PROTEINURIA, URINE SCHIUMOSE E CALO PONDERALE

da 27 Set 2014Proteinuria

LETTERA

NON SONO PIÙ ME STESSO DA UN ANNO A QUESTA PARTE

Caro Valdo. La mia più che una lettera è una vera e propria richiesta d’aiuto. Non sono più me stesso. Ti racconto la mia storia, e ti chiedo scusa in anticipo per la lunghezza della mia lettera. Ti prego di arrivare fino alla fine.

MICROEMATURIA, PROTEINURIA E CADUTA DEI CAPELLI

Un anno fa a seguito di una forte perdita di capelli senza diradamento, attraverso esame casuale delle urine, ho scoperto una microematuria, con sangue nelle urine, ed una proteinuria di 1600 mg. Allarmismo allo stato puro. Il nefrologo mi prescrive una serie di esami immunitari che risultano essere tutti negativi. Alla luce di ciò, l’unica strada da seguire è la biopsia renale che sarebbe da eseguire con estrema urgenza per scoprire di quale glomerulonefrite si tratti, anche se il sospetto è per una nefropatia da Iga o malattia di Berger.

AVVIO DI DIETA VEGANA E POCO CRUDISTA

Proprio in quei giorni scopro il tuo blog. E mi si apre un mondo. Capisco di aver sbagliato tutto fino a quel momento e mi convinco che a soli 24 anni ho ancora tempo per rimediare e guarire da una malattia che la medicina considera primitiva e inguaribile. Rifiuto la biopsia. Del resto mi dico che la creatinina è perfetta quindi posso rischiare di perdere tempo. Non ho insufficienza renale. Inizio una dieta completamente vegana ma poco crudista. Incremento la quota di frutta, faccio qualche centrifuga e mangio pasta, miglio, quinoa, fagioli cotti in modo conservativo.

CALO FANTASTICO DELLA PROTEINURIA

Dopo un mese la proteinuria è a 1200. 400 mg di calo che per il nefrologo sono fisiologici e non indicano un calo della proteinuria. Per me invece sono speranza. Fiducioso continuo per la mia strada. Inizio ad assumere integratori di cardo mariano per depurare il fegato e ribes nero per rinforzare il sistema immunitario. Passa un altro mese. La mia proteinuria va a 600. Sono il ragazzo più felice del mondo, il mio cambio alimentazione e vita funziona davvero! Decido di non sottopormi più agli esami delle urine per un po’ di tempo e lo rifaccio dopo due mesi e poi dopo due mesi ancora fino ad arrivare a maggio 2004. In questi due controlli la proteinuria risultava essere 350 e poi 200! Continuava a scendere!

UN COLPO DI GRAZIA ALL’ECCESSO DI PROTEINE

Siamo alle porte dell’estate e in me si fa largo una sola convinzione. Arrivato ad un valore così basso e con la bella stagione alle porte, darò il colpo di grazia alla mia proteinuria incrementando la quota di crudo! E così sia. Frutta a non finire, pasti con sola insalata condita con olio, limone e semi vari. E ancora frutta! Massimo un piatto cotto al giorno, costituito al solito da cereali o legumi o zucca o patate. Qualcosa però cambia. Inizio a dubitare di ogni cibo. Anche della frutta. Non starò assumendo troppo potassio? E se peggiorassi la situazione renale piuttosto che migliorarla?

URINE SCHIUMOSE E PREOCCUPANTE CALO PONDERALE

Inizio a perdere peso in maniera spaventosa. Ora peso 46 kg per 175 di altezza! Uno scheletro ambulante. Mi dico che passerà e che si tratta solo del mio corpo che si sta abituando al crudo sempre più presente. Non passa nulla. Continuo a perdere peso o comunque a rimanere stabile sui valori di cui sopra. Inoltre inizio a fare una cosa che non avevo fatto mai nei mesi precedenti. Osservare cioè le mie urine. Ed è la fine del mondo. Ogni qual volta vado in bagno vedo quella schiuma bianca ancora presente. Mi demoralizzo, piango e mi dispero. Senza che ve ne sia bisogno visto che non posso quantificare la perdita di proteine solo attraverso l’osservazione delle urine. Quella schiuma potrebbe significare 3 gr di perdita come 200 mg! Potrei ciò essere peggiorato tantissimo o anche essere stabile.

