IL VEGAN-CRUDISMO È SOLO PER I RICCHI?

da 16 Dic 2014Dieta vegan-crudista

LETTERA

I SOLDI NON CI SONO QUI DA NOI E TANTO MENO NEL TERZO MONDO

Ciao Valdo, non potrei dire che le tue indicazioni di cibi di origine non animale non siano utili alla salute ma i soldi non ci sono. Tu ne consigli a decine e decine e, mangiandoli tutti, forse, per la famosa teoria del variare, saremmo immuni dai rischi accampati dai carnivori, compreso il controverso capitolo sulla B12 ma al di là di tutto questo, ammesso che tu abbia ragione, (e noi indecisi, a cavalla del confine Vegan/Non Vegan, ci speriamo veramente), come facciamo a comprarli? E come fanno a comprarli gli amici del Terzo Mondo, verso il quale si sta dirigendo anche la nostra Italia?

RAGGIUNGERE CAMPI E BOSCHI PER CHI STA NELLE METROPOLI NON È UNO SCHERZO

Suggerisco quindi, di aggiungere in fondo alle tue pagine, anche qualche riga per noi poveri, sulle quali scrivere il minimo indispensabile necessario da ingerire, magari trovandolo in campi incolti o boschi come faccio io, a parte il fatto che in mezzo a Roma o Rio de Janeiro o Città del Messico questi campi o boschi non ci sono. Chissà che qualcuno ai vertici dei Trasporti Pubblici, leggendo qualche tuo articolo, non conceda loro di raggiungerli senza pagare il biglietto, perché se no, credimi, arrivarci a piedi o in bicicletta non è cosa facile. Grazie e cordiali saluti.
Mario Barcherini
Castiglione del lago (PG)

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RISPOSTA

VASTI ELENCHI PER AVERE PIÙ CHANCE SELETTIVE A DISPOSIZIONE

Ciao Mario. Consiglio decine e decine di risorse vegetali? Lo faccio esattamente per dare diverse alternative possibili a tutti, ricchi e poveri, campagnoli e cittadini. Non si deve mica comprare e mangiare tutto quello che segnalo in un colpo solo! Non dimenticare che sono da sempre per una dieta semplice, sobria e digeribile.

I FAST FOOD COSTANO POCO MA VALGONO ANCHE POCO

Posso anche capire che i fast-food attuino offerte convenienti, per cui la fame se ne va con una spesa ridotta al minimo. Solo che qui sfugge un particolare. Noi non ci interessiamo allo sfamare quanto piuttosto al dare reale nutrimento, che è cosa totalmente diversa. Se uno punta a rimpinzarsi di patatine fritte e materiale putrefattivo di maiale o di bue, più gelato al latte e coca-cola, niente di meglio al mondo che il McDonald’s, piazzato nei punti strategici e raggiungibili della città, e pertanto doppiamente conveniente.

CIBO DI QUALITÀ PER TUTTI

Puntiamo ad una alimentazione di alta qualità sia per i ricchi che per i soggetti privi di risorse. Una alimentazione non sofisticata ma all’insegna della sostenibilità per tutti gli abitanti del pianeta. Le cose buone non si prendono soltanto nei negozi bio, ma spesso anche al mercato, e persino al supermarket.

UN MENU SEMPLICE, SOBRIO, DIGERIBILE, DIVERTENTE E SAZIANTE

Il minimo indispensabile da ingerire, in termini di cibo sano, consiste nel piazzare:

  • Frutta agra e acquosa al risveglio.
  • Frutta dolce e da guscio o succo fresco ottenuto con estrattore a metà mattina e a tardo pomeriggio.
  • Primo piatto di verdura cruda a pranzo, seguito da patate e legumi, o da peperonata, o da verdure saltate in padella, o da pasta, o da pizza, o da gnocchi di patate, o da cereali, o da minestrone, o da tofu e seitan, o anche da uova-formaggio-frittata alle erbe o da pesciolino azzurro per chi insegue tuttora le proteine animali, ignaro del fatto che nessuno al mondo va mai in carenza proteica.

Consultare lo schema nutrizionale vegano per avere più dettagli sulla mia proposta di dieta.

L’ORTOFRUTTA NON È PROIBITIVO E COSTA MENO RISPETTO AL SALUMIERE

Non credo comunque che costi meno l’andare dal macellaio e dal salumiere, rispetto a una mirata visita all’ortofrutta. Un paio di uscite settimanali in auto in zona campagnola non inquinata, permetterà poi una raccolta di erbe di campo tipo tarassaco e valeriana che, soprattutto col clima invernale, durano e resistono messe nei sacchetti tenuti al riparo dalle intemperie sul terrazzo. Anche andando al ristorante, un menu di abbondante crudità iniziale e pane integrale, seguito da secondo di patate e legumi o pasta, o fagioli, o pizza, non costa un occhio della testa, e non costa certo di più della bistecca, del vino e del dolce.

