo stomaco non secerne l’IF (fattore intrinseco) e si va in anemia perniciosa.

RICERCHE DI KILMER MC CULLY SULL’OMOCISTEINA

L’omocisteina è un elemento scoperto da Mc Cully negli anni ’60, atto a promuovere sviluppo di malattie cardiache e cancerogene secondo gli studi di Passwater e Solomon del 1998. Vedi pure mia tesina “Omocisteina barometro funzionale del corpo umano“. Omocisteina da contrastare perché considerata invecchiatrice precoce di arterie e vene.

Le alghe Klamath, ricche di B6, B9 e B12, favoriscono la produzione di globuli rossi e sono pure capaci di abbassare i livelli plasmatici di omocisteina.

Ma la sostanza principe per abbassare l’inquinamento interno da omocisteina è la betaina e il boro della beta vulgaris, ossia della comune bietola rossa, dotata di forti proprietà disintossicanti del fegato, risolutrice dell’alito cattivo e specifica agente anti-omocisteina mediante transulfurazione naturale.

BETAINA TANTO PREZIOSA QUANTO CONTRASTATA

Non a caso, la betaina risulta essere una delle sostanze più bersagliate ed avversate dall’industria farmaceutica, e pertanto una delle sostanze più ignorate dai medici, come succede per tante altre sostanze preziose offerteci generosamente da Madre Natura. Con una centrifuga di bietole al giorno si attua un formidabile abbattimento dell’omocisteina.

ALIMENTI NATURALI ED INNOCENTI CONTENENTI B12

Oltre alle alghe in genere, alle alici col cappero, alle sardine, alle uova da volatili ruspanti e ai formaggi di malga, ai formaggi fermentati tipo gorgonzola, la B12 sta nei semi germogliati, nei crauti, nella soia fermentata, nei cereali integrali, nel germe di grano.

Presenze impercettibili ma significative di B12 si hanno ovviamente in avocado, nocciole, noci, mandorle, pinoli, asparagi, agrumi, lenticchie, lupini, piselli, fagiolini, ceci, soia, carote, rape, cavolini di Bruxelles, crescione, cavolfiore, susine, fichi, avena, ortiche, tuberi in genere.

LE CARENZE DEL GRUPPO B

Nessuno mi parli di B12 dunque. Parlare di carenze di vitamine del gruppo B è invece argomento serio e meritevole di grande attenzione. La vitamina B1 o tiamina è chiamata anche la vitamina del morale, oltre che essere basilare nella prevenzione del micidiale beri-beri. È sinergica col magnesio.

La vitamina B2 o riboflavina è sinergica col ferro e col fosforo. La vitamina B3 o niacina è preziosa contro l’artrite, la celiachia, l’insonnia e la pellagra. La B5 o acido pantotenico ha funzioni idratanti ed è amica della pelle e dei capelli. La B6 o piridossina è sinergica allo zinco, oltre che a B2-B9 e B12.

La B8 o biotina o vitamina H è preziosa contro l’insonnia. La B10 o PABA o acido paraminobenzoico fa da dermaprotettore contro la vitiligine e la pelle secca, e rientra tra i coenzimi che aiutano il gruppo B, al pari di inositolo, colina, Paba, flavonoidi (vitamina P), acido lipoico e ubiquinone.

EVITARE LA DISTRUZIONE VITAMINICA

Come ribadisce giustamente il sito Consulenza Medica Ecologica, le vitamine del gruppo B funzionano armoniosamente in sinergia le une con le altre. Dire che la B12 è indispensabile per partorienti, nutrici e neonati, è sviare la gente oltre che praticare terrorismo.

Stiamo piuttosto attenti a non distruggere le vitamine B mediante cottura in genere, mediante cotture di carboidrati oltre i 110°C con formazione di micidiale acrilamide. Attenti poi a fattori distruttivi come alcol, tabacco, caffè, the, zucchero, fumo, pillole anticoncezionali, estrogeni, aspirine, sonniferi, sulfamidici, stress.

La deficienza di gruppo B si traduce in A) Depressione maggiore, con umore e stati d’animo caratterizzati da afflizione biologica, e B) Depressione Melanconica, contraddistinta da fenomeni sociali e culturali tipo scarsa autostima, stati d’ansia e di preoccupazione.

L’ANEMIA PERNICIOSA COLPISCE MOLTO DI PIÙ LA CONTROPARTE ONNIVORA

In conclusione, l’anemia perniciosa e i fenomeni neurologici paventati per i vegani sono ipotesi forzate e prive di riscontro nella realtà. Al di là dei valori tabellari B12 ai minimi termini, è rarissimo trovare vegani sofferenti di anemia, visto che il loro stato di maggiore pulizia interna consente migliore utilizzo delle varie vitamine inclusa la B12.

Chi soffre di questi problemi è al contrario la controparte onnivora-carnivora che rivela alte percentuali di anemia perniciosa, nonostante i suoi alti e sbilanciati livelli di B12.

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

0 commenti

Lascia un commento