CASUALITÀ FORTUNOSA IN FASE INIZIALE?

Il problema è che la prima idea si fa spazio in me, inizio a credere che il calo proteinuria dei mesi precedenti sia stato dovuto a qualche fattore fortunato che non mi so spiegare e che con la sola dieta la proteinuria non andrà mai via. Rispunta la perdita di capelli che era scomparsa proprio quando la proteinuria era scesa. Questo mi dà il colpo di grazia. Collego la perdita di capelli alla proteinuria elevata, come l’anno scorso. Questo mi spinge a credere che adesso la proteinuria sia di nuovo alle stelle! La perdita di capelli peggiora così come il mio umore e la mia positività.

NON CERCO ULTERIORI BATOSTE PSICOLOGICHE

Arriviamo ad oggi. Siamo quasi ad ottobre, i capelli cadono peggio di prima e, per una paura che mi toglie il respiro, non riesco a effettuare la raccolta delle urine per verificare il livello di proteinuria. Ho troppo paura di quello che potrebbe essere il risultato. Se fosse aumentata anche solo di poco per me sarebbe una batosta micidiale a livello psicologico. Per questo non faccio gli esami. Però allo stesso tempo continuo a visionare le urine ogni giorno e a disperarmi davanti a quella schiuma che potrebbe significare tutto o niente.

COSA FARESTI AL POSTO MIO?

Ti chiederai cosa voglio da te. Nulla ovviamente. So che non sei un curomane e che non ti soffermi sui sintomi. Vorrei però sapere soltanto cosa faresti al posto mio. Ripeteresti gli esami subito o fra qualche mese dopo esserti dato una calmata? E fra qualche mese non sarebbe passato troppo tempo dall’ultimo controllo di maggio? Vorrei inoltre sapere se realmente credi davvero in una possibilità di guarigione e come devo comportarmi nei prossimi mesi. Non riesco più a vivere per la paura. Stop allo studio, stop al lavoro, stop a tutto. Sono uno scheletro che gira in casa. Spero con tutto il cuore tu possa rispondermi, ho davvero bisogno di aiuto. Con affetto. Giorgio

*****

RISPOSTA

VIETATO PERDERSI D’ANIMO

Ciao Giorgio. La prima cosa che mi sento di dirti è di non perderti d’animo e di non alimentare timori, panico e pensieri negativi. Stai vivendo un momento difficile, col trauma emotivo interno di un miglioramento seguito da inaspettata ricaduta. Sarebbe stato meglio l’esatto contrario. Evitiamo pertanto batoste psicologiche e paure deleterie, visto che esse impediscono ogni miglioramento. Chiaro che 46 chili per 1.75 di altezza non sono affatto normali e consolanti. Chiaro che hai commesso dei gravi errori non solo quando ti alimentavi male, ma anche durante la fase curativa di questi ultimi mesi.

TRASCURATO IL CRUDISMO E TRASCURATA LA GRADUALITÀ DEL PASSO DOPO PASSO

Spinto probabilmente da eccessivo entusiasmo hai voluto fare un cambiamento rapido e radicale, una detossificazione alla grande, trascurando però due fattori fondamentali come il crudismo, particolarmente importante in fase depurativa, e come la gradualità del passaggio a nuova dieta. Inoltre non ti sei per niente preoccupato di pensare all’equilibrio calorico-energetico-ponderale. Sei partito in quarta e non hai ascoltato i sensori della fame e della sete. Non hai conversato col tuo proprio corpo e gli hai imposto uno schema alimentare alquanto sfavorevole. Ovvio che se tagli i rifornimenti alle cellule, consumando più carburante di quello che apporti, il tuo sistema va in sofferenza.