CON UN MINIMO DI CRITERIO ORGANIZZATIVO OGNUNO SE LA PUÒ CAVARE

Radicchio, valeriana, cavolo, patate, carote, finocchi, carciofi si comprano tuttora a prezzi accessibili.
Uno può anche farsi degli ottimi panini vegani, imbottiti con insalata cruda e noci e pomodoro secco sottolio o carciofini e crema di olive. Non vedo dunque dove stia il problema economico.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

6 Commenti

  1. Fabrizio

    Ciao Mario, non ho capito se la tua sia una "provocazione", se proprio un nome bisogna dare al tuo interrogativo.
    Quanto costa un Kg di carne di manzo? E quanto uno di uva? Oppure un Kg di formaggio? E uno di pomodori?

    La mia vita da vegan-crudista tendenziale ha dimezzato i costi del carrello spesa e posso garantirti che mangio più che di un carnivoro (che brutto dare etichette).
    Certo, la frutta e la verdura non la compro al supermercato ma al mercato comunale dove pomodori, uva, arance, mele, pere e ortaggi costano al massimo 1,50 eu al Kg. Forse spendo un pò di più per pane e pasta integrali ma ne mangio meno di prima per cui compenso anche quel carrello.

    In finale posso garantirti che un vegano spende di cibo almeno la metà di un onnivoro: tutti i discorsi su etica, salute e ambiente già li conosci e probabilmente non sono da meno.

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  2. Francesco

    Io faccio un pasto di banane quasi ogni giorno (almeno 800 gr di banane con due etti di lattuga). Ti assicuro che banane e lattuga costano pochissimo al supermercato. Al mattino faccio colazione con gli agrumi (e kiwi), e anche qui si trovano ottime offerte dappertutto. A sera mangio mele e qualche dattero (oppure cachi) e un pò d'insalata, tutta roba che si trova a prezzi non certo stratosferici. Volendo, si riesce a contenere i costi, nonostante le grosse quantità consumate.

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  3. lallabel

    cIao Francecso, mi puoi scrivere più nello specifico cosa mangi in quantità e frequenza?
    Io arrivo con sola frutta fino a sera, ma spesso ci arrivo affamata e consumo anche qualche junk tipo cioccolata fondente o qualche biscotto vegan.
    Mi piacerebbe avere un confronto, mi piace molto come scrivi e cosa scrivi.
    Grazie

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  4. Francesco

    Quando ci si mette a digiuno, il corpo entra subito in detox. Di notte questo è fisiologico, e al mattino seguente la detox notturna viene interrotta con una normale colazione di frutta (meglio la frutta acquosa, melone d’estate, uva in autunno, agrumi e kiwi in inverno). Quando invece si digiuna di giorno (o si fa un semidigiuno o insomma si mangia troppo poco), la detox che ne deriva non fa parte del normale ciclo fisiologico, e le tossine che entrano in circolo non sono così facilmente tacitate da una cena normale: sia perché il normale senso di sazietà non può scattare in presenza di un insufficiente fabbisogno di zuccheri, sia perché parte di queste tossine restano in circolo producendo sintomi quali la fame senza fine e senso di insoddisfazione anche dopo un pasto tecnicamente saziante. Di qui la tendenza alle abbuffate serali, con eccessi che il corpo canalizza per le vie spicce, con ricorso a cibi altamente concentrati (in grassi soprattutto). La soluzione del problema della fame compulsiva serale è, fortunatamente, piuttosto semplice: basta mangiare a sufficienza durante il giorno, fin dalla colazione se necessario, fino a soddisfare il proprio fabbisogno calorico. Quando si mangia tanta frutta di giorno (quanta ne occorre per il nostro fabbisogno, che per me è di tre chili circa di frutta), poi a sera basta un’insalata per sentirsi pienamente soddisfatti.
    Quale il menù più adatto durante la giornata? Cerco di sintetizzare il mio punto di vista su questo argomento. Il punto di partenza è che l’uomo è un frugivoro, dunque si nutre di frutta principalmente, la frutta è il suo cibo d’elezione, dunque il nostro menù ideale non potrà che essere la frutta, accompagnata da alcune verdure. Dalla scienza abbiamo appreso che la frutta è soprattutto ricca di zuccheri (o carboidrati) semplici, e che questi sono il carburante che fornisce energia al nostro organismo, il quale è un divoratore di zuccheri (su 100 calorie in ingresso, almeno 80 devono essere fornite dagli zuccheri). Gli zuccheri possono pure essere forniti dai cereali, ma tali zuccheri hanno l’inconveniente di non essere semplici ma complessi, a lunga digestione, privi di enzimi e che dunque obbligano il pancreas ad un superlavoro quotidiano. Io ad esempio non reggo la digestione di questo tipo di zuccheri, che mi hanno sempre creato un’infinità di problemi, all’intestino innanzitutto ma non solo (sonnolenza dovuta a glicemia sballata, deficit energetico a causa dell’elevato impegno energetico nello smaltimento di questo cibo ecc.). Lo avessi capito subito che tutto si sarebbe accomodato semplicemente sostituendo gli zuccheri semplici della frutta a quelli complessi dei cereali e legumi, quante sofferenze e quante noie mi sarei evitato. A proposito di zuccheri, il grande equivoco su cui si gioca spesso un po’ sporco è la confusione fra zuccheri raffinati e zuccheri semplici: giusto privilegiare gli zuccheri integrali e evitare quelli raffinati, ma chiarendo bene che anche gli zuccheri della frutta sono zuccheri integrali anche se semplici, laddove si tende invece ad equivocare sull’errata equivalenza zuccheri raffinati=zuccheri semplici. Infatti gli zuccheri semplici possono essere sia raffinati che integrali, e quelli della frutta fresca e cruda sono assolutamente integrali, dunque ricchi di tantissimi altri preziosi nutrienti contenuti nell’acqua biologica della frutta e dei quali non possiamo fare a meno, anche per una corretta assimilazione degli zuccheri stessi. (continua)

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  5. Francesco

    ( segue) Un altro punto secondo me cruciale che la scienza ha definitivamente chiarito (vedi Dr Esselstyn, amico del Dr C.Campbell) è l’assoluta incompatibilità degli zuccheri con i grassi. Quando si adotta un menù a base di frutta, è imperativo tenersi alla larga dei grassi, sia quelli aggiunti (nei condimenti) sia quelli contenuti nei cibi concentrati (vale a dire tutti i cibi, dalla carne ai latticini ai cereali alle noci e semi vari, escluse frutta e verdura che sono per contro cibi leggeri e particolarmente indicati per la nostra fisiologia digestiva). Naturalmente non possiamo fare a meno dei grassi e delle proteine, ma il nostro fabbisogno di questi nutrienti può essere facilmente soddisfatto consumando frutta e verdura in quantità sufficiente per le nostre necessità caloriche/energetiche (che si aggirano sulle 2000 calorie giornaliere, variabili secondo diversi parametri): mangiando tanta frutta, e un po’ di verdure, non solo forniamo al nostro organismo gli zuccheri necessari ma anche ogni altro indispensabile nutriente, comprese le proteine e i grassi.
    Valdo Vaccaro suggerisce un menù alquanto diverso da quello che ti ho appena proposto: lui propone due pasti normali (pranzo e cena) a base di verdura cruda seguita da cereali/legumi/patate, la colazione di frutta e degli spuntini di frutta fra un pasto e l’altro. E’ senz’altro un menù molto valido, specie in fase di transizione dal modello onnivoro, tuttavia ha il non piccolo limite di non essere indicato per tutti. Molti soggetti infatti non tollerano i cereali/legumi, pur non essendo celiaci. Difficile stabilire quanti possano essere, secondo me anche un buon 50% della popolazione, stando ai disturbi (specie intestinali, ma non solo) che questa lamenta. Secondo il mio modestissimo parere molti di noi, finchè non si liberano dai cereali, sono condannati a rimanere in una detox (tossiemia) perpetua, destinata a rimanere irrisolta per mancanza di energie sufficienti, tutte purtroppo impegnate nella pesante digestione e smaltimento dei cereali, che infatti è il cibo ideale per gli uccelli.
    Dovrei a questo punto parlarti un po’ di detox, ma si andrebbe troppo per le lunghe, e passo così a descriverti il mio menù di questo periodo. Colazione 1 kg circa di frutta acida (agrumi, kiwi), pranzo almeno 800 gr di banane frullate con 200 gr di lattuga (o spinaci o altra insalata a foglia non amara, o anche sedano), cena almeno 800 gr di cachi frullati con 200 gr lattuga (oppure 800 gr mele/pere con qualche dattero), seguiti dopo almeno ½ ora da un’insalata mista cruda di almeno ½ chilo (pomodoro, peperone, cipolla, sedano ecc) ed eventualmente da altra verdura cotta. Nel corso della giornata mi capita a volte di farmi qualche succo (es. succo di carota pompelmo arancia e zenzero) o di gustarmi qualche frutto, secondo le voglie del momento.

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  6. lallabel

    grazie francesco, sei stato esaustivo e molto interessante come al solito.
    Anche io non mangio volentieri i cereali che mi appesantiscono e mi fan venire sonno.
    Mangio volentieri qualche pizza rossa fatta da me e i biscotti..ahimè!!
    avrei bisogno di detox lo so, ma ancora allatto la mia piccola di due anni e mezzo e non so se è il caso!!
    per ora grazie tantissimo 🙂

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