IL BUONSENSO NON PUÒ MAI MANCARE

Lo dico spesso e lo devo pure ripetere fino alla noia che la misura e il buon senso non vanno mai messi da parte. Gli schematismi automatici non funzionano allo stesso modo per tutti e bisogna sempre personalizzare secondo i propri gusti, le proprie esigenze, le proprie sperimentazioni dal vero. Depurarsi e decodificare sono ottime cose, ma ci sono dei limiti. Succede anche ai migliori atleti di esagerare con la preparazione e di finire in super-allenamento, con una resa fisica paradossalmente decurtata.

I DETRITI CELLULARI INTRAPPOLATI OSTRUISCONO, ABBASSANO LA VITALITÀ E DISSEMINANO POTASSIO

Calo ponderale e conseguente moria supplementare di cellule portano a deperimento organico, a modifica insidiosa dei propri gusti, a modifiche impreviste dell’equilibrio sodio-potassio, dove l’eccesso di potassio liberato dalle cellule morte, che diventano piccole bombe al potassio se trattenute internamente, fa percepire la frutta come cibo troppo dolce, mandando in tilt i nostri meccanismi selettivi del cibo. L’eccesso di ostruzione fa scattare la formula di Ehret V = P – O, per cui il rateo percentuale di vitalità e potenza viene decurtato dall’accumulazione di cellule morte ed ostruenti, ossia dai nostri virus endogeni.

INNOCENTE POLVERE CELLULARE CONTRABBANDATA PER MATERIALE VIRALE MOLTIPLICANTE E CONTAGIANTE

Recupero e riciclaggio del ferro dalle cellule morte avviene in zona milza, e deve avvenire in tempi rapidi. Idem per la espulsione dei detriti cellulari residui, materiale chiamato da medici ed immunologi virale, moltiplicante e contagiante, mentre invece si tratta solo di innocente polvere stramorta ed ultra-innocente che non si moltiplica affatto e che tende solo ad accumularsi e ad ostruire la circolazione quando la forza espulsiva del corpo risultasse ridotta da debilitazione organica, da stress, da flora batterica devastata dagli antibiotici, da malattie in corso o da malattie pre-esistenti.

FORZA IMMUNITARIA E CRISI ELIMINATIVE

Oltre a questo, va preso in considerazione il fattore eliminativo, dove detriti organici e veleni in uscita devono per forza ripassare attraverso il linfatico e il sangue. Quando poi una persona è giovane come nel caso tuo, la forza immunitaria risulta particolarmente intensa, per cui non mancano ondate di sofferenza eliminativa e non mancano variazioni e sbalzi nei valori ematici. Fare prove e controlli in tali circostanze non ha alcun senso logico. Non si mescola l’acqua e il fuoco, il sacro e il profano, la health science igienista e la sickness science di tipo medico.

ESEMPIO PERSONALIZZATO DI COME ACQUISIRE INDIPENDENZA E LIBERTÀ DI SCELTA

Cosa farei al posto tuo. Quello che ho fatto di recente, risolvendo una condizione mai provata prima e non troppo dissimile dalla tua. All’improvviso mi sono trovato a dover gestire una situazione di debolezza da superlavoro al computer, con l’aggravante di una inesplicabile perdita di interesse per i miei cibi tipici che sono la frutta e la verdura cruda. Cosa mai successa prima e che mi ha trovato impreparato.

APERTURA MENTALE E USCITA TEMPORANEA DAGLI SCHEMI

Dopo alcuni giorni persi inutilmente a studiare il come ed il perché della crisi, riscontrando una perdita di 8 kg dal mio peso forma di 74 chili per 1,79, ho scardinato temporaneamente ogni schema ideologico e ho fatto ricorso a 3 settimane a suon di mangiate sostanziose, inclusive di due ovetti di gallina ruspante al giorno, di qualche alice grigliata e di qualche formaggio di malga. Ho fatto tutto questo, nota bene, non appena mi sono accorto che l’appetito mi era tornato forte e vivace, e non appena i miei gusti avevano ripreso a combaciare con la mia tipica dieta vegancrudista tendenziale.

LA TEORIA DEL MINOR SACRIFICIO POSSIBILE

In pratica ho deciso di adottare un periodo di vegetarianismo impuro, mantenendo la irrinunciabile regola del boicottaggio totale alla violenza e a alla macellazione. L’eccezione per l’alice è stata fatta in 3 occasioni sulla base del fatto che nei branchi di pesce azzurro di minima taglia vige la regola di elidersi e mangiarsi l’uno contro l’altro per cui non si vanno a togliere ai pesciolini mesi o anni di vita ma soltanto giorni o al massimo settimane, per cui si rispetta il principio di sfruttare la natura ai minimi livelli, causando il minor danno e il minor sacrificio possibile.

RISULTATI SBALORDITIVI

Il risultato è stato per me non sorprendente ma sbalorditivo. Da una situazione che mi stava portando a evidente stato di involontaria ed incontrollata anoressia, con grave alterazione di gusti e di sapori, ho ripreso ad apprezzare frutta e verdura e tutto il resto. In particolare mi è tornata una sana e decisa voglia di assumere con gusto i cibi di mio gradimento, digerendoli ed assimilandoli al meglio. Tengo a precisare che l’appetito e la voglia di buon cibo vegancrudista significano vitalità, buonumore e chiarezza di pensiero, per cui è importante risolvere prontamente le nostre problematiche.

CIBI PRESCELTI IN PIENA AUTOMIA

Mi rendo conto che i puristi rigorosi storceranno il naso e mi criticheranno, ma devo ammettere l’evidenza. La mia correzione energetica, con cibi prescelti in piena autonomia e libertà, mi ha permesso di riprendermi alla grande e di percepire nuovamente la fantastica alimentazione vegancrudista tendenziale, includente l’anguria, i meloni, l’uva, i semini, le noci, il radicchio e tutto il resto, carichi nuovamente dei loro usuali e deliziosi sapori. Digerire bene giorno dopo giorno è fondamentale per costruire un sangue fluido e circolante.

LE ETICHETTE E I DOGMATISMI NON FANNO BENE A NESSUNO

Non pretendo certamente di lanciare una nuova moda conciliante e trasgressiva. Ma liberarmi di scomode etichette tipo vegano, vegetariano, crudista o cose del genere mi ha fatto soltanto bene. Libertà assoluta di scelta entro i confini rigorosi dell’etica e del rispetto del prossimo a 360 gradi, fanno enormemente bene al fisico, allo spirito ed alla mente.

LA SCHIUMA PROTEICA NELLE URINE

La presenza occasionale di schiuma nelle urine è una caratteristica tipica di questo liquido, prodotto dall’attività filtrante del rene tesa ad eliminare gli scarti metabolici che circolano nel sangue. Urine schiumose ripetute e stabili significano invece proteinuria, ovvero proteine nell’urina, una anomalia associata a patologie come insufficienza renale e cardiaca, a grave ipertensione o a diabete. Il sistema di filtrazione renale può essere danneggiato anche da altre malattie, come il lupus eritematoso sistemico, come affezioni epatiche croniche o patologie infettive. A causa di questi danni, le proteine che sono normalmente trattenute, vengono riversate in quantità variabili nelle urine, determinando la formazione di schiuma. Tra tutte, l’albumina è la frazione proteica che viene maggiormente perduta, dando luogo all’albuminuria.

PARTICOLARE ATTENZIONE AL FEGATO, ALLA COLECISTI E ALLE VIE BILIARI

I processi morbosi responsabili di proteinuria sono spesso accompagnati anche ad edema, cioè all’accumulo di liquidi negli spazi interstiziali, in seguito alla diminuizione della pressione oncotica del plasma. Al pari della proteinuria, l’accumularsi di sali biliari o colaluria è tipicamente associato ad urine schiumose, con schiuma giallastra e colorito scuro. Le malattie che possono provocare colaluria sono quelle che ostruiscono le vie biliari, come la calcolosi della colecisti. La perdita proteica nelle urine è normale nelle diete iperproteiche, nelle attività fisiche particolarmente pesanti e nella gravidanza.

PREMINENZA ASSOLUTA AI CAPILLARI E AL SANGUE FLUIDO

Possiamo affermare che l’intero sistema cardiovascolare esiste con il solo scopo di servire i capillari. È a questo livello che avvengono gli scambi di nutrienti, di ormoni, di anticorpi, di gas e di tutto quanto è veicolato dalla corrente ematica. Le cellule, d’altra parte, dipendono strettamente dalla capacità dei capillari di apportare tutti gli elementi necessari al loro metabolismo, allontanando nel contempo i rifiuti che le avvelenerebbero. Ovvio che il sangue fluido parla la stessa lingua dei capillari. Ovvio che nessuno muore di cardiopatie ma tutti muoiono di sangue guasto, per dirla con la verve igienista di Padre Taddeo.

PASSAGGIO SOSTANZE AI CAPILLARI MEDIANTE DIFFUSIONE GASSOSA, DIFFUSIONE LIQUIDA E DIFFUSIONE PRESSORIA

Il passaggio di sostanze dai capillari alle cellule avviene secondo precise regole. Ma cosa regola questo interscambio e in quali modalità?

  • Diffusione gassosa, con flusso di molecole dal punto di maggiore concentrazione verso quello di minore concentrazione. Tale flusso interessa sostanze come ioni, molecole a basso peso molecolare, aminoacidi, glucosio, metaboliti, gas. Le sostanze liposolubili passano attraverso le membrane plasmatiche e lo scambio è limitato dalla velocità del flusso sanguigno. Quelle idrosolubili, invece, passano attraverso piccoli pori ed il loro flusso è regolato dall’ampiezza di questi pori e dal raggio della molecola considerata. Il meccanismo della diffusione diviene meno efficiente in presenza di edema, perché l’elevata quantità di liquido interstiziale aumenta la distanza tra i tessuti ed il capillare.
  • Diffusione liquida, con filtrazione e riassorbimento. Se la direzione del flusso è orientata verso l’esterno dei capillari si parla di filtrazione, mentre quando è diretta verso l’interno si parla di assorbimento.
  • Diffusione pressoria, dove la regolazione del flusso dipende dalla pressione idraulica o idrostatica, dalla pressione oncotica o colloido-osmotica e dalla permeabilità della parete capillare. La pressione oncotica rappresenta quella forza che regola il passaggio di acqua per diffusione semplice dal compartimento proteicamente meno concentrato a quello più concentrato, attraverso una membrana semi-permeabile ad essi interposta che si lascia attraversare dall’acqua ma non dai protidi in essa presenti, costituita in questo caso, dalle pareti capillari. La pressione oncotica esercitata dalle proteine presenti nel sangue è pari a 26 mm Hg, mentre nel liquido interstiziale è pressoché trascurabile.

MALATTIA DI BERGER, DIALISI E TRAPIANTO

La malattia di Berger, nota anche come nefropatia da IgA (IgAN), colpisce fino a 1/79 soggetti nella popolazione generale mondiale e quindi non è una malattia rara. Jean Berger ed Etienne Hinglais, medici parigini, nel 1968, furono i primi a descrivere i depositi di IgA nel mesangio. Il 30% dei pazienti sviluppa un’insufficienza renale cronica. La patogenesi della IgAN non è nota, ammettono i medici. Ciononostante essi pretendono di curarla. Le loro opzioni terapeutiche comprendono gli inibitori degli enzimi che convertono l’angiotensina (ACE), gli steroidi, i farmaci immunosoppressori e la supplementazione di olio di pesce. Nei pazienti che si trovano nello stadio avanzato dell’insufficienza renale, il trattamento di elezione è la dialisi ed il trapianto renale. I medici sostengono che la percentuale di successi è elevata, anche se nel rene trapiantato si riformano nuovi depositi di IgA in circa la metà dei pazienti.

DIFFUSIONE RECORD DELLA GLOMERULONEFRITE NELLE CAPITALI ASIATICHE

La Glomerulonefrite a depositi mesangiali di IgA o Malattia di Berger è la più comune forma di glomerulonefrite primitiva nel mondo. Essa è caratterizzata dall’associazione di episodi ricorrenti di ematuria, macroscopica o microscopica, con la presenza di depositi di immunoglobuline IgA nel mesangio dei glomeruli renali. Questa malattia ha la sua massima incidenza nei Paesi asiatici, in particolare Singapore, Hongkong, Giappone e Australia, dove le biopsie portano a un 50% di casi positivi, contro il 35% di USA ed Europa. Non a caso, il Sud-Est Asiatico e l’Estremo Oriente, sono afflitti da alimentazione iper-grassa ed iper-proteica. Questo vale particolarmente per Hongkong, Singapore e Tokyo, punti di maggior consumo di pesce, di carni americane, australiane e neozelandesi.

PER GUARIRE DAVVERO NON ESISTE ALTERNATIVA AL NOSTRO PACCHETTO-SALUTE

La realtà è che il sistema renale è l’organo eliminativo del corpo per eccellenza, vale a dire l’organo preposto al rilascio ed alla espulsione delle tossine interne o endogene dal corpo, ed in particolare i sali inorganici depositati in esso, da verdure stracotte, da acque minerali alcaline e da integratori minerali non assimilati. I reni hanno importanza vitale per il benessere integrale del corpo umano. Sono assistiti in questo dalla pelle, ossia dal sistema cutaneo. Esposizione solare, bagni di mare e attività fisica con sudorazione sono di importanza stratosferica. Un digiuno di una settimana ad acqua e limone produce ottimi risultati. Le migliori erbe amiche dei reni sono malva (un litro al giorno di the di malva va benissimo per alcuni giorni), ortica, piantaggine, portulaca, cavolo, crescione, radicchio, tarassaco, lattuga. Succhi d’uva e di mirtillo, anguria e melone. Il pacchetto-salute della Health Science non ha rivali per la difesa e l’equilibrio funzionale del sistema renale.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

9 Commenti

  1. Francesco

    Il tuo principale problema, ora, è quello di recuperare peso ed energia. La prima cosa da evitare è dunque il digiuno: devi mangiare, non digiunare, che in un caso come il tuo presenta oltretutto dei rischi gravissimi per la tua stessa vita. Che cosa mangiare e quanto? Cose che riducano al minimo la fortissima detox in corso: la detox è guaritiva, ma bisogna essere nelle giuste condizioni per poterla sopportare, e non è certo il tuo caso. Dunque mangia soprattutto banane, minimo un chilo, ma anche di più (1,5 e oltre), anche sotto forma di frullato. E poi non può mancare, nel tuo pasto cotto (immagino serale) la verdura cotta, patate comprese, esclusi tassativamente i cereali e leguni che devi evitare come la peste. Limita invece al minimo la frutta acquosa (non però quella acida) e la verdura a foglia verde. Quanto alla quantità di cibo, devi certamente superare le 2000-2500 calorie (1 chilo di banane sono circa 900 calorie), dunque fai qualche conto per non ritrovarti a corto di carburante. Io smetterei di continuare a guardare le analisi: hai 25 anni, se non ci si affida al potere di autoguarigione del corpo alla tua età, davvero non saprei quando se no. In bocca al lupo.

    Rispondi
  2. France34

    Ciao Francesco. Potresti fornirmi un tuo contatto di qualunque tipo (email, telefonino ecc.)?
    Avrei bisogno di parlarti. Non capisco perché reputi come la peste i cereali e i legumi, anche in una situazione del genere, dove si deve riprendere peso e si deve tamponare l'eccessiva detox. Mi piacerebbe capirne di più.

    Rispondi
  3. Francesco

    Hai ragione, i cereali (e i legumi secchi) addomesticano la detox (e questo farebbe al tuo caso) , peccato però che nel contempo essi vanifichino ampiamente anche i positivi effetti depurativi dei vegetali (frutta e verdure) crudi, e questo non sta affatto bene visto che per le tue patologie tu necessiti di un processo guaritivo che solo la detox può produrre. Dopo di che, se comunque non riesci a fare a meno del piatto di cereali, potresti ricorrere (magari saltuariamente) a quelli senza glutine, come grano saraceno, miglio, quinoa e riso. Anche se, ripeto, sarebbe meglio evitare ogni genere di cereale (e legume secco): i cereali lasciamoli alle persone sane, a quelli che li tollerano senza problemi, ve ne sono ma non è il tuo caso (e neppure il mio e di una moltitudine sterminata di persone che magari neppure lo sanno, e questo è un vero dramma). Quanto al recupero di peso, le banane, i cachi, le patate, per dire, vanno altrettanto bene dei cereali: è una questione di calorie, quindi basta stare su frutta e verdure ad alto (ma non concentrato) indice calorico. Evita quindi i datteri, troppo concentrati in zuccheri, come pure i semi e le noci varie, troppo concentrate in grassi (e proteine): si tratta di cibi da consumare solo occasionalmente o saltuariamente e comunque in piccole quantità (lo stesso dicasi per l’olio, che è grasso puro, e fa sballare facilmente la quota ideale di grassi che non dovrebbe superare il 10% max 15%; tieni conto che un cucchiaio d’olio costituisce già di per sé il 7% circa di una dieta di 2000 calorie, o quasi il 10% di una dieta di 1500 calorie).
    Dopo di che, occorre comunque considerare che la detox è una brutta bestia: non è facilmente domabile, una volta suscitata, lei poi fa il suo corso secondo le istruzioni del corpo, non certo obbedendo ai nostri comandi; noi in questi casi facciamo quel che possiamo per rabbonirla, talvolta ci riusciamo talaltra invece sfugge al nostro controllo e pazienza. Se poi diventa troppo cattiva (e noi non la reggiamo) o oggettivamente pericolosa (e non ce la sentiamo di rischiare troppo), non resta che il classico ricorso alla medicina (farmaci e company), che stronca sì la detox (anche se non sempre) ma a prezzo di soffocare ogni effetto guaritivo e anzi di peggiorare la nostra condizione tossiemica. Io non sono un terapeuta però non mi pare che il tuo caso abbia raggiunto questi estremi (e poi sei così giovane), io vedo solo una grande debolezza e un grande bisogno di energie, dunque devi anzitutto recuperare peso e metterti in tal modo in sicurezza. Se poi vuoi salvare capra (aumento di peso) e cavoli (detox in corso), secondo me la dieta più adatta è quella che ti ho già consigliato: frutta zuccherina (prova banane e cachi in macedonia) e verdura cotta (anche cruda naturalmente). Due alimenti che mi sento di consigliarti caldamente senz’altro sono il succo di carote e i carciofi (anche cotti).
    Ti lascio la mia e mail (pesce1950@gmail.com). Però ti consiglierei di consultare il sito http://www.crudoesalute.com, dove tra l’altro si pubblicizza la recente edizione dell’opera (raw starter kit) del crudista Patenaude che è di assoluto interesse e molto istruttiva (anche se prima devi però guarire, perché tutta questa gente (Patenaude compreso) si rivolge in genere a persone supposte in ottima salute).
    Ciao Francesco

    Rispondi
  4. Lauretta Mancini

    Caro Francesco, ho il tuo stesso problema e sto facendo una cura alimentare e con pillole naturali. Sono 10 g che la faccio e già non vedo più schiuma nell urina. Se vuoi consigli su questa cura scrivimi in privato (gokettalauretta@hotmail.com). In natura c e tutto ciò che c serve x curarci. Ciao!

    Rispondi
  5. France34

    Lauretta ti ho inviato una mail Aspetto una tua risposta.

    Rispondi
  6. mario barcherini

    Grande Valdo! Fair play alle stelle mangiando ovetti di galline ruspanti e alici, dieta quasi uguale alla mia, infatti il risvolto della medaglia per i vegani è l'alcalosi ed è anche una preziosa conferma al mio pensiero che vegancrudismo guaritore di tutti i mali è da scommetterci ma vegancrudismo per sempre no, anche se il vegancrudismo, non camminando a braccetto con l'autostima, sua compagna ideale, che come dice Valdo, ti ci fa credere, dette guarigioni diventano difficili se non impossibili. Quindi se l'autostima si conquista con la solidarietà, con la rinuncia ai propri diritti per amar pace, con il comportarsi bene in genere, 'purtroppo' il suo eccessivo divulgarsi farebbe restare senza lavoro medici, avvocati, costruttori di cannoni, fabbricatori di medicine non biodegradabili, ecc…, che sarebbero costretti a cercarsi un altro lavoro ma avrebbero forse il premio più importante, quello di guadagnarsi anch'essi la loro autostima.

    Rispondi
  7. mario barcherini

    Ah, dimenticavo, se ci aggiungiamo anche la rassegnazione dicendoci 'le ho provate di tutte, ho fatto il mio dovere fino in fondo, non lasciandomi morire, che sarebbe una specie di suicidio, a questo punto morirò, come tutti, più che morire non potrò…', allora si potrebbero ribaltare più facilmente anche le situazioni più terribili.

    Rispondi
  8. Giac77

    Ciao Giorgio, leggo ora la tua lettera e sono passati ormai 3 anni, spero che tu abbia risolto nel frattempo i tuoi problemi ma se ciò non fosse, vorrei aiutarti sulla base della mia esperienza. Per 24 anni ho avuto caduta di capelli/ciglia/sopracciglia oltre ad avere la dermatite seborroica, problemi al sistema nervoso e mille altri che sarebbe troppo lungo elencare. I medici facevano spallucce dicendomi che era solo stress e mi sono rassegnato a questo infausto verdetto fino a 2 anni fa quando mi sono accorto che c’erano miglioramenti o peggioramenti in base a certi cibi che mangiavo. Da allora non ho mollato l’osso e ho fatto esami medici di ogni genere, preso rimedi naturali e modificato più volte la dieta con pochi risultati, fino ad arrivare a pochi mesi fa quando ho provato a vedere se si trattava di parassitosi. Mi sono documentato a dovere sui parassiti, grazie al libro della dottoressa Hulda Clark “la cura di tutte le malattie” fino a scoprire che avevo preso un parassita (un protozoo). Mi sono procurato un ozonizzatore e mi sto curando con l’acqua ozonizzata (già i primi 3 giorni ho avuto risultati straordinari e inaspettati). La causa? Molto probabilmente la causa è stata un gatto che mia sorella aveva portato in casa poco prima che iniziasse tutto il mio calvario.

    Rispondi
    • Gianluigi Bombatomica

      E che parassita ti avrebbe mai attaccato il gatto?

      Rispondi

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